(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
            METODI DI ANALISI PER IL CONTROLLO UFFICIALE
                     DEGLI ALIMENTI PER ANIMALI
                          Supplemento n. 12
   - Determinazione della robenidina
   - Determinazione del metil-benzoquato
   - Determinazione dell'aflatossina BfB0121 - integrazione al metodo
B per cromatografia liquida ad alta risoluzione
                   DETERMINAZIONE DELLA ROBENIDINA
      1,3-bis ((4-clorobenziliden ammino) guanidina cloridrato
1.     Scopo e campo d'applicazione
       Il metodo serve a determinare la robenidina  nei  mangimi.  Il
       limite inferiore di determinazione e' 5 mg/kg.
2.     Principio
       Il   campione   viene   estratto   con  metanolo  acidificato.
       Un'aliquota dell'estratto viene sottoposta a purificazione  su
       una  colonna  di allumina. La robenidina, eluita dalla colonna
       con metanolo, concentrata a piccolo volume, viene ripresa  con
       la  soluzione  della fase mobile fino ad un preciso volume. Il
       tenore di robenidina viene determinato mediante  cromatografia
       liquida   ad   alta   risoluzione   (HPLC)  su  fase  inversa,
       utilizzando un rivelatore UV.
3.     Reattivi
3.1.   Metanolo
3.2.   Metanolo acidificato
       Trasferire 4,0 ml di acido  cloridrico  (d30  =  1,18)  in  un
       pallone  tarato da 500 ml, portare a volume con metanolo (3.1)
       e agitare. Questa soluzione deve essere preparata  al  momento
       dell'uso.
3.3.   Acetonitrile, per HPLC
3.4.   Setacci molecolari
       Tipo  3A,  sferette  8-12  mesh  (1,6-2,5 mm, alluminosilicato
       cristallino, diametro dei pori 0,3 nm).
3.5.   Allumina acida, attivita' I per cromatografia su colonna
       Trasferire 100 g di allumina acida  in  adatto  contenitore  e
       aggiungere  2,0  ml  di  acqua. Tappare e agitare per circa 20
       minuti.  Conservare in un contenitore ben chiuso.
3.6.   Soluzione di fosfato di potassio monobasico, 0,025 M:
       sciogliere 3,40 g di fosfato di potassio monobasico anidro  in
       acqua  per  HPLC  in  un pallone tarato da 1 000 ml, portare a
       volume e agitare.
3.7.   Soluzione di fosfato di sodio bibasico, 0,025 M:
       sciogliere 3,55 g di fosfato di sodio bibasico anidro (o  4,45
       g di diidrato, o 8,95 di dodecaidrato) in acqua per HPLC in un
       pallone tarato da 1 000 ml, portare a volume e agitare.
3.8.   Fase mobile per HPLC
       Miscelare i seguenti reagenti:
       650 ml di acetonitrile (3,3),
       250 ml di acqua per HPLC,
        50 ml di soluzione di fosfato di potassio monobasico (3,6),
        50 ml di soluzione di fosfato di sodio bibasico (3,7).
       Filtrare  attraverso  un  filtro  da  0,22  (mgreco)m  (4.6) e
       degassare la soluzione (per esempio, mediante  trattamento  in
       bagno ultrasuoni).
3.9.   Standard analitico:
       Robenidina    pura,   1,3-bis   ((4-clorobenziliden)   ammino)
       guanidina cloridrato.
3.9.1. Robenidina, soluzione standard madre: 300 (mgreco)g/ml.
       Pesare 30 (piu' o meno) 0,1 mg di robenidina  standard  (3.9).
       Sciogliere con metanolo acidificato (3.2) in un pallone tarato
       da  100 ml, portare a volume con lo stesso solvente e agitare.
       Avvolgere il pallone in un foglio di alluminio  e  conservarlo
       al buio.
3.9.2. Robenidina, soluzione standard intermedia: 12 (mgreco)g/ml.
       Trasferire  10,0  ml della soluzione standard madre (3.9.1) in
       un pallone tarato da 250 ml, portare  a  volume  con  la  fase
       mobile  (3,8)  e  agitare.  Avvolgere  il pallone in foglio di
       alluminio e conservarlo al buio.
