(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato
            PROGRAMMA NAZIONALE "BIOCOMBUSTIBILI" PROBIO
    Il   programma   nazionale   biocombustibili  (PROBIO)  e'  stato
predisposto  dal  Ministero  delle  politiche agricole e forestali in
ottemperanza   all'art.  3  della  legge  2 dicembre  1998,  n.  423,
"Interventi  strutturali e urgenti nel settore agricolo, agrumicolo e
zootecnico", che recita:
      per  avviare  le  azioni  nazionali derivanti dall'applicazione
delle  determinazioni  adottate  dalla  conferenza  di  Kyoto  per la
riduzione  delle  emissioni  gassose,  il  Ministro  per le politiche
agricole, d'intesa con la conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato,  le  regioni  e  le  province autonome di Trento e di Bolzano,
presenta al CIPE per l'approvazione un Programma nazionale denominato
"Biocombustibili".  Per  la  realizzazione  del predetto programma e'
autorizzata la spesa di lire 5 miliardi annue a decorrere dal 1999.
    In  coerenza  con  il  programma nazionale energia rinnovabile da
biomasse  (PNERB)  del 24 giugno 1998, e con il conseguente Programma
nazionale  per  la valorizzazione delle biomasse agricole e forestali
(PNVBAF) del 18 giugno 1999, che vengono qui integralmente richiamati
ed  a  cui  va fatto riferimento per quanto non esplicitato in questa
sede,  il  PROBIO  ne  rappresenta  il  primo strumento di attuazione
operativa.
    Poiche'  l'obiettivo  prioritario  e'  "l'avvio  di  azioni",  lo
scenario  di  questo  programma  abbraccia  l'arco di un triennio. Il
proseguimento  e  l'adeguamento  delle  azioni negli anni successivi,
secondo  quanto  previsto  dal  PNERB e dal PNVBAF ed in funzione dei
risultati  che si conseguiranno con l'attuazione del PROBIO, dovranno
rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi programmati e con
una  tempistica  coerente  con le scadenze previste dal protocollo di
Kyoto e dalla delibera CIPE n. 137 del 19 novembre 1998.
    Il  programma, che non prevede interventi di sostegno "ordinario"
al  mondo  produttivo,  e'  orientato verso l'attuazione di attivita'
dimostrative/divulgative     con    una    forte    caratterizzazione
territoriale, in grado di stimolare sia le amministrazioni locali che
gli  imprenditori agricoli ed industriali verso un ulteriore sviluppo
dei  biocombustibili,  e potra' fare affidamento su forme di supporto
ed incentivazioni provenienti da altre fonti.
                            Definizioni.
    Il  termine "biocombustibili" individua, nella sua accezione piu'
ampia,  l'insieme  di  quelle  biomasse  o  prodotti  derivanti dalle
biomasse  che  presentano  caratteristiche  fisico-chimiche  tali  da
renderli   utilizzabili   in   processi   di   combustione  od  altra
trasformazione termochimica.
    I  biocombustibili,  in  funzione  del loro stato, possono essere
classificati  in: solidi (legno, paglie, pellets, ecc.), liquidi (oli
vegetali, alcoli, eteri, esteri, ecc.), gassosi (biogas da digestione
anaerobica  ecc.).  Un  ulteriore  metodo di classificazione divide i
biocombustibili   in   biomasse  tal  quali  (ad  es.  paglia)  e  in
combustibili  derivanti da una qualche trasformazione di biomasse tal
quali (ad es. pellets).
    La  necessita'  di  raggiungere  l'obiettivo posto, cioe' di dare
concreto  avvio  alle  azioni nazionali per la riduzione di emissioni
gassose,  impone  una restrizione a priori del campo di intervento al
fine di non disperdere le limitate risorse disponibili.
    Pertanto, ai fini di questo programma, le azioni di tipo generale
sono  previste  per  l'insieme  dei biocombustibili, mentre quelle di
tipo   specifico,   limitatamente   al   triennio  considerato,  sono
fortemente  orientate  verso  il  campo  di quei biocombustibili che,
derivando  da  processi  di  trasformazione  di  biomasse  tal quali,
presentano  elevate  caratteristiche di trasportabilita' e di impiego
al di fuori dei circuiti di autoconsumo.
                      Tipologie di intervento.
  Premesso  che, se e' vero che un'importante ricaduta per il settore
primario  e'  attesa dallo sviluppo delle biomasse per energia, ed in
particolare   dei   biocombustibili,  e'  altrettanto  realistica  la
considerazione  per  cui  non avrebbe senso indirizzare le azioni del
PROBIO  esclusivamente  verso  gli agricoltori, in quanto il successo
delle azioni e' determinato da un armonico sviluppo delle filiere nel
loro complesso.
  Cio'  significa  che  le azioni previste dal PROBIO, pur incentrate
sul  settore  primario,  e quindi coordinate dal MIPAF, devono andare
nel  senso  di  stimolare le filiere biocombustibili in tutte le loro
componenti,  come  del  resto  previsto  dalla citata delibera CIPE e
dallo stesso PNVBAF.
    Le azioni previste sono strutturate su due livelli:
      centrale:  coordinato  direttamente dal MIPAF con il contributo
di rappresentanti regionali;
      regionale:  basato  essenzialmente  su  "progetti  dimostrativi
interregionali" in grado di ottimizzare l'impatto di PROBIO.
                  Le attivita' a livello centrale.
    Le  attivita'  a  livello  centrale  sono  affidate  al Gruppo di
