(all. 29 - art. 1)
SEGRETERIA DI STATO
SEZIONE
PER I RAPPORTI CON GLI STATI
                                         Dal Vaticano, 18 maggio 1991
N. 3701/91/RS
Eccellenza,
Con  la pregiata Nota N. 1247 del 18 corrente mese, Vostra Eccellenza
si compiaceva di comunicarmi quanto segue:
"Ho l'onore di segnalare alla  Sua  cortese  attenzione  la  lunga  e
vetusta questione del Passetto o Corridore di Borgo, il quale, per la
condizione  di  fatiscenza  in cui e' caduto, preoccupa le competenti
Autorita' italiane, le quali hanno il dovere di tutelare la  pubblica
incolumita',  come  del resto, allo stesso titolo parimenti preoccupa
le competenti Autorita' dello Stato della  Citta'  del  Vaticano.  La
sollecitudine di entrambi i Governi e' stata del resto evidenziata da
un  sopralluogo  congiunto  di tecnici condotto nell'estate 1989 e da
conversazioni che ho avuto l'onore di  avere  con  Vostra  Eccellenza
prima  e  dopo  il  sopralluogo. E' con profondo apprezzamento per lo
spirito amichevole  e  conciliante  della  Sede  Apostolica,  che  ho
rilevato  -  proprio in occasione di tali scambi di vedute con Vostra
Eccellenza Rev.ma - la possibilita' di individuare  per  il  Passetto
soluzioni giuridiche ed edilizie definitive che, prese nell'intento -
comune  dell'Italia  e  della  Santa  Sede  -  di servire l'interesse
pubblico,  permetterebbero  di  risolvere   costruttivamente   annose
questioni  storiche  e  legali  al  Monumento,  e di riportare questo
all'antico splendore.
In tale spirito  sottopongo  alla  Sua  considerazione  i  punti  che
seguono,  chiedendoLe,  Eccellenza Reverendissima, a nome del Governo
italiano,  il  consenso  della  Santa  Sede  su  di  essi;   l'intesa
conseguente rendera' possibile il restauro del Passetto a spese dello
Stato italiano e di tutelare nel contempo alcune esigenze della Santa
Sede, direttamente o indirettamente, connesse con il Passetto:
A Sua Eccellenza
Il Barone Emanuele Scammacca del Murgo
e dell'Agnone
Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede
ROMA
-   l'Italia   e  la  Santa  Sede  considerano  risolto  il  problema
dell'appartenenza giuridica del  Passetto,  nel  senso  di  ritenerlo
proprieta'   dello   Stato  italiano,  nella  parte  che  insiste  su
territorio italiano, in superamento  di  antiche  incertezze  che  al
riguardo  nutrivansi  in  passato; e cio' anche in considerazione del
fatto che la proprieta' del Monumento in nulla  ovviamente  tocca  la
sfera   dell'assoluta  indipendenza  dello  Stato  della  Citta'  del
Vaticano.
- per parte  sua  il  Governo  italiano,  consapevole  dell'interesse
comune  dello Stato italiano e della Santa Sede sulla soluzione della
questione della proprieta' del Palazzo della Cancelleria in Roma, che
da secoli e' ininterrottamente sede di Uffici apostolici, si  impegna
a studiare in spirito amichevole e con sollecitudine detto problema.
