(Allegato-art. 9)
                               Art. 9. 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
    A) Informazioni sulla zona geografica: 
      1) fattori naturali rilevanti  per  il  legame.  Le  condizioni
ambientali che si riscontrano nell'area a  DOC  «Bosco  Eliceo»  sono
veramente peculiari, visto che si  tratta  di  suoli  sostanzialmente
sabbiosi (fino al 95-97% di sabbia) che si estendono lungo una fascia
molto stretta a ridosso  del  litorale  adriatico.  Unica  eccezione,
l'areale  intorno  ad  Argenta,  che  si  spinge  maggiormente  verso
l'entroterra e si caratterizza per suoli di bonifica recente con  una
maggiore presenza di limo e argilla in superficie (franco-sabbiosi) e
sabbiosi oltre i 50 cm di profondita' (ad esempio: suoli Garusola del
catalogo dei suoli di pianura dell'Emilia-Romagna). 
    I terreni dell'areale della DOC «Bosco Eliceo» si sono  originati
in gran parte  per  bonifiche  successive  e/o  sedimentazione  delle
alluvioni fluviali di Po e  Reno.  Elemento  caratterizzante  sono  i
«cordoni di dune marine» (in parte sommersi  dai  sedimenti)  che  si
sono originati a seguito del modificarsi  della  linea  di  costa  in
epoche storiche  successive.  L'azione  combinata  di  questi  eventi
geologici e pedogenetici ha portato alla definizione di  un  ambiente
compreso tra le «Valli» e il mare in cui si e' insediata dapprima una
vegetazione «colonizzatrice» fino ad arrivare  al  bosco  di  leccio,
all'interno  del  quale  cresceva  anche  la  Vitis  vinifera  subsp.
sylvestris, di cui ancora oggi sono presenti  rari  esemplari  dioici
nelle pinete storiche di Ravenna. 
    Specifici lavori di zonazione hanno consentito di verificare come
la maggior parte dei vigneti che danno vini a DOC «Bosco  Eliceo»  si
collochino su suoli  riconducibili  all'unita'  tipologica  di  suolo
«Cerba, sabbioso fine» [CER1, in riferimento al catalogo dei suoli di
pianura dell'Emilia-Romagna. Classificazione  Soil  Taxonomy  (Chiavi
2003): Aquic Ustipsamments, mixed, mesic. Classificazione WRB (1998):
Calcaric Arenosols  (Gleyic)],  ad  esplicitare  quanto  sintetizzato
all'art. 4 del presente disciplinare (Le condizioni ambientali  e  di
coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini a  DOC  «Bosco
Eliceo» devono essere quelle tradizionali della zona di produzione e,
comunque atte a conferire alle uve ed ai vini derivati le  specifiche
caratteristiche. Sono pertanto da considerarsi  idonei  unicamente  i
vigneti coltivati su terreni sabbiosi). 
    Per quanto riguarda il clima, l'area del «Bosco  Eliceo»  e'  una
delle piu' calde della viticoltura dell'Emilia-Romagna, come  attesta
l'indice di Winkler che  mediamente  varia  tra  1950  e  2250  gradi
giorno. La vicinanza del mare consente, pero',  di  avere  una  buona
escursione termica tra il giorno e la notte, situazione positiva  per
la formazione e il mantenimento del quadro aromatico  delle  uve.  La
particolarita' del clima  spiega  come  una  varieta'  a  maturazione
tardiva quale «Fortana» (detta anche «Uva d'oro») si sia  connaturata
a quest'ambiente sin da tempi remoti. Lo stesso si dica per Trebbiano
romagnolo e Malvasia bianca di Candia,  mentre  per  quanto  riguarda
l'introduzione piu' recente di varieta' a maturazione media o precoce
come Sauvignon  e  Merlot,  si  puo'  mettere  in  relazione  con  la
necessita' di  ampliare  il  calendario  di  raccolta  sfruttando  il
carattere varietale dei vitigni in  questione  e  la  proprieta'  dei
suoli sabbiosi di privilegiare la componente aromatica rispetto  alla
struttura dei vini (vini leggeri e floreali); 
      2) fattori umani rilevanti per  il  legame.  Diversi  documenti
attestano la presenza della coltivazione della  vite  e  il  suo  uso
enologico    sin    dall'antichita',    nel    litorale     adriatico
dell'Emilia-Romagna. I Georgici latini  parlano  addirittura  di  una
specifica varieta' di vite che cresceva nelle aree  paludose  intorno
all'emporio di Spina (uva  Spionia  o  Spinea).  Nel  1300  Pier  de'
Crescenzi scrive di un'uva Duracla coltivata in queste aree,  le  cui
caratteristiche non erano cosi' distanti da quelle della Fortana  con
cui si produce il cosiddetto «Vino di bosco». La  base  ampelografica
si e' poi ampliata a Trebbiano romagnolo, Malvasia bianca di  Candia,
Merlot e Sauvignon, anche se Fortana rimane ancora  oggi  il  vitigno
piu' tipico e coltivato dell'areale. 
