(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato 1

            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

4.1. Indicazioni terapeutiche.
    Nefazodone   cloridrato   e'   indicato   nel  trattamento  delle
depressioni  di  varia  natura, inclusa la depressione con componente
ansiosa o con disturbi del sonno.
4.2. Posologia e modo di somministrazione.
    Adulti:  la  posologia iniziale e' di 100-200 mg suddivisi in due
dosi   giornaliere.   La   posologia   puo'   esere,  se  necessario,
gradualmente  incrementata  di  100-200  mg  al  giorno  in  due dosi
distinte,  con  incrementi  distanziati di circa una settimana, sulla
base  della risposta clinica e della dose tollerata. In studi clinici
controllati, la dose efficace e' di 300-600 mg al giorno.
    Come  per  tutti  gli  antidepressivi,  possono essere necessarie
alcune settimane per ottenere un pieno effetto terapeutico.
    Anziani  e pazienti debilitati: la dose iniziale raccomandata per
i  pazienti anziani o debilitati e' di 100 mg/die (50 mg BID). Questi
pazienti  hanno  spesso  una riduzione della clearance del nefazodone
e/o  una  maggiore sensibilita' agli effetti indesiderati dei farmaci
attivi  sul  sistema nervoso. Puo' essere giusto quindi modificare la
frequenza  delle  somministrazioni  successive  fino alla dose finale
basandosi su un attento esame della risposta clinica del paziente.
    Pazienti  che  provengono  da  una  terapia  con IMAO: dovrebbero
passare  almeno  quattordici  giorni tra l'interruzione della terapia
con  IMAO  e  l'inizio  di  quella  con Nefazodone cloridrato, mentre
devono  passarne  almeno  sette dall'interruzione del trattamento con
nefazodone  cloridrato  per  iniziare  quello  con IMAO (vedere punto
4.4).
    Insufficienza  renale:  non  e'  stato  rilevato  alcun  rapporto
significativo  tra parametri farmacocinetici e grado di insufficienza
renale.  Tuttavia,  durante  somministrazione cronica in pazienti con
grave insufficienza renale si puo' verificare un progressivo accumulo
di nefazodone o dei suoi metaboliti, per cui viene raccomandato l'uso
dei dosaggi piu' bassi.
    Terapia    a   lungo   termine:   una   valutazione   sistematica
dell'efficacia  del  nefazodone  negli  studi clinici controllati con
placebo  ha  dimostrato il permanere degli effetti terapeutici con un
trattamento continuo fino ad un anno. La risposta ottenuta all'inizio
della  terapia  puo'  essere  mantenuta  con  sicurezza  clinica alle
medesime dosi.
    Insufficienza epatica: (vedi 4.4 e 5.2).
    Quando  si  decide di interrompere il trattamento, le dosi devono
essere ridotte in modo graduale per minimizzare l'entita' dei sintomi
di astinenza.
4.3. Controindicazioni.
    Nefazodone   cloridrato   e'   controindicato  nei  pazienti  con
ipersensibilita'   al   principio  attivo,  ad  uno  qualsiasi  degli
eccipienti   o   ad   altri   antidepressivi  fenilpiperazinici.  Non
somministrare nei soggetti al di sotto dei 18 anni di eta'.
    Nefazodone  cloridrato  e'  controindicato nei pazienti che hanno
interrotto  il  farmaco  a causa di un danno epatico (vedi avvertenze
speciali e opportune precauzioni d'impiego).
    Nefazodone  cloridrato  e'  controindicato  in  associazione  con
terfenadina, astemizolo, cisapride, pimozide, o carbamazepina.
4.4. Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego.
    Potenziale d'interazione con IMAO: in pazienti in trattamento con
antidepressivi  con proprieta' farmacologiche simili ma non identiche
a  quelle  del nefazodone (es. inibitori selettivi della ricaptazione
della  serotonina)  somministrati  in  combinazione  con un inibitore
delle  monoaminossidasi  (IMAO)  sono state segnalate reazioni gravi,
talvolta  fatali.  Queste  reazioni  sono  state  riportate anche per
pazienti  che  avevano  recentemente  interrotto  farmaci  e  avevano
iniziato un trattamento con IMAO. Dato che nefazodone e' un inibitore
della  ricaptazione  della  serotonina si raccomanda di non usarlo in
combinazione con un IMAO o entro quattordici giorni dall'interruzione
di  una terapia con IMAO; la terapia con Nefazodone cloridrato dovra'
essere iniziata con cautela, aumentando gradualmente i dosaggi fino a
che  non  sia  raggiunto  il dosaggio ottimale; d'altro canto si deve
attendere   almeno  una  settimana  dall'interruzione  di  Nefazodone
cloridrato prima di iniziare una terapia con IMAO (vedi 4.2).
