(Allegato A)
                                                           Allegato A 
                                     (di cui all'articolo 2, comma 2) 
Profilo  educativo,  culturale  e  professionale  (P.E.Cu.P.)   dello
  studente a conclusione dei percorsi di Istruzione Professionale del
  secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione 
Premessa. 
    I percorsi di istruzione  professionale  (di  seguito  denominata
I.P.) sono parte integrante del  sistema  dell'istruzione  secondaria
superiore in  cui  si  articola  il  secondo  ciclo  del  sistema  di
istruzione e formazione di cui all'articolo 1 del decreto legislativo
17 ottobre  2005,  n.  226,  come  modificato  dall'articolo  13  del
decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 2 aprile 2007, n. 40. 
    I percorsi di I.P. concorrono all'affermazione del ruolo centrale
della scuola nella societa' della conoscenza, a  norma  dell'articolo
1, comma 1,  della  legge  n.  107/2015,  come  «Scuole  territoriali
dell'innovazione», svolgendo una «funzione di cerniera» tra i sistemi
di istruzione, formazione e lavoro,  nel  consolidare  i  livelli  di
istruzione  e  le  competenze  delle  studentesse  e  degli  studenti
acquisiti nel primo ciclo e innalzarli progressivamente nel  rispetto
dei diversi tempi e  stili  di  apprendimento,  in  coerenza  con  il
profilo educativo, culturale  e  professionale  di  cui  al  presente
Allegato. Cio' al fine soprattutto di contrastare  le  diseguaglianze
socio-culturali, favorire l'occupazione giovanile anche in  relazione
a «nuovi lavori», prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione
scolastica in una scuola  aperta,  quale  laboratorio  permanente  di
ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e
di educazione alla cittadinanza attiva,  che  garantisce  il  diritto
allo  studio,  le  pari  opportunita'  di  successo  formativo  e  di
istruzione permanente. 
    Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di  I.P.  possono
ampliare, sulla base della programmazione  delle  Regioni,  l'offerta
formativa unitaria e integrata tra i percorsi di I.P. e i percorsi di
IeFP per il  conseguimento  delle  qualifiche  professionali  di  cui
all'articolo  17  del  decreto  legislativo  226/2005  come  previsto
dall'articolo 5 del decreto legislativo. 
    1. Identita' dell'istruzione professionale e il P.E.Cu.P. 
    I percorsi di  I.P.  sono  finalizzati  al  conseguimento  di  un
diploma quinquennale di istruzione secondaria  di  secondo  grado  ed
hanno   un'identita'   culturale,   metodologica   e    organizzativa
riconoscibile dagli studenti e dalle loro famiglie,  che  si  esprime
attraverso: 
      a)  il  profilo  educativo,  culturale  e  professionale  dello
studente, a conclusione del secondo ciclo del  sistema  educativo  di
istruzione e formazione, di cui all'articolo 1, comma 5, del  decreto
legislativo n. 226/2005, finalizzato: 
        ad una crescita educativa, culturale e professionale; 
        allo sviluppo dell'autonoma capacita' di giudizio; 
        all'esercizio della responsabilita' personale e sociale. 
      b) il profilo culturale, educativo  e  professionale  specifico
per i percorsi di I.P., comune ai relativi profili  di  uscita  degli
indirizzi di studio, che si basa su una dimensione connotata  da  uno
stretto raccordo della  scuola  con  il  mondo  del  lavoro  e  delle
professioni, ispirato ai  modelli  duali  di  apprendimento  promossi
dall'Ue per intrecciare istruzione, formazione e  lavoro  (Vocational
Education and Training - VET) e da una personalizzazione dei percorsi
resa riconoscibile e comunicabile dal Progetto formativo individuale,
idonea a consentire a tutti gli studenti di rafforzare e innalzare le
proprie competenze chiave di cittadinanza, a partire  da  quelle  che
caratterizzano l'obbligo di istruzione di cui al regolamento  emanato
con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n.
