(all. 1 - art. 1) (parte 1)
CDU 697.326.696.2              NORMA ITALIANA            APRILE 1988
====================================================================
   CIG         CALDAIE AD ACQUA FUNZIONANTI A GAS          U N I
                       CON BRUCIATORE ATMOSFERICO          7271
                        PRESCRIZIONI DI SICUREZZA
====================================================================
Hot  water  heating  gas  boilers  with  atmosferic  burners - Safety
requirements
Dimensioni in mm
1.      Generalita'  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  Pag.  1
1.1     Scopo  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    1
1.2.    Campo di applicazione 2
2.      Classificazione"
2.1     Classificazione dei gas  . . . . . . . . . . . . . . . "    2
2.2     Classificazione delle caldaie  . . . . . . . . . . . . "    2
3.      Caratteristiche costruttive  . . . . . . . . . . . . . "    3
3.1.    Condizioni di adattabilita'  . . . . . . . . . . . . . "    3
3.2.    Progettazione  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    4
3.3.    Materiali  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    4
3.4.    Accessibilita' delle caldaie facilita' di manutenzione   "
4
3.5.    Raccordi alla canalizzazione del gas e dell'acqua  . . "    5
3.6.    Tenuta dei circuiti della caldaia  . . . . . . . . . . "    5
3.7.    Apporto di aria comburente ed evacuazione
dei prodotti della combustione (fumi)  . . . . . . . . . . . . "    6
3.8.    Verifica dello stato di funzionamento  . . . . . . . . "    6
3.9.    Svuotamento idraulico  . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
3.10.   Mancanza di energia ausiliaria: sicurezza
di funzionamento   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
3.11.   Dispositivi di intercettazione del gas   . . . . . . . "    7
3.12.   Dispositivi di regolazione della portata termica   . . "    7
3.13.   Apparecchiature di sicurezza e di controllo  . . . . . "    8
3.14.   Bruciatore   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    9
3.15.   Ugelli   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    9
3.16.   Prese della pressione del gas  . . . . . . . . . . . . "    9
3.17.   Parti elettriche   . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    9
4.      Caratteristiche funzionali   . . . . . . . . . . . . . "   10
4.1.    Tenuta dei circuiti della caldaia  . . . . . . . . . . "   10
4.2.    Verifica della portata termica del bruciatore  . . . . "   10
4.3.    Regolarita' di funzionamento del bruciatore  . . . . . "   11
4.4.    Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza
                                                               "   11
4.5.    Combustione  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   14
4.6.    Rendimento   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   14
4.7.    Controllo della condensazione  . . . . . . . . . . . . "   15
4.8.      Resistenza  idraulica per caldaie senza circolatore - Curva
caratteristica portata/prevalenza residua per caldaie con circolatore
incorporato  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   16
4.9.      Limiti  di  temperatura  dei  dispositivi  di  manovra,  di
regolazionee di sicurezza, delle manopole di comando  e  delle  parti
suscettibili di essere toccate   . . . . . . . . . . . . . . . "   16
4.10.       Limiti  di  temperatura  del  pavimento  e  delle  pareti
circostanti                                                    "   17
5.      Metodi di prova  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   17
5.0.    Condizioni generali di prova   . . . . . . . . . . . . "   17
5.1.    Prova di tenuta dei circuiti della caldaia   . . . . . "   23
5.2.    Verifica della portata termica del bruciatore  . . . . "   24
5.3.    Regolarita' di funzionamento del bruciatore  . . . . . "   25
5.4.    Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza
                                                               "   28
5.5.    Prova di combustione   . . . . . . . . . . . . . . . . "   29
5.6.    Rendimento   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   32
5.7.    Controllo della condensazione  . . . . . . . . . . . . "   32
5.8.    Resistenza idraulica per caldaie senza circolatore - Curva
caratteristica portata /prevalenza residua per caldaie con
circolatore incorporato  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   33
5.9.      Limiti  di  temperatura  dei  dispositivi  di  manovra,  di
regolazione e  di  sicurezza,  delle  manopole  di  comando  e  parti
suscettibili di essere toccate   . . . . . . . . . . . . . . . "   34
5.10        Limiti  di  temperatura  del  pavimento  e  delle  pareti
circostanti                                                    "   34
6.      Targa ed istruzioni  . . . . . . . . . . . . . . . . . "   36
6.1.    Targa  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "   36
6.2.    Istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "   36.
1) Generalita'
1.1.Scopo
  La presente norma stabilisce un sistema di classificazione, le
caratteristiche costruttive e di funzionamento ai fini della
sicurezza nonche' i metodi di prova delle caldaie a gas corredate di
bruciatore atmosferico.
  Le   norme   UNI   sono  revisionate,  quando  necessario,  con  la
pubblicazione sia di nuove edizioni sia di fogli di  aggiornamento.E'
importante  pertanto  che  gli  utenti  delle  stesse si accertino di
essere in possesso dell'ultima edizione o foglio di aggiornamento.
  1.2. Campo di applicazione
  La presente norma si applica alle caldaie ad acqua a basamento ed a
parete di tipo B1 e C1 (vedere 2.2.2.) aventi:
- possibilita' di utilizzare uno o piu' combustibili gassosi compresi
nelle tre famiglie dei gas combustibili;
-  portata termica nominale minore o uguale a 115 kW per le caldaie a
basamento e minore o uguale a 50kW per le caldaie a parete
- bruciatore atmosferico facente parte integrante dell'apparecchio;
-  temperatura  dell'acqua  in  condizioni  di  normale funzionamento
minore o uguale a 95 ›C;
- scarico dei fumi a tiraggio naturale.
La norma si applica altresi' alla sezione riscaldamento delle caldaie
combinate.
La norma non si applica:
-  alle  caldaie  costituite  da  piu' focolari, asserviti ad un solo
dispositivo rompitiraggio;
- alle caldaie con piu' attacchi per lo scarico dei fiumi;
- alle caldaie da installare a cielo scoperto;
- alle caldaie a condensazione;
- alle caldaie con tiraggio forzato.
           Nota  -  Le  condizioni di messa in opera delle caldaie di
          cui alla presente norma, da  installare  all'esterno  degli
          edifici,    devono    essere   conformi   alle   specifiche
          prescrizioni delle norme UNI 7129/1) e UNI 7131/1).
2. Classificazione.
2.1. Classificazione dei gas
  I  gas  combustibili  sono classificati in tre famiglie in funzione
del valore del loro indice Wobbe inferiore (Wi).
Prima famiglia: gas manifatturati dei gruppi a e b
           W,compreso tra 20,5 e 26,8 MJ/m(elevato alla 3)
la prima famiglia si divide in due gruppi:
      Gruppo a: Wi compreso tra 20,5 e 25,2 MJ/m(elevato alla 3)
      Gruppo b: Wicompreso tra 23,3 e 28,7 MJ/m(elevato alla 3)
Seconda  famiglia:  gas  naturale  dei  gruppi  H  ed L e loro gas di
sostituzione
           Wi compreso tra 37,1 e 52,4 MJ/m(elevato alla 3)
la seconda famiglia si divide in due gruppi:
     Gruppo H: Wi compreso tra i 43,4 e 52,4 MJ/m(elevato alla 3)
     Gruppo L: Wi compreso tra i 37,1 e 42,8 MJ/m(elevato alla 3)
Terza famiglia: gas di petrolio liquefatti- GPL
          Wi compreso tra i 72,0 e 85,3 MJ/m(elevato alla 3)
2.2. Classificazione delle caldaie
  Ai  fini  della  presente  norma  le  caldaie  si  classificano  in
CATEGORIE in funzione dei gas che sono in grado di  utilizzare  e  in
TIPI   in  funzione  del  modo  di  evacuazione  dei  prodotti  della
combustione.
2.2.1 Categoria delle caldaie
2.2.1.1. Categoria I In questa categoria sono comprese le caldaie
idonee per l'utilizzazione di gas appartenti ad una sola famiglia.
  Categoria I/2H
comprende  le  caldaie  previste  per utilizzare unicamente i gas del
gruppo H della seconda famiglia.
  Categoria I/3
Comprende  le caldaie previste per utilizzare tutti i gas della terza
famiglia (propano e butano).
---------------
Attualmente in corso di revisione
2.2.1.2. Categoria II
  In   questa   Categoria   sono   comprese  le  caldaie  idonee  per
l'tilizzazione dei gas appartenenti a due famiglie.
Categoria II/12H
  Comprende  le  caldaie  previste  per  utilizzare i gas della prima
famiglia e quelli del gruppo H della seconda famiglia.
Categoria II/2H3
  Comprende  le  caldaie  previste  per utilizzare i gas del gruppo H
della seconda famiglia ed i gas della terza famiglia.
categoria III
In   questa   categoria   sono   comprese   le   caldaie  idonee  per
l'utilizzazione dei gas appartenenti alle tre famiglie.
2.2.2. Tipi di caldaie
2.2.2.1. Tipo B1
Le  caldaie  di  tipo  B1  sono  destinate ad essere raccordate ad un
condotto di evacuazione dei prodotti  della  combustione  a  tiraggio
naturale; l'aria comburente e' prelevata direttamente dal locale dove
e' installata la caldaia.
2.2.2.2. Tipo C1
Le  caldaie  di  tipo  C1  hanno  il  circuito  di combustione stagno
raccordato ad un dispositivo speciale  che  consente  l'alimentazione
dell'aria   comburente   al   bruciatore   prelevandola  direttamente
dall'esterno attraverso un muro  perimetrale  e,  contemporaneamente,
assicura,  nello  stesso  modo, l'evacuazione diretta all'esterno dei
prodotti della combustione.
3. Caratteristiche costruttive
3.1. Condizioni di adattabilita'
In  funzione  della  categoria  di  appartenenza  vengono  di seguito
indicate  le  sole  operazioni  e  regolazioni  consentite   per   la
controversione  delle  caldaie,  dal  funzionamento  con un gas di un
gruppo o di una famiglia al funzionamento con  un  gas  di  un  altro
gruppo  o  di  un'altra  famiglia  e/o  per  l'adeguamento alle varie
pressioni di distribuzione di un gas.
Tali operazioni devono potersi effettuare senza scollegare la caldaia
dalle condutture cui e' allacciata.
3.1.1. Categoria I
categoria I/2H e I/3
intervento sul regolatore di pressione del gas.
3.1.2 Categoria II
3.1.2.1. Categoria II/12H
Regolazione  della  portata del gas al bruciatore principale mediante
l'eventuale  sostituzione  di   ugelli   o   di   orifizi   calibrati
(diaframmi).
Regolazione dell'aria primaria.
Regolazione  della  portata  di gas al bruciatore pilota sia mediante
l'intervento  sul  dispositivo  di  regolazione,  sia   mediante   la
sostituzione  di  ugelli  o  di  orifizi  calibrati (diaframmi), sia,
eventualmente, mediante la sostituzione dell'intero bruciatore pilota
o di parti di esso.
Intervento sul regolatore di pressione del gas.
Regolazione dell'eventuale pressostato del gas.
Taratura  del  dispositivo  di  adattamento  della  portata  del gas,
eventualmente,  anche  mediante  la   sostituzione   di   parti   del
dispositivo stesso.
Le   operazioni  di  sostituzione  delle  parti  sopraindicate  e  le
regolazioni  sono  ammesse  per  la  conversione  delle  caldaie  dal
funzionamento con un gas della prima famiglia al funzionamento con un
gas della seconda famiglia e viceversa.
3.1.2.2. Categoria II/2H3
Regolazione  della  portata del gas al bruciatore principale mediante
l'eventuale sostituzione di ugelli o orifizi calibrati (diaframmi).
Regolazione dell'aria primaria.
Regolazione  della  portata  di gas al bruciatore pilota sia mediante
l'intervento  sul  dispositivo  di  regolazione,  sia   mediante   la
sostituzione  di  ugelli  o  di  orifizi  calibrati (diaframmi), sia,
eventualmente, mediante la sostituzione dell'intero bruciatore pilota
o di parti di esso.
Intervento sul regolatore di pressione del gas.
Regolazione dell'eventuale pressostato del gas.
Taratura  del  dispositivo  di  adattamento  della  portata  del  gas
eventualmente anche mediante la sostituzione di parti del dispositivo
stesso.
Eventuale  sostituzione  della  valvola  automatica del gas per i gas
della terza famiglia.
Le   operazioni  di  sostituzione  delle  parti  sopraindicate  e  le
regolazioni  sono  ammesse  per  la  conversione  delle  caldaie  dal
funzionamento  con un gas della seconda famiglia al funzionamento con
un gas della terza famiglia e viceversa.
3.1.3. Categoria III
Regolazione  della  portata del gas al bruciatore principale mediante
l'eventuale sostituzione di ugelli o di orifizi (diaframmi).
Regolazione dell'aria primaria.
Regolazione  della  portata del gas al bruciatore pilota sia mediante
l'intervento su  un  dispositivo  di  regolazione,  sia  mediante  la
sostituzione  di  ugelli  o  di  orifizi  calibrati  (diaframmi) sia,
eventualmente, mediante la sostituzione dell'intero bruciatore pilota
o di parti di esso.
Intervento sul regolatore di pressione del gas.
Regolazione dell'eventuale pressostato del gas.
Taratura  del  dispositivo  di  adattamento  della  portata  del gas,
eventualmente anche mediante la sostituzione di parti del dispositivo
stasso.
Eventuale  sostituzione  della  valvola  automatica del gas per i gas
della terza famiglia.
Le   operazioni   di  sotituzione  delle  parti  sopraindicate  e  le
regolazioni  sono  ammesse  per  la  conversione  delle  caldaie  dal
funzionamento  con un gas di una famiglia al funzionamento con un gas
di un'altra famiglia.
3.2. Progettazione
Le  caldaie  oggetto della presente norma, devono essere progettate e
costruite in modo che, se installate in conformita' alla UNI  7129  e
UNI  7131, nell'uso normale, il loro funzionamento sia sicuro e cioe'
che le persone e l'ambiente circostante non possano essere  messi  in
pericolo.
Le caldaie devono essere progettate in modo da:
potere  essere  equipaggiate  con  gli apparecchi di regolazione e di
controllo idonei;
evitare  surriscaldamenti  localizzati  o difficolta' di circolazione
dell'acqua;
evitare  la  condensazione  del  vapor  d'acqua  contenuto  nei fiumi
durante il funzionamento in regime di temperatura.
Se,  in  fase  di  accensione, si verifica una qualche condensazione,
questa non deve fuoriuscire  dall'pparecchio  ne'  comprometterne  la
sicurezza  rendere  posssibile  lo spurgo dell'aria dallo scambiatore
consentire  le  normali  dilatazioni   dovute   ai   cambiamenti   di
temperatura.
Raccordi,  rubinetti,  ugelli,fiamme  pilota  e  altri  organi devono
essere previsti e costruiti in modo da garantire robustezza e  tenuta
soddisfacenti.
3.3.Materiali
I  materiali  impiegati  per  la costruzione delle caldaie e dei loro
accessori devono avere spessore sufficiente  ed  essere  di  qualita'
idonea  per  resistere  alle  sollecitazioni  meccaniche,  termiche e
chimiche alle quali si troveranno normalmente sottoposti.
I  materiali e la costruzione degli apparecchi devono essere tali per
cui le  caratteristiche  di  funzionamento  siano  sempre  normali  e
nessuna   deformazione   e   nessun   deterioramento  degli  elementi
costituenti le caldaie possano prodursi nelle normali  condizioni  di
trasporto, di immagazzinamento, d'utilizzo e di manutenzione.
I  materiali  utilizzati  per il rivestimento, per la lubrificazione,
per le guarnizioni, ed ogni altro materiale che durante  l'uso  delle
caldaie  venga  a  trovarsi  a  contatto  del  gas,  devono resistere
all'azione sia degli idrocarburi sia degli altri componenti  del  gas
stesso.I  materiali  utilizzati  per la realizzazione delle parti che
sono direttamente a contatto con i prodotti della combustione  devono
resistere all'azione termica e corrosiva degli stessi.
3.4. Accessibilita' delle caldaie: facilita' di manutenzione.
Gli   elementi  che  devono  essere  verificati  o  smontati  per  la
manutenzione ordinaria, devono essere facilmente accessibili sia pure
dopo  rimozione  del  mantello; devono essere smontabili con utensili
comuni e devono  avere  caratteristiche  tali  da  non  poter  essere
rimontati in modo scorretto.
Il  bruciatore, la camera di combustione e le parti in contatto con i
prodotti della combustione devono poter essere puliti facilmente  con
mezzi  meccanici  o  chimici,  secondo le istruzioni del costruttore,
senza che tale operazione  richieda  di  scollegare  la  caldaia  dai
condotti  di  alimentazione  del  gas  e  dell'acqua  e senza che sia
richiesto l'impiego di attrezzi speciali.
L'utente  deve  poter  accedere  facilmente  agli  organi  di comando
occorrenti per la normale conduzione delle  caldaie  e  deve  poterli
manovrare  senza  dover rimuovere neppure parzialmente il mantello di
copertura: e'  ammessa  tuttavia  l'apertura  di  uno  sportello.  Le
indicazioni  (targa,  indicazione  della  posizione  degli  organi di
comando e simili) devono essere chiare ed indelebili.
3.5. Raccordi alla canalizzazione del gas e dell'acqua
I  raccordi  delle  caldaie  alle canalizzazioni del gas e dell'acqua
devono essere facilmente accessibili. Attorno ai raccordi deve essere
previsto  lo  spazio  occorrente  per  consentire il libero movimento
degli attrezzi (dopo eventuale rimozione del mantello di copertura.
3.5.1. Raccordo alla canalizzazione del gas
Deve  essere  possibile  in  ogni  caso  raccordare le caldaie ad una
canalizzazione del gas rigida, mediante raccordi filettati, flangiati
o a compressione.
Se  le  caldaie  sono  corredate  di  raccordo filettato, questo deve
essere conforme alle UNI ISO 7 o UNI ISO 228.
Se le caldaie sono previste per il raccordo flangiato, il costruttore
deve fornire con l'apparecchio la controflangia e la guarnizione  per
la tenuta.
Tutte  le tubazioni del gas facenti parte delle caldaie devono essere
metalliche.
3.5.2. Raccordo alla canalizzazione dell'acqua.
I raccordi al circuito dell'acqua devono esser smontabili.
La  tubazione  di  mandata e quella di ritorno del circuito idraulico
devono essere contraddistinte in modo evidente.
3.6. Tenuta dei circuiti della caldaia.
3.6.1. Tenuta del circuito gas.
Deve essere assicurata la tenuta dei condotti e degli accessori della
caldaia costituenti il circuito gas; pertanto i  fori  per  le  viti,
prigionieri  e  simili  destinati  al  fissaggio di pezzi con la sola
eccezione degli elementi di chiusura degli  orifizi  predisposti  per
effettuare misure, non devono essere in comunicazione con il circuito
del gas.
La  tenuta  dei pezzi e degli assiemi costituenti il circuito dei gas
suscettibili di essere smontati ai fini delle normali  operazioni  di
manutenzione  periodica  presso  l'utente, deve essere assicurata per
mezzo di giunti meccanici (per esempio  giunti  metallo  su  metallo,
guarnizioni  o  giunti  torcidali)  e deve permanere inalterata anche
dopo ripetute operazioni  di  smontaggio  e  montaggio.  E'  comunque
escluso  l'impiego  di  prodotti  sigillanti  quali  nastri,  paste o
liquidi per assicurare la tenuta, mentre e' ammesso l'impiego di tali
sigillanti  per  montaggi di particolari che non sono suscettibili di
rimozione. I prodotti sigillanti  impiegati  in  questo  caso  devono
garantire  la  tenuta  di  gas nel tempo, nelle normali condizioni di
utilizzazione della caldaia.
Il  montaggio di particolari non filettati del circuito gas destinati
ad assicurare la tenuta non deve essere realizzato  ne'  a  mezzo  di
saldature il cui punto di fusione, dopo l'applicazione, sia minore di
450›C, ne' a mezzo di collanti.
Se  esiste un dispositivo meccanico mobile tra il circuito dell'acqua
e quello del gas, la tenuta tra i  circuiti  deve  essere  realizzata
mediante due diversi organi di tenuta; la parte intermedia tra questi
deve essere posta in comunicazione con l'ambiente  in  modo  che,  in
nessun   caso,   il   circuito   idraulico   possa  essere  posto  in
comunicazione con il circuito gas.
3.6.2. Tenuta del circuito dei prodotti della combustione.
3.6.2.1. Caldaie di tipo B1
Deve  essere  assicurata,  nelle  condizioni normali di utilizzo e di
manutenzione della caldaia, la tenuta del circuito dei prodotti della
combustione, fino all'interruttore di tiraggio.
In particolare, la tenuta delle parti suscettibili di essere smontate
durante le operazioni di normale manutenzione, deve essere assicurata
mediante mezzi meccanici.
Peraltro,  le  parti  non  suscettibili  di  essere  smontate  per la
manutenzione  ordinaria,  possono  essere  assemblate  per  mezzo  di
mastici  o  di paste purche' la tenuta venga assicurata nelle normali
condizioni di funzionamento.
3.6.2.2. Caldaie di tipo C1.
La  tenuta  dell'involucro  contenente la camera di combustione ed il
raccordo  dell'apparecchio  ai   condotti   di   ingresso   dell'aria
comburente   di  evacuazione  dei  prodotti  della  combustione,  nei
confronti del locale nel quale l'apparecchio viene  installato,  deve
essere assicurata soltanto mediante mezzi meccanici.
Peraltro  le  parti  non  suscettibili  di  essere  smontate  per  la
manutenzione ordinaria possono essere assemblate utilizzando  mastici
o  paste, purche' la tenuta venga assicurata nelle normali condizioni
di funzionamento.
3.7.  Apporto  di  aria  comburente ed evacuazione dei prodotti della
combustione (fumi)
Le caldaie devono essere progettate in modo che abbiano alimentazione
sufficiente di aria  di  combustione  al  momento  dell'accensione  e
durante il normale funzionamento.
La sezione del condotto di uscita dei prodotti della combustione deve
assicurarne l'evacuazione in modo sicuro ed  affidabile.  Le  caldaie
non  devono  essere  munite  di  mezzi  di  regolazione dell'aria che
interferiscano con l'evacuazione dei prodotti della combustione.
3.7.1. Caldaie di tipo B1
Le  caldaie  di  tipo  B1  devono  essere  munite  di interruttore di
tiraggio-antivento  o  di  altro  dispositivo  equivalente   che   ne
garantisca il buon funzionamento.Tale dispositivo deve essere fornito
dal costruttore.
L'attacco  del  tubo  di  scarico  dei  fumi  della  caldaia e quello
dell'interruttore di tiraggio-antivento (se scorporato)  deve  essere
femmina.L'attacco  del  tubo  di  scarico  dei  fumi deve permettere,
eventualmente,  mediante   un   raccordo   intermedio   fornito   dal
costruttore, il collegamento con un tubo di evacuazione.
Il  diametro  interno  dell'attacco  del  tubo  di scarico deve avere
valore idoneo ed assicurare il buon funzionamento della  caldaia.  Il
tubo   di   evacuazione   deve  poter  essere  inserito  nell'attacco
predisposto sulla caldaia per una  lunghezza  minima  di  15mm  nelle
caldaie  con  potenza  minore  od  uguale a 70 KW e per una lunghezza
minima di 25mm per le caldaie con potenza maggiore di  70  KW.La  sua
introduzione   deve  essere  limitata  da  un  arresto  in  modo  che
l'evacuazione dei fumi non sia disturbata.
3.7.2. Caldaie di tipo C1
L'installazione    dell'apparecchio    deve   richiedere   unicamente
l'adattamento allo spessore del muro  della  lunghezza  dei  tubi  di
ingresso dell'aria comburente e di evacuazione dei fumi.
Se  la  caldaia  e'  provvista  di due condotti separati aria-fumi, i
rispettivi terminali devono essere contenuti in un quadrato di 50  cm
di  lato.  Le  parti  esterne del terminale non devono avere aperture