    Le viti, nonostante l'arrivo della fillossera, sono  ancora  oggi
spesso franche di piede e il portinnesto  viene  impiegato  piu'  per
problemi legati alla salinita' che non  al  parassita.  La  forma  di
allevamento tradizionale e' il Guyot, ma  si  possono  trovare  anche
Cordone speronato e GDC. La maturazione tardiva del vitigno Fortana e
la sua tolleranza ai marciumi, facevano si' che la vendemmia  venisse
procrastinata il piu'  possibile  verso  il  tardo  autunno,  con  la
conseguenza che le fermentazioni spesso si arrestavano a causa  delle
basse temperature dell'inverno incipiente. Questa situazione  portava
ad avere vini con un  contenuto  di  zuccheri  residui  piu'  o  meno
importante durante il periodo invernale e,  se  messi  in  bottiglia,
davano origine a vini  frizzanti  per  effetto  della  ripresa  delle
fermentazioni nella primavera-estate successiva alla vendemmia. 
    Le tecniche e tecnologie enologiche recenti hanno  consentito  di
mettere a punto linee di vinificazione  moderne  e  corrette,  ma  le
tipologie della tradizione sono state mantenute; infatti i vini della
DOC «Bosco Eliceo» si  presentano  fermi  o  frizzanti,  con  diversi
livelli di zuccheri residui (secco,  abboccato,  amabile,  dolce)  e,
talora, anche con un periodo di affinamento in legno. 
    B)  Informazioni  sulla  qualita'  o  sulle  caratteristiche  del
prodotto essenzialmente o  esclusivamente  attribuibili  all'ambiente
geografico: i vini della DOC «Bosco Eliceo», per  le  caratteristiche
ambientali dell'area di coltivazione delle uve, tendono a  non  avere
una struttura particolarmente importante e puntano  soprattutto  alla
freschezza e alla fragranza degli aromi e  del  gusto,  specie  nelle
versioni frizzanti. In genere si tratta di vini  non  particolarmente
alcolici, ma piuttosto sapidi, grazie  anche  alla  presenza  di  una
falda superficiale spesso salmastra. 
    I vini «Bosco Eliceo» Fortana si  presentano  di  un  bel  colore
rosso rubino, piu' o meno intenso, con riflessi violacei. All'olfatto
spicca una certa vinosita' che  si  accompagna  a  note  fiorali,  ma
soprattutto fruttate (bacche rosse,  con  particolare  riferimento  a
ciliegie e more di rovo). Talora possono essere presenti  anche  note
resinose e speziate. Al gusto si  rileva  una  buona  acidita'  e  il
giusto tannino, per l'abbinamento con i piatti  grassi  e  succulenti
della tradizione gastronomica ferrarese. 
    I «Merlot» della DOC «Bosco Eliceo» hanno una  bella  colorazione
rosso rubino, abbastanza intensa e accompagnata da riflessi violacei.
All'olfatto, l'erbaceo tipico del  vitigno  non  e'  invadente  e  si
accompagna ad un buon fruttato che richiama le more  e  le  prugne  o
meglio i prugnoli selvatici. 
    Al gusto sono moderatamente acidi e poco tannici. Il vino  «Bosco
Eliceo» Sauvignon e' di  colore  giallo  paglierino.  Il  profumo  e'
piuttosto delicato, quasi aromatico, con note fruttate prevalenti. In
bocca risulta di giusta acidita' e sapidita'. 
    «Bosco Eliceo» Bianco e' un  vino  di  colore  giallo  paglierino
chiaro, con profumo delicato, con  note  di  fiori  di  acacia  e  un
fruttato piu' o meno spiccato a seconda dei vitigni  che  accompagna-
no il Trebbiano romagnolo. Al gusto  risulta  di  giusta  acidita'  e
sapidita'. 
    C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi  di  cui
alla lettera A) e quelli di  cui  alla  lettera  B):  la  DOC  «Bosco
Eliceo» e'  nata  intorno  al  vitigno  Fortana  che  e'  connaturato
all'ambiente   sabbioso   e   salmastro   del   litorale    adriatico
dell'Emilia-Romagna: si tratta infatti di un vitigno che e'  presente
da cosi' tanto tempo nella zona che e' cresciuto e si e' evoluto  con
le sue terre e la sua gente. Si  tratta  di  un  ambiente  con  suoli
prevalente- mente sabbiosi, che non consentono di ottenere  strutture
importanti, e un clima caratterizzato da sommatorie termiche  elevate
che meglio si addicono a vitigni tardivi, come Fortana  e  Trebbiano.
La vicinanza del  mare,  comunque,  favorisce  una  certa  escursione
termica tra il giorno e la notte a favore  dello  sviluppo  di  aromi
anche in vitigni piu' precoci, come  Merlot,  Sauvignon  e  Malvasia.
L'impossibilita' di ottenere struttura nei  vini  derivati  da  suoli
sabbiosi e la tradizione locale di vini frizzanti ha fatto si' che  i
viti-vinicoltori locali si siano concentrati  soprattutto  su  questa
tipologia,  migliorando  la  filiera  con  l'introduzione  di   nuove
tecnologie  in  cantina  ed  in  particolare  di  strumenti  per   la
fermentazione a temperatura controllata. 
    Non mancano  anche  esempi  di  elaborazione  in  legno  di  vini
derivati da uve  ottenute  ricorrendo  a  tecniche  agronomiche  piu'
spinte (diradamento, defogliazione, ecc.).