Allegato 1 Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). Linea ferroviaria alta velocita'/alta capacita' Milano-Venezia. Tratta Verona-Padova. Approvazione del progetto preliminare del Nodo AV/AC di Verona Est. CUP (J41E91000000009) PARTE PRIMA - Prescrizioni Prescrizioni nella fase di progettazione definitiva Prescrizioni relative alle fasi successive alla progettazione definitiva PARTE SECONDA - Raccomandazioni PARTE PRIMA PRESCRIZIONI Progettazione definitiva Il soggetto aggiudicatore/impresa appaltatrice, nella fase di progettazione definitiva, dovra': 1. redigere, in accordo e sotto la supervisione di Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPA Veneto), il Piano di monitoraggio ambientale (PMA) secondo la normativa vigente (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale - VIA e VAS del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare (CTVA), Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 2 - A.002; Regione Veneto, Delibera di Giunta regionale (DGR) 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 2 - D.005; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 1 - E.002; Comune di Verona, Delibera di Consiglio n. 4/2020, n. d.1 - F.024); 2. definire con maggior dettaglio i limiti dell'area vasta e dell'area di influenza potenziale dell'opera, mettendo in relazione, anche attraverso opportuna cartografia, le fasce d'influenza del progetto con le aree «Natura 2000» potenzialmente interferite (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 3 - A.004); 3. sviluppare una valutazione di incidenza appropriata nella quale vengano tenuti in considerazione i siti «Natura 2000» presenti in un buffer di 5 km dall'infrastruttura in progetto, nonche' tutti gli accorgimenti da adottare in fase di realizzazione al fine di evitare impatti negativi sull'ambiente, redigendo: i progetti delle opere di ripristino ambientale da realizzarsi al termine delle attivita' di cantiere, con relativa cartografia e verifica della compatibilita' degli interventi con le misure di conservazione dei siti; l'analisi dei potenziali effetti cumulativi del progetto con altre opere che potrebbero interferire sui siti protetti; la verifica della presenza di habitat e specie di interesse comunitario e/o prioritari e i possibili effetti sulle stesse, con specifico riferimento alla ricaduta delle polveri di cantiere; la Carta degli habitat; i progetti di mitigazione ambientale in base alle sensibilita' riscontrate nell'analisi degli effetti sinergici e cumulativi durante la fase di cantiere; un approfondimento specifico sugli accorgimenti da attuare durante la fase di cantiere al fine di evitare eventuali sversamenti che possano dare origine a fenomeni di inquinamento o intorbidimento delle acque, con conseguenze sulle specie presenti; la verifica della presenza di specie nidificanti nei pressi delle aree di cantiere al fine di evitare possibili interferenze con la nidificazione, ricercandone la presenza e la distribuzione in un intorno significativo per definire eventuali misure di mitigazione; i progetti di implementazione e deframmentazione della connettivita' ecologica da attuare anche nell'area vasta. (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 5 - A.005; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 7 - E.008; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 9 - E.010; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 10 - E.011; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 11 - E.012); 4. individuare, d'intesa con gli enti territoriali, le opere compensative di cui sia stata verificata la fattibilita' tecnica, nel rispetto del limite di spesa previsto dalla normativa vigente, sviluppando adeguati interventi d'inserimento paesaggistico delle opere d'arte principali e secondarie dell'infrastruttura, nonche' della viabilita' locale eventualmente interessata, ponendo particolare attenzione alla qualita' architettonica dei manufatti, comprese le barriere acustiche, le aree tecniche, ecc. (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 6 - A.001; A.006; A.007; Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 2 - D.005; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.3 - F.007; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.4 - F.008; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.7 - F.013; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.9 - F.015; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.10 - F.016; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.11 - F.017; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. d.1 - F.024; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. e.2 - F.026; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. e.4 - F.028); 5. laddove, nella successiva fase progettuale, dagli approfondimenti sui materiali di risulta da movimentare e sulle modalita' di gestione degli stessi, emerga la possibilita' di prevedere una gestione delle terre mediante riutilizzo in sito o gestione in qualita' di sottoprodotti, in luogo della prevista gestione come rifiuto, redigere il Piano