(Relazione del prefetto)
 
      Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Catania 
 
 
                                 Al Sig. Ministro dell'interno - Roma 
Oggetto: Amministrazione  comunale  di  Trecastagni  (CT).  Relazione
  conclusiva.  Richiesta  di  scioglimento  ex   art.   143   decreto
  legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
    Sulla scorta della delega all'esercizio dei poteri di  accesso  e
di accertamento, conferita data 28 dicembre  2017,  la  scrivente  ha
nominato con decreto del 3 gennaio u.s. la Commissione d'indagine, la
quale insediatasi il successivo  8  gennaio,  ha  portato  a  termine
l'incarico in data 6 aprile u.s. 
    Lo scorso 28 novembre il locale Centro D.I.A. ha dato  esecuzione
all'ordinanza  applicativa  di  misure  cautelari  nei  confronti  di
appartenenti a consorterie mafiose omissis e e omissis  -  che  nello
scenario criminale mafioso  risultano  radicate  nel  territorio  del
Comune di Trecastagni - nonche' di imprenditori titolari  di  aziende
nel settore della raccolta dei rifiuti e di funzionari del Comune  di
Trecastagni, responsabili delle  procedure  di  affidamento  di  tali
servizi. 
    L'operazione di polizia giudiziaria, denominata Gorgoni, ha fatto
emergere la sussistenza di  condotte  collusive  tra  affiliati  alla
criminalita' organizzata del Comune di Trecastagni per la spartizione
dei servizi di gestione dei rifiuti, oltre che di pratiche correttive
poste in essere nei confronti  di  questi  ultimi  nell'ambito  dello
svolgimento di  gare  d'appalto  per  l'aggiudicazione  dei  medesimi
servizi. Le fattispecie di reato contestate ai funzionari del  Comune
di Trecastagni, e segnatamente al responsabile dell'Ufficio  tecnico,
omissis e al responsabile, all'epoca dei fatti,  del  settore  lavori
pubblici e manutentivi, omissis, sono stati infatti quello di turbata
liberta' del contraente aggravata e di corruzione. 
    L'inchiesta  ha  consentito  di  fotografare  i   nuovi   assetti
dell'associazione mafiosa omissis, caratterizzata dalla presenza  nel
territorio del Comune di Trecastagni, in  posizione  di  vertice,  di
alcuni soggetti non gravati da precedenti penali specifici, che hanno
perpetuato una condotta strategicamente tesa alla «sommersione»,  nel
cui contesto, accanto allo  svolgimento  delle  abituali  e  consuete
attivita' delittuose proprie di  ogni  sodalizio  mafioso,  quali  la
gestione delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti, e'
stato perseguito il sistematico inserimento nel lucroso settore dello
smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso imprese direttamente
riconducibili   allo   stesso    clan    mafioso    che    riuscivano
sistematicamente ad aggiudicarsi gli  affidamenti  gestiti  dall'Ente
locale. 
    In particolare  e'  emerso  che  diversi  dei  soggetti  indagati
concorrevano tra loro al fine di favorire l'affidamento  dei  servizi
di RSU del Comune di  Trecastagni  all'impresa  omissis  di  omissis,
ottenendo in  cambio  indebiti  vantaggi  di  vario  tipo.  Tra  tali
soggetti, si distingueva il  ruolo  di  un  dipendente  comunale  del
Comune  di  Aci  Catena,  omissis,  che  prospettava  al  omissis  il
possibile inserimento nei servizi  RSU  nel  Comune  di  Trecastagni,
avvicendando la ditta omissis del figlio omissis, tratto  in  arresto
il 13 gennaio 2017 per associazione di tipo  mafioso  e  intestazione
fittizia di beni. Nelle conversazioni monitorate dalla DIA si  faceva
espresso riferimento ai citati funzionari del Comune  di  Trecastagni
omissis e omissis, nonche' a contatti  tra  il  omissis  ed  il  Vice
sindaco omissis. Le dinamiche investigative consentivano di accertare
anche il coinvolgimento  di  due  imprenditori,  legati  da  rapporti
economici occulti, omissis e omissis. 
