CDU 697.326.696.2 NORMA ITALIANA APRILE 1988 ==================================================================== CIG CALDAIE AD ACQUA FUNZIONANTI A GAS U N I CON BRUCIATORE ATMOSFERICO 7271 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA ==================================================================== Hot water heating gas boilers with atmosferic burners - Safety requirements Dimensioni in mm 1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1 1.1 Scopo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 1 1.2. Campo di applicazione 2 2. Classificazione" 2.1 Classificazione dei gas . . . . . . . . . . . . . . . " 2 2.2 Classificazione delle caldaie . . . . . . . . . . . . " 2 3. Caratteristiche costruttive . . . . . . . . . . . . . " 3 3.1. Condizioni di adattabilita' . . . . . . . . . . . . . " 3 3.2. Progettazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 4 3.3. Materiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 4 3.4. Accessibilita' delle caldaie facilita' di manutenzione " 4 3.5. Raccordi alla canalizzazione del gas e dell'acqua . . " 5 3.6. Tenuta dei circuiti della caldaia . . . . . . . . . . " 5 3.7. Apporto di aria comburente ed evacuazione dei prodotti della combustione (fumi) . . . . . . . . . . . . " 6 3.8. Verifica dello stato di funzionamento . . . . . . . . " 6 3.9. Svuotamento idraulico . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 3.10. Mancanza di energia ausiliaria: sicurezza di funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 3.11. Dispositivi di intercettazione del gas . . . . . . . " 7 3.12. Dispositivi di regolazione della portata termica . . " 7 3.13. Apparecchiature di sicurezza e di controllo . . . . . " 8 3.14. Bruciatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 9 3.15. Ugelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 9 3.16. Prese della pressione del gas . . . . . . . . . . . . " 9 3.17. Parti elettriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 9 4. Caratteristiche funzionali . . . . . . . . . . . . . " 10 4.1. Tenuta dei circuiti della caldaia . . . . . . . . . . " 10 4.2. Verifica della portata termica del bruciatore . . . . " 10 4.3. Regolarita' di funzionamento del bruciatore . . . . . " 11 4.4. Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza " 11 4.5. Combustione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 14 4.6. Rendimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 14 4.7. Controllo della condensazione . . . . . . . . . . . . " 15 4.8. Resistenza idraulica per caldaie senza circolatore - Curva caratteristica portata/prevalenza residua per caldaie con circolatore incorporato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 16 4.9. Limiti di temperatura dei dispositivi di manovra, di regolazionee di sicurezza, delle manopole di comando e delle parti suscettibili di essere toccate . . . . . . . . . . . . . . . " 16 4.10. Limiti di temperatura del pavimento e delle pareti circostanti " 17 5. Metodi di prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 17 5.0. Condizioni generali di prova . . . . . . . . . . . . " 17 5.1. Prova di tenuta dei circuiti della caldaia . . . . . " 23 5.2. Verifica della portata termica del bruciatore . . . . " 24 5.3. Regolarita' di funzionamento del bruciatore . . . . . " 25 5.4. Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza " 28 5.5. Prova di combustione . . . . . . . . . . . . . . . . " 29 5.6. Rendimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 32 5.7. Controllo della condensazione . . . . . . . . . . . . " 32 5.8. Resistenza idraulica per caldaie senza circolatore - Curva caratteristica portata /prevalenza residua per caldaie con circolatore incorporato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 33 5.9. Limiti di temperatura dei dispositivi di manovra, di regolazione e di sicurezza, delle manopole di comando e parti suscettibili di essere toccate . . . . . . . . . . . . . . . " 34 5.10 Limiti di temperatura del pavimento e delle pareti circostanti " 34 6. Targa ed istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . " 36 6.1. Targa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 36 6.2. Istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 36. 1) Generalita' 1.1.Scopo La presente norma stabilisce un sistema di classificazione, le caratteristiche costruttive e di funzionamento ai fini della sicurezza nonche' i metodi di prova delle caldaie a gas corredate di bruciatore atmosferico. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di fogli di aggiornamento.E' importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell'ultima edizione o foglio di aggiornamento. 1.2. Campo di applicazione La presente norma si applica alle caldaie ad acqua a basamento ed a parete di tipo B1 e C1 (vedere 2.2.2.) aventi: - possibilita' di utilizzare uno o piu' combustibili gassosi compresi nelle tre famiglie dei gas combustibili; - portata termica nominale minore o uguale a 115 kW per le caldaie a basamento e minore o uguale a 50kW per le caldaie a parete - bruciatore atmosferico facente parte integrante dell'apparecchio; - temperatura dell'acqua in condizioni di normale funzionamento minore o uguale a 95 C; - scarico dei fumi a tiraggio naturale. La norma si applica altresi' alla sezione riscaldamento delle caldaie combinate. La norma non si applica: - alle caldaie costituite da piu' focolari, asserviti ad un solo dispositivo rompitiraggio; - alle caldaie con piu' attacchi per lo scarico dei fiumi; - alle caldaie da installare a cielo scoperto; - alle caldaie a condensazione; - alle caldaie con tiraggio forzato. Nota - Le condizioni di messa in opera delle caldaie di cui alla presente norma, da installare all'esterno degli edifici, devono essere conformi alle specifiche prescrizioni delle norme UNI 7129/1) e UNI 7131/1). 2. Classificazione. 2.1. Classificazione dei gas I gas combustibili sono classificati in tre famiglie in funzione del valore del loro indice Wobbe inferiore (Wi). Prima famiglia: gas manifatturati dei gruppi a e b W,compreso tra 20,5 e 26,8 MJ/m(elevato alla 3) la prima famiglia si divide in due gruppi: Gruppo a: Wi compreso tra 20,5 e 25,2 MJ/m(elevato alla 3) Gruppo b: Wicompreso tra 23,3 e 28,7 MJ/m(elevato alla 3) Seconda famiglia: gas naturale dei gruppi H ed L e loro gas di sostituzione Wi compreso tra 37,1 e 52,4 MJ/m(elevato alla 3) la seconda famiglia si divide in due gruppi: Gruppo H: Wi compreso tra i 43,4 e 52,4 MJ/m(elevato alla 3) Gruppo L: Wi compreso tra i 37,1 e 42,8 MJ/m(elevato alla 3) Terza famiglia: gas di petrolio liquefatti- GPL Wi compreso tra i 72,0 e 85,3 MJ/m(elevato alla 3) 2.2. Classificazione delle caldaie Ai fini della presente norma le caldaie si classificano in CATEGORIE in funzione dei gas che sono in grado di utilizzare e in TIPI in funzione del modo di evacuazione dei prodotti della combustione. 2.2.1 Categoria delle caldaie 2.2.1.1. Categoria I In questa categoria sono comprese le caldaie idonee per l'utilizzazione di gas appartenti ad una sola famiglia. Categoria I/2H comprende le caldaie previste per utilizzare unicamente i gas del gruppo H della seconda famiglia. Categoria I/3 Comprende le caldaie previste per utilizzare tutti i gas della terza famiglia (propano e butano). --------------- Attualmente in corso di revisione 2.2.1.2. Categoria II In questa Categoria sono comprese le caldaie idonee per l'tilizzazione dei gas appartenenti a due famiglie. Categoria II/12H Comprende le caldaie previste per utilizzare i gas della prima famiglia e quelli del gruppo H della seconda famiglia. Categoria II/2H3 Comprende le caldaie previste per utilizzare i gas del gruppo H della seconda famiglia ed i gas della terza famiglia. categoria III In questa categoria sono comprese le caldaie idonee per l'utilizzazione dei gas appartenenti alle tre famiglie. 2.2.2. Tipi di caldaie 2.2.2.1. Tipo B1 Le caldaie di tipo B1 sono destinate ad essere raccordate ad un condotto di evacuazione dei prodotti della combustione a tiraggio naturale; l'aria comburente e' prelevata direttamente dal locale dove e' installata la caldaia. 2.2.2.2. Tipo C1 Le caldaie di tipo C1 hanno il circuito di combustione stagno raccordato ad un dispositivo speciale che consente l'alimentazione dell'aria comburente al bruciatore prelevandola direttamente dall'esterno attraverso un muro perimetrale e, contemporaneamente, assicura, nello stesso modo, l'evacuazione diretta all'esterno dei prodotti della combustione. 3. Caratteristiche costruttive 3.1. Condizioni di adattabilita' In funzione della categoria di appartenenza vengono di seguito indicate le sole operazioni e regolazioni consentite per la controversione delle caldaie, dal funzionamento con un gas di un gruppo o di una famiglia al funzionamento con un gas di un altro gruppo o di un'altra famiglia e/o per l'adeguamento alle varie pressioni di distribuzione di un gas. Tali operazioni devono potersi effettuare senza scollegare la caldaia dalle condutture cui e' allacciata. 3.1.1. Categoria I categoria I/2H e I/3 intervento sul regolatore di pressione del gas. 3.1.2 Categoria II 3.1.2.1. Categoria II/12H Regolazione della portata del gas al bruciatore principale mediante l'eventuale sostituzione di ugelli o di orifizi calibrati (diaframmi). Regolazione dell'aria primaria. Regolazione della portata di gas al bruciatore pilota sia mediante l'intervento sul dispositivo di regolazione, sia mediante la sostituzione di ugelli o di orifizi calibrati (diaframmi), sia, eventualmente, mediante la sostituzione dell'intero bruciatore pilota o di parti di esso. Intervento sul regolatore di pressione del gas. Regolazione dell'eventuale pressostato del gas. Taratura del dispositivo di adattamento della portata del gas, eventualmente, anche mediante la sostituzione di parti del dispositivo stesso. Le operazioni di sostituzione delle parti sopraindicate e le regolazioni sono ammesse per la conversione delle caldaie dal funzionamento con un gas della prima famiglia al funzionamento con un gas della seconda famiglia e viceversa. 3.1.2.2. Categoria II/2H3 Regolazione della portata del gas al bruciatore principale mediante l'eventuale sostituzione di ugelli o orifizi calibrati (diaframmi). Regolazione dell'aria primaria. Regolazione della portata di gas al bruciatore pilota sia mediante l'intervento sul dispositivo di regolazione, sia mediante la sostituzione di ugelli o di orifizi calibrati (diaframmi), sia, eventualmente, mediante la sostituzione dell'intero bruciatore pilota o di parti di esso. Intervento sul regolatore di pressione del gas. Regolazione dell'eventuale pressostato del gas. Taratura del dispositivo di adattamento della portata del gas eventualmente anche mediante la sostituzione di parti del dispositivo stesso. Eventuale sostituzione della valvola automatica del gas per i gas della terza famiglia. Le operazioni di sostituzione delle parti sopraindicate e le regolazioni sono ammesse per la conversione delle caldaie dal funzionamento con un gas della seconda famiglia al funzionamento con un gas della terza famiglia e viceversa. 3.1.3. Categoria III Regolazione della portata del gas al bruciatore principale mediante l'eventuale sostituzione di ugelli o di orifizi (diaframmi). Regolazione dell'aria primaria. Regolazione della portata del gas al bruciatore pilota sia mediante l'intervento su un dispositivo di regolazione, sia mediante la sostituzione di ugelli o di orifizi calibrati (diaframmi) sia, eventualmente, mediante la sostituzione dell'intero bruciatore pilota o di parti di esso. Intervento sul regolatore di pressione del gas. Regolazione dell'eventuale pressostato del gas. Taratura del dispositivo di adattamento della portata del gas, eventualmente anche mediante la sostituzione di parti del dispositivo stasso. Eventuale sostituzione della valvola automatica del gas per i gas della terza famiglia. Le operazioni di sotituzione delle parti sopraindicate e le regolazioni sono ammesse per la conversione delle caldaie dal funzionamento con un gas di una famiglia al funzionamento con un gas di un'altra famiglia. 3.2. Progettazione Le caldaie oggetto della presente norma, devono essere progettate e costruite in modo che, se installate in conformita' alla UNI 7129 e UNI 7131, nell'uso normale, il loro funzionamento sia sicuro e cioe' che le persone e l'ambiente circostante non possano essere messi in pericolo. Le caldaie devono essere progettate in modo da: potere essere equipaggiate con gli apparecchi di regolazione e di controllo idonei; evitare surriscaldamenti localizzati o difficolta' di circolazione dell'acqua; evitare la condensazione del vapor d'acqua contenuto nei fiumi durante il funzionamento in regime di temperatura. Se, in fase di accensione, si verifica una qualche condensazione, questa non deve fuoriuscire dall'pparecchio ne' comprometterne la sicurezza rendere posssibile lo spurgo dell'aria dallo scambiatore consentire le normali dilatazioni dovute ai cambiamenti di temperatura. Raccordi, rubinetti, ugelli,fiamme pilota e altri organi devono essere previsti e costruiti in modo da garantire robustezza e tenuta soddisfacenti. 3.3.Materiali I materiali impiegati per la costruzione delle caldaie e dei loro accessori devono avere spessore sufficiente ed essere di qualita' idonea per resistere alle sollecitazioni meccaniche, termiche e chimiche alle quali si troveranno normalmente sottoposti. I materiali e la costruzione degli apparecchi devono essere tali per cui le caratteristiche di funzionamento siano sempre normali e nessuna deformazione e nessun deterioramento degli elementi costituenti le caldaie possano prodursi nelle normali condizioni di trasporto, di immagazzinamento, d'utilizzo e di manutenzione. I materiali utilizzati per il rivestimento, per la lubrificazione, per le guarnizioni, ed ogni altro materiale che durante l'uso delle caldaie venga a trovarsi a contatto del gas, devono resistere all'azione sia degli idrocarburi sia degli altri componenti del gas stesso.I materiali utilizzati per la realizzazione delle parti che sono direttamente a contatto con i prodotti della combustione devono resistere all'azione termica e corrosiva degli stessi. 3.4. Accessibilita' delle caldaie: facilita' di manutenzione. Gli elementi che devono essere verificati o smontati per la manutenzione ordinaria, devono essere facilmente accessibili sia pure dopo rimozione del mantello; devono essere smontabili con utensili comuni e devono avere caratteristiche tali da non poter essere rimontati in modo scorretto. Il bruciatore, la camera di combustione e le parti in contatto con i prodotti della combustione devono poter essere puliti facilmente con mezzi meccanici o chimici, secondo le istruzioni del costruttore, senza che tale operazione richieda di scollegare la caldaia dai condotti di alimentazione del gas e dell'acqua e senza che sia richiesto l'impiego di attrezzi speciali. L'utente deve poter accedere facilmente agli organi di comando occorrenti per la normale conduzione delle caldaie e deve poterli manovrare senza dover rimuovere neppure parzialmente il mantello di copertura: e' ammessa tuttavia l'apertura di uno sportello. Le indicazioni (targa, indicazione della posizione degli organi di comando e simili) devono essere chiare ed indelebili. 3.5. Raccordi alla canalizzazione del gas e dell'acqua I raccordi delle caldaie alle canalizzazioni del gas e dell'acqua devono essere facilmente accessibili. Attorno ai raccordi deve essere previsto lo spazio occorrente per consentire il libero movimento degli attrezzi (dopo eventuale rimozione del mantello di copertura. 3.5.1. Raccordo alla canalizzazione del gas Deve essere possibile in ogni caso raccordare le caldaie ad una canalizzazione del gas rigida, mediante raccordi filettati, flangiati o a compressione. Se le caldaie sono corredate di raccordo filettato, questo deve essere conforme alle UNI ISO 7 o UNI ISO 228. Se le caldaie sono previste per il raccordo flangiato, il costruttore deve fornire con l'apparecchio la controflangia e la guarnizione per la tenuta. Tutte le tubazioni del gas facenti parte delle caldaie devono essere metalliche. 3.5.2. Raccordo alla canalizzazione dell'acqua. I raccordi al circuito dell'acqua devono esser smontabili. La tubazione di mandata e quella di ritorno del circuito idraulico devono essere contraddistinte in modo evidente. 3.6. Tenuta dei circuiti della caldaia. 3.6.1. Tenuta del circuito gas. Deve essere assicurata la tenuta dei condotti e degli accessori della caldaia costituenti il circuito gas; pertanto i fori per le viti, prigionieri e simili destinati al fissaggio di pezzi con la sola eccezione degli elementi di chiusura degli orifizi predisposti per effettuare misure, non devono essere in comunicazione con il circuito del gas. La tenuta dei pezzi e degli assiemi costituenti il circuito dei gas suscettibili di essere smontati ai fini delle normali operazioni di manutenzione periodica presso l'utente, deve essere assicurata per mezzo di giunti meccanici (per esempio giunti metallo su metallo, guarnizioni o giunti torcidali) e deve permanere inalterata anche dopo ripetute operazioni di smontaggio e montaggio. E' comunque escluso l'impiego di prodotti sigillanti quali nastri, paste o liquidi per assicurare la tenuta, mentre e' ammesso l'impiego di tali sigillanti per montaggi di particolari che non sono suscettibili di rimozione. I prodotti sigillanti impiegati in questo caso devono garantire la tenuta di gas nel tempo, nelle normali condizioni di utilizzazione della caldaia. Il montaggio di particolari non filettati del circuito gas destinati ad assicurare la tenuta non deve essere realizzato ne' a mezzo di saldature il cui punto di fusione, dopo l'applicazione, sia minore di 450C, ne' a mezzo di collanti. Se esiste un dispositivo meccanico mobile tra il circuito dell'acqua e quello del gas, la tenuta tra i circuiti deve essere realizzata mediante due diversi organi di tenuta; la parte intermedia tra questi deve essere posta in comunicazione con l'ambiente in modo che, in nessun caso, il circuito idraulico possa essere posto in comunicazione con il circuito gas. 3.6.2. Tenuta del circuito dei prodotti della combustione. 3.6.2.1. Caldaie di tipo B1 Deve essere assicurata, nelle condizioni normali di utilizzo e di manutenzione della caldaia, la tenuta del circuito dei prodotti della combustione, fino all'interruttore di tiraggio. In particolare, la tenuta delle parti suscettibili di essere smontate durante le operazioni di normale manutenzione, deve essere assicurata mediante mezzi meccanici. Peraltro, le parti non suscettibili di essere smontate per la manutenzione ordinaria, possono essere assemblate per mezzo di mastici o di paste purche' la tenuta venga assicurata nelle normali condizioni di funzionamento. 3.6.2.2. Caldaie di tipo C1. La tenuta dell'involucro contenente la camera di combustione ed il raccordo dell'apparecchio ai condotti di ingresso dell'aria comburente di evacuazione dei prodotti della combustione, nei confronti del locale nel quale l'apparecchio viene installato, deve essere assicurata soltanto mediante mezzi meccanici. Peraltro le parti non suscettibili di essere smontate per la manutenzione ordinaria possono essere assemblate utilizzando mastici o paste, purche' la tenuta venga assicurata nelle normali condizioni di funzionamento. 