(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

DISCIPLINARE  DI  PRODUZIONE  DELLA  INDICAZIONE  GEOGRAFICA PROTETTA
                «CIPOLLA ROSSA DI TROPEA - CALABRIA»

Art. 1.
                            Denominazione
    La  indicazione  geografica  protetta  I.G.P.  «Cipolla  rossa di
Tropea  -  Calabria» designa i bulbi di cipolla rossa nella tipologia
cipollotto,   cipolla  da  consumo  fresco,  cipolla  da  serbo,  che
rispondono  alle  condizioni  ed  ai requisiti stabiliti nel presente
disciplinare di produzione ai sensi del reg. 2081/92.

Art. 2.
                      Descrizione del prodotto
    La  denominazione  Cipolla  rossa  di  Tropea  -  Calabria  - IGP
individua  i bulbi della Specie Allium Cepa limitatamente ai seguenti
ecotipi  autoctoni,  che  si  distinguono  in  base alla forma e alla
precocita'    di    bulbificazione   derivante   dall'influenza   del
fotoperiodo:
      «Tondo Piatta» o primaticcia;
      «Mezza Campana» o medio precoce;
      «Allungata» o tardiva.
    Si distinguono tre tipologie di prodotto:
      1) Cipollotto:
        a) colore: bianco-rosato-violaceo;
        b) sapore: dolce, tenero;
        c) calibro:  si  rimanda  ai  vincoli  previsti  dalle  norme
comunitarie.
    Il  profilo  merceologico  del  cipollotto  a I.G.P. comprende la
categoria I e II.
      2) Cipolla da consumo fresco:
        a) colore: bianco-rosso fino al violaceo;
        b) sapore: dolci e teneri;
        c) calibro:  si  rimanda  ai  vincoli  previsti  dalle  norme
comunitarie.
    Il  profilo merceologico della cipolla da consumo fresco a I.G.P.
comprende la categoria I e II.
      3) Cipolla da serbo:
        a) colore: rosso-violaceo;
        b) sapore: dolci e croccanti;
        c) calibro:  si  rimanda  ai  vincoli  previsti  dalle  norme
comunitarie.
    Il profilo merceologico della cipolla da serbo a I.G.P. comprende
la categoria I e II.

Art. 3.
                         Zona di produzione
    La  zona di produzione della Cipolla rossa di Tropea - Calabria -
IGP   comprende,   i   terreni   idonei   ricadenti   nel  territorio
amministrativo, tutto o in parte, dei seguenti comuni calabresi:
      a) provincia  di  Cosenza:  parte  dei  comuni  di Fiumefreddo,
Longobardi, Serra d'Aiello, Belmonte, Amantea;
      b) provincia di Catanzaro: parte dei comuni di Nocera Terinese,
Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme, Curinga;
      c) provincia  di Vibo Valentia: parte dei comuni di Pizzo, Vibo
Valentia, Briatico, Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli, Zungri, Drapia,
Tropea, Ricadi, Spilinga, Joppolo, Nicotera.