    Alla luce di quanto emerso dalla cennata attivita' si ritiene che
sussistano univoci, concreti e rilevanti elementi  sull'esistenza  di
forme di  condizionamento  tali  da  determinare  un'alterazione  del
procedimento di foiniazione di  volonta'  degli  organi  elettivi  ed
amministrativi e da compromettere il buon andamento e l'imparzialita'
dell'amministrazione comunale di Trecastagni (CT). 
    Tra questi assumono significativo rilievo l'esistenza di rapporti
tra gli amministratori con soggetti sicuramente mafiosi; la  costante
frequentazione di pregiudicati; la carenza di controlli e trasparenza
nell'erogazione di benefici economici;  la  mancata  riscossione  dei
canoni di locazione. 
    In particolare, si evidenzia: 
      A) E' certamente sintomatica  della  presenza  di  inquinamento
mafioso nel predetto ente la gestione  del  settore  dei  rifiuti  da
parte degli amministratori e dei funzionari. 
    L'attivita'  svolta  dalla  predetta   Commissione   ha   infatti
accertato specifici rapporti  tra  amministratori  e  funzionari  del
comune e il omissis, amministratore dell'impresa omissis - tratto  in
arresto  per  associazione   mafiosa   nell'ambito   della   predetta
operazione Gorgoni - che nell'affare della gestione del  servizio  di
raccolta e smaltimento dei rifiuti e stato  individuato  quale  abile
soggetto di raccordo, o meglio di interfaccia,  tra  i  tre  maggiori
centri  di  interesse  in  quell'ambito,  ovvero:   la   criminalita'
organizzata, consorterie mafiose omissis e omissis, gli  imprenditori
omissis e omissis e l'Amministrazione di Trecastagni. 
    Nel merito, l'accesso all'attivita' amministrativa del comune  ha
consentito di acclarare come, a fronte  del  citato  affidamento  del
servizio alla sopradetta societa'  dal  mese  di  ottobre  2015,  fra
l'altro prorogato nel tempo sino al 2017 con l'adozione di  procedure
di «somma urgenza», il omissis ricompensasse  i  funzionari  infedeli
per gli illeciti  benefici  ottenuti  attraverso  assunzioni  dirette
nella Societa' omissis dei loro congiunti ed elargizioni di somme  di
denaro, come sotto specificato: 
      per  omissis,  responsabile  dell'Ufficio   tecnico   dell'Ente
locale, all'epoca dei fatti, versamento di somme di denaro; 
      per  omissis,  responsabile  del  settore  lavori  pubblici   e
manutentivi, assunzione presso la ditta  aggiudicatrice  omissis  del
figlio omissis; 
      per omissis e omissis,  assunzione  presso  la  medesima  ditta
omissis; 
      per  il   sindaco   omissis   e   il   Vice   sindaco   omissis
dall'assunzione clientelare di soggetti segnalati dai medesimi, per i
servizi suppletivi di raccolta rifiuti. 
    La relazione mette in  evidenza  come  l'interesse  personale  di
taluni amministratori, posti di diritto o di fatto  in  posizione  di
supremazia  funzionale,  ha   portato   quale   conseguenza   nefasta
all'assoggettamento del Comune di Trecastagni ad una forma,  talvolta
palese, talvolta piu' sottile, di «abilita'»  rispetto  ad  interessi
riconducibili a clan  mafiosi,  la  cui  protezione  e'  stata  anche
invocata per contrastare le  pretese  di  altre  cosche,  considerate
dominanti. Tanto e'  comprovato  proprio  dalla  suddetta  operazione
«Gorgoni», nel settore della raccolta rifiuti, circa  l'esistenza  di
un pactum sceleris tra alcuni amministratori infedeli -  appartenenti
non solo all'ufficio tecnico comunale - ed i vertici del clan mafioso
omissis, che hanno assunto la veste di  garanti,  affinche'  il  clan
concorrente  omissis,  da  sempre  dominante   a   Trecastagni,   non
proseguisse in azioni minatorie. 
    Sotto tale profilo non possono sottacersi, da un  lato  l'aspetto
relativo all'assoluto «condizionamento» del  Comune,  dall'altro,  la
capacita' di alcune imprese legate al sodalizio  mafioso  omissis  di
operare anche in territori da sempre posti  sotto  l'egida  di  altri
gruppi malavitosi, e segnatamente il clan omissis. 
