(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato
                   Al Presidente della Repubblica
    Il  comune  di  Arzano (Napoli), i cui organi elettivi sono stati
rinnovati  nelle  consultazioni amministrative del 3 e 4 aprile 2005,
presenta  forme  di ingerenza da parte della criminalita' organizzata
che  compromettono  la  libera determinazione e l'imparzialita' degli
organi   elettivi,  il  buon  andamento  dell'amministrazione  ed  il
funzionamento  dei  servizi,  con  grave  pregiudizio  per  lo  stato
dell'ordine e della sicurezza pubblica.
    Il  comune  di  Arzano  e'  ricompreso  nel contesto territoriale
situato  a  nord  del  capoluogo  della  provincia, caratterizzato da
elevati indici di criminalita' e dalla influenza e presenza di almeno
due organizzazioni criminali, particolarmente interessate al traffico
e  spaccio  di  sostanze  stupefacenti  ed  al  condizionamento delle
attivita' economiche e finanziarie.
    Nell'ambito  dell'attivita' di monitoraggio sulla funzionalita' e
la  gestione amministrativa degli enti locali, il prefetto di Napoli,
sulla  base  di  specifici  elementi  informativi forniti dalle forze
dell'ordine   riguardanti  presunti  fenomeni  di  condizionamento  e
compromissione degli organi elettivi dell'amministrazione comunale di
Arzano,  ha  disposto  con provvedimento del 25 luglio 2006 specifici
accertamenti antimafia presso il comune di Arzano, ai sensi dell'art.
1,  comma 4,  del  decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito
dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726.
    In  esito  all'attivita'  ispettiva, la commissione di accesso ha
rassegnato una prima relazione in data 15 dicembre 2006, integrata da
ulteriori  relazioni  rese in data 23 marzo e 21 dicembre 2007, nella
quale vengono evidenziati numerosi elementi e circostanze sintomatici
di  una  condizione di permeabilita' degli organi elettivi del comune
di  Arzano,  la  cui  libera  determinazione  appare  compromessa  ed
asservita ad interessi e ad ambienti criminali.
    Per  quanto  riguarda  l'esame  delle posizioni individuali degli
amministratori, la commissione di accesso ha segnalato la presenza in
seno  al  consiglio  comunale  di  un  amministratore, fratello di un
pluripregiudicato    precedentemente    segnalato    come   affiliato
all'organizzazione   camorristica  denominata  N.C.O.  Sul  punto  la
commissione   ha   ritenuto   di  dover  segnalare  che  il  predetto
pregiudicato  per  sfuggire ad un agguato teso nei suoi confronti nel
1989  si  era  rifugiato  nella  casa  paterna  di  uno degli attuali
assessori comunali, suo testimone di nozze.
    Di   particolare  interesse  appare,  altresi',  la  presenza  in
consiglio   comunale   di   un  amministratore  gravato  da  numerosi
precedenti  penali,  fratello  di  un pluripregiudicato, proposto per
l'applicazione   della   misura   della   sorveglianza  speciale.  Il
consigliere  comunale  in  questione e' stato recentemente attinto da
colpi  di  arma  da  fuoco.  Altrettanto  significativa  risulta,  al
riguardo,  la  circostanza,  riferita  dagli  investigatori, circa le
assicurazioni   fornite  dal  predetto  consigliere  comunale  all'ex
direttore     del     consorzio    cimiteriale    dei    comuni    di
Arzano-Casoria-Casavatore,  indicato  come  vicino a referenti di uno
dei  clan  locali,  in  relazione  al  voto  che  gli  sarebbe  stato
assicurato da una consigliera del consorzio, fidanzata di suo figlio,
in  occasione  delle votazioni per la nomina del nuovo presidente del
consiglio consortile.