    Potenziale  d'interazione con terfenadina, astemizolo, pimozide e
cisapride: l'uso contemporaneo di terfenadina, astemizolo, pimozide o
cisapride  con  nefazodone deve essere evitato (vedi 4.3). Nefazodone
ha   dimostrato  in  vitro  di  essere  un  inibitore  del  citocromo
P 450IIIA 4.  Terfenadina,  astemizolo,  pimozide  e  cisapride  sono
metabolizzati  dal  citocromo  IIIA 4  ed  e' stato dimostrato che il
ketoconazolo,  l'eritromicina  e  altri  inibitori del IIIA 4 possono
bloccare  il  metabolismo  di  questi farmaci, con l'incremento delle
concentrazioni  plasmatiche  delle molecole immodificate di partenza.
Livelli  aumentati  di  terfenadina, astemizolo, pimozide e cisapride
sono  risultati  associati  al  prolungamento  del QT e a rari eventi
cardiovascolari  gravi  come  morte,  principalmente  per tachicardia
ventricolare tipo torsione di punta.
    Potenziale  per  gravi  danni epatici: durante il trattamento con
nefazodone   sono   stati  riportati  rari  casi  di  epatonecrosi  e
insufficienza  epatica. Il tempo occorso per il verificarsi del danno
epatico nei casi di insufficienza epatica ad esito fatale o che hanno
richiesto  il  trapianto  e'  stato  generalmente  compreso  tra  due
settimane  e sei mesi di terapia. Non si conoscono fattori di rischio
per  questa  condizione. Il danno epatico e' generalmente reversibile
con  l'interruzione  del  trattamento con il nefazodone o degli altri
farmaci eventualmente somministrati in concomitanza. In casi isolati,
tuttavia,  il  danno  epatico  e'  stato  fatale  o  ha  richiesto il
trapianto  dell'organo.  Pazienti  che  durante  il  trattamento  con
nefazodone  sviluppino  segni  e  sintomi  indicativi  di disfunzione
epatica,   come   ittero,  urine  scure,  anoressia,  nausea,  dolori
addominali,   evidenze   di  danno  epatocellulare  e  aumento  delle
transaminasi  (>  tre  volte  i  limiti superiori della norma) devono
essere valutati per la possibilita' di un danno epatico (vedi 4.8), e
devono interrompere la terapia. Questi pazienti devono inoltre essere
considerati  a  rischio di danno epatico e percio' il trattamento con
nefazodone non deve essere reintrodotto.
    Ipotensione posturale: in associazione con l'uso di nefazodone si
e'  verificata  ipotensione  posturale.  L'incidenza  di  ipotensione
posturale negli studi clinici con nefazodone e' stata:
      nefazodone  (3,0%),  antidepressivi  triciclici  (10,9%),  SSRI
(2,2%)  e placebo (1,0%). Percio' il nefazodone deve essere usato con
cautela nei pazienti con malattia cerebro o cardiovascolare accertata
che potrebbe essere aggravata dall'ipotensione (storia di infarto del
miocardio,    angina,   ictus   ischemico)   e   nei   pazienti   con
predisposizione  all'ipotensione  (disidratati, ipovolemici, trattati
con antipertensivi).
    Attivazione     maniacale/ipomaniacale:     come     con    altri
antidepressivi,  l'attivazione  maniacale/ipomaniacale  e' un rischio
conosciuto  nei pazienti con disturbo affettivo maggiore trattati con
antidepressivi.  Tale  evento  si e' notato durante trial clinici con
nefazodone  (0,3%  dei  pazienti con depressione unipolare e 1,6% nei
pazienti  con  depressione  bipolare).  Nefazodone  cloridrato dovra'
essere somministrato con cautela nei pazienti con storia di mania.
    Suicidio: la possibilita' di un tentativo di suicidio in pazienti
gravemente  depressi  e'  inerente  alla  malattia  depressiva e puo'
persistere  anche  durante un apparente miglioramento dei sintomi. In
tal  senso,  un attento controllo dei pazienti ad alto rischio dovra'
essere  effettuato  fin  dall'inizio  della terapia farmacologica. In
questi  casi  la  prescrizione  dovra'  prevedere una limitazione nel
numero  delle  confezioni  prescritte  per  evitare  un sovradosaggio
intenzionale.
    Attacchi  epilettici:  come per altri prodotti antidepressivi, il
nefazodone  dovra'  essere  somministrato con cautela in pazienti con
storia   di   convulsioni.   Durante   lo   sviluppo   precedente  la
commercializzazione  non sono stati osservati attacchi di grande male
o  assenze  focali.  C'e'  stata una ricorrenza di attacco di piccolo
male   in   un  paziente.  Sono  state  riportate  rare  evidenze  di
convulsioni  (inclusi  attacchi  di  grande  male)  a  seguito  della
somministrazione  di  Nefazodone  cloridrato,  pur  non essendo stata
stabilita una relazione causale col farmaco.