3.9.3. Soluzioni standard di calibrazione
       In unsa serie di palloni graduati da  50  ml  trasferire  5.0,
       10.0,  15.0,  20.0, e 25,0 ml di soluzione standard intermedia
       (3.9.2).  Portare a volume con la fase mobile (3.8) e agitare.
       Queste soluzioni corrispondono  rispettivamente  a  1.2,  2.4,
       3.6,  4.8  e  6.0 (mgreco)g/ml di robenidina. Queste soluzioni
       devono essere preparare al momento dell'uso.
4.     Apparecchiatura
4.1.   Colonna di vetro:
       in vetro ambra, dotata di rubinetto e serbatoio da  circa  150
       ml, diametro interno 10-15 mm, lunghezza 250 mm;
4.2.   Agitatore con piattaforma rotante;
4.3.   Evaporatore rotante;
4.4.    Apparecchiatura per HPLC con rivelatore UV a lunghezza d'onda
       variabile oppure con rilevatore a diodi  in  serie,  lunghezza
       d'onda 250-400 (mgreco)m;
4.4.1.  Colonna  per  cromatografia  liquida, 300 mm x 4, mm C18, con
       fase stazionaria 0,10 (mgreco)m, o colonna equivalente;
4.5.      Carta  da  filtro  in  fibra  di  vetro  (Whatman  GF/A   o
       equivalente);
4.6.   Filtri a membrana 0,22 (mgreco)m;
4.7.   Filtri a membrana 0,45 (mgreco)m;
5.     Procedimento
       Nota:  La  robenidina  e'  sensibile alla luce. Usare vetreria
       ambrata in tutte le operazioni, oppure coprire la vetreria con
       fogli di alluminio.
5.1.   Fattore di recupero
5.1.1. Analizzare un campione di mangime  in  bianco,  per  accertare
       l'assenza  di  robenidina  o  di  altre  sostanze  che possono
       interferire.
5.1.2. Procedere a una prova di recupero, analizzando un campione del
       mangime in bianco addizionato di una quantita'  di  robenidina
       simile  a  quella  presente  nel  campione. Per raggiungere il
       livello  di  60  mg/kg,  trasferire  3,0  ml  della  soluzione
       standard  madre  (3.9.1)  in una beuta da 250 ml. Evaporare la
       soluzione fino a circa 0,5 ml in corrente d'azoto.  Aggiungere
       1.5  g del mangime in bianco, mescolare per 10 minuti prima di
       procedere all'estrazione (5.2).
       Nota:  Il mangime in bianco deve avere una composizione simile
       a quella del campione.
5.2.   Estrazione
       Introdurre in una beuta da 250 ml (piu'  o  meno)  0,1  g  del
       campione,  aggiungere  100,0 ml di metanolo acidificato (3.2),
       tappare e agitare per un'ora sull'agitatore (4.2). Filtrare la
       soluzione attraverso un filtro  in  fibra  di  vetro  (4.5)  e
       raccogliere  tutto  il  filtrato  in  una  beuta  da  150  ml.
       Aggiungere e raccogliere tutto il filtrato in una beuta da 150
       ml. Aggiungere 7.5 g di setacci molecolari  (3.4),  tappare  e
       agitare  per cinque minuti. Filtrare immediatamente attraverso
       un filtro in fibra di vetro. Conservare questa  soluzione  per
       la fase di purificazione (5.3).
5.3.   Purificazione
5.3.1. Preparazione della colonna di allumina:
       introdurre   un   piccolo   batuffolo   di   lana   di   vetro
       all'estremita' inferiore della colonna (4.1) e comprimerlo con
       un'asta di  vetro.  Prelevare  11,0  g  di  allumina  (3,5)  e
       trasferirli   nella   colonna.   In   questa  operazione  fare
       attenzione a minimizzare l'esposizione all'atmosfera.  Battere
       delicatamente   la   colonna   caricata  alla  sua  estremita'
       inferiore per compattare l'allumina.
5.3.2. Purificazione del campione:
       trasferire   sulla   colonna,   mediante   pipetta,   5,0   ml
       dell'estratto  del  campione  preparato in 5.2. Posizionare la
       punta della pipetta in prossimita' della parere della  colonna
       e   far   assorbire  la  soluzione  sull'allumina.  Eluire  la
       robenidina con 100 ml di metanolo (3.1) alla velocita' di  2-3
       ml/min   raccogliendo  l'eluato  in  un  pallone  da  250  ml.
