Allegato 1 Lavori di riqualifica e potenziamento a Spino d'Adda - Lotto 2 - 1ª stralcio funzionale tratte A e B riapprovazione del progetto ai fini della dichiarazione di pubblica utilita' e del vincolo preordinato all'esproprio. Prescrizioni e raccomandazioni delibera CIPE n. 149/2005 non ancora recepite. PRESCRIZIONI - PARTE PRIMA Prescrizioni di carattere progettuale 1. Si dovranno effettuare, in fase di progettazione esecutiva, le opportune verifiche geometriche per gli innesti sulla nuova rotatoria in prossimita' dello svincolo di Settala (modifica 3) per garantire adeguate condizioni di funzionalita' e sicurezza. Particolare attenzione andra' posta alla contiguita' dell'innesto della suddetta rotatoria con la nuova controstrada e con quello a servizio all'area commerciale. Prescrizioni di carattere ambientale 2. Dovranno essere inserite nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttura (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere. 3. Si dovra' predisporre quanto necessario per adottare, prima della data di consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (regolamento CEE n. 761/2001). 4. Gli elaborati dovranno essere redatti in conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento. 5. Le opere di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturazione previste in progetto dovranno essere sviluppate applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica, assumendo come riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente, Servizio VIA, settembre 1997, e altri manuali qualificati quali, ad esempio; «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della Regione Lombardia, 2000; «Manuale di ingegneria naturalistica» della Regione Lazio, 2001 e 2003; «Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002. 6. Al progetto esecutivo dovranno essere allegate schede tecniche di dettaglio delle cave individuate con la caratterizzazione progettuale e ambientale, in relazione al loro potenziale utilizzo nelle fasi di costruzione del tracciato di progetto. Paesaggio 7. Dovra' essere approfondita l'analisi dell'inserimento paesaggistico dell'opera nei tratti piu' sensibili con particolare riferimento agli svincoli e alle zone di maggiore sensibilita' ambientale. 8. Riguardo ai tratti del tracciato in rilevato, il rimodellamento delle scarpate, da eseguirsi con materiale vegetale, dovra' essere eseguito preferibilmente ricorrendo a pendenze limitate, con raccordi che consentano una migliore e piu' dolce congiunzione con il piano di campagna, laddove cio' non comporti impatti rilevanti legati al maggior consumo di suolo, in particolare in zone agricole. 9. Dovra' essere prevista la sistemazione a verde delle aree occupate dai cantieri dismessi, delle scarpate e dei suoli comunque denudati nel corso dei lavori. 10. Il progetto dovra' contenere un'analisi dell'intervisibilita' degli svincoli in viadotto, corredata di opportuna cartografia e fotosimulazioni, che evidenzino le aree potenzialmente esposte ad impatto visivo. Acque superficiali e sotterranee 11. Si dovranno approfondire, anche attraverso opportune indagini idrogeologiche di dettaglio, gli effetti determinati dalla realizzazione dell'opera sulla circolazione idrogeologica, soprattutto nelle aree dove la falda e superficiale o affiorante, descrivendone le caratteristiche e prevedendo - nel caso si accerti una elevata vulnerabilita' degli acquiferi - tutti gli interventi tecnici atti a garantirne la tutela. 12. Nelle successive fasi di progettazione si dovranno sviluppare, come previsto dallo SIA, indagini idrogeologiche di dettaglio per la verifica della compatibilita' delle opere in progetto con l'utilizzo potabile delle acque, con eventuale riperimetrazione delle zone di rispetto dei punti di captazione intercettati. 13. In caso di presenza di aree esondabili, dovra' essere sviluppato lo studio per la valutazione della compatibilita' idraulica delle opere, secondo i criteri e le metodologie contenuti nel PAI (Direttiva contenente i «criteri per la valutazione della compatibilita' idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B» - Deliberazione del comitato istituzionale n. 2 dell'11 maggio 1999). 