(Allegato-art. 8)
                               Art. 8. 
 
                        Legame con l'ambiente 
 
A) Informazioni sulla zona geografica. 
    La zona geografica  delimitata  ricade  nell'estremo  angolo  sud
orientale del Piemonte, una frontiera  fisica  e  geologica  dove  si
incontrano la grande pianura e la montagna, i terreni  alluvionali  e
gli  affioramenti  di  epoche  remote,  laddove  sono   coltivati   i
rigogliosi vigneti del «Gavi» o «Cortese di Gavi». 
    Il terroir dal punto di vista geologico si divide in  tre  fasce:
le terre rosse, un'alternanza di marne e arenarie, e una terza fascia
nella parte meridionale, composta da marne argillose bianche. 
    La pendenza dei terreni coltivati e'  variabile  e  l'esposizione
generale e' orientata verso nord-ovest e sud-est. 
    Il clima puo' essere considerato  di  transizione,  moderatamente
continentale  e  caratterizzato  da  inverni  lunghi  e  rigidi,  con
nevicate abbastanza frequenti ed abbondanti, quanto  piu'  ci  sposta
verso  l'area  appenninica  meridionale;  la  stagione   estiva,   in
compenso, rispetto alla vicina area  sub-padana,  e'  piu'  fresca  e
ventilata. 
    Il Gavi, inteso come territorio e come vino,  e'  espressione  di
peculiari condizioni pedoclimatiche che ne aumentano il  fascino,  ma
anche la ricchezza di gusto e profumi che la terra vi trasferisce. 
B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche  del  prodotto
  essenzialmente   o   esclusivamente    attribuibili    all'ambiente
  geografico. 
    Il Cortese di Gavi e' un  vitigno  autoctono  di  antico  provato
stanziamento nella  zona,  da  cui  deriva  un  ambientamento  ed  un
adattamento plurisecolare al terreno e al clima. 
    La vocazione vitivinicola del Gaviese ha  origini  antiche,  come
testimonia il primo documento conservato nell'Archivio  di  Stato  di
Genova, datato 3 giugno 972. Vi si parla  dell'affitto  di  vigne  da
parte del vescovo  di  Genova  a  due  cittadini  gaviesi.  Il  primo
riferimento a impianti di «viti tutte di cortese» si riscontra  nella
corrispondenza tra il castello di Montaldeo e il marchese Doria,  nel
1659. 
    Nel 1798 il conte Nuvolone, vicedirettore della Societa'  agraria
di Torino, redige la stesura della  prima  ampelografia  dei  vitigni
coltivati sul territorio piemontese e cita  il  Cortese  nella  forma
dialettale Corteis affermando che: «ha grappoli  alquanto  lunghetti,
acini piuttosto grossi, quando e' matura diviene gialla ed  e'  buona
da mangiare, fa buon vino, e' abbondante e si conserva». 
    L'incidenza dei fattori umani, nel  corso  della  storia,  e'  in
particolare riferita alla puntuale definizione dei  seguenti  aspetti
tecnico produttivi, che costituiscono parte  integrante  del  vigente
disciplinare di produzione: 
      base ampelografica  dei  vigneti:  il  Gavi  docg  e'  prodotto
tradizionalmente da uve cortese 100 %, coltivate all'interno  di  una
precisa area  geografica,  prevalentemente  collinare,  della  fascia
meridionale della provincia di Alessandria; 
      le forme di allevamento anche per i nuovi impianti, sono quelli
tradizionali con maggior impiego del sistema a Guyot,  caratteristico
della viticoltura di qualita'. 
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui  alla
  lettera A) e quelli di cui alla lettera B). 
    L'orografia  collinare  dell'area  di  produzione,  nella   parte
sud-orientale  della  Provincia   di   Alessandria,   la   prevalente
esposizione a nord-ovest sud-est, nonche' la pendenza che aumenta con
l'approssimarsi della fascia appenninica, concorrono a determinare un
ambiente particolarmente vocato per la coltivazione dei  vigneti  del
«Gavi docg».  Da  tale  area  sono  peraltro  esclusi  i  terreni  di
fondovalle non adatti ad una viticoltura di qualita'. 
    In  particolare,  l'alternanza  tra  marne  argillose   -   dette
localmente «terre bianche», e «terre rosse» caratterizzate  da  suoli
bruni, lisciviati e idromorfi a frangipan  determinano  la  ricchezza
pedologica che arricchisce di  sfumature  l'espressione  del  vitigno
cortese. 
    Trattasi di terre che mal si prestano all'utilizzazione intensiva
di altre colture agrarie (anche in relazione alla loro giacitura); ma
proprio  in  virtu'  di  tali  caratteristiche  sono  idonei  ad  una
vitivinicoltura di qualita', con basse rese produttive, conferendo ai
vini  particolare  vigore  e  complessita'.  La   millenaria   storia
vitivinicola  del  territorio  della  denominazione,   attestata   da
numerosi documenti, costituisce la fondata prova della  indissolubile
interazione  esistente  tra  i   fattori   umani   e   le   peculiari
caratteristiche qualitative del «Gavi docg». 
    Le tecniche di coltivazione della vite sono state tramandate  nei
secoli, radicando nel territorio la cultura enologica e  facendo  del
Gavi docg la primaria fonte di reddito della zona vocata, nonche'  il
filo conduttore che lega gli undici comuni della denominazione. 
    Nato per le  corti,  questo  vino  non  ha  mai  tradito  la  sua
vocazione alla qualita' e  all'eleganza,  al  contrario  queste  sono
state affinate in epoca moderna attraverso tecniche  all'avanguardia,
fino  ad  ottenere  un  vino  rinomato  ed  apprezzato   nei   cinque
continenti, le cui peculiari caratteristiche sono descritte  all'art.
6 del disciplinare.