139 e, nel contempo, avere migliori prospettive di occupabilita'. 
    Il P.E.Cu.P. delle istituzioni scolastiche che  offrono  percorsi
di I.P. ha lo  scopo  di  integrare,  in  modo  armonico,  competenze
scientifiche,  tecniche   ed   operative,   costitutive   di   figure
professionali di livello intermedio, in grado  di  assumere  adeguate
responsabilita'   in   relazione   alle   attivita'   economiche   di
riferimento. 
    I nuovi percorsi, in linea con le indicazioni europee, concorrono
alla formazione del  cittadino  nella  societa'  della  conoscenza  e
tendono a valorizzare,  essenzialmente,  la  persona  nel  suo  ruolo
lavorativo. Il diplomato dell'istruzione professionale e',  pertanto,
una persona competente, consapevole delle potenzialita' e dei  limiti
degli strumenti tecnici di trasformazione della realta',  attento  ad
un utilizzo sempre piu' ampio delle tecnologie,  cosi'  da  dialogare
con  tutte  le  posizioni  in  gioco  e  sviluppare   un   contributo
cooperativo alla  qualita'  del  lavoro  come  fattore  in  grado  di
determinare  il  risultato  dell'intero  processo  produttivo  e   la
crescita economica. 
    Il  fattore  «professionalita'  del  lavoro»  risiede,  pertanto,
nell'assumere responsabilita' in riferimento ad uno scopo definito  e
nella  capacita'  di  apprendere  anche  dall'esperienza,  ovvero  di
trovare soluzioni creative ai problemi sempre nuovi che  si  pongono.
Si tratta di  una  disposizione  nuova,  che  supera  la  figura  del
«qualificato» del passato, per delineare  un  lavoratore  consapevole
dei propri mezzi, imprenditivo, che ama accettare le  sfide  con  una
disposizione  alla  cooperazione,  che  e'  in  grado  di  mobilitare
competenze e risorse personali per risolvere i problemi  posti  entro
il contesto lavorativo di riferimento. Cio', da un lato, comporta  il
superamento   della    tradizionale    dicotomia    tra    formazione
professionalizzante  ed  educazione  generale,  dall'altro,   intende
garantire  il  collegamento  tra  i  sistemi  formativi  rispetto  ai
contesti territoriali ed alle loro vocazioni culturali ed economiche. 
    Il P.E.Cu.P. si riferisce a tutti gli  indirizzi  di  studio  dei
percorsi di I.P.,  di  cui  all'articolo  3,  comma  1,  del  decreto
legislativo di cui il presente allegato costituisce parte integrante. 
    1.1. Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi. 
    I percorsi di  I.P.  hanno  l'obiettivo  di  far  acquisire  agli
studenti   competenze   basate   sull'integrazione   tra   i   saperi
tecnico-professionali e i saperi linguistici  e  storico-sociali,  da
esercitare nei diversi contesti operativi di riferimento. 
