Art. 5. Obblighi e sanzioni amministrative 1. Chiunque non ottemperi al divieto di messa a dimora di piante di cui agli articoli 2 e 3 ha l'obbligo di provvedere alla loro estirpazione entro quindici giorni dalla notifica dell'atto di intimazione ad adempiere. 2. Ove il trasgressore non ottemperi all'obbligo di estirpazione, gli organi di vigilanza redigono verbale di accertamento di illecito amministrativo per l'applicazione delle sanzioni pecunarie previste ai commi 3 e 4 e dispongono l'estirpazione delle piante, ponendo a carico del trasgressore le relative spese. 3. Fatto salvo quanto previsto al comma 4, chiunque non rispetti l'obbligo di estirpazione entro i termini fissati e' punito con la sanzione amministrativa pecunaria da L. 250.000 (Euro 129,11) a L. 1.500.000 (Euro 774,69), fermo restando il rimborso delle spese relative all'estirpazione. Si applica la sanzione amministrativa pecunaria da L. 500.000 (Euro 258,23) a L. 3.000.000 (Euro 1.549,37) qualora la violazione avvenga all'interno delle zone fitosanitarie tutelate. 4. Le ditte autorizzate ai sensi della legge regionale n. 3 del 1998 e le ditte che, in base alle risultanze dell'iscrizione alla camera di commercio industria artigianato e agricoltura, si occupano professionalmente della progettazione, della realizzazione e della manutenzione di parchi o giardini che violano i divieti di cui agli articoli 2 e 3, sono punite con la sanzione amministrativa pecunaria da L. 1.000.000 (Euro 516,46) a L. 6.000.000 (Euro 3.098,74). 5. La violazione delle prescrizioni impartite ai sensi del comma 2 dell'Art. 2 della presente legge, con esclusione di quelle sanzionate ai commi 3 e 4 dell'Art. 5, e' punita ai sensi del comma 8, dell'Art. 11 della legge regionale n. 3 del 1998. 6. Le somme riscosse, ai sensi dei commi 3 e 4, sono introitate dalla Regione Emilia-Romagna. La presente legge regionale sara' pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Emilia-Romagna. Bologna, 21 agosto 2001 NEGRI