(all. 1 - art. 1)
                                                            ANNESSO I
                                    [articolo 1, comma 1, lettera b)]
                             «Appendice
                           Prove in vasca
1. Obiettivi.
    La  presente  versione  delle  prove  in  vasca  costituisce  una
revisione   delle  prove  di  cui  all'appendice  all'allegato  della
risoluzione  14  della  conferenza  SOLAS  del  1995. Dall'entrata in
vigore  dell'accordo di Stoccolma sono state effettuate diverse prove
in  vasca conformemente ai metodi di prova precedentemente in vigore.
Durante  queste  prove sono stati individuati alcuni miglioramenti da
apportare  alle procedure. Questa nuova versione delle prove in vasca
mira   a   recepire  detti  miglioramenti  e,  unitamente  alle  note
orientative  allegate,  proporre una procedura piu' affidabile per la
valutazione    della    capacita'    di   mantenimento   dell'assetto
(«sopravvivenza»)  di  una  nave  ro/ro  da  passeggeri  a seguito di
un'avaria  in  condizioni di mare increspato. Nell'ambito delle prove
di  cui  al  paragrafo  1.4  dei  requisiti  di  stabilita' riportati
all'allegato   I,  la  nave  deve  essere  capace  di  affrontare  le
condizioni  di  mare  increspato definite al paragrafo 4, nel caso di
avaria piu' grave previsto.
2. Definizioni.
    LBP lunghezza tra le perpendicolari;
    HS altezza d'onda significativa;
    B larghezza fuori ossatura della nave;
    TP periodo di picco;
    TZ periodo medio a livello zero (zero-crossing).
3. Modelli di nave.
    3.1.  Il modello deve rispecchiare sia l'effettiva configurazione
esterna  della  nave  che  la  sua  suddivisione interna, soprattutto
quella degli spazi danneggiati che possono influenzare il processo di
allagamento  e di imbarco di acqua. Il tirante d'acqua (o pescaggio),
l'assetto,  lo  sbandamento  e  la curva limite (KG) operativa devono
essere  adeguati  al  peggior  caso  di  avaria.  Inoltre,  i casi da
prendere  in  considerazione  devono  rappresentare  i casi di avaria
peggiore   ipotizzabile  definiti  conformemente  alla  regola  SOLAS
II-1/8.2.3.2  (SOLAS  90),  con  riferimento  all'area totale sottesa
dalla  curva  positiva  GZ,  e il piano di simmetria della falla deve
essere situato entro i seguenti valori:
    3.1.1. ± 35% LBP da meta' nave;
    3.1.2.  e' necessaria una prova supplementare nei casi piu' gravi
di avaria entro ± 10 % LBP da meta' nave, se l'avaria di cui al punto
3.1 si situa al di fuori del ± 10% LBP .
    3.2. Il modello deve soddisfare i seguenti requisiti:
      3.2.1. lunghezza fra le perpendicolari (LBP) pari ad almeno 3 m
o  corrispondente  a un modello in scala 1:40, a seconda di quale dei
due  valori  sia  maggiore,  ed estensione verticale pari a 3 altezze
standard di sovrastruttura al di sopra del ponte delle paratie (bordo
libero);
      3.2.2. spessore dello scafo al livello degli spazi allagati non
superiore a 4 mm;
      3.2.3.  sia  a  nave  integra  che  in condizioni di avaria, il
modello deve soddisfare le scale di dislocamento e le marche di bordo
libero  corrette  (TA,  TM,  TF,  a  dritta  e  a  sinistra)  con una
tolleranza  massima di + 2 mm per qualsiasi marca di bordo libero. Le
marche  di  bordo  libero  a  proravia e a poppavia dovrebbero essere
collocate il piu' possibile vicino a FP e AP;
      3.2.4.  tutti  i  compartimenti  e  gli spazi ro/ro danneggiati
devono   essere  riprodotti  nel  modello  con  le  permeabilita'  di
superficie  e  di  volume corrette (valori e distribuzioni effettivi)
per  assicurare  la  corretta rappresentazione della massa di acqua e
della sua distribuzione;
      3.2.5.   le   caratteristiche  del  modello  devono  riprodurre
fedelmente   le   caratteristiche  della  nave  reale  e  particolare
attenzione  va  riservata alla tolleranza della distanza metacentrica
in  condizioni  di  integrita'  e  ai  raggi di inerzia longitudinale
(beccheggio)  e  trasversale (rollio). Entrambi i raggi devono essere
misurati  fuori  dell'acqua e devono essere compresi tra 0,35B e 0,4B
per   il   movimento  trasversale  e  0,2LOA  e  0,25LOA  per  quello
longitudinale;
      3.2.6. i principali elementi strutturali, quali paratie stagne,
prese  d'aria,  ecc.,  al  di  sopra  e  al  di sotto del ponte delle
paratie,  che  possono determinare un allagamento asimmetrico, devono
essere riprodotti correttamente nel modello in modo da rappresentare,
per  quanto  possibile,  la  realta'; i dispositivi di ventilazione e
bilanciamento  trasversale  devono  avere  una sezione trasversale di
almeno 500 mm2.