- il tratto di circa 80 metri lineari del Passetto che va dal confine
dello  Stato  della  Citta'  del Vaticano al Torrino di Avvistamento,
utilizzato da tempo per vari  servizi  di  ordine  tecnico  da  parte
vaticana,   verra'   dato   in   concessione  alla  Santa  Sede,  con
provvedimento del Ministro italiano delle Finanze adottato  ai  sensi
della  Legge  dell'11.7.1986,  n.  390,  per  un  periodo  di 19 anni
rinnovabili, dietro corresponsione di un canone che sara' determinato
dalla competente commissione istituita ai  sensi  dell'art.  1  della
medesima  legge  n. 390/86, prevedente la corresponsione di un canone
ricognitorio annuo non inferiore al L. 100.000 e non superiore al 10%
di  quello  determinato,  sentito  il  competente   Ufficio   Tecnico
Erariale,  sulla  base  dei  valori  in  comune commercio. Restera' a
carico della  Santa  Sede  l'onere  della  manutenzione  ordinaria  e
straordinaria di tale tratto del Monumento, da effettuarsi, allorche'
necessario,  come  per  gli  interventi  di  tutela,  d'intesa con le
competenti  Amministrazioni  italiane,  come  previsto  dalle   leggi
vigenti   in  materia;  in  particolare  per  quel  che  riguarda  la
manutenzione  straordinaria  del  Monumento,  da  parte  italiana  si
assicura  che,  al momento opportuno, non si manchera' di considerare
in  spirito  amichevole  la  possibilita'  di  utilizzare,  per   gli
interventi   ritenuti  di  comune  accordo  necessari,  finanziamenti
pubblici italiani, da valutare  di  volta  in  volta.  Il  tratto  in
questione  del  Passetto sara' opportunamente delimitato d'intesa tra
lo Stato italiano e la Santa Sede.
- nello spirito dell'amichevole collaborazione esistente tra lo Stato
italiano e la Santa Sede, lo Stato italiano dara' in concessione alla
Santa Sede, sempre ai sensi della legge citata, anche il  diritto  di
usufruire  del  Passetto per il temporaneo passaggio su di esso - nei
limiti in cui cio' e' gia' praticato - di condotte d'acqua,  di  cavi
elettrici e telefonici e di condotte della posta pneumatica; cio' con
provvedimento dell'Intendenza di Finanza, nell'intesa che le condotte
ed i cavi di cui trattasi trovino piu' idonea sistemazione, liberando
il monumento, entro il termine di sei anni.
I progetti tecnici ed ogni altra predisposizione tecnica, necessari a
liberare  il  monumento  dalle  predette  condotte  e  cavi,  saranno
predisposti di comune accordo tra i competenti Organi italiani  ed  i
competenti Organi del Governatorato della Citta' del Vaticano.
Essi  verranno,  naturalmente,  formulati  in  modo  tale  che non vi
saranno soluzioni di continuita' nell'afflusso di acqua,  di  energia
elettrica e nel funzionamento dei telefoni.
Altri  progetti  e  predisposizioni tecniche verranno contestualmente
predisposti tra gli organi competenti per assicurare in modo nuovo  i
definitivi  allacciamenti,  in  surrogatoria  di  quelli  attualmente
insistenti sul Passetto.
Le intese tecniche in questione verranno assunte tenendo presente  il
quadro   offerto   dall'art.  6  del  Trattato  del  Laterano;  e  si
provvedera' da parte  degli  Enti  italiani  interessati  alle  spese
necessarie  per i collegamenti acquiferi, elettrici e telefonici sino
al confine dello Stato della Citta' del Vaticano.
- gli interventi edilizi ed i restauri artistici  che  si  rendessero
necessari,  nel  quadro  delle leggi italiane, con riguardo a edifici
addossati al  Passetto  verranno  effettuati  tenendo  in  amichevole
considerazione, per quel che concerne gli edifici di proprieta' della
Santa Sede che si trovino in tale condizione, le esigenze della Santa
Sede  stessa. Per quanto in particolare concerne l'edificio di Vicolo
delle Palline, che appartiene  alla  Santa  Sede,  nel  quadro  degli
interventi  di  restauro  che  fossero  da effettuare, si provvedera'
all'esame delle servitu' gravanti sul monumento e da  parte  italiana
si  assicura  che  sara'  adottata  una  soluzione adeguata, presa di
comune accordo senza aggravio finanziario per la Santa  Sede  qualora
emergesse la convenienza di liberare il monumento da servitu'.
Resto  a  disposizione  di V.E. Rev.ma per il perfezionamento dei due
provvedimenti di concessione e per  favorire  la  stipulazione  degli
accordi tecnici di cui e' sopra menzione."
Ho l'onore di parteciparLe che la Santa Sede concorda su tutto quanto
precede.
Volentieri   mi  valgo  della  circostanza  per  rinnovare  a  Vostra
Eccellenza i sensi della mia piu' alta e distinta considerazione.
                                                  (firma illeggibile)