       Evaporare a  secchezza  a  pressione  ridotta  e  a  40  gradi
       centigradi     mediante     l'evaporatore    rotante    (4.3).
       Ridisciogliere il residuo in 3-4 ml di  fase  mobile  (3.8)  e
       trasferirlo quantitativamente in un pallone graduato da 10 ml.
       Lavare il pallone con piu' porzioni da 1-2 ml di fase mobile e
       trasferire  i  lavaggi  nel pallone graduato. Portare a volume
       con lo stesso solvente e agitare.  Un'aliquota viene  filtrata
       attraverso un filtro da 0,45 (mgreco)m (4.7). Riservare questa
       soluzione per la determinazione in HPLC (5.4).
5.4.   Determinazione mediante HPLC
5.4.1. Condizioni di lavoro:
       i  parametri qui riportati sono di riferimento. Possono essere
       tuttavia utilizzate altre condizioni cromatografiche in  grado
       di dare risultati equivalenti.
       Colonna: (4.4.1)
       Fase mobile: (3.8)
       Flusso: 1,5 - 2 ml/min
       Lunghezza d'onda di rivelazione: 317 nm
       Volume iniettato: 20-50 (mgreco)l
       Verificare la stabilita' del sistema cromatografico iniettando
       parecchie   volte   la   soluzione   di  calibrazione  (3.9.3)
       contenente 3,6 (mgreco)g/ml fino a ottenimento di altezze  dei
       picchi e tempi di ritenzione costanti.
5.4.2. Curva di calibrazione:
       iniettare ciascuna soluzione di calibrazione (3.9.3) parecchie
       volte  e  misurare  le  altezze (aree) dei picchi per ciascuna
       concentrazione. Tracciare una curva di calibrazione riportando
       le altezze medie dei picchi o le aree medie delle soluzioni di
       calibrazione sulle ordinate e le corrispondenti concentrazioni
       in (mgreco)m/ml sulle ascisse.
5.4.3. Soluzione del campione in esame:
       iniettare parecchie  volte  l'estratto  del  campione  (5.3.2)
       usando  lo  stesso  volume  delle  soluzioni di calibrazione e
       determinare l'altezza (area) media dei picchi di robenidina.
6.     Calcolo dei risultati
       Dall'altezza (area)  media  dei  picchi  di  robenidina  della
       soluzione campione calcolare la concentrazione della soluzione
       campione  in  (mgreco)g/ml  per  confronto  con  la  curva  di
       calibrazione (5.4.2.).
       Il contenuto di robenidina, p (mg/kg)  del  campione  e'  dato
       dalla formula seguente:
             c x 200
       w = ------------
               m
       dove:
       c  =  concentrazione di robenidina della soluzione campione in
       (mgreco)g/ml.
       m = massa della porzione di sostanza analizzata, in grammi.
7.     Convalida dei risultati
7.1.   Identita'
       L'identita'  dell'analita  puo'  essere  confermata   mediante
       co-cromatografia oppure usando un rivelatore di diodi in serie
       in  cui  vengono  confrontati  gli  spettri  dell'estratto  di
       campione e della soluzione di calibrazione (3.9.3)  contenente
       6 (mgreco)g/ml.
7.1.1. Co-cromatografia
       Un  estratto di campione viene rinforzato mediante aggiunta di
       soluzione standard  intermedia  (3.7.2).  Il  quantitativo  di
       metil-benzoquato aggiunto deve essere analogo a quello stimato
       di  metil-benzoquato  trovato nell'estratto del campione. Solo
       l'altezza del picco del  metil-benzoquato  dovrebbe  risultare
       aumentata  dopo  aver  tenuto  conto  sia  della  qualita'  di
       metil-benzoquato aggiunta che della diluizione  dell'estratto.
       La larghezza del picco, a meta' della sua altezza massima, non
       deve  discostarsi  piu'  del (piu' o meno) 10% dalla larghezza
       originale.
