(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

DISCIPLINARE   DI  PRODUZIONE  DELL'INDICAZIONE  GEOGRAFICA  PROTETTA
                         «INSALATA DI LUSIA»
                               Art. 1.
                     Denominazione del prodotto
    L'indicazione   geografica   protetta   «Insalata  di  Lusia»  e'
riservata  esclusivamente  all'insalata  Lactuca  Sativa,  nelle  due
varieta'  Cappuccia  e  Gentile  che  risponde  alle condizioni ed ai
requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
                               Art. 2.
                    Caratteristiche del prodotto
    Le  colture destinate alla produzione dell'indicazione geografica
protetta  «I.G.P.  Insalata di Lusia», nelle due varieta' Cappuccia e
Gentile,  devono  essere  costituite  da  piante della famiglia delle
Asteracee,   genere   Lactuca,   specie   Sativa,  varieta'  Capitata
(denominata Cappuccia) e Crispa (denominata Gentile).
    Fusto:   corto,  massimo  6  cm,  e  molto  carnoso;  su  di  lui
s'inseriscono  le  foglie  di  numero,  forma,  dimensione  e  colore
variabile in funzione dell'andamento climatico.
    Gusto: fresco e croccante.
    Carattere   essenziale:   morbidezza,   dovuta   all'assenza   di
fibrosita',  accompagnata  dalla  turgidita'  anche  dopo 10 - 12 ore
dalla raccolta, assenza di fenomeni di lignificazione.
    Pianta:   il  prodotto  in  serra  presenta  una  struttura  piu'
contenuta  con grumo leggermente piu' aperto rispetto alla coltura in
pieno campo.
A) Cultivar Cappuccia.
    Foglia:  compatta  e  ondulata  presenta  il margine intero di un
colore  verde  medio  brillante  che puo' essere soggetto a sensibili
variazioni in relazione all'andamento climatico.
    Peso del cespo: da 200 a 500 grammi.
B) Cultivar Gentile.
    Foglia:  bollosa con margine frastagliato, di colore verde chiaro
brillante   che  puo'  essere  soggetto  a  sensibili  variazioni  in
relazione all'andamento climatico.
    Peso del cespo: da 150 a 450 grammi.
                               Art. 3.
                Zona di produzione e confezionamento
    La  zona  di  produzione  comprende  parte  del  territorio delle
province di Rovigo e Padova vocata per l'ottenimento dell'insalata ed
e' circoscritta ai seguenti comuni:
      provincia di Rovigo: Lusia, Badia Polesine, Lendinara, Costa di
Rovigo, Fratta Polesine, Villanova del Ghebbo e Rovigo;
      provincia di Padova: Barbona, Vescovana e Sant'Urbano.
                               Art. 4.
                  Elementi che comprovano l'origine
    Alla  fine  del  1800  i  terreni di Lusia e dei comuni limitrofi
furono   ricoperti   da   uno   spesso  strato  di  sabbia  riversato
dall'alluvione del fiume Adige. La formazione di un nuovo suolo molto
permeabile   costrinse   gli   abitanti  ad  abbandonare  le  colture
tradizionali  (grano  e mais). Ma gia' dai primi anni del 1900 fecero
la   loro   comparsa   le   colture   orticole,   che  sfruttando  le
caratteristiche    del    nuovo   terreno   unite   alla   abbondante
disponibilita'  di  acqua  derivata  dalla vicinanza del fiume Adige,
consentivano delle produzioni di qualita'.
    Una   lettera   degli   anni  30,  di  un  produttore  dell'epoca
indirizzata ad un'autorita' ecclesiastica, descrive le condizioni dei
terreni,   degli   orticoltori,   e   della   loro   difficolta'  nel
commercializzare i propri prodotti orticoli.
    Gia'  in quegli anni su alcuni quaderni manoscritti da produttori
della  zona  compariva  il  termine di insalata che si utilizzava per
indicare in modo generico sia le lattughe sia le indivie.
    Ma gia' nel 1933 in altri quaderni compariva la dicitura «latuga»
o «salata» che identificava la Lattuga Cappuccia.
    La prima documentazione statistica risale agli anni 50 e coincide
con la fondazione della Centrale Ortofrutticola di Lusia.
    Nei  dati  statistici del 1956, le «insalate» risultano essere il
secondo  prodotto,  per  quantita', transitato per il mercato locale,
dopo la patata.
    Negli  anni 60 alcuni commercianti della zona, grazie agli scambi
commerciali  con  il  mercato  ortofrutticolo  di Verona, notarono la
Lattuga  Gentile. Questa tipologia fu presto introdotta nelle aziende
locali.  Qui,  grazie  alle  favorevoli condizioni pedoclimatiche, si
ottennero  ottimi  risultati  quali-quantitativi  tanto  da indurre i
produttori ad iniziare una selezione varietale atta ad individuare le
cultivar  che esaltassero le caratteristiche organolettiche di questa
insalata.