    Priapismo:  mentre  il  priapismo  non e' stato documentato negli
studi con nefazodone precedenti la commercializzazione, ne sono state
documentate rare evenienze dal momento della sua commercializzazione;
tuttavia  non  e' stato possibile stabilire una relazione causale tra
l'evento  e  il  farmaco.  Se  il  paziente  presentasse  un'erezione
prolungata   o  inappropriata  deve  interrompere  il  trattamento  e
consultare il proprio medico.
    Disturbi  del  visus: negli studi clinici controllati, la visione
offuscata e i disturbi del visus inclusi scotomi e traccia visiva, si
sono  verificati in un numero significativamente maggiore di pazienti
trattati  con  nefazodone  che  in quelli trattati con placebo. Negli
studi clinici, per questi eventi, e' stata osservata una correlazione
con  la  dose, con assenza di scotomi e traccia visiva al di sotto di
300 mg/die. Tuttavia, sono stati riportati scotomi e traccia visiva a
dosi  al  di  sotto  di  300 mg/die  nell'esperienza  successiva alla
commercializzazione di nefazodone cloridrato (vedi 4.8).
    Terapia  elettro-convulsiva  (TEC):  non  sono  state  effettuate
sperimentazioni  cliniche  sull'uso  combinato  di  TEC  e  efazodone
cloridrato.
    Uso  in pazienti con malattie concomitanti: si raccomanda cautela
con  nefazodone nel trattamento di pazienti con malattie o condizioni
come  insufficienza  epatica  o  renale  che  potrebbe influenzare il
metabolismo  e  l'escrezione  del farmaco. In particolare, la terapia
con  nefazodone  non  deve  essere iniziata nei pazienti con malattie
epatiche in fase attiva o elevati valori delle transaminasi.
    L'AUC  di  nefazodone  e  dell'idrossinefazodone nei pazienti con
cirrosi  epatica  aumenta  del  25%  circa.  Con  la somministrazione
cronica, si puo' verificare un ulteriore accumulo di nefazodone o dei
suoi   metaboliti,   quando   la   funzione   renale  sia  gravemente
compromessa,  e  quindi si raccomanda l'uso di dosi piu' basse o meno
frequenti.   Non   si   e'   osservata   relazione  tra  i  parametri
farmacocinetici e il grado di disfunzione renale.
    Malattia cardiaca pregressa: i pazienti con una storia recente di
infarto  del miocardio o instabilita' cardiaca sono stati esclusi dai
trial clinici. La valutazione dell'ECG di pazienti in trattamento con
nefazodone  in  studi  clinici  controllati con placebo ha dimostrato
l'assenza  di  anomalie elettrocardiografiche clinicamente importanti
associate  all'uso  di  nefazodone.  Tuttavia  nell'1,5% dei pazienti
trattati   con  nefazodone  si  e'  osservata  bradicardia  sinusale.
Pazienti  con storia recente di infarto miocardico o con instabilita'
cardiaca devono essere trattati con cautela.
    Quando  si  interrompe  bruscamente  il trattamento con inibitori
della  ricaptazione  della  serotonina  possono  comparire: insonnia,
vertigini,  sudorazione,  palpitazioni, nausea, ansia, irritabilita',
parestesie  e cefalea. Tuttavia, essendo il nefazodone principalmente
un  antagonista  dei recettori 5HT2 con una moderata inibizione della
ricaptazione della serotonina, la comparsa di tali fenomeni e' rara e
i   sintomi   eventualmente  osservabili  sono  di  lieve  entita'  e
transitori.  Quando  si  decide  di  interrompere  il trattamento con
antidepressivi, una graduale riduzione delle dosi riduce al minimo il
rischio   di  comparsa  di  tali  sintomi.  Porre  attenzione  a  non
interpretare  tali  sintomi  attribuendoli  ad un peggioramento della
malattia psichiatrica trattata (vedi 4.8).
    Uso  pediatrico:  non  sono state valutate sicurezza ed efficacia
nei  pazienti  al  di  sotto dei 18 anni di eta'.Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
    Uso  nei  pazienti  anziani:  negli  studi  di  valutazione sulla
sicurezza di nefazodone nei pazienti anziani (>65 anni non sono stati
riportati  eventi  clinici  avversi diversi da quelli osservati nella
popolazione   adulta.   Dato  pero'  l'aumento  delle  concentrazioni
plasmatiche  osservato  negli  studi a dose singola negli anziani, il
trattamento  in  questi casi dovrebbe iniziare con meta' del dosaggio
usuale,  con  un  graduale  aumento  dei  dosaggi  per raggiungere la
risposta terapeutica con una tollerabilita' ottimale.