tali  da  consentire  di  introdurre  una  sfera  di  diametro  16mm,
applicando una forza di 5 N.
Il  terminale  deve  essere  costruito  in  modo  tale che l'acqua di
condensa eventualmente formatasi sia allontanata dal muro.
Il costruttore deve prevedere un sistema protettivo del terminale,per
i  casi  in  cui  le  aperture  di  evacuazione  dei  prodotti  della
combustione  si  affaccino  in zone di passaggio. Il dispositivo deve
essere fornito al laboratorio per le prove.  Le  dimensioni  di  tale
dispositivo  di protezione devono essere tali che, montato secondo le
istruzioni del costruttore, esso si trovi ad almeno 50mm da qualsiasi
punto terminale.
Il  dispositivo  non  deve  presentare  bordi  taglienti,  ne'  avere
aperture che consentano l'introduzione di una sfera di diametro 16mm,
applicando una forza 5 N.
Gli accessori e le istruzioni per il montaggio dell'apparecchio e del
dispositivo di adduzione dell'aria comburente e di scarico  dei  fumi
devono essere forniti dal costruttore.
3.8. Verifica dello stato di funzionamento
L'accensione  ed  il funzionamento corretti del bruciatore nonche' la
lunghezza della (o delle)  fiamma  del  pilota  devono  sempre  poter
essere  verificate  dall'installatore.  Sono  tollerati a questo fine
l'apertura di una portella o  lo  smontaggio  di  un  rivestimento  a
condizione  che  sia  assicurata  la tenuta del circuito dei prodotti
della combustione.
Deve  essere  possibile  verificare in ogni momento la presenza delle
fiamme  del  focolare,  eventualmente  mediante  l'apertura  di   una
portella.
La  presenza  delle fiamme puo' essere verificata anche con l'impiego
di mezzi indiretti, con la riserva che un difetto di funzionamento di
tali mezzi indiretti di controllo venga rapidamente rilevato e che ne
sia agevole la riparazione.A questo fine apposite indicazioni  devono
figurare nelle istruzioni fornite dal costruttore.
3.9. Svuotamento idraulico.
Le caldaie devono essere corredate di un disspositivo che permetta lo
scarico agevole dell'acqua in caso di  necessita'.  Tale  dispositivo
deve essere costituito da un organo manovrabile preferibilmente senza
utensili e, in ogni caso, unicamente con un cacciavite o una  chiave.
Apposite  indicazioni  devono  essere  riportate nelle istruzioni per
l'uso fornite dal costruttore.
3.10. Mancanza di energia ausiliaria: sicurezza di funzionamento.
Le  caldaie  che  utilizzano  per il funzionamento energia ausiliaria
(elettricita',  fluido  sotto  pressione,  ecc)non  devono  provocare
situazioni  di pericolo in caso di mancanza dell'energia ausiliaria o
a seguito del suo ripristino.
3.11. Dispositivi di intercettazione del gas.
Le   caldaie   devono   essere   provviste   di   un  dispositivo  di
intercettazione  che  permetta   all'utilizzatore   di   interrompere
l'arrivo del gas al bruciatore principale ed al pilota (se esiste).
Il  comando  di questo dispositivo puo' essere manuale od automatico,
ma la chiusura deve  essere  istantanea  e  non  deve,  per  esempio,
risentire del tempo d'inerzia di un dispositivo di sicurezza.
Quando  sull'organo  di  comando  e' necessario applicare simboli per
individuare le varie posizioni operative, devono essere utilizzati  i
simboli sottoindicati:
-chiusura: disco pieno
-accensione: stella stilizzata
-portata piena del bruciatore: fiamma stilizzata.
La  simbologia  non  e' obbligatoria se sono rese impossibili manovre
errate (per esempio nel caso di un  unico  pulsante  che  comanda  un
dispositivo  di  sicurezza  a controllo completo sul bruciatore e sul
pilota).
Se la linea di adduzione del gas al bruciatore comporta due organi di
intercettazione distinti, uno per il bruciatore principale ed uno per
il pilota, i comandi di questi organi devono essere combinati in modo
tale che sia impossibile alimentare  con  gas  il  bruciatore  se  il
pilota non e' acceso.
Per  contro,  se il bruciatore principale ed il pilota sono asserviti
ad un solo organo (comando) di chiusura, la posizione  di  accensione
del  pilota  deve  comportare  un  arresto  od  incastro  chiaramente
percepibile in modo tale che per ottenere l'accensione del bruciatore
principale  venga  obbligatoriamente  rispettato  un tempo di inerzia
all'accensione. La manovra deve poter essere fatta con una sola mano.
Se  le  manopole  di  comando  agiscono  per  rotazione,  il senso di
chiusura deve essere orario per l'osservatore che guarda la  manopola
di  fronte.  Le  manopole  di  comando  devono  essere  realizzate  e
posizionate in modo che non posssano ne' essere montate in  posizione
scorretta ne' spostarsi da sole.
Quando  esistono piu' organi di intercettazione che controllano uno o
piu' bruciatori, ciascuno deve indicare  chiaramente  quale  o  quali
bruciatori controlla.
3.12. Dispositivi di regolazione della portata termica.
Gli  organi di regolazione della portata termica delle caldaie devono
essere realizzati in modo che ad installazione avvenuta dopo la messa
in   funzione   delle   stesse,   ne  sia  impossibile  la  staratura
involontaria da parte dell'utente.
Essi  devono  quindi  poter  essere sigillati dopo la regolazione; la
sigillatura deve  resistere  al  calore  al  quale  viene  sottoposta
durante il funzionamento normale delle caldaie.
Le  viti di preregolazione e di adattamento devono essere disposte in
modo che non possano cadere all'interno della tubazione percorsa  dal
gas.
La  tenuta  del  circuito  del  gas  non  deve essere pregiudicata (a
taratura effettuata) dalla presenza di organi di preregolazione e  di
adattamento.
Ciascuno  degli  organi  di  regolazione  della  portata  termica  (o
l'insieme di cui fa parte) deve poter essere smontato per l'eventuale
sostituzione  e  per  la pulizia.Inoltre, allorche' esistono parecchi
organi  di  comando  (rubinetti,  termostati,   ecc)   la   reciproca
intercambiabilita'  deve  essere  impossibile  se  possono  derivarne
inconvenienti di funzionamento.
3.12.1  Dispositivi  di preregolazione e di adattamento della portata
termica.
3.12.1.1 Disposiivo di preregolazione della portata termica.
Le  caldaie  possono  essere munite di organi di preregolazione della
portata del gas.
Il  regolatore  di pressione regolabile e' considerato dispositivo di
preregolazione della portata del gas.
3.12.12  Dispositivo  per  l'adeguamento  della  portata  termica  al
fabbisogno termico dell'impianto.
Le  caldaie  a  potenza  regolabile  possono avere un dispositivo per
l'adeguamento   della   portata   termica   al   fabbisogno   termico
dell'installazione.
Il   dispositivo   di   preregolazione   puo'  identificarsi  con  il
dispositivo di adeguamento al fabbisogno termico dell'impianto.
3.12.2 Regolatore di pressione del gas.
Le caldaie della categoria I 3 possono essere munite di regolatore di
pressione del gas. Per le caldaie appartenenti alle  altre  categorie
l'adozione di tale dispositivo e' obbligatoria.
La  concezione e l'accessibilita' del regolatore di pressione del gas
devono essere  tali  che  si  possa  facilmente  procedere  alla  sua
regolazione  ed  alla  sua  eventuale  messa  fuori  servizio; devono
tuttavia essere prese misure perche' non siano  possibili  intervento
accidentali.
3.12.3 Regolatore della temperatura dell'acqua (termostato)
Le  caldaie  devono  essere  munite  di  uno  o  piu' dispositivi che
permettano  all'utilizzazione  di  adattarne  il  funzionamento  alle
proprie   necessita'  regolando  la  temperatura  dell'acqua  inviata
all'impianto  ed  inoltre  impediscano  all'acqua   di   entrare   in
ebollizione nelle condizioni normali di utilizzo della caldaia. Se le
caldaie  sono  equipaggiate  con  termostato  a  taratura  fissa   il
costruttore deve indicare nelle istruzioni l'obbligo di installare un
termostato ambiente o eventuali  altri  sistemi  equivalenti  per  la
regolazione della temperatura.
3.12.4. Comando a distanza
Le  caldaie  devono  essere  predisposte per poter essere comandate a
distanza,  per  esempio   mediante   un   termostato   ambiente,   un
interruttore orario o simili.
Il collegamento deve avvenire tramite morsetti appositamente previsti
dal costruttore in modo tale che il  collegamento  non  modifichi  il
circuito  elettrico  interno della caldaia. Le indicazioni necessarie
devono essere contenute nelle istruzioni di installazione fornita dal
costruttore.
Per  le  caldaie previste per funzionare senza l'ausilio dell'energia
elettrica non e' richiesta la predisposizione del comando.
3.13. Apparecchiature di sicurezza e di controllo
3.13.1 Sistema di sorveglianza di fiamma
Le  caldaie  devono  essere  munite  di sistema di sorveglianza della
fiamma che consenta o meno  l'alimentazione  del  gas  al  bruciatore
principale ed al pilota.
Tale  sistema  deve  essere  a  sicurezza positiva, ossia, in caso di
avaria, deve intercettare il flusso del gas.
Se  esiste  un segnale di fiamma prima che sia stato dato l'ordine di
accensione, il sistema non deve  consentire  l'afflusso  del  gas  al
bruciatore principale.
Per  i  dispositivi  termoelettrici  questo  vale soltanto in caso di
riaccensione a seguito di spegnimento manuale.
I  sistemi  di  sorveglianza  di  fiamma  agiscono  su una valvola di
sicurezza che puo'  anche  essere  comandata  da  un  dispositivo  di
regolazione o di sicurezza.
3.13.1.1. Rilevatori di fiamma
Se  il bruciatore principale e' acceso mediante un pilota permanente,
oppure  mediante  un  pilota   funzionante   contemporaneamente   col
bruciatore  principale,  e'  sufficiente applicare al sistema un solo
rivelatore di fiamma che controlli  la  fiamma  pilota,  purche'  sia
garantita una corretta interaccensione del bruciatore principale.
Se  il  bruciatore  principale  e'  acceso  mediante  dispositivo per
l'accensione  elettrica  diretta   e'   obbligatorio   disporre   sul
bruciatore di almeno un punto di rivelazione di fiamma.
3.13.2 Dispositivo di accensione principale.
Il  bruciatore  principale  deve  essere  munito di un dispositivo di
accensione costituito da un bruciatore pilota o da un dispositivo  di
accensione elettrica diretta.
Il  bruciatore  principale  ed  i  relativi dispositivi di accensione
devono  essere  realizzati  e  disposti  in  maniera  da   assicurare
l'interaccensione  corretta;  le  rispettive  posizioni devono essere
fisse e rimanere invariate.
L'accensione   del   briuciatore   pilota   permanente  deve  potersi
effettuare facilmente con un fiammifero, a meno che non sia  previsto
un dispositivo speciale per l'accensione.
I   dispositivi   di  accensione  elettrica  diretta  non  richiedono
necessariamente un organo di controllo della presenza della scintilla
d'innesco.
L'ordine di messa in tensione dei dispositivi di accensione elettrica
diretta  deve  essere  dato  al  piu'  tardi  contemporaneamente  con
l'ordine  di apertura della valvola automatica che consente il flusso
del gas per l'accensione del bruciatore principale.
Il bruciatore pilota deve essere disposto in modo tale che i relativi
prodotti della combustione siano evacuati con quelli provenienti  dal
bruciatore principale.
3.13.3.  Dispositivo di controllo contro l'insufficiente pressione di
alimentazione del gas (pressostato del gas)
Le  caldaie con portata termica maggiore di 60KW devono essere munite
di un dispositivo che interrompa il  flusso  del  gas  al  bruciatore
principale  quando  la  pressione di alimentazione scende al di sotto
della pressione minima per la quale il bruciatore puo' funzionare  in
maniera sicura.
Questo  dispositivo  e'  necessario  anche per le caldaie con portata
termica minore di 60 KW se l'interaccenasione  non  e'  soddisfacente
con  tutte  le  pressioni  di  alimentazione  che  danno  una portata
sufficiente a  mantenere  in  posizione  di  aperto  l'otturatore  di
sicurezza (vedere 4.3.2.3.).
3.13.4 Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento
Le  caldaie,  oltre  al dispositivo (o ai dispositivi) di regolazione
della temperatura dell'acqua, devono essere  munite  di  uno  o  piu'
dispositivi di blocco che intercettino il flusso del gas allorche' la
temperatura dell'acqua nella caldaia raggiunga un valore  prefissato.
Il   dispositivo  deve  essere  a  sicurezza  positiiva,  ossia  deve
intercettare il flusso del  gas  in  caso  di  rottura  dell'elemento
sensibile o del collegamento tra questo e l'organo esecutore.
Il   dispositivo  di  sicurezza  contro  il  surriscaldamento  ed  il
termostato di regolazione devono essere indipendenti, possono  essere
collegati  in  serie e devono comandare almeno due organi di chiusura
indipendente, anche se ricavati nello stesso corpo di valvola.
3.13.5 Dispositivo di sicurezza per insufficienza d'acqua.
Le  caldaie devono essere dotate di un dispositivo di arresto atto ad
interrompere l'arrivo del  gas  al  bruciatore  quando  la  quantita'
dell'acqua   in   circolazione   sia  insufficiente  a  garantire  il
funzionamento corretto.
Detto  dispositivo  puo'  coincidere  con il dispositivo di sicurezza
contro il surriscaldamento.
3.13.6 Disposizione di limitazione della pressione dell'acqua.
Le  caldaie  equipaggiate  con  un  vaso  di espansione pressurizzato
devono essere munite  di  una  valvola  di  sicurezza  opportunamente
tarata,   collegata   alla  caldaia  senza  interposizione  di  alcun
dispositivo di chiusura.
Tale  valvola deve essere adeguatamente dimensionata in rapporto alla
potenza della caldaia.
3.14 Bruciatore
La  posizione  del bruciatore all'interno della camera di combustione
deve essere ben determinata  e  il  fissaggio  deve  essere  tale  da
rendere impossibile collocarlo in posizione scorretta.
Lo  smontaggio  e  il  rimontaggio  del  bruciatore deve poter essere
effettuato con utensili comuni.
Se  il  bruciatore  e'  munito  di  dispositivo  per  la  regolazione
dell'immissione dell'aria primaria, l'intervento su tale  dispositivo
deve  richiedere  l'impegno di utensili comuni; il relativo organo di
regolazione deve poter essere bloccato e sigillato nella posizione di
regolazione.
Le  sezioni  di  uscita  della  fiamme non devono essere regolabili e
devono  essere  realizzate  con  materiali  atti  a  resistere   alla
corrosione ed alle sollecitazioni termiche.
3.15 Ugelli
Gli  ugelli  che  determinano  il flusso del gas ai bruciatori devono
portare una marchiatura indelebile di identificazione  che  impedisca
ogni  possibilita'  di  errore; tale marchiatura del foro di efflusso
del gas e'  espressa  in  centesimi  di  millimetro.  La  sezione  di
efflusso  degli  ugelli  del  bruciatore  principale  non deve essere
regolabile.
Gli  ugelli  devono  poter essere sostituiti per mezzo di un utensile
comune e senza che sia necessario rimuovere la caldaia.La tenuta deve
essere garantita senza l'uso di mastici, paste e simili. In ogni caso
deve essere rispettata la prescrizione di cui in 3.6.1.
3.16. Prese della pressione del gas
Le  caldaie  devono essere munite di almeno due prese della pressione
del gas; una deve essere posta a monte di  qualsiasi  dispositivo  di
regolazione e di sicurezza; l'altra a valle dell'ultimo organo per la
regolazione della portata di gas, ma in zona accessibile in  modo  da
permettere  la  misurazione  con  i normali apparecchi destinati allo
scopo. Ciascuna presa di pressione deve avere diametro  esterno  (nel
punto  piu' largo) di 9-00, 5 mm e lunghezza utile di almeno 10mm per
permettere  l'inserimento  di  un  tubo  flessibile  di  raccordo  al
manometro.
La  sezione  libera della presa di pressione non deve essere maggiore
di 0,8 mm2.
3.17. Parti elettriche
Le  parti  elettriche della caldaia che comprendono sia i componenti,
sia i circuiti elettrici a bordo della caldaia stessa  devono  essere
conformi alle prescrizioni contenute nella norma CEI 61.1
4. Caratteristiche funzionali
4.1 Tenuta dei circuiti della caldaia.
4.1.1 Tenuta del circuito gas
Il circuito gas della caldaia deve essere a tenuta ossia rispettare i
limiti di fuga sotto  riportati.La  tenuta  del  circuito  gas  viene
verificata nelle condizioni di prova fissate in 5.1.1.
Per  effettuare  la prova di tenuta si chiude successivamente ciascun
dispositivo  di  intercettazione  del  circuito  gas  della   caldaia
mantenendo gli altri aperti.
Nel   corso   della   prova   relativa   il   primo   dispositivo  di
intercettazione, la fuga rilevata non deve essere maggiore di  0,  07
dm(elevato  alla  3)/h;  negli  altri  casi  la  fuga non deve essere
maggiore  di  0,07dm(elevato  alla  3)/h  la   fuga   precedentemente
rilevata,  purche'  la fuga totale non sia maggiore di 0,14dm(elevato
alla 3)/h.
Successivamente   si   otturano   gli  ugelli  del  bruciatore  o  si
sostituiscono con  ugelli  ciechi  lasciando  aperti  gli  organi  di
intercettazione.   La   fuga  totale  non  deve  essere  maggiore  di
0,14dm(elevato alla 3)/h.
4.1.2.   Tenuta  del  circuito  dei  prodotti  della  combustione  ed
evacuazione corretta dei fumi
4.1.2.1. Caldaie di tipo B1
I  prodotti  della  combustione devono essere evacuati all'uscita del
camino di prova al quale l'apparecchio e' raccordato, quando si operi
in conformita' alle condizioni specificate in 5.1.2.1.
4.1.2.2 Caldaie di tipo C1
Nelle  condizioni di cui in 5.1.2.2. la fuga non deve essere maggiore
di:
a)3m(elevato  alla 3)/h quando il condotto di evacuazione dei fumi si
trova all'interno del condotto di adduzione dell'aria  comburente  al
bruciatore
b)1m(elevato alla 3)/h in tutti gli altri casi.
4.2. Verifica della portata termica del bruciatore
4.2.1. Portata termica nominale
La  verifica  della portata termica nominale viene effettuata secondo
quanto indicato in 5.2.1.
4.2.2.  Portata  degli  ugelli  calibrati per le caldaie di categoria
I/3.
Per le caldaie di categoria I/3 non munite di regolatore di pressione
la  portata  del  gas  ottenuta  alla  pressione  normale  di  prova,
rapportata  alle  condizioni  di  riferimnto, deve essere uguale alla
portata nominale con tolleranza di + o - 5% nelle condizioni di prova
definite in 5.2.2.
4.2.3.  Dispositivi  di  preregolazione  della portata del gas per le
caldaie senza regolatore di pressione
Per  le  caldaie con organi di preregolazione della portata del gas e
senza regolatore di pressione del gas, la portata ottenuta in seguito
ad  azionamento  degli  organi  di  preregolazione di portata del gas
deve:
nelle condizioni definite in 5.0.3 e 5.0.6 essere uguale alla portata
nominale con tolleranza + o - 2%
nelle  condizioni  di  prova n› 1 di cui in 5.2.3. essere maggiore od
uguale alla portata nomiale
nelle condizioni di prova n› 2 di cui in 5.2.3 essere minore o uguale
alla portata nomiale.
4.2.4. Regolatore di pressione del gas
Per  le  caldaie  con  regolatore di pressione del gas, devono essere
soddisfatte le condizioni di cui in 4.4.3
4.2.5  Dispositivo  di  adeguamento  della  portata del bruciatore al
fabbisogno termico dell'impianto
Per  le caldaie munite di dispositivo per l'adeguamento della portata
del bruciatore al fabbisogno termico dell'impianto, differente da  un
organo di preregolazione della portata del gas, si verifica che,
con  il  dispositivo  in posizione di passaggio minimo la portata sia
uguale alla portata minima indicata dal costruttore con tolleranza di
+ o - 5%
con  il  dispositivo  in posizione di passaggio massimo si ottenga la
portata termica nominale con tolleranza di + o - 5%.
4.3. Regolarita' di funzionamento del bruciatore
4.3.1. Resistenza al surriscaldamento.
Le  diverse  parti  del  bruciatore a seguito della prova indicata in
5.3.1 non  devono  subire  deterioramenti  che  ne  compromettano  la
regolarita' del funzionamento.
Dopo  l'esecuzione  della  prova  la  caldaia  deve  soddisfare  alle
specifiche indicate in 4.3.2 e 4.5
4.3.2 Accensione, interaccensione e stabilita' delle fiamme
4.3.2.1. Condizioni normali di prova.
Nelle  condizioni  di prova definite in 5.3.2.1., in atmosfera calma,
l'accensione  e  l'interaccensione  del  bruciatore  devono  avvenire
agevolmente  e regolarmente su tutta la sua superficie e per tutto il
campo delle pressioni di alimentazione.
E'  ammessa  una  leggera  tendenza  al distacco di fiamma al momento
dell'accensione, ma, a regime, le fiamme devono risultare  stabili.Se
l'accensione  completa del bruciatore si effettua attraverso stadi di
portata o a seguito  della  messa  in  funzione  successiva  di  piu'
elementi  del  bruciatore,  l'accensione  e  l'interaccensione devono
effettuarsi correttamente.
L'accensione  e  l'interaccensione del bruciatore, non controllati da
dispositivi di sicurezza, devono effettuarsi nel tempo massimo  di  5
s.
4.3.2.2. Condizioni speciali di prova.
Caldaie di tipo B1
Le  fiamme  devono risultare stabili nelle condizioni di prova di cui
in 5.3.2.2.
Non  e'  tollerato  lo  spegnimento del bruciatore anche se questo ha
luogo per l'intervento del dispositivo di sorveglianza di fiamma.
Caldaie di tipo C1
Nelle   caldaie   di   cui   in  5.3.2.2.  l'accensione  del  pilota,
l'accensione  del  bruciatore  principale  tramite  il   pilota,   la
propagazione  della  fiamma sulla totalita' del bruciatore principale
nonche' la stabilita' della fiamma devono avvenire correttamente.  E'
tollerata una leggera turbolenza delle fiamme, ma non lo spegnimento.
4.3.2.3. Accensione a pressione ridotta
Nelle  condizioni  di  prova  di  cui  in  5.3.2.3.  l'accensione del
bruciatore deve aver luogo fino a che non interviene  il  pressostato
del  gas oppure fino a che la valvola del dispositivo di sorveglianza
della  fiamma  rimane  aperta Il  pressostato  del   gas   non   deve
intervenire  finche'  la pressione di alimentazione rimane maggiore o
uguale al valore minimo indicato nel prospetto IV (5.0.6)
4.3.2.4 Distacco di fiamma
Nelle  condizioni  di  prova  di  cui  in  5.3.2.4. non e' ammesso il
distacco della fiamma salvo che durante la fase  di  accensione,  nel
corso della quale e' tollerata una certa tendenza al distacco.
4.3.2.5. Ritorno di fiamma
Nelle  condizioni  di  prova  di  cui in 5.3.2.5 non e' ammesso alcun
ritorno di  fiamma  verso  l'ugello  nemmeno  in  caso  di  repentine
variazioni di portata.
4.4. Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza.
4.4.1. Sistemi di sorveglianza di fiamma
4.4.1.1. Tempi di intervento dei sistemi di sorveglianza di fiamma.
I  tempi  di  intervento dei sistemi di sorveglianza di fiamma devono
essere conformi ai valori indicati nel prospetto I,  quadri  A),  B),
C),  D)  ed  E)  la  cui  nomenclatura  e'  conforme alla UNI 9517. I
controlli si effettuano come indicato in 5.4.1.
Prospetto  I  -  Tempi di intervento dell'apparecchio di comando e di
controllo e classi delle valvole di intercettazione.
Quadro  A  -  Bruciatore  equipaggiato  con  dispositivo di sicurezza
termoelettrico e con pilota permanente di accensione e sicurezza.
====================================================================
     Portata termica
      nominale Qn                      Tempo di ritardo
                                        all'ascensione
Bruciatore        Bruciatore
pilota            principale
  W                   KW                       s