    A conclusione dei percorsi di I.P., gli studenti  sono  in  grado
di: 
      agire in riferimento ad un sistema di valori,  coerenti  con  i
principi della Costituzione, in base ai  quali  essere  in  grado  di
valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali,  sociali
e professionali; 
      utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per
porsi con atteggiamento razionale, critico, creativo  e  responsabile
nei confronti della realta', dei suoi fenomeni e dei  suoi  problemi,
anche ai fini dell'apprendimento permanente; 
      utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo  della  lingua
italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali,
culturali, scientifici, economici, tecnologici e professionali; 
      riconoscere gli aspetti  geografici,  ecologici,  territoriali,
dell'ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le  strutture
demografiche, economiche,  sociali,  culturali  e  le  trasformazioni
intervenute nel corso del tempo; 
      stabilire collegamenti  tra  le  tradizioni  culturali  locali,
nazionali ed internazionali, sia in  una  prospettiva  interculturale
sia ai fini della mobilita' di studio e di lavoro; 
      utilizzare  i  linguaggi  settoriali  delle  lingue   straniere
previste dai percorsi di studio per interagire in  diversi  ambiti  e
contesti di studio e di lavoro; 
      riconoscere il valore e le potenzialita' dei beni  artistici  e
ambientali; 
      individuare ed utilizzare le  moderne  forme  di  comunicazione
visiva, multimediale e digitale, anche con riferimento alle strategie
espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete; 
      utilizzare le reti e gli strumenti informatici per l'accesso ai
web e ai social nelle attivita' di studio, ricerca e approfondimento; 
      riconoscere i  principali  aspetti  comunicativi,  culturali  e
relazionali  dell'espressivita'  corporea  ed  esercitare   in   modo
efficace  la  pratica  sportiva  per  il  benessere   individuale   e
collettivo; 
      comprendere  e  utilizzare  i  principali   concetti   relativi
all'economia,  all'organizzazione,  allo  svolgimento  dei   processi
produttivi e dei servizi; 
      utilizzare i concetti e i  fondamentali  strumenti  degli  assi
culturali per comprendere la realta' ed operare in campi applicativi; 
      padroneggiare l'uso di strumenti  tecnologici  con  particolare
attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute  nei  luoghi  di
vita e di lavoro, alla tutela  della  persona,  dell'ambiente  e  del
territorio; 
      individuare  i  problemi  attinenti  al   proprio   ambito   di
competenza   e   impegnarsi   nella   loro   soluzione   collaborando
efficacemente con gli altri; 
      utilizzare strategie orientate  al  risultato,  al  lavoro  per
obiettivi e alla necessita' di assumere responsabilita' nel  rispetto
dell'etica e della deontologia professionale; 
      compiere scelte autonome in relazione  ai  propri  percorsi  di
studio e di lavoro lungo tutto l'arco della  vita  nella  prospettiva
dell'apprendimento permanente; 
      partecipare attivamente alla vita sociale e culturale a livello
locale, nazionale e comunitario; 
      acquisire gli strumenti per la ricerca attiva del lavoro  o  di
opportunita' formative; 
      valutare le proprie capacita', i propri interessi e le  proprie
aspirazioni (bilancio  delle  competenze)  anche  nei  confronti  del
lavoro e di un ruolo professionale specifico; 
      riconoscere  i  cambiamenti  intervenuti  nel   sistema   della
formazione e del mercato del lavoro; 
      sviluppare competenze metodologiche finalizzate alla  presa  di
decisione e all'elaborazione di un piano d'azione  per  l'inserimento
nel mondo del lavoro; 
      individuare  ed  utilizzare  le   tecnologie   dell'automazione
industriale e della robotica 4.0; 
      conoscere ed utilizzare tecnologie innovative applicabili  alla
manifattura e all'artigianato; 
      padroneggiare l'uso di strumenti tecnologico-digitali. 
    La    professionalita'    che    gli    studenti     acquisiscono
progressivamente nel corso del quinquennio  tende  a  valorizzare  la
cultura del lavoro, intesa  nella  sua  accezione  piu'  ampia,  come
l'insieme di operazioni, procedure, simboli, linguaggi e  valori,  ma
anche l'identita'  e  il  senso  di  appartenenza  ad  una  comunita'
professionale, che riflettono una visione  etica  della  realta',  un
modo di agire per scopi positivi in relazione ad  esigenze  non  solo
personali, ma collettive. 
    Per  corrispondere  alle  dinamiche   evolutive   degli   assetti
economici e  produttivi  e  contribuire  ad  anticiparne  i  relativi
sviluppi e fabbisogni e' richiesta una preparazione caratterizzata da
una  fluida  integrazione  tra  competenze   culturali   generali   e
competenze  tecnico  professionali   specifiche.   I   risultati   di
apprendimento   relativi   al   profilo   educativo,   culturale    e
professionale  dello  studente   prevedono,   quindi,   una   stretta
integrazione  tra  la  dimensione  culturale-comunicativa  e   quella
tecnico-operativa,    tipica    delle    vocazioni    dell'istruzione
professionale. 