    Gli  effetti  indesiderati  possono essere piu' frequenti durante
l'uso  contemporaneo di inibitori della ricaptazione della serotonina
(SRIs),  nefazodone,  trazodone,  triptani  e  preparazioni a base di
Hypericum perforatum.
4.5. Interazioni  con  altri medicinali ed altre forme di interazione
triazolobenzodiazepine.
    Triazolam:  l'uso  concomitante  dei due prodotti dovrebbe essere
evitato poiche' in questo caso il picco plasmatico, l'emivita e l'AUC
del   triazolam  sono  risultati  aumentati  di  1,7,  3  e  4  volte
rispettivamente.  Le  concentrazioni  plasmatiche  del nefazodone non
sono  risultate  alterate,  mentre  nefazodone  potenzia  gli effetti
avversi del triazolam sulla performance ai test psicomotori.
    Alprazolam:  durante  la  somministrazione  contemporanea dei due
farmaci,  si  raccomanda  una diminuzione del dosaggio di alprazolam,
mentre  non  si  richiedono aggiustamenti del dosaggio di nefazodone.
Nella  somministrazione  contemporanea,  la  concentrazione di picco,
l'AUC  e  l'emivita  plasmatica  dell'alprazolam aumentano di circa 2
volte allo stato stazionario, mentre le concentrazioni plasmatiche di
nefazodone non sono influenzate dell'alprazolam.
    Lorazepam:  in  caso  di  somministrazione  del  lorazepam con il
nefazodone  non  si  e'  osservata alcuna modificazione dei parametri
farmacocinetici  delle  due  molecole allo steady state e non si sono
notati  ulteriori  decrementi  dei  test  di performance psicomotoria
oltre quelli gia' osservati con il solo lorazepam.
    IMAO: vedere punto 4.4.
    Litio: la somministrazione combinata di nefazodone e litio non ha
causato alcuna interazione.
    Aloperidolo: durante la somministrazione contemporanea di 5 mg di
aloperidolo  e  nefazodone  200  mg  BID  allo  steady  state,  l'AUC
dell'aloperidolo   e'   aumentata   del   35   %,   senza  incremento
significativo  della  C max  e  T max.  Non si notano cambiamenti nei
parametri  farmacocinetici  del  nefazodone. Queste modificazioni non
sono  considerate  clinicamente significative. Puo' essere necessario
un  aggiustamento  dell'aloperidolo  quando  somministrato insieme al
nefazodone.
    Fluoxetina:   il   trattamento   precedente  o  contemporaneo  di
fluoxetina  con  nefazodone  aumenta  significativamente  l'AUC della
meta-cloro-fenilpiperazina  di circa 3-6 volte. Pazienti trattati con
fluoxetina   che   passano   improvvisamente  al  nefazodone  possono
presentare eventi avversi transitori (es. nausea, sensazione di testa
vuota, mal di testa). Questi effetti possono essere minimizzati da un
periodo  di  wash  out prima di iniziare il nefazodone e con una dose
iniziale  ridotta  dello  stesso.  A  causa della lunga emivita della
fluoxetina e dei suoi metaboliti, il periodo di wash-out puo' variare
da  una  a  diverse settimane, in funzione della dose di fluoxetina e
della   variabilita'  individuale.  Nefazodone  non  influisce  sulla
farmacocinetica di fluoxetina o norfluoxetina.
    Carbamazepina:  la contemporanea somministrazione di nefazodone e
carbamazepina in volontari sani causa un incremento del 23% sia della
C max  che  dell'AUC  della carbamazepina mentre la C max e l'AUC del
metabolita   attivo,  carbamazepina  10,  11  epossido,  diminuiscono
rispettivamente  del  21  e  del  20  %.  La  carbamazepina influisce
significativamente     sulla     cinetica     del     nefazodone    e
dell'idrossinefazodone.  La  C max e l'AUC del nefazodone allo steady
state  diminuiscono  rispettivamente  del  86%  e  del  93%. Medesima
riduzione  si  osserva  per l'idrossinefazodone (85 e 94%) mentre per
l'm-clorofenilpiperazina  e  per  il triazolo-dione le riduzioni sono
piu' modeste (rispettivamente 13 e 44%; 28 e 57%).
    A  causa della possibilita' che la somministrazione contemporanea
di   nefazodone  e  carbamazepina  possa  determinare  concentrazioni
plasmatiche   di  nefazodone  e  idrossinefazodone  insufficienti  al
raggiungimento dell'effetto antidepressivo per Nefazodone cloridrato,
se  ne  sconsiglia  l'uso in combinazione con la carbamazepina quando
sia disponibile una valida alternativa (vedi 4.3),
    Cimetidina:  in  uno studio multi-dose su volontari sani non sono
state osservate interazioni cliniche o farmacocinetiche significative
tra cimetidina e nefazodone.