14. Dovra' ulteriormente essere approfondito il sistema di raccolta delle acque di piattaforma e verificare la realizzabilita' di bacini di fitodepurazione per il trattamento delle acque di piattaforma. 15. Riguardo al sistema di raccolta - ferma restando la necessita' di curare con attenzione il dimensionamento nel progetto esecutivo - e opportuno approfondire in sede di progettazione esecutiva: l'opportunita' di introdurre filtri terminali a coalescenza, in grado di separare eventuali emulsioni; l'eventuale previsione, per le situazioni di emergenza, di valvole dl intercettazione rapida atte a bloccare il materiale raccolto e impedirne la tracimazione in attesa dell'intervento di recupero. Suolo e sottosuolo 16. In fase di redazione del progetto esecutivo si dovranno estendere le indagini geotecniche all'intero tracciato, allo scopo di definire in dettaglio, in conformita' alle disposizioni di cui all'art. 16.4 della legge n. 109/1994 e del decreto ministeriale dell'11 marzo 1998, le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione. Rumore e vibrazioni 17. Il progetto esecutivo dovra' contenere le indicazioni di cui al decreto Presidente della Repubblica n. 142/2004 relativo all'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare. 18. Dovranno essere effettuate rilevazioni fonometriche post operam, finalizzate alla verifica del conseguimento del rispetto dei limiti di rumore, alla verifica della efficacia delle soluzioni mitigative adottate e, ove necessario, al dimensionamento e progettazione di eventuali ulteriori mitigazioni che si dovessero rendere necessarie per conseguire il rispetto dei limiti stessi. 19. Le azioni di monitoraggio acustico dovranno essere svolte sulla base di specifico piano operativo da verificare e approvare da parte della Regione, sentita l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA). 20. Si dovranno indagare in particolare quei punti in cui i livelli previsti si avvicinano a meno di 1,5 dB(A) dai limiti, o li superano. 21. Per i casi in cui non vi e alternativa tecnicamente ed economicamente sostenibile alla mitigazione con opere di fonoisolamento al recettore, si dovra' comunque assicurare all'interno dell'ambiente abitativo livelli di rumore compatibili con la sua fruizione, nonche' un adeguato ricambio d'aria. 22. Riguardo agli specifici casi di criticita' relativa ai livelli acustici, segnalati dallo SIA e dallo studio di ARPA di Lodi, Cremona e Citta' di Milano/Melegnano, prot. n. 97 del 30 maggio 2003, in sede di progettazione esecutiva si dovranno verificare i risultati delle simulazioni previsionali, ed eventualmente ridimensionare le opere di mitigazione. 23. Si dovra' prevedere che le barriere fonoassorbenti siano realizzate con tecniche e materiali che garantiscano un buon inserimento paesaggistico, impiegando, per quanto possibile, le tecniche di ingegneria naturalistica, compresa la fase di cantiere e adottando di preferenza, ove previste, negli attraversamenti dei centri abitati e nei tratti prospicienti attivita' commerciali - in particolare nel territorio del Comune di Zelo Buon Persico - barriere antirumore trasparenti, purche' le stesse consentano l'abbattimento dell'inquinamento acustico entro i limiti previsti dalla vigente normativa. Flora e fauna 24. E' necessario approfondire la conoscenza dei corridoi potenziali delle diverse specie faunistiche, per meglio adattare la tipologia costruttiva dei sottopassi per la fauna. Occorre verificare l'eventuale effettiva interferenza dell'opera con specie «protette» (appartenenza a «Liste Rosse» o alle norme comunitarie di difesa della biodiversita'), delle quali peraltro nello stesso SIA e segnalata la possibile presenza, ed attuare i necessari interventi di mitigazione, compensazione e di monitoraggio. 25. Dovranno essere tenuti in debita considerazione i possibili impatti - soprattutto riguardo alla componente avifauna - sui SIC prossimi all'opera. Una prima azione mitigativa per ridurre l'impatto sull'avifauna consiste nell'effettuare i lavori, in prossimita' del fiume Adda, nel periodo di svernamento dell'avifauna stessa (15 settembre - 1° maggio), per impedire un impoverimento di tali popolazioni. 