    I  risultati  di  apprendimento,   attesi   a   conclusione   del
quinquennio, consentono agli studenti di  inserirsi  rapidamente  nel
mondo  del  lavoro,  di  proseguire  nel  sistema  dell'istruzione  e
formazione tecnica superiore, nei percorsi universitari, nonche'  nei
percorsi di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi delle
professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.  Nel  corso
del quinquennio va assicurato, quindi, un orientamento permanente che
favorisca scelte fondate e consapevoli da parte degli studenti. 
    2. Strumenti organizzativi e metodologici. 
    I percorsi quinquennali  di  I.P.  sono  articolati  in  modo  da
garantire, ad ogni studente: 
      a) la frequenza di un percorso  personalizzato  per  acquisire,
nel biennio, le competenze chiave di  cittadinanza,  i  saperi  e  le
competenze necessarie per l'assolvimento dell'obbligo di  istruzione,
gli strumenti per orientarsi in  relazione  all'indirizzo  di  studio
scelto al momento dell'iscrizione alla prima classe.  Per  questo  le
istituzioni  scolastiche  che  offrono  percorsi  di  I.P.  hanno  la
possibilita' di  articolare,  nella  loro  autonomia,  le  classi  in
livelli di apprendimento e periodi  didattici,  come  strumenti  piu'
efficaci di prevenzione della dispersione scolastica e di  inclusione
sociale; 
      b) la reversibilita' delle scelte, consentendo i passaggi, dopo
il primo biennio, ai percorsi di qualifica  professionale  presso  le
istituzioni formative di IeFP, nonche' i loro successivi rientri  nei
percorsi quinquennali di istruzione professionale. 
    Il percorso e' organizzato sulla  base  del  «Progetto  formativo
individuale», redatto dal Consiglio di classe entro il 31 gennaio del
primo anno di frequenza. In esso  sono  evidenziati  i  saperi  e  le
competenze acquisiti dallo studente  anche  in  modo  non  formale  e
informale, ai fini  di  un  apprendimento  personalizzato,  idoneo  a
consentirgli   di   proseguire   con   successo,   anche   attraverso
l'esplicitazione delle sue motivazioni allo  studio,  le  aspettative
per le scelte future, le difficolta' incontrate  e  le  potenzialita'
rilevate. 
    Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di  I.P.  possono
utilizzare, nell'organizzazione didattica, la quota  di  autonomia  e
ampi spazi di flessibilita'. Questi ultimi costituiscono lo strumento
attraverso il quale attivare  percorsi  formativi,  rispondenti  alle
vocazioni del  territorio  e  alle  esigenze  poste  dall'innovazione
tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del  lavoro  e  delle
professioni, in coerenza con  le  priorita'  indicate  dalle  Regioni
nella propria programmazione. 
    Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di  I.P.  possono
utilizzare la quota di autonomia entro il limite del 20%  dell'orario
complessivo, nel rispetto  delle  quote  orarie  attribuite  all'area
generale e all'area di indirizzo  e  degli  insegnamenti  obbligatori
previsti nei profili di cui all'articolo  3,  comma  3,  del  decreto
legislativo di cui il presente allegato costituisce parte integrante.
Al fine di preservare l'identita' dell'istruzione  professionale,  le
attivita' e gli insegnamenti scelti autonomamente  dalle  istituzioni
scolastiche sono coerenti  con  il  profilo  educativo,  culturale  e
professionale dello studente di cui al punto 1 e con quelli correlati
agli indirizzi attivati. 