    Anche  l'attivita'  del consorzio cimiteriale e' stato oggetto di
attenzione dell'organo ispettivo. Al riguardo e' stata evidenziata la
nomina quale rappresentante del comune di Arzano in seno al consorzio
di  un  soggetto condannato, nell'ottobre del 2006, per concussione e
interdetto  dai  pubblici uffici per la durata di un anno, nonche' la
presenza  fra  i  dipendenti  del  consorzio  di due pregiudicati con
stabili  frequentazioni  con  un  soggetto  ritenuto affiliato ad una
locale   consorteria  criminale.  Viene  riferito,  inoltre,  che  in
occasione   dell'insediamento   del  nuovo  consiglio  del  consorzio
cimiteriale,  tenutosi  il  19 dicembre  2007,  il  direttore uscente
avrebbe  preteso  dal sindaco di Arzano la propria designazione quale
consigliere del consorzio per la nomina successiva a presidente della
struttura  medesima,  tra  l'altro  avvenuta  nello  scorso  mese  di
dicembre.  Dalle  risultanze  investigative sembra emergere il totale
asservimento  del  sindaco  di  Arzano all'ex direttore del consorzio
cimiteriale  e  ad  un  soggetto  esterno al consiglio comunale, gia'
condannato con patteggiamento per reati gravi, tra i quali il voto di
scambio  finalizzato  ad  ottenere  consensi  elettorali  da parte di
personaggi   con   pregiudizi  penali  gravi,  indicato  dalle  forze
dell'ordine  in  grado  di  influenzare  anche  le  nomine  di alcuni
assessori proponendone personalmente i nomi.
    Notevole  interesse  riveste,  inoltre, l'affidamento in «project
financing»  della progettazione per la realizzazione successiva di un
cimitero   comunale  che  vede  coinvolto  direttamente  il  sindaco,
unitamente  ad  altri tre consiglieri, per l'affidamento a trattativa
privata  della  realizzazione  dell'opera a ditta risultata collegata
alla  criminalita' organizzata. In relazione a tale procedura risulta
pendente  procedimento  penale  a carico del sindaco e dei componenti
della  precedente  giunta  comunale,  gran  parte  dei  quali  ancora
presenti nel civico consesso. Nel caso di specie sono stati acclarati
seri  indizi circa un abuso d'ufficio finalizzato a favorire la ditta
in questione.
    Ulteriori  sintomi della permeabilita' al condizionamento esterno
da parte dell'apparato burocratico-amministrativo si rinvengono nelle
attivita' dell'ufficio urbanistica che si trova al centro di numerose
indagini  condotte  prevalentemente dalla Procura della Repubblica di
Napoli.   In  particolare  l'organo  ispettivo  segnala  il  rilascio
illegittimo  di due permessi a costruire in zona c.d. «bianca», ed in
presenza di «norme di salvaguardia», in contrasto con le disposizioni
desumibili  dalla legislazione statale e regionale di settore secondo
cui,  fino  all'approvazione  del  Piano regolatore generale, che nel
caso  del  comune  di  Arzano risulta adottato dal consiglio comunale
nel marzo  2004 ma non ancora approvato, nulla puo' essere rilasciato
se  non  permessi  di  manutenzione  ordinaria  o  straordinaria  del
preesistente.   I   permessi   a  costruire  in  questione  risultano
rilasciati  a  soggetti  contigui, per parentela e frequentazioni, ai
dati  camorristici  operanti  nella zona. Sul punto la commissione di
accesso ha evidenziato che due funzionari dell'ufficio tecnico locale
sono   stati   destinatari   di   provvedimenti  giudiziari  commessi
nell'esercizio  delle loro funzioni e che in tali provvedimenti viene
rilevato  un  alto  indice  di  omissione nell'azione di contrasto al
diffuso fenomeno dell'abusivismo edilizio.
    Al  riguardo,  la commissione ha messo in luce una cointeressenza
del  maresciallo  del  locale  corpo della polizia municipale con una
ditta   di  costruzione  indicata  come  contigua  alla  criminalita'
organizzata locale. Il titolare dell'impresa, peraltro incaricata dei
lavori  connessi  ad uno dei due illegittimi permessi a costruire, e'
cognato  del  predetto  maresciallo  che,  in posizione funzionale di
part-time  presso  l'ente  locale,  lo  affianca nell'amministrazione
della   impresa  edile.  Ad  avviso  della  commissione  la  presenza
all'interno   del  comando  della  polizia  municipale  del  predetto
maresciallo  nella  sua  duplice  veste  di  vigile e imprenditore e'
risultata  strumentale  alla  realizzazione di abusi edilizi posti in
essere  da  congiunti  di  personaggi  denunciati  per  reati  di cui
all'art. 416-bis c.p.