DELIMITAZIONE  AREA  PROVINCIA  DI  COSENZA  Foglio 236 IV S.O.I.G.M.
della  Carta  d'Italia  -1959  Fiumefreddo Bruzio - 236 IV S.E. Monte
                    Cucuzzo, 236 III N.E. Amantea
    La  delimitazione  dell'area ricadente nella provincia di Cosenza
che  va  da  Fiumefreddo  Bruzio  ad  Amantea  ha  per limite Nord il
Torrente  Bardano  dalla  linea  ferrata  alla  ex  s.s. 18 tra il km
358-359 in localita' Reggio - Scornavacca nel comune di Fiumefreddo.
    Da questo punto il confine risale costeggiando la sponda Nord del
Torrente  Bardano per circa 1 km per poi ridiscendere costeggiando la
sponda Sud fino ad incontrare la ex s.s. 18 e da qui per 2 km fino ad
arrivare agli inizi del vallone Cordari.
    Si  risale  dalla  parte nord del vallone per circa 500 metri per
ridiscenderlo  verso  sud fino ad incontrare nuovamente la ex s.s. 18
in  localita'  C.  Aloe  che delimita la zona ancora per 1 km fino al
torrente agosto nei pressi della localita' Tarifi.
    Si  risale costeggiando la sponda Nord del torrente anzidetto per
1 km fino all'incrocio della vecchia strada in localita' Zagarone che
porta  alla  localita'  S.  Barbara; dall'incrocio si segue la strada
verso  sud  che porta alla localita' S. Croce e si prosegue lasciando
la  vecchia  strada  in  direzione  sud  per  circa 180 metri fino ad
incontrare  il Torrente S. Croce che delimita i territori comunali di
Longobardi e Belmonte Calabro.
    Si  ridiscende  costeggiando la sponda Sud del torrente per circa
900  metri  fino  ad  incontrare  nuovamente la ex s.s. 18 nei pressi
della localita' Campo di Mare.
    Da  qui  il  confine segue verso Sud la ex s.s. 18 per circa 3 km
fino ad arrivare al Torrente Verri e abbandonando la statale si segue
una  mulattiera che porta nel territorio comunale di Amantea passando
dalla localita' di Camolo inferiore fino al Fiume Liceto in localita'
S. Giuseppe.
    Si  risale  il fiume sulla sponda nord in direzione est per circa
1.5 km  per  poi  ridiscenderlo fino ad incontrare la strada comunale
che collega Amantea a S. Pietro in localita' Cannavino.
    Da  qui  attraversando  il  F. S. Maria, in localita' Valle Archi
passando   per  S.  Angelo  attraverso  la  mulattiera,  si  incontra
nuovamente  la  statale  nei pressi del km 371. Si prosegue verso sud
attraversando  il  T. Calcato fino al centro abitato di S. Antonio in
localita'  Marinella  e abbandonando la ex s.s. 18 si prosegue con la
mulattiera fino alla localita' S. Precopio, da qui seguendo la sponda
del  T.  Corallo  in  direzione  ovest  si  incontra  la  statale che
rappresenta il limite sud di detta area.
    Da  detto  limite si risale seguendo la mulattiera che attraversa
C. Corallo,  Marincola  arrivando in localita' Calcato alla periferia
sud  di  Amantea  incontrando  la  ferrovia. Da questo punto la linea
ferrata  segna  il limite di coltivazione ovest fino ad incrociare il
limite  nord che chiude il perimetro di detta area. In alcuni tratti,
nel  comune  di Amantea, il limite di coltivazione ovest si allontana
di circa 100 metri dalla ferrovia in presenza di suoli sabbiosi.
    La  delimitazione  riparte  a  distanza di 250 m dalla sponda del
torrente  Oliva  dalla linea ferrata. Da qui si procede verso sud con
la  mulattiera  passando nei pressi del c. a. Viola ad est di Campora
arrivando alla s.s. silana di Cariati n. 108 tra il km 2 e 3.
    Proseguendo  verso  sud  per  circa  500  metri,  costeggiando la
suddetta  statale si arriva al c.a. di C. Calogni e proseguendo, poi,
con la mulattiera si attraversa il c.a. Cas° Aurato, nei pressi della
sponda nord del F. Torbido che delimita il confine provinciale.
    Seguendo  tale confine si incrocia una mulattiera che percorsa in
direzione sud-ovest incrocia la ex s.s. Tirrenia n. 18 nei pressi del
c.a.  Torre  Vecchia  e  da  qui si attraversano i c.a. di Quintieri,
Ventura,  la  loc.  Marina  di  Ventura,  S. Giuseppe fino al Vallone
Sciabbica,  dal  quale  proseguendo  per la mulattiera che attraversa
Case  De  Luca  e  Ms.  De  Luca, s'incrocia la ex s.s. 18 e la linea
ferrata  fino a Marina De Luca. Da questa zona si risale costeggiando
la  linea  di battigia ad una distanza di 200 m fino ad incrociare la
sponda del F. Oliva che chiude il limite nord di detta area.