    Antipertensivi:   sono   stati   segnalati  casi  di  ipotensione
ortostatica  in pazienti trattati con nefazodone. La somministrazione
combinata  di nefazodone e farmaci antipertensivi puo' richiedere una
riduzione del dosaggio di questi ultimi (vedi 4.4).
    Digossina:  la  somministrazione  contemporanea  di  digossina  e
nefazodone  su  volontari  sani  di  sesso  maschile  (fenotipo forti
metabolizzatori  P 45011D 6)  ha  determinato  incrementi della C max
(29%),  della  C min  (27%)  e  dell'AUC  (15%).  La digossina non ha
effetti  sulla  farmacocinetica  di  nefazodone e dei suoi metaboliti
attivi.  A  causa  del limitato range terapeutico della digossina, si
raccomanda cautela nel trattamento contemporaneo con i due farmaci, e
il monitoraggio costante dei livelli plasmatici di digossina.
    Propranololo: la somministrazione contemporanea di propranololo e
nefazodone  su  volontari  sani  di  sesso  maschile  (deboli e forti
metabolizzatori  P 450IID 6)  ha  determinato  riduzioni  della C max
(30%)  e  dell'AUC  (14%)  del  propranololo  e della C max (14%) del
4-idrossipropranololo.  La cinetica di nefazodone, idrossinefazodone,
e  triazolodione  non  e'  influenzata  dalla  co-somministrazione di
propranololo.  Tuttavia  si  sono  osservati  incrementi  della C max
(23%),     della     C min     (54%)     e    dell'AUC    (28%)    di
meta-cloro-fenilpiperazina. Non si rendono necessarie modifiche della
dose iniziale dei due farmaci e i successivi aggiustamenti dovrebbero
essere fatti sulla base della risposta clinica.
    Alcol:  in  uno  studio  controllato, condotto su volontari sani,
nefazodone  non ha modificato le alterazioni psicomotorie o cognitive
causate   dall'alcool;   e'   tuttavia  consigliabile  evitare  l'uso
contemporaneo di alcool e nefazodone.
    Anestetici   generali:  non  si  hanno  sufficienti  informazioni
sull'interazione  tra nefazodone e anestetici generali. In previsione
di  un  intervento chirurgico, la terapia con nefazodone, deve essere
interrotta fino a quando clinicamente possibile.
    Buspirone:  la  somministrazione  contemporanea  di  nefazodone e
buspirone in volontari sani ha determinato un aumento fino a 20 volte
della  C max  del  buspirone e fino a 50 volte della sua AUC. Si sono
osservate    anche    diminuzioni   significative   ( ~\;50%)   nelle
concentrazioni    plasmatiche    del    metbolita    del   buspirone,
l-pirimidimilpiprazina.   Se   il  buspirone  e  il  nefazodone  sono
somministrati  in  combinazione,  si  raccomanda  una  bassa  dose di
buspirone.  Conseguenti  aggiustamenti  dei  dosaggi  di  entrambi  i
farmaci saranno basati sulla risposta clinica.
    Farmaci  metabolizzati  dal  Citocromo P 450IIIA 4: nefazodone ha
dimostrato in vitro di essere un inibitore del citocromo P 450IIIA 4.
Questo  e'  coerente con le interazioni osservate tra nefazodone e le
triazolobenzodiazepine triazolam e alprazolam, molecole metabolizzate
da   questo   isoenzima.   Percio'  si  raccomanda  cautela  nell'uso
contemporaneo   a   nefazodone   di   farmaci   di  cui  e'  nota  la
metabolizzazione  ad  opera  dell'isoenzima  IIIA 4,  in  particolare
terfenadina, astemizolo, pimozide e cisapride.
    Inibitori  dell'HMG-CoA  Reduttasi:  in corso di somministrazione
contemporanea  di  Nefazodone cloridrato e gli inibitori dell'HMG-CoA
Reduttasi  lovastatin  o  simvastatin, substrati conosciuti di CYP3A4
sono  stati  segnalati  rari  casi  di  rabdomiolisi  (vedi  "Effetti
indesiderati").  La  rabdomiolisi  e' stata osservata nei pazienti in
trattamento  con inibitori dell'HMG-CoA Reduttasi da soli (ai dosaggi
raccomandati)  e  in particolare per alcuni farmaci di questa classe,
quando somministrati in combinazione con gli inibitori dell'isoenzima
CYP3A4.  Dato che la capacita' di inibizione del nefazodone su questo
isoenzima  e'  conosciuta, Nefazodone cloridrato va usato con cautela
in combinazione con simvastatin, lovastatin o atorvastatin.
    Non  si attendono interazioni metaboliche tra nefazodone e quegli
inibitori dell'HMG-CoA Reduttasi che vanno incontro a modesto o nullo
metabolismo   da  parte  dell'isoenzima  CYP3A4  come  pravastatin  o
fluvastatin.
