(Allegato)
                                                             Allegato 
 
Disciplinare di  produzione  della  Indicazione  geografica  protetta
                   «Pizzoccheri della Valtellina» 
 
                               Art. 1. 
                            Denominazione 
 
    L'Indicazione geografica  protetta  (I.G.P.)  «Pizzoccheri  della
Valtellina» e' riservata alla pasta alimentare, sia come pasta  secca
che fresca,  derivata  dall'impasto  di  grano  saraceno,  «Fagopyrum
esculentum»,  e  sfarinati  di  altri  cereali,  che  risponde   alle
condizioni e ai  requisiti  indicati  dal  presente  disciplinare  di
produzione. 
 
                               Art. 2. 
        Descrizione del prodotto e caratteristiche al consumo 
 
2.1 Caratteristiche morfologiche. 
    I  «Pizzoccheri  della  Valtellina»  sono  da  intendersi  e   da
commercializzare sia come pasta  secca  che  fresca;  si  distinguono
nelle seguenti tipologie di  formato:  a  «tagliatello  steso»  ossia
sottili liste appiattite di lunghezza e larghezza variabile in  forma
stesa, a «tagliatello avvolto»  ossia  sottili  liste  appiattite  di
lunghezza e larghezza variabile distribuite in  forma  avvolta,  o  a
«gnocchetto» ossia ad assumere la caratteristica concavita'. 
    Di  seguito  sono   riportati   gli   indici   dimensionali   dei
«Pizzoccheri della Valtellina» commercializzati secchi e freschi: 
              Parte di provvedimento in formato grafico
2.2 Caratteristiche chimiche-fisiche. 
    I «Pizzoccheri della Valtellina»  freschi  dopo  la  lavorazione,
hanno consistenza semidura; mentre si presentano secchi  e  duri,  se
essiccati. 
    Il contenuto di acqua non deve essere inferiore al 24% sulla s.s.
nel caso di prodotto fresco e non superiore al 12,5% sulla  s.s.  nel
caso di prodotto essiccato. 
2.3 Caratteristiche organolettiche. 
    I «Pizzoccheri della Valtellina» si presentano di colore  marrone
piu' o meno  scuro  con  presenza  di  parti  tegumentali  di  colore
nocciola/grigio, tipico del grano saraceno. 
    I «Pizzoccheri della Valtellina» dopo cottura  in  acqua  e  sale
assumono sapore delicato e tipico dei  prodotti  ottenuti  con  grano
saraceno ed altri sfarinati. 
 
                               Art. 3. 
                           Zona geografica 
 
    L'area  geografica   di   produzione   dei   «Pizzoccheri   della
Valtellina» e' quella delimitata  dai  confini  amministrativi  della
provincia di Sondrio (Lombardia - Italia). 
 
                               Art. 4. 
                         Prova dell'origine 
 
    Ogni  fase  del  processo  produttivo  deve   essere   monitorata
documentando per ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli  output
(prodotti in uscita). In questo modo e,  attraverso  l'iscrizione  in
appositi elenchi gestiti dall'organismo di controllo dei  produttori,
e' garantita la tracciabilita' e la  rintracciabilita'  del  prodotto
(da valle a monte della filiera di  produzione).  Tutte  le  persone,
fisiche  o  giuridiche,  iscritte  nei  relativi   elenchi,   saranno
assoggettate alla verifica  da  parte  dell'organismo  di  controllo,
secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo
piano di controllo. 
 