di utilizzo terre (PUT) ai sensi della normativa vigente. L'eventuale PUT dovra' contenere, in modo dettagliato: a) la descrizione di tutti i siti di produzione, di deposito intermedio e finale, compresi i percorsi di trasporto, corredati da apposita cartografia; b) l'indicazione dei relativi volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse tipologie e sulla base della provenienza dai vari siti di produzione; c) le quantita' di sottoprodotto movimentato, definite per work breakdown structure (WBS), con l'indicazione dei relativi volumi in banco suddivisi nelle diverse litologie, nei diversi depositi definitivi di cui dovra' essere riportata la capienza (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 7; n. 8 - A.008; A.009; A.010; C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.016); 6. trasmettere tutte le approvazioni e le autorizzazioni relative agli impianti di trattamento rifiuti e alle cave di prestito e, in caso di gestione delle terre in qualita' di sottoprodotti, redigere un PUT che contenga i progetti e le autorizzazioni degli interventi di ripristino ambientale delle cave e dei siti di deposito definitivo (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 9 - A.011; Consiglio superiore dei lavori pubblici (C.S.LL.PP)., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.016); 7. prevedere l'utilizzo di mezzi di trasporto dotati di tutti gli accorgimenti tecnici atti a minimizzare le emissioni nocive (gas di combustione, polveri, rumori, etc.), disponibili sul mercato durante l'esecuzione dei lavori (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 10 - A.012); 8. specificare il calcolo dei fattori di emissione al secondo per gli ossidi di azoto (NOX) e il PM10 e la potenziale attribuzione a sorgenti puntuali e/o lineari (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 12 - A.014); 9. redigere i progetti delle misure compensative volte a mantenere costante il coefficiente udometrico secondo il principio dell'«invarianza idraulica», in accordo con quanto previsto dalla DGRV 2948 del 06/10/2009 - Allegato A (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 13 - A.015); 10. ampliare la rete di misura delle quote piezometriche a un numero piu' ampio possibile di pozzi presenti nell'area interessata, estendendola almeno per un arco temporale di un intero anno idrologico al fine di avere una miglior conoscenza del comportamento dell'acquifero in condizioni sia di piena che di magra (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 16 - A.018; vedere anche C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.004; Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A - D.001); 11. fornire una mappa e le relative schede con la localizzazione e la descrizione dei pozzi per l'approvvigionamento delle acque a uso industriale (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 17 - A.019); 12. approfondire lo studio idrogeologico, utilizzando un modello numerico attendibile, al fine di caratterizzare l'acquifero interessato e di valutare l'assetto della falda a seguito dell'interferenza dovuta alle lavorazioni, con particolare riferimento all'attingimento idropotabile del pozzo denominato Basso Acquar e di tutti quelli utilizzati durante i lavori (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 18 - A.020; vedere anche C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.004; Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A - D.001); 13. definire dettagliatamente le modalita' operative e le procedure di emergenza per la messa in sicurezza della falda nel caso di sversamenti accidentali (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 19 - A.021); 14. dettagliare i progetti e le modalita' operative relative alla realizzazione dei pali profondi di fondazione descrivendo anche gli interventi da adottare in caso di rischio ambientale per le componenti interessate (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 20 - A.022); 15. definire e dettagliare, attraverso schede tecniche dedicate, le caratteristiche degli additivi utilizzati per le operazioni di perforazione all'interno del Progetto ambientale della cantierizzazione (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 21 - A.023); 16. rielaborare le valutazioni relative alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento, ai sensi del decreto legislativo n. 30 del 2009 (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 22 - A.024); 17. approfondire le caratteristiche sismologiche delle aree interessate dal progetto, in considerazione della pericolosita' sismica dell'area e della presenza nel sottosuolo di strutture tettoniche attive o con indizi di attivita' neotettonica recente e della vicinanza alla sorgente sismogenica individuale ITIS 104 - Romanengo (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 24 - A.026); 18. dettagliare lo studio sulle componenti vegetazione, flora e fauna, tenendo conto che il territorio interessato dal progetto presenta diverse aree sensibili quali il Parco dell'Adige e il corridoio ecologico del fiume (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 25 - A.027); 19. evidenziare le matrici di impatto, sia qualitative sia quantitative, utilizzate per le valutazioni di impatto sulle componenti e i criteri di come vengano attribuiti i livelli di significativita', con particolare riferimento alla fauna e all'ecosistema fluviale (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 27 - A.029); 20. prevedere, per la componente avifauna, come misura mitigativa la calendarizzazione delle lavorazioni in periodi non coincidenti con quelli della riproduzione (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 28 - A.030); 21. dettagliare idonei interventi di contenimento di specie esotiche e invasive (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 29 - A.031); 22. rivedere lo studio acustico tenendo conto delle condizioni di concorsualita' sulla base di quanto previsto dalla «Nota tecnica ISPRA in merito alle problematiche dei progetti di infrastrutture di trasporto lineari soggetti a VIA relativamente alla presa in considerazione degli aspetti connessi alla concorsualita' con altre infrastrutture di trasporto», oltre a tenere conto, ove applicabili, delle indicazioni di cui all'Allegato 4 del decreto del Ministro dell' ambiente 29 novembre 2000, e successive modificazioni (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 30 - A.032; Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. b.4 - F.022); 23. fornire maggior dettaglio relativamente alla valutazione dei campi elettromagnetici prodotti dalla linea di trazione 3kV in corrente continua (c.c.) durante la fase di esercizio, facendo riferimento, in assenza di una normativa nazionale, a quella internazionale attualmente vigente (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 30 - A.033); 24. integrare la documentazione progettuale con fotosimulazioni relative all'inserimento delle singole opere nel paesaggio, identificando alcuni punti di vista (statici e dinamici) dai quali si percepisca l'intera opera, in particolare per quanto riguarda: a) le opere d'arte previste nel progetto; b) le aree di cantiere e le mitigazioni paesaggistiche previste; c) gli elettrodotti presenti nel territorio e/o previsti; d) nuovi sottopassi; e) adeguamento e/o prolungamento di opere o sottopassi esistenti; f) posto di manutenzione alta velocita' (AV) (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 34 - A.036); 25. definire una Carta dell'intervisibilita' su tutto il tracciato dell'opera (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 36 - A.038); 26. far precedere tutte le attivita' che prevedano manomissione del suolo e siano in corrispondenza e prossimita' di tutte le zone ritenute a maggior rischio archeologico da una serie di saggi di scavo stratigrafici in numero, dimensioni e posizione utili ad assicurare una sufficiente campionatura dell'area interessata dai lavori, stabiliti di concerto con il funzionario archeologo competente per territorio. In caso di esito positivo delle suddette verifiche, svolgere gli eventuali ulteriori approfondimenti da eseguirsi nelle successive fasi progettuali, compresi anche sondaggi e/o prospezioni nell'alveo del fiume Adige, in corrispondenza dei plinti del nuovo viadotto. Le indagini archeologiche dovranno inoltre essere eseguite da parte di archeologi professionisti qualificati nel settore in base alla vigente normativa (decreto legislativo n. 42 del 2004, art. 9-bis), sotto la direzione scientifica della Soprintendenza e senza oneri per la stessa (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 1 - B.001); 27. consegnare alla competente Soprintendenza tutta la documentazione, che costituisce parte integrante dell'intervento archeologico, redatta secondo quanto indicato dalle prescrizioni per la consegna della documentazione di scavo archeologico, scaricabili presso il sito istituzionale dell'Ente coinvolto (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 2 - B.002); 28. comunicare tempestivamente alla Soprintendenza qualsiasi variante che comporti modifica degli interventi per i quali sia stato gia' formulato il relativo parere di competenza, al fine di consentire lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Adottare, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, le misure di tutela necessarie relativamente a singoli ritrovamenti in corso d'opera e al loro contesto, non prevedibili allo stato dell'arte (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 3 - B.003); 29. garantire, nelle successive fasi progettuali di tutte le opere d'arte previste, il minor impatto percettivo e assicurare la massima integrazione delle stesse rispetto agli ambiti di particolare valore paesaggistico-ambientale, al fine di non alterare gli equilibri morfologici caratterizzanti il contesto urbano interessato (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 4 - B.004); 30. definire, nelle successive fasi progettuali, la struttura del nuovo viadotto sul fiume Adige, a partire dalla soluzione condivisa preliminarmente con la Direzione generale del MiBACT - trasmessa con nota