DELIMITAZIONE  AREA PROVINCIA DI CATANZARO Foglio 236 III S.E. Nocera
               Terinese - Foglio 241 IV N.E. Nicastro
    Parte  dei  terreni  ricadenti  nel  comune  di  Nocera  T. nella
provincia   di  Catanzaro  vengono  per  continuita'  indicati  nella
descrizione   precedente   e   delimitati   dai  confini  comunali  e
provinciali.
    L'area   che  ricade  nel  comune  di  Falerna  ha  forma  di  un
quadrilatero i cui lati sono rappresentati a nord dal limite comunale
di  Falerna fino alla localita' Marepitano, incrociando la mulattiera
percorrendola  in  direzione Sud per circa 1 km fino a raggiungere il
naturale confine del vallone, il lato ovest e' rappresentato dalla ex
s.s. tirrenia inf. che rappresenta il lato che chiude il quadrato.
    L'area  di  coltivazione  che  ricade  parzialmente nei territori
amministrativi  di  Gizzeria  e  Lamezia  Terme  ha  per  limite nord
l'incrocio  tra  la s.s. Tirrenia inf. n. 18 e la strada comunale nei
pressi  del  lago  La  Vota.  La  strada comunale percorsa verso est,
attraversando   il  torrente  Casale,  Torre  S.  Caterina,  contrada
Specchi,  il  torrente  Spilinga  fino  ad  arrivare ad incrociare la
diramazione  della s.s. Tirrenia nei pressi del Bastione di Malta. Da
qui  si  arriva  alla  statale  nei  pressi  del  km  402,  giungendo
all'incrocio  di  una  mulattiera  che percorrendola in direzione sud
attraversa  la  localita'  Passo  di  Mandra  e  il c.a. Paradiso, il
Torrente  Bagni  in localita' Cafarone. Da questo punto si procede in
direzione  sud-est  per  circa  600  m fino ad incrociare il Torrente
Cantagalli  e andando verso sud si arriva vicino all'aeroporto che si
costeggia  sul  lato  ovest per circa 200 m passando nei pressi della
localita'  Generale  e  con  la mulattiera si arriva ad incrociare il
fiume  Amato in localita' Tregua. Si percorre la mulattiera verso sud
attraversando  Torre  Amato  in  localita' Pagliarone e S. Nicola che
segna  il  limite  sud  di  detta  area  che costeggia l'insediamento
industriale  della  Sir.  Da  questo  limite  si  risale  verso  nord
attraverso  la  mulattiera passando per la localita' Praia e Torrazzo
fino  all'incrocio  con la strada comunale e superando il fiume Amato
si prosegue fino alla loc. Cafarone all'altezza della congiunzione T.
Bagni  e  T.  Cantagalli.  Con  la  mulattiera si arriva in localita'
Marinella  e  all'incrocio  con  la  s.s.  Tirrenia n. 18 e della sua
diramazione  nei  pressi  di  Gizzeria  lido  e torrente Spilinga. Si
prosegue  lungo la statale verso nord fino ad incontrare ed inglobare
tutti  i  terreni  della  loc.  Maricello e Lago la Vota chiudendo la
perimetrazione di detta area.