26. Dovra' essere attuato un programma di monitoraggio, ante e post operam, degli ecosistemi e delle specie, in particolare faunistiche, sensibili e autoctone, con particolare attenzione al corridoio fluviale dell'Adda, per valutare e verificare, in termini di qualita' ambientale complessiva, l'adeguatezza e l'esito degli interventi di mitigazione e compensazione. 27. Gli interventi sui corsi d'acqua dovranno essere condotti in modo da salvaguardarne la biodiversita' e le funzioni di corridoi ecologici, risolvendo tutte le interferenze con le risorgive e i numerosi corsi d'acqua (rogge e canali d'irrigazione) intersecati, garantendo ovunque possibile manufatti idraulici che consentano il passaggio della fauna presente sul territorio (rettili, canidi, mustelidi, ecc.). 28. Si prescrive di realizzare n. 2 attraversamenti faunistici in corrispondenza delle aree agricole del Comune di Mediglia in prossimita' della roggia Serbellona e del Comune di Paullo in prossimita' della Muzza. 29. Laddove la realizzazione del tracciato comporti l'inevitabile abbattimento di vegetazione naturale preesistente, dovranno essere necessariamente previste misure compensative del danno determinato. Mitigazioni e compensazioni ambientali 30. Gli interventi di mitigazione e le opere di compensazione - cosi' come proposti nello Studio d'impatto ambientale e sue integrazioni - andranno sviluppati e completati alla luce delle presenti prescrizioni e raccomandazioni, redigendo insieme all'esecutivo un progetto, da concordare con la Regione Lombardia, i Consorzi dei Parchi regionali attraversati e con i comuni interessati, che' ne dettagli la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione. Scopo principale degli interventi e' la riconnessione ecologica e il miglioramento funzionale degli ecosistemi, al fine di incrementare la funzione ecologica e la biodiversita' dei corridoi fluviali e la connettivita' ecologica diffusa della rete idrica maggiore e minore. Una tale adeguata progettazione deve necessariamente prendere inizio dalla sostituzione delle specie vegetali alloctone con specie autoctone dell'area, e fare riferimento alla rete ecologica della Provincia di Milano, anche con la previsione di interventi di compensazione degli impatti residui. 31. Per la realizzazione di tali opere occorre il reperimento e la rinaturalizzazione di significative superfici nell'intorno della strada Paullese. Le aree andranno reperite, (indicativamente tra le residuali o comunque di scarso valore agricolo) in accordo e su indicazione del Parco agricolo sud Milano e del Parco Adda Sud, mediante accordi con i proprietari dei terreni e/o acquisizioni nell'ambito dell'area di studio. Indicazioni per il rischio di incidente rilevante 32. Dovra' essere effettuata in sede di progetto esecutivo, specifica e dettagliata verifica in merito alla presenza, lungo il tracciato di progetto, di aziende a rischio d'incidente rilevante ricadenti nel campo di applicazione del decreto legislativo n. 334/1999, anche in relazione agli adempimenti previsti dal decreto legislativo stesso (v. in particolare l'art. 14) e dal decreto ministeriale lavori pubblici del 9 maggio 2001. Tutela beni architettonici, paesaggistici ed archeologici 33. Il progetto esecutivo, nell'attraversamento del Canale della Muzza, corredato dalle opportune simulazioni di fotoinserimento e dalla indicazione dei materiali previsti, dovra' essere trasmesso per conoscenza alla Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano. 34. Si dovranno individuare soluzioni architettoniche di pregio per le opere d'arte quali sovrappassi, ponti e viadotti ricercando anche, ove possibile, un'omogeneita' nelle tipologie strutturali e nelle lunghezze delle campate di ponti e viadotti. Altre prescrizioni 35. Sono necessari approfondimenti, da sviluppare in sede di progetto esecutivo: di tipo qualitativo e quantitativo sull'utilizzo di materiali inerti, al fine di poter valutare piu' dettagliatamente sia il fabbisogno che le effettive possibilita' di riutilizzo dei volumi di scavo; sull'ubicazione dei siti e sulle modalita' di approvvigionamento e di conferimento dei materiali di risulta. Cantierizzazione 36. In sede di progetto esecutivo dovra' essere elaborato un piano della cantierizzazione che definisca l'approntamento, la gestione (rumore, polveri, governo delle acque, stoccaggio dei materiali e dei rifiuti, collocazione di eventuali distributori di carburante per i mezzi d'opera, impatti sugli ecosistemi all'intorno) e la sistemazione finale delle aree da utilizzare, la viabilita' di accesso e il cronoprogramma dei lavori. 