(all. 2 - art. 1)
                                                           ANNESSO II
                                                    (art. 1, comma 2)
                              «Parte II
                  Linee guida per le prove in vasca
    Scopo  delle presenti linee guida e' assicurare l'uniformita' dei
metodi  impiegati  per  costruire  e  verificare  il modello, nonche'
svolgere  e  analizzare  le  prove  mediante  il  commento  ad alcuni
paragrafi dell'appendice «Prove in vasca» dell'allegato I.
Paragrafo 3 - Modelli di nave.
    3.1.  Il  materiale  impiegato per costruire il modello non e' di
per  se'  importante,  purche' il modello risulti, sia a nave integra
che in condizioni di avaria, sufficientemente rigido da garantire che
le  proprieta' idrostatiche siano identiche a quelle della nave reale
e  che  la  flessione  dello  scafo  al  contatto  con  le  onde  sia
trascurabile.
    E'  inoltre  importante garantire che i compartimenti danneggiati
siano  ricostruiti  nel  modello nel modo piu' accurato possibile, in
modo che il volume d'acqua rappresentato sia corretto.
    Poiche'  la  penetrazione  di  acqua  (anche in quantita' minime)
nelle  parti  intatte del modello ne influenzerebbe il comportamento,
occorre adottare le necessarie misure perche' cio' non si verifichi.
    Nelle  prove  in  vasca riguardanti le avarie piu' gravi previste
dalla  convenzione  SOLAS  vicino  alle  estremita' della nave, si e'
osservato  che  l'allagamento  progressivo  non era possibile a causa
della  tendenza dell'acqua sul ponte ad accumularsi vicino alla falla
e quindi a defluire verso l'esterno.
  Questi  modelli  sono riusciti a sopravvivere in condizioni di mare
molto  agitato,  ma  si  sono  capovolti  in  condizioni di mare meno
agitato,  dopo aver subito avarie meno gravi di quelle previste dalla
convenzione  SOLAS,  lontano  dalle  estremita'.  Per  evitare questa
situazione e' stato introdotto il limite di ± 35%.
  Ricerche  approfondite,  volte all'elaborazione di criteri adeguati
per   le   navi   nuove,  hanno  chiaramente  dimostrato  che,  oltre
all'altezza   metacentrica   e  al  bordo  libero,  per  valutare  le
possibilita'  di  sopravvivenza  delle  navi passeggeri e' importante
tenere  conto  anche  dell'area  sottesa  dalla  curva di stabilita'.
Pertanto,  il  caso  di  avaria piu' grave previsto dalla convenzione
SOLAS,  da considerare per soddisfare i requisiti di cui al paragrafo
3.1,  deve  essere  quello  in  cui  l'area  sottesa  dalla  curva di
stabilita' residua risulta minima.
    3.2. Dettagli del modello.
    3.2.1.  Visto  che  gli  effetti  di  scala  possono  influenzare
notevolmente  il  comportamento  del  modello  durante  le  prove, e'
opportuno  garantire  la minimizzazione di questi effetti. Il modello
deve  essere  piu'  grande  possibile,  in  quanto  e'  piu'  agevole
ricostruire  fedelmente  i  compartimenti danneggiati in modelli piu'
grandi,   con  conseguente  riduzione  degli  effetti  di  scala.  Si
raccomanda  pertanto  di  adottare  per  il  modello  una  scala  non
inferiore  a  1:40 ovvero non inferiore a 3 m, a seconda di quale dei
due valori e' maggiore.
    Durante  le  prove  e' stato rilevato che la dimensione verticale
del  modello  puo'  influenzare i risultati delle prove dinamiche. E'
pertanto  necessario  che l'altezza del modello al di sopra del ponte
delle  paratie  (bordo  libero)  corrisponda  ad  almeno  tre altezze
standard  di  una sovrastruttura, affinche' le onde piu' grosse della
serie non possano infrangersi sul modello.
    3.2.2.  Nel  punto  dell'ipotetica avaria, il modello deve essere
quanto  piu'  possibile  sottile  per  assicurare che la quantita' di
acqua  penetrata  e  il  suo  centro  di gravita' siano correttamente
rappresentati. Lo scafo deve avere uno spessore non superiore a 4 mm.
Talvolta   potrebbe   risultare   impossibile  ricostruire,  in  modo
sufficientemente  dettagliato, lo scafo del modello e gli elementi di
compartimentazione  primaria e secondaria nel punto del danno, in tal
caso  sarebbe  impossibile  calcolare  accuratamente la permeabilita'
ipotizzata dello spazio.