DELIMITAZIONE  AREA  PROVINCIA  DI  VIBO  VALENTIA Foglio 241 II N. O
Filadelfia  -  245  I N.E/bis Tropea - 241 III S.O. Briatico - 246 IV
                          N.O Vibo Valentia
    La  delimitazione  ha  inizio  nei pressi della Torre Mezzapraia,
(comune  di  Curinga  -  prov. Catanzaro) seguendo il Canale Gagliato
fino ad incontrare la linea ferroviaria per circa 2 km, oltrepassando
la stazione di Francavilla Angitola arrivando al fiume Angitola.
    Si  lascia  la  ferrovia  per  seguire  la  s.s. Tirrenia n. 18 e
l'attuale  autostrada  A3  per  circa  2 km passando nei pressi della
localita'  Marinella  giungendo vicino all'Istituto Nautico dal quale
si risale verso Nord con una linea ideale posta ad una distanza media
di  100  metri  dal  mare  fino  ad  arrivare  nuovamente  a Torre di
Mezzapraia, chiudendo il perimetro di confine.
    La  delimitazione  dell'area  da Vibo Valentia a Capo Nicotera ha
inizio  dalla stazione FS di Trainiti, in localita' Porto Salvo, ad 1
km da Vibo Marina.
    Si  giunge alla fiumara Rizzuta nei pressi del c.a. di Conidoni e
risalendola  dalla  sponda nord fino a Sciconi si procede verso ovest
seguendo  il  confine  amministrativo  fino  alla  fiumara Murria nei
pressi di Potenzoni passando per la localita' Don Nuro.
    Da qui si risale la sponda nord di detta fiumara per circa 1,5 km
attraversando  la loc. Pilla e seguendo il confine comunale si arriva
a  Case Cotura. Si procede per la strada provinciale e si arriva fino
a Papaglioniti proseguendo fino a Mesiano (frazione di Filandari), da
qui  si procede con la strada provinciale dei Pioppi fino a localita'
Torre   Galli   di  Caria  (frazione  di  Drapia)  e  si  arriva  con
l'interpoderale  a  Serramondo,  si  segue il crinale del Timpone che
rappresenta  il limite naturale della Piana di S. Lucia nel comune di
Drapia e poi alla strada che porta a Gasponi. Da qui procedendo per 5
km  si  arriva a Brattiro' attraversando il c.a. S. Agata e localita'
piana di Cosimo.
    Seguendo  la  mulattiera  che  porta  a  Spilinga,  si  passa per
localita'  Petti  di Brattiro' e Madonna delle Fonti fino ad arrivare
al  centro di Panaia, da qui si percorre la strada comunale che porta
a  Coccorinello  e  Coccorino  nei  pressi della galleria omonima nel
territorio di Joppolo.
    Proseguendo  verso  Sud  si  segue  la  fascia  costiera  fino ad
incontrare  la strada secondaria che porta nei pressi della localita'
Siroto passando per le localita' Quercia grande, Linasi e Joppolo.
    Da  Siroto  si giunge a Nicotera attraversando l'ampia formazione
terrazzica  sottostante  l'altopiano  del  Poro attraversando il c.a.
Preitoni,  e  la localita' Piana Pugliesa. Da Nicotera si percorre la
strada comunale che conduce al c.a. di Badia per circa 200 metri fino
ad  incontrare  la mulattiera che porta alla strada comunale passante
per  Fosso  S.  Giovanni  attraversando  fosso  S. Pietro e localita'
Fontanelle. Da Fosso S. Giovanni, che costituisce il limite sud-ovest
della  zona di coltivazione, si torna indietro verso nord seguendo la
mulattiera  fino  a  Nicotera marina e da qui si arriva attraverso la
strada  comunale  che  porta a Siroto all'altezza di Petti di Camata.
Abbandonando  la  strada  e  procedendo verso ovest per circa 1 km si
arriva attraverso la strada comunale nei pressi di Joppolo marina. Si
risale  attraversando  la  localita'  Poligari  fino alla galleria di
Coccorino.
    Da  qui  si  risale  verso  Nord  seguendo  la  fascia  costiera,
osservando  una  distanza  che  va  dai  100  dalla  linea  di  costa
attraversando  in  ordine  Ricadi,  C.  Vaticano,  Tropea, Parghelia,
Zambrone,  Briatico arrivando alla stazione di Trainiti che chiude il
limite di coltivazione della cipolla.