  minore o         minore o
uguale a 250      uguale a 60                  30

  minore o     maggiore a 60 minore o
o uguale 350       uguale a 115                30

===================================================================
            Tempo di
            sicurezza                       Classe di valvola
                                    ------------------------------
         per spegnimento
            accidentale              Sicurezza          Regolazione
           della fiamma
                 s
-------------------------------------------------------------------
                 60                      C                   M
-------------------------------------------------------------------
                 30                      C                   M
-------------------------------------------------------------------
====================================================================
 Al  termine del tempo di sicurezza per spegnimento accidentale della
fiamma, deve verificarisi l'arresto di blocco
====================================================================
Quadro B - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza e con
pilota intermittente di accensione e sicurezza (o primo stadio)
====================================================================
     Portata termica
      nominale Qn                      Primo tempo di sicurezza

Bruciatore        Bruciatore
pilota            principale
(o primo stadio)
   W                   KW                       s

  minore o         minore o
uguale a 350      uguale a 115                 60

  maggiore     minore o uguale a 115
a 350
minore a 0,03 Qn   uguale a 115                30

maggiore a 0,03 Qn minore a 0,3 Qn     minore o uguale a 115      10
-------------------------------------------------------------------
===================================================================
            Tempo di
            sicurezza                       Classe di valvola
                                    ------------------------------
         per spegnimento
            accidentale              Sicurezza          Regolazione
           della fiamma
                 s
-------------------------------------------------------------------
                 10                   Qn minore o uguale     M
                                      a 60 kW valvola
                                      di classe C
-------------------------------------------------------------------
                                       Qn maggiore di 60
                                       kW valvola di classe B
-------------------------------------------------------------------
====================================================================
E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto.
Se  l'apparecchio  di  comando  e  di  controllo  non  prevede queste
possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco del bruciatore.
===================================================================
Quadro  C - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza e di
pilota alternativo di accensione.
====================================================================
     Portata termica
      nominale Qn                      Tempo di ritardo
                                        all'ascensione
         Bruciatore                  ---------------------
Pilota            Principale           Primo             Secondo
  W                   KW                 s                  s

  minore o         minore o
uguale a 250      uguale a 115           60                10

  minore o         minore o
 uguale a 350      uguale a 115          60                10
===================================================================
            Tempo di
            sicurezza                       Classe di valvola
                                    ------------------------------
         per spegnimento
            accidentale              Sicurezza          Regolazione
           della fiamma         Pilota       Principale
                 s
-------------------------------------------------------------------
                 10                C       Qn minore o
                                          uguale a 60 kW
                                          valvola di
                                          classe C          M
-------------------------------------------------------------------
                 10                 C      Qn maggiore di 60
                                          kW valvola di classe
                                          B
-------------------------------------------------------------------
====================================================================
E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto
Se  l'apparecchio  di  comando  e  di  controllo  non  prevede queste
possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco dei bruciatore.
==================================================================
Quadro  D - Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza e di
pilota interotto di accensione
====================================================================
     Portata termica
      nominale Qn                      Tempo di sicurezza

        Bruciatore                       Primo       Secondo
  Pilota         Principale
    W              kW                      s             s

  minore o         minore o
uguale a 350      uguale a 115             60            10

  maggiore         minore o
  a 350
                  uguale a 115
minore a 0,03 Qn                           30            10

maggiore a 0,03 Qn minore a 0,3 Qn     minore o uguale a 115  10
           10
-------------------------------------------------------------------
===================================================================
            Tempo di
            sicurezza                       Classe di valvola
                                    ------------------------------
         per spegnimento
            accidentale              Sicurezza          Regolazione
           della fiamma                  Bruciatore
                 s                 Pilota       Principale
-------------------------------------------------------------------
                 10                  C          Qn minore o   M
                 10                  C          uguale a 60
                 10                  C          kW valvola di
                                               classe C
                                               Qn maggiore a
                                               60 kW valvola di
                                               classe B
-------------------------------------------------------------------
                                       Qn maggiore di 60
                                       kW valvola di classe B
-------------------------------------------------------------------
====================================================================
E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto
Se  l'apparecchio  di  comando  e  di  controllo  non  prevede queste
possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco del bruciatore.
==================================================================
Quadro  E  -  Bruciatore equipaggiato con dispositivo di sicurezza ad
accensione diretta (senza bruciatore pilota).
==================================================================
 Portata termica   Primo tempo di
    nominata Qn        sicurezza
       kW                  s

  minore o uguale a 60     10
------------------------------------------------------------------
  minore o uguale a 115    10
------------------------------------------------------------------
==================================================================
          Tempo di sicurezza                Classe di valvola
       per spegnimento accidentale
              della fiamma               Valvola di    Valvola di
                                         sicurezza     regolazione
                  s
------------------------------------------------------------------
                  10                        C              M
------------------------------------------------------------------
                  10                        B              M
------------------------------------------------------------------
==================================================================
E' ammesso un tentativo di riaccensione o di riavviamneto
Se  l'apparecchio  di  comando  e  di  controllo  non  prevede queste
possibilita', deve verificarsi un arresto di blocco del bruciatore.
4.4.2. Dispositivi di accensione dei bruciatori
La  portata termica del pilota che rimane acceso quando il bruciatore
principale e' spento, non deve essere maggiore di
a)0, 25 KW per caldaie con portata termica minore o uguale a 60kW
b)0, 35 KW per caldaie con portata termica maggiore di 60kW.
In ogni caso di accensione tramite pilota, l'alimentazione del gas al
bruciatore  principale  deve  essere  impedita  durante  la  fase  di
accensione  del pilota; il gas deve arrivare al bruciatore principale
soltanto dopo che il  dispositivo  di  rivelazione  di  fiamma  abbia
segnalato la presenza di fiamma del pilota.
Nel  caso  di  piloti  permanenti  accesi automaticamente, la fase di
accensione  deve  essere  terminata  entro  30  s;  un  tentativo  di
riaccensione  del  pilota  deve poter essere effettuato soltanto dopo
un'attesa di 60 s.
Nel  caso  di  accensione  diretta  del bruciatore principale a mezzo
scintilla elettrica, se non avviene l'accensione entro il primo tempo
di siurezza, deve verificarsi l'arresto del blocco del bruciatore. Se
durante il funzionamento si verifica lo spegnimento accidentale della
fiamma,  e'  ammesso  un tentativo di riaccensione purche', a partire
dal momento dello spegnimento, la riaccensione abbia luogo  entro  il
tempo di sicurezza; in caso contrario, deve verificarsi l'arresto del
blocco del bruciatore.
Il  dispositivo  elettrico  automatico  di accensione del pilota deve
essere disattivato entro il primo tempo di sicurezza e comunque prima
che  sia  stato dato il consenso all'immissione del gas al bruciatore
principale.
Nel caso di bruciatori accesi per mezzo di un pilota la cui fiamma e'
rivelata da un dispositivo di sorveglianza  di  fiamma,  l'accensione
del bruciatore principale deve potersi effettuare anche con la minima
portata  del  gas  al  pilota  in  grado  di  mantenere  in  apertura
l'otturatore del dispositivo di sicurezza.
4.4.3. Regolatore di pressione del gas.
Per  le  caldaie munite di regolatore di pressione del gas la portata
puo' variare da + 7, 5%a - 10% per i gas della prima famiglia  e  del
piu'  o  del meno 5% per quelli della seconda famiglia, e della terza
famiglia rispetto alla portata ottenuta con la pressione normale e la
regolazione  definita  in  5.4.3,  quando  la pressione a monte varia
entro i limiti minimo e  massimo  di  cui  in  5.0.6  per  i  gas  di
riferimento delle categorie considerate
4.4.4. regolatore della temperatura dell'acqua (termostato)
Nelle condizioni di prova di cui in 5.4.4,
-  se  la caldaia e' munita di un dispositivo di termoregolazione per
cui l'utente puo', a mezzo di una  manopola,  fissare  un  regime  di
temperatura  riscontrabile  su  un  quadrante,  deve essere possibile
ridurre la temperatura minima dell'acqua in uscita dalla  caldaia  ad
un  valore  di  almeno  55›C Il  termostato  deve  assicurare  che la
temperatura dell'acqua non sia maggiore di 95›C
- se la caldaia e' munita di termostato a taratura fissa, questo deve
essere tale da impedire che la temperatura massima dell'acqua non sia
maggiore   di   95›C   il   dispositivo   di   sicurezza   contro  il
surriscaldamento,  nel  corso  delle  prove  per  la  verifica  della
funzionalita', del termostato, non deve mai entrare in azione
4.4.5. Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento
Nelle  condizioni  di  prova di cui in 5.4.5., il funzionamento della
caldaia deve essere interrotto in modo che la temperatura  dell'acqua
in  caldaia  non  sia  maggiore  di  110 ›C e che in ogni caso non si
verifichino situazioni pericolose per l'utente  o  per  l'apparecchio
oppure un deterioramento della caldaia o dei diversi accessori
Dopo   l'intervento   del   dispositivo   di   sicurezza   contro  il
surriscaldamento la caldaia puo' essere rimessa in servizio solo dopo
intervento manuale.
4.4.6.   Dispositivo   di  sicurezza  per  insufficenza  d'acquaNelle
condizioni di prova di cui in 5.4.6., il funzionamento della  caldaia
deve  essere  interrotto  prima  che  si  verifichi una situazione di
pericolo per l'utente oppure un deterioramento della  caldaia  o  dei
suoi accessori.
4.5. Combustione
Nelle  condizioni  di cui in 5.5.1.; 5.5.2; 5.5.3. il contenuto di CO
nei prodotti della combustione,  dedotti  l'aria  in  eccesso  ed  il
vapore  d'acqua  formato  nella combustione, non deve essere maggiore
di:
0,10%  quando  la  caldaia e' alimentata con il gas di riferimento in
condizioni normali o speciali ad eccezione delle caldaie di  tipo  C1
per  le  quali  il  valore  medio determinato nelle condizioni di cui
5.5.2.2 puo' raggiungere il valore di O,20%
O,20%  quando  la caldaia e' alimentata con gas limite di combustione
incompleta
Inoltre,   quando   la  caldaia  e'  alimentata  con  gas  limite  di
combustione incompleta e annerimento non devono riscontrarsi depositi
carboniosi sebbene sia tollerata la presenza di punte gialle.
4.6. Rendimento
4.6.1. Rendimento alla portata termica nominale
Il rendimento utile alla portata termica nominale nelle condizioni di
prova di cui in 5.6.1.  deve  essere  maggiore  o  uguale  ai  valori
fissati dalla curva di fig.1.
Per  le caldaie con portata termica regolabile, tale rispondenza deve
essere verificata sia alla portata termica nominale massima che  alla
portata  termica  nominale  ridotta  o  alla  minima modulata, per le
caldaie a variazione automatica di potenza (modulanti).

         ---->  Vedere Immagine a pag. 21 della G.U.   <----

Fig.1-Valore minimo del rendimento utile alla portata temica nominale
4.7.Controllo della condensazione
La  temperatura  dei  prodotti della combustione, nelle condizioni di
prova di cui in 5.7.,  deve  essere  maggiore  della  temperatura  di
rugiada (vedere fig. 2) di almeno 20 ›C.
Tale  requisito  deve  essere rispettato anche alla potenza ridotta o
alla potenza minima modulata.
Immagine Fig.2-Temperatura di rugiada dei prodotti della combustione.
4.8.Resistenza   idraulica   per   caldaie   senza  circolatore-Curva
caratteristica portata/prevalenza residua per caldaie con circolatore
incorporato
Nelle  condizioni  di  prova di cui in 5.8. si verifica la curva data
dal costruttore nelle istruzioni.
Detta  curva  viene  confermata  se,  per  ogni valore di portata, la
resistenza  idraulica  o  la   prevalenza   residua   rilevante   non
differiscono  di  oltre  il piu'o meno del  10% dal valore dichiarato
dal costruttore; e' ammesso comunque uno scarto di piu' o meno del 10
mbar.
4.9.Limiti  di temperatura dei dispositivi di manovra, di regolazione
e di sicurezza, delle manopole di comando e delle parti  suscettibili
di essere toccate
Nelle  condizioni  di  cui  in 5.9, la temperatura dei dispositivi di
regolazione e di  sicurezza  non  deve  essere  maggiore  del  valore
indicato dal costruttore. Le temperature di superficie delle manopole
e di tutte le parti  che  devono  essere  toccate  durante  l'impiego
normale  della  caldaia, misurate unicamente nelle zone di presa, non
devono essere maggiori della temperatura ambiente di oltre:
a) 35 ›C per i metalli o materiali equivalenti
b) 45 ›C per la porcellana o materiali equivalenti
c) 60 ›C per le materie plastiche o materiali equivalenti.
La  temperatura di superficie delle parti del metallo non deve essere
maggiore della temperatura ambiente di oltre 50 ›C. Tale esigenza non
riguarda  le parti del mantello situate a meno di 150 mm dal condotto
di evacuazione dei fiumi.
Nelle   caldaie   a   parete  tale  differenza  di  temperatura  puo'
raggiungere il valore di 80 ›C limitatamente alla zona definita da  2
piani  paralleli  situati rispettivamente 100 mm sopra e 100 mm sotto
il piano di formazione  delle  fiamme.  La  superficie  del  mantello
situata  a  meno  di 50 mm dal bordo dell'orifizio di accensione e di
visualizzazione non e' presa in considerazione.
Nel  caso  di caldaie tipo C, qualora la temperatura superficiale del
condotto di collegamento con l'esterno sia maggiore della temperatura
ambiente  di  oltre  50›C  il  costruttore  deve  fornire  unitamente
all'apparecchio un manicotto isolante  la  cui  temperatura  esterna,
nelle  condizioni prova di cui in 5.9, non sia maggiore di oltre 50›C
della temperatura ambiente.
Il  manicotto  isolante  deve essere impiegato quando l'installazione
richiede l'attraversamento di pareti che possono  essere  deteriorate
dal calore. Le istruzioni fornite dal costruttore devono precisare le
precauzioni di installazione da adottare in questi casi.
  4.10.   Limiti   di   temperatura  del  pavimento  e  delle  pareti
circostanti
La temperatura del pavimento dove eventualmente appoggia la caldaia e
quella  delle  pareti  laterali  e  posteriore  non   devono,   nelle
condizioni di prova di cui in 5.10, essere maggiori della temperatura
ambiente di oltre 80 ›C.
Quando  l'elevazione  di  temperatura  e'  compresa fra 50 e 80 ›C il
costruttore deve indicare nel libretto d'istruzione la protezione che
deve  essere  interposta  fra  la caldaia ed il pavimento o le pareti
allorche' questi siano costituiti da materiali suscettibili di essere
deteriorati dal calore.
Tale  protezione deve essere fornita al laboratorio di prova il quale
verifica che, avendo la caldaia tale protezione, la  temperatura  del
pavimento  e  delle  pareti  laterali  e  posteriori,  misurata nelle
condizioni  di  prova  di  cui  in  5.10,  non  sia  maggiore   della
temperatura ambiente di oltre 50 ›C.
5. Metodi di prova
5.0. Condizioni generali di prova
5.0.1.  Caratteristiche  dei  gas  di prova: gas di riferimento e gas
limite
Le caldaie sono destinate ad utilizzare gas di vario tipo.
Uno  degli  scopi  della  presente  norma  consiste  nel  fissare  le
procedure per verificare  che  il  funzionamento  delle  caldaie  sia
soddisfacente  per  ciascuna delle famiglie o dei gruppi di gas e per
le  relative  pressioni  per  le  quali  le  caldaie  sono  previste,
utilizzando eventualmente i dispositivi di preregolazione.
All'interno di ciascuna famiglia o gruppo di gas:
- il gas di riferimento e' il gas che corrisponde, in genere, ai tipi
di gas piu' frequentemente distribuiti ed in funzione  dei  quali  le
caldaie vengono progettate
-  i  gas limite sono i gas che corrispondono alle condizioni estreme
delle caratteristiche dei gas distribuiti.
Le  caratteristiche  dei gas di riferimento e dei gas limite di prova
sono riportate nel prospetto II.
5.0.2. Preparazione dei gas di prova
La composizione dei gas usati per le prove e' riportata nel prospetto
II.
Per  la preparazione di questi gas devono essere rispettate le regole
seguento:
-l'indice  di  Wobbe  inferiore  (Wi)  del gas utilizzato deve essere
uguale  al  valore  indicato  nella  casella   del   gas   di   prova
corrispondente  piu'  o  meno  del   2%  (questa tolleranza comprende
l'errore degli apparecchi di misura)
-  i  gas  per  la  preparazione delle miscele devono avere almeno il
grado di purezza seguente:
azoto      N2        99%
idrogeno   H2        99%
metano     CH4       95%
propilene  C3H6      90% con un tenore totale di H2 CO e O2 minore
                         del 2%
propano    C3H8      95%
butano     C4H10     95%
Tuttavia  queste  condizioni  non  sono  vincolabili per ciascuno dei
costituenti purche' la miscela finale abbia composizione  identica  a
quella   della   miscela  che  si  sarebbe  ottenuta  a  partire  dai
costituenti della purezza richiesta.
Per  preparare  una  miscela,  si  puo'  dunque  partire  da  un  gas
contenente gia' in proporzioni convenienti parecchi costituenti della
miscela  finale.  Inoltre,  per  i  gas  della  seconda  famiglia, e'
possibile, per le prove effettuate con il gas di  riferimento  G  20,
sostituire  il  metano  con gas naturale anche se la sua composizione
non corrisponde alle condizioni precedenti per i tenori di CH4, N2  e
CO2,  purche' dopo un'aggiunta eventuale sia di propano sia di azoto,
secondo i casi, la miscela finale  abbia  un  indice  di  Wobbe  (Wi)
compreso  entro  il  piu'  o  meno  del  2%  del  valore indicato nel
prospetto II per il gas di riferimento corrispondente.
Per  la  preparazione  dei  gas  limite  G21, G22 e G23, e' possibile
assumere come gas di base, anziche' il metano, un  gas  naturale  del
gruppo  H.  Il  componente  da  addizionare  per  ottenere la miscela
corrispondente al gas limite considerato e indicato, per ciascun gas,
nel  prospetto  II  ma  per  i  gas G 21 e G 23, la quantita' di tale
componente puo' differire rispetto al valore  indicato,  con  riserva
che  la  miscela finale abbia indice di Wobbe inferiore (Wi) compreso
entro il piu'  o  meno  del  2%  rispetto  al  valore  riportato  nel
prospetto II per il gas limite corrispondente.
Per  il  gas  G  22,  oltre all'uguaglianza dell'indice di Wobbe (Wi)
entro il piu' o meno del 2%,  e'  richiesto  che  la  miscela  finale
contenga il 35% di idrogeno.

