APPENDICE (vedi tavola n° 16 CEE, sezione trasversale del settore
C").
Le condizioni pressoche' proibitive da affrontare per garantire un
corretto isolamento acustico in ogni teorica posizione di
suddivisione degli uffici dipende dalle anomale caratteristiche del
fabbricato, caratteristiche che si riscontrano uniformi in tutti i
settori;
1) Eccessiva altezza dei locali (minimo mt. 4,70; massimo mt. 5),
che richiede un'altezza anomala del setto acustico (mt. 1,50 circa
anziche' mt. 0,30 circa) e quindi la necessita' di costruire
un'apposita struttura sospesa e controventata che, oltre a separare
acusticamente sopporti agevolmente le sollecitazioni verticali e
orizzontali trasmessele dalla sottostante parete mobile ad essa
fissata.
2) Andamento irregolare della superficie di intradosso del solaio
di copertura, causato dalla parziale demolizione della sua soletta
inferiore (per motivi di bonifica strutturale) e dalla presenza di
travi sporgenti, che impedisce una completa e perfetta aderenza del
setto acustico alla sua forma spezzata, con conseguente interruzione
dell'effetto di separazione acustica.
3) Presenza di serramenti esterni molti alti, che richiede una
modellazione a due livelli della soffittatura dei locali, e la
conseguente necessita' di modellare anche il setto acustico e la sua
struttura nel suo profilo inferiore; analoga modellazione e'
richiesta anche alla parete mobile sottostante.
4) Presenza di canalizzazioni e tubazioni con percorso
longitudinale al di sopra della soffittatura, che interrompono la
continuita' del setto acustico e quindi diminuiscono l'efficacia
dell'isolamento richiesto.
La muratura in mattoni, invece, elimina di fatto tutti questi
inconvenienti in quanto: separa i locali costituendo una barriera
acustica continua da solaio che regge il pavimento a intradosso del
solaio di copertura; puo' aderire facilmente alle irregolarita' di
contatto con l'intradosso e con le canalizzazioni presenti; consente
che il controsoffitto sia autonomo per ogni locale, e, quindi,
acusticamente non continuo e facilmente modellabile ad altezze
"diverse:
Parte di provvedimento in formato grafico
1 PREMESSA
Questa relazione illustra gli impianti installati a servizio dei
settori B,C,D del complesso denominato Villa Gualino, Viale Settimio
Severo 65 Torino, suddivisi come segue:
- Centrali di produzione e sottocentrali di distribuzione
dell'intero complesso Impianto termico e di ventilazione
- Impianto idrico ed antincendio
- Impianto fognario
- Impianto elettrico
- Impianti elettrici speciali (rivelazione fumi, antintrusione,
telefonico, etc.)
Le centrali di produzione sono collegale con le zone degli uffici
mediante la costruzione di un cunicolo ispezionabile sottostante
l'ala bassa del corpo inferiore (settori S e C); il cunicolo collega
le due sottocentrali una localizzata sotto il piazzale antistante
l'ingresso del settore B e l'altra sistemata al piano interrato del
settore D.
In relazione alla notevole distanza tra la zona tecnologica di
produzione e le sottocentrali, prevista un'unica alimentazione di
acqua calda (85 70'C) ed un'unica alimentazione di acqua refrigerata
(7 - 12'C) per ogni sottocentrale; tali alimentazioni percorrono il
cunicolo per l'intera lunghezza.
2 Descrizione delle centrali di produzione e delle sottocentrali
Le centrali tecnologiche (produzione) sono costituite da:
- centrale termica con potenza installata di 1,5 milioni di Kcal/h
ripartita su 3 caldaie da 0.5 milioni di Kcal/h caduna, alimentate da
bruciatori misti cas-gasolio. Nella centrale termica e' installato un
impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica ed
il recupero di energia termica per uso igienico sanitario, costituito
da due Totem, alimentati a gas metano, in Grado di produrre ciascuno
15 Kwe e 33000 Kcal/h.
- centrale idraulica in cui sono sistemati un serbatoio d'accumulo
da 20 mc, due autoclavi da 3 mc con pompe per la distribuzione
dell'acqua fredda in tutto l'edificio. II circuito dell'acqua calda
sanitaria e' preceduto da un addolcitore a scambio di resine,
previsto per una portata media di 36 mc.
