P.Q.M. Si puo' dunque concludere affermando che tutti gli atti fatti e comportamenti contestati nelle imputazioni, essendo riferibili soggettivamente ed oggettivamente all'esercizio delle funzioni essenziali del consigliere regionale, organo della regione dotato di autonomia costituzionalmente garantita, non rientrino nella sfera di competenza della Magistratura. Si chiede pertanto che codesta Ecc.ma Corte voglia accogliere il ricorso, riconoscendo la lesione della sfera di competenza avvenuta finora ad opera della Procura della Repubblica di Roma, ai danni della Regione Lazio e specificamente del Consiglio regionale, del Gruppo consiliare PD e dei singoli Consiglieri, nei confronti dei quali si e' formulata imputazione. Roma, 12 maggio 2017 Marco Di Stefano p.a. Avv. Francesco Gianzi