7.1.2. Rivelazione a serie di diodi
       I risultati sono valutati con i seguenti criteri:
       a) le lunghezze  d'onda  del  massimo  di  assorbimento  degli
          spettri  relativi  al campione ed allo standard, registrate
          all'apice del picco, devono  essere  le  stesse  entro  una
          tolleranza   determinata  dal  potere  di  risoluzione  del
          sistema di rivelazione.  Per  la  rivelazione  a  serie  di
          diodi, questa e' tipicamente (piu' o meno) 2 mm;
       b)  tra 220 e 350 nm, gli spettri relativi al campione ed allo
          standard, registrati all'apice  del  picco  cromatografico,
          non  devono  essere  differenti  per le parti dello spettro
          comprese tra il 10  e  il  100%  dell'assorbanza  relativa.
          Questo  criterio  viene rispettato quando sono presenti gli
          stessi massimi  e  quando  in  nessun  punto  osservato  la
          deviazione  tra i due spettri supera il 15% dell'assorbanza
          dell'analita standard;
       c) tra 220 e 350 nm, gli  spettri  relativi  all'estratto  del
          campione, registrati nel tratto ascendente, all'apice e nel
          tratto  discendente  del  picco  cromatografico, non devono
          essere differenti per quelle parti dello  spettro  comprese
          tra  il  10  ed  il  100%  dell'assorbanza relativa. Questo
          criterio e' soddisfatto quando  sono  presenti  gli  stessi
          massimi  e  quando  in nessun punto osservato la deviazione
          tra gli spettri supera il 15% dell'assorbanza dello spettro
          dell'apice.
       Se uno di questi  criteri  non  e'  soddisfatto,  la  presenza
       dell'analita non e' confermata.
7.2.   Ripetibilita'
       La  differenza tra i risultati di due determinazioni parallele
       effettuate  sullo  stesso  campione  non  deve  superare:  10%
       relativo   al  valore  piu'  elevato  dei  due  risultati  per
       contenuti di metil-benzoquato compresi tra 4 e 20 mg/kg.
7.3    Recupero
       Per il campione in bianco rinformato, il recupero deve  essere
       pari ad almeno il 90%.
8.     Risultato di uno studio in collaborazione
       Cinque  campioni  sono  stati  analizzati da 10 laboratori. Su
       ciascun campione sono state eseguite analisi in doppio.
                              Risultati
_____________________________________________________________________
               |        |          |          |          |
               | Bianco | Farina 1 | Pellet 1 | Farina 2 | Pellet 2
_______________|________|__________|__________|__________|___________
               |        |          |          |          |
media          | n.d.   |  4,50    |  4,50    |   8,90   |   8,70
               |        |          |          |          |
Sr (mg/kg)     |  __    |  0,30    |  0,20    |   0,60   |   0,50
               |        |          |          |          |
CVr (%)        |  __    |  6,70    |  4,40    |   6,70   |   5,70
               |        |          |          |          |
SR (mg/kg)     |  __    |  0,40    |  0,50    |   0,90   |   1,00
               |        |          |          |          |
CVR (%)        |  __    |  8,90    | 11,10    |  10,10   |  11,50
               |        |          |          |          |
Rec. (%)       |  __    | 92,00    | 93,00    |  92,00   |  89,00
               |        |          |          |          |
_______________|________|__________|__________|__________|___________
Sr     = deviazione standard della ripetibilita',
CVr    = coefficiente di variazione della ripetibilita',
SR     = deviazione standard della riproducibilita',
CVR    = coefficiente di variazione delle riproducibilita'.
_____________________________________________________________________
                 DETERMINAZIONE DEL METIL-BENZOQUATO
         7-benzilossi-6-butil-3-metossicarbonil-4-chinolone
1.     Scopo e campo d'applicazione
       il metodo serve a determinare il metil-benzoquato nei mangimi.
       Il limite inferiore di determinazione e' 1 mg/kg.
2.     Principio
       Il  metil-benzoquato  viene  estratto  dal  campione  con  una
       soluzione metanolica di acido metansulfonico. L'estratto viene
       purificato con diclorometano, mediante cromatografia a scambio
       ionico e  poi  nuovamente  con  diclorometano.  Il  tenore  di
       metil-benzoquato   viene  determinato  mediante  cromatografia
       liquida  ad  alta  risoluzione   (HPLC)   su   fase   inversa,
       utilizzando un rivelatore UV.