Art. 4.
                        Origine del prodotto
    Diverse    fonti    storiche   e   bibliografiche   attribuiscono
l'introduzione  della  cipolla nel bacino mediterraneo ed in Calabria
prima ai Fenici e dopo ai Greci diffondendosi in quel tratto di costa
tra  i mari «lametino» e «viboneto» che va da Amantea a Capo Vaticano
(Strabone lib. 6 e Aristotile lib. 7 De Repubblica).
    Ben  apprezzata  nel  Medio  Evo  e nel Rinascimento, considerata
principale  prodotto dell'alimentazione e dell'economia locale veniva
barattata  in loco, venduta ed esportata via mare in Tunisia, Algeria
e Grecia.
    Citazioni  si rilevano negli scritti dei numerosi viaggiatori che
arrivano  in  Calabria  fra  il  `700  e  l'800  e visitando la costa
tirrenica  da  Pizzo  a Tropea, parlano delle comuni Cipolle rosse di
Tropea.
    La  cipolla  rossa  di Tropea si diffondera' con maggiore impulso
nel periodo borbonico, verso i mercati del nord Europa, diventando in
breve  ricercata  e  ben  apprezzata cosi' come racconta G. Valente e
Marafioti,  Barrio,  Fiore in studi sulla Calabria di Leopoldo Pagano
(1901)  che  riferisce  pure  sulla  forma  del  bulbo  e delle rosse
bislunghe   di   Calabria  ed  i  primi  ed  organizzati  rilevamenti
statistici   sulla   coltivazione  della  cipolla  in  Calabria  sono
riportati nell'Enciclopedia agraria Reda (1936-39).
    Le  caratteristiche  merceologiche  uniche  che  hanno  conferito
notorieta'  al  prodotto a livello nazionale, e soprattutto il valore
storico e culturale nell'area considerata ancora oggi vivo e presente
nelle  pratiche  colturali,  in  cucina, nelle quotidiane espressioni
idiomatiche  e  nelle  manifestazioni  folcloristiche,  hanno reso il
prodotto   stesso   oggetto  di  imitazioni  e  contraffazione  della
denominazione.
    Ne consegue la necessita' di tutelare la denominazione geografica
e  di  creare un sistema di certificazione che garantisca allo stesso
tempo  la  tracciabilita'  delle varie fasi di produzione. Pertanto i
produttori   della   «Cipolla   rossa   di   Tropea   -  Calabria»  i
condizionatori  e  le  particelle catastali su cui si coltiva saranno
iscritti  in  appositi elenchi gestiti dall'organismo di controllo di
cui al successivo art. 8.

Art. 5.
                 Metodo di ottenimento del prodotto
    Le  operazioni  di  semina  per  la  «Cipolla  rossa  di Tropea -
Calabria»  vengono  effettuate  a  partire da agosto, direttamente in
vivaio, in campo o in contenitori alveolari.
    Il  trapianto  si  effettua  da ottobre  a gennaio per la cipolla
precoce e gennaio-marzo per la tardiva, quando le piantine nel vivaio
hanno raggiunto 15 cm di altezza e 4-5 foglie.
    Per  la produzione del cipollotto si pratica indifferentemente la
semina   diretta,  il  trapianto  di  semenzali  o  quello  di  bulbi
dell'annata  precedente  accuratamente conservati, posti a dimora nel
terreno da agosto in poi.
    I  sesti  di  impianto  in  funzione  del terreno e della tecnica
colturale variano da 4 - 20 cm sulla fila a 10 - 22 cm nell'interfila
con   densita'   variabile   da   250.000   piante/ettaro  a  900.000
piante/ettaro,  quest'ultima  con  4  bulbi per foro ad attecchimento
definitivo.
    Tra  le ordinarie operazioni colturali si ricorre all'irrigazione
variabile  in  funzione  dell'andamento  pluviometrico  e del tipo di
terreno.
    Successivamente  alla  raccolta  i  bulbi  dei  cipollotti devono
subire  l'eliminazione  della  tunica  esterna  sporca  di  terra, la
spuntatura  delle  code  a  40  cm  e quindi essere posti in cassette
disposti in fascetti.
    Per  la  cipolla  da  consumo fresco i bulbi privati dalla tunica
esterna   vengono  sottoposti  all'eventuale  taglio  delle  code  se
superano  i 60 cm e poi riuniti in fasci di 5-8 kg e posti in cassoni
o cassette.
    Per  la  cipolla  da  serbo i bulbi vengono deposti in andane sul
terreno  coprendoli  con  le  stesse  foglie  e  lasciandoli un tempo
variabile  da  otto  a  quindici  giorni  per  farli  asciugare,  far
acquisire  compattezza,  resistenza  ed una colorazione rosso vivo. I
bulbi  una volta disidratati possono essere scollettati o, mantenendo
le code, destinati alla produzione di trecce.