    Sostanze  immunosoppressive: aumenti delle concetrazioni ematiche
di ciclosporina e tacrolimus fino a livelli tossici si sono osservati
quando   questi   venivano   somministrati  con  nefazodone.  Sia  la
ciclosporina che il tacrolimus sono substrati dell'isoenzima CYP3A4 e
il   nefazodone  e'  noto  per  l'inibizione  di  questo  enzima;  e'
consigliabile  un  attento monitoraggio dei livelli di ciclosporina o
tacrolimus,  nonche' un aggiustamento del dosaggio quando questi sono
somministrati contemporaneamente a nefazodone.
    Farmaci metabolizzati dal Citocromo P 450IID 6: una piccola parte
della  popolazione ha una ridotta attivita' del citocromo P 450IID 6.
Questi   individui   sono   identificati   comunemente  come  "deboli
metabolizzatori"  di farmaci come la chinidina, destrometorfano e gli
antidepressivi  triciclici.  La  farmacocinetica  di nefazodone e dei
suoi  principali metaboliti non risulta alterata in questi individui.
Le    concentrazioni    plasmatiche   di   meta-cloro-fenilpiperazina
aumentano,   tuttavia,  nei  "deboli  metabolizzatori";  non  vengono
comunque  richiesti  in  questi  casi  aggiustamenti  del dosaggio di
nefazodone.  In  vitro  si  e'  osservato  che  nefazodone  e  i suoi
metaboliti   esercitano  una  debolissima  inibizione  del  citocromo
P 450IID 6. Non sembra percio' che nefazodone diminuisca la clearance
metabolica  di  farmaci  processati da questo isoenzima (alprenololo,
metoprololo,    timololo,    flecainide,    paroxetina,    fluoxetina
tioridazina, aloperidolo).
    Farmaci   metabolizzati  dall'isoenzima  IA 2:  in  vitro  si  e'
osservato  che  nefazodone  e  i  suoi  metaboliti  non inibiscono il
citocromo  P 450IA 2. Non sembra percio' che nefazodone diminuisca la
clearance  metabolica  di  farmaci  processati  da  questo  isoenzima
(clozapina, tacrina, teofillina).
    Generali:  il  nefazodone  e'  legato  estensivamente (>99%) alle
proteine   plasmatiche  nell'uomo.  Percio'  occorre  considerare  la
potenziale  interferenza  del  nefazodone  con  altri  farmaci il cui
legame proteico risulti altrettanto elevato.
4.6 Gravidanza ed allattamento.
    La  sicurezza  d'impiego  del  Nefazodone  cloridrato  durante la
gravidanza   non   e'  stata  accertata  con  studi  adeguati  e  ben
controllati.  La valutazione dei risultati degli studi condotti sugli
animali,  conigli  e ratti, non ha indicato effetti teratogeni a dosi
rispettivamente  di  16 e 25 volte la dose massima nell'uomo, Poiche'
gli  studi  di  riproduzione animale non sempre sono predittivi della
risposta  umana,  questo  farmaco potra' essere utilizzato durante la
gravidanza  solo in casi in cui il beneficio atteso superi il rischio
potenziale.
    Non  e'  stabilito  se  il  nefazodone  o i suoi metaboliti siano
escreti nel latte materno.
    Nelle  pazienti  che allattano, percio', Nefazodone cloridrato va
usato con cautela.
4.7.  Effetti  sulla  capacita'  di  guidare  veicoli  e  sull'uso di
macchinari.
    Qualsiasi farmaco psicoattivo puo' alterare le capacita' motorie,
di giudizio e cognitive. Per questo motivo i pazienti dovranno essere
avvertiti  di  usare  cautela nell'operare con macchinari pericolosi,
automobili  incluse,  finche'  siano  ragionevolmente  sicuri  che il
trattamento  farmacologico non interferisca sfavorevolmente su queste
loro capacita'.
4.8. Effetti indesiderati.
    Gli  effetti indesiderati che si sono verificati piu' comunemente
(in  piu'  del  5% dei pazienti trattati con Nefazodone cloridrato) e
con  un'incidenza  significativamente superiore nei pazienti trattati
con  nefazodone  rispetto  a  quelli  trattati con placebo sono stati
secchezza  della  fauci, nausea, sonnolenza, vertigini, costipazione,
astenia, sensazione di testa vuota e visione confusa.