3.7. Apporto di aria comburente ed evacuazione dei prodotti della combustione (fumi) Le caldaie devono essere progettate in modo che abbiano alimentazione sufficiente di aria di combustione al momento dell'accensione e durante il normale funzionamento. La sezione del condotto di uscita dei prodotti della combustione deve assicurarne l'evacuazione in modo sicuro ed affidabile. Le caldaie non devono essere munite di mezzi di regolazione dell'aria che interferiscano con l'evacuazione dei prodotti della combustione. 3.7.1. Caldaie di tipo B1 Le caldaie di tipo B1 devono essere munite di interruttore di tiraggio-antivento o di altro dispositivo equivalente che ne garantisca il buon funzionamento.Tale dispositivo deve essere fornito dal costruttore. L'attacco del tubo di scarico dei fumi della caldaia e quello dell'interruttore di tiraggio-antivento (se scorporato) deve essere femmina.L'attacco del tubo di scarico dei fumi deve permettere, eventualmente, mediante un raccordo intermedio fornito dal costruttore, il collegamento con un tubo di evacuazione. Il diametro interno dell'attacco del tubo di scarico deve avere valore idoneo ed assicurare il buon funzionamento della caldaia. Il tubo di evacuazione deve poter essere inserito nell'attacco predisposto sulla caldaia per una lunghezza minima di 15mm nelle caldaie con potenza minore od uguale a 70 KW e per una lunghezza minima di 25mm per le caldaie con potenza maggiore di 70 KW.La sua introduzione deve essere limitata da un arresto in modo che l'evacuazione dei fumi non sia disturbata. 3.7.2. Caldaie di tipo C1 L'installazione dell'apparecchio deve richiedere unicamente l'adattamento allo spessore del muro della lunghezza dei tubi di ingresso dell'aria comburente e di evacuazione dei fumi. Se la caldaia e' provvista di due condotti separati aria-fumi, i rispettivi terminali devono essere contenuti in un quadrato di 50 cm di lato. Le parti esterne del terminale non devono avere aperture tali da consentire di introdurre una sfera di diametro 16mm, applicando una forza di 5 N. Il terminale deve essere costruito in modo tale che l'acqua di condensa eventualmente formatasi sia allontanata dal muro. Il costruttore deve prevedere un sistema protettivo del terminale,per i casi in cui le aperture di evacuazione dei prodotti della combustione si affaccino in zone di passaggio. Il dispositivo deve essere fornito al laboratorio per le prove. Le dimensioni di tale dispositivo di protezione devono essere tali che, montato secondo le istruzioni del costruttore, esso si trovi ad almeno 50mm da qualsiasi punto terminale. Il dispositivo non deve presentare bordi taglienti, ne' avere aperture che consentano l'introduzione di una sfera di diametro 16mm, applicando una forza 5 N. Gli accessori e le istruzioni per il montaggio dell'apparecchio e del dispositivo di adduzione dell'aria comburente e di scarico dei fumi devono essere forniti dal costruttore. 3.8. Verifica dello stato di funzionamento L'accensione ed il funzionamento corretti del bruciatore nonche' la lunghezza della (o delle) fiamma del pilota devono sempre poter essere verificate dall'installatore. Sono tollerati a questo fine l'apertura di una portella o lo smontaggio di un rivestimento a condizione che sia assicurata la tenuta del circuito dei prodotti della combustione. Deve essere possibile verificare in ogni momento la presenza delle fiamme del focolare, eventualmente mediante l'apertura di una portella. La presenza delle fiamme puo' essere verificata anche con l'impiego di mezzi indiretti, con la riserva che un difetto di funzionamento di tali mezzi indiretti di controllo venga rapidamente rilevato e che ne sia agevole la riparazione.A questo fine apposite indicazioni devono figurare nelle istruzioni fornite dal costruttore. 3.9. Svuotamento idraulico. Le caldaie devono essere corredate di un disspositivo che permetta lo scarico agevole dell'acqua in caso di necessita'. Tale dispositivo deve essere costituito da un organo manovrabile preferibilmente senza utensili e, in ogni caso, unicamente con un cacciavite o una chiave. Apposite indicazioni devono essere riportate nelle istruzioni per l'uso fornite dal costruttore. 3.10. Mancanza di energia ausiliaria: sicurezza di funzionamento. Le caldaie che utilizzano per il funzionamento energia ausiliaria (elettricita', fluido sotto pressione, ecc)non devono provocare situazioni di pericolo in caso di mancanza dell'energia ausiliaria o a seguito del suo ripristino. 3.11. Dispositivi di intercettazione del gas. Le caldaie devono essere provviste di un dispositivo di intercettazione che permetta all'utilizzatore di interrompere l'arrivo del gas al bruciatore principale ed al pilota (se esiste). Il comando di questo dispositivo puo' essere manuale od automatico, ma la chiusura deve essere istantanea e non deve, per esempio, risentire del tempo d'inerzia di un dispositivo di sicurezza. Quando sull'organo di comando e' necessario applicare simboli per individuare le varie posizioni operative, devono essere utilizzati i simboli sottoindicati: -chiusura: disco pieno -accensione: stella stilizzata -portata piena del bruciatore: fiamma stilizzata. La simbologia non e' obbligatoria se sono rese impossibili manovre errate (per esempio nel caso di un unico pulsante che comanda un dispositivo di sicurezza a controllo completo sul bruciatore e sul pilota). Se la linea di adduzione del gas al bruciatore comporta due organi di intercettazione distinti, uno per il bruciatore principale ed uno per il pilota, i comandi di questi organi devono essere combinati in modo tale che sia impossibile alimentare con gas il bruciatore se il pilota non e' acceso. Per contro, se il bruciatore principale ed il pilota sono asserviti ad un solo organo (comando) di chiusura, la posizione di accensione del pilota deve comportare un arresto od incastro chiaramente percepibile in modo tale che per ottenere l'accensione del bruciatore principale venga obbligatoriamente rispettato un tempo di inerzia all'accensione. La manovra deve poter essere fatta con una sola mano. Se le manopole di comando agiscono per rotazione, il senso di chiusura deve essere orario per l'osservatore che guarda la manopola di fronte. Le manopole di comando devono essere realizzate e posizionate in modo che non posssano ne' essere montate in posizione scorretta ne' spostarsi da sole. Quando esistono piu' organi di intercettazione che controllano uno o piu' bruciatori, ciascuno deve indicare chiaramente quale o quali bruciatori controlla. 3.12. Dispositivi di regolazione della portata termica. Gli organi di regolazione della portata termica delle caldaie devono essere realizzati in modo che ad installazione avvenuta dopo la messa in funzione delle stesse, ne sia impossibile la staratura involontaria da parte dell'utente. Essi devono quindi poter essere sigillati dopo la regolazione; la sigillatura deve resistere al calore al quale viene sottoposta durante il funzionamento normale delle caldaie. Le viti di preregolazione e di adattamento devono essere disposte in modo che non possano cadere all'interno della tubazione percorsa dal gas. La tenuta del circuito del gas non deve essere pregiudicata (a taratura effettuata) dalla presenza di organi di preregolazione e di adattamento. Ciascuno degli organi di regolazione della portata termica (o l'insieme di cui fa parte) deve poter essere smontato per l'eventuale sostituzione e per la pulizia.Inoltre, allorche' esistono parecchi organi di comando (rubinetti, termostati, ecc) la reciproca intercambiabilita' deve essere impossibile se possono derivarne inconvenienti di funzionamento. 3.12.1 Dispositivi di preregolazione e di adattamento della portata termica. 3.12.1.1 Disposiivo di preregolazione della portata termica. Le caldaie possono essere munite di organi di preregolazione della portata del gas. Il regolatore di pressione regolabile e' considerato dispositivo di preregolazione della portata del gas. 3.12.12 Dispositivo per l'adeguamento della portata termica al fabbisogno termico dell'impianto. Le caldaie a potenza regolabile possono avere un dispositivo per l'adeguamento della portata termica al fabbisogno termico dell'installazione. Il dispositivo di preregolazione puo' identificarsi con il dispositivo di adeguamento al fabbisogno termico dell'impianto. 3.12.2 Regolatore di pressione del gas. Le caldaie della categoria I 3 possono essere munite di regolatore di pressione del gas. Per le caldaie appartenenti alle altre categorie l'adozione di tale dispositivo e' obbligatoria. La concezione e l'accessibilita' del regolatore di pressione del gas devono essere tali che si possa facilmente procedere alla sua regolazione ed alla sua eventuale messa fuori servizio; devono tuttavia essere prese misure perche' non siano possibili intervento accidentali. 3.12.3 Regolatore della temperatura dell'acqua (termostato) Le caldaie devono essere munite di uno o piu' dispositivi che permettano all'utilizzazione di adattarne il funzionamento alle proprie necessita' regolando la temperatura dell'acqua inviata all'impianto ed inoltre impediscano all'acqua di entrare in ebollizione nelle condizioni normali di utilizzo della caldaia. Se le caldaie sono equipaggiate con termostato a taratura fissa il costruttore deve indicare nelle istruzioni l'obbligo di installare un termostato ambiente o eventuali altri sistemi equivalenti per la regolazione della temperatura. 3.12.4. Comando a distanza Le caldaie devono essere predisposte per poter essere comandate a distanza, per esempio mediante un termostato ambiente, un interruttore orario o simili. Il collegamento deve avvenire tramite morsetti appositamente previsti dal costruttore in modo tale che il collegamento non modifichi il circuito elettrico interno della caldaia. Le indicazioni necessarie devono essere contenute nelle istruzioni di installazione fornita dal costruttore. Per le caldaie previste per funzionare senza l'ausilio dell'energia elettrica non e' richiesta la predisposizione del comando. 3.13. Apparecchiature di sicurezza e di controllo 3.13.1 Sistema di sorveglianza di fiamma Le caldaie devono essere munite di sistema di sorveglianza della fiamma che consenta o meno l'alimentazione del gas al bruciatore principale ed al pilota. Tale sistema deve essere a sicurezza positiva, ossia, in caso di avaria, deve intercettare il flusso del gas. Se esiste un segnale di fiamma prima che sia stato dato l'ordine di accensione, il sistema non deve consentire l'afflusso del gas al bruciatore principale. Per i dispositivi termoelettrici questo vale soltanto in caso di riaccensione a seguito di spegnimento manuale. I sistemi di sorveglianza di fiamma agiscono su una valvola di sicurezza che puo' anche essere comandata da un dispositivo di regolazione o di sicurezza. 3.13.1.1. Rilevatori di fiamma Se il bruciatore principale e' acceso mediante un pilota permanente, oppure mediante un pilota funzionante contemporaneamente col bruciatore principale, e' sufficiente applicare al sistema un solo rivelatore di fiamma che controlli la fiamma pilota, purche' sia garantita una corretta interaccensione del bruciatore principale. Se il bruciatore principale e' acceso mediante dispositivo per l'accensione elettrica diretta e' obbligatorio disporre sul bruciatore di almeno un punto di rivelazione di fiamma. 3.13.2 Dispositivo di accensione principale. Il bruciatore principale deve essere munito di un dispositivo di accensione costituito da un bruciatore pilota o da un dispositivo di accensione elettrica diretta. Il bruciatore principale ed i relativi dispositivi di accensione devono essere realizzati e disposti in maniera da assicurare l'interaccensione corretta; le rispettive posizioni devono essere fisse e rimanere invariate. L'accensione del briuciatore pilota permanente deve potersi effettuare facilmente con un fiammifero, a meno che non sia previsto un dispositivo speciale per l'accensione. I dispositivi di accensione elettrica diretta non richiedono necessariamente un organo di controllo della presenza della scintilla d'innesco. L'ordine di messa in tensione dei dispositivi di accensione elettrica diretta deve essere dato al piu' tardi contemporaneamente con l'ordine di apertura della valvola automatica che consente il flusso del gas per l'accensione del bruciatore principale. Il bruciatore pilota deve essere disposto in modo tale che i relativi prodotti della combustione siano evacuati con quelli provenienti dal bruciatore principale. 3.13.3. Dispositivo di controllo contro l'insufficiente pressione di alimentazione del gas (pressostato del gas) Le caldaie con portata termica maggiore di 60KW devono essere munite di un dispositivo che interrompa il flusso del gas al bruciatore principale quando la pressione di alimentazione scende al di sotto della pressione minima per la quale il bruciatore puo' funzionare in maniera sicura. Questo dispositivo e' necessario anche per le caldaie con portata termica minore di 60 KW se l'interaccenasione non e' soddisfacente con tutte le pressioni di alimentazione che danno una portata sufficiente a mantenere in posizione di aperto l'otturatore di sicurezza (vedere 4.3.2.3.). 3.13.4 Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento Le caldaie, oltre al dispositivo (o ai dispositivi) di regolazione della temperatura dell'acqua, devono essere munite di uno o piu' dispositivi di blocco che intercettino il flusso del gas allorche' la temperatura dell'acqua nella caldaia raggiunga un valore prefissato. Il dispositivo deve essere a sicurezza positiiva, ossia deve intercettare il flusso del gas in caso di rottura dell'elemento sensibile o del collegamento tra questo e l'organo esecutore. Il dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento ed il termostato di regolazione devono essere indipendenti, possono essere collegati in serie e devono comandare almeno due organi di chiusura indipendente, anche se ricavati nello stesso corpo di valvola. 3.13.5 Dispositivo di sicurezza per insufficienza d'acqua. Le caldaie devono essere dotate di un dispositivo di arresto atto ad interrompere l'arrivo del gas al bruciatore quando la quantita' dell'acqua in circolazione sia insufficiente a garantire il funzionamento corretto. Detto dispositivo puo' coincidere con il dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento. 3.13.6 Disposizione di limitazione della pressione dell'acqua. Le caldaie equipaggiate con un vaso di espansione pressurizzato devono essere munite di una valvola di sicurezza opportunamente tarata, collegata alla caldaia senza interposizione di alcun dispositivo di chiusura. Tale valvola deve essere adeguatamente dimensionata in rapporto alla potenza della caldaia. 3.14 Bruciatore La posizione del bruciatore all'interno della camera di combustione deve essere ben determinata e il fissaggio deve essere tale da rendere impossibile collocarlo in posizione scorretta. Lo smontaggio e il rimontaggio del bruciatore deve poter essere effettuato con utensili comuni. Se il bruciatore e' munito di dispositivo per la regolazione dell'immissione dell'aria primaria, l'intervento su tale dispositivo deve richiedere l'impegno di utensili comuni; il relativo organo di regolazione deve poter essere bloccato e sigillato nella posizione di regolazione. Le sezioni di uscita della fiamme non devono essere regolabili e devono essere realizzate con materiali atti a resistere alla corrosione ed alle sollecitazioni termiche. 3.15 Ugelli Gli ugelli che determinano il flusso del gas ai bruciatori devono portare una marchiatura indelebile di identificazione che impedisca ogni possibilita' di errore; tale marchiatura del foro di efflusso del gas e' espressa in centesimi di millimetro. La sezione di efflusso degli ugelli del bruciatore principale non deve essere regolabile. Gli ugelli devono poter essere sostituiti per mezzo di un utensile comune e senza che sia necessario rimuovere la caldaia.La tenuta deve essere garantita senza l'uso di mastici, paste e simili. In ogni caso deve essere rispettata la prescrizione di cui in 3.6.1. 3.16. Prese della pressione del gas Le caldaie devono essere munite di almeno due prese della pressione del gas; una deve essere posta a monte di qualsiasi dispositivo di regolazione e di sicurezza; l'altra a valle dell'ultimo organo per la regolazione della portata di gas, ma in zona accessibile in modo da permettere la misurazione con i normali apparecchi destinati allo scopo. Ciascuna presa di pressione deve avere diametro esterno (nel punto piu' largo) di 9-00, 5 mm e lunghezza utile di almeno 10mm per permettere l'inserimento di un tubo flessibile di raccordo al manometro. La sezione libera della presa di pressione non deve essere maggiore di 0,8 mm2. 3.17. Parti elettriche Le parti elettriche della caldaia che comprendono sia i componenti, sia i circuiti elettrici a bordo della caldaia stessa devono essere conformi alle prescrizioni contenute nella norma CEI 61.1 4. Caratteristiche funzionali 4.1 Tenuta dei circuiti della caldaia. 4.1.1 Tenuta del circuito gas Il circuito gas della caldaia deve essere a tenuta ossia rispettare i limiti di fuga sotto riportati.La tenuta del circuito gas viene verificata nelle condizioni di prova fissate in 5.1.1. Per effettuare la prova di tenuta si chiude successivamente ciascun dispositivo di intercettazione del circuito gas della caldaia mantenendo gli altri aperti. Nel corso della prova relativa il primo dispositivo di intercettazione, la fuga rilevata non deve essere maggiore di 0, 07 dm(elevato alla 3)/h; negli altri casi la fuga non deve essere maggiore di 0,07dm(elevato alla 3)/h la fuga precedentemente rilevata, purche' la fuga totale non sia maggiore di 0,14dm(elevato alla 3)/h. Successivamente si otturano gli ugelli del bruciatore o si sostituiscono con ugelli ciechi lasciando aperti gli organi di intercettazione. La fuga totale non deve essere maggiore di 0,14dm(elevato alla 3)/h. 4.1.2. Tenuta del circuito dei prodotti della combustione ed evacuazione corretta dei fumi 4.1.2.1. Caldaie di tipo B1 I prodotti della combustione devono essere evacuati all'uscita del camino di prova al quale l'apparecchio e' raccordato, quando si operi in conformita' alle condizioni specificate in 5.1.2.1. 4.1.2.2 Caldaie di tipo C1 Nelle condizioni di cui in 5.1.2.2. la fuga non deve essere maggiore di: a)3m(elevato alla 3)/h quando il condotto di evacuazione dei fumi si trova all'interno del condotto di adduzione dell'aria comburente al bruciatore b)1m(elevato alla 3)/h in tutti gli altri casi. 4.2. Verifica della portata termica del bruciatore 4.2.1. Portata termica nominale La verifica della portata termica nominale viene effettuata secondo quanto indicato in 5.2.1. 4.2.2. Portata degli ugelli calibrati per le caldaie di categoria I/3. Per le caldaie di categoria I/3 non munite di regolatore di pressione la portata del gas ottenuta alla pressione normale di prova, rapportata alle condizioni di riferimnto, deve essere uguale alla portata nominale con tolleranza di + o - 5% nelle condizioni di prova definite in 5.2.2. 