    Le  istituzioni  scolastiche  che  offrono  percorsi   di   I.P.,
nell'ambito del Piano triennale dell'offerta  formativa,  utilizzando
tutti gli strumenti previsti dalla legge 107/2015, tenuto conto delle
richieste degli  studenti  e  delle  famiglie,  progettano  attivita'
finalizzate al raggiungimento degli obiettivi  formativi  considerati
prioritari  dall'articolo  1,  comma  7,  della  legge  n.  107/2015,
individuati tra quelli sotto richiamati: 
      «a)   valorizzazione   e   potenziamento    delle    competenze
linguistiche, con particolare riferimento all'italiano  nonche'  alla
lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche  mediante
l'utilizzo della metodologia  Content  language  integrated  learning
(CLIL); 
      b)  potenziamento  delle  competenze   matematico   logiche   e
scientifiche; 
      c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura
musicali, nell'arte e  nella  storia  dell'arte,  nel  cinema,  nelle
tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle  immagini  e
dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e  degli  altri
istituti pubblici e privati operanti in tali settori; 
      d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza  attiva
e   democratica   attraverso   la   valorizzazione    dell'educazione
interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo
tra  le  culture,  il  sostegno  dell'assunzione  di  responsabilita'
nonche' della solidarieta' e della  cura  dei  beni  comuni  e  della
consapevolezza  dei  diritti  e  dei  doveri;   potenziamento   delle
conoscenze  in  materia  giuridica  ed  economico-finanziaria  e   di
educazione all'autoimprenditorialita'; 
      e)  sviluppo  di  comportamenti  responsabili   ispirati   alla
conoscenza  e  al  rispetto  della  legalita',  della  sostenibilita'
ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle  attivita'
culturali; 
      f) alfabetizzazione all'arte,  alle  tecniche  e  ai  media  di
produzione e diffusione delle immagini; 
      g)  potenziamento  delle  discipline  motorie  e  sviluppo   di
comportamenti ispirati a uno stile  di  vita  sano,  con  particolare
riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport,  e
attenzione  alla  tutela  del  diritto  allo  studio  degli  studenti
praticanti attivita' sportiva agonistica; 
      h) sviluppo  delle  competenze  digitali  degli  studenti,  con
particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico
e consapevole dei social network e dei media nonche' alla  produzione
e ai legami con il mondo del lavoro; 
      i)  potenziamento  delle  metodologie  laboratoriali  e   delle
attivita' di laboratorio; 
      l) prevenzione e contrasto  della  dispersione  scolastica,  di
ogni forma di discriminazione  e  del  bullismo,  anche  informatico;
potenziamento dell'inclusione scolastica e del  diritto  allo  studio
degli alunni  con  bisogni  educativi  speciali  attraverso  percorsi
individualizzati  e  personalizzati  anche  con  il  supporto  e   la
collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio
e delle associazioni di  settore  e  l'applicazione  delle  linee  di
indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni  adottati,
emanate  dal  Ministero  dell'istruzione,  dell'universita'  e  della
ricerca il 18 dicembre 2014; 
      m) valorizzazione della scuola intesa  come  comunita'  attiva,
aperta  al  territorio  e  in  grado  di   sviluppare   e   aumentare
l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese  le
organizzazioni del terzo settore e le imprese; 
      n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero  di
alunni e di studenti per classe o  per  articolazioni  di  gruppi  di
classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o  rimodulazione
del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; 
      o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel  secondo  ciclo
di istruzione; 
      p) valorizzazione  di  percorsi  formativi  individualizzati  e
coinvolgimento degli alunni e degli studenti; 
      q) individuazione di percorsi  e  di  sistemi  funzionali  alla
premialita' e alla valorizzazione del merito  degli  alunni  e  degli
studenti; 
      r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua
seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza  o
di lingua non italiana, da organizzare anche  in  collaborazione  con
gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunita'  di
origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; 
      s) definizione di un sistema di orientamento». 
    Le istituzioni scolastiche che  offrono  percorsi  di  I.P.,  nei
limiti delle risorse  disponibili,  possono  stipulare  contratti  di
prestazioni  d'opera  di  esperti  del  mondo  del  lavoro  e   delle
professioni con una specifica e documentata esperienza  professionale
maturata nell'indirizzo di riferimento, soprattutto per l'ampliamento
dell'offerta  formativa,   con   particolare   riguardo   a   profili
professionali innovativi richiesti dal territorio. 
