IL TRIBUNALE In esito all'udienza preliminare a carico di Riolo Giuseppe nel proc. n. 414/1997; Sentite le parti; O s s e r v a La difesa dell'imputato ha proposto in sede di conclusioni, questione di costituzionalita' dell'art. 150 c.p. in relazione agli artt. 2, 3 e 27, secondo comma Costituzione nella parte in cui la indicata disposizione del c.p. qualifica come "reo" il soggetto morto "prima della condanna" quando cioe' rivestiva soltanto la qualifica di imputato. La questione non e' manifestamente infondata e dev'essere sottoposta al vaglio della Corte costituzionale con conseguente sospensione del presente procedimento e trasmissione degli atti. Appare evidente la discrasia sussistente nel disposto normativo laddove lo stesso nell'individuare uns soggetto che beneficia della estinzione del reato prevista dal capo I, del titolo VI del codice penale, lo definisce come reo termine che, nell'accezione comune, certamente recepita dalla norma e da tutte le diverse norme sostanziali che fanno uso di tale terminologia (es. art. 133) qualifica il soggetto stesso come penalmente responsabile del reato contestatogli o comunque di una qualsivoglia diversa fattispecie ritenuta dal giudicante. Proprio il richiamato art. 133 c.p. nel disporre ai fini della valutazione e graduazione della pena, elimina ogni dubbio residuo in relazione al significato del termine stesso: e' di tutta evidenza come non puo' essere reo se non colui che ha subito una condanna per un fatto a lui ascritto previsto dalla legge come reato e pertanto a carico del quale e' stato gia' formulato un giudizio di colpevolezza. La discrasia appare ancora piu' evidente se l'art. 150 c.p. viene posto in relazione al 171 c.p. che, riferendosi al soggetto morto dopo la condanna lo assimila lessicalmente al precedente definendolo ancora reo. Alla luce di tali considerazioni e di quanto chiaramente disposto dall'art. 27, secondo comma, Cost., risulta un contrasto piuttosto evidente con la suddetta norma di cui all'art. 150 c.p. nella parte in cui non qualifica diversamente il soggetto in relazione al quale interviene estinzione del reato per morte prima della condanna.