4.2.3. Dispositivi di preregolazione della portata del gas per le caldaie senza regolatore di pressione Per le caldaie con organi di preregolazione della portata del gas e senza regolatore di pressione del gas, la portata ottenuta in seguito ad azionamento degli organi di preregolazione di portata del gas deve: nelle condizioni definite in 5.0.3 e 5.0.6 essere uguale alla portata nominale con tolleranza + o - 2% nelle condizioni di prova n 1 di cui in 5.2.3. essere maggiore od uguale alla portata nomiale nelle condizioni di prova n 2 di cui in 5.2.3 essere minore o uguale alla portata nomiale. 4.2.4. Regolatore di pressione del gas Per le caldaie con regolatore di pressione del gas, devono essere soddisfatte le condizioni di cui in 4.4.3 4.2.5 Dispositivo di adeguamento della portata del bruciatore al fabbisogno termico dell'impianto Per le caldaie munite di dispositivo per l'adeguamento della portata del bruciatore al fabbisogno termico dell'impianto, differente da un organo di preregolazione della portata del gas, si verifica che, con il dispositivo in posizione di passaggio minimo la portata sia uguale alla portata minima indicata dal costruttore con tolleranza di + o - 5% con il dispositivo in posizione di passaggio massimo si ottenga la portata termica nominale con tolleranza di + o - 5%. 4.3. Regolarita' di funzionamento del bruciatore 4.3.1. Resistenza al surriscaldamento. Le diverse parti del bruciatore a seguito della prova indicata in 5.3.1 non devono subire deterioramenti che ne compromettano la regolarita' del funzionamento. Dopo l'esecuzione della prova la caldaia deve soddisfare alle specifiche indicate in 4.3.2 e 4.5 4.3.2 Accensione, interaccensione e stabilita' delle fiamme 4.3.2.1. Condizioni normali di prova. Nelle condizioni di prova definite in 5.3.2.1., in atmosfera calma, l'accensione e l'interaccensione del bruciatore devono avvenire agevolmente e regolarmente su tutta la sua superficie e per tutto il campo delle pressioni di alimentazione. E' ammessa una leggera tendenza al distacco di fiamma al momento dell'accensione, ma, a regime, le fiamme devono risultare stabili.Se l'accensione completa del bruciatore si effettua attraverso stadi di portata o a seguito della messa in funzione successiva di piu' elementi del bruciatore, l'accensione e l'interaccensione devono effettuarsi correttamente. L'accensione e l'interaccensione del bruciatore, non controllati da dispositivi di sicurezza, devono effettuarsi nel tempo massimo di 5 s. 4.3.2.2. Condizioni speciali di prova. Caldaie di tipo B1 Le fiamme devono risultare stabili nelle condizioni di prova di cui in 5.3.2.2. Non e' tollerato lo spegnimento del bruciatore anche se questo ha luogo per l'intervento del dispositivo di sorveglianza di fiamma. Caldaie di tipo C1 Nelle caldaie di cui in 5.3.2.2. l'accensione del pilota, l'accensione del bruciatore principale tramite il pilota, la propagazione della fiamma sulla totalita' del bruciatore principale nonche' la stabilita' della fiamma devono avvenire correttamente. E' tollerata una leggera turbolenza delle fiamme, ma non lo spegnimento. 4.3.2.3. Accensione a pressione ridotta Nelle condizioni di prova di cui in 5.3.2.3. l'accensione del bruciatore deve aver luogo fino a che non interviene il pressostato del gas oppure fino a che la valvola del dispositivo di sorveglianza della fiamma rimane aperta Il pressostato del gas non deve intervenire finche' la pressione di alimentazione rimane maggiore o uguale al valore minimo indicato nel prospetto IV (5.0.6) 4.3.2.4 Distacco di fiamma Nelle condizioni di prova di cui in 5.3.2.4. non e' ammesso il distacco della fiamma salvo che durante la fase di accensione, nel corso della quale e' tollerata una certa tendenza al distacco. 4.3.2.5. Ritorno di fiamma Nelle condizioni di prova di cui in 5.3.2.5 non e' ammesso alcun ritorno di fiamma verso l'ugello nemmeno in caso di repentine variazioni di portata. 4.4. Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza. 4.4.1. Sistemi di sorveglianza di fiamma 4.4.1.1. Tempi di intervento dei sistemi di sorveglianza di fiamma. I tempi di intervento dei sistemi di sorveglianza di fiamma devono essere conformi ai valori indicati nel prospetto I, quadri A), B), C), D) ed E) la cui nomenclatura e' conforme alla UNI 9517. I controlli si effettuano come indicato in 5.4.1. Prospetto I - Tempi di intervento dell'apparecchio di comando e di controllo e classi delle valvole di intercettazione. Quadro A - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza termoelettrico e con pilota permanente di accensione e sicurezza. ==================================================================== Portata termica nominale Qn Tempo di ritardo all'ascensione Bruciatore Bruciatore pilota principale W KW s minore o minore o uguale a 250 uguale a 60 30 minore o maggiore a 60 minore o o uguale 350 uguale a 115 30 =================================================================== Tempo di sicurezza Classe di valvola ------------------------------ per spegnimento accidentale Sicurezza Regolazione della fiamma s ------------------------------------------------------------------- 60 C M ------------------------------------------------------------------- 30 C M ------------------------------------------------------------------- ==================================================================== Al termine del tempo di sicurezza per spegnimento accidentale della fiamma, deve verificarisi l'arresto di blocco ==================================================================== Quadro B - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza e con pilota intermittente di accensione e sicurezza (o primo stadio) ==================================================================== Portata termica nominale Qn Primo tempo di sicurezza Bruciatore Bruciatore pilota principale (o primo stadio) W KW s minore o minore o uguale a 350 uguale a 115 60 maggiore minore o uguale a 115 a 350 minore a 0,03 Qn uguale a 115 30 maggiore a 0,03 Qn minore a 0,3 Qn minore o uguale a 115 10 ------------------------------------------------------------------- =================================================================== Tempo di sicurezza Classe di valvola ------------------------------ per spegnimento accidentale Sicurezza Regolazione della fiamma s ------------------------------------------------------------------- 10 Qn minore o uguale M a 60 kW valvola di classe C ------------------------------------------------------------------- Qn maggiore di 60 kW valvola di classe B ------------------------------------------------------------------- ==================================================================== E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto. Se l'apparecchio di comando e di controllo non prevede queste possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco del bruciatore. =================================================================== Quadro C - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza e di pilota alternativo di accensione. ==================================================================== Portata termica nominale Qn Tempo di ritardo all'ascensione Bruciatore --------------------- Pilota Principale Primo Secondo W KW s s minore o minore o uguale a 250 uguale a 115 60 10 minore o minore o uguale a 350 uguale a 115 60 10 =================================================================== Tempo di sicurezza Classe di valvola ------------------------------ per spegnimento accidentale Sicurezza Regolazione della fiamma Pilota Principale s ------------------------------------------------------------------- 10 C Qn minore o uguale a 60 kW valvola di classe C M ------------------------------------------------------------------- 10 C Qn maggiore di 60 kW valvola di classe B ------------------------------------------------------------------- ==================================================================== E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto Se l'apparecchio di comando e di controllo non prevede queste possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco dei bruciatore. ================================================================== Quadro D - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza e di pilota interotto di accensione ==================================================================== Portata termica nominale Qn Tempo di sicurezza Bruciatore Primo Secondo Pilota Principale W kW s s minore o minore o uguale a 350 uguale a 115 60 10 maggiore minore o a 350 uguale a 115 minore a 0,03 Qn 30 10 maggiore a 0,03 Qn minore a 0,3 Qn minore o uguale a 115 10 10 ------------------------------------------------------------------- =================================================================== Tempo di sicurezza Classe di valvola ------------------------------ per spegnimento accidentale Sicurezza Regolazione della fiamma Bruciatore s Pilota Principale ------------------------------------------------------------------- 10 C Qn minore o M 10 C uguale a 60 10 C kW valvola di classe C Qn maggiore a 60 kW valvola di classe B ------------------------------------------------------------------- Qn maggiore di 60 kW valvola di classe B ------------------------------------------------------------------- ==================================================================== E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto Se l'apparecchio di comando e di controllo non prevede queste possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco del bruciatore. ================================================================== Quadro E - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza ad accensione diretta (senza bruciatore pilota). ================================================================== Portata termica Primo tempo di nominata Qn sicurezza kW s minore o uguale a 60 10 ------------------------------------------------------------------ minore o uguale a 115 10 ------------------------------------------------------------------ ================================================================== Tempo di sicurezza Classe di valvola per spegnimento accidentale della fiamma Valvola di Valvola di sicurezza regolazione s ------------------------------------------------------------------ 10 C M ------------------------------------------------------------------ 10 B M ------------------------------------------------------------------ ================================================================== E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto Se l'apparecchio di comando e di controllo non prevede queste possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco del bruciatore. 4.4.2. Dispositivi di accensione dei bruciatori La portata termica del pilota che rimane acceso quando il bruciatore principale e' spento, non deve essere maggiore di a)0, 25 KW per caldaie con portata termica minore o uguale a 60kW b)0, 35 KW per caldaie con portata termica maggiore di 60kW. In ogni caso di accensione tramite pilota, l'alimentazione del gas al bruciatore principale deve essere impedita durante la fase di accensione del pilota; il gas deve arrivare al bruciatore principale soltanto dopo che il dispositivo di rivelazione di fiamma abbia segnalato la presenza di fiamma del pilota. Nel caso di piloti permanenti accesi automaticamente, la fase di accensione deve essere terminata entro 30 s; un tentativo di riaccensione del pilota deve poter essere effettuato soltanto dopo un'attesa di 60 s. Nel caso di accensione diretta del bruciatore principale a mezzo scintilla elettrica, se non avviene l'accensione entro il primo tempo di siurezza, deve verificarsi l'arresto del blocco del bruciatore. Se durante il funzionamento si verifica lo spegnimento accidentale della fiamma, e' ammesso un tentativo di riaccensione purche', a partire dal momento dello spegnimento, la riaccensione abbia luogo entro il tempo di sicurezza; in caso contrario, deve verificarsi l'arresto del blocco del bruciatore. Il dispositivo elettrico automatico di accensione del pilota deve essere disattivato entro il primo tempo di sicurezza e comunque prima che sia stato dato il consenso all'immissione del gas al bruciatore principale. Nel caso di bruciatori accesi per mezzo di un pilota la cui fiamma e' rivelata da un dispositivo di sorveglianza di fiamma, l'accensione del bruciatore principale deve potersi effettuare anche con la minima portata del gas al pilota in grado di mantenere in apertura l'otturatore del dispositivo di sicurezza. 4.4.3. Regolatore di pressione del gas. Per le caldaie munite di regolatore di pressione del gas la portata puo' variare da + 7, 5%a - 10% per i gas della prima famiglia e del piu' o del meno 5% per quelli della seconda famiglia, e della terza famiglia rispetto alla portata ottenuta con la pressione normale e la regolazione definita in 5.4.3, quando la pressione a monte varia entro i limiti minimo e massimo di cui in 5.0.6 per i gas di riferimento delle categorie considerate 4.4.4. regolatore della temperatura dell'acqua (termostato) Nelle condizioni di prova di cui in 5.4.4, - se la caldaia e' munita di un dispositivo di termoregolazione per cui l'utente puo', a mezzo di una manopola, fissare un regime di temperatura riscontrabile su un quadrante, deve essere possibile ridurre la temperatura minima dell'acqua in uscita dalla caldaia ad un valore di almeno 55C Il termostato deve assicurare che la temperatura dell'acqua non sia maggiore di 95C - se la caldaia e' munita di termostato a taratura fissa, questo deve essere tale da impedire che la temperatura massima dell'acqua non sia maggiore di 95C il dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento, nel corso delle prove per la verifica della funzionalita', del termostato, non deve mai entrare in azione 4.4.5. Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento Nelle condizioni di prova di cui in 5.4.5., il funzionamento della caldaia deve essere interrotto in modo che la temperatura dell'acqua in caldaia non sia maggiore di 110 C e che in ogni caso non si verifichino situazioni pericolose per l'utente o per l'apparecchio oppure un deterioramento della caldaia o dei diversi accessori Dopo l'intervento del dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento la caldaia puo' essere rimessa in servizio solo dopo intervento manuale. 4.4.6. Dispositivo di sicurezza per insufficenza d'acquaNelle condizioni di prova di cui in 5.4.6., il funzionamento della caldaia deve essere interrotto prima che si verifichi una situazione di pericolo per l'utente oppure un deterioramento della caldaia o dei suoi accessori. 4.5. Combustione Nelle condizioni di cui in 5.5.1.; 5.5.2; 5.5.3. il contenuto di CO nei prodotti della combustione, dedotti l'aria in eccesso ed il vapore d'acqua formato nella combustione, non deve essere maggiore di: 0,10% quando la caldaia e' alimentata con il gas di riferimento in condizioni normali o speciali ad eccezione delle caldaie di tipo C1 per le quali il valore medio determinato nelle condizioni di cui 5.5.2.2 puo' raggiungere il valore di O,20% O,20% quando la caldaia e' alimentata con gas limite di combustione incompleta Inoltre, quando la caldaia e' alimentata con gas limite di combustione incompleta e annerimento non devono riscontrarsi depositi carboniosi sebbene sia tollerata la presenza di punte gialle. 4.6. Rendimento 4.6.1. Rendimento alla portata termica nominale Il rendimento utile alla portata termica nominale nelle condizioni di prova di cui in 5.6.1. deve essere maggiore o uguale ai valori fissati dalla curva di fig.1. Per le caldaie con portata termica regolabile, tale rispondenza deve essere verificata sia alla portata termica nominale massima che alla portata termica nominale ridotta o alla minima modulata, per le caldaie a variazione automatica di potenza (modulanti). ----> Vedere Immagine a pag. 21 della G.U. <---- Fig.1-Valore minimo del rendimento utile alla portata temica nominale 4.7.Controllo della condensazione La temperatura dei prodotti della combustione, nelle condizioni di prova di cui in 5.7., deve essere maggiore della temperatura di rugiada (vedere fig. 2) di almeno 20 C. Tale requisito deve essere rispettato anche alla potenza ridotta o alla potenza minima modulata. Immagine Fig.2-Temperatura di rugiada dei prodotti della combustione. 