         ---->  Vedere Tabella a pag. 24 della G.U.   <----

5.0.3. Utilizzazione dei gas di prova
Le  prove  previste in 5.1.2; 5.3.1, 5.3.2; 5.4.1; 5.4.2; 5.4.3 e 5.5
devono essere eseguite con i gas  definiti  in  5.0.1  corrispondenti
alla  categoria  della  caldaia  e  rispettando  vive  le  tolleranze
indicate in 5.0.2.
Per  le  prove  previste  agli altri punti, al fine di facilitarne la
realizzazione, e' possibile sostituire il gas di riferimento  con  un
gas  realmente  distribuito, purche' l'indice di Wobbe inferiore (Wi)
sia compreso entro il piu' o meno del 5% del valore di quello del gas
di riferimento.
5.0.4. Scelta dei gas di prova
  Quando  un  apparecchio  puo' utilizzare gas appartenenti a diversi
gruppi o famiglie, si esegue una scelta tra i gas di  prova  indicati
nel  prospetto  II  tenendo  conto  delle specificazioni riportate in
5.0.7.1 in funzione della categoria di appartenenza  dell'apparecchio
(vedere prospetto III).
       prospetto III-Categoria degli apparecchi e gas di prova
===============================================================
Categoria                 I2h    I3    II12H    II2H3    III
--------------------------------------------------------------Gas di
riferimento        G 20   G 30  G 110    G 20    G 110
                                       G  20    G 30    G  20
                                                        G  30
--------------------------------------------------------------
Gas limite di combustione
incompleta                G 21   G 30  G  21    G 21    G  21
--------------------------------------------------------------Gas
limite di ritorno di
fiamma                    G 22   G 32  G 112    G 22    G 112
--------------------------------------------------------------Gas
limite di distacco di
fiamma                    G 23   G 31  G  23    G 23    G  23
--------------------------------------------------------------
Gas limite di annerimento G 21   G 30  G  21    G 30    G  30
--------------------------------------------------------------
Le prove con i gas limite sono fatte con l'iniettore e la regolazione
corrispondente al gas di riferimento del gruppo al  quale  appartiene
il gas limite utilizzato per la prova.
===============================================================
5.0.5.Condizioni di alimentazione e di regolazione delle caldaie
Le  prove  devono  essere  eseguite nelle condizioni di alimentazione
(pressione) e con  i  gas  di  riferimento  ed  i  gas  limite  della
categoria d'appartenenza della caldaia, secondo le pressioni indicate
nel prospetto IV.
Prima  di  eseguire  le prove previste alla portata termica nominale,
occorre che:
-  la  caldaia  sia  corredata  con l'ugello corrispondente al gas di
riferimento utilizzato
-  in  funzione  delle condizioni di alimentazione, della temperatura
dell'ambiente  di  prova,  della  pressione   barometrica   e   delle
condizioni  di misura (misuratore a secco o ad acqua), il laboratorio
opera in modo che la pressione a monte degli ugelli sia tale per  cui
si  possa ottenere la portata termica nominale con approssimazione di
piu' o meno del 2% (agendo sui dispositivi di  preregolazione  o  sul
regolatore di pressione)
- i dispositivi di regolazione dell'aria primaria, se esistono, siano
regolati  secondo  le  indicazioni  del  costruttore,  in   modo   da
realizzare il funzionamento ottimale.
5.0.6. Pressione di prova
I   valori  della  pressione  di  prova,  cioe'  della  pressione  di
alimentazione al raccordo di arrivo  del  gas  all'apparecchio,  sono
indicati nel prospetto IV.
                   Prospetto IV-Pressioni di prova
==================================================================
        Natura del gas                     Pressione del gas
                                      normale    minima   massima
-----------------------------------------------------------------
     Gas di riferimento G 110           8         6        15
      Gas limite         G 112
-----------------------------------------------------------------
      Gas di riferimento G  20
      Gas limite         G  21
      Gas limite         G  22          18        15        23
      Gas limite         G  23
-----------------------------------------------------------------
      Gas di riferimento G  30
      Gas limite         G  32          30        25        35
          Gas limite         G  31          37        25        45
  ==================================================================
5.0.7.Esecuzione delle prove
"5.0.7.1.  Prove  per le quali e' necessario l'impegno di tutti i gas
di prova
Le  prove definite in 5.1.2; 5.2.1; 5.3.2; 5.4,1 a 5.4.3 e 5.5 devono
essere effettuate con ciascuno dei  gas  di  riferimento  (quando  e'
previsto  con  ciascuo  dei  gas  limite) alle pressioni indicate nel
prospetto IV.
Per  ciascuno  di  questi  gas  di riferimento e di queste pressioni,
l'apparecchio e l'aria primaria devono essere regolate  conformemente
alle indicazioni date dal costruttore.
Tuttavia per le prove riguardanti i gas limite indicati nel prospetto
II le prove  stesse  devono  essere  effettuate  con  l'ugello  e  la
regolazione  corrispondente al gas di riferimento del gruppo al quale
appartiene il gas limite utilizzato per la prova.
5.0.7.2. Altre prove
Le  altre  prove  devono essere effettuate soltanto con uno qualunque
dei gas di riferimento. La caldaia deve essere corredata degli ugelli
corrispondenti.
5.0.8.  Locale delle prove le caldaie devono essere installate per le
prove in un  locale  aerato,  privo  di  correnti  d'aria  e  la  cui
temperatura ambiente sia prossima a 20 ›C.
5.0.9.1. Scarico dei fiumi

5.0.9.1. Caldaie di tipo B1
Per  l'effettuazione  delle  prove,  la  caldaia in esame deve essere
installata, secondo le istruzioni fornite dal costruttore  anche  per
quanto riguarda la distanza minima dalla pareti circostanti.
In  particolare  se  la  caldaia  e'  prevista  per l'installazione a
parete, deve essere installata su un pannello verticale di legno o di
altro materiale avente caratteristiche termiche simili.
Il  pannello  deve  avere  spessore  non  minore  di  25  mm,  essere
verniciato in nero opaco  ed  avere  dimensioni  maggiori  di  quelle
dell'apparecchio  in  prova  di almeno 50 mm da ogni lato. La caldaia
viene sottoposta al tiraggio provocato da un condotto di  lamiera  di
spessore  0,5  mm  ed  altezza  di  1  m,  se  trattasi  di caldaia a
basamento, o di 0,5 m se trattasi di caldaia a parete.
Il  diametro  esterno  del  condotto  deve  corrispondere al diametro
interno del foro dell'attacco del tubo di scarico  della  caldaia  ed
essere predisposto per l'inserimento nello stesso.
Il  condotto  viene  inserito  direttamente  nell'attacco del tubo se
l'apparecchio e' a scarico verticale, oppure tramite  un  raccordo  a
gomito se l'apparecchio e' a scarico posteriore o laterale.
Per  il prelievo dei prodotti della combustine, utilizzare l'apposito
dispositivo di campionamento, il quale deve essere introdotto fino ad
una altezza di 250 mm della base del tubo di scarico.
5.0.9.2.Caldaie di tipo C1.
Le  caldaie di tipo C1 sono montate sulla parete di prova specificata
in 5.0.9.1 secondo le istruzioni del costruttore.
Per  il  campionamento  dei  prodotti  della  combustione deve essere
utilizzata una sonda di aspirazione provvista di termocoppia  (questo
dispositivo  puo'  essere per esempio un tubo di alluminio malleabile
con  un  punto  di  fusione  600  ›C,  con  termocoppia  di  Ni-NiCr,
isolamento in fibra di vetro; saldatura di diametro 1 mm, posizionata
2 o 3 mm all'interno del tubo, dal  punto  di  entrata  dei  prodotti
della combustione).
La   sezione   considerata,   per  il  prelievo  dei  prodotti  della
combustione, e' piano perpendicolare alla direzione  del  flusso  dei
prodotti  della  combustione; si trova all'interno e a un diametro di
distanza dall'estremita' superiore del condotto  di  evacuazione  dei
fumi  (di  sezione  uniforme,  cioe'  escludendo  griglie, deflettori
esterni, ecc.).
Determinare  il  centro  della sezione. Un piano orizzontale passante
per questo punto divide la  sezione  in  una  parte  superiore  e  un
inferiore.
Il  prelievo  deve  essere  fatto  nella  parte superiore in modo che
l'estremita' della sonda si trovi il piu' esattamente possibile a  un
terzo,  dal  centro  della linea mediana del piano orizzontale (se la
sezione possiede un asse di simmetria orrizzontale,  il  prelievo  e'
quindi  effettuato  a  un terzo dell'altezza totale della sezione del
tubo di scarico a partire dalla sommita').
Occorre  verificare  che in nessun punto e per tutta la sua lunghezza
la sonda non occupi piu' dell'1% della sezione totale.
5.0.10. Circuiti dell'acqua
Le  caldaie devono essere collegate al banco di prova (coibentato) di
fig. 3 o ad altro banco che dia risultati equivalenti.
Se  la  caldaia  e'  dotata  di termostato regolabile il cui campo di
regolazione comprenda il valore di 80 ›C,  oppure  se  e'  dotata  di
termostato  a  taratura  fissa  la  cui  temperatura di intervento e'
maggiore di  80  ›C,  le  prove  vengono  eseguite  alla  temperatura
dell'acqua in mandata di 80 piu' o meno di 1 ›C.
Nei  casi  in cui la temperatura dell'acqua in mandata non possa (per
le  caratteristiche  della  caldaia)  raggiungere  il  valore   sopra
indicato,  le prove devono essere effettuate alla temperatura massima
di mandata indicata dal costruttore nella  targa  dell'apparecchio  e
nelle istruzioni d'uso.
Agendo  sugli  organi  di  regolazione  del  banco  di prova, si deve
realizzare una differenza di temperaturra tra l'acqua  in  mandata  e
quella  in ritorno di 20 piu' o meno di 1 ›C, oppure la differenza di
temperatura indicata dal costruttore, comunque minore di 20 ›C, se le
caratteristiche   del   sistema  di  regolazione  della  caldaia  non
consentono il funzionamento corretto per la differenza di 20 ›C

   ---->  Vedere Immagini da pag. 27 a pag. 28 della G.U.   <----

5.0.11. Regime termico (stato stazionario)
Le  prove devono essere eseguite quando la caldaia abbia raggiunto il
regime termico, vale a  dire  quando  la  temperatura  dell'acqua  in
mandata e' stabilizzata entro piu' o meno di 1 ›C e quando le portate
dell'acqua e del gas sono costanti
5.0.12. Precisione degli strumenti di misura
Le  misure  devono  essere  effettuate  con  strumenti caratterizzati
almeno dai gradi di precisione seguenti:
- temperatura dell'acqua          piu' o meno di 0,1 ›C
- temperatura dei fumi            piu' o meno di   5 ›C
- massa                           piu'o meno del 0,1%
- volume del gas                  piu' o meno del 1%
5.1. Prova di tenuta dei circuiti della caldaia
5.1.1. Prova di tenuta del circuito gas
Le  prove  devono  essere effettuate con aria a temperatura ambiente,
con pressione di 150 mbar,  misurata  immediatamente  a  monte  della
caldaia.
Per  la  determinazione  della fuga, deve essere utilizzato un metodo
volumetrico che consenta la  misura  diretta  della  fuga  e  la  cui
precisione  sia  tale  che l'errore commesso nella determinazione non
sia maggiore di 0,01 dm(elevato alla 3)/h.
Un tipo di dispositivo di prova e' schematizzato in fig. 4.
La  tenuta  del  circuito  gas  deve  essere controllata prima e dopo
l'intero ciclo di prove cui la caldaia viene sottoposta.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 29 della G.U.   <----

5.1.2. Prova di tenuta del circuito dei prodotti della combustione ed
evacuazione carretta dei fumi
La caldaia deve essere installata come indicato in 5.0.8. a 5.0.12.
5.1.2.1. Caldaie di tipo B1
La  prova  deve  essere  effettuata  con  atmosfera in quiete e nelle
normali condizioni di tiraggio.
Le  fughe eventuali devono essere ricercate per mezzo di una placca a
punto di rugiata (la  cui  temperatura  e'  mantenuta  ad  un  valore
leggermente  maggiore  del  punto di rugiada dell'atmosfera ambiente)
che deve essere avvicinata ad ogni singolo punto dal quale  si  possa
temere una mancanza di tenuta.
Nei  casi  dubbi  si  raccomanda  di ricercare le fughe eventuali per
mezzo di una sonda di prelievo collegata ad un  analizzatore  di  C02
con  assorbimento  all'infrarosso  a  risposta  rapida  e  capace  di
avvertire concentrazioni dell'ordine dello 0,1%.
In tal caso occorre cautelarsi affinche' il prelevamento del campione
non perturbi lo scarico normale dei fumi.
5.1.2.2. Caldaie di tipo C1
Il  controllo  della  tenuta e' riferito sia all'apparecchio sia alle
parti  di  raccordo  del  dispositivo  speciale  di  evacuazione  dei
prodotti della combustione.
Dopo  aver  accuratamente sigillato sia la sezione di presa dell'aria
esterna che il condotto  di  evacuazione  dei  fumi,  la  caldaia  da
provare  deve  essere  collegata  a  una  sorgente  di aria compressa
durante tutta la prova in modo da mantenere nel circuito dei prodotti
della  combustione  una pressione effettiva di 0,5 mbar, misurata nel
punto di raccordo della sorgente di aria compressa alla  caldaia.  Il
montaggio  deve  essere  realizzato in modo da poter evidenziare ogni
eventuale fuga dovuta a un difetto di  tenuta  del  corpo  caldaia  e
delle parti di raccordo.
5.2. Verifica della portata termica del bruciatore
5.2.1. Portata termica nominale
La   portata   termica   nominale  Qn,  dichiarata  dal  costruttore,
rappresenta  la  quantita'  di  calore  erogata  dal  bruciatore  che
consente  di  ottenere,  nelle  condizioni di prova di cui in 5.0.8 a
5.0.12, la potenza termica nominale.
La  portata  termica  nominale  Qn, espressa in kiloWatt, riferita al
volume di gas, e' data da:
                             0,263 Vn. Hi
dove:Vn  e'  la  portata  volumetrica  di gas, espressa in metri cubi
all'ora riportata alle condizioni di riferimento (gas secco, 15  ›C,1
013 mbar) e ottenuta con gas di riferimento alla pressione normale di
prova
Hi  e'  il  potere  calorifico  inferiore  espresso  in  megajoule al
metrocubo del gas (gas secco, 0 ›C, 1 013 mbar).
Poiche'  in  pratica  le prove si effettuano in condizioni diverse da
quelle  di   riferimento,   i   valori   ottenuti   dovranno   essere
opportunamente corretti.
Quando si eseguono misure di volume di gas a mezzo di un contatore ad
acqua, il volume Vo di gas letto al contatore in metri  cubi  all'ora
(gas  secco,  15 ›C, 1013 mbar) dovra' essere di conseguenza corretto
mediante la formula:

                   Pa + p - f         288
                V -----------      -------
                    1013          273 + tg
dove: V e' il volume di gas letto al contatore in metri cubi all'ora
tg e' la temperatura del gas del contatore in gradi Celsius
p e' la pressione di alimentazione del gas al contatore in millibar
pa  e'  la  pressione  atmosferica  in  millibar  (se  la  misura  e'
effettuata con barometro Fortin, il  valore  dato  dalla  colonna  di
mercurio deve essere riportato a 0 ›C)
f  e'  la tensione parziale in millibar del vapor d'acqua del gas che
passa attraverso il contatore (si considera uguale alla tensione max.
del vapore d'acqua alla temperatura tg).
Se  il  fattore  di correzione del contatore e' diverso da 1, occorre
tenerne conto.
Per  l'eventuale  misura  volumetrica dei gas della terza famiglia e'
necessario usare contatori a secco. In questo  caso,  se  il  gas  e'
secco, non si sottrae il termine f che compare nella formula.
La  portata  termica  nominale Qn, espressa in kiloWatt riferita alla
massa di gas, e' data da:
                             0,278 Mn. Hi
dove: Mn e' la portata massica in kilogrammi all'ora
Hi  e'  il  potere  calorifico  inferiore  del  gas  in  megajoule al
kilogrammo.
La  determinazione  per pesata puo' venire effettuata con i gas della
terza famiglia. In questo caso il fattore di correzione della portata
massica  (M)  rilevata  nella prova e' uguale a 1. M si assimila a Mo
(portata massica corretta).
I  valori Vo e Mo sono quelli da confrontare con i valori Vn e Mn che
compaiono nelle formule (1) e (2). Le misure devono  essere  eseguite
dopo  che  l'apparecchio  ha  raggiunto le condizioni di regime e con
eventuale termostato messo fuori servizio.
          Nota  1  - Il fattore 0,263 che compare nella fomula (1) e'
          la risultante del prodotto di:
            0,948 per la correzione di Hi da 0 ›C a 15 ›C
            0,278 per la trasformazione dei mega joule
                  all'ora in kiloWatt.
5.2.2.  Verifica  della portata degli ugelli calibrati per le caldaie
di categoria I/3 non munite di regolatore di pressione
Per la verifica della portata degli ugelli, deve essere utilizzato il
gas di  riferimento  della  terza  famiglia  e  misurata  la  portata
alimentando  l'apparecchio  alla  pressione  normale di prova (vedere
5.0.6).
5.2.3.  Verifica  del dispositivo di preregolazione della portata del
gas per le caldaie senza regolatore di pressione
Tale   verifica   e'   riferita   unicamente   a  caldaie  munite  di
preregolazione  della  portata  del  gas,  la  cui  funzione  non  e'
annullata;  sono  previste  le  due prove seguenti, che devono essere
effettuate con ciascuno dei gas di riferimento della  categoria  alla
quale  appartiene  la  caldaia,  ad  eccezione  dei  casi  in  cui il
dispositivo di preregolazione sia stato sigillato dal costruttore  in
una data posizione; in tal caso viene considerato inesistente.
Prova n. 1
Misurare la portata con il dispositivo di preregolazione in posizione
di massimo e con la  pressione  di  alimentazione  al  valore  minimo
indicato al 5.0.6 e corrispondente al gas di riferimento considerato.
Prova n. 2
Misurare la portata con il dispositivo di preregolazione in posizione
di minimo e con la  pressione  di  alimentazione  al  valore  massimo
indicato in 5.0.6 e corrispondente al gas di riferimento considerato.
5.2.4. Regolatore di pressione del gas
Le prove devono essere effettuate secondo quanto indicato in 5.4.3.
5.2.5.  Dispositivo  di  adeguamento  della portata del bruciatore al
fabbisogno termico dell'impianto
Le  prove  devono  essere effettuate secondo quanto indicato in 5.2.3
per le due posizioni estreme del dispositivo di regolazione.
5.3. Regolarita' di funzionamento del bruciatore
5.3.1. Prova di resistenza al surriscaldamento
La  prova deve essere effettuata con uno dei gas di riferimento della
categoria  alla  quale  appartiene  l'apparecchio  e   con   l'ugello
corrispondente.
Il   gas  deve  essere  acceso  volutamente  all'ugello  ed  inoltre,
eventualmente, alla testa del bruciatore. Se  si  puo'  mantenere  la
combustione  in queste condizioni, proseguire la prova per 15 min. Se
non si riesce a mantenere la  combustione  all'ugello,  diminuire  la
portata  in  modo da poter effettuare la prova; tuttavia la prova non
deve essere eseguita ad una pressione minore della  pressione  minima
di prova.
5.3.2. Prova di accensione, interaccensione e stabilita' delle fiamme
Tali  prove  devono  essere  effettuate  due volte: una prima volta a
freddo ed una  seconda  volta  a  caldo  con  caldaia  in  regime  di
temperatura.
5.3.2.1. Condizioni normali di prova
Il  bruciatore  ed  il  pilota,  dotati di ugelli appropriati, devono
essere  regolati  preventivamente  come  segue:  sono  alimentati  in
successione  con  ciascuno dei gas di riferimento corrispondenti alla
categoria dell'apparecchio, alla pressione normale di prova, in  modo
da  ottenere  la  portata nominale a piu' o meno del 2% circa (vedere
5.0.5);  per  ciascun  gas,  agire,   sugli   organi   di   relazione
d'immissione  dell'aria  primaria se esistono, in modo da ottenere il
funzionamento   ottimale,   secondo   le   istruzioni   fornite   dal
costruttore.  Procedere  quindi  alle tre prove seguenti, ripetendole
alla portata termica ridotta o a quella minima modulata  se,  secondo
le  istruzioni fornite dal costruttore, l'accensione puo' avvenire in
queste condizioni, durante l'impiego normale.
Nel  caso di piloti di sicureza, aventi piu' fori di formazione della
fiamma suscettibili di essere tappati, per eseguire le prove n.1 e 2,
tali fori devono essere tappati ad eccezione di quello corrispondente
alla fiamma che riscalda l'elemento sensibile.
Prova n. 1
-  Se  la  cardaia  di  categoria  I/3  non  dispone di regolatore di
pressione del gas, abbassare  la  pressione  all'entrata  caldaia  al
valore uguale alla pressione minima indicata in 5.0.6 per i gas della
terza famiglia.
-  Per  le  altre caldaie, abbassare la pressione di alimentazione al
valore minimo di cui in 5.0.6 e abbassare la pressione  a  valle  del
regolatore,  se  necessario,  al valore corrispondente al 92,5% della
portata nominale per i gas della prima famiglia ed al 95% per  i  gas
della seconda e della terza famiglia.
In  queste  condizioni  verificare  che  l'accensione  del bruciatore
avvenga correttamente.
Prova n. 2
-  Senza  modificare  la  regolazione  iniziale  del bruciatore e del
pilota, sostituire successivamente ai gas di riferimento i gas limite
di  distacco  e  ritorno  di  fiamma  corrispondenti  e  abbassare la
pressione all'entrata della caldaia alla pressione minima indicata in
5.0.6.
Inoltre, per le caldaie dotate di regolatore di pressione del gas, la
pressione  a  valle  del  regolatore  deve   essere   abbassata,   se
necessario,  al valore corrispondente al 92,5% della portata nominale
per i gas della prima famiglia e al 95% della portata nominale per  i
gas della seconda e terza famiglia.
-  Diminuire  la  pressione  del  gas  al  pilota  in modo da fornire
l'energia minima  necessaria  per  mantenere  aperta  la  valvola  di
alimentazione del gas al bruciatore principale; verificare quindi che
avvenga l'accensione del bruciatore principale.
Questa  prova deve essere eseguita anche alla portata termica ridotta
o a quella minima modulata se,  secondo  le  istruzioni  fornite  dal
costruttore,  l'accensione in queste condizioni puo' avvenire durante
l'impiego mormale.
Prova n. 3
-  Se  la  caldaia  di  categoria  I/3  non  dispone di regolatore di
pressione del gas  (senza  modificare  la  regolazione  iniziale  del
bruciatore  e del pilota), alimentare l'apparecchio con il gas limite
di distacco di fiamma alla pressione  massima  indicata  in  5.0.6  e
verificare l'assenza didistacco della fiamma.
Per  le  altre  caldaie,  la  prova deve essere efettuata elevando la
portata del bruciatore al valore  corrispondente  ad  1.07  volte  la
portata  nominale  per  i gas della prima famiglia ed a 1,05 volte la
portata nominale per i gas della seconda e della terza famiglia.
5.3.2.2. Condizioni speciali di prova
5.3.2.2.1. Caldaie di tipo B1
La  caldaia  in  prova  deve  essere  alimentata con il gas limite di
distacco di fiamma, ed alla  pressione  massima  (vedere  5.0.6).  La
caldaia  deve  essere  sottoposta  a  livello di bruciatore, a cinque
raffiche successive di vento con velocita' di 2 m/s, per la durata di
15  s  ciascuna  e per ciascun angolo di incidenza. L'asse della vena
del vento deve essere contenuto in un piano orizzontale e deve essere
spostato  in  modo  da  individuare  uno o piu' angoli d'incidenza, a
discrezione del laboratorio di prova,  sull'arco  di  un  semicerchio
situato davanti alla caldaia ed il cui centro deve essere determinato
dal punto d'incontro del piano di simmetria della caldaia,  dal  muro
contro il quale la caldaia deve essere avvicinata il piu' possibile e
dal piano che contiene l'asse della vena del vento
Quando  la  caldaia  ha  un dispositivo di sorveglianza di fiamma che
controlla il bruciatore principale ed il pilota, la prova deve essere
eseguita con il bruciatore ed il pilota accesi simultaneamente.
Nel  caso  contrario,  la  prova deve essere eseguita anche quando e'
acceso soltanto il pilota.
Questa  prova deve essere ripetuta con il bruciatore funzionante alla
portata termica ridotta o a quella minima modulata se  tale  tipo  di
funzionamento e' previsto dal costruttore.
Inoltre  una  seconda  prova  deve  essere  effettuata  nelle  stesse
condizioni di alimentazione del gas e applicando  alla  sommita'  del
camino  di  prova  un  vento  continuo  diretto  verso  il basso alla
velocita' di 3 m/s. Durante questa prova non deve  essere  esercitata
l'azione del vento a livello del bruciatore.
1eseguire infine una terza prova con camino tappato.
5.3.2.2.2. Caldaie di tipo C1
La caldaia in prova deve essere installata secondo le indicazioni del
costruttore sulla parete di prova riportata in fig. 5.
La  lunghezza dei condotti di ingresso dell'aria e di evacuazione dei
fumi deve essere adattata al valore corrispondente allo  spessore  di
un muro di circa 350 mm.
La tenuta del montaggio puo' essere realizzata se necessario, usando,
per esempio, bande adesive.
La  caldaia  deve  essere  alimentata  con uno dei gas di riferimento
della categoria di appartenenza alla relativa pressione  normale.  Le
prove  devono  essere  ripetute  alla  portata  ridotta eventualmente
prevista dal costruttore.
Procedere ad effettuare le due serie di prove seguenti:
a) prima serie di prove
La caldaia deve essere sottoposta successivamente all'azione di venti
con diverse velocita' le cui direzioni sono situate in tre piani:
- vento orizzontale
- vento ascendente di 30o rispetto all'orizzontale
- vento discendente di 30o rispetto all'orizzontale.
In  ciasuno dei tre piani variare l'incidenza da 0o a 180o (a settori
di 30o).
Le  prove  devono  essere  eseguite  alle  tre  velocita'  del  vento
seguenti:
                           2,5, 5 e 15 m/s
Per  ciascuno  dei  17  punti  di misura e per ciascuna velocita' del
vento verificare a vista quanto segue:
-   la  stabilita'  del  pilota,  acceso  da  solo  l'accensione  del
bruciatore principale, tramite il pilota
- la propagazione della fiamma
-  la  stabilita' delle fiamme del pilota e del bruciatore principale
funzionanti simultaneamente.
Per  ciascuno  dei  tre piani di incidenza notare le due combinazioni
(velocita' del vento-angolo di incidenza)che producono le piu'  forti
perturbazioni  delle fiamme del bruciatore principale e/o del pilota.
b) seconda serie di prove
Per  ciascun punto di misura e per ciascuna delle velocita' del vento
definiti in a), verificare anche  la  possibilita'  di  accendere  il
pilota, mediante il dispositivo ausiliario previsto (vedere 4.4.2).

         ---->  Vedere Immagine a pag. 33 della G.U.   <----


5.3.2.3. Accensione a pressione ridotta.
Il bruciatatore deve essere alimentato con il gas di riferimento alla
pressione normale di prova in modo da  funzionare  alla  sua  portata
termica  nominale;  il pressostato del gas, se esistente, deve essere
regolato al valore indicato  dal  costruttore  per  il  tipo  di  gas
utilizzatoil  pilota, se esistente, deve essere regolato alla portata
indicata dal costruttore. La pressione di alimentazione  deve  essere
abbassata   gradualmente  fino  all'intervento  del  pressostato,  se
esistente, o a quello del dispositivo di sorveglianza di fiamma. Fino
a  questa  pressione  l'accensione deve avvenire ed il dispositivo di
sorveglianza di fiamma deve funzionare correttamente. Alle  pressioni
minori verificare quanto previsto in 4.3.2.3.
Nelle  condizioni  limite,  sopra  descritte,  la  prova  deve essere
ripetuta piu' volte al fine di verificare  che  il  bruciatore  venga
acceso correttamente nei tempi di sicurezza dell'accensione (TSA).
Durante  la  prova  si  devono  prendere  precauzioni  in modo che la
pressione di alimentazione non sia influenzata in  maniera  sensibile
dall'accensione del bruciatore principale.
5.3.2.4. Distacco di fiamma
Effettuare  la  regolazione  del bruciatore con il gas di riferimento
relativo a ciascuna categoria di  appartenenza  dell'apparecchio,  in
modo da ottenere la portata termica nominale.
Sostituire  a  ciascun gas di riferimento il rispettivo gas limite di
distacco di fiamma elevando la pressione di alimentazione  al  valore
massimo  indicato in 5.0.6. Verificare la rispondenza alle condizioni
di cui in 4.3.2.4.
Le prove devono essere eseguite a freddo.
5.3.2.5. Ritorno di fiamma
Effettuare  la  regolazione  del bruciatore con il gas di riferimento
relativo a ciascuna categoria di  appartenenza  dell'apparecchio,  in
modo da ottenere la portata termica nominale.
Sostituire  a  ciascun gas di riferimento il rispettivo gas limite di
ritorno di fiamma, abbassando la pressione di alimentazione al valore
minimo indicato in 5.0.6.
Verificare che vengano rispettate le condizioni stabilite in 4.3.2.5.
Le prove devono essere eseguite a caldo.
5.4. Dispositivi di preregolazione, di regolazione e di sicurezza
5.4.1. Sistemi di sorveglianza di fiamma
Sono  previsti  i  tempi di intervento dei sistemi di sorveglianza di
fiamma seguenti.
5.4.1.1. Primo tempo di sicurezza
Senza   alimentare   con   gas  l'apparecchio  iniziare  la  fase  di
accensione. Misurare il tempo durante il quale e'  presente  tensione
ai morsetti della valvola elettrica.
Questa  misura  deve essere eseguita con un cronometro elettico o con
un dispositivo similare.
5.4.1.2. Secondo tempo di sicurezza
Nel  caso di bruciatori con pilota alternativo o interrotto procedere
nel modo  seguente:  accendere  il  bruciatore  pilota  con  relativa
rivelazione  fiamma. Senza alimentazione gas al bruciatore principale
misurare il tempo durante il quale e' presente tensione  ai  morsetti
della  valvola  elettrica.  Questa  misura  deve  essere eseguita con
cronometro elettrico o con dispositivo similare.
5.4.1.3. Tempo di sicurezza per spegnimento accidentale della fiamma
La  prova  deve  essere  eseguita  nelle condizioni di cui in 5.0.8 a
5.0.12.
Con  il  sistema  di  sorveglianza  di  fiamma  funzionante  a regime
interrompere manualmente e ripristinare immediatamente il  flusso  di
gas (la prova deve essere effettuata con pressostato escluso).
Per i bruciatori con accensione automatica che prevedono un tentativo
di riaccensione, occorre disinserire  il  dispositivo  automatico  di
accensione prima di interrompere manualmente il flusso del gas.
La  verifica  del  tempo  di  sicurezza  per  i bruciatori con pilota
permanente con controllo di fiamma di tipo termoelettrico deve essere
effettuata  due  volte: una prima volta con il solo pilota permanente
acceso e una seconda volta con il pilota e il  bruciatore  principale
funzionanti contemporaneamente.
5.4.2. Dispositivi di accensione dei bruciatori
La  portata termica del pilota deve essere determinata con il o i gas
di riferimento alla pressione normale definita in 5.0.6 per  ciascuna
famiglia di gas.
5.4.3. Regolatore di pressione del gas
"886Il  regolatore  di pressione del gas deve essere regolato in modo
da ottenere la portata volumica nominale con il  gas  di  riferimento
alla  pressione  normale  indicata in 5.0.6 e corrispondente a questo
gas.
Conservando   la   regolazione  iniziale,  variare  la  pressione  di
alimentazione  fra  il  valore  minimo  e  massimo  corrispondente  e
vicaversa. Verificare la conformita' ai requisiti di cui in 4.4.3.
5.4.4. Regolatore della temperatura dell'acqua (termostato)
La caldaia deve essere installata come indicato in 5.0.8 a 5.0.12.
Si  regola  la  portata  d'acqua  in modo da ottenere un gradiente di
aumento di temperatura dell'acqua in uscita di circa 2 ›C al  minuto.
Nelle  prove  sotto  descritte,  deve  essere  verificato  che  siano
soddisfatte contemporaneamente le condizioni di cui in 4.4.4.
-  quando  il dispositivo di regolazione della temperatura dell'acqua
e' regolato per ottenere sia il valore minimo sia il valore  massimo,
verificare che la temperatura dell'acqua in uscita sia compresa fra i
limiti previsti.
Quando  il termostato e' del tipo a taratura fissa, verificare che la
temperatura dell'acqua in uscita non sia maggiore del limite previsto
-  verificare  contemporaneamente  che,  durante il ciclo completo di
regolazione, non intervenga mai il dispositivo di sicurezza
contro il surriscaldamento.
5.4.5 Dispositivo di sicurezza contro il surriscaldamento
La  caldaia  deve  essere installata come indicato in 5.0.8 a 5.0.12.
Dopo   aver   messo   fuori   servizio   il    termostato;    ridurre
progressivamente  la  portata  di acqua in circolazione nella caldaia
fino ad ottenere l'interruzione del gas al bruciatore. Verificare che
siano soddisfatte le condizioni di cui in 4.4.5.
5.4.6. Dispositivo di sicurezza per insufficienza d'acqua
Quando  il  sistema di controllo della caldaia lo consente, accendere
il bruciatore principale dopo aver portato il livello  dell'acqua  al
disotto   del  rilevatore  di  temperatura  mantenendo  la  pompa  di
circolazione ferma.
Verificare che siano soddisfatte le condizioni di cui in 4.4.6.
La stessa prova deve essere ripetuta dopo aver svuotato completamente
la caldaia.
5.5. Prova di combustione
5.5.1. Prove in condizioni mormali
La  caldaia  deve  essere accesa e regolata seguendo le istruzioni di
cui in 5.0.7.1 e 5.0.8 a 5.0.12.
Se esiste un organo di regolazione dell'aria primaria del bruciatore,
questo deve essere  regolato  osservando  l'aspetto  delle  fiamme  e
seguendo  le  istruzioni  del  costruttore.  Il prelievo dei prodotti
della  combustione  deve  essere  effettuato  quando  la  caldaia  ha
raggiunto le condizioni di regime, utilizzando il metodo descritto in
5.0.8. a 5.0.12 ed utilizzando il dispositivo di fig. 6.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 36 della G.U.   <----

Il  prelievo  dei  prodotti  della combustione deve essere effettuato
alla portata di almeno 1,5 I/min. Il monissido di carbonio (CO), deve
essere  misurato  per  mezzo  di strumenti che permettano di rilevare
tenori di CO a partire da 5. 10 - 6 parti in volume. L'apparecchio di
misura  del CO non deve essere influenzato dalla presenza di anidride
carbonica nei prodotti della combustione. L'anidride carbonica  (CO2)
deve  essere  determinata  con strumenti che consentono di effettuare
misure con errore relativo minore del 2%. Il contenuto percentuale di
CO in volume sui fumi secchi privi d'aria e' dato dalla formula:
                        (CO2) N
                 (CO)M -------
                        (CO2) M
dove:(CO2)N  e' il contenuto percentuale teorico in volume di CO2 nei
prodoitti della combustione secchi
(CO)M  e  (CO2)M e' il contenuto percentuale di CO e CO2 nei campioni
prelevati durante la prova di combustione.I valori di percentuali  di
(CO2)N sono elencati nel prospetto V per ogni gas di prova.
Prospetto V-Contenuto teorico di CO2 nei fumi secchi
==================================================================
Tipo di gas    G 110    G 20    G 21   G 30   G 31
-----------------------------------------------------------------
(CO2) N%        7,6     11,7    12,2   14,0   13,7
==================================================================
Il   contenuto  di  CO  in  per  cento  riferito  ai  prodotti  della
combustione secchi e privi d'aria puo' anche essere calcolato con  la
formula seguente:
                    21
              -------------- (CO) M
                21 - (O2) M
dove:(O2)M  e (CO)M sono le percentuali di ossigeno e di monossido di
carbonio nei campioni prelevati durante la prova di combustione.
La  caldaia  deve  essere  inizialmente  provata  con  il  o i gas di
riferimento della categoria alla quale appartiene e che sono elencati
in 5.0.4.
-  Per  le caldaie non equipaggiate ne' di regolatore di pressione (o
di portata) del gas, ne' di organo di  preregolazione  della  portata
del  gas,  la  prova deve essere eseguita alimentando la caldaia alla
pressione massima indicata in 5.0.6.
- Per le caldaie munite di organo di preregolazione della portata del
gas e che non hanno un regolatore di pressione  (o  di  portata)  del
gas, la prova deve essere eseguita alla pressione massima indicata in
5.0.6 ed agendo sull'organo di preregolazione
in modo da ottenere una portata di gas uguale a 1,10 volte la portata
nominale.
- Per le caldaie munite di regolatore di pressione (o di portata) del
gas, la prova deve essere eseguita alimentando la caldaia
alla  pressione massima di cui in 5.0.6 ed operando sul regolatore in
modo da aumentare la portata di gas al bruciatore ad
un  valore  uguale  a 1,07 volte la portata nominale se la caldaia e'
alimentata con gas G 110  oppure  uguale  a  1,05  volte  la  portata
nominale  se  la caldaia e' alimentata con il gas G 20 o con il gas G
30.
Le  caldaie  che hanno un organo di regolazione della portata o della
pressione del gas, ma la cui funzione e' annullata  per  una  o  piu'
famiglie  di  gas,  devono  essere  provate  nelle  varie  situazioni
seguendo i differenti casi previsti.
Dopo  la  prova  con il o i gas di riferimento la caldaia deve essere
collaudata  con  il  gas  limite  di  combustione  incompleta   della
categoria alla quale appartiene, elencato in 5.0.4.
Questa prova deve essere realizzata sostituendo sempliciemente il gas
di  riferimento  con  il  gas  limite   di   combustione   incompleta
corrispondente,  senza  cambiare ne' la regolazione della caldaia ne'
la pressione di alimentazione del gas.
5.5.2. Prove in condizioni speciali
5.5.2.1. Caldaie di tipo B1
Devono  essere  eseguite  due  prove  con  il gas di riferimento alla
portata termica nominale. La prima prova deve essere eseguita con  il
camino chiuso. La seconda prova deve essere eseguita applicando sopra
il camino di prova una corrente  d'aria  continua  diretta  verso  il
basso con velocita' di 0,5; 1,5; 3 m/s (vedere fig. 7)La caldaia deve
essere regolata come indicato in  5.5.1,  il  prelievo  dei  prodotti
della combustione deve essere effettuato in modo tale da garantire un
campione rappresentativo degli stessi.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 37 della G.U.   <----