Art. 6.
                        Legame con l'ambiente
    Per la produzione della «Cipolla rossa di Tropea - Calabria» sono
idonei  tutti i terreni sabbiosi o tendenzialmente sabbiosi, di medio
impasto,  a tessitura franco - argillosa o limosa che decorrono lungo
la  fascia  costiera  o  che costeggiano fiumi e torrenti, di origine
alluvionale   che   seppur   ghiaiosi  non  limitano  lo  sviluppo  e
l'accrescimento del bulbo.
    I terreni costieri sono idonei alla coltura della cipolla precoce
da  consumo  fresco,  quelli  di  aree interne, di natura argillosa e
franco-argillosa  sono  adatti  alla  tardiva da serbo. La cipolla da
sempre e' stata presente nell'alimentazione degli agricoltori e nelle
produzioni  locali;  gia' il viaggiatore in Calabria dott. Albert nel
1905  in visita a Tropea e' impressionato dalla miseria dei contadini
che mangiano solo cipolla.
    Nei primi del `900 la cipolla di Tropea abbandona la coltivazione
dei  piccoli giardini e degli orti familiari per passare a estensioni
considerevoli  nel  1929  con  l'acquedotto  della  Valle  Ruffa  che
consente  d'irrigare  ed  avere  rese  maggiori e miglioramento della
qualita'.
    Alla  prima  produzione  organizzata  nei  territori  di  Tropea,
Parghelia,  Briatico  e  Zambrone,  Ricadi  ed  il  suo interno si e'
successivamente  aggiunto, con forte impulso il territorio costiero a
Nord  del Golfo di S. Eufemia, individuabile tra i comuni di Gizzeria
e Longobardi, con particolare sviluppo tra Amantea - Campora, Nocera.
    Oggi  come  allora,  la  cipolla  rossa  e'  presente  negli orti
familiari   come  nelle  grandi  estensioni,  nel  paesaggio  rurale,
nell'alimentazione e nei piatti locali e nelle tradizionali ricette.

Art. 7.
               Areale di condizionamento del prodotto
    Tutte  le  operazioni  di  condizionamento  devono avvenire entro
l'area  di produzione descritta nell'art. 3, a garanzia della tutela,
della tradizione e della tracciabilita'.

Art. 8.
                       Organismo di controllo
    Il   controllo   sulla   rispondenza  del  prodotto  al  presente
disciplinare,   sara'  svolto  da  un  organismo  conforme  a  quanto
stabilito dall'art. 10 del reg. CEE 2081/92.