    L'origine  del  prodotto  e'  comprovata  oggi  dalla indicazione
«provenienza  Lusia»,  con la quale il prodotto e' riconosciuto anche
nei mercati diversi da quello di origine.
    L'origine   del   prodotto   e'   garantita  dall'iscrizione  dei
produttori  e  dei  confezionatori  in  apposito  elenco tenuto dalla
struttura di controllo di cui all'art. 7 i quali devono assicurare la
rintracciabilita' del prodotto in ogni fase della filiera attraverso:
      nome  o  ragione  sociale  ed  indirizzo  o sede del produttore
singolo o associato, o del confezionatore;
      l'iscrizione,  per  ciascuna  campagna  produttiva, dei terreni
coltivati a «insalata di Lusia» nell'elenco depositato presso la sede
dell'Organismo di controllo;
      l'indicazione  degli estremi catastali dei terreni coltivati ad
«Insalata  di  Lusia»  e, per ciascuna particella catastale, la ditta
proprietaria,  la  ditta  produttrice,  la  localita',  la superficie
coltivata  a  «insalata  di  Lusia» distinta per cultivar Cappuccia e
cultivar Gentile.
                               Art. 5.
                  Tecniche di produzione e raccolta
Esigenze di terreno e clima.
    L'insalata   di  Lusia  deve  essere  coltivata  in  terreni  con
substrato sciolto o franco, caratterizzati da una tessitura piuttosto
grossolana che li renda particolarmente permeabili.
    Pertanto  il terreno deve essere costituito da una percentuale di
sabbia  non  inferiore  al  30%  e  da  una  quantita' di argilla non
superiore al 20%.
    Inoltre deve poter disporre di acqua per l'irrigazione.
Preparazione del terreno.
    La  produzione  dell'insalata di Lusia puo' avvenire sia in pieno
campo, sia in coltura protetta.
    Per  la  preparazione  del terreno e' obbligatorio effettuare una
aratura  (o  lavorazione equipollente) almeno una volta all'anno, per
interrare  sia  i  residui  colturali della coltura precedente, sia i
concimi  usati  per  la concimazione di fondo, alla profondita' di 30
-40 cm.
    Per la coltivazione in serra, considerate le difficolta' che puo'
comportare  una tale lavorazione in ambienti limitati, in alternativa
e' ammessa una vangatura o una estirpatura.
    Per  i  cicli di coltivazione successivi sono ammesse lavorazioni
atte  a  ripristinare  la struttura del terreno e all'interramento di
eventuali  residui colturali mediante aratura o vangatura o zappatura
o estirpatura.
    Successivamente  alle  suddette  lavorazioni,  e  quindi  in  pre
trapianto,  seguira'  una  fresatura  o  erpicatura  seguita  da  una
rullatura  per  affinare  e  livellare il terreno creando le migliori
condizioni per l'attecchimento delle piantine poste a dimora.
Avvicendamento.
    Viste  le caratteristiche fisico-agronomiche del suolo della zona
delimitata (buona percorribilita' e lavorabilita', buona accettazione
delle   piogge  e  capacita'  di  ritenzione  idrica  bassa)  non  e'
obbligatorio alcun tipo di avvicendamento.
Trapianto tipo e sesto d'impianto.
    Tale  operazione  si  effettua  utilizzando piantine con minimo 3
foglie  vere  dotate  di  pane  di terra. Si adotta il seguente sesto
d'impianto:


 Tra le file                            Sulla fila
da 30 - 40 cm                          da 30 - 35 cm

    Per   le   operazioni   di   trapianto,   qualora  si  utilizzino
trapiantatrici  o agevolatrici meccaniche, considerando che le stesse
non  possono  garantire  la precisione, e' ammissibile una tolleranza
delle distanze di trapianto pari ad un 10%.
Fertilizzazione.
    Le analisi del terreno devono essere eseguite ogni cinque anni.
    Per   azoto,   fosforo  e  potassio  la  quantita'  delle  unita'
fertilizzanti  da  apportare per singolo ciclo colturale va decisa in
funzione  dell'analisi  del  terreno  e non puo' comunque superare le
seguenti unita' per ettaro:
      Azoto = 150;
      Fosforo = 100;
      Potassio = 200.