5.5.2.2. Caldaie di tipo C1
La  caldaia  deve  essere  installata  e  regolata  come  indicato in
5.3.2.2.
Procedere  a  un  prelievo dei prodotti della combustione in ciascuna
delle combinazioni risultanti dalla prima serie di prove  di  cui  in
5.3.2.2.
Il valore di CO e' la risultante della media aritmetica dei tenori di
CO determinati in ciascun prelievo.
5.5.3. Prove alla portata termica nominale ridotta e/o minima
Le  prove  di  cui  5.5.1  e 5.5.2 devono essere eseguite anche nelle
condizioni di portata termica nominale ridotta e/o minima.
5.6. Rendimento
5.6.1. Rendimento alla portata termica nominale
La  caldaia,  installata come indicato in 5.0.8 a 5.0.12, deve essere
alimentata alla portata termica nominale con il  gas  di  riferimento
corrispondente  alla  categoria dell'apparecchio. L'eventuale by-pass
della  caldaia  deve  essere  completamente  chiuso  e  la  pompa  di
circolazione   della   caldaia   (se  esistente)  permanentemente  in
funzione.
Dopo  aver  portato  la  caldaia  a  regime  ed  essendo  costanti le
temperature dell'acqua all'entrata ed all'uscita della caldaia  (come
indicato    in    5.0.10),    iniziare    la    determinazione    del
rendimento.L'acqua  riscaldata  deve  essere  fatta  fluire   in   un
recipiente    posto   su   una   bilancia   o   sistema   equivalente
(opportunamente   tarati   prima   di   cominciare   la   prova)   e,
contemporaneamente iniziare a misurare la portata di gas (lettura del
contatore).
Durante   la   prova   devono  essere  effettuate  varie  letture  di
temperatura per ottenere valori medi sufficientemente esatti.
Dopo 20 min, l'acqua deve essere avviata direttamente allo scarico.
La  massa  dell'acqua  racolta  durante la prova deve essere corretta
effetuando una seconda pesata 10 min dopo la  prima  ed  estrapolando
tale  differenza  alla  durata vera e propria della prova (correzione
per l'evaporazione).
Il  rendimento  utile  Ru  riferito al potere calorifico inferiore si
calcola con la formula seguente:
                  4,186 x M (t2 - t1) 10 meno 3 + Dp
                  ---------------------------------
                             Vc   Hi
dove:M e' la massa corretta dell'acqua in kilogrammi
t1  e'  la  temperatura dell'acqua esterna in entrata nel circuito di
prova
Vc  e' il volume di gas consumato in metri cubi corretto a 0 ›C-1 013
mbar
Hi  e'  il  potere  calorifico  inferiore  del  gas  in  megajoule al
metrocubo (0 ›C-1 013 mbar, gas secco)
Dp sono le dispersioni termiche del dispositivo di prova in megajoule
alla temperatura media dell'acqua in uscita
T2  e'  la temperatura dell'acqua in uscita della caldaia (fig. 3a) o
dallo scambiatore (fig. 3b).
5.6.2. Rendimento alla portata termica ridotta e/o minima
La  prova di cui in 5.6.1 deve essere eseguita anche nelle condizioni
di portata termica ridotta e/o minima.
5.7. Controllo della condensazione
La prova deve essere effettuata alla portata termica nominale ed alla
portata termica ridotta (o a quella minima modulata)  dichiarata  dal
costruttore, collegando la caldaia al camino di prova di 5 m.
5.7.1. Camino di prova
Il  camino  di  prova  e'  costituito  da  un condotto cilindrico non
coibentato, in lamiera zincata  da  1,5  mm  di  spessore,  costruito
secondo le dimensioni indicate in fig.8.
I  tronchi devono essere uniti mediante flange saldate con interposte
guarnizioni che ne assicurino la tenuta.
Per  le  caldaie  a parete verra' inserito il tronco supplementare di
lunghezza 0,5 m per riportare la lunghezza del camino di prova a 5 m.
5.7.2. Misura delle temperature
La  misura  delle  temperature  deve essere effettuata all'estremita'
superiore del camino, nel punto a) (vedere  fig.  8),  per  mezzo  di
termometri  o  termocappie  munite  di  schermo  protettore e situate
sull'asse del condotto come indicato in fig. 8.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 39 della G.U.   <----

5.8.  Resistenza  idraulica  per  caldaie  senza  circolatore - Curva
caratteristica portata/prevalenza residua per caldaie con circolatore
incorporato.
La   curva  di  resistenza  idraulica  di  una  caldaia  o  la  curva
portata/prevalenza  residua  (misurata  in  millibar)   deve   essere
costruita  per  punti  nel  campo  di  portate d'acqua dichiarate dal
costruttore.
I rilievi sono fatti con acqua a temperatura ambiente.
Il  banco  di  prova  e'  rappresentato nella fig. 9. Prima o dopo la
prova,  i  due  tronchetti  di  misura   devono   essere   raccordati
direttamente   tra   di  loro  per  determinare  la  loro  resistenza
intrinseca per i diversi valori di portata.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 40 della G.U.   <----

5.9. Limiti di temperatura dei dispositivi di manovra, di regolazione
e di sicurezza, delle manopole di comando  e  parti  suscettibili  di
essere toccate.
La  prova  deve  essere  effettuata  con  il  gas di riferimento alla
portata termica nominale.
Le  temperature  vengono  misurate  con  apparecchio  a  regime  (con
termostato in posizione di massimo) mediante termocoppia a contatto o
sistemi equivalenti.
5.10. Limiti di temperatura del pavimento e delle pareti circostanti.
La  caldaia  deve  essere installata sul triedro di prova indicato in
fig. 10, la cui superficie interna e'  verniciata  con  pittura  nera
opaca.  In  ciascun pannello devono essere incorporate termocoppie al
centro di quadrati di 100mm di lato. Tali termocoppie  penetrano  nel
pannello  attraverso  il  piano  posteriore rispetto alla caldaia, in
maniera che le saldature si trovino a 3mm  dalla  superficie  rivolta
verso la caldaia.
Per  effettuare la prova, la caldaia deve essere posta a contatto con
i pannelli di prova, a meno che vengano fornite  indicazioni  diverse
da parte del costruttore sul libretto istruzioni.
In  nessun  caso  la  distanza  massima  tra i pannelli di prova e le
pareti della caldaia  deve  essere  maggiore  di  200mm,  misurati  a
partire  dalla  parte  dell'apparecchio  piu'  vicina alla parete. Il
pannello laterale deve essere situato sul lato dell'apparecchio  dove
si riscontrano le temperature piu' elevate.
Per  le caldaie per le quali il costruttore indica la possibilita' di
installazione sotto scaffalature o simili, per l'effettuazione  delle
prove  sopraindicate  deve  essere  posto  un pannello appropriato al
disopra della caldaia, alla ditanza minima indicata nelle  istruzioni
per l'installazione.
Tutte  le  misure  di  temperatura devono essere effettuate quando si
raggiunge lo stato di equilibrio.
La  temperatura  ambiente  deve  essere  misurata  per  mezzo  di  un
termometro protetto contro apporti  parassiti  di  calore,  posto  ad
un'altezza  di  1,50  m  dal  pavimento  e  ad  una  distanza  minima
dall'apparecchio di 3 m.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 41 della G.U.   <----

6. Targa ed istruzioni
6.1. Targa
Ciascun  apparecchio  deve portare, in posizione visibile, anche dopo
essere stato installato, eventualmente dopo rimozione  del  mantello,
una  targa  metallica  inamovibile  sulla  quale  siano  indicati  in
caratteri indelebile:
- il nome del costruttore e/o marca depositata
-  il  numero  di  matricola  e  l'anno  di  fabbricazione  (o  sigla
equivalente)
- la designazione commerciale
-  la classsificazione - categoria, temperatura massima dell'acqua in
gradi centigradi, pressione massima dell'acqua in  bar,  il  tipo  di
circolazione (naturale o forzata)
- la portata termica. Nel caso di caldaie con portata termica ridotta
deve essere riportato in targa anche il valore corrispondente
-  la  potenza  termica  nominale.  Nel  caso  di caldaie con potenza
termica ridotta deve  essere  riportato  in  targa  anche  il  valore
corrispondente.
I  valori  di potenza devono essere espressi in KiloWatt. E' facolta'
del costruttore di indicare i corrispondenti  valori  in  Kilocalorie
all'ora.  All'atto  della  consegna  dell'utente,  l'apparecchio deve
portare l'indicazione  della  natura  del  gas  ed  il  valore  della
pressione per il quale e' regolato.
La fonitura di parti destinate all'adattamento dell'apparecchio ad un
altro tipo di gas o  da  un'altra  pressione  di  funzionamento  deve
essere   accompagnata  da  una  etichetta  autoadesiva  da  applicare
all'apparecchio; l'etichetta deve  indicare  il  tipo  di  gas  e  la
pressione per i quali l'apparecchio deve essere regolato.
L'apparecchio  deve  inoltre essere corredato di tutte le indicazioni
utili  concernenti  l'apparecchiatura  elettrica,  se   esiste,   con
particolare  riguardo al tipo, alla tensione di alimentazione ed alla
potenza installata.
Tutte le indicazioni devono essere redatte in lingua italiana.
6.2 Istruzioni
Ogni  apparecchio  deve essere corredato da istruzioni per il suo uso
corretto, per l'installazione e la manutenzione,  redatte  in  lingua
italiana.
6.2.1. Istruzioni per l'impiego.
Le  istruzioni  per l'impiego, destinate all'utente, devono contenere
tutte le indicazioni necessarie affinche' l'apparecchio possa  essere
utilizzato con sicurezza. In particolare devono essere dettagliate le
manovre che assicurano  il  funzionamento  normale  delle  caldaie  e
quindi le manovre di accensione, di spegnimento e di regolazione.
Le istruzioni devono inoltre evidenziare sia l'esigenza di interventi
periodici di pulizia e di manutenzione, sia  le  precauzioni  per  le
prevenzioni dei danni provocati dal gelo.
Devono  infine  sottolineare  la  necessita'  di  ricorrere a tecnici
qualificati per l'installazione dell'apparecchio e per gli interventi
periodici  di  pulizia  e  di  manutenzione  nonche'  per l'eventuale
adattamento all'impiego di altri gas.
6.2.2 Istruzioni per l'installazione e la manutenzione.
Le   istruzioni  tecniche  per  l'installazione  e  la  manutenzione,
destinate  all'installatore,  devono  fornire  adeguate  informazioni
circa la corretta messa in opera dell'apparecchio secondo le norme in
vigore, il montaggio del dispositivo rompitiraggio (nei casi  in  cui
non  venga  fornito  gia'  montato  nella  caldaia),  la  portata del
bruciatore in metri cubi all'ora, in funzione del gas di  riferimento
per  la  categoria  di  appartenenza  dell'apparecchio (in Kilogrammi
all'ora per il gas di riferimento  G30  per  gli  apparecchi  di  III
categoria), il valore della pressione del gas in millibar a valle del
regolatore,  se  esistente,  alla  portata  termica  nominale;per  le
caldaie  a  potenza  regolatore  devono essere fornite le indicazioni
necessarie per rendere possibile la  correlazione  tra  la  pressione
esistente  a  valle  del  regolatore di pressione, se esistente, e la
portata termica del bruciatore.
Le  istruzioni  tecniche  devono inoltre specificare le manovre degli
organi di regolazione,  lo  schema  di  collegamento  del  termostato
ambiente,   le   modalita'  per  lo  svuotamento  della  caldaia,  la
obbligatorieta' del collegamento alla  presa  di  terra  (vedere  CEI
11-8);  devono inoltre contenere adeguate direttive per effettuare la
pulizia della  caldaia,  indicazioni  circa  la  minima  distanza  di
installazione  dalle pareti circostanti e le eventuali precauzioni da
adottare per evitare il surriscaldamento delle stesse.
Dovranno  inoltre  essere  chiaramente  fornite  indicazioni circa le
operazioni e le regolazioni da  effettuare  per  la  conversione  del
funzionamento,  da  una  famiglia  di  gas ad un'altra, e, per quanto
riguarda gli ugelli, i riferimenti  previsti  per  ciascuno  dei  gas
utilizzati. In alternativa, tali indicazioni possono essere fornite a
corredo  dei  componenti  da  impiegare  per   la   conversione   del
funzionamento dell'apparecchio da una famiglia di gas ad un'altra.
Per  le caldaie corredate di pompa dell'acqua, deve essere fornito il
diagramma  della  prevalenza  residua  in  funzione   della   portata
d'acqua;per le caldaie non munite di pompa, devono essere indicata la
perdita di carico all'interno della caldaia alle differenti  portate.
installazione  vigenti,  comprese  quelle riguardanti il collegamento
alla canna fumaria e quelle relative alla ventilazione dei locali che
contengono apparecchi a gas.
CDU 662.951.2              NORMA ITALIANA            APRILE 1988
====================================================================
   CIG         BRUCIATORI DI GAS AD ARIA SOFFIATA          U N I
                       PRESCRIZIONI DI SICUREZZA           8042
====================================================================
Air forced burners - Safety requirements
                               SOMMARIO

1.      Generalita'  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    2
1.1     Scopo  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    2
1.2.    Campo di applicazione  . . . . . . . . . . . . . . . . "    2
1.3.    Condizioni di riferimento  . . . . . . . . . . . . . . "    2
2.      Classificazione  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    2
2.1.    Tipo di gas utilizzato   . . . . . . . . . . . . . . . "    3
2.2.    Tipo di miscelazione aria-gas  . . . . . . . . . . . . "    3
2.3.    Tipo di funzionamento  . . . . . . . . . . . . . . . . "    4
2.4.    Tipo di costruzione  . . . . . . . . . . . . . . . . . "    4
2.5.    Tipo di pressurizzazione   . . . . . . . . . . . . . . "    4
2.6.    Tipo di pressione del gas di alimentazione   . . . . . "    5
3.      Condizioni di adattabilita'  . . . . . . . . . . . . . "    5
3.1.    Categoria I  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    5
3.2.    Categoria II   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    5
3.3.    Categoria III  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
4.      Caratteristiche costruttive  . . . . . . . . . . . . . "    6
4.1.    Materiali  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
4.2.    Collegamenti   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
4.3.    Testa di combustione   . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
4.4.    Manutenzione   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    6
4.5.    Tenuta   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . "    7
4.6.    Caratteristiche speciali   . . . . . . . . . . . . . . "    7
4.7.    Prese di pressione   . . . . . . . . . . . . . . . . . "    7
4.8.    Apparecchiature di sicurezza e controllo
della pressione del gas e dell'aria  . . . . . . . . . . . . . "    8
4.9.    Apparecchiature di sicurezza e controllo
sulle linee di alimentazione del gas e dell'aria   . . . . . . "    8
4.10.   Caratteristiche elettriche   . . . . . . . . . . . .  "    19
5.      Caratteristiche di funzionamento   . . . . . . . . .  "    20
5.1     Tenuta della linea di alimentazione del gas
a valle del regolatore di pressione  . . . . . . . . . . . .  "    20
5.2.    Portata nominale   . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    20
5.3.    Regolarita' di funzionamento   . . . . . . . . . . .  "    20
5.4.    Funzionamento prolungato   . . . . . . . . . . . . .  "    21
5.5.    Indice di ossido di carbonio   . . . . . . . . . . .  "    22
5.6.    Regolatori di pressione  . . . . . . . . . . . . . .  "    22
5.7.    Tempi di sicurezza massimi del bruciatore  . . . . .  "    22
6.      Tecnica delle prove  . . . . . . . . . . . . . . . .  "    22
6.1.    Generalita'  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    22
6.2.    Preparazione dei gas di prova  . . . . . . . . . . .  "    23
6.3.    Composizione dei gas di prova  . . . . . . . . . . .  "    24
6.4.    Scelta del gas e delle pressioni di prova  . . . . .  "    24
6.5.    Focolare di prova  . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    24
6.6.    Documenti da fornire per le prove  . . . . . . . . .  "    26
6.7.    Prove di funzionamento del bruciatore  . . . . . . .  "    27
6.8.    Temperatura delle apparecchiature di
controllo, sicurezza e regolazione   . . . . . . . . . . . .  "    34
6.9.    Prova di funzionamento prolungato  . . . . . . . . .  "    34
6.10.   Prova del dispositivo di comando e controllo   . . .  "    34
6.11.   Prova con sovra e sottotensione  . . . . . . . . . .  "    35
6.12.   Strumentazione   . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    36
7.      Targa e istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . .  "    36
7.1.    Targa  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    36
7.2.    Istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    36
8.      Certificato di prova   . . . . . . . . . . . . . . .  "    37
        Appendice A - Dispositivi automatici di regolazione
 e sicurezza   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    38
        Appendice B - Dispositivi di comando e controllo   .  "    38
B 1.    Generalita'  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    38
B 1.1.  Scopo  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    38
B 1.2.  Oggetto  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    38
B 1.3.  Condizioni di riferimento  . . . . . . . . . . . . .  "    38
B 2.    Classificazione  . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    38
B 3.    Caratteristiche costruttive  . . . . . . . . . . . .  "    38
B 3.1.  Generalita'  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    38
B 3.2.  Portata di contatti  . . . . . . . . . . . . . . . .  "    39
B 3.3.  Dispositivi elettrici  . . . . . . . . . . . . . . .  "    39
B 4.    Caratteristiche di funzionamento   . . . . . . . . .  "    39
B 4.1.  Rivelatore di fiamma   . . . . . . . . . . . . . . .  "    39