3.     Reattivi
3.1.   Diclorometano
3.2.   Metanolo per HPLC
3.3.   Fase mobile per HPLC
       miscela di metanolo (3.2) e acqua per HPLC 75 + 25 (V + V).
       Filtrare  attraverso  un  filtro  da  0,22  (mgreco)m  (4.5) e
       degassare la soluzione (per esempio mediante  trattamento  con
       ultrasuoni per 10 minuti).
3.4.   Soluzione di acido metansulfonico; (s greco)= 2%
       Diluire  20,0  ml  di  acido  metansulfonico  a  1  000 ml con
       metanolo (3.2).
3.5.   Soluzione di acido cloridrico, (S greco) = 10 %
       Diluire 100 ml di acido cloridrico (d 20 ca. 1,18  g/ml)  a  1
       000 ml con acqua.
3.6.    Resina scambiatrice di cationi Amberlite CG-120 (Na), 100-200
       mesh
       La resina viene pretrattata prima dell'uso: sospendere  100  g
       di  resina con 500 ml di soluzione di acido cloridrico (3.5) e
       portare  ad  ebollizione  su  piastra  calda  continuando   ad
       agitare.  Lasciare  raffreddare  e decantare l'acido. Filtrare
       attraverso carta da filtro sotto vuoto. Lavare  due  volte  la
       resina  con  porzioni  da  500 ml di acqua e poi con 250 ml di
       metanolo  (3.2).  Risciacquare  la  resina  con   un'ulteriore
       porzione  da  250 ml di metanolo ed essiccarla facendo passare
       aria attraverso il panello del filtro.   Conservare la  resina
       essiccata in una bottiglia tappata.
3.7.     Sostanza standard: mesil-benzoquato (7-benzilossi-6-butil-3-
       metossicarbonil-4-chinolone).
3.7.1. Metil-benzoquato, soluzione madre standard, 500 (mgreco)g/ml
       Pesare, con l'approssimazione di 0,1 mg,  50  mg  di  sostanza
       standard   (3.7),   scioglierli   nella   soluzione  di  acido
       metansulfonico (3.4) in un pallone graduato da 100 ml, portare
       a volume e miscelare.
3.7.2.   Metil-benzoquato,   soluzione   standard   intermedia,    50
       (mgreco)g/ml
       Trasferire 5,0 ml della soluzione madre standard (3.7.1) in un
       pallone graduato da 50 ml, portare a volume con metanolo (3.2)
       e miscelare.
3.7.3. Soluzioni di taratura
       In  una  serie  di palloni graduati da 25 ml, trasferire 1,0 -
       2,0 - 3,0  -  4,0  -  5,0  ml  di  metil-benzoquato  soluzione
       standard  intermedia  (3.7.2).  Portare  a  volume con la fase
       mobile   (3.3)   e   miscelare.   Queste    soluzioni    hanno
       concentrazioni di 2,0 - 4,0 - 6,0 - 8,0 - 10,0 (mgreco)g/ml di
       metil-benzoquato   rispettivamente.  Queste  soluzioni  devono
       essere preparate al momento dell'uso.
4.     Apparecchiature
4.1.   Agitatore da laboratorio
4.2.   Evaporatore rotante a film
4.3.    Colonna di vetro (250 mm x  15  mm)  dotata  di  rubinetto  e
       serbatoio della capacita' di circa 200 ml
4.4.    Apparecchiatura per HPLC con rivelatore UV a lunghezza d'onda
       variabile oppure con rivelatore a serie di diodi
4.4.1. Colonna per cromatografia liquida: 300 mm  x  4  mm  C18,  con
       riempimento da 10 (mgreco)m, o colonna equivalente
4.5.   Filtri a membrana 0,22 (mgreco)m
4.6.   Filtri a membrana 0,45 (mgreco)m;
5.     Procedimento
5.1.   Generalita'
5.1.1.  Analizzare  un  campione  di mangime in bianco, per accertare
       l'assenza del metil-benzoquato o di altre sostanze che possono
       interferire.
5.1.2. Procedere a una prova di  recupero,  analizzando  un  campione
       bianco   del   mangime   addizionato   con  una  quantita'  di
       metil-benzoquato simile a quella presente  nel  campione.  Per
       aumentare  il  livello  a  15  mg/kg, aggiungere 600 (mgreco)l
       della soluzione madre standard (3.7.1) a 20 g del  bianco  del
       mangime,   mescolare   per   10  minuti  prima,  di  procedere
       all'estrazione (5.2).