Art. 9.
         Etichettatura e caratteri commerciali del prodotto
    All'atto  dell'immissione  al  consumo  i bulbi con l'indicazione
geografica  protetta  «Cipolla  rossa  di  Tropea  - Calabria» devono
presentare  le caratteristiche previste per la I e II categoria delle
norme comuni di qualita'.
    Per  l'immissione  al  consumo  i  bulbi  designati  dalla I.G.P.
«Cipolla  rossa  di  Tropea  -  Calabria»  devono essere confezionati
secondo le seguenti modalita':
      i  cipollotti  si riuniscono in fascetti e posti in cassette di
cartone, plastica o legno, pronti per la vendita;
      la  cipolla  da consumo fresco e' raccolta in mazzi da 5-8 kg e
posti in cassoni e cassette.
    Per  le  cipolle  da serbo, il confezionamento, di peso variabile
fino ad un massimo di 25 kg, avviene in sacchetti o cassette.
    Il numero dei capi per formare le trecce parte, indipendentemente
dal  calibro, da un minimo di 6 bulbi e per uno stesso imballaggio il
numero ed il peso devono essere uniformi.
    Sui  contenitori  devono  essere indicati, in caratteri di stampa
doppi  rispetto  a  tutti  gli  altri,  le diciture «Cipolla rossa di
Tropea  -  Calabria»  I.G.P.  accompagnata dalla specificazione della
tipologia  «cipollotto»,  «cipolla  da  consumo  fresco», «cipolla da
serbo» e dal marchio.
    Sui  contenitori  devono  essere,  altresi',  riportati tutti gli
elementi   atti   ad  individuare  il  nome,  la  ragione  sociale  e
l'indirizzo  del  confezionatore,  il peso netto all'origine, nonche'
eventuali   indicazioni   complementari   ed  accessorie  non  aventi
carattere  laudativo  e non idonee a trarre in inganno il consumatore
sulla natura e le caratteristiche del prodotto.
    I  cipollotti  e  le  cipolle da consumo fresco riuniti in fasci,
nonche'  le  cipolle  da serbo in treccia, all'immissione al consumo,
porteranno  un adesivo recante il marchio ed il logo comunitario tale
da renderli perfettamente riconoscibili.
    E'   vietata   l'aggiunta   di   qualsiasi   qualificazione   non
espressamente  prevista  dal presente disciplinare di produzione, ivi
compresi  gli  aggettivi:  dolce,  croccante,  tenera,  non piccante,
genuina, tipica.
    E'  tuttavia  consentito  l'uso  di nomi, ragioni sociali, marchi
privati purche' non abbiano significato laudativo che possa trarre in
inganno il consumatore.
    Il  marchio e' rappresentato dalla rupe di Tropea su cui si eleva
il Santuario Benedettino di Santa Maria dell'Isola.
    Esso  presenta le seguenti colorazioni e particolarita' elaborate
facendo  riferimento alla tavolozza colori pantone «Matching system -
lucidi» cosi' come sotto riportato:
      1. cielo - pantone 304 cvc;
      2. mare - pantone 2985 cvc;
      3. vegetazione - pantone 349 cvc;
      4. rupe - pantone 149 cvc;
      5. spiaggia - pantone 1205 cvc;
      6. santuario - pantone 1595 cvc;
      7. muro che circonda lo spiazzo antistante - pantone 1595 cvc;
      8. tetto del santuario - pantone 131 cvc;
      9. spiazzo antistante il santuario e scale - pantone 1205 cvc;
      10.  denominazione  dell'I.g.p.  riportata in alto nel cielo in
posizione centrale - pantone red 032 cvc;
      11. la denominazione dell'I.g.p. riportata in alto nel cielo in
posizione  centrale  presenta  carattere  «Engravrs  Roman BT», stile
normale e dimensione 28;
      12.  cipolle  poste nella parte bassa destra del logo - pantone
red 032 cvc - e - pantone 106 cvc;
      13.  contorno  marchio  e  apertura grotta della rupe - pantone
hexachrome black cvc.

Art. 10.
              Commercializzazione prodotto trasformato
    I  prodotti  per  la  cui  preparazione e' utilizzata la «Cipolla
rossa  di  Tropea  - Calabria» I.G.P., anche a seguito di processi di
elaborazione  e  di trasformazione, possono essere immessi al consumo
in   confezioni   recanti   il  riferimento  alla  detta  Indicazione
geografica  senza  l'apposizione  del  logo comunitario, a condizione
che:
      il prodotto a indicazione geografica protetta, certificato come
tale,   costituisca   il   componente   esclusivo   della   categoria
merceologica;
      gli utilizzatori del prodotto a indicazione geografica protetta
siano   autorizzati   dai   titolari   del   diritto   di  proprieta'
intellettuale  conferito  dalla  registrazione dell'I.G.P. riuniti in
Consorzio  incaricato  alla  tutela  dal  Ministero  delle  politiche
agricole.   Lo  stesso  consorzio  incaricato  provvedera'  anche  ad
iscriverli  in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della
indicazione geografica protetta. In assenza di un Consorzio di tutela
incaricato  le  predette  funzioni saranno svolte dal Mipaf in quanto
autorita' nazionale preposta all'attuazione del reg. (CEE) 2081/92.
    L'utilizzazione   non   esclusiva   dell'indicazione   geografica
protetta  consente  soltanto il suo riferimento, secondo la normativa
vigente,  tra  gli ingredienti del prodotto che lo contiene, o in cui
e' trasformato o elaborato.

           ---->   Vedere logo a pag. 62 della G.U.  <----