Allegato Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 28 febbraio 1996, registrato alla Corte dei conti in data 18 marzo 1996, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Dalle risultanze degli interventi di risanamento effettuati emerge, come evidenziato dal prefetto di Reggio Calabria con relazioni in data 2 e 24 luglio 1997, che la radicata situazione di illegalita' che ha permeato per lunghi anni la gestione politico - amministrativa del comune di Melito Porto Salvo ed il degrado ambientale e culturale, che caratterizza il territorio e lo stesso tessuto sociale del Paese, sono di ostacolo all'azione di recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento, assolutamente disattesi dal disciolto consiglio comunale. E' stata, infatti, rilevata la persistenza del concreto rischio che la criminalita' organizzata, principalmente collegata alle cosche territorialmente dominanti, possa ancora interferire sulla democratica gestione dell'ente attivando nuove forme di pressione e condizionamento. In proposito e' stato evidenziato che uno dei componenti della Commissione straordinaria ha subito minacce, con specifico riferimento alle funzioni svolte, mentre una serie di attentati sono stati perpetrati ai danni di politici particolarmente impegnati nel ripristino dello spirito democratico. La stessa commissione straordinaria ha posto in rilievo la "perdurante generale situazione di illegalita' diffusa" che trae origine da un "radicato substrato culturale ed ambientale. Tale tratto" - ha osservato l'organo di gestione straordinaria - "impone una assidua attivita' di controllo e vigilanza emergendo, in quasi ogni richiesta o intervento, un pregresso di illecito, di improprieta' amministrativa ... che obbliga ad una oculata opera di osservazione ed analisi, prima di ogni determinazione ...". E' necessario, pertanto, evitare che si possa ricostituire l'intreccio perverso tra malavita locale e la gestione politicoamministrativa dell'ente. Il conseguimento di tale obiettivo richiede un maggior lasso di tempo, pur essendo stati rilevati segnali di risveglio della dialettica politico - sociale in contrasto con la cultura malavitosa e la volonta' di una consistente parte della popolazione di partecipare al processo di rinnovamento e bonifica avviato nell'amministrazione di Melito Porto Salvo ad opera della commissione straordinaria. Per le suesposte considerazioni, si ritiene necessario un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento della amministrazione di Melito Porto Salvo e il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata ad attestare la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita' e la fattiva incidenza sulla tutela degli interessi primari, nonche' a consentire l'effettuazione di nuove elezioni libere da ogni condizionamento malavitoso. La valutazione della situazione in concreto riscontrata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento, rende necessario che il periodo di proroga della gestione commissariale sia protratto di ulteriori sei mesi. Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 2 del decreto-legge 20 dicembre 1993, n. 529, convertito, senza modificazioni, dalla legge 11 febbraio 1994, n. 108, viste le citate relazioni del prefetto di Reggio Calabria, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) per il periodo di sei mesi. Roma, 11 settembre 1997 Il Ministro dell'interno: Napolitano