Art. 4.
                  Indirizzi e criteri programmatori
    1. Gli indirizzi e criteri programmatori provinciali perseguono i
seguenti obiettivi:
      a) favorire  la  realizzazione di una rete distributiva che, in
collegamento  con le altre funzioni di servizio, assicuri la migliore
produttivita'  del  sistema  e  la qualita' dei servizi da rendere al
consumatore;
      b) assicurare,  nell'indicare  gli  obiettivi  di presenza e di
sviluppo  delle  medie e grandi strutture di vendita, il rispetto del
principio  della libera concorrenza, favorendo l'equilibrato sviluppo
delle diverse tipologie distributive;
      c) rendere  compatibile  l'impatto  territoriale  e  ambientale
degli  insediamenti  commerciali  con  particolare riguardo a fattori
quali  la  mobilita',  il  traffico  e l'inquinamento; valorizzare la
funzione  commerciale  al  fine  della  riqualificazione  del tessuto
urbano,  in  particolare  per  quanto  riguarda  i  quartieri  urbani
degradati al fine di ricostruire un ambiente idoneo allo sviluppo del
commercio;
      d) salvaguardare   e   riqualificare  i  centri  storici  anche
attraverso  il  mantenimento delle caratteristiche morfologiche degli
insediamenti  e  il  rispetto  dei  vincoli  relativi alla tutela del
patrimonio artistico ed ambientale;
      e) salvaguardare  e  riqualificare  la  rete distributiva nelle
zone  di  montagna  e rurali anche attraverso la creazione di servizi
commerciali polifunzionali e al fine di favorire il mantenimento e la
ricostituzione del tessuto commerciale;
      f)  favorire gli insediamenti commerciali destinati al recupero
delle   piccole   e   medie  imprese  gia'  operanti  sul  territorio
interessato,  anche  al fine di salvaguardare i livelli occupazionali
reali.
    2.  Gli  indirizzi  e  criteri  programmatori provinciali tengono
conto   principalmente  delle  caratteristiche  dei  seguenti  ambiti
territoriali:
      a) i   comprensori   ed  eventualmente  le  aree  sovracomunali
configurabili  come  un  unico  bacino di utenza, per le quali devono
essere individuati criteri di sviluppo omogenei;
      b) le  aree  urbane, al fine di pervenire ad una programmazione
integrata tra centro e periferia;
      c) i  centri storici, al fine di salvaguardare e qualificare la
presenza delle attivita' commerciali in grado di svolgere un servizio
di  vicinato,  di  tutelare  gli  esercizi  aventi  valore  storico e
artistico  ed  evitare  il  processo  di  espulsione  delle attivita'
commerciali;
      d)  i  centri  di  minore  consistenza  demografica, al fine di
svilupparne   il   tessuto  economico  sociale  anche  attraverso  il
miglioramento  delle  reti  infrastrutturali  ed  in  particolare dei
collegamenti viari.