RFI-DIN-DIPAV.PTA0011\P\2018\0000077 del 20.07.2018 - fermi restando gli esiti dello studio idraulico sperimentale basato sul modello fisico, avendo cura di esplicitarne i dettagli costruttivi e gli elementi costitutivi, differenziando le parti a valenza strutturale da quelle eventualmente di tamponamento, riducendo quanto piu' possibile queste ultime, in modo da garantire la massima intervisibilita' del ponte esistente. Prediligere scelte formali innovative, tali da assicurare la migliore qualita' architettonica per una corretta e sostenibile ridefinizione del paesaggio urbano e della sua nuova percezione. Concordare e presentare, per le opportune valutazioni, tutti gli approfondimenti progettuali sopra specificati, alla competente Soprintendenza a alla Direzione generale. Contestualmente, verificare con il Comune di Verona la possibilita' di un collegamento tra Viale Piave e Via Basso Acquar alternativo a Via Fedrigoni, al fine di preservare il Centro sportivo Consolini (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 5 - B.005; CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 35 - A.037; Comune di Verona, Delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.12 - F.018; C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.009); 31. individuare, nelle successive fasi progettuali, una coerente e piu' opportuna armonizzazione tra il nuovo manufatto architettonico e quello esistente, al fine di valorizzarne l'inserimento nell'immediato contesto urbano. Si dovra' contestualmente garantire, mediante la presentazione di un elaborato di dettaglio nelle successive fasi progettuali, un'adeguata conservazione manutentiva del ponte esistente, da concordare con la Soprintendenza competente (MiBACT, Parere prot. n. 20490 del 22 luglio 2019, n. 6 - B.006; CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 35 - A.037); 32. rispettare le prescrizioni di cui all'art. 10 delle Norme tecniche del Piano d'area Quadrante Europa (Regione Veneto, Parere del Comitato tecnico n. 63 del 30 novembre 2017, allegato a nota prot. 513877 del 7 dicembre 2017 - C.001); 33. studiare nel dettaglio, nelle successive fasi progettuali, le fasi realizzative delle opere strutturali della nuova linea previste su via Basso Acquar, al fine di non limitare la portata veicolare, il livello di servizio e la funzionalita' della viabilita' (Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.6 - F.012); 34. realizzare il rifacimento dell'accesso lato Stazione Porta Vescovo, con una gradazione della scalinata ed opportune opere in modo tale da consentirne l'accesso ai disabili (Comune di Verona, delibera di Consiglio n. 4/2020, n. a.8 - F.014); 35. effettuare una preventiva opera di bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici, nel rispetto dell'art. 22 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e successive modificazioni, ovvero secondo le prescrizioni che saranno emanate, previa richiesta, dal competente Reparto infrastrutture. Inviare una copia del Verbale di constatazione, rilasciato dal predetto Reparto, anche al Comando militare Esercito competente per territorio (Min. Difesa Mo.Tra., nota prot. n. 0012421 del 15 febbraio 2018, n. 3 - G.003); 36. rispettare le disposizioni contenute nella circolare dello Stato maggiore della Difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto 2000, «Opere costituenti ostacolo alla navigazione aerea, segnaletica e rappresentazione cartografica», la quale, ai fini della sicurezza di voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 m (60 m nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 m; di tipo lineare costituite da elettrodotti a partire da 60kV (Min. Difesa Mo.Tra., nota prot. n. 0012421 del 15 febbraio 2018, prescrizione n. 4 - G.004); 37. osservare quanto disposto dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 4 maggio 1990, per eventuali sottopassi di altezza libera inferiore a 5 m (Min. Difesa Mo.Tra., nota prot. n. 0012421 del 15 febbraio 2018, prescrizione n. 5 - G.005); 38. osservare il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137» con specifico riferimento ai beni culturali di peculiare interesse militare e, laddove, nelle successive fasi di progettazione ed esecuzione, vengano apportate varianti che possano interferire con i beni dell'Amministrazione Difesa, sottoporre i relativi progetti all'Amministrazione Difesa medesima e al Comando militare esercito competente per territorio, per tutti gli incombenti di legge (Min. Difesa Mo.Tra., nota prot. n. 0012421 del 15 febbraio 2018, prescrizione n. 6 - G.006); 39. risolvere le interferenze con Acciaierie di Verona S.p.a., come segue: considerare, negli interventi di adeguamento e allungamento dei sottopassi presenti nell'area di proprieta' di Acciaierie di Verona S.p.a., anche il sottopasso esistente al chilometro 148+075 (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 1 - I.001); modificare il progetto di allungamento del sottovia Galtarossa Scalo - progressiva chilometrica (p.k.) 148+002, al fine di poter garantire il transito in uscita dei mezzi lato sud mantenendo