IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e visti in particolare: l'art. 200, comma 3, che prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; l'art. 214, comma 2, lettera d) e f), in base al quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazioni di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto; l'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163/2006; l'art. 216, comma 1 e comma 27, che prevedono rispettivamente che, fatto salvo quanto previsto nel suddetto decreto legislativo n. 50/2016, lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore, e che le procedure per la valutazione di impatto ambientale delle grandi opere avviate alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo n. 50/2016 secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163/2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e s.m.i.; Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163/2006; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato ha approvato il primo Programma delle infrastrutture strategiche, che in allegato riporta, nell'ambito dei sistemi stradali e autostradali del «Corridoio Plurimodale Padano», l'infrastruttura «Riqualifica SS 415 Paullese» e vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26 (supplemento Gazzetta Ufficiale n. 1/2015), con la quale questo Comitato ha espresso parere sull'XI Allegato infrastrutture al DEF 2013, che include, nella «Tabella 0 Programma infrastrutture strategiche», nell'ambito dell'infrastruttura «Riqualifica SS 415 Paullese», l'intervento «SS 415 Paullese - Peschiera Borromeo-Spino' d'Adda»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', e s.m.i.; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, con il quale e' stata soppressa la Struttura tecnica di missione istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e s.m.i. e i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto sono stati trasferiti alle direzioni generali competenti del Ministero alle quali e' demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Programma delle infrastrutture strategiche; Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto (CUP) e, in particolare: la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione» che, all'art. 11, dispone che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP; la legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, convertito dalla legge 17 dicembre 2010, n. 217, che, tra l'altro, definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige nella Gazzetta Ufficiale n. 140/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che all'art. 1, comma 5, istituisce presso questo Comitato il «Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici» (MIP), con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo e funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, concernente «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»; Visto l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163/2006, e visto in particolare il comma 3 dello stesso articolo, cosi' come attuato con delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15, (Gazzetta Ufficiale n. 155/2015), che aggiorna le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera 5 maggio 2011, n. 45 (Gazzetta Ufficiale n. 234/2011, errata corrige Gazzetta Ufficiale n. 281/2011); Visto il decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere (CCASGO) e vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il Coordinatore del predetto CCASGO ha esposto le linee guida varate dal Comitato stesso nella seduta del 27 ottobre 2004; Vista la delibera 2 dicembre 2005, n. 149 (Gazzetta Ufficiale n. 247/2006), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto definitivo dell'intervento «Riqualifica viabilita' ex S.S. 415 Paullese - Potenziamento della tratta Peschiera Borromeo - Spino' d'Adda (escluso ponte sull'Adda)»; Viste le note 18 marzo 2016, n. 11263, 29 aprile 2016, n. 4816, 1° giugno 2016, n. 6047 e 29 luglio 2016, n. 8159, con le quali il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha rispettivamente richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima seduta utile di questo Comitato dell'argomento «Riqualifica e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 «Paullese» - Progetto definitivo Lotto 2 - I stralcio funzionale tratte A e B. Riapprovazione del progetto definitivo anche ai fini della dichiarazione di pubblica utilita' e del vincolo preordinato all'esproprio e trasmesso la relativa documentazione istruttoria; Vista la nota 7745 del 27 luglio 2016 del Ministero dei beni e delle attivita' culturali, Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, con la quale viene richiesto l'inserimento di una prescrizione relativa alla sorveglianza delle attivita' di scavo da parte di ditta specializzata nel settore archeologico, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza competente, con oneri non a carico della Soprintendenza stessa; Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e in particolare: sotto l'aspetto tecnico: che il progetto definitivo di riqualifica e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 «Paullese» nella tratta Peschiera Borromeo - Spino d'Adda (escluso il nuovo ponte sull'Adda), approvato con la citata delibera n. 149/2005, prevedeva l'ammodernamento in sede dell'esistente infrastruttura e l'eliminazione degli incroci a raso, con realizzazione di due carreggiate separate per i due sensi di marcia e spartitraffico centrale, in conformita' alla sezione tipo B «Strade Extraurbane Principali» di cui decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001; che il suddetto progetto si articolava nei seguenti due lotti: lotto 1: da Peschiera Borromeo allo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca»; lotto 2: dallo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca» a Spino d'Adda, ponte sull'Adda escluso; che il lotto 2 e' stato suddiviso nel 2008 nei seguenti due stralci