    Per   evitare  il  depauperamento  della  sostanza  organica,  e'
obbligatorio  apportarne  sotto  forma  di  letame di bovino maturo o
altri  composti  organici.  Per  quanto  riguarda l'apporto di letame
questo  andra' distribuito nel periodo compreso tra la raccolta delle
ultime  produzioni  dell'anno  solare  e  i primi trapianti del nuovo
anno.   Le   unita'  fertilizzanti  distribuite  in  questo  periodo,
considerando  la  lenta mineralizzazione di questo prodotto, andranno
ripartite  per  i  tre  cicli  colturali seguenti. L'apporto di altri
prodotti organici (con titolo di azoto compreso tra l'1,0% e il 3,5%)
deve  essere  effettuato  per  ogni ciclo colturale con quantita' non
superiori alle 2 tonnellate ad ettaro.
    Vista  la permeabilita' dei terreni, l'apporto di concimi chimici
azotati deve essere frazionato in almeno due interventi di cui quello
in  pre  trapianto  non  deve  superare  il  50%  della  quantita' da
distribuire  mentre  l'ultimo  deve  essere effettuato non oltre i 15
giorni seguenti il trapianto.
Irrigazione.
    Si   dovra'  intervenire,  adottando  volumi  d'acqua  ridotti  e
costanti,  una  o  due  volte  al giorno dopo la messa a dimora delle
piantine  e  fino  al  superamento  della  crisi di trapianto, la cui
durata   non   deve  superare  i  15  giorni  dal  trapianto  stesso.
Successivamente  si dovranno limitare gli apporti idrici in quanto la
presenza  di una falda freatica alta tipica della zona, consente alla
coltura   di   sopperire  alle  normali  esigenze  idriche.  Inoltre,
l'intervento  irriguo  eseguito  dopo  la  crisi di trapianto, se non
necessario,  risulta  dannoso  in  quanto  favorisce  lo  sviluppo di
marciumi.
    Circa  il  metodo  di  irrigazione  sono consentiti l'utilizzo di
«manichetta»  (irrigazione  a  goccia) o l'aspersione a bassa portata
(piccoli irrigatori) per evitare il compattamento del terreno.
Difesa fitosanitaria e controllo delle infestanti.
    E'  richiesta  una corretta applicazione delle pratiche colturali
quali   la  concimazione,  l'irrigazione,  la  scelta  del  materiale
vivaistico  al  fine  di  consentire  una  riduzione  degli  attacchi
parassitari.
    Si dovranno utilizzare prodotti ammessi dalle vigenti normative.
    I  trattamenti dovranno essere eseguiti con attrezzature in buona
efficienza e, in ogni caso, tarati almeno una volta ogni 5 anni.
    Il contenimento delle malerbe deve essere effettuato con tecniche
agronomiche  (pacciamatura, false semine, sarchiatura, fresatura) e/o
prodotti chimici (diserbanti).
Produzione e raccolta.
    La produzione unitaria massima, per ciclo produttivo, riferita ad
ettaro e' di:
      tonnellate 55 per la cultivar Cappuccia;
      tonnellate 50 per la cultivar Gentile.
    Alla  raccolta  seguira'  una  toelettatura,  che consiste in una
pulizia del cespo (eliminazione delle foglie basali), cui seguira' la
collocazione  dei  cespi di lattuga nei contenitori utilizzati per la
vendita  (vedi  art.  8). Entrambe le operazioni si eseguono in campo
allo  scopo di evitare ulteriori manipolazioni che comporterebbero un
peggioramento qualitativo del prodotto.
    Una   volta   eseguite   queste  operazioni  il  prodotto  verra'
trasportato   nel   centro   aziendale  del  produttore  dove  verra'
effettuato    il    lavaggio    della    lattuga    senza   toglierla
dall'imballaggio.  Effettuato il lavaggio si completera' l'operazione
di  confezionamento  mediante  l'apposizione  sulla  parte  superiore
dell'imballaggio di una pellicola trasparente.
    Nel  caso  in  cui  la  singola  azienda  sia  associata  ad  una
cooperativa  di produttori, il lavaggio potra' essere eseguito presso
la sede della cooperativa stessa.
                               Art. 6.
                  Legame con l'ambiente geografico
    La  zona  di produzione e' caratterizzata da terreni sciolti e di
medio  impasto,  con tessitura grossolana, tipica della zona arginale
del fiume Adige. Questi fattori uniti ad una buona permeabilita', che
favorisce  lo  sgrondo  dell'acqua piovana, permettono di eseguire le
lavorazioni    in    modo    ottimale    con   qualsiasi   condizione
climatico-meteorologica.