- centrale elettrica con quadro di media tensione, quadro di bassa
tensione per l'alimentazione e la protezione di tutti i.carichi
installati nel complesso. Il sistema e' alimentato da due
trasformatori da 250 KVA - 6300 V/380V in parallelo installati nel
quadro di media tensione.
- centrale frigorifera costituita da due gruppi frigoriferi del
tipo semiermetico di potenzialita' 200.000 F/h; i condensatori sono
raffreddati medianti torri evaporative tocalizzete in una [ossa del
piazzale, appositamente predisposta e grigliata superiormente. Tale
centrale frigorifera produce l'acqua refrigerata per l'alimentazione
delle batterie fredde dei gruppi di trattamento dell'aria a servizio
delle varie zone del complesso e per l'alimentazione dei circuiti
ventilconvettori.
Le sottocentrali di distribuzione e trattamento aria a servizio dei
settori B, C, D sono due:
- sottocentrale a servizio del settore B e C1 - localizzata sotto
il piazzale antistante l'ingresso del settore B in cui sono
installati due gruppi di trattamento aria, uno dei quali a servizio
della sola sala conferenze e l'altro per gli uffici al piano terreno
e primo del settore B e C1 .
Tale locale rappresenta una vera e propria sottocentrale con
collettori di distribuzione ai vari circuiti, scambiatori di calore
ed apparecchiature accessorie, in quanto l'elevata distanza delle
centrali di produzione induce a rendere minimo il numero di tubazioni
principali di alimentazione (andata e ritorno acqua calda ed acqua
refrigerata).
- sottocentrale a servizio del settore C2 e D -localizzata al piano
interrato del settore D - in cui sono installati due gruppi di
trattamento aria, uno dei quali a servizio del settore C2 e l'altro
per gli uffici al piano terreno e primo del settore D.
Anche tale locale rappresenta una vera e propria sottocentrale con
collettori di distribuzione ai vari circuiti, scambiatori di calore
ed apparecchiature accessorie.
Sono previsti sistemi di contabilizzazione dell'energie distribuite
alle sottocentrali per permettere una suddivisione dei costi
gestionali.
3 Descrizione deali impianti di distribuzione
3.1 Impianto termico e di ventilazione
- Le principali tipologie degli impianti termici adottati peri il
riscaldamento od il condizionamento delle varie zone del complesso
sono cosi' riassumibili:
a) Impianto a ventilconvettori ed aria primaria.
Tale impianto e' previsto per tutti i locali eccetto la sala
conferenze che e' dotata di impianto a tutt'aria e delle zone di
servizio (locali igienici, alcune scale, filtri, guardaroba) che sono
dotati di impianto a radiatori.
Esso e' del tipo a due tubi con ventilconvettori ad un'unica
batteria e valvola di regolazione a tre vie su ogni ventilconvettore.
Durante l'inverno i ventilconvettori sono alimentati con acqua tra
65°C e 40°C in ingresso e salto di 10°C tra entrata ed uscita, mentre
durante l'estate essi possono essere alimentati con acqua refrigerata
in ingresso ad 11°C e con salto di 5°C (nel caso non si ritenesse
opportuno l'uso dei ventilconvettori per il raffrescamento estivo,
essi possono essere disattivati).
I ventilconvettori sono dimensionati per funzionare alla velocita'
media del ventilatore, per attenuare i disturbi di tipo acustico.
E' previsto un sistema di controllo della regolazione a
microprocessore che comanda centralmente le valvole di ogni zona di
ventilconvettori consentendo la variazione delle temperature interne
di riferimento e l'autodiagnosi del funzionamento delle valvole
stesse. Tale sistema fa parte di un generale impianto di
supervisione.
All'aria primaria, interamente presa dall'esterno, sono affidati
due compiti: quello del ricambio e quello della regolazione del grado
igrometrico medio negli ambienti.
Le portate dell'aria potranno essere variate in funzione
di--pacticolari esigenze e tale variazione puo'. essere automatizzata
secondo orari prestabiliti.
L'impianto e' in grado di mantenere negli ambienti condizioni di
temperatura ed umidita' relative prestabilite sia durante il periodo
invernale che durante il periodo estivo.
Le tubazioni di alimentazione, in tubo mannesmann ed isolate
termicamente, seguono il percorso principale a soffitto del cunicolo
di nuova costruzione sottostante l'ala bassa; entrano nei vespai
sotto il piano terreno e nei cavedi verticali per poi raggiungere i
controsotfitti dei piani sottostanti i ventilconvettori, ed
alimentarli, dove possibile, dal basso.