       Nota: ai fini del presente metodo, il bianco del mangime  deve
       avere  una  composizione  simile  a  quella  del  campione, ed
       all'analisi il metil-benzoquato non deve risultare presente.
5.2.   Estrazione
       Pesare   circa   20   g    del    campione    preparato    con
       un'approssimazione di 0,01 g e trasferirli in una beuta da 250
       ml.   Aggiungere 100,0 ml di soluzione di acido metansulfonico
       (3.4) e agitare in agitatore, meccanico (4.1) per  30  minuti.
       Filtrare  la soluzione attraverso carta da filtro e conservare
       il filtrato per la fase di riparazione liquido-liquido (5.3).
5.3.   Riparazione liquido-liquido
       In un imbuto  separatore  da  500  ml  contenente  100  ml  di
       soluzione  di  acido-cloridrico  (3.5),  trasferire 25,0 ml di
       filtrato ottenuto in (5.2). Aggiungere 100 ml di diclorometano
       (3.1) all'imbuto e agitare per 1 minuto. Lasciare separare gli
       strati e versare lo strato  inferiore  (diclorometano)  in  un
       pallone  da  500 ml.  Ripetere l'estrazione della fase acquosa
       con due ulteriori porzioni da 40 ml diclorometano e  combinare
       queste porzioni con il primo estratto nel pallone. Evaporare a
       secchezza l'estratto in diclorometano sull'evaporatore rotante
       (4.2)   a   40   gradi  centigradi  sotto  pressione  ridotta.
       Sciogliere il residuo in 20 - 25 ml di metanolo (3.2), tappare
       il pallone e conservare tutto l'estratto per la  cromatografia
       a scambio ionico (5.4).
5.4.   Cromatografia a scambio ionico
5.4.1. Preparazione della colonna a scambio cationico
       Inserire  un  tappo di lana di vetro nell'estremita' inferiore
       di una colonna di vetro (4.3). Preparare  una  sospensione  di
       5,0  g della resina a scambio di cationi trattata (3.6) con 50
       ml di acido cloridrico (3.5), versare nella colonna di vetro e
       far decantare.  Scaricare l'eccesso di acido  fino  ad  appena
       sopra la superficie della resina e lavare la colonna con acqua
       fino  a quando l'effluente e' neutro al tornasole.  Trasferire
       50 ml di metanolo (3.2) sulla  colonna  e  drenare  fino  alla
       superficie della resina.
5.4.2. Cromatografia in colonna
       Mediante  una  pipetta,  trasferire  accuratamente  l'estratto
       ottenuto in (5.3) sulla colonna. Risciacquare il  pallone  con
       due  porzioni  da  5  -  10  ml di metanolo (3.2) e trasferire
       questi lavaggi nella colonna. Scaricare l'estratto  fino  alla
       superficie  della  resina  e  lavare  la  colonna con 50 ml di
       metanolo facendo attenzione che la portata non superi i  5  ml
       al  minuto.  Scartare  l'effluente. Eluire il metil-benzoquato
       dalla colonna con l'utilizzo di 150 ml di soluzione  di  acido
       metansulfonico  (3.4)  e raccogliere l'eluato della colonna in
       una beuta da 250 ml.
5.5.   Ripartizione liquido-liquido
       Trasferire  l'eluato  ottenuto  in  (5.4.2)   in   un   imbuto
       separatore  da 1 litro. Risciacquare la beuta con 5 - 10 ml di
       metanolo  (3.2)  e  combinare  i  lavaggi  con  il   contenuto
       dell'imbuto  separatore.  Aggiungere  300  ml  di soluzione di
       acido cloridrico  (3.5)  e  130  ml  di  diclorometano  (3.1).
       Agitare  per  1  minuto e lasciar separare le fasi. Versare lo
       strato inferiore (diclorometano) in  un  pallone  da  500  ml.
       Ripetere  l'estrazione  della  fase  acquosa con due ulteriori
       porzioni da 70 ml di diclorometano e combinare questi estratti
       con il primo nel pallone.
       Evaporare a secchezza in evaporatore rotante (4.2)  l'estratto
       di  diclorometano  a  40 gradi centigradi a pressione ridotta.