gli attuali raggi di curvatura che rispettano il limite di proprieta' di Acciaierie di Verona (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 2 - I.002); prevedere la realizzazione di un idoneo muro di sostegno a supporto del rilevato ferroviario anche al chilometro 148+232 e al chilometro 148+537 (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, prescrizione n. 3 - I.003); salvaguardare il manufatto alla p.k. 148+381 e/o modificarlo mantenendone la funzionalita' (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 4 - I.004); tenere conto dell'interferenza tra le fondazioni del muro di sostegno nella tratta dal km 148+75 al km 148+232 con la tubazione interrata del gasdotto di proprieta' della Sol S.p.a. che alimenta lo stabilimento di Acciaierie di Verona con fornitura di ossigeno gassoso, segnalando la stessa interferenza alla Sol S.p.a. nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 5 - I.005); tenere conto dell'interferenza tra le fondazioni del muro di sostegno nella tratta e la cabina elettrica di emergenza (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 6 - I.006); adottare una pianificazione delle attivita' di realizzazione delle opere infrastrutturali ferroviarie nelle aree di proprieta' di Acciaierie di Verona, in modo tale da minimizzare l'impatto del cantiere sulla normale operativita' dello stabilimento; in particolare, pianificare gli allungamenti dei sottopassi in modo da minimizzare al massimo le tempistiche di intervento e, soprattutto per ragioni di sicurezza e di continuita' produttiva dello stabilimento, garantire sempre la possibilita' di transito di persone e mezzi pesanti dall'area industriale, posta a nord della Linea ferroviaria Milano-Venezia, a quella logistica e industriale, posta a sud della Linea ferroviaria Milano-Venezia, e viceversa (Acciaierie di Verona S.p.a., nota prot. n. ADV143 del 6 dicembre 2017, n. 7 - I.007); 40. procedere alla progettazione delle risoluzioni delle interferenze riscontrate mediante il coinvolgimento degli Enti gestori dei servizi (E-Distribuzione S.p.a., nota prot. n. 0734279 del 12 dicembre 2017 - J.001; AGSM Verona S.p.a., nota prot. n. 2017_F_150 del 20 dicembre 2017 - K.001; Snam Rete Gas S.p.a., DI-NOR/LAV/Lov. Prot. 1568 NOR/VER/1767 del 7 dicembre 2017 - K.002); 40-bis. corredare il progetto definitivo di uno studio idraulico sperimentale basato su un modello fisico (anche tenendo conto delle opere provvisionali) ai fini dell'ottenimento della deroga da parte dell'autorita' competente, relativamente alla luce netta minima tra pile in alveo prevista dalle NTC 2018 (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 11 - A.016; C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.006; si veda anche C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.009); Prescrizioni relative alle fasi successive alla progettazione definitiva 41. Descrivere in modo dettagliato tutti gli accorgimenti e le mitigazioni che devono essere adottati durante la fase di cantiere al fine di contenere gli impatti sulle componenti ambientali tenendo conto che l'opera e' inserita nell'ambito urbano della citta' di Verona (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 3 - A.003); 42. in considerazione del fatto che i lavori saranno eseguiti in massima parte all'interno del tessuto urbano, interessato da flussi di traffico elevati, prendere in considerazione, nella fase di modellazione, anche le emissioni di inquinanti e di polveri generate durante le attivita' di preparazione delle aree di cantiere (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 11 - A.013); 43. trasmettere le istanze di concessione e i progetti relativi agli attraversamenti dei corsi d'acqua illustrando le modalita' di realizzazione delle opere durante le fasi di cantiere e le sistemazioni previste a fine lavori per ognuno di essi (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 15 - A.017); 44. in relazione alle modalita' di smaltimento delle acque, sia in fase di cantiere che di esercizio, individuare tutti i punti finali di recapito delle stesse, integrando la rete di monitoraggio con i punti di recapito delle acque di piattaforma e di cantiere, opportunamente trattate, se necessario, in modo da valutare gli eventuali ulteriori impatti connessi e i relativi interventi di mitigazione (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 23 - A.025; Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 8 - E.009); 45. prevedere misure di conservazione per la componente vegetazione durante le diverse fasi di realizzazione del progetto (espianti, trasferimenti, reimpianti, ecc.) (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 26 - A.028); 46. istituire per la fase realizzativa del progetto Nodo Verona Est, un Tavolo tecnico di coordinamento, coordinato dalla Regione del Veneto, finalizzato a: condividere i contenuti del Piano di monitoraggio e verificarne i risultati; verificare il piano delle compensazioni; e che veda la partecipazione degli enti locali interessati dall'opera e dei soggetti con competenza su temi paesaggistici