    La  falda superficiale, presente nel comprensorio che costituisce
la  zona  delimitata  per  la  IGP «Insalata di Lusia», si trova a un
metro di profondita' ed e' mantenuta costante grazie ad un sistema di
canali  artificiali.  La  disponibilita' di acqua garantita per tutto
l'anno  consente  di ottenere, in tutte le stagioni, una insalata con
delle  caratteristiche  peculiari che la rendono tipica della zona di
produzione.
    L'insieme  di questi fattori consente di diminuire gli interventi
irrigui e di conseguenza la diffusione di marciumi, lasciando intatto
il  gusto fresco e la croccantezza tipiche della «insalata di Lusia»,
che la contraddistingue da insalate prodotte in altri areali.
    La  disponibilita'  di acqua garantita dal fiume Adige, l'altezza
della  falda  freatica  e  la  tessitura  del  terreno, consentono la
coltivazione   dell'insalata  anche  nei  periodi  estivi  (luglio  -
agosto),  con  ottimi  risultati garantendone la presenza sul mercato
per 10 - 11 mesi all'anno.
    Infine   grazie   all'esperienza   maturata   nel   corso  di  un
cinquantennio di coltivazione delle insalate, si sono potute affinare
le  tecniche  produttive, ottimizzando cosi' le sinergie derivanti da
un giusto equilibrio tra fattori climatici ed agronomici.
                               Art. 7.
          Riferimenti relativi alle strutture di controllo
    Il  controllo  per l'applicazione delle disposizioni del presente
disciplinare  di  produzione  e' svolto da una struttura di controllo
conformemente  a  quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento (CEE)
n. 2081/1992.
                               Art. 8.
            Modalita' di confezionamento ed etichettatura
    Per  l'immissione al consumo la lattuga che si fregia dell'I.G.P.
Insalata di Lusia deve essere confezionata utilizzando contenitori di
plastica, legno, cartone, polistirolo e altri materiali per alimenti.
    Il  contenuto  di  ciascun  imballaggio  deve  essere omogeneo ed
includere  soltanto  insalata  della  stessa  varieta',  della stessa
origine,    tipo,    categoria   e   calibro.   La   parte   visibile
dell'imballaggio deve essere rappresentativa dell'insieme.
    La  parte  superiore  dell'imballaggio  contenente  il  prodotto,
dovra'  essere protetto con l'apposizione di una barriera trasparente
in   materiale   per   alimenti  riportante  esclusivamente  il  logo
dell'I.G.P.   «INSALATA   DI   LUSIA»,  tale  da  permettere  sia  la
visibilita' sia la traspirazione.
    Sui  contenitori  deve  essere  visibile  il  logo  indicante  la
dicitura  I.G.P.  «INSALATA DI LUSIA» con dimensioni non inferiori ad
altre  diciture eventualmente presenti sullo stesso imballaggio. Tale
logo  e'  formato  dalle lettere «i» (sormontata da un punto di forma
ellitica) e «L». I lati interni delle lettere sono di forma concava a
formare  una  cornice ellitica al centro della quale e' collocata, in
forma stilizzata la torre medioevale di Lusia.

           ---->  Vedere Logo a pag. 31 della G.U.  <----

    Le  parti  esterna  e  superiore  del logo sono delimitate da una
cornice  all'esterno  della  quale,  nella  parte  superiore  in zona
centrale,  e'  riportata  la  scritta  «I.G.P.».  Alla base del logo,
racchiusa nella cornice, compare la scritta «INSALATA di LUSIA».
Caratteristiche logo.
    Tipo di carattere:
      scritta  «INSALATA  di LUSIA» RotisSerif Bold cp. 40,9 - Spazio
crenatura - 1,55%em - fattore di scala orizzontale 90%;
      scritta  «I.G.P.» RotisSerif Bold cp. 40,9 - Spazio crenatura -
1,55%em - fattore di scala orizzontale 90%.
    Pantoni del logo:
      lettere  «i»  e  «L»,  scritte «I.G.P.» e «INSALATA di LUSIA» e
bordi  della  torre:  pantone  348  C (rif. quadricromia) ciano 100%,
magenta 0%, giallo 79%, nero 27%;
      Torre  e  cornice: pantone 368 C (rif. quadricromia) ciano 11%,
magenta 0%, giallo 94%, nero 0%.
    Il logo I.G.P. «INSALATA DI LUSIA», gia' apposto sui contenitori,
non  potra'  essere  riutilizzato.  Sui  medesimi  contenitori devono
essere altresi' riportati gli elementi atti ad individuare:
      nome  o  ragione  sociale  ed  indirizzo  o sede del produttore
singolo o associato, o del confezionatore;
      la categoria,
eventuali   indicazioni   complementari   ed  accessorie  non  aventi
carattere  laudativo  e non idonee a trarre in inganno il consumatore
sulla natura e sulle caratteristiche del prodotto.