                               Art. 5. 
               Metodo di elaborazione e/o ottenimento 
 
5.1 Materie prime. 
    Gli ingredienti con cui vengono  ottenuti  i  «Pizzoccheri  della
Valtellina» venduti secchi sono: 
      una miscela comprendente fino ad un massimo del 80%  di  semola
di grano duro sola o miscelata con semolato di grano duro e almeno il
20% di farina di grano saraceno; 
      acqua. 
    Il prodotto venduto fresco e' composto da: 
      una miscela comprendente fino ad un massimo del 80%  di  farina
di grano tenero da sola o miscelata con semola di grano duro e almeno
il 20% di farina di grano saraceno; 
      acqua. 
5.2 Preparazione. 
    5.2.1 Preparazione prodotto fresco: 
      le farine sono miscelate a secco  e  successivamente  impastate
con acqua sino ad ottenere  una  amalgama  uniforme,  di  consistenza
omogenea ottimale al consecutivo processo di formatura. Ne  segue  la
preparazione della sfoglia e la formatura. 
    Il prodotto cosi' ottenuto segue le fasi produttive tipiche della
pasta fresca. 
    Il prodotto puo' essere venduto sfuso nel luogo di produzione e/o
al dettaglio, purche' siano visibili al consumatore  le  informazioni
di  cui  al  successivo  art.  8.  Il  prodotto  fresco  puo'  essere
confezionato  in  vaschette  e  in  buste,  entrambe   in   atmosfera
protettiva. 
    5.2.2 Preparazione prodotto secco: 
      le farine sono  miscelate  a  secco,  per  permettere  l'intimo
contatto dei vari sfarinati, e  successivamente  idratate  con  acqua
sino ad ottenere una amalgama  uniforme  ed  omogenea.  Nel  processo
industriale seguono la fase di impastamento che, come  la  successiva
estrusione-laminazione, permette la creazione del  reticolo  proteico
ordinato ed omogeneo, necessario  per  garantire  la  qualita'  e  la
struttura finale della pasta. 
    L'impasto prodotto viene quindi estruso sotto pressione,  tramite
cilindro, al cui interno si muove una vite senza fine che omogeneizza
l'impasto e ne permette l'avanzamento verso la trafila. 
    Nel caso di prodotto tagliatello steso  ed  avvolto,  la  sfoglia
dell'impasto, dopo estrusione, subisce  una  fase  di  laminazione  e
successivo taglio; la fase di laminazione invece non viene effettuata
per  il  formato  gnocchetti  che,  dopo  estrusione,  vengono   solo
tagliati. Il prodotto cosi' ottenuto segue le fasi produttive tipiche
della pasta secca, che possono variare in relazione  al  formato.  Il
prodotto  secco  viene  confezionato  in  astucci  di  cartone  o  in
sacchetti, a necessita', puo' essere stoccato  in  silos,  prima  del
confezionamento. 
 