e sanitari che non rientrano tra le competenze dell'Agenzia per la prevenzione e la protezione ambientale, ma che sono oggetto di monitoraggio periodico da parte del proponente. Tutti gli eventuali costi saranno a valere sulle somme previste per opere compensative nel Quadro economico di progetto nel limite massimo del 2 per cento dell'intero costo dell'opera stabilito dalla legge (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018 - D.005); PARTE SECONDA - RACCOMANDAZIONI 1. Approfondire le scelte progettuali delle opere di mitigazione, in particolare delle barriere acustiche privilegiando il loro corretto inserimento nel paesaggio (CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 37 - A.039); 2. approfondire, per le aree di minor pregio, quali le aree agricole limitrofe al tracciato o le aree antropizzate gia' interessate dal tracciato ferroviario, lo studio tipologico delle barriere fonoassorbenti e descrivere le aree di cantiere e le mitigazioni paesaggistiche previste (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A - D.003); 3. prevedere, in fase di cantiere, in merito agli impatti sulla componente atmosfera: la pulizia delle ruote dei mezzi in uscita dalle aree di cantiere come mitigazione per il transito dei mezzi sulle strade asfaltate; una restrizione del limite di velocita' dei mezzi sulle piste interne al cantiere come mitigazione per il transito di mezzi sulle strade non asfaltate; l'aumento della frequenza di bagnatura delle aree di cantiere ogni 3 - 4 ore da maggio a settembre, come mitigazione per il transito di mezzi su strade non pavimentate e per i cumuli di terra presenti; l'installazione di dispositivi antiparticolato sui mezzi operanti all'interno del cantiere e l'uso di veicoli omologati almeno Euro 4/Stage IIIB; la periodica pulizia delle strade pubbliche interessate dalla viabilita' di cantiere da valutare in accordo con le Amministrazioni locali; la copertura dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di inerti; di informare le maestranze delle prescrizioni impartite al fine di ridurre al minimo le dispersioni polverulenti (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 3 - D.006); 4. aggiornare i piani particellari di esproprio alle modifiche progettuali introdotte (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 4 - D.007); 5. rispettare le indicazioni della «Direzione Commissioni Valutazioni - Unita' organizzativa commissioni VAS VINCA NUVV» del 22 dicembre 2017 prot.n. 537359 (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.008; Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.002), e segnatamente: approfondire i temi gia' individuati all'interno dello Studio di impatto ambientale (SIA) a conferma della non interferenza diretta e/o indiretta, degli interventi per la realizzazione del nodo in argomento (comprese le opere accessorie e complementari) e la relativa fase di esercizio, con gli habitat, habitat di specie e specie tutelate dalle Direttive comunitarie 92/43/Cee e 09/147/Ce (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.009); dimensionare, nello sviluppo del progetto ambientale della cantierizzazione, le barriere antirumore eventualmente ritenute necessarie, nonche', nella medesima fase, approfondire i temi legati alla presenza dell'erpetofauna (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.010); impiegare sistemi di illuminazione in grado di attenuare la dispersione luminosa e la modulazione dell'intensita' in funzione dell'orario e della fruizione degli spazi e altresi' rispondenti ai seguenti criteri: flusso luminoso modulabile, bassa dispersione e con lampade a ridotto effetto attrattivo (con una componente spettrale dell'UV ridotta o nulla) in particolar modo nei confronti di lepidotteri, coleotteri, ditteri, emitteri, neurotteri, tricotteri, imenotteri e ortotteri (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.011); attuare idonee misure in materia di limitazioni della torbidita' per tutti gli interventi che prevedono un coinvolgimento della locale rete idrografica, anche minore, garantendo altresi' per scarichi dell'infrastruttura soluzioni progettuali in grado di non pregiudicare la qualita' del corpo idrico per l'intera durata dei lavori (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.012); consentire l'attuazione degli interventi identificabili con «mitigazioni» solamente qualora rispettino gli obblighi fissati dall'art. 6 (4) della direttiva 92/43/Cee e altresi' gli stessi interventi non derivino dall'applicazione dei medesimi obblighi per altri piani, progetti e interventi precedentemente autorizzati (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.013); rispettare i divieti e gli obblighi fissati dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 184/2007 e successive modificazioni, dalla legge regionale n. 1 del 2007 (allegato E) e dalle delibere di Giunta regionale n. 786/2016, n. 1331/2017, n. 1709/2017 (misure di conservazione) e, ai sensi dell'art. 12, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, per gli impianti in natura delle specie