supporto tecnico-scientifico "Bioenergia", gia' previsto dal PNERB ed
istituito  presso il MIPAF con l'obiettivo di supportare il Ministero
ed   il   coordinamento   Stato-regioni   per   tutta   la   tematica
biocombustibili,  in applicazione del PNERB e del PNVBAF, di cui alle
delibere  CIPE  n.  211  del 3 dicembre 1997 e n. 137 del 19 novembre
1998.
    In particolare sono previste le seguenti incombenze:
      coordinamento  generale  dell'intero  PROBIO,  in  coerenza con
PNERB e PNVBAF;
      definizione  di  metodologie di raccolta, analisi e valutazione
dei risultati;
      supporto  tecnico scientifico ai processi decisionali del MIPAF
e  delle  regioni,  con  particolare  riferimento alla gestione delle
risorse  economiche messe a disposizione anche da altri provvedimenti
di  legge per il sostegno alla produzione e l'uso dei biocombustibili
(ad es. d.lgs n. 173/1998);
      istruttoria  di  progetti  presentati,  quando  richiesto  e di
competenza;
      monitoraggio dell'andamento del PROBIO;
      supporto   alla   collaborazione  ed  all'interscambio  con  le
amministrazioni  regionali  e  con altri enti ed istituzioni, anche a
livello  europeo,  a partire da quelli partecipanti alle reti europee
di cooperazione promosse dalla Commissione europea (programma Altener
ed altri);
      collaborazione  alla definizione ed alla gestione di accordi di
programma   e   di   altri   strumenti   operativi   con  la  diretta
partecipazione del MIPAF.
  Una  serie  di ulteriori competenze potranno essere individuate con
specifico riferimento alle azioni dimostrative a livello territoriale
interregionale,  incentrate sullo sviluppo dei biocombustibili con le
caratteristiche  prima accennate (trasportabilita' ed impiego non per
autoconsumo), tra cui:
      definizione   di   campagne  informative  per  gli  agricoltori
finalizzate al miglioramento delle tecniche agronomiche;
      promozione  verso  le  aziende  di trasporto pubblico, gli enti
locali  e  gli  altri  soggetti pubblici o assimilabili (universita',
scuole,  comunita',  ecc.)  perche'  utilizzino  biocombustibili  nei
veicoli, nel riscaldamento degli edifici ed in altre utenze;
      elaborazione  e  diffusione di manuali sulla produzione e l'uso
dei biocombustibili;
      organizzazione  di  seminari  (almeno  uno per ciascun progetto
interregionale)   per   diffondere   la   conoscenza   degli  aspetti
ambientali, economici e sociali del Programma.
                Le attivita' a livello territoriale.
    Le   attivita'   di   tipo   dimostrativo   sono   gestite  dalle
amministrazioni regionali e dalle province autonome che predispongono
e  presentano al MIPAF specifici programmi; la priorita' e' assegnata
ai  programmi  con  forti  caratteristiche  di  interregionalita' con
l'obiettivo di ampliare il raggio d'azione delle ricadute attese.
    Le tematiche che rivestono carattere di priorita' riguardano:
      i   biocombustibili   liquidi   derivanti  dagli  oli  vegetali
(biodiesel e derivati);
      i   biocombustibili   liquidi   derivanti  dalla  fermentazione
alcolica di materie prime agricole (etanolo e derivati, ecc.);
      i   biocombustibili   solidi  derivanti  dalla  lavorazione  di
materiali lignocellulosici (pellets, briquettes, ecc.);
    I  piani  d'azione  da espletare a livello locale dovranno essere
finalizzati ad enfatizzare, nelle linee generali, i seguenti aspetti:
      definizione    di    eventuali   strutture   locali   e   delle
collaborazioni da attivare;
      orientamento   per   un   ampio   e   corretto  utilizzo  delle
incentivazioni   ordinarie   previste  dalla  normativa  comunitaria,
nazionale e regionale per lo sviluppo dei biocombustibili;
      incremento   delle   coltivazioni   a  prevalente  destinazione
energetica  a  carattere  sperimentale/dimostrativo, con l'intento di
ottimizzare  quanti-qualitativamente  le produzioni in funzione delle
potenzialita' industriali di trasformazione;
      organizzazione  della  raccolta di biomasse residue o di scarto
da utilizzare come base per la produzione di biocombustibili;
      sviluppo  della  produzione di biocombustibili, ove opportuno e
nel  rispetto  della  normativa  vigente,  individuando  quelli  piu'
confacenti alle specifiche caratteristiche del sistema agro-forestale
e delle richieste dal mercato;
      utilizzo    dei    biocombustibili    sia    per   autotrazione
(essenzialmente veicoli pubblici e comunque di grande dimensione) che
per  riscaldamento,  in  mercati  ed  aree ben definiti, individuando
situazioni nelle quali sia massimo il beneficio ambientale;
      monitoraggio  degli  effetti  sulla  qualita' nell'aria indotti
dall'uso dei biocombustibili;
      sviluppo  di  una  efficiente campagna di sensibilizzazione dei
cittadini.
    Gli  specifici  programmi  saranno predisposti e realizzati dalle
regioni competenti d'intesa cono il MIPAF.
                         Piano finanziario.
    La dotazione finanziaria del PROBIO proviene dalla medesima legge
2 dicembre 1998, che ha assegnato l'importo di lire 5 miliardi/anno a
partire dall'annualita' 1999.
    La  ripartizione delle risorse per il triennio 1999-2001 e' stata
cosi' determinata:

---------------------------------------------------------------------
(000 di lire)                 1999          2000            2001
---------------------------------------------------------------------
MIPAF                        500.000       500.000        500.000
Regioni                    4.500.000     4.500.000      4.500.000

    Una   specifica   proposta  di  prosecuzione  del  PROBIO  verra'
elaborata,  d'intesa  con  le regioni e provincie autonome, alla fine
del  secondo  anno  di attivita', in modo che, partendo dai risultati
raggiunti,  sia  possibile  indirizzare  e dimensionare al meglio gli
interventi futuri.
                   Soggetti attuatori e procedure.
    Il  MIPAF,  le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano
sono  responsabili  della  gestione  delle  attivita'  di  rispettiva
competenza.
    Il  Gruppo di supporto "Bioenergia" del MIPAF, di cui fa parte un
rappresentante   designato  dalle  regioni,  assicura  il  necessario
coordinamento  tecnico-scientifico  per  tutte  le  azioni  a livello
centrale e per quelle d'intesa tra livello centrale e locale.
    Le  regioni elaborano i programmi dimostrativi, preferibilmente a
livello  interregionale,  avvalendosi di proprie strutture o, qualora
necessario, del supporto del Gruppo "Bioenergia".
    Per  la definizione delle attivita' e della relativa attribuzione
di fondi di competenza 1999 sono state adottate le procedure previste
per i Programmi interregionali, di cui alla legge 5 novembre 1996, n.
578;  i  criteri  e  le modalita' per il finanziamento delle azioni a
valere  sulle  successive  annualita'  saranno  definiti con apposito
provvedimento d'intesa con le regioni e le province autonome.
                    Utilizzazione dei fondi 1999.
    Sulla  base  delle  azioni definite e dei progetti presentati, il
MIPAF  e le regioni e province autonome hanno proceduto d'intesa alla
ripartizione  dei  fondi  1999, tenendo conto della coerenza generale
delle  azioni con il PROBIO, dell'efficacia' delle medesime azioni in
funzione  dell'avvio di filiere bioenergetiche sul territorio e della
compartecipazione di fondi regionali e di altra provenienza.
    Il   Programma  di  attivita'  e'  strutturato  su  sei  progetti
regionali  e  su  due  a  valenza  interregionale,  risultanti  dallo
stralcio  di  altrettante  sotto-azioni,  di  piu'  ampio interesse e
ricaduta,  avanzate  dalle  amministrazioni  regionali che fungeranno
comunque  da capofila dei rispettivi comitati di gestione costitutiti
ex lege n. 578/1996.
    L'elenco dei progetti e' il seguente:
      regione Basilicata: Piano d'azione per il decollo delle filiere
bioenergetiche;
      regione Emilia-Romagna: La filiera del biodiesel;
      regione  Lombardia:  Progetto  dimostrativo  integrato  per  la
diffusione dell'uso dei biocombustibili;
      regione  Lombardia: Impianti colturali a rotazione breve per la
fitodepurazione dei reflui civili ed agricoli;
      regione Valle d'Aosta: Biogas in montagna;
      regione Veneto: Sviluppo della filiera dei biocombustibili;
      programma  interregionale:  Normativa  amica  (capofila regione
Lombardia);
      programma  interregionale:  Banca  dati biocombustibili liquidi
(capofila regione Veneto).
  Il Piano finanziario e' riportato nella Tabella 1.
                                                            Tabella 1
                  RIPARTIZIONE DEI FONDI DEL PROBIO
                      PER I PROGRAMMI REGIONALI
                     ED INTERREGIONALI ANNO 1999