    3.2.3.  E'  fondamentale  misurare  e verificare il pescaggio del
modello non soltanto a nave integra ma anche in condizioni di avaria,
per  confrontare  i  risultati  con quelli ottenuti con il calcolo di
stabilita'  in  condizioni  di  avaria.  Per  ragioni  pratiche,  una
tolleranza di + 2mm puo' essere accettata per i pescaggi.
  3.2.4.  Dopo  aver  misurato  il pescaggio in condizioni di avaria,
puo'   risultare   necessario   modificare   la   permeabilita'   del
compartimento   danneggiato,   aggiungendo   volumi  integri  o  pesi
supplementari. Occorre inoltre fare in modo che il centro di gravita'
dell'acqua  penetrata  sia rappresentato correttamente. Gli eventuali
adeguamenti  devono  avere  per  effetto  di  aumentare  i margini di
sicurezza.
  Se  il  modello  deve essere dotato di barriere sul ponte e se tali
barriere  sono di altezza inferiore a quella indicata qui di seguito,
il  modello  deve  essere  dotato di telecamere a circuito chiuso, in
modo  che sia possibile tenere sotto controllo eventuali proiezioni e
accumuli  di  acqua  nell'area non danneggiata del ponte. In tal caso
questa   videoregistrazione   costituisce   parte   integrante  della
documentazione di prova.
    L'altezza  delle  paratie  trasversali  o longitudinali giudicate
efficaci per contenere il volume ipotetico di acqua marina accumulata
nel  compartimento  in questione sul ponte ro/ro danneggiato dovrebbe
essere  pari  ad  almeno 4 metri, a meno che l'altezza dell'acqua sia
inferiore a 0,5 m. In questi casi l'altezza della paratia puo' essere
calcolata con la seguente formula:
      Bh  =  8hw  in  cui  Bh  =  altezza  della paratia e hW altezza
dell'acqua.
    In  ogni  caso,  le  paratie  devono  avere un'altezza minima non
inferiore  2,2  m.  Nel  caso di navi dotate di ponti garage sospesi,
tuttavia,  l'altezza minima della paratia non deve essere inferiore a
quella dell'altezza libera del ponte sospeso, quando e' abbassato.
    3.2.5.  Per  garantire  che  le caratteristiche del movimento del
modello  rispettino  quelle  della  nave  reale, e' importante che il
modello  sia  sottoposto a test di inclinazione e rollio a condizioni
di  nave  integra,  in  modo  che  l'altezza metacentrica (GM) a nave
integra  e la distribuzione della massa possano essere verificati. La
distribuzione   della   massa   deve  essere  misurata  al  di  fuori
dell'acqua.  Il  raggio  di inerzia trasversale della nave reale deve
essere  compreso  tra  0,35B e 0,4B e quello longitudinale tra 0,2L e
0,25L.
    3.2.6.   Si   presume   che   il   sistema  di  ventilazione  del
compartimento danneggiato della nave reale sia tale da non ostacolare
l'allagamento  ne'  il  movimento  dell'acqua imbarcata. Tuttavia, la
riproduzione  su scala piu' piccola dei sistemi di ventilazione della
nave  reale  potrebbe  comportare  effetti di scala indesiderati. Per
evitare  tali  effetti,  si  raccomanda  di  costruire  il sistema di
ventilazione  su  una  scala maggiore rispetto a quella impiegata nel
modello, accertandosi che cio' non influenzi il flusso dell'acqua sul
ponte garage.
    3.2.7.  Si  ritiene opportuno considerare un'avaria con una forma
che   sia   rappresentativa  della  sezione  trasversale  della  nave
speronante  nella  regione  di prua. L'angolo di 15° e' basato su uno
studio della sezione trasversale a una distanza di B/5 dalla prua per
una selezione rappresentativa di navi di tipo e dimensioni diversi.
    Il   profilo   triangolare   (isoscele)  della  falla  con  forma
prismatica corrisponde al galleggiamento a pieno carico.
    Inoltre,  nel  caso in cui siano sistemate casse laterali interne
di  larghezza  inferiore a B/5 e al fine di evitare eventuali effetti
di scala, la lunghezza della falla non deve essere inferiore a 25 mm.
    3.3.  Nella prova in vasca originaria descritta nella risoluzione
n.  14  della  conferenza  SOLAS  del  1995, l'effetto di sbandamento
prodotto   dal   momento   massimo  derivante  dall'addensamento  dei
passeggeri, dalla messa in mare dei mezzi di salvataggio, dal vento e
dalla  rotazione  della  nave  non  e' stato preso in considerazione,
sebbene  questi  fattori  siano  considerati dalla convenzione SOLAS.
Tuttavia,  i  risultati  di  uno  studio hanno dimostrato che sarebbe
prudente  tenere  conto  di  questi effetti e conservare, per ragioni
pratiche,  un'inclinazione minima di 1° di sbandamento dal lato della
falla. Occorre notare che lo sbandamento dovuto alla rotazione non e'
stato ritenuto pertinente.