arboree, arbustive ed erbacee, impiegare esclusivamente specie autoctone e ecologicamente coerenti con la flora locale senza utilizzo di miscugli commerciali contenenti specie alloctone (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.014); informare l'Autorita' regionale per la valutazione di incidenza in merito alla fase attuativa dell'opera (comunicandone il cronoprogramma, e relativi aggiornamenti, e l'avvio e conclusione delle singole fasi operative) e in merito agli esiti del monitoraggio ambientale s.l. (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.015); sviluppare, in fase di progetto definitivo, un progetto di monitoraggio ambientale che tenga conto, per la componente vegetazione, anche degli habitat, habitat di specie e specie tutelate dalle direttive comunitarie 92/43/Cee e 09/147/Ce, al fine di misurarne la variazione del grado di conservazione secondo i sotto criteri definiti con decisione 2011/484/Ue, in tutte le aree interessate dagli interventi in argomento (individuando opportunamente le unita' ambientali omogenee per ciascun habitat e specie entro cui provvedere alla stima dei parametri corrispondenti alla condizione non soggetta alle interferenze - c.d. «bianca») (Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A, n. 5 - D.016); 6. valutare eventuali ulteriori scenari che prevedano diversi interventi di bonifica e/o mitigazione acustica ai recettori (es. barriere piu' alte o piu' lunghe) (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 2 - E.003); 7. ripristinare, a fine lavori, le viabilita' che risulteranno danneggiate dal transito dei mezzi, previa verifica in contraddittorio dello stato dei luoghi ante e post operam da eseguirsi con l'ausilio di testimoniali di stato (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 3 - E.004); 8. prevedere un cronoprogramma che indichi le fasi di realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto al completamento dell'infrastruttura (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 4 - E.005); 9. analizzare, nella progettazione definitiva per lo sviluppo del progetto ambientale della cantierizzazione, il Piano di azione e risanamento della qualita' dell'aria approvato dalla Provincia di Verona con delibera di Consiglio n. 108 del 27 novembre 2012 (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 6 - E.007); 10. analizzare, atteso che a ridosso della stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova sono presenti istituti scolastici superiori, gli aspetti ambientali connessi alla fase costruttiva delle opere nell'ambito del Progetto ambientale della cantierizzazione, da redigere a corredo del progetto definitivo, all'interno del quale dovra' essere studiata l'ubicazione dei cantieri, l'interferenza delle lavorazioni con i flussi di traffico locali, l'eventuale presenza di ricettori sensibili e l'inserimento ambientale e paesaggistico della cantierizzazione e delle opere di mitigazione temporanee; approfondire inoltre lo studio dei ricettori in relazione agli interventi di mitigazione da porre in essere in fase di esercizio dell'opera ferroviaria (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, prescrizione n. 12 - E.013); 11. coordinare il progetto, sia in fase di cantiere, sia in fase di esercizio, con il sistema del trasporto pubblico locale (TPL) urbano ed extraurbano su gomma e con il progetto della filo tramvia di Verona (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 13 - E.014); 12. approfondire la fase di cantiere del nuovo viadotto e dello scalo intermodale, considerando l'adeguatezza delle aree di cantiere e valutando anche le possibili pressioni ambientali che si potrebbero esercitare in fase di cantiere sulla viabilita' limitrofa di accesso all'area di cantiere (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 14 - E.015); 13. verificare i possibili effetti cumulativi relativi alle fasi di realizzazione delle diverse tratte dell'infrastruttura, in riferimento soprattutto allo scalo intermodale localizzato in corrispondenza del Quadrante Europa, riferito al progetto della Linea AV/AC Torino-Venezia. Lotto funzionale tratta Brescia-Verona, Nodo AV/AC di Verona: ingresso ovest, oggetto di precedente valutazione ambientale (Provincia di Verona, nota prot. n. 104381 del 7 dicembre 2017, n. 15 - E.016); 14. prestare particolare attenzione alla funzionalita' dei tratti di transizione, per i quali definire e regolare il regime di circolazione e le velocita' di percorrenza consentite, nonche' la progressiva variazione di queste ultime, verificando, nel prosieguo della progettazione, che tali tratti di transizione non comportino condizionamenti di esercizio tali da limitare eccessivamente i miglioramenti prodotti dall'intervento in progetto e comprometterne l'efficacia prestazionale (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.001); 15. approfondire la tematica della classifica funzionale delle strade interessate e riconoscerne correttamente tipologia e funzioni. A valle di tale riconoscimento, assicurare il rigoroso rispetto delle norme di progettazione