    Di    seguito    altri    eventi   verificatisi   con   incidenza
significativamente   superiore   nei   pazienti  in  trattamento  con
nefazodone  rispetto  a  quelli  trattati  con  placebo  (p< o =0,05)
nell'1%  o  piu'  dei  pazienti trattati con Nefazodone cloridrato in
studi clinici controllati della durata compresa tra 6 e 8 settimane:
      generali: astenia, brividi, febbre;
      sistema cardiovascolare: ipotensione posturale;
      sistema   gastrointestinale:  nausea,  secchezza  delle  fauci,
costipazione;
      sistema muscoloscheletrico: artralgia;
      sistema  nervoso:  sonnolenza,  vertigine,  sensazione di testa
vuota,     parestesia,    vasodilatazione,    confusione,    anomalie
dell'attivita'  onirica,  disturbi  della  memoria,  incoordinamento,
ipoestesia, atassia;
      sensorio: visione offuscata, disturbi del visus;
    In  studi  clinici  controllati con placebo, il nefazodone non e'
stato  associato  allo  sviluppo di alterazioni elettrocardiografiche
clinicamente  importanti.  Tuttavia,  nell'1,5% dei pazienti trattati
con  nefazodone  si  e' osservata bradicardia sinusale (< o =50 bpm e
una  diminuzione \geq15 bpm) rispetto allo 0,4% dei pazienti trattati
con placebo (&min; 0,05).
    Esperienza successiva alla commercializzazione
    Sono    stati    riportati    rari    casi    di    insufficienza
epatica/epatonecrosi  che  hanno  portato  al  trapianto epatico o al
decesso (vedi 4.4).
    Eventi   indesiderati   temporalmente   associati   a  Nefazodone
cloridrato,  non  citati  precedentemente  e  per  cui  non  e' stata
stabilita una relazione causale includono:
      reazioni   allergiche,   orticaria,   reazioni   anafilattiche,
angioedema;
      edema periferico;
      sudorazione eccessiva, rash, sindrome di Stevens-Johnson;
      prolattinemia;
      aumenti degli enzimi epatici, epatiti;
      alterazioni   del   gusto,  anoressia,  aumento  dell'appetito,
diarrea, vomito;
      aeucopenia, trombocitopenia;
      ipoglicemia, iposodiemia;
      mialgia,  rabdomiolisi  in  pazienti che ricevono simvastatin o
lovastatin in combinazione con Nefazodone cloridrato (vedi 4.5);
      convulsioni  (incluse  attacchi  di  Gran Male); allucinazioni,
insonnia,  agitazione, cefalea, emicrania, pensieri suicidi, tremore,
sindrome serotoninergica, sincope;
      dispnea;
      orecchio  -  Tinnito;  occhio  -  disturbi del visus inclusi la
diplopia,  i  diffetti  del  campo  visivo, la visione offuscata, gli
scotomi, la traccia visiva inclusa la palinopsia (vedi 4.4); midriasi
e  aumento  della  pressione  intraoculare; secchezza/dolore oculare,
fotofobia;
      priapismo   (vedi   4.4);  ritenzione  urinaria,  pollachiuria,
disuria,  enuresi,  galattorrea, ginecomastia (maschi), ingrandimento
delle mammelle.
    Il nefazodone, in uno studio clinico controllato, non ha mostrato
di essere potenzialmente legato a fenomeni di abuso nell'uomo.
    Tuttavia, quando si interrompe bruscamente il trattamento possono
comparire sintomi di astinenza. Tali sintomi sono, in genere, lievi e
di   completa   risoluzione   e  comprendono  ad  esempio:  insonnia,
vertigini,  sudorazione,  palpitazioni, nausea, ansia, irritabilita',
parestesie e cefalea.
    Quando  si  decide  di interrompere il trattamento le dosi devono
essere  ridotte  in  modo  graduale per minimizzare l'entita' di tali
sintomi.  Poiche'  il  nefazodone e' solo un moderato inibitore della
ricaptazione della serotonina, la comparsa di tali sintomi e' rara.
    Il  medico  deve  valutare  attentamente i pazienti con storia di
abuso farmacologico per cogliere segni di uso eccessivo o incongruo.
4.9. Sovradosaggio.
    Durante gli studi precedenti la commercializzazione ci sono state
sette  segnalazioni  sul  sovradosaggio  di  nefazodone, da solo o in
somministrazione  contemporanea  con  altri  farmaci. La quantita' di
farmaco  ingerito  variava tra 1000 e 11200 mg. I piu' comuni effetti
riportati  in  questi  casi  sono  stati nausea, vomito e sonnolenza.
Tuttavia  il sovradosaggio potrebbe causare un aumento di incidenza e
gravita'  degli  eventi avversi riportati. Un paziente non incluso in
uno studio ha ingerito 2000-3000 mg di nefazodone con metocarbamolo e
alcol, riportando la comparsa di convulsioni di tipo non determinato.
Nessuno dei pazienti e' morto.
    Non c'e' uno specifico antidoto al nefazodone.
    Il  trattamento  deve  essere  sintomatico  e  di  supporto,  con
l'impiego  di  lavanda  gastrica.  Nel  trattamento del sovradosaggio
tenere presente la possibilita' di una politerapia.