       Sciogliere il residuo contenuto nel pallone con circa 5 ml  di
       metanolo (3.2) e trasferire quantitativamente questa soluzione
       in un matraccio graduato da 10 ml. Risciacquare il pallone con
       ulteriori  2 porzioni da 1-2 ml di metanolo e trasferire anche
       queste  nel  matraccio  graduato.  Portare  a  volume  con  il
       metanolo e miscelare. Un'aliquota viene filtrata attraverso un
       filtro  a  membrana  (4.6). Conservare questa soluzione per la
       determinazione mediante HPLC (5.6).
5.6.   Determinazione mediante HPLC
5.6.1. Parametri
       i parametri qui riportati  sono  di  riferimento,  ma  possono
       venire  applicate altre condizioni purche' producano risultati
       equivalenti.
       Colonna per cromatografia liquida (4.4.1)
       Fase mobile per HPLC: miscela metanolo-acqua (3.3)
       Portata: 1 - 1,5 ml/min
       Lunghezza d'onda di rivelazione: 265 nm
       Volume iniettato: 20-50 (mgreco)l
       Verificare la stabilita' del sistema cromatografico iniettando
       parecchie   volte   la   soluzione   di  calibrazione  (3.7.3)
       contenente 3,6 (mgreco)g/ml fino a ottenimento  di  altezze  o
       aree dei picchi e tempi di ritenzione costanti.
5.6.2. Curva di calibrazione
       Iniettare ciascuna soluzione di calibrazione (3.7.3) parecchie
       volte  e  misurare  le  altezze (aree) dei picchi per ciascuna
       concentrazione. Tracciare una curva di calibrazione riportando
       in ordinate l'altezza media o l'area media  dei  picchi  delle
       soluzioni  di  calibrazione  e  in  ascisse  le corrispondenti
       concentrazioni in (mgreco)m/ml.
5.6.3. Soluzione campione
       Iniettare parecchie volte l'estratto del campione (5.5) usando
       lo stesso volume usato per  le  soluzioni  di  calibrazione  e
       determinare    l'altezza   (area)   media   dei   picchi   del
       meltil-benzoquato.
6.     Calcolo dei risultati
       Dall'altezza (area)  media  dei  picchi  del  metil-benzoquato
       della  soluzione  campione  dedurre  la  concentrazione  della
       soluzione campione in (mgreco)g/ml per confronto con la  curva
       di calibrazione (5.6.2.).
       Il  contenuto  di  metil-benzoquato  P (mg/kg) del campione e'
       dato dalla formula seguente:
             c x 40
       P = ------------
               m
       dove:
       c  =  concentrazione  del  metil-benzoquato  nella   soluzione
       campione in (mgreco)g/ml,
       m = massa della porzione di sostanza analizzata, in grammi.
7.     Convalida dei risultati
7.1.   Identita'
       L'identita'   dell'analita  puo'  essere  confermata  mediante
       co-cromatografia oppure usando un rivelatore a serie di  diodi
       in  cui  vengono  confrontati  gli  spettri  dell'estratto del
       campione e della soluzione di calibrazione (3.7.3)  contenente
       10 (mgreco)g/ml.
7.1.1. Co-cromatografia
       Un  estratto  di campione viene "rinforzato" mediante aggiunta
       di un  quantitativo  adeguato  di  soluzione  di  calibrazione
       (3.9.3).  Il  quantitativo  di robenidina aggiunto deve essere
       analogo a quello stimato di robenidina  trovato  nell'estratto
       del campione.
       Solo  l'altezza  del picco della robenidina dovrebbe risultare
       aumentata  dopo  aver  tenuto  conto  sia  della  qualita'  di
       robenidina  aggiunta  che  della  diluizione dell'estratto. La
       larghezza del picco, a meta' della sua altezza  massima,  deve
       discostarsi  al  massimo del (piu' o meno) 15% dalla larghezza
       originale.