4.8.Resistenza idraulica per caldaie senza circolatore-Curva caratteristica portata/prevalenza residua per caldaie con circolatore incorporato Nelle condizioni di prova di cui in 5.8. si verifica la curva data dal costruttore nelle istruzioni. Detta curva viene confermata se, per ogni valore di portata, la resistenza idraulica o la prevalenza residua rilevante non differiscono di oltre il piu'o meno del 10% dal valore dichiarato dal costruttore; e' ammesso comunque uno scarto di piu' o meno del 10 mbar. 4.9.Limiti di temperatura dei dispositivi di manovra, di regolazione e di sicurezza, delle manopole di comando e delle parti suscettibili di essere toccate Nelle condizioni di cui in 5.9, la temperatura dei dispositivi di regolazione e di sicurezza non deve essere maggiore del valore indicato dal costruttore. Le temperature di superficie delle manopole e di tutte le parti che devono essere toccate durante l'impiego normale della caldaia, misurate unicamente nelle zone di presa, non devono essere maggiori della temperatura ambiente di oltre: a) 35 C per i metalli o materiali equivalenti b) 45 C per la porcellana o materiali equivalenti c) 60 C per le materie plastiche o materiali equivalenti. La temperatura di superficie delle parti del metallo non deve essere maggiore della temperatura ambiente di oltre 50 C. Tale esigenza non riguarda le parti del mantello situate a meno di 150 mm dal condotto di evacuazione dei fiumi. Nelle caldaie a parete tale differenza di temperatura puo' raggiungere il valore di 80 C limitatamente alla zona definita da 2 piani paralleli situati rispettivamente 100 mm sopra e 100 mm sotto il piano di formazione delle fiamme. La superficie del mantello situata a meno di 50 mm dal bordo dell'orifizio di accensione e di visualizzazione non e' presa in considerazione. Nel caso di caldaie tipo C, qualora la temperatura superficiale del condotto di collegamento con l'esterno sia maggiore della temperatura ambiente di oltre 50C il costruttore deve fornire unitamente all'apparecchio un manicotto isolante la cui temperatura esterna, nelle condizioni prova di cui in 5.9, non sia maggiore di oltre 50C della temperatura ambiente. Il manicotto isolante deve essere impiegato quando l'installazione richiede l'attraversamento di pareti che possono essere deteriorate dal calore. Le istruzioni fornite dal costruttore devono precisare le precauzioni di installazione da adottare in questi casi. 4.10. Limiti di temperatura del pavimento e delle pareti circostanti La temperatura del pavimento dove eventualmente appoggia la caldaia e quella delle pareti laterali e posteriore non devono, nelle condizioni di prova di cui in 5.10, essere maggiori della temperatura ambiente di oltre 80 C. Quando l'elevazione di temperatura e' compresa fra 50 e 80 C il costruttore deve indicare nel libretto d'istruzione la protezione che deve essere interposta fra la caldaia ed il pavimento o le pareti allorche' questi siano costituiti da materiali suscettibili di essere deteriorati dal calore. Tale protezione deve essere fornita al laboratorio di prova il quale verifica che, avendo la caldaia tale protezione, la temperatura del pavimento e delle pareti laterali e posteriori, misurata nelle condizioni di prova di cui in 5.10, non sia maggiore della temperatura ambiente di oltre 50 C. 5. Metodi di prova 5.0. Condizioni generali di prova 5.0.1. Caratteristiche dei gas di prova: gas di riferimento e gas limite Le caldaie sono destinate ad utilizzare gas di vario tipo. Uno degli scopi della presente norma consiste nel fissare le procedure per verificare che il funzionamento delle caldaie sia soddisfacente per ciascuna delle famiglie o dei gruppi di gas e per le relative pressioni per le quali le caldaie sono previste, utilizzando eventualmente i dispositivi di preregolazione. All'interno di ciascuna famiglia o gruppo di gas: - il gas di riferimento e' il gas che corrisponde, in genere, ai tipi di gas piu' frequentemente distribuiti ed in funzione dei quali le caldaie vengono progettate - i gas limite sono i gas che corrispondono alle condizioni estreme delle caratteristiche dei gas distribuiti. Le caratteristiche dei gas di riferimento e dei gas limite di prova sono riportate nel prospetto II. 5.0.2. Preparazione dei gas di prova La composizione dei gas usati per le prove e' riportata nel prospetto II. Per la preparazione di questi gas devono essere rispettate le regole seguento: -l'indice di Wobbe inferiore (Wi) del gas utilizzato deve essere uguale al valore indicato nella casella del gas di prova corrispondente piu' o meno del 2% (questa tolleranza comprende l'errore degli apparecchi di misura) - i gas per la preparazione delle miscele devono avere almeno il grado di purezza seguente: azoto N2 99% idrogeno H2 99% metano CH4 95% propilene C3H6 90% con un tenore totale di H2 CO e O2 minore del 2% propano C3H8 95% butano C4H10 95% Tuttavia queste condizioni non sono vincolabili per ciascuno dei costituenti purche' la miscela finale abbia composizione identica a quella della miscela che si sarebbe ottenuta a partire dai costituenti della purezza richiesta. Per preparare una miscela, si puo' dunque partire da un gas contenente gia' in proporzioni convenienti parecchi costituenti della miscela finale. Inoltre, per i gas della seconda famiglia, e' possibile, per le prove effettuate con il gas di riferimento G 20, sostituire il metano con gas naturale anche se la sua composizione non corrisponde alle condizioni precedenti per i tenori di CH4, N2 e CO2, purche' dopo un'aggiunta eventuale sia di propano sia di azoto, secondo i casi, la miscela finale abbia un indice di Wobbe (Wi) compreso entro il piu' o meno del 2% del valore indicato nel prospetto II per il gas di riferimento corrispondente. Per la preparazione dei gas limite G21, G22 e G23, e' possibile assumere come gas di base, anziche' il metano, un gas naturale del gruppo H. Il componente da addizionare per ottenere la miscela corrispondente al gas limite considerato e indicato, per ciascun gas, nel prospetto II ma per i gas G 21 e G 23, la quantita' di tale componente puo' differire rispetto al valore indicato, con riserva che la miscela finale abbia indice di Wobbe inferiore (Wi) compreso entro il piu' o meno del 2% rispetto al valore riportato nel prospetto II per il gas limite corrispondente. Per il gas G 22, oltre all'uguaglianza dell'indice di Wobbe (Wi) entro il piu' o meno del 2%, e' richiesto che la miscela finale contenga il 35% di idrogeno. ----> Vedere Tabella a pag. 24 della G.U. <---- 5.0.3. Utilizzazione dei gas di prova Le prove previste in 5.1.2; 5.3.1, 5.3.2; 5.4.1; 5.4.2; 5.4.3 e 5.5 devono essere eseguite con i gas definiti in 5.0.1 corrispondenti alla categoria della caldaia e rispettando vive le tolleranze indicate in 5.0.2. Per le prove previste agli altri punti, al fine di facilitarne la realizzazione, e' possibile sostituire il gas di riferimento con un gas realmente distribuito, purche' l'indice di Wobbe inferiore (Wi) sia compreso entro il piu' o meno del 5% del valore di quello del gas di riferimento. 5.0.4. Scelta dei gas di prova Quando un apparecchio puo' utilizzare gas appartenenti a diversi gruppi o famiglie, si esegue una scelta tra i gas di prova indicati nel prospetto II tenendo conto delle specificazioni riportate in 5.0.7.1 in funzione della categoria di appartenenza dell'apparecchio (vedere prospetto III). prospetto III-Categoria degli apparecchi e gas di prova =============================================================== Categoria I2h I3 II12H II2H3 III --------------------------------------------------------------Gas di riferimento G 20 G 30 G 110 G 20 G 110 G 20 G 30 G 20 G 30 -------------------------------------------------------------- Gas limite di combustione incompleta G 21 G 30 G 21 G 21 G 21 --------------------------------------------------------------Gas limite di ritorno di fiamma G 22 G 32 G 112 G 22 G 112 --------------------------------------------------------------Gas limite di distacco di fiamma G 23 G 31 G 23 G 23 G 23 -------------------------------------------------------------- Gas limite di annerimento G 21 G 30 G 21 G 30 G 30 -------------------------------------------------------------- Le prove con i gas limite sono fatte con l'iniettore e la regolazione corrispondente al gas di riferimento del gruppo al quale appartiene il gas limite utilizzato per la prova. =============================================================== 5.0.5.Condizioni di alimentazione e di regolazione delle caldaie Le prove devono essere eseguite nelle condizioni di alimentazione (pressione) e con i gas di riferimento ed i gas limite della categoria d'appartenenza della caldaia, secondo le pressioni indicate nel prospetto IV. Prima di eseguire le prove previste alla portata termica nominale, occorre che: - la caldaia sia corredata con l'ugello corrispondente al gas di riferimento utilizzato - in funzione delle condizioni di alimentazione, della temperatura dell'ambiente di prova, della pressione barometrica e delle condizioni di misura (misuratore a secco o ad acqua), il laboratorio opera in modo che la pressione a monte degli ugelli sia tale per cui si possa ottenere la portata termica nominale con approssimazione di piu' o meno del 2% (agendo sui dispositivi di preregolazione o sul regolatore di pressione) - i dispositivi di regolazione dell'aria primaria, se esistono, siano regolati secondo le indicazioni del costruttore, in modo da realizzare il funzionamento ottimale. 5.0.6. Pressione di prova I valori della pressione di prova, cioe' della pressione di alimentazione al raccordo di arrivo del gas all'apparecchio, sono indicati nel prospetto IV. Prospetto IV-Pressioni di prova ================================================================== Natura del gas Pressione del gas normale minima massima ----------------------------------------------------------------- Gas di riferimento G 110 8 6 15 Gas limite G 112 ----------------------------------------------------------------- Gas di riferimento G 20 Gas limite G 21 Gas limite G 22 18 15 23 Gas limite G 23 ----------------------------------------------------------------- Gas di riferimento G 30 Gas limite G 32 30 25 35 Gas limite G 31 37 25 45 ================================================================== 5.0.7.Esecuzione delle prove "5.0.7.1. Prove per le quali e' necessario l'impegno di tutti i gas di prova Le prove definite in 5.1.2; 5.2.1; 5.3.2; 5.4,1 a 5.4.3 e 5.5 devono essere effettuate con ciascuno dei gas di riferimento (quando e' previsto con ciascuo dei gas limite) alle pressioni indicate nel prospetto IV. Per ciascuno di questi gas di riferimento e di queste pressioni, l'apparecchio e l'aria primaria devono essere regolate conformemente alle indicazioni date dal costruttore. Tuttavia per le prove riguardanti i gas limite indicati nel prospetto II le prove stesse devono essere effettuate con l'ugello e la regolazione corrispondente al gas di riferimento del gruppo al quale appartiene il gas limite utilizzato per la prova. 5.0.7.2. Altre prove Le altre prove devono essere effettuate soltanto con uno qualunque dei gas di riferimento. La caldaia deve essere corredata degli ugelli corrispondenti. 5.0.8. Locale delle prove le caldaie devono essere installate per le prove in un locale aerato, privo di correnti d'aria e la cui temperatura ambiente sia prossima a 20 C. 5.0.9.1. Scarico dei fiumi 5.0.9.1. Caldaie di tipo B1 Per l'effettuazione delle prove, la caldaia in esame deve essere installata, secondo le istruzioni fornite dal costruttore anche per quanto riguarda la distanza minima dalla pareti circostanti. In particolare se la caldaia e' prevista per l'installazione a parete, deve essere installata su un pannello verticale di legno o di altro materiale avente caratteristiche termiche simili. Il pannello deve avere spessore non minore di 25 mm, essere verniciato in nero opaco ed avere dimensioni maggiori di quelle dell'apparecchio in prova di almeno 50 mm da ogni lato. La caldaia viene sottoposta al tiraggio provocato da un condotto di lamiera di spessore 0,5 mm ed altezza di 1 m, se trattasi di caldaia a basamento, o di 0,5 m se trattasi di caldaia a parete. Il diametro esterno del condotto deve corrispondere al diametro interno del foro dell'attacco del tubo di scarico della caldaia ed essere predisposto per l'inserimento nello stesso. Il condotto viene inserito direttamente nell'attacco del tubo se l'apparecchio e' a scarico verticale, oppure tramite un raccordo a gomito se l'apparecchio e' a scarico posteriore o laterale. Per il prelievo dei prodotti della combustine, utilizzare l'apposito dispositivo di campionamento, il quale deve essere introdotto fino ad una altezza di 250 mm della base del tubo di scarico. 5.0.9.2.Caldaie di tipo C1. Le caldaie di tipo C1 sono montate sulla parete di prova specificata in 5.0.9.1 secondo le istruzioni del costruttore. Per il campionamento dei prodotti della combustione deve essere utilizzata una sonda di aspirazione provvista di termocoppia (questo dispositivo puo' essere per esempio un tubo di alluminio malleabile con un punto di fusione 600 C, con termocoppia di Ni-NiCr, isolamento in fibra di vetro; saldatura di diametro 1 mm, posizionata 2 o 3 mm all'interno del tubo, dal punto di entrata dei prodotti della combustione). La sezione considerata, per il prelievo dei prodotti della combustione, e' piano perpendicolare alla direzione del flusso dei prodotti della combustione; si trova all'interno e a un diametro di distanza dall'estremita' superiore del condotto di evacuazione dei fumi (di sezione uniforme, cioe' escludendo griglie, deflettori esterni, ecc.). Determinare il centro della sezione. Un piano orizzontale passante per questo punto divide la sezione in una parte superiore e un inferiore. Il prelievo deve essere fatto nella parte superiore in modo che l'estremita' della sonda si trovi il piu' esattamente possibile a un terzo, dal centro della linea mediana del piano orizzontale (se la sezione possiede un asse di simmetria orrizzontale, il prelievo e' quindi effettuato a un terzo dell'altezza totale della sezione del tubo di scarico a partire dalla sommita'). Occorre verificare che in nessun punto e per tutta la sua lunghezza la sonda non occupi piu' dell'1% della sezione totale. 5.0.10. Circuiti dell'acqua Le caldaie devono essere collegate al banco di prova (coibentato) di fig. 3 o ad altro banco che dia risultati equivalenti. Se la caldaia e' dotata di termostato regolabile il cui campo di regolazione comprenda il valore di 80 C, oppure se e' dotata di termostato a taratura fissa la cui temperatura di intervento e' maggiore di 80 C, le prove vengono eseguite alla temperatura dell'acqua in mandata di 80 piu' o meno di 1 C. Nei casi in cui la temperatura dell'acqua in mandata non possa (per le caratteristiche della caldaia) raggiungere il valore sopra indicato, le prove devono essere effettuate alla temperatura massima di mandata indicata dal costruttore nella targa dell'apparecchio e nelle istruzioni d'uso. Agendo sugli organi di regolazione del banco di prova, si deve realizzare una differenza di temperaturra tra l'acqua in mandata e quella in ritorno di 20 piu' o meno di 1 C, oppure la differenza di temperatura indicata dal costruttore, comunque minore di 20 C, se le caratteristiche del sistema di regolazione della caldaia non consentono il funzionamento corretto per la differenza di 20 C ----> Vedere Immagini da pag. 27 a pag. 28 della G.U. <---- 5.0.11. Regime termico (stato stazionario) Le prove devono essere eseguite quando la caldaia abbia raggiunto il regime termico, vale a dire quando la temperatura dell'acqua in mandata e' stabilizzata entro piu' o meno di 1 C e quando le portate dell'acqua e del gas sono costanti 5.0.12. Precisione degli strumenti di misura Le misure devono essere effettuate con strumenti caratterizzati almeno dai gradi di precisione seguenti: - temperatura dell'acqua piu' o meno di 0,1 C - temperatura dei fumi piu' o meno di 5 C - massa piu'o meno del 0,1% - volume del gas piu' o meno del 1% 5.1. Prova di tenuta dei circuiti della caldaia 5.1.1. Prova di tenuta del circuito gas Le prove devono essere effettuate con aria a temperatura ambiente, con pressione di 150 mbar, misurata immediatamente a monte della caldaia. Per la determinazione della fuga, deve essere utilizzato un metodo volumetrico che consenta la misura diretta della fuga e la cui precisione sia tale che l'errore commesso nella determinazione non sia maggiore di 0,01 dm(elevato alla 3)/h. Un tipo di dispositivo di prova e' schematizzato in fig. 4. La tenuta del circuito gas deve essere controllata prima e dopo l'intero ciclo di prove cui la caldaia viene sottoposta. ----> Vedere Immagine a pag. 29 della G.U. <---- 5.1.2. Prova di tenuta del circuito dei prodotti della combustione ed evacuazione carretta dei fumi La caldaia deve essere installata come indicato in 5.0.8. a 5.0.12. 5.1.2.1. Caldaie di tipo B1 La prova deve essere effettuata con atmosfera in quiete e nelle normali condizioni di tiraggio. Le fughe eventuali devono essere ricercate per mezzo di una placca a punto di rugiata (la cui temperatura e' mantenuta ad un valore leggermente maggiore del punto di rugiada dell'atmosfera ambiente) che deve essere avvicinata ad ogni singolo punto dal quale si possa temere una mancanza di tenuta. Nei casi dubbi si raccomanda di ricercare le fughe eventuali per mezzo di una sonda di prelievo collegata ad un analizzatore di C02 con assorbimento all'infrarosso a risposta rapida e capace di avvertire concentrazioni dell'ordine dello 0,1%. In tal caso occorre cautelarsi affinche' il prelevamento del campione non perturbi lo scarico normale dei fumi. 5.1.2.2. Caldaie di tipo C1 Il controllo della tenuta e' riferito sia all'apparecchio sia alle parti di raccordo del dispositivo speciale di evacuazione dei prodotti della combustione. Dopo aver accuratamente sigillato sia la sezione di presa dell'aria esterna che il condotto di evacuazione dei fumi, la caldaia da provare deve essere collegata a una sorgente di aria compressa durante tutta la prova in modo da mantenere nel circuito dei prodotti della combustione una pressione effettiva di 0,5 mbar, misurata nel punto di raccordo della sorgente di aria compressa alla caldaia. Il montaggio deve essere realizzato in modo da poter evidenziare ogni eventuale fuga dovuta a un difetto di tenuta del corpo caldaia e delle parti di raccordo. 5.2. Verifica della portata termica del bruciatore 5.2.1. Portata termica nominale La portata termica nominale Qn, dichiarata dal costruttore, rappresenta la quantita' di calore erogata dal bruciatore che consente di ottenere, nelle condizioni di prova di cui in 5.0.8 a 5.0.12, la potenza termica nominale. La portata termica nominale Qn, espressa in kiloWatt, riferita al volume di gas, e' data da: 0,263 Vn. Hi dove:Vn e' la portata volumetrica di gas, espressa in metri cubi all'ora riportata alle condizioni di riferimento (gas secco, 15 C,1 013 mbar) e ottenuta con gas di riferimento alla pressione normale di prova Hi e' il potere calorifico inferiore espresso in megajoule al metrocubo del gas (gas secco, 0 C, 1 013 mbar). Poiche' in pratica le prove si effettuano in condizioni diverse da quelle di riferimento, i valori ottenuti dovranno essere opportunamente corretti. Quando si eseguono misure di volume di gas a mezzo di un contatore ad acqua, il volume Vo di gas letto al contatore in metri cubi all'ora (gas secco, 15 C, 1013 mbar) dovra' essere di conseguenza corretto mediante la formula: Pa + p - f 288 V ----------- ------- 1013 273 + tg dove: V e' il volume di gas letto al contatore in metri cubi all'ora tg e' la temperatura del gas del contatore in gradi Celsius p e' la pressione di alimentazione del gas al contatore in millibar pa e' la pressione atmosferica in millibar (se la misura e' effettuata con barometro Fortin, il valore dato dalla colonna di mercurio deve essere riportato a 0 C) f e' la tensione parziale in millibar del vapor d'acqua del gas che passa attraverso il contatore (si considera uguale alla tensione max. del vapore d'acqua alla temperatura tg). Se il fattore di correzione del contatore e' diverso da 1, occorre tenerne conto. Per l'eventuale misura volumetrica dei gas della terza famiglia e' necessario usare contatori a secco. In questo caso, se il gas e' secco, non si sottrae il termine f che compare nella formula. La portata termica nominale Qn, espressa in kiloWatt riferita alla massa di gas, e' data da: 0,278 Mn. Hi dove: Mn e' la portata massica in kilogrammi all'ora Hi e' il potere calorifico inferiore del gas in megajoule al kilogrammo. La determinazione per pesata puo' venire effettuata con i gas della terza famiglia. In questo caso il fattore di correzione della portata massica (M) rilevata nella prova e' uguale a 1. M si assimila a Mo (portata massica corretta). I valori Vo e Mo sono quelli da confrontare con i valori Vn e Mn che compaiono nelle formule (1) e (2). Le misure devono essere eseguite dopo che l'apparecchio ha raggiunto le condizioni di regime e con eventuale termostato messo fuori servizio. Nota 1 - Il fattore 0,263 che compare nella fomula (1) e' la risultante del prodotto di: 0,948 per la correzione di Hi da 0 C a 15 C 0,278 per la trasformazione dei mega joule all'ora in kiloWatt. 5.2.2. Verifica della portata degli ugelli calibrati per le caldaie di categoria I/3 non munite di regolatore di pressione Per la verifica della portata degli ugelli, deve essere utilizzato il gas di riferimento della terza famiglia e misurata la portata alimentando l'apparecchio alla pressione normale di prova (vedere 5.0.6). 