Dove non sono previsti controsoffitti e dove non esistono vespai
praticabili, l'alimentazione ai ventilconvettori e' effettuata con
distribuzione a pavimento mediante l'utilizzo di tubazioni in rame
preisolate facenti capo a collettorini analoghi a quelli di tipo
idraulico.
I canali dell'aria primaria, in lamiera zincata ed isolati
termicamente, dai vari gruppi di trattamento raggiungono i cavedi ed
alimentano gli apparecchi di diffusione dell'aria passando nelle
controsoffittature.
b) Impianto a radiatori
Tale impianto e' previsto nei locali di servizio, ad esempio locali
igienici, guardaroba, depositi, filtri ed in alcune scale. Questi
locali sono in genere tenuti in depressione e quindi sono ventilati
mediante l'aria estratta da altri locali adiacenti.
L'impianto e' costituito da radiatori in ghisa od acciaio
preverniciato.
Le tubazioni, anch'esse in acciaio mannesmann. seguono percorsi
paralleli a quelli dei ventilconvettori.
c) Impianti a tutt'aria
Tali impianti utilizzano l'aria come unico fluido per la
climatizzazione degli ambienti: essi effettuano la termoventilazione
negli ambienti dove e' previsto il solo riscaldamento invernale
(magazzini) ed il condizionamento dove e' previsto il riscaldamento
invernale ed il raffrescamento estivo e dove necessario mantenere in
qualsiasi momento precise condizioni ambientali termiche ed
igrometriche (sale conferenze).
In relazione alle necessita' ambientali di ricambio, sono
realizzati impianti con portate di aria di ricircolo piu' o meno
elevate e variabili automaticamente sia in funzione di parametri
prestabiliti come ad esempio la qualita' dell'aria ( in base al
numero delle persone in ambiente) e sia in funzione di orari
prefissati.
I canali dell'aria, in lamiera zincata ed isolati termicamente,
seguono percorsi dettati da esigenze architettoniche e funzionati.
Il centro di calcolo e' dotato impianto autonomo di condizionamento
costituito da un-gruppo refrigeratore raffreddato ad aria che
alimenta un'unita' locale con immissione dell'aria nel pavimento
sopraelevato.
3.2 Impianto idrico. antincendio e fognario
L'impianto igienico sanitario e' costituito dalla rete di
distribuzione dell'acqua calda e fredda, dai servizi igienici e dalla
rete di scarico all'interno dei servizi fino alle colonne.
Per quanto riguarda la rete fognaria sono previste colonne in
geberit e una nuova rete orizzontale, dove non e' possibile o non
consigliabile rutilizzo di quella esistente. Viene invece utilizzato
il collettore principale in gres che attraversa il cortile interno in
cunicolo ispezionabile a quota tale da permettere la raccolta di
tutti gli scarichi anche quelli previsti a piano interrato.
La rete di alimentazione principale, che parte dalla centrale
idraulica esistente e che comprende acqua fredda, calda e ricircolo,
e' in acciaio zincato e fa capo, per ogni gruppo di utenze, a
collettori complanari di distribuzione, collocati in cassette con
sportelli in acciaio ispezionabili, da cui partono tubazioni in
polietilene reticolato a pavimento per l'alimentazione dei singoli
apparecchi.
Le reti principali passeranno negli spazi ispezionabili previsti
(cunicoli, cavedi, controsoffittature) fino a giungere agli elementi
terminali costituiti dai collettori complanari. Tutte le tubazioni
sono isolate termicamente secondo quanto previsto dalla legislazione
vigente. Gli apparecchi sanitari, del tipo sospeso per consentire la
migliore pulizia dei pavimenti dei locali, sono tutti dotati di
rubinetteria monoforo. monocomando. Nei servizi per il pubblico e per
gli handicappati vengono utilizzati apparecchi e rubinetterie
adeguate alle specifiche necessita' e secondo la legislazione
vigente. La rete di scarico all'interno dei servizi e' realizzata con
tubazioni in geberit opportunamente dimensionale. L'impianto
antincendio si snoda dall'apposita presa indipendente dell'acquedotto
e la rete orizzontale in tubo di acciaio zincalo corre a soffitto del
cunicolo di nuova costruzione sottostante l'ala bassa (settori B e
C).