      B) Dalla relazione emerge che, altro indice  sintomatico  della
presenza  di  «condizionamento  comunale»  si  ravvisa  nei  rapporti
intercorsi tra gli amministratori con  soggetti  sicuramente  mafiosi
oltre  che  con  ambienti  di  significativo  spessore  criminale   e
segnatamente la contiguita' alla consorteria omissis del  funzionario
omissis, emersa in occasione di atti di danneggiamento  dallo  stesso
subiti, circostanza nella  quale  si  rivolgeva  ad  appartenenti  al
predetto clan per ottenere protezione. Dato  di  rilievo  e'  che  il
funzionario infedele e' fratello di omissis, Presidente del Consiglio
comunale. 
      C)  Anche  la  condotta  attiva  del  primo  cittadino,  appare
comunque  sintomatica  di  quel   condizionamento   acclarato   nella
relazione della Commissione. Il predetto risulta  coinvolto,  secondo
gli accertamenti della stessa, in una rete di assunzioni clientelari,
dirette soprattutto a proposito di servizi suppletivi nel settore dei
rifiuti  extra-ordinem,  affidati  in  occasione  della   «Festa   di
Sant'Alfio»  insieme  all'ex  Vice  sindaco,  omissis,  fra   l'altro
titolare anche della delega assessoriale alla «Nettezza Urbana».  Nel
mese di marzo 2017, a  seguito  delle  dimissioni  del  Vice  sindaco
omissis e di altro assessore, il sindaco omissis, pur nominando nuovi
assessori, decide di mantenere  nella  sua  persona  la  delega  alla
«Nettezza Urbana». 
    Tale decisione ha implicato un suo  piu'  diretto  coinvolgimento
rispetto  ai   funzionari   comunali   addetti   a   tale   attivita'
amministrativa  e  rispetto  all'impresa  omissis,  destinataria   di
interdittiva antimafia, riconducibile al predetto omissis, soggetto a
sua  volta  legato  al  clan  omissis  come  da  atti  dell'Autorita'
giudiziaria. 
    D'altra parte, le condotte attive illecite dei  geometri  omissis
ed omissis, oggetto di accertamento giudiziale, sono  state  favorite
proprio dal comportamento omissivo del Sindaco omissis,  che  non  ha
vigilato sul loro operato, neanche a seguito  delle  indicazioni  del
Segretario  generale  gia'  in  carica  omissis  che  piu'  volte  ha
prospettato, anche formalmente, la necessita' di  una  rotazione  del
personale burocratico in funzione della prevenzione e contrasto  alla
corruzione. 
      D) Oltre al sindaco, anche per altri amministratori sono emersi
elementi di collegamento con la  criminalita'  organizzata  dominante
sul territorio, che in generale e' identificata nel clan omissis.  E'
il  caso  del  consigliere  comunale  di  maggioranza  omissis,  gia'
assessore nella  Giunta  comunale  di  Trecastagni  nella  precedente
legislatura il quale, dai controlli di polizia, risulta accompagnarsi
con  pregiudicati  di  grosso  calibro  esponenti  di  spicco   della
criminalita' di tipo mafioso: egli inoltre e' gestore, unitamente  ai
familiari, di un noto locale pubblico omissis  che,  da  accertamenti
mirati, e' risultato luogo di incontro di soggetti affiliati ai  clan
mafiosi;  da  altra  operazione  di  polizia  eseguita  dal   Reparto
operativo dei Carabinieri di Catania nel febbraio 2016  -  denominata
«I Vicere'» - vi e' ulteriore conferma di collegamento  del  suddetto
con ambienti della criminalita' organizzata,  cosi'  come  comunicato
nella relazione. 
    Il omissis, nel maggio del 2013, e' stato denunciato in stato  di
liberta' dalla Stazione Carabinieri di Trecastagni, per il  reato  di
favoreggiamento, avendo  aiutato  omissis,  autore  materiale  di  un
tentato  omicidio  -  ad  eludere  le  investigazioni,   agevolandolo
nell'artificiosa costruzione di un alibi. omissis e' peraltro  figlio
di omissis, banconista del citato ristorante  omissis,  e  nipote  di
omissis, Ispettore della locale Polizia  Municipale,  nonche'  cugino
del funzionario arrestato omissis. 