---------------------------------------------------------------------
(000 di lire)   PROBIO        Fondi   Altri fondi
              legge 423    regionali    pubblici    Privati   Totale
---------------------------------------------------------------------
Programmi
interre-
gionali        170.000                                        170.000

Basilicata   1.130.000     850.000     280.000  1.560.000   3.820.000

Emilia-
Romagna        557.000      82.000     257.000                896.000

Lombardia      988.000     246.000     760.000     40.000   2.034.000

Valle
d'Aosta        450.000     310.200                            760.200

Veneto       1.205.000     245.000                          1.450.000

    Totale   4.500.000   1.733.200   1.297.000  1.600.000   9.130.200

  in %         49,3         19,0        14,2      17,5        100,0

    Il  dettaglio  dei progetti regionali e' riportato nei successivi
allegati da 1 a 6/1.
    Al  fine  di  assicurare  la  piu' ampia ed efficace ricaduta sul
settore   primario   e   su   tutte   le   componenti  delle  filiere
bioenergetiche, sia nelle aree considerate che sull'intero territorio
nazionale,  si  procedera',  d'intesa  tra  il  MIPAF  e  le  regioni
interessate,   ad  una  previa  e  piu'  puntuale  definizione  delle
procedure  di  esecuzione,  gestione,  monitoraggio e valutazione dei
progetti  tenendo conto dei collegamenti, esistenti o da valorizzare,
tra i progetti stessi e tra questi e il PNERB ed il PNVBAF.
  Nel  rispetto  delle  finalita' del PROBIO, oltre a quanto previsto
dai  progetti  regionali  e  dai  progranni  interregionali, tutte le
regioni  e  province autonome vengono impegnate ad assicurare il piu'
ampio trasferimento dei risultati, parziali e finali, all'interno del
territorio  regionale e verso l'intero territorio nazionale, anche in
collaborazione con lo stesso MIPAF.