Dalla rete orizzontale si staccano le derivazioni per
l'alimentazione delle cassette U.N.I. 45 che sono installate in
prossimita' delle scale o delle uscite, secondo le richieste dei
Vigili del Fuoco.
3.3 Impianto elettrico
Il dimensionamento della cabina di trasformazione nella sua
configurazione finale risulta basato su due trasformatori da 250 KVA
in parallelo, per un totale di 500 KVA di potenza totale disponibile.
Il percorso principale dei cavi e' realizzato in canalette in
lamiera zincata passanti a soffitto del cunicolo di nuova costruzione
sottostante l'ala bassa (settori C e B); le salite verticali
avvengono nei cavedi mediante passerelle metalliche portacavi ed i
percorsi secondari nelle controsoffittature od in traccia. I cavi
sono del tipo multipolare, in esecuzione non propagante l'incendio ed
a bassa emissione di acido cloridrico, con isolamento in gomma sotto
guaina in PVC butile.
La struttura dei quadri di fabbricato e' composta da elementi
modulari che permettono una maggiore flessibilita' d'impiego in
proiezione futura: la verniciatura e' del tipo elettrostatico con
polveri epossidiche. quadri elettrici per le centrali o per altre
utenze particolari sono in esecuzione monoblocco e con grado di
protezione appropriato.
I quadri di distribuzione principali sono:
- quadro centrale termica, idraulica, frigorifera
- quadro sottocentrale settori c2 , e D
- quadro sottocentrale settori B e C
- quadro piano terreno settore B
- quadro piano primo settore B
- quadro settore C
- quadro settore C
- quadro piano terreno settore D
- quadro piano primo settore D
La principale fonte di emergenza elettrica del complesso e'
costituita dai due gruppi di cogenerazione Totem installati nella
centrale termica che alimentano le utenze d'emergenza enucleate
durante la precedente fase di ristrutturazione e che dovrebbero
essere in grado di alimentare anche le nuove utenze del corpo
inferiore (illuminazione di sicurezza).
L'impianto di illuminazione. normale e di emergenza. e' suddiviso
in vani circuiti facenti capo ai quadri di fabbricato.
I corpi illuminanti sono scelti in funzione delle caratteristiche
architettoniche e delle condizioni di illuminazione da realizzarsi
nei vari locali.
Nei locali dove e' richiesto un elevato illuminamento per
permettere operazioni di studio, lettura etc. e' previsto un doppio
livello d'illuminazione, un primo livello generale di base realizzato
con corpi illuminanti a soffitto (controsoffitto) ed un secondo
livello personalizzato che puo' essere realizzato con corpi
illuminanti da tavolo ed alimentati mediante le prese previste ai
quattro angoli di ogni locale.
Per quanto riguarda l'impianto esterno sono previsti vani circuiti
che permettono l'illuminazione di diverse zone e percorsi, quali il
cortile interno. le terrazze praticabili, gli ingressi principali
etc. I corpi illuminanti sono del tipo stagno per esterno con grado
di protezione IP 55.
Le prese installate nei locali adibiti ad ufficio sono del tipo con
automatico magnetotermico. Le linee che alimentano i quadri elettrici
relativi alle distribuzioni interne del settore B (esclusa sala
conferenze), settore C e settore D e la linea di alimentazione del
Gruppo frigorifero autonomo a servizio del centro di calcolo, sono
previste sotto Gruppi di continuita' opportunamente dislocati.
Tutto l'impianto elettrico e' eseguito secondo le normative vigenti
ed in particolare le norme CEI e la legge 46/90.
3.4 Impianti elettrici speciali
3.4.1 Impianto di rivelazione fumi
Un impianto automatico di rivelazione lumi e' previsto nelle sale
riunioni e relativi locali accessori (guardaroba, cabine di
proiezione), nei magazzini al piano interrato ed in eventuali altri
locali particolari secondo le richieste del Comando VVF.
Tale impianto e' dotato di rivelatori di tipo ottico e di
centralina automatica di tipo analogico con segnalazione acustica
dell'allarme, posta in reception.
La centrale, montata in appositi rack, oltre ad azionare le sirene
d'allarme consente la chiusura delle porte tagliafuoco mediante
azionamento di contatti magnetici, ferma i gruppi di ventilazione e
porta al piano terreno gli ascensori.
I rivelatori, di tipo ottico ad elevata sensibilita', possono
essere raggruppati in zone differenti secondo le esigenze contingenti
semplicemente eseguendo operazioni di riprogrammazione sulla
centrale.