7.1.2. Rivelazione di diodi in serie
       I risultati sono valutati con i seguenti criteri:
       a)  le  lunghezze  d'onda  del  massimo  di assorbimento degli
          spettri relativi al campione ed allo  standard,  registrate
          all'apice  del  picco,  devono  essere  le  stesse entro un
          margine determinato dal potere di risoluzione  del  sistema
          di rivelazione. Per la rivelazione mediante diodi in serie,
          questo e' tipicamente (piu' o meno) 2 mm;
       b)  tra 250 e 400 nm, gli spettri relativi al campione ed allo
          standard, registrati all'apice  del  picco  cromatografico,
          non  devono  essere  differenti  per le parti dello spettro
          comprese tra il 10  e  il  100%  dell'assorbanza  relativa.
          Questo  criterio viene soddisfatto quando sono presenti gli
          stessi massimi  e  quando  in  nessun  punto  osservato  la
          deviazione  tra i due spettri supera il 10% dell'assorbanza
          dell'analita standard;
       c) tra 250 e 400 nm, gli  spettri  relativi  all'estratto  del
          campione, registrati nel tratto ascendente, all'apice e nel
          tratto  discendente  del  picco  cromatografico, non devono
          essere differenti per quelle parti dello  spettro  comprese
          tra  il  10  ed  il  100%  dell'assorbanza relativa. Questo
          criterio e' soddisfatto quando  sono  presenti  gli  stessi
          massimi  e  quando  in nessun punto osservato la deviazione
          tra gli spettri supera il 10% dell'assorbanza dello spettro
          dell'apice.
       Se uno di questi  criteri  non  e'  soddisfatto,  la  presenza
       dell'analita non e' confermata.
7.2.   Ripetibilita'
       La  differenza tra i risultati di due determinazioni parallele
       effettuate sullo stesso campione non deve superare il 10%  del
       valore  piu'  elevato  dei  due  risultati,  per  contenuti di
       robenidina superiori a 15 mg/kg.
7.3    Recupero
       Per il campione in bianco addizionato il recupero deve  essere
       pari ad almeno l'85%.
8.     Risultato di uno studio collaborativo
       La  CEE ha organizzato uno studio collaboratico in cui quattro
       campioni di alimenti per polli e  per  conigli,  in  forma  di
       farina  o  di  pellet, sono stati analizzati da 12 laboratori.
       Per ogni campione sono state eseguite analisi in doppio.
                              Risultati
_____________________________________________________________________
                     |                       |
                     |         Polli         |         Conigli
                     |_______________________|_______________________
                     |          |            |            |
                     | Farina   | Pellet     | Farina     | Pellet
_____________________|__________|____________|____________|__________
                     |          |            |            |
media mg/kg          |  27,00   | 27,99      | 43,6       |  40,1
                     |          |            |            |
Sr (mg/kg)           |   1,46   |  1,26      |  1,44      |   1,66
                     |          |            |            |
CVr (%)              |   5,4    |  4,5       |  3,3       |   4,1
                     |          |            |            |
Sr (mg/kg)           |   4,36   |  3,36      |  4,61      |   3,91
                     |          |            |            |
CVR (%)              |  16,1    | 12,0       | 10,6       |   9,7
                     |          |            |            |
Recupero (%)         |  90,0    | 93,3       | 87,2       |  80,2
                     |          |            |            |
_____________________|__________|____________|____________|__________
Sr     = deviazione standard della ripetibilita',
CVr    = coefficiente di variazione della ripetibilita',
SR     = deviazione standard della riproducibilita',
CVR    = coefficiente di variazione della riproducibilita'.
_____________________________________________________________________
    DETERMINAZIONE DELL'AFLATOSSINA B1 - INTEGRAZIONE AL METODO B
            PER CROMATOGRAFIA LIQUIDA AD ALTA RISOLUZIONE
Preparazione del campione: sgrassatura
   I campioni contenenti piu' del 5% di sostanze grasse devono essere
sgrassati  con  etere  di petrolio (punto di ebollizione 40-60 gradi)
dopo la preparazione del campione indicata al punto 5.1.  del  metodo
B.  In  questi  casi,  i risultati devono essere riferiti al peso del
campione non sgrassato.
NOTA: il metodo B per cromatografia liquida ad  alta  risoluzione  e'
      descritto nell'allegato al D.M. 11 aprile 1994 - Supplemento n.
      9,   pubblicato   nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica
      Italiana n. 92 del 21 aprile 1994.
      L'ispettore generale capo per la repressione delle frodi
    del Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali
                              DI SALVO