    3.4.  Nei casi in cui l'altezza metacentrica comporti un margine,
nelle   condizioni  di  carico  reali,  rispetto  alla  curva  limite
dell'altezza   metacentrica   (stabilita   dalla   norma  SOLAS  90),
l'amministrazione  puo'  accettare  che detto margine sia usato nella
prova   in  vasca.  In  questi  casi  la  curva  limite  dell'altezza
metacentrica dovrebbe essere adattata secondo la seguente formula:

               ---->  Vedere immagine a pag. 42  <----

    d = ds-0,6 (dS-dLS)
    in  cui:  dS  e'  il  pescaggio di compartimentazione e dLS e' il
pescaggio della nave vacante.
    La curva modificata e' una linea retta tra l'altezza metacentrica
usata  nella  prova  in  vasca all'immersione di compartimentazione e
l'intersezione   della  curva  originaria  della  norma  SOLAS  90  e
l'immersione d.
Paragrafo 4 - Svolgimento delle prove.
    4.1. Spettro dell'onda.
    Deve  essere  utilizzato  lo  spettro JONSWAP, in quanto descrive
condizioni di mare limitate in estensione e durata, che corrispondono
alla  maggior  parte delle condizioni osservate a livello mondiale. A
tal fine, e' importante verificare non solo il periodo di picco della
serie  di  onde,  ma anche controllare che il periodo di passaggio al
livello medio (zero-crossing) sia corretto.
    Lo  spettro  dell'onda  deve  essere registrato e documentato per
ciascuna  serie  di prove. Le misurazioni devono essere effettuate in
prossimita' del sensore piu' vicino all'ondogeno.
    Nota:  sul  modello  le  prove  di  inclinazione  e  di rollio in
condizioni di avaria possono essere accettate quale prova di verifica
della curva di stabilita' residua, ma tali prove non sono ammissibili
in sostituzione di quelle a nave integra.
    Il  modello  deve essere inoltre dotato di sensori che permettano
di  controllare e registrare tutti i suoi movimenti (rollio, sussulto
e   beccheggio)  e  il  suo  comportamento  (angolo  di  sbandamento,
immersione e assetto longitudinale) nel corso della prova.
    Si  e'  constatato  che  non  risulta  opportuno  fissare  limiti
assoluti  per  le altezze d'onda significativa, il periodo di picco e
il  periodo  per  il passaggio al livello medio (zero-crossing) degli
spettri  dell'onda  del  modello.  E'  stato  pertanto  introdotto un
margine accettabile.
    4.2.  Per  evitare  interferenze  tra il sistema di ormeggio e la
dinamica della nave, il carrello da rimorchio (al quale e' fissato il
sistema di ormeggio) deve seguire il modello alla sua reale velocita'
di  deriva.  In  caso  di  mare  con onde irregolari, la velocita' di
deriva   non   e'  costante;  una  velocita'  di  rimorchio  costante
genererebbe  oscillazioni  di  deriva  di  bassa frequenza ed elevata
ampiezza,   creando  cosi'  una  situazione  che  puo'  influire  sul
comportamento del modello.
    4.3.  E'  necessario  eseguire un numero sufficiente di prove con
serie  di  onde  diverse per garantire l'affidabilita' statistica dei
risultati:  l'obiettivo  e'  determinare  con  un  elevato  grado  di
certezza  che  una  nave  che non risponde ai criteri di sicurezza si
capovolge  nelle  condizioni  scelte per le prove. Si ritiene che sia
necessario un minimo di 10 prove per garantire un livello ragionevole
di affidabilita'.
Paragrafo 6 - Omologazione.
    Alla  relazione  presentata  all'amministrazione vanno allegati i
seguenti documenti:
      a) calcoli   sulla   stabilita'   in   condizioni   di   avaria
nell'ipotesi peggiore prevista dalla convenzione SOLAS e (se diverso)
con avaria a centro nave;
      b) piani  generali  del  modello,  dettagli  di  costruzione  e
informazioni sulla strumentazione;
      c) prova di inclinazione e misurazioni dei raggi di rotazione;
      d) spettri  d'onda  nominali  e misurati (nei tre punti diversi
per  ottenere dati rappresentativi e, per le prove in vasca, rilevati
al sensore piu' vicino all'ondogeno);
      e)    registrazione    rappresentativa   dei   movimenti,   del
comportamento e della deriva del modello;
      f) videoregistrazioni pertinenti.
Nota:
  Un  rappresentante  dell'ente  tecnico  della nave deve assistere a
tutte le prove.».