ALLEGATO Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Quarto (Napoli) rinnovato nelle consultazioni elettorali del 6 maggio 1990 presenta fenomeni d'infiltrazione della criminalita' organizzata che condizionano la libera determinazione degli amministratori e compromettono l'imparzialita' degli organi elettivi ed il buon andamento dell'amministrazione, con grave pregiudizio della funzionalita' dei servizi alla stessa affidati. Invero, il prefetto di Napoli, con relazione in data 30 marzo 1991, ha evidenziato che a seguito di accertamenti condotti da competenti organi, sono emersi inequivocabili elementi di collegamenti diretti e indiretti di taluni amministratori del comune di Quarto con la criminalita' organizzata e forme di condizionamento degli amministratori stessi. Si premette che sul territorio del comune di Quarto e' stata accertata la presenza e l'attivita' della potente organizzazione camorristica facente capo al noto Lorenzo Nuvoletta ed al suo sicario Mattia Simeoli, gia' condannati per associazione mafiosa, e che la criminalita' organizzata ha finalizzato negli ultimi anni i propri interventi nel settore dell'edilizia. In relazione a quanto sopra ed a seguito di indagini avviate sulla vicenda del piano regolatore, e' stata emessa dal giudice delle indagini preliminari ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del sindaco Di Falco Francesco, degli assessori Russolillo Enrico, Salatiello Pasquale, Apa Leopoldo, nonche' dei consiglieri comunali Giaccio Carlo Mario, De Fenza Giacomo, Carandente Sicco Giovanni e Catuogno Francesco in ordine ai reati di associazione per delinquere ex art. 416 del codice penale, abuso in atti d'ufficio ex art. 323 del codice penale, nonche', nei confronti dell'assessore Russolillo Enrico, anche per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso ex art. 416- bis del codice penale. L'infiltrazione camorristica all'interno degli organi elettivi del comune di Quarto soprattutto per quanto attiene al controllo del settore edilizio nella zona, ha da tempo determinato una serie di attivita' amministrative palesemente illecite, che si sono concretizzate nell'adozione di deliberazioni consiliari strumentalmente collegate al rilascio di concessioni edilizie illegittime, nella emanazione di numerosi pareri favorevoli da parte della commissione edilizia nel rilascio di numerose concessioni edilizie del tutto illegittime e destinate a favorire persone estranee all'amministrazione, appartenenti ad associazioni camorristiche, nonche' taluni amministratori locali preventivamente premuratisi di impossessarsi, con contratti di permuta, dei suoli interessati alle concessioni stesse. La illegale speculazione edilizia, di vasta portata, e' stata altresi' programmata e svolta attraverso azioni violente ed intimidazioni di stampo camorristico, tra le quali rileva quella esercitata nei confronti del consigliere comunale Riccio Pasquale all'epoca della formazione della prima giunta comunale post-elezione (9 giugno 1990), dalla quale risultava escluso l'attuale assessore Russolillo Enrico che, in esito all'indagine per il procedimento penale suindicato, risulta essere il principale protagonista delle iniziative relative al programma di speculazione edilizia attuato dall'amministrazione in carica. Elementi emblematici del grado di infiltrazione e condizionamento subito dall'amministrazione comunale sono l'approvazione da parte della medesima di delibere in stridente contrasto con il motivato e contrario parere scritto del segretario comunale e degli organi di controllo, nonche' l'intensificazione delle sedute delle commissioni edilizie nel corso delle quali sono stati rilasciati pareri favorevoli per concessioni edilizie, palesemente inaccoglibili e sostenute da semplici comunicazioni del sindaco Di Falco, tra i quali assumono particolare significato quelli in favore di tale Mallardo Giovanni, cognato di Nuvoletta Ciro - notoriamente affiliato al "Clan Nuvoletta" - e di Simeoli Antonio, fratello di Simeoli Mattia, gia' in precedenza indicato quale braccio destro di Lorenzo Nuvoletta. In tale contesto si inserisce la posizione dell'assessore Russolillo Enrico, a cui carico e' stato ascritto il reato ex art. 416- bis del codice penale per la partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso avente lo scopo di acquisire il controllo dell'attivita' edilizia del comune di Quarto. Nei confronti del medesimo vengono evidenziati dalle indagini condotte e dal provvedimento dell'autorita' giudiziaria gravissimi e specifici elementi che mettono in luce un avviato e pericoloso programma di infiltrazione camorristica nell'amministrazione comunale di Quarto. Inoltre, molteplici elementi di responsabilita' sono posti in evidenza a carico degli altri assessori, consiglieri e del sindaco per i quali vengono ipotizzati dall'autorita' giudiziaria innumerevoli e reiterate violazioni di norme penali in materia di reati contro la pubblica amministrazione. Un altro consigliere comunale, Carandente Tartaglia Carlo risulta inquisito per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Da quanto sopra esposto emerge un chiaro quadro di degradata attivita' amministrativa nel comune di Quarto, caratterizzata da persistente illegalita' posta in essere dal sindaco, dalla maggioranza della giunta, da alcuni consiglieri comunali e dalla commissione edilizia, in esecuzione di un programma di speculazione edilizia, di disorganica urbanizzazione in assoluto contrasto con l'interesse pubblico, per il soddisfacimento di interessi personali e di soggetti che si qualificano per l'appartenenza ad associazioni camorristiche. Programma realizzato, altresi', mediante affermazione di metodi capaci di inquinare l'attivita' amministrativa degli organi comunali di Quarto e di comprometterne la libera determinazione, con negativi riflessi altresi' sul funzionamento dei servizi ad essi affidati e con grave e perdurante pregiudizio per la sicurezza pubblica. Da quanto sopra emerge l'urgenza dell'intervento dello Stato mediante provvedimenti incisivi in direzione dell'amministrazione comunale di Quarto. Il prefetto di Napoli ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto- legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di scioglimento del consiglio comunale di Quarto con relazione n. 1303/SdS/Gab. del 30 marzo 1992. Nelle more, ritenuti sussistenti i motivi di urgente necessita', il prefetto di Napoli con decreto n. 1303/SdS/Gab. del 31 marzo 1992 ha sospeso gli organi ancora in carica, assicurando la provvisoria amministrazione dell'ente mediante invio di commissari, avendo gia' adottato ai sensi dell'art. 40 della legge 8 giugno 1990, n. 142, singoli provvedimenti di sospensione nei confronti del sindaco, di tre assessori e di quattro consiglieri con decreti n. 008305/Gab. del 23 e del 26 marzo 1992. Ritenuto, per quanto esposto in narrativa, che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di Quarto si for- mula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore. Roma, 9 aprile 1992 Il Ministro dell'interno: SCOTTI