B 4.2.  Verifica dell'apparecchio di comando e
controllo  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    39
B 4.3.  Preventilazione  . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    39
B 4.4.  Preaccensione  . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    39
B 4.5.  Accensione, postaccensione e primo tempo di sicurezza
                                                              "    40
B 4.6.  Accensione dello stadio principale nei
bruciatori   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    40
B 4.7.  Arresto per disfunzione o di sicurezza   . . . . . .  "    40
B 4.8.  Arresto di blocco  . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    40
B 4.9.  Verifica   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    41
B 5.    Tecnica delle prove  . . . . . . . . . . . . . . . .  "    43
B 5.1.  Caratteristiche dell'apparecchio di comando e controllo
                                                              "    43
B 5.2.  Impianto di prova  . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    43
B 5.3.  Precisione degli strumenti di misura   . . . . . . .  "    43
B 5.4.  Simulazione di fiamma  . . . . . . . . . . . . . . .  "    43
B 5.5.  Interruzione delle prove   . . . . . . . . . . . . .  "    43
B.5.6.  Prova dei circuiti di comando e di sicurezza
in condizione di nuovo   . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    43
B 6.    Targa e istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . .  "    45
B 6.1.  Targa  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    45
B 6.2.  Numerazione dei morsetti e schema di collegamento  .  "    45
B 6.3.  Istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    46
B 7.    Certificato di prova   . . . . . . . . . . . . . . .  "    46
        Appendice  C  -Dispositivi  per la prevenzione delle fughe di
gas  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    46
C 1.    Generalita'  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    46
C 1.1.  Scopo  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    46
C 1.2.  Oggetto  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    47
C 1.3.  Condizioni di riferimento  . . . . . . . . . . . . .  "    47
C 2.    Classificazione  . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    47
C 3.    Caratteristiche costruttive  . . . . . . . . . . . .  "    47
C 3.1.  Caratteristiche costruttive generali   . . . . . . .  "    47
C 3.2.  Caratteristiche costruttive particolari  . . . . . .  "    48
C 4.    Caratteristiche di funzionamento   . . . . . . . . .  "    48
C 4.1.  Dispositivo di controllo della tenuta interna
delle elettrovalvole di sicurezza  . . . . . . . . . . . . .  "    48
C 4.2.  Dispositivo di controllo della chiusura delle
elettrovalvole di sicurezza  . . . . . . . . . . . . . . . .  "    49
C 5.    Tecnica delle prove  . . . . . . . . . . . . . . . .  "    49
C 5.1.  Dispositivo di controllo della tenuta interna
delle elettrovalvole di sicurezza  . . . . . . . . . . . . .  "    49
C 5.2.  Dispositivo di controllo della chiusura delle
elettrovalvole di sicurezza  . . . . . . . . . . . . . . . .  "    50
C 6.    Targa e istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . .  "    51
C 6.1.  Targa  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    51
C 6.2.  Istruzioni   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  "    51
C 7.    Certificato di prova   . . . . . . . . . . . . . . .  "    51
Le   norme   UNI   sono   revisionate,   quando  necessario,  con  la
pubblicazione sia di nuove edizioni sia di fogli di aggiornamento. E'
importante  pertanto  che  gli  utenti  delle  stesse si accertino di
essere in possesso dell'ultima edizione o foglio di aggiornamento.
1. Generalita'
1.1. Scopo
La   presente   norma   contiene   le   prescrizioni  riguardanti  la
costruzione, ai fini della sicurezza, dei bruciatori di gas  ad  aria
soffiata  (in  seguito  denominati  bruciatori) alimentati con gas di
rete e dei bruciatori misti o combinati, per la  parte  afferente  il
gas.  Inoltre,  nelle appendici B e C da' le prescrizioni riguardanti
rispettivamente i dispositivi di comando e controllo  dei  bruciatori
ed  i  dispositivi  per la prevenzione delle fughe di gas, nonche' le
modalita'   e   le   tecniche   di   prova   per   verificare    tali
caratteristiche.Nell'installazione  dei  bruciatori  e  dei  suddetti
dispositivi, gli installatori devono attenersi alle norme legislative
e norme nazionali in materia.
1.2. Campo di applicazione.
La  presente  norma  si  riferisce  a  tutti i bruciatori automatici,
compresi quelli misti  e  combinati,  ai  dispositivi  di  comando  e
controllo  ed  ai  dispositivi  automatici  degli  stessi, nonche' ai
dispositivi  per  la  prevenzione  delle  fughe  interne  di  gas   e
installati,  in  locali  chiusi,  su  impianti  di  riscaldamento e/o
condizionamento domestici e similari.
La  presente  norma non riguarda i bruciatori semiautomatici e quelli
installati su forni  o  caldaie  inseriti  in  cicli  di  lavorazioni
industriali  o  quelli  installati  all'aperto  e/o funzionanti sotto
battente liquido.
1.3. Condizioni di riferimento.
Le condizioni di riferimento sono:
temperatura del gas secco all'ingresso del bruciatore: 15›C
pressione atmosferica: 1 013 mbar
temperatura ambiente convenzionale: 25›C
tensione:220 V
frequenza;50 Hz.
2. classificazione
  I bruciatori si classificano secondo:
il tipo di gas utilizzato;
il tipo di miscelazione aria-gas
il tipo di funzionamento
il tipo di costruzione
il tipo di pressurizzazione
il tipo di pressione del gas di alimentazione.
2.1. Tipo di gas utilizzato
In  base  al  tipo  di  gas utilizzato i bruciatori si suddividono in
categorie seguendo la classificazione dei gas.
2.1.1. Classificazione dei gas
I  gas  combustibili  si  classificano  in  tre  famiglie in funzione
dell'indice di Wobbe riferito al potere calorifico inferiore Wi, alla
pressione di 1 013 mbar e alla temperatura di 0›C.
Prima famiglia gas manufatturati
indice  di  Wobbe W, compreso fra 21,5 e 28,7 MJ/m(elevato alla 3) (5
130 e 6 850Kcal/m(elevato alla 3)).
Seconda famiglia 1) gas naturali (gruppo H)
Indice  di  Wobbe Wi, compreso fra i 43,4 e 52,4 MJ/m(elevato alla 3)
(10 370 e 12 520 Kcal/m(elevato alla 3)).
Terza famiglia gas di petrolio liquefatto
Indice  di  Wobbe Wi, compreso fra 72,0 e 85,3 MJ/M3 (17 200 e 20 380
Kcal/m(elevato alla 3)).
2.1.2. Classificazione degli apparecchi
Gli  apparecchi  sono classificati secondo il tipo e il numero di gas
utilizzati.
2.1.2.1. Categoria I
Questa categoria comprende gli apparecchi che utilizzano i gas di una
sola famiglia o eventualmente di un solo gruppo:
categoria  I/2H:  apparecchi  che utilizzano i gas del gruppo H della
seconda famiglia
categoria  I/3:  apparecchi che utilizzano i gas della terza famiglia
(propano e butano).
2.1.2.2. Categoria II
Questa  categoria comprende gli apparecchi che utilizzano i gas delle
due famiglie:
categoriaII12H:  apparecchi  che possono utilizzare i gas della prima
famiglia e quelli del gruppo H della seconda famiglia
categoria  II 2H3: apparecchi che possono utilizzare i gas del gruppo
H della seconda famiglia e quelli della terza famiglia.
2.1.2.3. Categoria III
Questa  categoria comprende gli apparecchi che utilizzano i gas delle
famiglie, cioe' apparecchi che  possono  utilizzare;  gas  sia  della
prima  famiglia,  sua  del gruppo H della seconda famiglia, sua della
terza famiglia.
2.2. Tipo di miscelazione aria-gas
In base al tipo di miscelazione aria-gas i bruciatori si classificano
come segue.
2.2.1. Bruciatore a postmiscelazione
Apparecchio  nel  quale la miscelazione aria-gas avviene totalmente a
livello della zona di combustione
2.2.2. Bruciatore a premiscelazione
Apparecchio  nel  qual la miscelazione aria-gas avviene a monte della
zona di combustione.
1)La  seconda  famiglia comprende, oltre il gruppo H, il gruppo L che
ha un indice DI Wobbe compreso fra 37,1 e 42,7 MJ/m(elevato  alla  3)
(8 870 e 10 200 Kcal/m(elevato alla 3)).
2.3. Tipo di funzionamento
In base al funzionamento i bruciatori si classificano:
in servizio continuo quando rimangono sempre in funzione
in servizio intermittente quando interrompono il funzionamento almeno
una volta ogni 24 h.
Entrambi i tipi di bruciatori possono essere classificati monostadio,
multistadio o modulanti.
Nel  caso  di  bruciatori  multistadio  o  modulanti e' necessario un
dispositivo di regolazione dell'attuatore della  serranda  dell'aria,
dalla  cui  posizione  dipenda  l'apertura  della  elettrovalvola  di
regolazione o dell'organo di regolazione della portata del  gas.  Nel
caso  in cui la serranda dell'aria all'avviamento non abbia la stessa
posizione che assume durante il  funzionamento  a  portata  nominale,
l'elettrovalvola   di  regolazione  od  in  alternativa  l'organo  di
regolazione  della  portata  del  gas  debbono  essere  azionati   in
dipendenza  funzionale  dell'organo  di  regolazione  della  serranda
dell'aria  in  modo  da  rispettare  quanto   prescritto   al   punto
5.3.3.2.Secondo   la  loro  classificazione  i  bruciatori  hanno  le
caratteristiche seguenti.
2.3.1. Bruciatore monostadio.
Apparecchio  previsto  per  il  funzionamento  ad  un unico stadio di
alimentazione;di  conseguenza  la  portata  del   gas   e   dell'aria
comburente   non   vengono   variate   automaticamente   durante   il
funzionamento del bruciatore.
2.3.2. Bruciatore multistadio
Apparecchio  previsto  per  il  funzionamento  a  due o piu' stadi di
alimentazione; la commutazione da uno stadio all'altro puo'  avvenire
automaticamente o manualmente.
La  potenza  termica del primo stadio, per i bruciatori a piu' stadi,
non deve essere minore di 1/n  della  potenza  termica  nominale  del
bruciatore, dove ne' il numero degli stadi.
2.3.3. Bruciatore modulante
Apparecchio previsto per il funzionamento con alimentazione variabile
automaticamente in modo continuo almeno tra il 30 ed  il  100%  della
potenza termica nominale del bruciatore.
2.4. Tipo di costruzione.
In  base  al  tipo  di  costruzione i bruciatori si classificano come
segue.
2.4.1. Bruciatore monoblocco.
Apparecchio  in  cui il ventilatore dell'aria fa parte integrante del
bruciatore.
2.4.2. Bruciatore ad alimentazioni separate.
Apparecchio   in   cui  il  ventilatore  dell'aria  e'  staccato  dal
bruciatore.
2.5. Tipo di pressurizzazione
In   base   alle  condizioni  di  pressurizzazione  i  bruciatori  si
classificano come segue.
2.5.1. Bruciatore per focolare pressurizzato.
Apparecchio  adatto  a  realizzare  il  processo  di  combustione  in
condizioni  di  pressione   relativa   positiva   della   camera   di
combustione.
2.5.2. Bruciatore per focolare non pressurizzato.
Apparecchio  adatto  a  realizzare  il  processo  di  combustione  in
condizione di pressione relativa nulla o  negativa  della  camera  di
combustione
2.6. Tipo di pressione del gas di alimentazione
In  base  alla  pressione  del  gas  di alimentazione i bruciatori si
classificano come segue.
2.6.1. Bruciatore per bassa pressione
Apparecchio   realizzato   per   funzionare   con  una  pressione  di
alimentazione p "40mbar.
2.6.2. Bruciatore per alta pressione.
Apparecchio   realizzato   per   funzionare   con  una  pressione  di
alimentazione  40mbar  "p'500mbar.Tali  apparecchi   possono   essere
installati  in  impianti  ad  uso  civile  solamente  nei casi in cui
sussistono  le  condizioni  di  sicurezza  disposte   del   Ministero
dell'interno.
3. Condizioni di adattabilita'.
Secondo   la   categoria   di   appartenenza  le  sole  operazioni  e
regolazioni, consentite per passare da un gas di un gruppo o  di  una
famiglia  ad  un  gas  di  un altro gruppo o di un'altra famiglia e/o
adattarsi alle differenti pressioni di distribuzione di un gas,  sono
indicate  qui di seguito. In ogni caso le condizioni di adattabilita'
si ritengono lecite  solamente  se  il  nuovo  campo  di  lavoro  del
bruciatore  risulta  maggiore  od  uguale a quello che si aveva prima
dell'adattamento ad altro tipo di gas.
E'  Raccomandato  che  queste  operazioni  si  possano eseguire senza
spostare il bruciatore.
3.1. Categoria I
3.1.1. Categoria I/2H
Nessun intervento sui bruciatori.
3.1.2. Categoria I/3
  Occorrono le seguenti regolazioni:
regolazione  della  portata  del gas con sostituzione di ugelli o per
mezzo del regolatore di pressione del gas
regolazione della portata dell'aria comburente.
3.2. Categoria II
3.2.1. Categoria II12H
Occorrono  le  seguenti regolazioni:regolazione della portata del gas
anche con sostituzione di ugelli  e/o  dispositivi  di  taratura  del
regolatore di pressione2
regolazione della portata dell'aria comburente
regolazione della portata della fiamma d'avviamento per azione sia di
un organo di regolazione, sia per sostituzione di ugelli.
3.2.2. Categoria II/2H3
Occorrono le seguenti regolazioni:
regolazione  della  portata  del gas anche con sostituzione di ugelli
e/o dispositivi di taratura del regolatore di pressione
regolazione della portata dell'aria comburente
regolazione   della   portata   della  fiamma  d'avviamento  sia  per
operazioni su di un organo di regolazione, sia  per  sostituzione  di
ugelli.
2)I  regolatori  di  pressione  devono  essere  corredati  anche  dai
dispositivi di taratura necessari per regolare i valori di  pressione
entro il campo ammesso delle norme in vigore.
3.3. Categoria III
Occorrono le seguenti regolazioni:
regolazione  della  portata  del gas anche con sostituzione di ugelli
e/o dispositivi di taratura del regolatore di pressione
regolazione della portata dell'aria comburente
regolazione   della  portata  della  fiamma  di  avviamento  sia  per
operazioni su di un organo di regolazione, sia  per  sostituzione  di
ugelli.
4. Caratteristiche costruttive
4.1. Materiali
I  materiali  impiegati  per la costruzione dei bruciatori e dei loro
accessori, oltre ad essere conformi alle norme vigenti, devono  avere
spessori  sufficienti  e  qualita'  soddisfacenti  per resistere alle
sollecitazioni  meccaniche,  termiche  e  chimiche  alle   quali   si
troveranno di regola sottoposti.
La costruzione dei bruciatori deve essere tale che le caratteristiche
di funzionamento siano sempre regolari e che nessuna  deformazione  e
nessun  deterioramento degli elementi che costituiscono il bruciatore
ed i suoi  accessori  possa  prodursi  nelle  normali  condizioni  di
trasporto,    immagazzinamento,    utilizzazione,    regolazione    e
manutenzione.
I  vari  elementi  non devono deformarsi ne' deteriorarsi per effetto
del riscaldamento.
I  materiali  che  vengono  a  contatto  con il gas non devono essere
alterati dall'azione chimica di questo.
I  materiali  utilizzati  per  la  realizzazione delle parti che sono
direttamente a contatto  con  i  prodotti  della  combustione  devono
resistere all'azione corrosiva di queti prodotti.
Tutti  i  materiali  utilizzati per rivestimento, per lubrificazione,
per guarnizione, che durante l'uso del bruciatore vengono a  trovarsi
a contatto del gas, devono resistere all'azione degli idrocarburi.
Si verificano queste attitudini mediante la totalita' delle prove.
4.2. Collegamenti
4.2.1. Collegamento bruciatore
Il  bruciatore  deve  essere  fissato  rigidamente all'apparecchio di
utilizzazione.
4.2.2 Collegamento gas
L'attacco  del  circuito  gas  al bruciatore deve essere realizzato o
tramite flangia PN 16 (UNI 2223) o con raccordo filettato UNI ISO 7/1
e UNI ISO 228/1).
Il  collegamento  dell'impianto  interno  al circuito gas deve essere
realizzato in modo rigido,  con  l'interposizione  di  un  giunto  di
dilatazione  metallico con attacco a flangia o un raccordo filettato.
4.2.3. Collegamento aria
Il  collegamento  delle  tubazioni  dell'aria,  per  i  bruciatori ad
alimentazione separata, puo' essere realizzato con tubazione rigida e
giunto elastico oppure con tubazione flessibile.
4.3. Testa di combustione
La  costruzione della testa di combustione deve essere realizzata con
un riferimento fisso, atto a poter stabilire la sua esatta  posizione
di  funzionamento al fine di consentire la ripetibilita' delle prove.
4.4. Manutenzione
Tutti  gli  organi  componenti  il bruciatore e le apparecchiature di
regolazione devono avere un accesso agevole ed inoltre  devono  poter
essere  smontati facilmente e rimontati in posizione corretta; queste
operazioni si devono effettuare con utensili comuni  o  di  dotazione
del bruciatore.
Per  una  facile  manutenzione  si deve tener conto che e' necessario
consentire  un'agevole  accessibilita'  al   motore   elettrico,   al
ventilatore dell'aria, alle apparecchiature di controllo di fiamma di
accensione, ai cablaggi vari ed agli organi di regolazione dell'aria,
del  gas  e  procedere  alla  sostituzione  delle  apparecchiature di
controllo di fiamma e accensione, di premiscelazione aria-gas
4.5. Tenuta
4.5.2. Tenuta del circuito a gas
Nella  linea  di  alimentazione  del  gas  al  bruciatore  non devono
trovarsi fori per viti, copiglie, ecc.  destinati  al  montaggio  dei
pezzi.  La  tenuta dei dispositivi di chiusura e dei pezzi filettati,
sistemati sul circuito del gas, deve  poter  essere  garantita  anche
dopo lo smontaggio e il rimontaggio.
Per   le  giunzioni  filettate  devono  essere  usati  materiali  che
assicurino la tenuta del filetto.
Per  le  giunzioni  saldate  non  si  deve  impiegare un materiale di
apporto con punto di fusione minore di 450 ›C.
4.5.2. Tenuta del circuito aria
Nei  bruciatori ad alimentazione separata la tenuta del circuito aria
deve essere tale che nelle condizioni normali di utilizzazione  venga
assicurata la continuita' della tenuta.
4.6. Caratteristiche speciali.
4.6.1. Rubinetto di intercettazione.
La  linea  di  alimentazione  del  gas  deve  essere  corredata di un
rubinetto a manovra rapida con garanzia di tenuta a 1 bar, ubicato  a
monte di tutti i dispositivi di controllo e sicurezza, la cui perdita
di carico, alla portata nominale del bruciatore,  non  superi  i  0,5
mbar.
4.6.2. Filtro gas
La  linea di alimentazione del gas deve essere provvista di un filtro
idoneo a garantire la filtrazione di particelle con diametro maggiore
di  50 u. La perdita di carico, alla portata nominale del bruciatore,
per i bruciatori per bassa pressione deve essere minore di 1  mbar  e
per i bruciatori per alta pressione minore di 12 mbar.
4.6.3. Regolatori di pressione.
La  linea di alimentazione del gas a servizio di bruciatori per bassa
pressione deve essere provvista di regolatore di pressione.  Tutti  i
regolatori  di  pressione  devono  avere un attacco per consentire lo
sfiato in atmosfera con diametro interno minimo  di  10  mm  protetto
allo sbocco con rete metallica tagliafiamma.
L'estremita'  di  sbocco  deve essere posta all'aperto a una distanza
non minore  di  1,5  m  da  qualsiasi  apertura  o  presa  d'aria.  I
regolatori  provvisti  di  doppia  membrana resistenti ai gas delle 3
famiglie non devono essere raccordati ad alcuna tubazione di  sfiato.
4.6.4. Sezione di passaggio aria.
Ogni bruciatore deve essere costruito in modo tale che la regolazione
della portata d'aria comburente  possa  essere  effettuata  solo  con
l'ausilio di un utensile comune o di dotazione del bruciatore.
Il  dispositivo  di  regolazione  della portata dell'aria deve essere
realizzato in modo tale da consentire durante  il  funzionamento  del
bruciatore una luce libera non minore di 1 mm.
4.7.   Prese di pressione.
4.7.1. Prese di pressione gas
La  linea  di  alimentazione  del  gas deve essere munita di almeno 3
prese di pressione statica, con diametro esterno nel punto piu' largo
uguale  a 9 mm e tale da consentire il raccordo con un tubo di gomma,
cosi' dislocate:
a monte del filtro
a valle di ogni regolatore di pressione
a  valle  delle  apparecchiature di sicurezza, di regolazione e prima
dell'ingresso del gas nella testa di combustione.
4.7.2. Prese di pressione aria
Tutti  i  bruciatori  devono  essere muniti di una presa di pressione
statica di diametro esterno nel punto piu' largo uguale a 9 mm e tale
da  consentire  il  raccordo  con  un  tubo di gomma; i bruciatori ad
alimentazione separata devono inoltre avere una  presa  di  pressione
statica  con  diametro  esterno  di  9 mm, ubicata all'ingresso della
tubazione aria nel bruciatore, a monte del giunto elastico.
4.8. Apparecchiature di sicurezza e controllo della pressione del gas
e dell'aria
4.8.1.  Bruciatori  per  bassa pressione con potenza termica nominale
minore o uguale di Qn 350 KW
Questi bruciatori devono essere provvisti di:
un  organo  di  controllo  della  minima  pressione  gas (per esempio
pressostasto)
un  organo  di  sicurezza  della  minima  pressione aria (per esempio
pressostato)
4.8.2.  Bruciatori  per  bassa pressione con potenza termica nominale
maggiore di Qn 350 kW
Questi bruciatori devono essere provvisti di:
un  organo  di  controllo  della  minima  pressione  gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  controllo  della  massima  pressione gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  sicurezza  della  minima  pressione aria (per esempio
pressostato).
4.8.3. Bruciatori per alta pressione
Tutti i bruciatori per alta pressione devono essere provvisti di:
un  organo  di  controllo  della  minima  pressione  gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  controllo  della  massima  pressione gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  sicurezza  della  minima  pressione aria (per esempio
pressostato).
4.9.   Apparecchiature  di  sicurezza  e  controllo  sulle  linee  di
alimentazione del gas e dell'aria.
Tutti i bruciatori, in sede di installazione, oltre al dispositivo di
intercettazione  manuale  collocato  all'esterno   dell'edificio   in
posizione  facilmente  e  sicuramente  raggiungibile,  devono  essere
provvisti di dispositivi di controllo e di sicurezza come di  seguito
esposto.
4.9.1. Bruciatori per bassa pressione
4.9.1.1.  Bruciatori  con potenza termica nominale Qn minore o uguale
di 100 kW.
Devono essere provvisti di:
un rubinetto di intercettazione
un giunto antivibrante
tre prese di pressione gas
una presa di pressione aria
un filtro gas
un regolatore di pressione gas
un  organo  di  controllo  della  minima  pressione  gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  sicurezza  della  minima  pressione aria (per esempio
pressostato)
una elettrovalvola di sicurezza classe A tempo di chiusura Tc ' 1 s
un  eventuale  organo  di  regolazione della portata gas che puo' far
parte della elettrovalvola
una  griglia  o  rete  di  protezione o altro dispositivo nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm
una serranda di regolazione aria.
Per  l'ubicazione dei vari organi menzionati e per le caratteristiche
di funzionamento, vedere lo  schema  esemplificato  di  installazione
illustrato nella fig. 1.