funzionali: I stralcio: dallo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca» allo svincolo di Zelo Buon Persico incluso; II stralcio: dallo svincolo di Zelo Buon Persico a Spino d'Adda (ponte sull'Adda escluso); che nel 2012, a seguito delle mutate condizioni infrastrutturali intervenute con la realizzazione della Tangenziale est esterna di Milano (T.E.E.M.) e con le opere ad essa connesse, il progetto del lotto 2 - I stralcio e' stato rivisitato e suddiviso a sua volta nelle seguenti due tratte: tratta A: dallo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca» all'innesto con la T.E.E.M. (dal km 9+827 al km 12+746); tratta B: svincolo di Zelo Buon Persico, su cui si innesta il casello intermedio della T.E.E.M. (dal km 13+300 al km 14+071); che, rispetto al progetto definitivo gia' approvato con la citata delibera n. 149/2005, sono state apportate le seguenti modifiche, tutte ricadenti nel lotto 2 - I stralcio - tratta A, che non assumono rilievo localizzativo ai sensi dell'art. 169, comma 3, del decreto legislativo n. 163/2006 e in quanto tali sono state approvate dal soggetto aggiudicatore: 1. nuova rotatoria sulla S.P. 39 «Cerca» e controstrada a doppio senso di marcia tra la suddetta strada provinciale e lo svincolo di Settala per consentire una maggiore accessibilita' alle attivita' commerciali che attualmente hanno accesso diretto sulla «Paullese»; 2. viabilita' di accesso ad una attivita' commerciale altrimenti interclusa senza mutare le proprieta' oggetto di esproprio; 3. rotatoria a nord dello svincolo di Settala, richiesta dal Comune di Settala a seguito della realizzazione della variante alla S.P. 161 di Caleppio di Settala quale opera compensativa della T.E.E.M., che non richiede nuovi espropri; che, per quanto riguarda il lotto 2 - I stralcio tratta B, non sono state apportate modifiche rispetto al progetto definitivo approvato con la citata delibera n. 149/2005; che il progetto del lotto 2 - I stralcio - tratte A e B e' stato, altresi', aggiornato alle piu' recenti normative di settore, il che ha comportato i seguenti adeguamenti: adeguamento alla nuova normativa antisismica del 2008 «Nuove Norme Tecniche per le costruzioni» delle opere d'arte maggiori e minori presenti nel lotto; adeguamento alla normativa vigente per gli aspetti relativi alla raccolta, trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma; adeguamento normativo degli impianti di illuminazione pubblica; aggiornamento dei computi tecnico estimativi al nuovo elenco prezzi della Provincia di Milano; che il suddetto progetto e' stato inoltre integrato dei seguenti completamenti: illuminazione di due tratti della succitata controstrada tra Cerca e Settala; risistemazione delle aree a verde; che alcune delle prescrizioni poste dalla citata delibera n. 149/2005 sono state recepite mentre altre sono ancora da recepire in quanto riferite a successive fasi di progettazione; sotto l'aspetto procedurale e amministrativo: che il progetto definitivo del lotto 2 - I stralcio - tratta A e' stato approvato dalla Provincia di Milano (ora Citta' Metropolitana di Milano) con deliberazione di giunta provinciale 20 dicembre 2013, n. 543, recependo le predette modifiche; che la Regione Lombardia, con nota 1° marzo 2016, n. 2303, conferma la favorevole volonta' di intesa relativamente alla localizzazione dell'opera; che la Provincia di Milano (ora Citta' Metropolitana di Milano) ha presentato, con note 21 dicembre 2012, n. 249688, 4 aprile 2013, n. 90636, e 7 febbraio 2014, n. 28609, richiesta al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio e proroga della dichiarazione di pubblica utilita'; che la Provincia di Milano (ora Citta' Metropolitana di Milano), con note 9 dicembre 2014, n. 252551, e 15 dicembre 2014, n. 257018, ha trasmesso il nuovo progetto definitivo del lotto 2 - I stralcio per la riapprovazione del medesimo da parte di questo Comitato anche ai fini della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilita', allegando le pubblicazioni relative all'avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilita', avvenute l'8 settembre 2014 su un quotidiano a tiratura nazionale e il 9 settembre 2014 su un quotidiano a tiratura locale; che il RUP dell'opera, con apposita dichiarazione, evidenzia che sono state espletate le procedure pubblicistiche relative ai nuovi mappati occorrenti e non sono pervenute osservazioni ostative alla acquisizione delle corrispondenti aree; che, con nota 22 luglio 2015, n. 187562, Citta' Metropolitana di Milano ha richiesto alla Regione Lombardia una nuova autorizzazione paesaggistica per il lotto 1 - tratte A e B ai sensi dell'art. 146, commi 2 e 4, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; che, in relazione alla suddetta istanza, la Direzione generale ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, con decreto 8 marzo 2016, n. 1605, ha espresso autorizzazione paesaggistica favorevole senza ulteriori nuove prescrizioni rispetto a quelle individuate nell'ambito della delibera n. 149/2005; sotto l'aspetto attuativo: che il soggetto aggiudicatore e' Citta' Metropolitana di Milano; che il cronoprogramma di progetto del lotto 2 - I stralcio prevede la messa in esercizio per la tratta A in 104 settimane lavorative e per la tratta B in 50 settimane lavorative; che il 12 maggio 2015 e' stato pubblicato il bando di gara per l'appalto integrato del lotto 2 - I stralcio - tratta A; che il CUP per il lotto 2 - I stralcio - tratta A e' J94E13000460005 mentre il CUP per il lotto 2 - I stralcio - tratta B e' da richiedere da parte del soggetto aggiudicatore; sotto l'aspetto economico: che il costo del progetto aggiornato del lotto 2 - I stralcio e' pari a 58 milioni di euro, IVA inclusa, articolato come segue: 41 milioni di euro, IVA inclusa, per la Tratta A, di cui 22.084.000 euro per lavori a corpo e misura incluse spese tecniche per progettazione esecutiva, 657.000 euro per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso, 