5.2.3. Verifica del dispositivo di preregolazione della portata del gas per le caldaie senza regolatore di pressione Tale verifica e' riferita unicamente a caldaie munite di preregolazione della portata del gas, la cui funzione non e' annullata; sono previste le due prove seguenti, che devono essere effettuate con ciascuno dei gas di riferimento della categoria alla quale appartiene la caldaia, ad eccezione dei casi in cui il dispositivo di preregolazione sia stato sigillato dal costruttore in una data posizione; in tal caso viene considerato inesistente. Prova n. 1 Misurare la portata con il dispositivo di preregolazione in posizione di massimo e con la pressione di alimentazione al valore minimo indicato al 5.0.6 e corrispondente al gas di riferimento considerato. Prova n. 2 Misurare la portata con il dispositivo di preregolazione in posizione di minimo e con la pressione di alimentazione al valore massimo indicato in 5.0.6 e corrispondente al gas di riferimento considerato. 5.2.4. Regolatore di pressione del gas Le prove devono essere effettuate secondo quanto indicato in 5.4.3. 5.2.5. Dispositivo di adeguamento della portata del bruciatore al fabbisogno termico dell'impianto Le prove devono essere effettuate secondo quanto indicato in 5.2.3 per le due posizioni estreme del dispositivo di regolazione. 5.3. Regolarita' di funzionamento del bruciatore 5.3.1. Prova di resistenza al surriscaldamento La prova deve essere effettuata con uno dei gas di riferimento della categoria alla quale appartiene l'apparecchio e con l'ugello corrispondente. Il gas deve essere acceso volutamente all'ugello ed inoltre, eventualmente, alla testa del bruciatore. Se si puo' mantenere la combustione in queste condizioni, proseguire la prova per 15 min. Se non si riesce a mantenere la combustione all'ugello, diminuire la portata in modo da poter effettuare la prova; tuttavia la prova non deve essere eseguita ad una pressione minore della pressione minima di prova. 5.3.2. Prova di accensione, interaccensione e stabilita' delle fiamme Tali prove devono essere effettuate due volte: una prima volta a freddo ed una seconda volta a caldo con caldaia in regime di temperatura. 5.3.2.1. Condizioni normali di prova Il bruciatore ed il pilota, dotati di ugelli appropriati, devono essere regolati preventivamente come segue: sono alimentati in successione con ciascuno dei gas di riferimento corrispondenti alla categoria dell'apparecchio, alla pressione normale di prova, in modo da ottenere la portata nominale a piu' o meno del 2% circa (vedere 5.0.5); per ciascun gas, agire, sugli organi di relazione d'immissione dell'aria primaria se esistono, in modo da ottenere il funzionamento ottimale, secondo le istruzioni fornite dal costruttore. Procedere quindi alle tre prove seguenti, ripetendole alla portata termica ridotta o a quella minima modulata se, secondo le istruzioni fornite dal costruttore, l'accensione puo' avvenire in queste condizioni, durante l'impiego normale. Nel caso di piloti di sicureza, aventi piu' fori di formazione della fiamma suscettibili di essere tappati, per eseguire le prove n.1 e 2, tali fori devono essere tappati ad eccezione di quello corrispondente alla fiamma che riscalda l'elemento sensibile. Prova n. 1 - Se la cardaia di categoria I/3 non dispone di regolatore di pressione del gas, abbassare la pressione all'entrata caldaia al valore uguale alla pressione minima indicata in 5.0.6 per i gas della terza famiglia. - Per le altre caldaie, abbassare la pressione di alimentazione al valore minimo di cui in 5.0.6 e abbassare la pressione a valle del regolatore, se necessario, al valore corrispondente al 92,5% della portata nominale per i gas della prima famiglia ed al 95% per i gas della seconda e della terza famiglia. In queste condizioni verificare che l'accensione del bruciatore avvenga correttamente. Prova n. 2 - Senza modificare la regolazione iniziale del bruciatore e del pilota, sostituire successivamente ai gas di riferimento i gas limite di distacco e ritorno di fiamma corrispondenti e abbassare la pressione all'entrata della caldaia alla pressione minima indicata in 5.0.6. Inoltre, per le caldaie dotate di regolatore di pressione del gas, la pressione a valle del regolatore deve essere abbassata, se necessario, al valore corrispondente al 92,5% della portata nominale per i gas della prima famiglia e al 95% della portata nominale per i gas della seconda e terza famiglia. - Diminuire la pressione del gas al pilota in modo da fornire l'energia minima necessaria per mantenere aperta la valvola di alimentazione del gas al bruciatore principale; verificare quindi che avvenga l'accensione del bruciatore principale. Questa prova deve essere eseguita anche alla portata termica ridotta o a quella minima modulata se, secondo le istruzioni fornite dal costruttore, l'accensione in queste condizioni puo' avvenire durante l'impiego mormale. Prova n. 3 - Se la caldaia di categoria I/3 non dispone di regolatore di pressione del gas (senza modificare la regolazione iniziale del bruciatore e del pilota), alimentare l'apparecchio con il gas limite di distacco di fiamma alla pressione massima indicata in 5.0.6 e verificare l'assenza didistacco della fiamma. Per le altre caldaie, la prova deve essere efettuata elevando la portata del bruciatore al valore corrispondente ad 1.07 volte la portata nominale per i gas della prima famiglia ed a 1,05 volte la portata nominale per i gas della seconda e della terza famiglia. 5.3.2.2. Condizioni speciali di prova 5.3.2.2.1. Caldaie di tipo B1 La caldaia in prova deve essere alimentata con il gas limite di distacco di fiamma, ed alla pressione massima (vedere 5.0.6). La caldaia deve essere sottoposta a livello di bruciatore, a cinque raffiche successive di vento con velocita' di 2 m/s, per la durata di 15 s ciascuna e per ciascun angolo di incidenza. L'asse della vena del vento deve essere contenuto in un piano orizzontale e deve essere spostato in modo da individuare uno o piu' angoli d'incidenza, a discrezione del laboratorio di prova, sull'arco di un semicerchio situato davanti alla caldaia ed il cui centro deve essere determinato dal punto d'incontro del piano di simmetria della caldaia, dal muro contro il quale la caldaia deve essere avvicinata il piu' possibile e dal piano che contiene l'asse della vena del vento Quando la caldaia ha un dispositivo di sorveglianza di fiamma che controlla il bruciatore principale ed il pilota, la prova deve essere eseguita con il bruciatore ed il pilota accesi simultaneamente. Nel caso contrario, la prova deve essere eseguita anche quando e' acceso soltanto il pilota. Questa prova deve essere ripetuta con il bruciatore funzionante alla portata termica ridotta o a quella minima modulata se tale tipo di funzionamento e' previsto dal costruttore. Inoltre una seconda prova deve essere effettuata nelle stesse condizioni di alimentazione del gas e applicando alla sommita' del camino di prova un vento continuo diretto verso il basso alla velocita' di 3 m/s. Durante questa prova non deve essere esercitata l'azione del vento a livello del bruciatore. 1eseguire infine una terza prova con camino tappato. 5.3.2.2.2. Caldaie di tipo C1 La caldaia in prova deve essere installata secondo le indicazioni del costruttore sulla parete di prova riportata in fig. 5. La lunghezza dei condotti di ingresso dell'aria e di evacuazione dei fumi deve essere adattata al valore corrispondente allo spessore di un muro di circa 350 mm. La tenuta del montaggio puo' essere realizzata se necessario, usando, per esempio, bande adesive. La caldaia deve essere alimentata con uno dei gas di riferimento della categoria di appartenenza alla relativa pressione normale. Le prove devono essere ripetute alla portata ridotta eventualmente prevista dal costruttore. Procedere ad effettuare le due serie di prove seguenti: a) prima serie di prove La caldaia deve essere sottoposta successivamente all'azione di venti con diverse velocita' le cui direzioni sono situate in tre piani: - vento orizzontale - vento ascendente di 30o rispetto all'orizzontale - vento discendente di 30o rispetto all'orizzontale. In ciasuno dei tre piani variare l'incidenza da 0o a 180o (a settori di 30o). Le prove devono essere eseguite alle tre velocita' del vento seguenti: 2,5, 5 e 15 m/s Per ciascuno dei 17 punti di misura e per ciascuna velocita' del vento verificare a vista quanto segue: - la stabilita' del pilota, acceso da solo l'accensione del bruciatore principale, tramite il pilota - la propagazione della fiamma - la stabilita' delle fiamme del pilota e del bruciatore principale funzionanti simultaneamente. Per ciascuno dei tre piani di incidenza notare le due combinazioni (velocita' del vento-angolo di incidenza)che producono le piu' forti perturbazioni delle fiamme del bruciatore principale e/o del pilota. b) seconda serie di prove Per ciascun punto di misura e per ciascuna delle velocita' del vento definiti in a), verificare anche la possibilita' di accendere il pilota, mediante il dispositivo ausiliario previsto (vedere 4.4.2). ----> Vedere Immagine a pag. 33 della G.U. <---- 5.3.2.3. Accensione a pressione ridotta. Il bruciatatore deve essere alimentato con il gas di riferimento alla pressione normale di prova in modo da funzionare alla sua portata termica nominale; il pressostato del gas, se esistente, deve essere regolato al valore indicato dal costruttore per il tipo di gas utilizzatoil pilota, se esistente, deve essere regolato alla portata indicata dal costruttore. La pressione di alimentazione deve essere abbassata gradualmente fino all'intervento del pressostato, se esistente, o a quello del dispositivo di sorveglianza di fiamma. Fino a questa pressione l'accensione deve avvenire ed il dispositivo di sorveglianza di fiamma deve funzionare correttamente. Alle pressioni minori verificare quanto previsto in 4.3.2.3. Nelle condizioni limite, sopra descritte, la prova deve essere ripetuta piu' volte al fine di verificare che il bruciatore venga acceso correttamente nei tempi di sicurezza dell'accensione (TSA). Durante la prova si devono prendere precauzioni in modo che la pressione di alimentazione non sia influenzata in maniera sensibile dall'accensione del bruciatore principale. 5.3.2.4. Distacco di fiamma Effettuare la regolazione del bruciatore con il gas di riferimento relativo a ciascuna categoria di appartenenza dell'apparecchio, in modo da ottenere la portata termica nominale. Sostituire a ciascun gas di riferimento il rispettivo gas limite di distacco di fiamma elevando la pressione di alimentazione al valore massimo indicato in 5.0.6. Verificare la rispondenza alle condizioni di cui in 4.3.2.4. Le prove devono essere eseguite a freddo. 5.3.2.5. Ritorno di fiamma Effettuare la regolazione del bruciatore con il gas di riferimento relativo a ciascuna categoria di appartenenza dell'apparecchio, in modo da ottenere la portata termica nominale. Sostituire a ciascun gas di riferimento il rispettivo gas limite di ritorno di fiamma, abbassando la pressione di alimentazione al valore minimo indicato in 5.0.6. Verificare che vengano rispettate le condizioni stabilite in 4.3.2.5. Le prove devono essere eseguite a caldo. 5.4. Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza 5.4.1. Sistemi di sorveglianza di fiamma Sono previsti i tempi di intervento dei sistemi di sorveglianza di fiamma seguenti. 5.4.1.1. Primo tempo di sicurezza Senza alimentare con gas l'apparecchio iniziare la fase di accensione. Misurare il tempo durante il quale e' presente tensione ai morsetti della valvola elettrica. Questa misura deve essere eseguita con un cronometro elettico o con un dispositivo similare. 5.4.1.2. Secondo tempo di sicurezza Nel caso di bruciatori con pilota alternativo o interrotto procedere nel modo seguente: accendere il bruciatore pilota con relativa rivelazione fiamma. Senza alimentazione gas al bruciatore principale misurare il tempo durante il quale e' presente tensione ai morsetti della valvola elettrica. Questa misura deve essere eseguita con cronometro elettrico o con dispositivo similare. 5.4.1.3. Tempo di sicurezza per spegnimento accidentale della fiamma La prova deve essere eseguita nelle condizioni di cui in 5.0.8 a 5.0.12. Con il sistema di sorveglianza di fiamma funzionante a regime interrompere manualmente e ripristinare immediatamente il flusso di gas (la prova deve essere effettuata con pressostato escluso). Per i bruciatori con accensione automatica che prevedono un tentativo di riaccensione, occorre disinserire il dispositivo automatico di accensione prima di interrompere manualmente il flusso del gas. La verifica del tempo di sicurezza per i bruciatori con pilota permanente con controllo di fiamma di tipo termoelettrico deve essere effettuata due volte: una prima volta con il solo pilota permanente acceso e una seconda volta con il pilota e il bruciatore principale funzionanti contemporaneamente. 5.4.2. Dispositivi di accensione dei bruciatori La portata termica del pilota deve essere determinata con il o i gas di riferimento alla pressione normale definita in 5.0.6 per ciascuna famiglia di gas. 5.4.3. Regolatore di pressione del gas "886Il regolatore di pressione del gas deve essere regolato in modo da ottenere la portata volumica nominale con il gas di riferimento alla pressione normale indicata in 5.0.6 e corrispondente a questo gas. Conservando la regolazione iniziale, variare la pressione di alimentazione fra il valore minimo e massimo corrispondente e vicaversa. Verificare la conformita' ai requisiti di cui in 4.4.3. 5.4.4. Regolatore della temperatura dell'acqua (termostato) La caldaia deve essere installata come indicato in 5.0.8 a 5.0.12. Si regola la portata d'acqua in modo da ottenere un gradiente di aumento di temperatura dell'acqua in uscita di circa 2 C al minuto. Nelle prove sotto descritte, deve essere verificato che siano soddisfatte contemporaneamente le condizioni di cui in 4.4.4. - quando il dispositivo di regolazione della temperatura dell'acqua e' regolato per ottenere sia il valore minimo sia il valore massimo, verificare che la temperatura dell'acqua in uscita sia compresa fra i limiti previsti. Quando il termostato e' del tipo a taratura fissa, verificare che la temperatura dell'acqua in uscita non sia maggiore del limite previsto - verificare contemporaneamente che, durante il ciclo completo di regolazione, non intervenga mai il dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento. 5.4.5 Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento La caldaia deve essere installata come indicato in 5.0.8 a 5.0.12. Dopo aver messo fuori servizio il termostato; ridurre progressivamente la portata di acqua in circolazione nella caldaia fino ad ottenere l'interruzione del gas al bruciatore. Verificare che siano soddisfatte le condizioni di cui in 4.4.5. 5.4.6. Dispositivo di sicurezza per insufficienza d'acqua Quando il sistema di controllo della caldaia lo consente, accendere il bruciatore principale dopo aver portato il livello dell'acqua al disotto del rilevatore di temperatura mantenendo la pompa di circolazione ferma. Verificare che siano soddisfatte le condizioni di cui in 4.4.6. La stessa prova deve essere ripetuta dopo aver svuotato completamente la caldaia. 5.5. Prova di combustione 5.5.1. Prove in condizioni mormali La caldaia deve essere accesa e regolata seguendo le istruzioni di cui in 5.0.7.1 e 5.0.8 a 5.0.12. Se esiste un organo di regolazione dell'aria primaria del bruciatore, questo deve essere regolato osservando l'aspetto delle fiamme e seguendo le istruzioni del costruttore. Il prelievo dei prodotti della combustione deve essere effettuato quando la caldaia ha raggiunto le condizioni di regime, utilizzando il metodo descritto in 5.0.8. a 5.0.12 ed utilizzando il dispositivo di fig. 6. ----> Vedere Immagine a pag. 36 della G.U. <---- Il prelievo dei prodotti della combustione deve essere effettuato alla portata di almeno 1,5 I/min. Il monissido di carbonio (CO), deve essere misurato per mezzo di strumenti che permettano di rilevare tenori di CO a partire da 5. 10 - 6 parti in volume. L'apparecchio di misura del CO non deve essere influenzato dalla presenza di anidride carbonica nei prodotti della combustione. L'anidride carbonica (CO2) deve essere determinata con strumenti che consentono di effettuare misure con errore relativo minore del 2%. Il contenuto percentuale di CO in volume sui fumi secchi privi d'aria e' dato dalla formula: (CO2) N (CO)M ------- (CO2) M dove:(CO2)N e' il contenuto percentuale teorico in volume di CO2 nei prodoitti della combustione secchi (CO)M e (CO2)M e' il contenuto percentuale di CO e CO2 nei campioni prelevati durante la prova di combustione.I valori di percentuali di (CO2)N sono elencati nel prospetto V per ogni gas di prova. Prospetto V-Contenuto teorico di CO2 nei fumi secchi ================================================================== Tipo di gas G 110 G 20 G 21 G 30 G 31 ----------------------------------------------------------------- (CO2) N% 7,6 11,7 12,2 14,0 13,7 ================================================================== Il contenuto di CO in per cento riferito ai prodotti della combustione secchi e privi d'aria puo' anche essere calcolato con la formula seguente: 21 -------------- (CO) M 21 - (O2) M dove:(O2)M e (CO)M sono le percentuali di ossigeno e di monossido di carbonio nei campioni prelevati durante la prova di combustione. La caldaia deve essere inizialmente provata con il o i gas di riferimento della categoria alla quale appartiene e che sono elencati in 5.0.4. - Per le caldaie non equipaggiate ne' di regolatore di pressione (o di portata) del gas, ne' di organo di preregolazione della portata del gas, la prova deve essere eseguita alimentando la caldaia alla pressione massima indicata in 5.0.6. - Per le caldaie munite di organo di preregolazione della portata del gas e che non hanno un regolatore di pressione (o di portata) del gas, la prova deve essere eseguita alla pressione massima indicata in 5.0.6 ed agendo sull'organo di preregolazione in modo da ottenere una portata di gas uguale a 1,10 volte la portata nominale. - Per le caldaie munite di regolatore di pressione (o di portata) del gas, la prova deve essere eseguita alimentando la caldaia alla pressione massima di cui in 5.0.6 ed operando sul regolatore in modo da aumentare la portata di gas al bruciatore ad un valore uguale a 1,07 volte la portata nominale se la caldaia e' alimentata con gas G 110 oppure uguale a 1,05 volte la portata nominale se la caldaia e' alimentata con il gas G 20 o con il gas G 30. Le caldaie che hanno un organo di regolazione della portata o della pressione del gas, ma la cui funzione e' annullata per una o piu' famiglie di gas, devono essere provate nelle varie situazioni seguendo i differenti casi previsti. Dopo la prova con il o i gas di riferimento la caldaia deve essere collaudata con il gas limite di combustione incompleta della categoria alla quale appartiene, elencato in 5.0.4. Questa prova deve essere realizzata sostituendo sempliciemente il gas di riferimento con il gas limite di combustione incompleta corrispondente, senza cambiare ne' la regolazione della caldaia ne' la pressione di alimentazione del gas. 5.5.2. Prove in condizioni speciali 5.5.2.1. Caldaie di tipo B1 Devono essere eseguite due prove con il gas di riferimento alla portata termica nominale. La prima prova deve essere eseguita con il camino chiuso. La seconda prova deve essere eseguita applicando sopra il camino di prova una corrente d'aria continua diretta verso il basso con velocita' di 0,5; 1,5; 3 m/s (vedere fig. 7)La caldaia deve essere regolata come indicato in 5.5.1, il prelievo dei prodotti della combustione deve essere effettuato in modo tale da garantire un campione rappresentativo degli stessi. ----> Vedere Immagine a pag. 37 della G.U. <---- 5.5.2.2. Caldaie di tipo C1 La caldaia deve essere installata e regolata come indicato in 5.3.2.2. Procedere a un prelievo dei prodotti della combustione in ciascuna delle combinazioni risultanti dalla prima serie di prove di cui in 5.3.2.2. Il valore di CO e' la risultante della media aritmetica dei tenori di CO determinati in ciascun prelievo. 