Art. 8. Designazione e presentazione La menzione «Finocchiona» che e' intraducibile, deve essere fatta in caratteri chiari, indelebili, con colorimetria di ampio contrasto rispetto all'etichetta tale da essere nettamente distinguibile e di dimensioni maggiori di ogni altra scritta che compare in etichetta e comunque non inferiori a 3 mm, ed essere immediatamente seguita dalla menzione «Indicazione geografica protetta» o dalla sigla «IGP». In etichetta, inoltre, deve essere sempre presente il simbolo grafico comunitario della «IGP.». Le menzioni che possono essere utilizzate insieme al simbolo grafico devono essere conformi alle prescrizioni previste dalla normativa dell'Unione europea. Il riferimento in etichetta all'uso di carne di razza Cinta Senese e' consentito solo se la materia prima utilizzata proviene esclusivamente da suini della suddetta razza conformi ai requisiti indicati al punto 2.2. del presente disciplinare. In etichetta e' inoltre consentito l'uso di indicazioni che facciano riferimento ad aziende, nomi, ragioni sociali, marchi privati, consorzi, purche' non abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno l'acquirente/consumatore. Il riferimento al nome di aziende suinicole dai cui derivano le carni e' consentito solo nel caso in cui la materia prima provenga interamente dai suddetti allevamenti. La «Finocchiona» puo' essere immessa al consumo sfusa oppure confezionata. Il confezionamento del prodotto intero, in tranci o affettato, puo' essere fatto sottovuoto o in atmosfera protettiva. Le operazioni di affettamento e relativo confezionamento del prodotto devono avvenire esclusivamente nella zona di produzione indicata nell'art. 3. Al fine di garantire la rintracciabilita' del prodotto affettato, ciascuna confezione dovra' essere identificata in modo univoco attraverso il ricorso ad una numerazione progressiva la cui attribuzione avverra' secondo le indicazioni fornite dall'organismo di controllo di cui all'art. 7 del presente disciplinare.