    A  causa  dell'elevata  distribuzione  del nefazodone nei tessuti
corporei,   una   diuresi  forzata,  la  dialisi,  l'emoperlusione  e
l'exsanguinotrasfusione non daranno probabilmente benefici.
5. Proprieta' farmacologiche
5.1. Proprieta' farmacodinamiche.
    Categoria   farmacoterapeutica:   antidepressivo.   Codice   ATC:
N06AX06.
    Diversamente dalla maggior parte degli antidepressivi, nefazodone
non influisce sull'architettura del sonno. Nefazodone non sopprime il
sonno  REM  ma  diminuisce il numero dei risvegli e non influisce sul
tempo  di  detumescenza penile notturna legata al sonno REM. L'azione
antidepressiva    di    nefazodone   e'   legata   al   potenziamento
dell'attivita'   serotoninergica   nel   sistema   nervoso  centrale.
Nafazodone  agisce sulla sinapsi serotoninergica (5HT), con un blocco
del  recettore postsinaptico 5HT 2 e un'inibizione della ricaptazione
della serotonina. Nefazodone non mostra affinita' significativa per i
recettori    alfa2-adrenergici,    beta-adrenergici,   istaminergici,
dopaminergici,   colinergici,   benzodiazepinici   e  serotoninergici
5HT 1a.  Nefazodone  mostra  una  debole  attivita'  di  blocco  alfa
1-adrenergico.
5.2. Proprieta' farmacocinetiche.
    La  farmacocinetica  di nefazodone e dei suoi maggiori metaboliti
va    incontro   ad   una   considerevole   variabilita'   inter-   e
intraindividuale.   Nefazodone   viene  rapidamente  e  completamente
assorbito,  raggiungendo  la  massima concentrazione plasmatica l - 3
ore  dopo  la  somministrazione  orale.  Nefazodone subisce un esteso
metabolismo  presistemico e si lega quasi completamente alle proteine
del   plasma  (>99%).  La  biodisponibilita'  sistemica  stimata  del
nefazodone  e' del 15-23%. L'emivita plasmatica di eliminazione e' di
2-4 ore. Lo steady state viene raggiunto entro 3-4 giorni dall'inizio
della terapia (BID) o dall'aggiustamento del dosaggio.
    Allo  steady  state, i parametri farmacocinetici hanno un aspetto
non-lineare  e  quando  le dosi vengono aumentate, seguendo lo schema
posologico,  si verifica un picco piu' dei livelli sierici ed una AUC
piu' che proporzionale.
    Effetti del cibo: l'assunzione del cibo ritarda l'assorbimento di
nefazodone  e  diminuisce l'esposizione sistemica al nefazodone (AUC)
in media di circa il 20%.
    Questi effetti non sono considerati di rilevanza clinica.
    Dopo  somministrazione  orale,  il  nefazodone  e'  metabolizzato
estensivamente  per  n-dealkilazione e per idrossilazione alifatica e
aromatica.  Meno  dell'1% viene escreto immodificato nelle urine. Nel
plasma    sono    stati   identificati   tre   metaboliti   maggiori:
idrossinefazodone,    metaclorofenilpiperazina,   e   un   metabolita
triazolo-dionico.  L'emivita  di eliminazione risulta rispettivamente
di  1,5-4  ore,  4-8  ore e 18 ore. L'idrossinefazodone ha un profilo
farmacologico   simile   a  quello  del  nefazodone,  cosi'  come  la
metaclorofenilpiperazina  che  possiede  tuttavia  anche un'attivita'
agonista su alcuni sottotipi di recettori serotoninergici; il profilo
farmacologico  del  metabolita  triazolo-dionico  non e' stato ancora
pienamente caratterizzato.
    Nei   pazienti  con  cirrosi  epatica,  l'AUC  del  nefazodone  e
dell'idrossinefazodone  sono approssimativamente del 25% piu' alte di
quella   osservata   nei   volontari   sani,   mentre   quella  della
meta-cloro-fenilpiperazina  e' circa tre volte piu' elevata. Dopo una
singola  dose  di  300  mg  sia  in  uomini  che  donne,  il picco di
concentrazione     plasmatica    e    l'AUC    del    nefazodone    e
dell'idrossinefazodone  risultano  fino  a due volte piu' elevate nei
pazienti  anziani  (65  anni  o piu). Dopo somministrazioni ripetute,
tuttavia,  questi  parametri  sono solo del 10-20% piu' elevati negli
anziani (vedi 4.2).
5.3. Dati preclinici di sicurezza.
    Non   vi  sono  evidenze  di  carcinogenicita',  mutagenicita'  o
genotossicita'  con  nefazodone.  In studi condotti sugli animali non
sono state rilevate tossicita' organo-specifiche.