      E) Altro delicato settore sintomatico, ai fini di interesse, e'
quello della gestione delle risorse economiche. Tale gestione  -  che
viene affidata dalla Giunta comunale con  l'approvazione  del  P.E.G.
(Piano Esecutivo di Gestione) ai singoli responsabili di area insieme
alle indicazioni circa  gli  obiettivi  che  ognuno  di  loro  dovra'
raggiungere nel corso dell'anno solare - deve essere deliberata entro
venti giorni dall'approvazione  del  bilancio  di  previsione.  Dalle
delibere di Giunta  che  si  sono  succedute  dal  2015,  primo  anno
dell'entrata in vigore dell'obbligatorieta' del PEG,  e'  emerso  che
l'attivita' politica ha voluto gestire tutte le risorse  disponibili,
senza lasciare ai singoli responsabili di settore la possibilita'  di
amministrare anche piccole risorse, tant'e' che il Piano esecutivo di
gestione e' stato approvato, sia nel 2015 che nel 2016, solo  a  fine
anno, vanificandone tutti gli effetti. 
    La situazione sopra descritta, che ha portato il  comune  ad  uno
stato di forte e tangibile degrado, mette  in  evidenza  rapporti  di
allarmante e  pericolosa  contiguita'  dei  funzionari  con  ambienti
malavitosi,  con   inevitabili   negative   ricadute   sul   regolare
funzionamento della macchina amministrativa dell'Ente. 
      F) In particolare, l'analisi di atti  e  delibere,  corroborata
dalle dichiarazioni dei funzionari comunali rese alla Commissione  di
accesso in sede  di  audizione,  ha  fatto  risaltare  che  l'operato
politico/amministrativo sia  stato,  non  di  rado,  condizionato  da
influenze della criminalita' organizzata operante in quel territorio. 
    Tale accordo criminoso e' stato sicuramente favorito, all'interno
dell'Ente locale, da una situazione di generalizzata confusione e  da
un clima di connivenza, creato al fine di assicurare una pax interna.
Sintomo ne e' lo stato di caos in cui versavano gli  uffici  dei  due
funzionari comunali  coinvolti,  verosimilmente  volto  a  vanificare
qualunque attivita' amministrativa di controllo da parte di terzi,  e
tale da renderli «dominus» nella gestione dei rifiuti  e  dei  lavori
pubblici dell'Ente. 
      G) Altro indice  sintomatico  della  presenza  di  inquinamento
mafioso e' il frequente ricorso da parte dell'Ufficio lavori pubblici
del Comune di Trecastagni, a ditte locali  chiaramente  riconducibili
alla criminalita' organizzata amministrate da soggetti  con  numerosi
precedenti penali per avere  fatto  parte  di  associazioni  di  tipo
mafioso;  tra  le  quali  emerge  la   societa'   omissis,   il   cui
rappresentante  legale   e'   omissis,   il   quale,   sulla   scorta
dell'attivita'  d'indagine  condotta  dalla  D.I.A.  di  Catania,  ha
intrattenuto rapporti societari occulti con i noti omissis e omissis,
successivamente  tratti   in   arresto   nell'ambito   del   medesimo
procedimento «Gorgoni». 