5.5.3. Prove alla portata termica nominale ridotta e/o minima Le prove di cui 5.5.1 e 5.5.2 devono essere eseguite anche nelle condizioni di portata termica nominale ridotta e/o minima. 5.6. Rendimento 5.6.1. Rendimento alla portata termica nominale La caldaia, installata come indicato in 5.0.8 a 5.0.12, deve essere alimentata alla portata termica nominale con il gas di riferimento corrispondente alla categoria dell'apparecchio. L'eventuale by-pass della caldaia deve essere completamente chiuso e la pompa di circolazione della caldaia (se esistente) permanentemente in funzione. Dopo aver portato la caldaia a regime ed essendo costanti le temperature dell'acqua all'entrata ed all'uscita della caldaia (come indicato in 5.0.10), iniziare la determinazione del rendimento.L'acqua riscaldata deve essere fatta fluire in un recipiente posto su una bilancia o sistema equivalente (opportunamente tarati prima di cominciare la prova) e, contemporaneamente iniziare a misurare la portata di gas (lettura del contatore). Durante la prova devono essere effettuate varie letture di temperatura per ottenere valori medi sufficientemente esatti. Dopo 20 min, l'acqua deve essere avviata direttamente allo scarico. La massa dell'acqua racolta durante la prova deve essere corretta effetuando una seconda pesata 10 min dopo la prima ed estrapolando tale differenza alla durata vera e propria della prova (correzione per l'evaporazione). Il rendimento utile Ru riferito al potere calorifico inferiore si calcola con la formula seguente: 4,186 x M (t2 - t1) 10 meno 3 + Dp --------------------------------- Vc Hi dove:M e' la massa corretta dell'acqua in kilogrammi t1 e' la temperatura dell'acqua esterna in entrata nel circuito di prova Vc e' il volume di gas consumato in metri cubi corretto a 0 C-1 013 mbar Hi e' il potere calorifico inferiore del gas in megajoule al metrocubo (0 C-1 013 mbar, gas secco) Dp sono le dispersioni termiche del dispositivo di prova in megajoule alla temperatura media dell'acqua in uscita T2 e' la temperatura dell'acqua in uscita della caldaia (fig. 3a) o dallo scambiatore (fig. 3b). 5.6.2. Rendimento alla portata termica ridotta e/o minima La prova di cui in 5.6.1 deve essere eseguita anche nelle condizioni di portata termica ridotta e/o minima. 5.7. Controllo della condensazione La prova deve essere effettuata alla portata termica nominale ed alla portata termica ridotta (o a quella minima modulata) dichiarata dal costruttore, collegando la caldaia al camino di prova di 5 m. 5.7.1. Camino di prova Il camino di prova e' costituito da un condotto cilindrico non coibentato, in lamiera zincata da 1,5 mm di spessore, costruito secondo le dimensioni indicate in fig.8. I tronchi devono essere uniti mediante flange saldate con interposte guarnizioni che ne assicurino la tenuta. Per le caldaie a parete verra' inserito il tronco supplementare di lunghezza 0,5 m per riportare la lunghezza del camino di prova a 5 m. 5.7.2. Misura delle temperature La misura delle temperature deve essere effettuata all'estremita' superiore del camino, nel punto a) (vedere fig. 8), per mezzo di termometri o termocappie munite di schermo protettore e situate sull'asse del condotto come indicato in fig. 8. ----> Vedere Immagine a pag. 39 della G.U. <---- 5.8. Resistenza idraulica per caldaie senza circolatore - Curva caratteristica portata/prevalenza residua per caldaie con circolatore incorporato. La curva di resistenza idraulica di una caldaia o la curva portata/prevalenza residua (misurata in millibar) deve essere costruita per punti nel campo di portate d'acqua dichiarate dal costruttore. I rilievi sono fatti con acqua a temperatura ambiente. Il banco di prova e' rappresentato nella fig. 9. Prima o dopo la prova, i due tronchetti di misura devono essere raccordati direttamente tra di loro per determinare la loro resistenza intrinseca per i diversi valori di portata. ----> Vedere Immagine a pag. 40 della G.U. <---- 5.9. Limiti di temperatura dei dispositivi di manovra, di regolazione e di sicurezza, delle manopole di comando e parti suscettibili di essere toccate. La prova deve essere effettuata con il gas di riferimento alla portata termica nominale. Le temperature vengono misurate con apparecchio a regime (con termostato in posizione di massimo) mediante termocoppia a contatto o sistemi equivalenti. 5.10. Limiti di temperatura del pavimento e delle pareti circostanti. La caldaia deve essere installata sul triedro di prova indicato in fig. 10, la cui superficie interna e' verniciata con pittura nera opaca. In ciascun pannello devono essere incorporate termocoppie al centro di quadrati di 100mm di lato. Tali termocoppie penetrano nel pannello attraverso il piano posteriore rispetto alla caldaia, in maniera che le saldature si trovino a 3mm dalla superficie rivolta verso la caldaia. Per effettuare la prova, la caldaia deve essere posta a contatto con i pannelli di prova, a meno che vengano fornite indicazioni diverse da parte del costruttore sul libretto istruzioni. In nessun caso la distanza massima tra i pannelli di prova e le pareti della caldaia deve essere maggiore di 200mm, misurati a partire dalla parte dell'apparecchio piu' vicina alla parete. Il pannello laterale deve essere situato sul lato dell'apparecchio dove si riscontrano le temperature piu' elevate. Per le caldaie per le quali il costruttore indica la possibilita' di installazione sotto scaffalature o simili, per l'effettuazione delle prove sopraindicate deve essere posto un pannello appropriato al disopra della caldaia, alla ditanza minima indicata nelle istruzioni per l'installazione. Tutte le misure di temperatura devono essere effettuate quando si raggiunge lo stato di equilibrio. La temperatura ambiente deve essere misurata per mezzo di un termometro protetto contro apporti parassiti di calore, posto ad un'altezza di 1,50 m dal pavimento e ad una distanza minima dall'apparecchio di 3 m. ----> Vedere Immagine a pag. 41 della G.U. <---- 6. Targa ed istruzioni 6.1. Targa Ciascun apparecchio deve portare, in posizione visibile, anche dopo essere stato installato, eventualmente dopo rimozione del mantello, una targa metallica inamovibile sulla quale siano indicati in caratteri indelebile: - il nome del costruttore e/o marca depositata - il numero di matricola e l'anno di fabbricazione (o sigla equivalente) - la designazione commerciale - la classsificazione - categoria, temperatura massima dell'acqua in gradi centigradi, pressione massima dell'acqua in bar, il tipo di circolazione (naturale o forzata) - la portata termica. Nel caso di caldaie con portata termica ridotta deve essere riportato in targa anche il valore corrispondente - la potenza termica nominale. Nel caso di caldaie con potenza termica ridotta deve essere riportato in targa anche il valore corrispondente. I valori di potenza devono essere espressi in KiloWatt. E' facolta' del costruttore di indicare i corrispondenti valori in Kilocalorie all'ora. All'atto della consegna dell'utente, l'apparecchio deve portare l'indicazione della natura del gas ed il valore della pressione per il quale e' regolato. La fonitura di parti destinate all'adattamento dell'apparecchio ad un altro tipo di gas o da un'altra pressione di funzionamento deve essere accompagnata da una etichetta autoadesiva da applicare all'apparecchio; l'etichetta deve indicare il tipo di gas e la pressione per i quali l'apparecchio deve essere regolato. L'apparecchio deve inoltre essere corredato di tutte le indicazioni utili concernenti l'apparecchiatura elettrica, se esiste, con particolare riguardo al tipo, alla tensione di alimentazione ed alla potenza installata. Tutte le indicazioni devono essere redatte in lingua italiana. 6.2 Istruzioni Ogni apparecchio deve essere corredato da istruzioni per il suo uso corretto, per l'installazione e la manutenzione, redatte in lingua italiana. 6.2.1. Istruzioni per l'impiego. Le istruzioni per l'impiego, destinate all'utente, devono contenere tutte le indicazioni necessarie affinche' l'apparecchio possa essere utilizzato con sicurezza. In particolare devono essere dettagliate le manovre che assicurano il funzionamento normale delle caldaie e quindi le manovre di accensione, di spegnimento e di regolazione. Le istruzioni devono inoltre evidenziare sia l'esigenza di interventi periodici di pulizia e di manutenzione, sia le precauzioni per le prevenzioni dei danni provocati dal gelo. Devono infine sottolineare la necessita' di ricorrere a tecnici qualificati per l'installazione dell'apparecchio e per gli interventi periodici di pulizia e di manutenzione nonche' per l'eventuale adattamento all'impiego di altri gas. 6.2.2 Istruzioni per l'installazione e la manutenzione. Le istruzioni tecniche per l'installazione e la manutenzione, destinate all'installatore, devono fornire adeguate informazioni circa la corretta messa in opera dell'apparecchio secondo le norme in vigore, il montaggio del dispositivo rompitiraggio (nei casi in cui non venga fornito gia' montato nella caldaia), la portata del bruciatore in metri cubi all'ora, in funzione del gas di riferimento per la categoria di appartenenza dell'apparecchio (in Kilogrammi all'ora per il gas di riferimento G30 per gli apparecchi di III categoria), il valore della pressione del gas in millibar a valle del regolatore, se esistente, alla portata termica nominale;per le caldaie a potenza regolatore devono essere fornite le indicazioni necessarie per rendere possibile la correlazione tra la pressione esistente a valle del regolatore di pressione, se esistente, e la portata termica del bruciatore. Le istruzioni tecniche devono inoltre specificare le manovre degli organi di regolazione, lo schema di collegamento del termostato ambiente, le modalita' per lo svuotamento della caldaia, la obbligatorieta' del collegamento alla presa di terra (vedere CEI 11-8); devono inoltre contenere adeguate direttive per effettuare la pulizia della caldaia, indicazioni circa la minima distanza di installazione dalle pareti circostanti e le eventuali precauzioni da adottare per evitare il surriscaldamento delle stesse. Dovranno inoltre essere chiaramente fornite indicazioni circa le operazioni e le regolazioni da effettuare per la conversione del funzionamento, da una famiglia di gas ad un'altra, e, per quanto riguarda gli ugelli, i riferimenti previsti per ciascuno dei gas utilizzati. In alternativa, tali indicazioni possono essere fornite a corredo dei componenti da impiegare per la conversione del funzionamento dell'apparecchio da una famiglia di gas ad un'altra. Per le caldaie corredate di pompa dell'acqua, deve essere fornito il diagramma della prevalenza residua in funzione della portata d'acqua;per le caldaie non munite di pompa, devono essere indicata la perdita di carico all'interno della caldaia alle differenti portate. installazione vigenti, comprese quelle riguardanti il collegamento alla canna fumaria e quelle relative alla ventilazione dei locali che contengono apparecchi a gas. CDU 662.951.2 NORMA ITALIANA APRILE 1988 ==================================================================== CIG BRUCIATORI DI GAS AD ARIA SOFFIATA U N I PRESCRIZIONI DI SICUREZZA 8042 ==================================================================== Air forced burners - Safety requirements SOMMARIO 1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 2 1.1 Scopo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 2 1.2. Campo di applicazione . . . . . . . . . . . . . . . . " 2 1.3. Condizioni di riferimento . . . . . . . . . . . . . . " 2 2. Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 2 2.1. Tipo di gas utilizzato . . . . . . . . . . . . . . . " 3 2.2. Tipo di miscelazione aria-gas . . . . . . . . . . . . " 3 2.3. Tipo di funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . " 4 2.4. Tipo di costruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . " 4 2.5. Tipo di pressurizzazione . . . . . . . . . . . . . . " 4 2.6. Tipo di pressione del gas di alimentazione . . . . . " 5 3. Condizioni di adattabilita' . . . . . . . . . . . . . " 5 3.1. Categoria I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 5 3.2. Categoria II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 5 3.3. Categoria III . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 4. Caratteristiche costruttive . . . . . . . . . . . . . " 6 4.1. Materiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 4.2. Collegamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 4.3. Testa di combustione . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 4.4. Manutenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 6 4.5. Tenuta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 7 4.6. Caratteristiche speciali . . . . . . . . . . . . . . " 7 4.7. Prese di pressione . . . . . . . . . . . . . . . . . " 7 4.8. Apparecchiature di sicurezza e controllo della pressione del gas e dell'aria . . . . . . . . . . . . . " 8 4.9. Apparecchiature di sicurezza e controllo sulle linee di alimentazione del gas e dell'aria . . . . . . " 8 4.10. Caratteristiche elettriche . . . . . . . . . . . . " 19 5. Caratteristiche di funzionamento . . . . . . . . . " 20 5.1 Tenuta della linea di alimentazione del gas a valle del regolatore di pressione . . . . . . . . . . . . " 20 5.2. Portata nominale . . . . . . . . . . . . . . . . . " 20 5.3. Regolarita' di funzionamento . . . . . . . . . . . " 20 5.4. Funzionamento prolungato . . . . . . . . . . . . . " 21 5.5. Indice di ossido di carbonio . . . . . . . . . . . " 22 5.6. Regolatori di pressione . . . . . . . . . . . . . . " 22 5.7. Tempi di sicurezza massimi del bruciatore . . . . . " 22 6. Tecnica delle prove . . . . . . . . . . . . . . . . " 22 6.1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 22 6.2. Preparazione dei gas di prova . . . . . . . . . . . " 23 6.3. Composizione dei gas di prova . . . . . . . . . . . " 24 6.4. Scelta del gas e delle pressioni di prova . . . . . " 24 6.5. Focolare di prova . . . . . . . . . . . . . . . . . " 24 6.6. Documenti da fornire per le prove . . . . . . . . . " 26 6.7. Prove di funzionamento del bruciatore . . . . . . . " 27 6.8. Temperatura delle apparecchiature di controllo, sicurezza e regolazione . . . . . . . . . . . . " 34 6.9. Prova di funzionamento prolungato . . . . . . . . . " 34 6.10. Prova del dispositivo di comando e controllo . . . " 34 6.11. Prova con sovra e sottotensione . . . . . . . . . . " 35 6.12. Strumentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 36 7. Targa e istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . " 36 7.1. Targa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 36 7.2. Istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 36 8. Certificato di prova . . . . . . . . . . . . . . . " 37 Appendice A - Dispositivi automatici di regolazione e sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 38 Appendice B - Dispositivi di comando e controllo . " 38 B 1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 38 B 1.1. Scopo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 38 B 1.2. Oggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 38 B 1.3. Condizioni di riferimento . . . . . . . . . . . . . " 38 B 2. Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 38 B 3. Caratteristiche costruttive . . . . . . . . . . . . " 38 B 3.1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 38 B 3.2. Portata di contatti . . . . . . . . . . . . . . . . " 39 B 3.3. Dispositivi elettrici . . . . . . . . . . . . . . . " 39 B 4. Caratteristiche di funzionamento . . . . . . . . . " 39 B 4.1. Rivelatore di fiamma . . . . . . . . . . . . . . . " 39 B 4.2. Verifica dell'apparecchio di comando e controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 39 B 4.3. Preventilazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 39 B 4.4. Preaccensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 39 B 4.5. Accensione, postaccensione e primo tempo di sicurezza " 40 B 4.6. Accensione dello stadio principale nei bruciatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 40 B 4.7. Arresto per disfunzione o di sicurezza . . . . . . " 40 B 4.8. Arresto di blocco . . . . . . . . . . . . . . . . . " 40 B 4.9. Verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 41 B 5. Tecnica delle prove . . . . . . . . . . . . . . . . " 43 B 5.1. Caratteristiche dell'apparecchio di comando e controllo " 43 B 5.2. Impianto di prova . . . . . . . . . . . . . . . . . " 43 B 5.3. Precisione degli strumenti di misura . . . . . . . " 43 B 5.4. Simulazione di fiamma . . . . . . . . . . . . . . . " 43 B 5.5. Interruzione delle prove . . . . . . . . . . . . . " 43 B.5.6. Prova dei circuiti di comando e di sicurezza in condizione di nuovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 43 B 6. Targa e istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . " 45 B 6.1. Targa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 45 B 6.2. Numerazione dei morsetti e schema di collegamento . " 45 B 6.3. Istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 46 B 7. Certificato di prova . . . . . . . . . . . . . . . " 46 Appendice C -Dispositivi per la prevenzione delle fughe di gas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 46 C 1. Generalita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 46 C 1.1. Scopo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 46 C 1.2. Oggetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 47 C 1.3. Condizioni di riferimento . . . . . . . . . . . . . " 47 C 2. Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 47 C 3. Caratteristiche costruttive . . . . . . . . . . . . " 47 C 3.1. Caratteristiche costruttive generali . . . . . . . " 47 C 3.2. Caratteristiche costruttive particolari . . . . . . " 48 C 4. Caratteristiche di funzionamento . . . . . . . . . " 48 C 4.1. Dispositivo di controllo della tenuta interna delle elettrovalvole di sicurezza . . . . . . . . . . . . . " 48 C 4.2. Dispositivo di controllo della chiusura delle elettrovalvole di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . " 49 C 5. Tecnica delle prove . . . . . . . . . . . . . . . . " 49 C 5.1. Dispositivo di controllo della tenuta interna delle elettrovalvole di sicurezza . . . . . . . . . . . . . " 49 C 5.2. Dispositivo di controllo della chiusura delle elettrovalvole di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . " 50 C 6. Targa e istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . " 51 C 6.1. Targa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 51 C 6.2. Istruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " 51 C 7. Certificato di prova . . . . . . . . . . . . . . . " 51 Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di fogli di aggiornamento. E' importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell'ultima edizione o foglio di aggiornamento. 