                               Art. 6. 
          Elementi che comprovano il legame con l'ambiente 
 
    La domanda di riconoscimento IGP «Pizzoccheri  della  Valtellina»
e' giustificata dalla reputazione e dalla notorieta' del prodotto. 
    Il dizionario della lingua italiana (Zingarelli,  edizione  1970)
alla voce Pizzocchero, porta la dicitura:  «Rusticane  tagliatelle  a
base di farina di grano saraceno, specialita' della Valtellina». 
    La cultura dei «Pizzoccheri della Valtellina» deriva  dall'antica
diffusione e dal largo impiego del grano saraceno che, essendo  molto
coltivato ed utilizzato sul territorio della  provincia  di  Sondrio,
costitui' un ingrediente fondamentale nella cucina locale. 
    Il primo documento scritto che  attesta  la  presenza  del  grano
saraceno in Valtellina fu redatto, nel 1616,  dal  governatore  della
Valle dell'Adda, appartenente al  cantone  svizzero  dei  Grigioni  e
riporta: «Il  saraceno  veniva  coltivato  soprattutto  sul  versante
retico delle Alpi, in particolare  nel  comprensorio  di  Teglio,  in
quanto caratterizzato da un clima piu' mite grazie  ad  una  maggiore
esposizione al sole». 
    La produzione del grano  saraceno  si  sviluppo'  fino  al  1800,
colonizzando anche zone disagiate ed improduttive; questo sviluppo fu
permesso grazie alla maturazione rapida dei semi della pianta  capaci
di  adattarsi  perfettamente  ai  territori  alpini.  La   situazione
commerciale muto' a favore di altre coltivazioni,  dopo  l'annessione
della Valtellina  al  Lombardo-Veneto.  Nella  provincia  di  Sondrio
sussistono ad oggi ancora alcune colture, per un totale di  circa  20
ettari, coltivate ad uso famigliare  o  per  la  vendita  diretta  ai
consumatori. 
    I «Pizzoccheri della Valtellina» si sono diffusi  contestualmente
alla coltivazione del grano  saraceno  nella  valle  in  oggetto;  e'
quindi rilevante il legame dei «Pizzoccheri della Valtellina» con  il
territorio della provincia di Sondrio. Le  prime  testimonianze,  non
verbali,  che  attestano  la  produzione   dei   «Pizzoccheri   della
Valtellina» nella provincia di  Sondrio,  si  hanno  grazie  ad  atti
testamentari in cui vengono inventariati:  «...una  scarella  per  li
Pizzoccheri e il rodelino per li  ravioli»  (documento  del  1750)  e
«...le  resene  per  li  Pizzoccheri»   (del   1775);   e'   comunque
ipotizzabile che la produzione ed il consumo dei  «Pizzoccheri  della
Valtellina» sia antecedente la  prima  meta'  del  1700.  Nei  secoli
successivi  le  documentazioni   aumentano   e   contestualizzano   i
«Pizzoccheri   della   Valtellina»   all'interno    del    territorio
provinciale. 
    Merita  nota  il  rilievo  economico  del   comparto   alimentare
Valtellinese, come  testimoniano  una  documentazione  storica  della
Camera di commercio ed arti di Chiavenna del 1875-76 che indica come,
nella Provincia di Sondrio, fossero presenti numero «tre fabbriche di
pasta»  e,  il  censimento  riportato  nel  «La  Patria  -  geografia
dell'Italia»,  redatto  nel  1894,  che  riporta:   «Esistono   nella
provincia  di  Sondrio  11  fabbriche  di   pasta...e...611   molini,
destinati alla  macinazione  dei  cereali.».  La  maggior  parte  dei
suddetti mulini utilizzava, per il proprio funzionamento l'acqua  dei
fiumi e dei ruscelli di cui la montana provincia di Sondrio e' ricca. 
    La pubblicazione di Emilio Montorfano «Storia e Tradizioni  nella
Cucina Lariana» (ed. Xenia, 1987) cita la Valtellina e in particolare
il comune di Teglio, come patria universale di questa  pasta  che  si
distingue  per  la  presenza  di  grano  saraceno.  La  denominazione
«Pizzoccheri della  Valtellina»  e'  citata  anche  nella  prefazione
dell'Assessore alle culture,  identita'  e  autonomie  della  Regione
Lombardia Ettore A. Albertoni, nel libro della scrittice Ada  Ferrari
«Milano e la Rai un incontro mancato?» e sottotitolo «Luci e ombre di
una capitale di transazione (1945-1977)» (ed. Franco  Angeli,  2002),
dove, nell'ambito di una riflessione sulla conoscenza, la ricerca, la
promozione e la valorizzazione  delle  realta'  regionali  locali,  i
«Pizzoccheri della Valtellina» sono citati come esempio  di  prodotto
tipico ed espressione del territorio. 
    I testi  storici  e  la  bibliografia  relativa  alla  Valtellina
attestano come la produzione dei «Pizzoccheri della  Valtellina»  sia
legata e strettamente connessa alle vicende storiche del  territorio,
oltre che alle tradizioni e alla cucina della zona geografica in  cui
sono nati. 
    La produzione dei «Pizzoccheri della Valtellina»  e'  considerata
dai  Valtellinesi  un'attivita'  tradizionale,  legata  alla  propria
storia ed alla propria cultura; basti pensare che questa  particolare
pasta dopo essere stata cotta,  viene  tradizionalmente  condita  con
numerosi   ingredienti   derivanti   da    colture    e    produzioni
caratteristiche della Valtellina. (burro,  formaggio,  verdure  quali
verze, patate, ....) 
    Riferimenti in guide e pubblicazioni citano i «Pizzoccheri  della
Valtellina» come  tipiche  tagliatelle  composte  da  grano  saraceno
(Guida della Valtellina, Ed. Sezione  valtellinese  del  Club  Alpino
Italiano, 1873; Cucina di valle e di montagna, Cucina di valle  e  di
montagna, in Mondo popolare in Lombardia Sondrio e il suo territorio,
Milano 1995). 
    I «Pizzoccheri della Valtellina» rientrano nella categoria  delle
paste alimentari della Provincia di Sondrio, citate  nell'elenco  dei
prodotti  agroalimentari   tradizionali   della   Regione   Lombardia
(Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 21 aprile 2000 - 5°
Supplemento straordinario al n. 16). 
    I «Pizzoccheri della Valtellina» sono presenti nel reparto  paste
alimentari  in  versione  secca  in  numerose   catene   distributive
alimentari d'Italia. 
    I «Pizzoccheri della Valtellina» sono tipici del territorio della
provincia di Sondrio e, ad essi viene attribuito una valenza non solo
economica, ma anche culturale, a tal punto  da  divenire  un  vero  e
proprio riferimento popolare legato alla tradizione  e  celebrato  in
numerose sagre, tra cui la piu' famosa e' il «Pizzocchero  d'Oro»  di
Teglio. 
    Inoltre, nell'ambito della 99ª mostra del Bitto, svoltasi dal  12
al 15 ottobre 2006, sono  stati  protagonisti,  accanto  ai  prodotti
tipici della filiera  agroalimentare  valtellinese,  vini,  formaggi,
mele, bresaola, anche i «Pizzoccheri della Valtellina». 
    I  «Pizzoccheri  della  Valtellina»  sono  quindi  sempre   stati
presenti in tutti i contesti in cui, di  volta  in  volta,  le  varie
istituzioni, gli enti locali,  le  realta'  turistiche  e  produttive
presentano  e  valorizzano  l'immagine  della  Valtellina,  rimanendo
sempre  fortemente  collegati  al   paniere   dei   prodotti   locali
tradizionali (Bresaola, vino, formaggio, mele e miele). 
 
