Art. 6.
                  Legame con l'ambiente geografico
    La  zona  di  produzione e' caratterizzata da terreni argillosi e
sciolti. Le precipitazioni medie annue si collocano attorno ai 700 mm
con  punte massime di 1000 e minime di 430 mm. Il clima e' fortemente
influenzato  dalla  vicinanza  del  mare,  che  consente  una ridotta
escursione  termica  giornaliera,  e  raramente,  durante  l'anno, la
temperatura  massima  supera  31o-32oC  e  la  minima scende sotto 0o
gradi.
    La  presenza  di  brezze  e  venti  dominanti,  in particolare la
"bora",  contribuisce  a  rimescolare i bassi strati dell'atmosfera e
quindi   ad   evitare   ristagni   di   umidita'   che  influirebbero
negativamente sullo stato fitosanitario della coltura.
    Tale  clima e' particolarmente adatto al radicchio tardivo che si
e'  diffuso  in  tutta  la  zona  prevista  nell'art. 3; esso infatti
favorisce la coltivazione di questa tipologia sulla quale temperature
troppo   elevate   non   permetterebbero  la  chiusura  del  cespo  e
indurrebbero una fioritura precoce.
    La  coltivazione  della  tipologia  precoce e' possibile solo nei
comuni  litoranei  di  Chioggia  e  Rosolina, grazie alle particolari
caratteristiche  pedoclimatiche: terreno sabbioso, maggiore vicinanza
al  mare che determina una differenza di temperatura media di qualche
grado   superiore  rispetto  all'entroterra,  maggiore  ventilazione,
costanza  di disponibilita' idrica grazie ad una falda freatica molto
superficiale  di  acqua  dolce,  che  storicamente  veniva  prelevata
scavando le tipiche "buse".
    Tale  tipologia  viene  ottenuta  mediante l'utilizzazione di una
tecnica   di   produzione  definita  attraverso  una  sperimentazione
ventennale,  la  quale  ha  consentito  di  ampliare  il tradizionale
periodo   di   coltivazione  autunno-vernino,  tipico  della  coltura
tardiva.
    La  tecnica  della  produzione  precoce  si  basa sull'impiego di
specifiche   selezioni   di   seme  ottenuto  sull'intero  territorio
delimitato  all'art. 3, di apprestamenti protettivi di varia cubatura
e sulla rigorosa programmazione del ciclo di coltivazione.
    Studi  dimostrano  che e' fondamentale per il "Radicchio Rosso di
Chioggia",   impedire  il  verificarsi  di  stress  di  varia  natura
ascrivibili  prevalentemente  alle  forti  escursioni  termiche e/o a
drastiche variazioni del contenuto di umidita' del terreno.
    La tessitura sabbiosa della fascia litoranea ricadente nei comuni
di  Chioggia  e  Rosolina,  unitamente alle peculiari caratteristiche
climatiche di questi areali, sono risultati ottimali per garantire la
condizione  ideale  per  l'ottenimento  di  questo prodotto. In dette
situazioni,  infatti,  non si evidenziano stress tali da pregiudicare
la qualita' dello stesso.
    Studi  effettuati dimostrano che qualsiasi altro ambiente si sono
rilevate  gravi  perdite di produzione riconducibili a percentuali di
prefioritura  che  hanno  talora  raggiunto livelli superiori al 50 -
60%, associate ad una drastica riduzione di colorazione del cespo che
perde le caratteristiche dell'ideotipo.