1. Generalita' 1.1. Scopo La presente norma contiene le prescrizioni riguardanti la costruzione, ai fini della sicurezza, dei bruciatori di gas ad aria soffiata (in seguito denominati bruciatori) alimentati con gas di rete e dei bruciatori misti o combinati, per la parte afferente il gas. Inoltre, nelle appendici B e C da' le prescrizioni riguardanti rispettivamente i dispositivi di comando e controllo dei bruciatori ed i dispositivi per la prevenzione delle fughe di gas, nonche' le modalita' e le tecniche di prova per verificare tali caratteristiche.Nell'installazione dei bruciatori e dei suddetti dispositivi, gli installatori devono attenersi alle norme legislative e norme nazionali in materia. 1.2. Campo di applicazione. La presente norma si riferisce a tutti i bruciatori automatici, compresi quelli misti e combinati, ai dispositivi di comando e controllo ed ai dispositivi automatici degli stessi, nonche' ai dispositivi per la prevenzione delle fughe interne di gas e installati, in locali chiusi, su impianti di riscaldamento e/o condizionamento domestici e similari. La presente norma non riguarda i bruciatori semiautomatici e quelli installati su forni o caldaie inseriti in cicli di lavorazioni industriali o quelli installati all'aperto e/o funzionanti sotto battente liquido. 1.3. Condizioni di riferimento. Le condizioni di riferimento sono: temperatura del gas secco all'ingresso del bruciatore: 15C pressione atmosferica: 1 013 mbar temperatura ambiente convenzionale: 25C tensione:220 V frequenza;50 Hz. 2. classificazione I bruciatori si classificano secondo: il tipo di gas utilizzato; il tipo di miscelazione aria-gas il tipo di funzionamento il tipo di costruzione il tipo di pressurizzazione il tipo di pressione del gas di alimentazione. 2.1. Tipo di gas utilizzato In base al tipo di gas utilizzato i bruciatori si suddividono in categorie seguendo la classificazione dei gas. 2.1.1. Classificazione dei gas I gas combustibili si classificano in tre famiglie in funzione dell'indice di Wobbe riferito al potere calorifico inferiore Wi, alla pressione di 1 013 mbar e alla temperatura di 0C. Prima famiglia gas manufatturati indice di Wobbe W, compreso fra 21,5 e 28,7 MJ/m(elevato alla 3) (5 130 e 6 850Kcal/m(elevato alla 3)). Seconda famiglia 1) gas naturali (gruppo H) Indice di Wobbe Wi, compreso fra i 43,4 e 52,4 MJ/m(elevato alla 3) (10 370 e 12 520 Kcal/m(elevato alla 3)). Terza famiglia gas di petrolio liquefatto Indice di Wobbe Wi, compreso fra 72,0 e 85,3 MJ/M3 (17 200 e 20 380 Kcal/m(elevato alla 3)). 2.1.2. Classificazione degli apparecchi Gli apparecchi sono classificati secondo il tipo e il numero di gas utilizzati. 2.1.2.1. Categoria I Questa categoria comprende gli apparecchi che utilizzano i gas di una sola famiglia o eventualmente di un solo gruppo: categoria I/2H: apparecchi che utilizzano i gas del gruppo H della seconda famiglia categoria I/3: apparecchi che utilizzano i gas della terza famiglia (propano e butano). 2.1.2.2. Categoria II Questa categoria comprende gli apparecchi che utilizzano i gas delle due famiglie: categoriaII12H: apparecchi che possono utilizzare i gas della prima famiglia e quelli del gruppo H della seconda famiglia categoria II 2H3: apparecchi che possono utilizzare i gas del gruppo H della seconda famiglia e quelli della terza famiglia. 2.1.2.3. Categoria III Questa categoria comprende gli apparecchi che utilizzano i gas delle famiglie, cioe' apparecchi che possono utilizzare; gas sia della prima famiglia, sua del gruppo H della seconda famiglia, sua della terza famiglia. 2.2. Tipo di miscelazione aria-gas In base al tipo di miscelazione aria-gas i bruciatori si classificano come segue. 2.2.1. Bruciatore a postmiscelazione Apparecchio nel quale la miscelazione aria-gas avviene totalmente a livello della zona di combustione 2.2.2. Bruciatore a premiscelazione Apparecchio nel qual la miscelazione aria-gas avviene a monte della zona di combustione. 1)La seconda famiglia comprende, oltre il gruppo H, il gruppo L che ha un indice DI Wobbe compreso fra 37,1 e 42,7 MJ/m(elevato alla 3) (8 870 e 10 200 Kcal/m(elevato alla 3)). 2.3. Tipo di funzionamento In base al funzionamento i bruciatori si classificano: in servizio continuo quando rimangono sempre in funzione in servizio intermittente quando interrompono il funzionamento almeno una volta ogni 24 h. Entrambi i tipi di bruciatori possono essere classificati monostadio, multistadio o modulanti. Nel caso di bruciatori multistadio o modulanti e' necessario un dispositivo di regolazione dell'attuatore della serranda dell'aria, dalla cui posizione dipenda l'apertura della elettrovalvola di regolazione o dell'organo di regolazione della portata del gas. Nel caso in cui la serranda dell'aria all'avviamento non abbia la stessa posizione che assume durante il funzionamento a portata nominale, l'elettrovalvola di regolazione od in alternativa l'organo di regolazione della portata del gas debbono essere azionati in dipendenza funzionale dell'organo di regolazione della serranda dell'aria in modo da rispettare quanto prescritto al punto 5.3.3.2.Secondo la loro classificazione i bruciatori hanno le caratteristiche seguenti. 2.3.1. Bruciatore monostadio. Apparecchio previsto per il funzionamento ad un unico stadio di alimentazione;di conseguenza la portata del gas e dell'aria comburente non vengono variate automaticamente durante il funzionamento del bruciatore. 2.3.2. Bruciatore multistadio Apparecchio previsto per il funzionamento a due o piu' stadi di alimentazione; la commutazione da uno stadio all'altro puo' avvenire automaticamente o manualmente. La potenza termica del primo stadio, per i bruciatori a piu' stadi, non deve essere minore di 1/n della potenza termica nominale del bruciatore, dove ne' il numero degli stadi. 2.3.3. Bruciatore modulante Apparecchio previsto per il funzionamento con alimentazione variabile automaticamente in modo continuo almeno tra il 30 ed il 100% della potenza termica nominale del bruciatore. 2.4. Tipo di costruzione. In base al tipo di costruzione i bruciatori si classificano come segue. 2.4.1. Bruciatore monoblocco. Apparecchio in cui il ventilatore dell'aria fa parte integrante del bruciatore. 2.4.2. Bruciatore ad alimentazioni separate. Apparecchio in cui il ventilatore dell'aria e' staccato dal bruciatore. 2.5. Tipo di pressurizzazione In base alle condizioni di pressurizzazione i bruciatori si classificano come segue. 2.5.1. Bruciatore per focolare pressurizzato. Apparecchio adatto a realizzare il processo di combustione in condizioni di pressione relativa positiva della camera di combustione. 2.5.2. Bruciatore per focolare non pressurizzato. Apparecchio adatto a realizzare il processo di combustione in condizione di pressione relativa nulla o negativa della camera di combustione 2.6. Tipo di pressione del gas di alimentazione In base alla pressione del gas di alimentazione i bruciatori si classificano come segue. 2.6.1. Bruciatore per bassa pressione Apparecchio realizzato per funzionare con una pressione di alimentazione p "40mbar. 2.6.2. Bruciatore per alta pressione. Apparecchio realizzato per funzionare con una pressione di alimentazione 40mbar "p'500mbar.Tali apparecchi possono essere installati in impianti ad uso civile solamente nei casi in cui sussistono le condizioni di sicurezza disposte del Ministero dell'interno. 3. Condizioni di adattabilita'. Secondo la categoria di appartenenza le sole operazioni e regolazioni, consentite per passare da un gas di un gruppo o di una famiglia ad un gas di un altro gruppo o di un'altra famiglia e/o adattarsi alle differenti pressioni di distribuzione di un gas, sono indicate qui di seguito. In ogni caso le condizioni di adattabilita' si ritengono lecite solamente se il nuovo campo di lavoro del bruciatore risulta maggiore od uguale a quello che si aveva prima dell'adattamento ad altro tipo di gas. E' Raccomandato che queste operazioni si possano eseguire senza spostare il bruciatore. 3.1. Categoria I 3.1.1. Categoria I/2H Nessun intervento sui bruciatori. 3.1.2. Categoria I/3 Occorrono le seguenti regolazioni: regolazione della portata del gas con sostituzione di ugelli o per mezzo del regolatore di pressione del gas regolazione della portata dell'aria comburente. 3.2. Categoria II 3.2.1. Categoria II12H Occorrono le seguenti regolazioni:regolazione della portata del gas anche con sostituzione di ugelli e/o dispositivi di taratura del regolatore di pressione2 regolazione della portata dell'aria comburente regolazione della portata della fiamma d'avviamento per azione sia di un organo di regolazione, sia per sostituzione di ugelli. 3.2.2. Categoria II/2H3 Occorrono le seguenti regolazioni: regolazione della portata del gas anche con sostituzione di ugelli e/o dispositivi di taratura del regolatore di pressione regolazione della portata dell'aria comburente regolazione della portata della fiamma d'avviamento sia per operazioni su di un organo di regolazione, sia per sostituzione di ugelli. 2)I regolatori di pressione devono essere corredati anche dai dispositivi di taratura necessari per regolare i valori di pressione entro il campo ammesso delle norme in vigore. 3.3. Categoria III Occorrono le seguenti regolazioni: regolazione della portata del gas anche con sostituzione di ugelli e/o dispositivi di taratura del regolatore di pressione regolazione della portata dell'aria comburente regolazione della portata della fiamma di avviamento sia per operazioni su di un organo di regolazione, sia per sostituzione di ugelli. 4. Caratteristiche costruttive 4.1. Materiali I materiali impiegati per la costruzione dei bruciatori e dei loro accessori, oltre ad essere conformi alle norme vigenti, devono avere spessori sufficienti e qualita' soddisfacenti per resistere alle sollecitazioni meccaniche, termiche e chimiche alle quali si troveranno di regola sottoposti. La costruzione dei bruciatori deve essere tale che le caratteristiche di funzionamento siano sempre regolari e che nessuna deformazione e nessun deterioramento degli elementi che costituiscono il bruciatore ed i suoi accessori possa prodursi nelle normali condizioni di trasporto, immagazzinamento, utilizzazione, regolazione e manutenzione. I vari elementi non devono deformarsi ne' deteriorarsi per effetto del riscaldamento. I materiali che vengono a contatto con il gas non devono essere alterati dall'azione chimica di questo. I materiali utilizzati per la realizzazione delle parti che sono direttamente a contatto con i prodotti della combustione devono resistere all'azione corrosiva di queti prodotti. Tutti i materiali utilizzati per rivestimento, per lubrificazione, per guarnizione, che durante l'uso del bruciatore vengono a trovarsi a contatto del gas, devono resistere all'azione degli idrocarburi. Si verificano queste attitudini mediante la totalita' delle prove. 4.2. Collegamenti 4.2.1. Collegamento bruciatore Il bruciatore deve essere fissato rigidamente all'apparecchio di utilizzazione. 4.2.2 Collegamento gas L'attacco del circuito gas al bruciatore deve essere realizzato o tramite flangia PN 16 (UNI 2223) o con raccordo filettato UNI ISO 7/1 e UNI ISO 228/1). Il collegamento dell'impianto interno al circuito gas deve essere realizzato in modo rigido, con l'interposizione di un giunto di dilatazione metallico con attacco a flangia o un raccordo filettato. 4.2.3. Collegamento aria Il collegamento delle tubazioni dell'aria, per i bruciatori ad alimentazione separata, puo' essere realizzato con tubazione rigida e giunto elastico oppure con tubazione flessibile. 4.3. Testa di combustione La costruzione della testa di combustione deve essere realizzata con un riferimento fisso, atto a poter stabilire la sua esatta posizione di funzionamento al fine di consentire la ripetibilita' delle prove. 4.4. Manutenzione Tutti gli organi componenti il bruciatore e le apparecchiature di regolazione devono avere un accesso agevole ed inoltre devono poter essere smontati facilmente e rimontati in posizione corretta; queste operazioni si devono effettuare con utensili comuni o di dotazione del bruciatore. Per una facile manutenzione si deve tener conto che e' necessario consentire un'agevole accessibilita' al motore elettrico, al ventilatore dell'aria, alle apparecchiature di controllo di fiamma di accensione, ai cablaggi vari ed agli organi di regolazione dell'aria, del gas e procedere alla sostituzione delle apparecchiature di controllo di fiamma e accensione, di premiscelazione aria-gas 4.5. Tenuta 4.5.2. Tenuta del circuito a gas Nella linea di alimentazione del gas al bruciatore non devono trovarsi fori per viti, copiglie, ecc. destinati al montaggio dei pezzi. La tenuta dei dispositivi di chiusura e dei pezzi filettati, sistemati sul circuito del gas, deve poter essere garantita anche dopo lo smontaggio e il rimontaggio. Per le giunzioni filettate devono essere usati materiali che assicurino la tenuta del filetto. Per le giunzioni saldate non si deve impiegare un materiale di apporto con punto di fusione minore di 450 C. 4.5.2. Tenuta del circuito aria Nei bruciatori ad alimentazione separata la tenuta del circuito aria deve essere tale che nelle condizioni normali di utilizzazione venga assicurata la continuita' della tenuta. 4.6. Caratteristiche speciali. 4.6.1. Rubinetto di intercettazione. La linea di alimentazione del gas deve essere corredata di un rubinetto a manovra rapida con garanzia di tenuta a 1 bar, ubicato a monte di tutti i dispositivi di controllo e sicurezza, la cui perdita di carico, alla portata nominale del bruciatore, non superi i 0,5 mbar. 4.6.2. Filtro gas La linea di alimentazione del gas deve essere provvista di un filtro idoneo a garantire la filtrazione di particelle con diametro maggiore di 50 u. La perdita di carico, alla portata nominale del bruciatore, per i bruciatori per bassa pressione deve essere minore di 1 mbar e per i bruciatori per alta pressione minore di 12 mbar. 4.6.3. Regolatori di pressione. La linea di alimentazione del gas a servizio di bruciatori per bassa pressione deve essere provvista di regolatore di pressione. Tutti i regolatori di pressione devono avere un attacco per consentire lo sfiato in atmosfera con diametro interno minimo di 10 mm protetto allo sbocco con rete metallica tagliafiamma. L'estremita' di sbocco deve essere posta all'aperto a una distanza non minore di 1,5 m da qualsiasi apertura o presa d'aria. I regolatori provvisti di doppia membrana resistenti ai gas delle 3 famiglie non devono essere raccordati ad alcuna tubazione di sfiato. 4.6.4. Sezione di passaggio aria. Ogni bruciatore deve essere costruito in modo tale che la regolazione della portata d'aria comburente possa essere effettuata solo con l'ausilio di un utensile comune o di dotazione del bruciatore. Il dispositivo di regolazione della portata dell'aria deve essere realizzato in modo tale da consentire durante il funzionamento del bruciatore una luce libera non minore di 1 mm. 4.7. Prese di pressione. 4.7.1. Prese di pressione gas La linea di alimentazione del gas deve essere munita di almeno 3 prese di pressione statica, con diametro esterno nel punto piu' largo uguale a 9 mm e tale da consentire il raccordo con un tubo di gomma, cosi' dislocate: a monte del filtro a valle di ogni regolatore di pressione a valle delle apparecchiature di sicurezza, di regolazione e prima dell'ingresso del gas nella testa di combustione. 4.7.2. Prese di pressione aria Tutti i bruciatori devono essere muniti di una presa di pressione statica di diametro esterno nel punto piu' largo uguale a 9 mm e tale da consentire il raccordo con un tubo di gomma; i bruciatori ad alimentazione separata devono inoltre avere una presa di pressione statica con diametro esterno di 9 mm, ubicata all'ingresso della tubazione aria nel bruciatore, a monte del giunto elastico. 4.8. Apparecchiature di sicurezza e controllo della pressione del gas e dell'aria 4.8.1. Bruciatori per bassa pressione con potenza termica nominale minore o uguale di Qn 350 KW Questi bruciatori devono essere provvisti di: un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostasto) un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) 4.8.2. Bruciatori per bassa pressione con potenza termica nominale maggiore di Qn 350 kW Questi bruciatori devono essere provvisti di: un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di controllo della massima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato). 4.8.3. Bruciatori per alta pressione Tutti i bruciatori per alta pressione devono essere provvisti di: un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di controllo della massima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato). 4.9. Apparecchiature di sicurezza e controllo sulle linee di alimentazione del gas e dell'aria. Tutti i bruciatori, in sede di installazione, oltre al dispositivo di intercettazione manuale collocato all'esterno dell'edificio in posizione facilmente e sicuramente raggiungibile, devono essere provvisti di dispositivi di controllo e di sicurezza come di seguito esposto. 4.9.1. Bruciatori per bassa pressione 4.9.1.1. Bruciatori con potenza termica nominale Qn minore o uguale di 100 kW. Devono essere provvisti di: un rubinetto di intercettazione un giunto antivibrante tre prese di pressione gas una presa di pressione aria un filtro gas un regolatore di pressione gas un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) una elettrovalvola di sicurezza classe A tempo di chiusura Tc ' 1 s un eventuale organo di regolazione della portata gas che puo' far parte della elettrovalvola una griglia o rete di protezione o altro dispositivo nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm una serranda di regolazione aria. Per l'ubicazione dei vari organi menzionati e per le caratteristiche di funzionamento, vedere lo schema esemplificato di installazione illustrato nella fig. 1. ----> Vedere Immagine a pag. 52 della G.U. <---- 4.9.1.2. Bruciatori con potenza termica nominale 100 KW minore di Qn minore o uguale a 350 KW Devono essere provvisti di: un rubinetto di intercettazione un giunto antivibrante tre prese di pressione gas una presa di pressione aria un filtro gas un regolatore di pressione gas un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s una elettrovalvola di regolazione classe A o B. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di portata gas che puo' far parte della elettrovalvola di regolazione. L'organo di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da un attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel qual caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di regolazione della serranda dall'aria in modo da rispettare quanto prescritto in 5.3.3.2. una griglia o rete di protezione o altro dispositivo nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm una serranda di regolazione aria una elettrovalvola di sfiato in atmosfera classe A o B aperta a bruciatore fermo oppure un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas. Per l'ubicazione dei vari organi menzionati e per le caratteristiche di funzionamento, vedere lo scherma esemplificativo di installazione illustrato in figura 2a e quello della fig. 2b per bruciatori con circuito pilota. ----> Vedere Immagini da pag. 53 a pag. 54 della G.U. <---- 4.9.1.3. Bruciatori con potenza termica nominale 350 KW minore di Qn minore o uguale di 2 000 KW Devono essere provvisti di: un rubinetto di intercettazione un giunto antivibrante tre prese di pressione gas una presa di pressione aria un filtro gas un regolatore di pressione gas un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato); un organo di controllo della massima pressione gas (per esempio pressostato) un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi classe A, oppure una elettrovalvola di sicurezza classe A e un organo di regolazione della portata gas asservito alla serranda di regolazione dell'aria. In quest'ultimo caso il consenso all'accensione deve essere dato con l'organo di regolazione della portata del gas in posizione di avviamento e nel caso invece sia previsto il circuito gas pilota, con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito principale in posizione di chiuso ed anche con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito gas pilota in posizione di avviamento un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di portata gas che puo' far parte della elettrovalvola di regolazione. L'organo di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da un attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel quel caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di regolazione della serranda dell'aria in modo da rispettare quanto prescritto in 5.3.3.2 una griglia o rete di protezione o altro dispositivo nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm una serranda di regolazione aria un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas. Per l'ubicazione dei vari organi menzionati e per le caratteristiche di funzionamento vedere lo schema esemplificato di installazione in fig. 3a e quello di fig. 3b per bruciatori con circuito pilota. ----> Vedere Immagini da pag. 56 a pag. 57 della G.U. <---- 4.9.1.4. Bruciatore con potenza termica nominale Qn 2 000 KW I bruciatori con potenza termica nominale 2 000 KW devono essere di tipo multistadio o modulante e devono essere provvisti di: - un rubinetto di intercettazione - un giunto antivibrante - tre prese di pressione gas nel circuito principale e due nel circuito pilota, se previsto - una presa di pressione aria - un filtro gas - un regolatore di pressione gas nel circuito principale e uno nel circuito pilota, se previsto - un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) nel circuito principale ed uno nel circuito pilota, se previsto - un organo di controllo della massima pressione gas (per esempio pressostato) nel circuito gas principale - un organo di sicurezza della minima pressione aria ( per esempio pressostato) - una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo chiusura Tc minore o uguale di 1 s - una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi classe A nel circuito principale, oppure una elettrovalvola di sicurezza classe A e un organo di regolazione della portata del gas, asservito alla serranda di regolazione dell'aria. In quest'ultimo caso il consenso all'accensione deve essere dato con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito principale in posizione di avviamento e nel caso invece sia previsto il circuito gas pilota, con l'organo di regolazione della una portata del gas del circuito principale in posizione di chiuso ed anche con l'organo di regolazione dlla portata del gas del circuito gas pilota in posizione di avviamento - una elettrovalvola di sicurezza classe A nel circuito pilota, se previsto. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s - una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o piu' stadi classe A, nel circuito gas pilota, se previsto, oppure una elettrovalvola di sicurezza di classe A e un organo di regolazione della portata del gas asservito alla serranda di regolazione dell'aria. In quest'ultimo caso il consenso all'accensione deve essere dato con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito regolazione della portata del gas del circuito principale posizione chiuso; un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas nel circuito principale ed uno nel circuito pilota, se previsto; un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di portata gas puo' far parte della elettrovalvola di regolazione. L'organo di attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel qual caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di regolazione della serranda dell'aria in modo da rispettare quanto prescritto al punto 5.3.3.2.; una griglia o rete di protezione o altro dispositivo nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm; una serranda di regolazione aria; un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas. Nelle figure 4a e 4b vari organi menzionati nel caso in cui sia previsto un circuito pilota vedere lo schema esmplificativo di fig. 3a. ----> Vedere Immagini da pag. 59 a pag. 60 della G.U. <---- 4.9.2.Bruciatori per alta pressione Premesso quanto e' stato esposto in 2.6.2. sulla linea di alimentazione gas non devono essere installati i regolatori di pressione se gli stessi possono pregiudicare il corretto funzionamento del bruciatore. I requisiti minimi a cui devono rispondere i bruciatori sono i seguenti. 4.9.2.1. Bruciatori con potenza termica nominale Qn minore o uguale di 100 kw. Devono essere provvisti di: - un rubinetto di intercettazione - un giunto antivibrante - tre prese di pressione gas - una presa di pressione aria - un filtro gas- un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) - un organo di controllo della massima pressione gas per (esempio pressostato) - un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) - una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc ' 1 s - una elettrovalvola di regolazione A. Tempo di chiusura Tc ' 1 s - un eventuale organo di regolazione della portata gas che puo' far parte della elettrovalvola - una griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm - una serranda di regolazione aria. 4.9.2.2. Bruciatori con potenza termica nominale 100 kW minore di Qn minore o uguale di 350 kW Devono essere provvisti di: - un rubinetto di intercettazione - un giunto antivibrante - tre prese di pressione gas - una presa da pressione aria - un filtro gas - un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato - un organo di controllo della massima pressione gas per esempio pressostato - un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) - una elettrovalvola di sicurezza A. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s - una elettrovalvola di regolazione classe A. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s - un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas - un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di portata gas che puo' far parte della elettrovalvola di regolazione. L'organo di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da un attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel qual caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di regolazione della serranda dell'aria in modo da rispettare quanto prescritto in 5.3.3.2 - una griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm - una serranda di regolazione aria -una elettrovalvola di sfiato in atmosfera, classe A, aperta a bruciatore fermo oppure un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas. 4.9.2.3. Bruciatori con potenza termica nominale 350 kW minore di Qn minore o uguale di 2 000 kW Devono essere provvisti di: - un rubinetto di intercettazione - un giunto antivibrante - tre prese di pressione gas - una presa di pressione aria - un filtro gas - un organo di controllo della minima pressione gas (per esempio pressostato) - un organo di controllo della massima gas (per esmpio pressostato) - un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato) - una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s - una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi classe A oppure una elettrovalvola di sicurezza classe A e un organo di regolazione della portata del gas, asservito alla serranda di regolazione dell'aria. In quest'ultimo caso il consenso all'accensione deve essere data con l'organo di regolazione della portata del gas in posizione di avviamento, e nel caso invece sia previsto il circuito gas pilota con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito principale in posizione di chiusoed anche con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito gas pilota in posizione di avviamento - una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s nel circuito gas pilota, se previsto - un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas - un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di portata gas che puo' far parte della elettrovalvola di regolazione. L'organo di regolazione di portata gas puo' essere azionato da un attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel qual caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di regolazione della serranda dell'aria in modo da rispettare quanto prescritto in 5.3.3.2 - una griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm - una serranda di regolazione aria - un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas. 4.9.2.4. Bruciatori con potenza termica nominale Qn maggiore di 2.000 KW - i Bruciatori con potenza termica nominale maggiore di 2.000 KW devono essere di tipo multistadio o mudulante e devono essere provvisti di: - un ribinetto di intercettazione; - un giunto antivibrante; - tre prese di pressione-gas nel circuito principale e due nel circuito pilota se previsto; - una presa di pressione aria; - un filtro gas; - un organo di controllo della minima pressione di gas (per esempio pressostato) nel circuito gas principale ed uno nei circuito gas pilota, se previsto; - un organo di controllo della massima pressione gas (per esempio pressostato) nel circuito gas principale e uno nel circuito gas pilota, se previsto; - un organo di sicurezza della minima pressione aria (per esempio pressostato): - una elettrovalvola di sicurezza classe A nel circuito principale. Tempo di chiusura (lettere greche); - una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi classe A nel circuito principale, oppure una elettrovalvola di sicurezza A e un organo di regolazione della portata del gas, asservito alla serranda di regolazione dell'aria. In quest'ultimo caso il consenso all'accensione deve essere dato con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito principale in posizione di avviamento, e nel caso invece sia previsto il circuito gas pilota con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito principale in posizione di chiuso ed anche con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito gas pilota in posizione di avviamento; - una elettrovalvola di sicurezza classe A nel circuito pilota, se previsto. Tempo di chiusura (lettere greche); - una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi di classe A nel circuito gas pilota, se previsto, oppure una elettrovalvola di sicurezza classe A e un organo di regolazione della portata del gas asservito alla serranda di regolazione dell'aria. In quest'ultimo caso il consenso all'accensione deve essere dato con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito gas pilota in posizione di avviamento ed anche con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito principale in posizione di chiuso; - un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas nel circuito ed uno nel circuito pilota se previsto; - un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di portata gas che puo' far parte della elettrovalvola di regolazione. L'organo di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da un attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel qual caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di regolazione della serranda dell'aria in modo da rispettare quanto prescritto in 5.3.3.2; - una griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea dell'aria, che non consenta il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 12 mm; - una serranda di regolazione aria; - un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas. 4.10. Caratteristiche elettriche Tutte le apparecchiature elettriche utilizzate corredo dei bruciatori devono essere conformi a quanto disposto dalla legge 1 marzo 1968, N. 186 (norme CEI). Il grado di protezione deve essere non minore di IP 40 5 Caratteristiche di funzionamento 5.1. Tenuta della linea di alimentazione del gas a valle del regolatore di pressione La linea di alimentazione del gas del bruciatore e le apparecchiature di sicurezza e regolazione ivi inserite devono essere a tenuta verso l'esterno e l'interno. Essa e' assicurata quando la prova, effettuata come indicato in 6.7.1 e 6.7.2, non consente una fuga di gas maggiore di: - 70 cm(elevato alla 3)/h per i bruciatori di potenza termica nominale minore o uguale di Qn ' 100 kW - 140 cm(elevato alla 3)/h per i bruciatori di potenza termica nominale 100 kW minore di Qn minore o uguale di 350 kW - 210 cm(elevato alla 3)/h per i bruciatori di potenza termica nominale 350 kW minore di Qn minore o uguale di 2000 kW - 280 cm(elevato alla 3)/h per i bruciatori di potenza termica nominale Qn maggiore di 2000 kW 5.2. Portata nominale La portata nominale viene verificata secondo le prescrizioni di cui in 6.7.4 agendo eventualmente sul regolatore di pressione. Sul valore di portata nominale e' consentita una tolleranza di piu' o meno di 5% quando gli apparecchi vengono alimentati con gas della terza famiglia. Se il bruciatore principale e' corredato di bruciatore pilota, che resta acceso durante il funzionamento, la portata di questo deve essere compresa nella portata misurata. I regolatori manuali di portata di gas devono avere chiaramente segnate le posizioni che indicano il senso di aumento delle portate stesse. 5.3. Regolarita' di funzionamento 5.3.1. Sicurezza di funzionamento Nelle condizioni di buona combustione, il bruciatore deve funzionare senza vibrazioni passando dalla minima alla massima portata di gas e alle pressioni minima e massima esistenti in camera di combustione. Non si devono avere fenomeni di distacco o ritorno di fiamma al livello della testa di combustione. 5.3.2. Temperatura delle apparecchiature di controllo, sicurezza e regolazione Nelle condizioni di prova definite in 6.7 la temperatura delle apparecchiature di controllo, sicurezza e regolazione non deve superare, nei punti di presa, la temperatura ambiente di: 35 C per i metalli o materiali equivalenti 45 C per la porcellana o materiali equivalenti 60 C per le materie plastiche o materiali equivalenti. I rivestimenti anticorrosivi delle parti metalliche non devono essere danneggiate dal calore sviluppato dal bruciatore. 5.3.3. Accensione 5.3.3.1. Generalita' I bruciatori possono essere accesi sia direttamente per mezzo di una scintilla elettrica (o di un dispositivo similare), sia tramite bruciatore un pilota o fiamma di avviamento accesa a sua volta da una scintilla elettrica. Il dispositivo di accenzione non puo' essere inserito prima della fine del tempo di preventilazione. 5.3.3.2. Preventilazione Il volume minimo dell'aria di preventilazione deve essere almeno quattro volte il volume del focolare. La preventilazione deve essere effettuata con la serranda dell'aria nella posizione in cui si porterebbe durante il funzionamento del bruciatore alla potenza termica nominale, per un tempo minimo di preventilazione di 30 s oppure regolazione minore, ma con tempi proporzionalmente maggiori. 5.3.3.3. Fiamma di avviamento o bruciatore pilota I bruciatori di potenza termica nominale Qn minore o uguale di 100 kW possono essere accesi direttamente alla loro potenza termica nominale.I bruciatori di potenza termica nominale Qn minore di 100 kW devono essere accesi ad una potenza ridotta non maggiore del 40% della loro potenza termica nominale. La potenza termica della fiamma di avviamento o bruciatore pilota si puo' ottenere: - tramite apertura progressiva od in due tempi successivi di una elettrovalvola o di un organo di regolazione per bruciatori di potenza termica nominale Qn minore o uguale di 350 kW minore o uguale di On 2.000 KW - tramite apertura in due tempi successivi di una elettrovalvola o di un organo di regolazione, controllati dal dispositivo di comando e controllo, per bruciatori di potenza termica nominale 350 KW minore di Qn minore o uguale di 2000 KW tramite aperura di una elettrovalvola su un circuito d'avviamento che puo' alimentare sia il bruciatore principale, sia l'eventuale bruciatore pilota. I bruciatori di potenza termica nominale Qn maggiore di 2000 kW si devono accendere tramite una fiamma d'avviamento la cui potenza massima sia minore del 40% della potenza termica nominale. 5.3.4. Interaccensione Nelle condizioni di prova stabilite in 6.7.7.1 l'interaccensione deve avvenire in modo corretto con fiamma stabile. 5.3.5. Afflusso del gas L'apparecchio di comando e controllo deve dare il consenso all'afflusso del gas solamente dopo che: - e' terminato il tempo di preventilazione - il dispositivo di sicurezza contro la minima pressione dell'aria ha segnalato pressione sufficiente d'aria - il/i dispositivo/i di controllo del gas ha/hanno segnato la pressione del gas prevista dal costruttore per il funzionamento corretto del bruciatore. Per i bruciatori provvisti di circuito di avviamento o di bruciatore pilota, la liberazione del gas nel circuito principale puo' avvenire solamente dopo che la fiamma d'avviamento sia stata controllata. 5.3.6. Controllo fiamma Il bruciatore principale deve essere controllato durante il funzionamento. Se esiste un bruciatore pilota non inserito nella testa di combustione del bruciatore principale, anche questo deve essere controllato. Il dispositivo di accensione non puo' prolungare il tempo di accensione oltre il primo tempo di sicurezza. Sui bruciatori che si compongono di piu' fiamme particolari, il controllo di una di queste e' sufficiente, purche' il bruciatore principale sia a testa di combustione unica e che le fiamme non controllate siano perfettamente accese da quella controllata. Se al termine del 1o tempo di sicurezza la fiamma non e' segnalata, si deve verificare un arresto di blocco. 5.3.7. Spegnimento di fiamma Per i bruciatori di potenza termica nominale Qn minore o uguale di