         ---->  Vedere Immagine a pag. 52 della G.U.   <----

4.9.1.2.  Bruciatori con potenza termica nominale 100 KW minore di Qn
minore o uguale a 350 KW
Devono essere provvisti di:
un rubinetto di intercettazione
un giunto antivibrante
tre prese di pressione gas
una presa di pressione aria
un filtro gas
un regolatore di pressione gas
un  organo  di  controllo  della  minima  pressione  gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  sicurezza  della  minima  pressione aria (per esempio
pressostato)
una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc minore
o uguale di 1 s
una  elettrovalvola di regolazione classe A o B. Tempo di chiusura Tc
minore o uguale di 1 s
un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas
un  dispositivo  di regolazione manuale o un regolatore automatico di
portata gas che puo' far parte della elettrovalvola  di  regolazione.
L'organo  di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da
un attuatore separato dalla elettrovalvola di  regolazione  nel  qual
caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di
regolazione della serranda dall'aria in  modo  da  rispettare  quanto
prescritto in 5.3.3.2.
una  griglia  o  rete  di  protezione o altro dispositivo nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm
una serranda di regolazione aria
una  elettrovalvola  di  sfiato  in  atmosfera  classe A o B aperta a
bruciatore fermo oppure un dispositivo  di  prevenzione  delle  fughe
interne di gas.
Per  l'ubicazione dei vari organi menzionati e per le caratteristiche
di funzionamento, vedere lo scherma esemplificativo di  installazione
illustrato  in  figura  2a  e quello della fig. 2b per bruciatori con
circuito pilota.

   ---->  Vedere Immagini da pag. 53 a pag. 54 della G.U.   <----

4.9.1.3.  Bruciatori con potenza termica nominale 350 KW minore di Qn
minore o uguale di 2 000 KW
Devono essere provvisti di:
un rubinetto di intercettazione
un giunto antivibrante
tre prese di pressione gas
una presa di pressione aria
un filtro gas
un regolatore di pressione gas
un  organo  di  controllo  della  minima  pressione  gas (per esempio
pressostato);
un  organo  di  controllo  della  massima  pressione gas (per esempio
pressostato)
un  organo  di  sicurezza  della  minima  pressione aria (per esempio
pressostato)
una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc minore
o uguale di 1 s
una  elettrovalvola  di  regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi
classe A, oppure una elettrovalvola di sicurezza classe A e un organo
di   regolazione   della  portata  gas  asservito  alla  serranda  di
regolazione   dell'aria.   In   quest'ultimo   caso    il    consenso
all'accensione  deve  essere  dato  con l'organo di regolazione della
portata del gas in posizione di avviamento  e  nel  caso  invece  sia
previsto  il  circuito  gas pilota, con l'organo di regolazione della
portata del gas del circuito principale in  posizione  di  chiuso  ed
anche  con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito
gas pilota in posizione di avviamento
un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas
un  dispositivo  di regolazione manuale o un regolatore automatico di
portata gas che puo' far parte della elettrovalvola  di  regolazione.
L'organo  di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da
un attuatore separato dalla elettrovalvola di  regolazione  nel  quel
caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di
regolazione della serranda dell'aria in  modo  da  rispettare  quanto
prescritto in 5.3.3.2
una  griglia  o  rete  di  protezione o altro dispositivo nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm
una serranda di regolazione aria
un  dispositivo  di  prevenzione  delle  fughe  interne  di  gas. Per
l'ubicazione dei vari organi menzionati e per le  caratteristiche  di
funzionamento vedere lo schema esemplificato di installazione in fig.
3a e quello di fig. 3b per bruciatori con circuito pilota.

   ---->  Vedere Immagini da pag. 56 a pag. 57 della G.U.   <----

4.9.1.4. Bruciatore con potenza termica nominale Qn 2 000 KW
I  bruciatori  con potenza termica nominale 2 000 KW devono essere di
tipo multistadio o modulante e devono essere provvisti di:
- un rubinetto di intercettazione
- un giunto antivibrante
-  tre  prese  di  pressione  gas  nel  circuito principale e due nel
circuito pilota, se previsto
- una presa di pressione aria
- un filtro gas
-  un  regolatore  di pressione gas nel circuito principale e uno nel
circuito pilota, se previsto
-  un  organo  di  controllo  della minima pressione gas (per esempio
pressostato) nel circuito principale ed uno nel circuito  pilota,  se
previsto
-  un  organo  di  controllo della massima pressione gas (per esempio
pressostato) nel circuito gas principale
-  un  organo  di sicurezza della minima pressione aria ( per esempio
pressostato)
-  una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo chiusura Tc minore
o uguale di 1 s
-  una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi
classe A  nel  circuito  principale,  oppure  una  elettrovalvola  di
sicurezza  classe A e un organo di regolazione della portata del gas,
asservito alla serranda di  regolazione  dell'aria.  In  quest'ultimo
caso  il  consenso  all'accensione  deve  essere dato con l'organo di
regolazione  della  portata  del  gas  del  circuito  principale   in
posizione  di  avviamento  e nel caso invece sia previsto il circuito
gas pilota, con l'organo di regolazione della una portata del gas del
circuito  principale  in posizione di chiuso ed anche con l'organo di
regolazione dlla portata del gas del circuito gas pilota in posizione
di avviamento
-  una  elettrovalvola  di sicurezza classe A nel circuito pilota, se
previsto. Tempo di chiusura Tc minore o uguale di 1 s
-  una  elettrovalvola  di regolazione ad apertura lenta o piu' stadi
classe  A,  nel  circuito  gas  pilota,  se  previsto,   oppure   una
elettrovalvola  di  sicurezza  di classe A e un organo di regolazione
della  portata  del  gas  asservito  alla  serranda  di   regolazione
dell'aria.  In  quest'ultimo  caso  il  consenso  all'accensione deve
essere dato con l'organo di regolazione della  portata  del  gas  del
circuito  regolazione  della  portata del gas del circuito principale
posizione chiuso;
un  eventuale  dispositivo  di regolazione manuale di portata gas nel
circuito principale ed uno nel circuito pilota, se previsto;
un  dispositivo  di regolazione manuale o un regolatore automatico di
portata gas puo'  far  parte  della  elettrovalvola  di  regolazione.
L'organo  di  attuatore  separato dalla elettrovalvola di regolazione
nel qual caso deve  essere  azionato  in  dipendenza  funzionale  del
dispositivo  di  regolazione  della  serranda  dell'aria  in  modo da
rispettare quanto prescritto al punto 5.3.3.2.;
una  griglia  o  rete  di  protezione o altro dispositivo nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm;
una serranda di regolazione aria;
un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas.
Nelle  figure  4a  e  4b  vari  organi menzionati nel caso in cui sia
previsto un circuito pilota vedere lo schema esmplificativo  di  fig.
3a.

   ---->  Vedere Immagini da pag. 59 a pag. 60 della G.U.   <----

4.9.2.Bruciatori per alta pressione
Premesso   quanto   e'   stato  esposto  in  2.6.2.  sulla  linea  di
alimentazione gas  non  devono  essere  installati  i  regolatori  di
pressione   se   gli   stessi   possono   pregiudicare   il  corretto
funzionamento  del  bruciatore.  I  requisiti  minimi  a  cui  devono
rispondere i bruciatori sono i seguenti.
4.9.2.1.  Bruciatori  con potenza termica nominale Qn minore o uguale
di 100 kw.
Devono essere provvisti di:
- un rubinetto di intercettazione
- un giunto antivibrante
- tre prese di pressione gas
- una presa di pressione aria
-  un  filtro  gas- un organo di controllo della minima pressione gas
(per esempio pressostato)
-  un  organo  di  controllo della massima pressione gas per (esempio
pressostato)
-  un  organo  di  sicurezza della minima pressione aria (per esempio
pressostato)
-  una elettrovalvola di sicurezza classe A. Tempo di chiusura Tc ' 1
s
- una elettrovalvola di regolazione A. Tempo di chiusura Tc ' 1 s
-  un  eventuale organo di regolazione della portata gas che puo' far
parte della elettrovalvola
-  una  griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm
- una serranda di regolazione aria.
4.9.2.2.  Bruciatori con potenza termica nominale 100 kW minore di Qn
minore o uguale di 350 kW
Devono essere provvisti di:
- un rubinetto di intercettazione
- un giunto antivibrante
- tre prese di pressione gas
- una presa da pressione aria
- un filtro gas
-  un  organo  di  controllo  della minima pressione gas (per esempio
pressostato
-  un  organo  di  controllo  della massima pressione gas per esempio
pressostato
-  un  organo  di  sicurezza della minima pressione aria (per esempio
pressostato)
-  una  elettrovalvola  di sicurezza A. Tempo di chiusura Tc minore o
uguale di 1 s
-  una  elettrovalvola  di regolazione classe A. Tempo di chiusura Tc
minore o uguale di 1 s
- un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas
- un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di
portata gas che puo' far parte della elettrovalvola di regolazione.
L'organo  di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da
un attuatore separato dalla elettrovalvola di  regolazione  nel  qual
caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di
regolazione della serranda dell'aria in  modo  da  rispettare  quanto
prescritto in 5.3.3.2
-  una  griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm
- una serranda di regolazione aria
-una  elettrovalvola  di  sfiato  in  atmosfera,  classe  A, aperta a
bruciatore fermo oppure un dispositivo  di  prevenzione  delle  fughe
interne di gas.
4.9.2.3.  Bruciatori con potenza termica nominale 350 kW minore di Qn
minore o uguale di 2 000 kW
Devono essere provvisti di:
- un rubinetto di intercettazione
- un giunto antivibrante
- tre prese di pressione gas
- una presa di pressione aria
- un filtro gas
-  un  organo  di  controllo  della minima pressione gas (per esempio
pressostato)
- un organo di controllo della massima gas (per esmpio pressostato)
-  un  organo  di  sicurezza della minima pressione aria (per esempio
pressostato)
-  una  elettrovalvola  di  sicurezza  classe A. Tempo di chiusura Tc
minore o uguale di 1 s
-  una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi
classe A oppure una elettrovalvola di sicurezza classe A e un  organo
di  regolazione  della  portata  del  gas, asservito alla serranda di
regolazione   dell'aria.   In   quest'ultimo   caso    il    consenso
all'accensione  deve  essere  data  con l'organo di regolazione della
portata del gas in posizione di avviamento, e  nel  caso  invece  sia
previsto  il  circuito  gas  pilota con l'organo di regolazione della
portata del gas del circuito  principale  in  posizione  di  chiusoed
anche  con l'organo di regolazione della portata del gas del circuito
gas pilota in posizione di avviamento
-  una  elettrovalvola  di  sicurezza  classe A. Tempo di chiusura Tc
minore o uguale di 1 s nel circuito gas pilota, se previsto
- un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas
- un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di
portata gas che puo' far parte della elettrovalvola  di  regolazione.
L'organo  di  regolazione  di  portata gas puo' essere azionato da un
attuatore separato dalla elettrovalvola di regolazione nel qual  caso
deve  essere  azionato  in  dipendenza  funzionale del dispositivo di
regolazione della serranda dell'aria in  modo  da  rispettare  quanto
prescritto in 5.3.3.2
-  una  griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm
- una serranda di regolazione aria
- un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas.
4.9.2.4. Bruciatori con potenza termica nominale Qn maggiore di 2.000
KW
-  i  Bruciatori  con  potenza  termica nominale maggiore di 2.000 KW
devono essere  di  tipo  multistadio  o  mudulante  e  devono  essere
provvisti di:
- un ribinetto di intercettazione;
- un giunto antivibrante;
-  tre  prese  di  pressione-gas  nel  circuito  principale e due nel
circuito pilota se previsto;
- una presa di pressione aria;
- un filtro gas;
-  un  organo di controllo della minima pressione di gas (per esempio
pressostato) nel circuito gas principale  ed  uno  nei  circuito  gas
pilota, se previsto;
-  un  organo  di  controllo della massima pressione gas (per esempio
pressostato) nel circuito gas  principale  e  uno  nel  circuito  gas
pilota, se previsto;
-  un  organo  di  sicurezza della minima pressione aria (per esempio
pressostato):
-  una  elettrovalvola di sicurezza classe A nel circuito principale.
Tempo di chiusura (lettere greche);
-  una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi
classe A  nel  circuito  principale,  oppure  una  elettrovalvola  di
sicurezza  A  e  un  organo  di  regolazione  della  portata del gas,
asservito alla serranda di  regolazione  dell'aria.  In  quest'ultimo
caso  il  consenso  all'accensione  deve  essere dato con l'organo di
regolazione  della  portata  del  gas  del  circuito  principale   in
posizione  di  avviamento, e nel caso invece sia previsto il circuito
gas pilota con l'organo di regolazione  della  portata  del  gas  del
circuito  principale  in posizione di chiuso ed anche con l'organo di
regolazione  della  portata  del  gas  del  circuito  gas  pilota  in
posizione di avviamento;
-  una  elettrovalvola  di sicurezza classe A nel circuito pilota, se
previsto. Tempo di chiusura (lettere greche);
-  una elettrovalvola di regolazione ad apertura lenta o a piu' stadi
di classe  A  nel  circuito  gas  pilota,  se  previsto,  oppure  una
elettrovalvola di sicurezza classe A e un organo di regolazione della
portata del gas asservito alla serranda di regolazione dell'aria.  In
quest'ultimo  caso  il  consenso  all'accensione deve essere dato con
l'organo di regolazione della portata del gas del circuito gas pilota
in posizione di avviamento ed anche con l'organo di regolazione della
portata del gas del circuito principale in posizione di chiuso;
-  un eventuale dispositivo di regolazione manuale di portata gas nel
circuito ed uno nel circuito pilota se previsto;
- un dispositivo di regolazione manuale o un regolatore automatico di
portata gas che puo' far parte della elettrovalvola  di  regolazione.
L'organo  di regolazione di portata gas puo' essere azionato anche da
un attuatore separato dalla elettrovalvola di  regolazione  nel  qual
caso deve essere azionato in dipendenza funzionale del dispositivo di
regolazione della serranda dell'aria in  modo  da  rispettare  quanto
prescritto in 5.3.3.2;
-  una  griglia o rete di protezione o altro dispositivo, nella linea
dell'aria, che non consenta il passaggio di  una  sfera  di  diametro
maggiore di 12 mm;
- una serranda di regolazione aria;
- un dispositivo di prevenzione delle fughe interne di gas.
4.10. Caratteristiche elettriche
Tutte le apparecchiature elettriche utilizzate corredo dei bruciatori
devono essere conformi a quanto disposto dalla legge 1 marzo 1968, N.
186  (norme CEI). Il grado di protezione deve essere non minore di IP
40
5 Caratteristiche di funzionamento
5.1.  Tenuta  della  linea  di  alimentazione  del  gas  a  valle del
regolatore di pressione
La linea di alimentazione del gas del bruciatore e le apparecchiature
di sicurezza e regolazione ivi inserite devono essere a tenuta  verso
l'esterno e l'interno.
Essa e' assicurata quando la prova, effettuata come indicato in 6.7.1
e 6.7.2, non consente una fuga di gas maggiore di:
-  70  cm(elevato  alla  3)/h  per  i  bruciatori  di potenza termica
nominale minore o uguale di Qn ' 100 kW
-  140  cm(elevato  alla  3)/h  per  i  bruciatori di potenza termica
nominale 100 kW minore di Qn minore o uguale di 350 kW
-  210  cm(elevato  alla  3)/h  per  i  bruciatori di potenza termica
nominale 350 kW  minore di Qn minore o uguale di 2000 kW
-  280  cm(elevato  alla  3)/h  per  i  bruciatori di potenza termica
nominale Qn maggiore di 2000 kW
5.2. Portata nominale
La  portata  nominale viene verificata secondo le prescrizioni di cui
in 6.7.4 agendo eventualmente sul regolatore di pressione.
Sul valore di portata nominale e' consentita una tolleranza di piu' o
meno di 5% quando gli apparecchi vengono  alimentati  con  gas  della
terza famiglia.
Se  il  bruciatore  principale e' corredato di bruciatore pilota, che
resta acceso durante il funzionamento,  la  portata  di  questo  deve
essere compresa nella portata misurata.
I  regolatori  manuali  di  portata  di  gas devono avere chiaramente
segnate le posizioni che indicano il senso di aumento  delle  portate
stesse.
5.3. Regolarita' di funzionamento
5.3.1. Sicurezza di funzionamento
Nelle  condizioni di buona combustione, il bruciatore deve funzionare
senza vibrazioni passando dalla minima alla massima portata di gas  e
alle pressioni minima e massima esistenti in camera di combustione.
Non  si  devono  avere  fenomeni  di  distacco o ritorno di fiamma al
livello della testa di combustione.
5.3.2.  Temperatura  delle  apparecchiature di controllo, sicurezza e
regolazione
Nelle  condizioni  di  prova  definite  in  6.7  la temperatura delle
apparecchiature  di  controllo,  sicurezza  e  regolazione  non  deve
superare, nei punti di presa, la temperatura ambiente di:
35 ›C per i metalli o materiali equivalenti
45 ›C per la porcellana o materiali equivalenti
60 ›C per le materie plastiche o materiali equivalenti.
I rivestimenti anticorrosivi delle parti metalliche non devono essere
danneggiate dal calore sviluppato dal bruciatore.
5.3.3. Accensione
5.3.3.1. Generalita'
I  bruciatori possono essere accesi sia direttamente per mezzo di una
scintilla elettrica (o  di  un  dispositivo  similare),  sia  tramite
bruciatore un pilota o fiamma di avviamento accesa a sua volta da una
scintilla elettrica. Il dispositivo di  accenzione  non  puo'  essere
inserito prima della fine del tempo di preventilazione.
5.3.3.2. Preventilazione
Il  volume  minimo  dell'aria  di  preventilazione deve essere almeno
quattro volte il volume del focolare. La preventilazione deve  essere
effettuata  con  la  serranda  dell'aria  nella  posizione  in cui si
porterebbe durante  il  funzionamento  del  bruciatore  alla  potenza
termica  nominale,  per  un  tempo  minimo di preventilazione di 30 s
oppure regolazione minore, ma con tempi proporzionalmente maggiori.
5.3.3.3. Fiamma di avviamento o bruciatore pilota
I bruciatori di potenza termica nominale Qn minore o uguale di 100 kW
possono  essere  accesi  direttamente  alla  loro   potenza   termica
nominale.I bruciatori di potenza termica nominale Qn minore di 100 kW
devono essere accesi ad una potenza  ridotta  non  maggiore  del  40%
della  loro potenza termica nominale. La potenza termica della fiamma
di avviamento o bruciatore pilota si puo' ottenere:
-  tramite  apertura  progressiva  od  in due tempi successivi di una
elettrovalvola o di  un  organo  di  regolazione  per  bruciatori  di
potenza termica nominale Qn minore o uguale di 350 kW minore o uguale
di On 2.000 KW
- tramite apertura in due tempi successivi di una elettrovalvola o di
un organo di regolazione, controllati dal dispositivo  di  comando  e
controllo,  per  bruciatori di potenza termica nominale 350 KW minore
di  Qn  minore  o  uguale  di  2000  KW  tramite   aperura   di   una
elettrovalvola su un circuito d'avviamento che puo' alimentare sia il
bruciatore principale, sia l'eventuale bruciatore pilota.
I  bruciatori  di  potenza termica nominale Qn maggiore di 2000 kW si
devono accendere tramite  una  fiamma  d'avviamento  la  cui  potenza
massima sia minore del 40% della potenza termica nominale.
5.3.4. Interaccensione
Nelle condizioni di prova stabilite in 6.7.7.1 l'interaccensione deve
avvenire in modo corretto con fiamma stabile.
5.3.5. Afflusso del gas
L'apparecchio   di   comando   e  controllo  deve  dare  il  consenso
all'afflusso del gas solamente dopo che:
- e' terminato il tempo di preventilazione
- il dispositivo di sicurezza contro la minima pressione dell'aria ha
segnalato pressione sufficiente d'aria
-  il/i  dispositivo/i  di  controllo  del  gas  ha/hanno  segnato la
pressione del gas  prevista  dal  costruttore  per  il  funzionamento
corretto del bruciatore.
Per  i bruciatori provvisti di circuito di avviamento o di bruciatore
pilota, la liberazione del gas nel circuito principale puo'  avvenire
solamente dopo che la fiamma d'avviamento sia stata controllata.
5.3.6. Controllo fiamma
Il   bruciatore   principale   deve  essere  controllato  durante  il
funzionamento. Se esiste un  bruciatore  pilota  non  inserito  nella
testa  di  combustione  del  bruciatore principale, anche questo deve
essere controllato.
Il  dispositivo  di  accensione  non  puo'  prolungare  il  tempo  di
accensione oltre il primo tempo di sicurezza.
Sui  bruciatori  che  si  compongono  di  piu' fiamme particolari, il
controllo di una di queste  e'  sufficiente,  purche'  il  bruciatore
principale  sia  a  testa  di  combustione  unica e che le fiamme non
controllate siano perfettamente accese da quella controllata.  Se  al
termine del 1o tempo di sicurezza la fiamma non e' segnalata, si deve
verificare un arresto di blocco.
5.3.7. Spegnimento di fiamma
Per  i  bruciatori di potenza termica nominale Qn minore o uguale di