    Il ruolo del omissis, indicato quale dominus rispetto a tutte  le
attivita' del  Comune  di  Trecastagni,  e'  confermato  anche  dalle
dichiarazioni del omissis, opportunamente sentito  dalla  Commissione
di accesso il quale precisa il legame stretto  che  legava  il  socio
occulto della predetta ditta omissis al sindaco omissis  («Molti  dei
problemi del  comune  derivano  dalla  presenza  del  signor  omissis
omissis si e' imposto  all'interno  del  Comune  di  Trecastagni  con
l'arrivo del sindaco omissis. Omissis  e'  chiamato  Capitan  Ventosa
perche' attaccato all'amministrazione comunale e ne gestisce di fatto
ogni settore. Noi non sapevamo l'arrivo del  sindaco  in  Comune,  lo
presumevamo perche' non  appena  si  presentava  omissis,  poco  dopo
arrivava anche il sindaco omissis. Ogni mattina omissis  prendeva  il
caffe' con omissis presso i bar della Piazza Marconi»).  Ad  apposita
domanda sul ruolo di omissis, il omissis risponde in maniera secca  e
perentoria:  «omissis  era  di  fatto  il  vincitore   di   gare   di
assegnazione di lavori pubblici, qualunque  ditta  fosse  la  formale
vincitrice. Io personalmente lo vedevo presente in tutti  i  cantieri
di  lavoro,  spesso  operava  direttamente  lui   stesso»   per   poi
aggiungere: «Spesso omissis e omissis si chiudevano nella stanza  del
secondo; i contatti erano talmente stretti che, in  un  dato  momento
storico, era stato addirittura proposto di allestire una  stanza  per
omissis, esattamente quella del messo notificatore. La  proposta  era
partita dallo stesso omissis». 
    La raccolta dei rifiuti, tra  l'altro,  non  e'  l'unico  settore
nell'ambito del quale il Comune  di  Trecastagni  abbia  intrattenuto
rapporti diretti con la ditta Omissis, in quanto alla stessa venivano
affidati anche servizi di viabilita' comunale nonche' di manutenzione
straordinaria dell'impianto di pubblica illuminazione. 
      H) La relazione mette in evidenza come dall'esame  di  numerose
determine sono stati rinvenuti elementi che riconducono  ad  una  non
regolare gestione dell'Ente che hanno messo in evidenza  le  condotte
poste in essere dagli amministratori caratterizzate da  numerosissimi
profili di manifesta illegittimita', nonche' spesso di  conflitti  di
interesse. A mero scopo esemplificativo si consideri la fornitura del
servizio di realizzazione e ammodernamento della segnaletica stradale
viaria, laddove il ricorso alla prassi consolidata del  frazionamento
assume aspetti eclatanti,  per  non  dire  paradossali.  Infatti,  si
rintracciano tutti i profili che portano all'adozione  indiscriminata
di ogni espediente, utile a determinare ed assicurare una  situazione
di monopolio di fatto in capo, ad una ditta, con  determine  adottate
lo  stesso  giorno  per  importi  diversi,  spesso  l'ultimo   giorno
dell'anno solare. 
    Si consideri, ancora, la vicenda che  ha  interessato  il  Teatro
comunale  che  appare  quantomeno  sospetta  e  sintomatica   di   un
perdurante conflitto di interessi. Esempio  emblematico  della  ormai
consolidata prassi del Comune di Trecastagni di ricorrere a  delibere
solo  a  fine  anno  concerne   la   ditta   omissis;   di   omissis,
comproprietario al 50% con il fratello omissis, cugini di primo grado
di un consigliere comunale in  carica,  nella  fattispecie  l'omonimo
omissis. L'Ente e' paradossalmente giunto ad  un  esborso  di  denaro
pari a  circa  euro  240.000,00,  ingente  spesa  che  non  e'  stata
sufficiente a raggiungere l'obiettivo,  ovvero  la  dichiarazione  di
agibilita' della struttura. 
    Analoga vicenda ha riguardato il Centro museale, i cui lavori  di
ristrutturazione sono stati nel tempo affidati alla ditta omissis che
annovera  tra  i  sindaci  effettivi  proprio  omissis,   consigliere
comunale in carica.  La  questione  viene  specificata  nell'allegata
relazione. 
    Cosi' come la procedura per la concessione  di  apposito  chiosco
per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, effettuato
a mezzo di gara ad evidenza pubblica  con  il  criterio  dell'offerta
economicamente piu' vantaggiosa,  affidato  ad  una  ditta,  peraltro
ancora non costituita, che di fatto non  aveva  presentato  l'offerta
economicamente piu' vantaggiosa; l'Ente, nell'occasione ha  proceduto
all'affidamento solo sulla base dell'esame della relazione tecnica. 
