Art. 3 
 
 
                       Esclusione dal Concorso 
 
 
    1. Sono esclusi  dal  concorso,  i  candidati  che  non  sono  in
possesso dei requisiti previsti dall'art. 2 e dell'art. 1,  comma  2,
se gia' appartenenti al Corpo di  polizia  penitenziaria,  nonche'  i
candidati che non si presentino nel  luogo,  nel  giorno  e  nell'ora
stabilita per l'accertamento dell'idoneita' fisica e psichica  e  per
la valutazione delle qualita' attitudinali. 
    2. Non possono essere ammessi al concorso coloro che  sono  stati
espulsi dalle Forze Armate e di Polizia  o  destituiti  dai  pubblici
uffici,  dispensati  dall'impiego   per   persistente   insufficiente
rendimento, o che abbiano riportato condanna  a  pena  detentiva  per
delitto non colposo o sono stati sottoposti a misura di prevenzione. 
    3. Non  possono,  altresi',  concorrere  coloro  che  sono  stati
dichiarati  decaduti   da   altro   impiego   presso   una   pubblica
amministrazione, per i motivi di cui al comma 1, lettera d) dell'art.
127 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio  1957,  n.
3. 
    4. L'Amministrazione provvede d'ufficio ad accertare le cause  di
esclusione di precedenti rapporti di pubblico impiego, la sussistenza
dei requisiti di moralita' e di condotta stabiliti  dalla  legge  per
l'accesso al Corpo della polizia penitenziaria,  nonche'  l'idoneita'
psico-fisica ed attitudinale al servizio dei candidati. 
    5. Nelle more della verifica del possesso  dei  requisiti,  tutti
gli  aspiranti  partecipano  «con  riserva»  alle   prove   ed   agli
accertamenti concorsuali. 
    6. I concorrenti che risultano, ad una verifica anche successiva,
in difetto dei prescritti requisiti di ammissione  sono  esclusi  dal
concorso con decreto  del  Direttore  generale  del  personale  della
formazione.