    La   commissione  ispettiva  fa  cenno,  altresi',  alla  mancata
verifica  da  parte  dell'amministrazione  comunale dei requisiti dei
beneficiari  di  alloggi  ex  legge  n.  219/1981, risultati soggetti
attivi  in  compravendite immobiliari e quindi privi del requisito di
legge  per  l'assegnazione  di  alloggi per l'edilizia popolare e, in
alcuni casi, indicati come contigui, anche per rapporti di parentela,
a  personaggi  affiliati  a clan camorristici. Gli accertamenti hanno
evidenziato  irregolarita'  e  omissioni  sottese  in  alcuni  casi a
favorire l'assegnazione di alloggi popolari a congiunti di personaggi
legati a cosche camorristiche.
    Particolarmente  emblematica dello stato di condizionamento e' la
vicenda legata alla costituzione della societa' «Arzano Multiservizi»
per  cio' che concerne la gara per la scelta del partner privato. Sul
punto, l'organo ispettivo rileva che nelle previsioni del bando si e'
precostituita  una  situazione  in grado di indirizzare la scelta del
socio.  Sintomatica  appare al riguardo la facolta' che l'ente si era
riservato  di  aggiudicare  comunque la gara anche nel caso in cui la
societa' vincitrice non desse sufficienti garanzie imprenditoriali.
    La  ditta  aggiudicataria  e'  risultata  poi priva dei requisiti
minimi  necessari gia' per la sola ammissione alla procedura di gara.
La  commissione  ha  rilevato,  inoltre, la contiguita' della «Arzano
Multiservizi»,  nella  persona  del  direttore  tecnico  e  di alcuni
componenti l'A.T.I., con ambienti della criminalita' organizzata. Per
due  componenti dell'A.T.I. sembrano, infatti, potersi avanzare serie
ipotesi  di  condizionamento da parte della criminalita' organizzata,
sia  per  la  presenza  nelle  proprie maestranze di pregiudicati con
precedenti per associazione di stampo mafioso, sia per la contiguita'
del  liquidatore di una delle due componenti dell'A.T.I. ad esponenti
di  spicco della criminalita' organizzata locale. Nei sensi indicati,
assume un significativo interesse il procedimento penale recentemente
avviato  a  carico  del direttore tecnico della «Arzano Multiservizi»
per  associazione  camorristica  finalizzata  alla corruzione ed alla
turbativa  d'asta  onde  favorire  ditte  vicine ai clan dei Casalesi
negli appalti della T.A.V.
    Tali  elementi  informativi  sono  stati  attualizzati dal Gruppo
ispettivo  antimafia operante presso la prefettura di Napoli che, nel
luglio  del  2007,  ha evidenziato per la «Arzano Multiservizi» gravi
elementi di condizionamento, coincidenti con quelli evidenziati dalla
commissione   di   accesso.  Da  cio'  e'  conseguita  l'adozione  di
interdittiva  antimafia nei confronti della societa' multiservizi che
ha retto alle istanze di sospensiva in sede giurisdizionale.
    Gli  accertamenti  posti  in  essere dalla commissione di accesso
hanno,  quindi,  evidenziato,  inequivocabilmente,  un clima di grave
disfunzione   dell'ente  e  convergenti  elementi  sintomatici  della
tendenza  a  soddisfare  gli  interessi dei gruppi affaristici legati
alla   criminalita'   organizzata  da  parte  degli  organi  elettivi
dell'ente, oltre che dell'apparato burocratico.
    Sulla  base di tali elementi il prefetto di Napoli, con relazione
del   15 febbraio  2008,  ha  proposto  l'applicazione  della  misura
straordinaria   prevista   dall'art.   143  del  decreto  legislativo
18 agosto  2000, n. 267, al fine di evitare che non sia ulteriormente
compromessa  la libera determinazione degli organi elettivi, che allo
stato pregiudica il buon andamento dell'amministrazione, asservita ad
interessi e ad ambienti criminali.
    La  valutazione  della  situazione  in  concreto  riscontrata, in
relazione  alla  presenza ed all'estensione dell'influenza criminale,
rende  necessario  che  la  durata  della  gestione commissariale sia
determinata in diciotto mesi.
    Ritenuto  pertanto  che  ricorrano  le  condizioni  indicate  per
l'adozione   del  provvedimento  di  cui  all'art.  143  del  decreto
legislativo  18 agosto  2000, n. 267, si formula rituale proposta per
l'adozione  del  provvedimento di scioglimento del consiglio comunale
di Arzano (Napoli).
      Roma, 26 febbraio 2008
                                      Il Ministro dell'interno: Amato