    Ed ancora, l'appalto relativo  al  servizio  di  trasporto  degli
alunni nel territorio di Trecastagni per il quale  l'Ente  decide  di
fare ricorso ad una  centrale  unica  di  committenza  con  i  comuni
limitrofi. A tal proposito si evidenzia che per  l'effettuazione  del
servizio di trasporto scolastico la ditta  aggiudicataria  si  avvale
come autista di omissis, con precedenti di polizia,  assegnatario  di
un appartamento confiscato alla criminalita' organizzata acquisito al
patrimonio del Comune di Trecastagni. 
      I) Anche la gestione dei beni confiscati dell'Ente fa  emergere
in maniera inequivocabile la «disfunzionalita'»  dell'Ente.  Difatti,
dalla relazione della  commissione  emerge  che  un  intero  stabile,
comprendente n. 17 unita'  abitative,  confiscato  alla  criminalita'
organizzata,  trasferito  con  decreti   dell'ANBSC   al   patrimonio
immobiliare del Comune  di  Trecastagni,  ha  offerto  una  ulteriore
occasione  agli  amministratori  comunali  di  perseguire   interessi
diversi da quelli istituzionali. Al riguardo e' risultato paradossale
l'occupazione di un  appartamento  a  titolo  gratuito  da  parte  di
omissis, che risulta essere stato dipendente della ditta omissis,  di
omissis - tratto in arresto per associazione  a  delinquere  di  tipo
mafioso  -  figlio  del  predetto  omissis,   come   gia'   precisato
amministratore della ditta omissis, nonche' attuale dipendente  della
medesima  ditta  omissis,  di   cui   si   e'   detto   a   proposito
dell'operazione Gorgoni. Si ritiene utile precisare che delle  n.  17
unita' abitative, solo 14 risultano occupate da famiglie, che avevano
regolarmente pagato il canone di affitto, sino a  quando  il  palazzo
stesso, dopo la confisca, e' stato destinato al comune in  questione.
Da quel momento, infatti, nessun residente ha mai pagato  il  canone,
neppure a seguito di diffide, che in verita' sono state occasionali e
prive di qualsivoglia efficacia.  Negli  ultimi  tre  anni,  infatti,
risultano inviate solo tre lettere di sollecito. 
      L) Ed ancora, il mancato rispetto  delle  procedure  e'  emerso
anche in vari affidamenti che prevedevano un  avviso  esplorativo  da
pubblicare sul sito del Comune di Trecastagni, cosi' come l'avviso di
indagine di mercato; in  effetti  e'  stato  riscontrato  che  nessun
avviso e' stato pubblicato,  ne'  e'  stata  condotta  alcuna  mirata
indagine.  A  titolo  esemplificativo  si  riporta  il  caso  di  una
fornitura di vestiario, risalente al 2015, affidato alla locale ditta
omissis,  il  cui  titolare  risulta  essere   marito   di   omissis,
consigliere comunale di maggioranza. Alla medesima  ditta  risultano,
comunque,  affidate  diverse  commesse  per  svariati   importi   nel
quadriennio 2014/2017. 
    A prescindere da alcune condotte chiaramente dolose, orientate ad
attribuire  un  beneficio  diretto  non  in  linea  con  il  pubblico
interesse,  sono  state  riscontrate  azioni  improntate  alla   piu'
assoluta negligenza, talmente macroscopiche da  indurre  al  sospetto
che la  colpa  grave  in  vigilando  fosse  davvero  vicina  al  dolo
intenzionale o comunque eventuale, come nei casi del Teatro  comunale
mai reso agibile e del Museo mai inaugurato, i cui lavori sono  stati
affidati in urgenza e senza programmazione alcuna, alla ditta  di  un
cugino di un consigliere comunale. 
    Per quanto suesposto, sulla scorta del parere favorevole espresso
in sede di riunione di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica,
integrato dalla partecipazione del  Procuratore  della  Repubblica  -
D.D.A. di Catania, propone l'adozione della misura di rigore  di  cui
all'art. 143 del TUEL. 
    Per ogni conseguente valutazione di sottolinea, altresi', che  il
Comune di Trecastagni risulta fra gli enti  locali  interessati  alla
tornata elettorale del 10 giugno prossimo. 
    Si allega la relazione  della  Commissione,  la  quale  e'  stata
trasmessa anche alla Procura DDA di  Catania  e  alla  Procura  della
Corte di conti per i profili di interesse. 
 
                                                  Il Prefetto: Riccio