                               Art. 7. 
                              Controlli 
 
    La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a  quanto  stabilito  dall'art.  37  del  Reg.  (UE)  n.   1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del  disciplinare  di
produzione e' CSQA Certificazioni S.r.l. - Via S.  Gaetano  n.  74  -
36016 Thiene (Vicenza) - Tel. +39 0445313011 -  Fax  +39  0445313070,
e-mail: csqa@csqa.it. 
 
                               Art. 8. 
                            Etichettatura 
 
    Sulle confezioni  dei  «Pizzoccheri  della  Valtellina»  dovranno
essere riportate, oltre alle indicazioni previste dalla normativa  in
materia  di  etichettatura  dei  prodotti  alimentari,  le   seguenti
indicazioni a caratteri di stampa chiare e leggibili: 
      la denominazione «Pizzoccheri della Valtellina»; 
      l'acronimo I.G.P. o per esteso Indicazione geografica protetta; 
      il simbolo dell'Unione. 
    Sulla  confezione  dei  «Pizzoccheri   della   Valtellina»   puo'
eventualmente  figurare  l'indicazione  del  formato   citato   nella
tabella al punto 2.1 del presente documento (per il  prodotto  secco:
«tagliatello steso», «gnocchetto»,  «tagliatella»;  per  il  prodotto
fresco «tagliatello»). 
    Possono inoltre comparire le seguenti indicazioni: 
      indicazioni nutrizionali; 
      le modalita' di conservazione: da conservarsi in luogo fresco e
asciutto; 
      consigli d'uso. 
    Nella  designazione  del  prodotto  e'  vietata   l'aggiunta   di
qualsiasi qualificazione complementare al nome di «Pizzoccheri  della
Valtellina» che potrebbero trarre in inganno il consumatore. 
    Il carattere da  utilizzare  per  la  denominazione  «Pizzoccheri
della Valtellina», da apportare sulle confezioni,  e'  ITC  galliard,
dimensione altezza carattere 8-35 mm.