13.255.980 euro per somme a disposizione dell'Amministrazione, 5.003.020 euro per IVA, altre imposte e contributi dovuti per legge; 17 milioni di euro, IVA inclusa, per la Tratta B, di cui 10.466.556 euro per lavori a corpo e misura, 700.000 euro per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso, 3.340.193,68 euro per somme a disposizione dell'Amministrazione, 2.493.250,32 euro per IVA, altre imposte e contributi dovuti per legge; che il finanziamento dei suddetti importi e' interamente a carico della Regione Lombardia e di Citta' Metropolitana di Milano, come indicato di seguito: per la Tratta A sono previsti 40 milioni di euro a carico del bilancio della Regione Lombardia, come si evince dall'Allegato A alla delibera di Giunta regionale della Regione Lombardia 16 novembre 2015, n. X/4313, recante l'aggiornamento 2015 del Programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interesse regionale, e 1 milione di euro a carico di Citta' Metropolitana di Milano, come si evince dalla delibera di Giunta provinciale della Provincia di Milano 20 dicembre 2013, n. 543; per la Tratta B sono previsti 21 milioni di euro a carico del bilancio della Regione Lombardia, come si evince dall'Allegato A alla citata delibera di Giunta regionale 16 novembre 2015, n. X/4313; che i risparmi dovuti al minor costo dell'opera in fase di esecuzione lavori saranno destinati al finanziamento dei lotti restanti e/o a finanziare ammodernamenti o risoluzione di situazioni di pericolo lungo il restante tratto della «Paullese»; Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62); Vista la nota 10 agosto 2016, n. 3939, predisposta congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'esame della presente proposta nell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisito in seduta l'avviso favorevole dei Ministri e Sottosegretari di Stato presenti; Delibera: 1. Approvazione progetto definitivo. 1.1 Ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell'art. 216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016 e del decreto legislativo n. 163/2006 e s.m.i., da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016, e in particolare dell'art. 167, comma 5, del decreto legislativo n. 163/2006, e degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001 e s.m.i., e' riapprovato, ai soli fini della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilita', con le prescrizioni e raccomandazioni di cui alla delibera n. 149/2005 non ancora recepite, richiamate al successivo punto 1.4, e con l'aggiunta della prescrizione richiesta dal Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, concordata con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e citata in premessa, il progetto definitivo dell'intervento «Riqualifica e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 «Paullese» - lotto 2 - I stralcio - tratte A e B». 1.2 La suddetta approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato. E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico e edilizio, l'intesa Stato Regione sulla localizzazione dell'opera. 1.3 L'importo di 58 milioni di euro IVA inclusa, costituisce il limite di spesa dell'intervento di cui al punto 1.1. 1.4 Le prescrizioni citate al precedente punto 1.1, cui e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nella prima parte dell'Allegato 1 alla presente delibera, che forma parte integrante della medesima, mentre le raccomandazioni sono riportate nella seconda parte del predetto allegato. L'ottemperanza alle suddette prescrizioni non potra' comunque comportare incrementi del limite di spesa di cui al precedente punto 1.3. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Disposizioni finali. 2.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto di cui al precedente punto 1.1. 2.2 Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori previsti nel citato progetto, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento delle prescrizioni riportate nel menzionato Allegato 1. Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 2.3 Il soggetto aggiudicatore inviera' al Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo il progetto esecutivo ai fini della verifica di ottemperanza delle prescrizioni riportate nel suddetto Allegato 1 poste dallo stesso Ministero. 2.4 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del Coordinatore del comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, i contratti per l'affidamento della progettazione esecutiva e l'esecuzione delle opere dovranno contenere una clausola che ponga a carico dell'appaltatore adempimenti ulteriori rispetto alla vigente normativa, intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo previsti dalla vigente normativa, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono specificati nell'Allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera. 2.5 Ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, articoli 5, 6 e 7, e in osservanza del principio che le informazioni comuni ai sistemi debbano essere inviate una sola volta, nonche' per minimizzare le procedure e i connessi adempimenti, il soggetto aggiudicatore dell'opera dovra' assicurare a questo Comitato flussi costanti di informazioni coerenti per contenuti con il sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici, di cui all'art. 1 della legge n. 144/1999. 2.6 Ai sensi della richiamata delibera n. 15/2015, prevista all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90/2014, le modalita' di controllo dei flussi finanziari sono adeguate alle previsioni della medesima delibera. 2.7 Ai sensi della delibera n. 24/2004, il CUP assegnato all'opera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa, e a tal fine si invita il soggetto aggiudicatore a richiedere il CUP per il lotto 2 - I stralcio - tratta B dell'intervento. Roma, 10 agosto 2016 Il Presidente: Renzi Il segretario: Lotti Registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n. 3355