      3.2.7. La falla deve avere la forma seguente:
        1)  profilo  trapezoidale  con  lato  inclinato  a  15° sulla
verticale  e  estensione  longitudinale  alla linea di galleggiamento
stabilita  conformemente  alla  regola  II-1/8.4.1  della convenzione
SOLAS;
        2)  profilo  triangolare  isoscele  sul piano orizzontale con
altezza  pari  a  B/5,  conformemente  alla  regola  II-1/8.4.2 della
convenzione  SOLAS. Nel caso in cui siano sistemate casse laterali in
B/5, la lunghezza dell'avaria lungo le casse laterali non puo' essere
inferiore a 25 mm;
        3)  nonostante  le disposizioni dei precedenti sottoparagrafi
3.2.7.1  e 3.2.7.2, tutti i compartimenti considerati danneggiati nel
calcolo  dell'avaria  piu'  grave,  di  cui  al paragrafo 3.1, devono
essere allagati nelle prove su modello.
    3.3.  Il  modello  in  equilibrio  dopo l'allagamento deve essere
inclinato di un angolo addizionale corrispondente a quello creato dal
momento  di  sbandamento  Mh  =  max (Mpass; MIauflch) - Mwind, ma in
nessun caso l'inclinazione finale puo' essere inferiore a 1° nel lato
della   falla.  Mpass,  MIauflch  e  Mwind  sono  conformi  a  quanto
specificato nella regola II-1/8.2.3.4 della convenzione SOLAS. Per le
navi esistenti questo angolo puo' essere considerato pari a 1°.
    4. Svolgimento delle prove.
    4.1.  Il modello deve essere sottoposto a prove in vasca con moto
ondoso  irregolare  a  creste  lunghe  (spettro  JONSWAP) con altezza
d'onda  significativa HS, coefficiente di aumento del picco y = 3,3 e
periodo  di picco Tp = 4 radice di Hs (TZ= TP/1,285). HS e' l'altezza
d'onda  significativa  per  l'area di operazione, per la quale esiste
una  probabilita'  di  superamento  annuo non superiore al 10%; detta
altezza non puo' superare 4 m.
Inoltre,
    4.1.1.  la  larghezza  del  bacino  deve consentire di evitare il
contatto  o  qualsiasi  altra interazione del modello con i bordi del
bacino (valore raccomandato non inferiore a LBP +2 m;
    4.1.2.  la  profondita' del bacino deve essere tale da consentire
una modellizzazione adeguata dell'onda e comunque non dovrebbe essere
inferiore a 1 m;
    4.1.3.  per  riprodurre  in  maniera rappresentativa una serie di
onde,  le  misurazioni dovrebbero essere effettuate prima della prova
in tre punti diversi nell'area di deriva;
    4.1.4.  il  sensore  per  la  misurazione  delle onde piu' vicino
all'ondogeno  deve  essere  collocato  nel  punto  in cui si trova il
modello all'inizio della prova;
    4.1.5.  la variazione dei valori HS e TP non deve variare piu' di
± 5% nei tre punti; e
    4.1.6.  durante  le prove di omologazione, deve essere consentita
una tolleranza di + 2,5% per HS, ± 2,5 % per TP e ± 5 % per TZ per il
sensore di misurazione piu' vicino all'ondogeno.
    4.2.  Il  modello  deve  poter  andare alla deriva liberamente ed
essere  posto  in  mare al traverso (prua 90°) con la falla orientata
verso  le  onde  in arrivo e non legato a nessun sistema di ormeggio.
Per  mantenere una direzione di circa 90° in mare al traverso durante
la prova devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
      4.2.1. le linee di controllo della prua, destinate a effettuare
piccole  correzioni,  devono essere posizionate nell'asse prua-poppa,
in   modo   simmetrico,  tra  la  posizione  di  KG  e  la  linea  di
galleggiamento dopo l'avaria; e
      4.2.2.  la  velocita'  del  carrello  deve  essere  uguale alla
velocita' di deriva vera del modello, con adeguamenti della velocita'
ove necessario.
    4.3.  Devono  essere  realizzate  almeno  10  prove. La durata di
ciascuna  prova  deve essere sufficiente per permettere al modello di
raggiungere  uno stato stazionario e in ogni caso non dovrebbe essere
inferiore  a un periodo corrispondente a 30 minuti per la nave reale.
Per ciascuna prova deve essere utilizzata una serie di onde diversa.
5. Criteri di sopravvivenza.
  Si deve considerare il modello sopravvissuto, se giunge a uno stato
stazionario  nella  serie di prove successive di cui al punto 4.3. Si
deve  considerare  il  modello capovolto, in caso di angoli di rollio
superiori   a   30°  rispetto  all'asse  verticale  o  di  angolo  di
sbandamento  costante (medio) superiore a 20° per un periodo di oltre
3 minuti nella nave reale, anche se il modello ha raggiunto uno stato
stazionario.
6. Documentazione relativa alle prove.
    6.1.  Il  programma  di  prove  in  vasca  deve  essere approvato
preventivamente  dall'amministrazione, sentito un ente tecnico per le
navi straniere e l'ente tecnico della nave per le navi italiane.
    6.2.  Le prove devono essere documentate da un'apposita relazione
e  da  registrazione  su supporto video, anche di tipo informatico (o
altra   registrazione   visiva)   contenenti   tutte   le  necessarie
informazioni  sul  modello  e  sui  risultati delle prove, che devono
essere  approvati  dall'amministrazione,  I  dati  devono comprendere
almeno   gli   spettri   d'onda  teorici  e  misurati  (HS,  TP,  TZ)
dell'altezza d'onda nei tre diversi punti del bacino per ottenere una
serie  rappresentativa  di  onde  e,  per le prove in vasca, le serie
temporali  delle  principali  statistiche  sull'elevazione  dell'onda
misurata  vicino  all'ondogeno  e  le  registrazioni dei movimenti di
rollio, sussulto e beccheggio del modello, nonche' della velocita' di
deriva.».