stradale (decreti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001 e 19 aprile 2006) (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.002); 16. precisare e rappresentare in dettaglio, con riferimento alla ridefinizione geometrica di un tratto della via G. Fedrigoni, le caratteristiche geometriche della nuova configurazione, con particolare riferimento alla composizione e alle dimensioni della sezione trasversale. Eventualmente, in considerazione anche delle caratteristiche e l'altezza dell'opera di contenimento del terreno posta a lato della sede stradale, incrementare l'ampiezza dei margini e dei marciapiedi rispetto alle dimensioni minime previste dalla normativa, al fine di garantire le migliori condizioni di visibilita' e di sicurezza per il traffico stradale (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.003); 17. verificare il potenziale pericolo di liquefazione con riferimento ai dati delle prove penetrometriche standard (SPT), aggiornando tale verifica sulla base delle Norme tecniche sulle costruzioni (NTC) 2018, mediante l'utilizzo dei risultati delle sole prove geofisiche (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.005); 18. (raccomandazione trasformata in prescrizione) 19. approfondire la condizione delle fondazioni del ponte esistente al fine di valutare eventuali interventi necessari per la sua sicurezza (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.008); 20. in forza dello studio idraulico sperimentale basato su un modello fisico, valutare correttamente il comportamento idraulico per quanto riguarda i fenomeni erosivi localizzati e generalizzati in corrispondenza delle fondazioni in alveo e delle difese di sponda, ed esaminare l'influenza delle opere provvisionali necessarie per la costruzione (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.009; CTVA, Parere n. 2722 dell'11 maggio 2018, n. 11 - A.016; Regione Veneto, nota prot. 509747 del 5 dicembre 2017 allegata al 514660 del 7 dicembre 2017 - C.002; Regione Veneto, DGR 1827 del 4 dicembre 2018, All. A - D.001; si veda anche C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.006); 21. verificare la sicurezza delle opere infrastrutturali da realizzarsi (prevalentemente ponti/viadotti, gallerie artificiali e sottopassi) e dei cinque fabbricati tecnologici semplicemente citati nella relazione generale, tenendo conto, sulla base delle normative vigenti e con adeguata modellazione, di tutte le azioni ambientali ed antropiche agenti sulla struttura, in particolare definendo vita nominale e classe d'uso delle strutture ai fini della valutazione della risposta all'azione sismica (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.010); 22. integrare il SIA, con riferimento agli aspetti elettrici, per tener conto anche degli effetti delle reti preesistenti nel tessuto adiacente alle opere ferroviarie. Scegliere, inoltre, l'armamento in modo che, oltre a ridurre il rumore e le connesse vibrazioni, determini una riduzione sostanziale delle correnti vaganti associate alle tratte ferroviarie alimentate a 3 kV del codice civile (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.011); 23. integrare il progetto con uno specifico studio relativo agli effetti vibrazionali, idoneo a quantificare i livelli di vibrazione trasmessi ai ricettori effettivamente presenti lungo l'infrastruttura e a minimizzare gli effetti di disturbo a carico dei ricettori medesimi (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.012); 24. approfondire la tematica della bonifica ordigni bellici (BOB), indicata come voce di costo nella valutazione costi diretti opere civili, suddivisa in BOB superficiale (142.879,00 euro) e BOB profonda (100.601,00 euro) (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.013); 25. censire in modo compiuto le interferenze ed indicare per ciascuna di esse la risoluzione ed il relativo costo, prima dell'appalto dei lavori (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.014); 26. approfondire le problematiche connesse alla cantierizzazione dei lavori e al relativo programma, sia in termini di organizzazione del cantiere, che nei confronti dell'impatto dei lavori sugli insediamenti circostanti e di previsione delle misure di mitigazione dell'impatto stesso (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.015); 27. osservare le norme di sicurezza vigenti per i luoghi di lavoro (decreto ministeriale 10 marzo 1998) e, ove fossero presenti attivita' e/o aree a rischio specifico, soggette ai controlli di prevenzioni incendi di cui all'allegato 1 del decreto Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, osservare i disposti del citato decreto del Presidente della Repubblica e del decreto del Ministro dell'interno 7 agosto 2012 (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.017); 28. produrre, prima dell'avvio delle procedure di scelta del contraente, uno specifico disciplinare descrittivo e prestazionale, anche in relazione ad eventuali lavorazioni particolari previste nel progetto in esame (C.S.LL.PP., Parere n. 70/2017 del 27 settembre 2018 - M.018).