37. Si dovra' tener conto dei seguenti elementi: a. circa l'ubicazione e sistemazione delle aree di cantiere (per le quali in linea generale e prevista l'utilizzazione delle zone degli svincoli): l'eventuale localizzazione in zone di rispetto di pozzi per uso potabile e subordinata ad una verifica della compatibilita' dell'intervento con lo stato di vulnerabilita' delle risorse idriche sotterranee; e' da escludere la collocazione di cantieri e depositi nelle zone di tutela assoluta (v. art. 21 del decreto legislativo n. 152/1999); si dovra' porre, in ogni caso, la massima attenzione nello smaltimento delle acque provenienti da lavorazioni, lavaggio di materiali inerti prodotti negli impianti di frantumazione e selezione, lavaggio di automezzi; al fine di garantire la tutela del suolo e sottosuolo, al termine dei lavori dovra' essere verificata l'assenza di contaminazioni nei terreni occupati dai cantieri e se necessario si dovra' procedere a tempestiva bonifica, prima dell'accurata sistemazione finale. b. durante le fasi di costruzione dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti e le cautele necessarie a garantire la massima protezione della falda. c. al fine della tutela della salute dei lavoratori e della popolazione, dovra' essere condotta un'analisi puntuale delle caratteristiche dei siti di cantiere, con l'indicazione: dei tempi e delle modalita' di esecuzione dei lavori, delle emissioni previste in termini di rumore, vibrazioni, polveri e gas di scarico, delle conseguenti misure di mitigazione e protezione attive e passive, delle possibili sovrapposizioni degli effetti di altri cantieri eventualmente operativi in contemporanea. d. nella documentazione di appalto dovranno essere inseriti impegni a: limitare l'attraversamento da parte dei mezzi pesanti di aree secche e polverose, mantenere queste ultime a regime umido, coprire i materiali trasportati, lavare le ruote degli autocarri; contenere le immissioni di rumore e vibrazioni, anche con la realizzazione di specifiche barriere antirumore lungo il perimetro dei cantieri qualora necessario; attivare tutte le procedure atte alla salvaguardia delle acque di falda nei confronti di accidentali sversamenti di sostanze inquinanti sul suolo e/o nel sottosuolo e disciplinare l'emungimento e lo scarico delle acque provenienti dalla falda sub superficiale, qualora ne sia previsto l'aggottamento. e. si dovra' porre attenzione al carico generato sulla viabilita' locale, e quindi alla minimizzazione degli impatti, soprattutto mediante una opportuna scelta e verifica - in accordo con i Comuni - degli itinerari dei mezzi d'opera. 38. Le aree di cantiere dovranno essere rigorosamente delimitate per proteggere l'ambiente esterno dalla dispersione di polveri e rumori, strettamente limitate allo spazio e al tempo strettamente necessario alle lavorazioni, e prontamente ripristinate allo stato ante operam. 39. Le attivita' di scavo saranno condotte con la sorveglianza effettuata da ditta specializzata nel settore archeologico sotto la direzione scientifica della Soprintendenza competente, con oneri non a carico della Soprintendenza stessa. Esercizio 40. Il piano di manutenzione dell'opera dovra' prevedere che sia evitato, in fase di esercizio, l'uso di fitofarmaci per limitare lo sviluppo vegetativo delle aree di pertinenza stradale, effettuando un controllo costante delle essenze infestanti ed, eventualmente, prevedendo un programma di eradicazione. 41. Il gestore dell'infrastruttura dovra' curare la manutenzione delle opere di mitigazione, provvedendo a sostituire le parti deteriorate o danneggiate con altre di prestazioni acustiche non inferiori, in modo da assicurare il perdurare nel tempo dell'efficacia dell'azione mitigante. RACCOMANDAZIONI - PARTE SECONDA 1. Nel programma lavori si raccomanda di anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto. 2. Si raccomanda di assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga, o acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile la Certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE n. 761/2001 (EMAS).