Pulsanti manuali di allarme a rottura di vetro sono montati nei
corridoi e nelle zone a disposizione del pubblico.
I cavi di collegamento sono del tipo antifiamma e corrono nel nuovo
cunicolo ispezionabile e nei cavedi per i percorsi principali ed in
traccia per i percorsi secondari.
E' realizzata una rete di terra dell'edificio che corre lungo il
perimetro esterno dell'intero complesso. Tale rete fa capo a nodi
equipotenziali posti nei quadri elettrici nelle sottocentrali a cui
sono collegati oltre ai conduttori di terra dell'edificio, tutti gli
elementi che possono costituire un valido collegamento a terra sia
del tipo naturale che artificiale (tubi acqua, parti metalliche
strutturali, etc.). La rete di terra e' eseguita secondo le norme CEI
64-8 e 11-8.
Un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche realizzato
secondo le norme CEI 81-1, e' costituito da una semplice rete di
captazione posta sopra la copertura in bandelle di rame e da un certo
numero di calate lungo gli spigoli dell'edificio: tali calate sono
collegate alla dorsale di terra all'esterno dell'edificio.
3.4.2 impianto antintrusione
I percorsi principali del complesso sono controllati da un impianto
antintrusione, dotato di sensori ad infrarossi passivi e di
centratine automatica a visualizzazione ottica e segnalazione.
acustica dell'allarme, posta nel locale di controllo.
La zona del centro di calcolo e' controllata, come zona specifica,
dall'impianto antintrusione; sono previsti sensori ad infrarossi
passivi e porte con contatti magnetici collegati ad un allarme
generale.
Un impianto di sicurezza con sensore di temperatura ambiente e'
previsto nel centro di calcolo. collegato ad un combinatore
telefonico per segnalazione d'allarme in caso di innalzamento
incontrollato di temperatura.
I sensori sono suddivisi tra quelli adatti alla protezione di zone
lineari e quelli adatti alla protezione di zone a pianta quadrata. La
segnalazione acustica e' realizzata mediante sirene autoprotette. I
cavi di collegamento sono schermati ad isolamento Mylar e corrono
secondo percorsi paralleli a quelli dell'impianto antincendio.
3.4.3 Impianti telefonico, di telecomunicazioni e trasmissione dati
Per quanto riguarda gli impianti di telecomunicazione e
trasmissione sono predisposti gli spazi per i passaggi dei cavi e per
la sistemazione delle apparecchiature principali.
3.4.4 Impianto di supervisione
Il sistema di supervisione e' predisposta per realizzareil comando
ed il controllo ti tutti gliimpianti tecnici e la loro gestione
ottimizzata.
E' costituito da una unita' centrale di supervisione che governa il
flusso di informazioni provenienti da sottostazioni periferiche,
dotata di terminale video, tastiera di comando e stampante. Le
sottostazioni periferiche sono costituite da unita' intelligenti e
moduli di funzione, ognuna delle quali si autoesclude dall'anello di
collegamento in caso di guasto; rilevano le condizioni di
funzionamento e le grandezze misurate sul campo da appositi strumenti
nei punti di informazione prestabiliti.
Tale sistema risulta di fondamentale importanza, in un edificio di
notevole complessita' architettonica ed impiantistica quale il
complesso di Villa Gustino, per semplificare la gestione, ottimizzare
i consumi e controllare le eventuali anomalie di funzionamento.
I programmi operativi che permettono il controllo dei vari processi
dispongono di una struttura modulare tale da rendere possibile,
mediante combinazioni di piu' programmi o parti di essi, la facile
adattabilita' alle esigenze dell'impianto, anche se queste ultime
cambiassero nel corso della gestione. La trasmissione dei dati e'
effettuata ad anello con cavo di tipo telefonico.
La regolazione di tutte le apparecchiature nelle centrali
tecnologiche e' automatica di tipo elettronico e puo' essere
comandata dall'impianto di supervisione sopradescritto.
Le principali regolazioni previste sono:
Regolazione in cascata caldaie
Regolazione ottimizzata inserzione circuiti
Regolazione temperatura acqua sanitaria
Regolazione temperatura acqua calda ventilconvettori
Regolazione temperatura acqua fredda ventilconvettori
Regolazione temperatura ed umidita' aria trattata dai
condizionatori