    I percorsi di I.P. assumono modelli organizzativi  e  metodologie
didattiche idonee a favorire l'integrazione tra  area  di  istruzione
generale e area  di  indirizzo,  attraverso  l'implementazione  delle
metodologie laboratoriali, non solo per consentire l'acquisizione  di
strumenti concettuali e di procedure applicative funzionali  a  reali
situazioni di lavoro da parte degli studenti, ma  anche  al  fine  di
permettere il conseguimento di risultati di  apprendimento  comuni  a
tutti i percorsi di cui al punto 1.1. 
    I percorsi di I.P. consentono  agli  studenti  di  sviluppare,  a
partire dall'esperienza in laboratorio e in contesti operativi reali,
le competenze, abilita' e conoscenze richieste dal mondo del lavoro e
delle professioni per assumere ruoli tecnici operativi  in  relazione
all'area delle attivita' economiche di riferimento, considerati nella
loro dimensione sistemica. E', quindi, necessaria l'adozione  di  una
pluralita' di attivita' didattiche in  laboratorio,  soprattutto  nel
biennio e, nel triennio, in misura  crescente  dal  terzo  al  quinto
anno, soprattutto in alternanza scuola/lavoro e,  ove  possibile,  in
apprendistato. 
    Le istituzioni scolastiche che  offrono  percorsi  di  I.P.  sono
chiamate  a  cogliere  l'evoluzione  delle  filiere  produttive   che
richiedono nuovi fabbisogni in termini di competenze e ad offrire una
risposta adeguata alle necessita' occupazionali. L'impianto del nuovo
ordinamento, in particolare del triennio, intende - in questo senso -
favorire stabili alleanze formative con il sistema produttivo,  anche
per rispondere alle sollecitazioni che  provengono  dalla  dimensione
internazionale. 
    L'interazione con il territorio e il mondo produttivo non e' solo
un metodo di lavoro; e' un fattore imprescindibile per l'elaborazione
del  Piano  triennale  dell'offerta  formativa.  Gli  strumenti   per
intrecciare la progettazione didattica della scuola con  i  piani  di
sviluppo locali e le esigenze formative degli  studenti  sono  quelli
offerti dall'autonomia didattica e  organizzativa,  arricchiti  dalle
opportunita' e dagli strumenti previsti dalla legge n. 107/2015,  per
superare  gli  stereotipi  di  un'interpretazione   sequenziale   del
rapporto tra teoria e pratica  e  del  primato  dei  saperi  teorici,
promuovendo una chiave di lettura che valorizzi i  diversi  stili  di
apprendimento degli studenti e offra risposte articolate alle domande
del mondo del lavoro e delle professioni, tale  da  far  percepire  i
saperi appresi come utili, significativi e riscontrabili nel reale. 
    L'attivita' didattica, svolta prevalentemente in  laboratorio,  e
l'apprendimento  in  alternanza  scuola  lavoro  e  in  apprendistato
valorizzano la cultura del lavoro, allo scopo di mettere lo  studente
in condizione di: 
      apprendere  in  modo  attivo,  coinvolgente,  significativo  ed
efficace; 
      compiere scelte orientate al cambiamento; 
      sviluppare  attitudini  all'auto-apprendimento,  al  lavoro  di
gruppo, alla formazione continua e all'auto-valutazione, valorizzando
l'apporto scientifico e tecnologico per la costruzione del sapere; 
      esercitare il rigore, l'onesta' intellettuale, la  liberta'  di
pensiero,  la  creativita',  la  collaborazione,  in  quanto   valori
fondamentali per la costruzione di una societa' aperta e democratica.
Tali valori, insieme ai principi ispiratori della Costituzione,  sono
alla base della convivenza civile. 
    La   metodologia    laboratoriale    consente    di    introdurre
progressivamente lo studente ai processi e ai contesti  produttivi  e
organizzativi  aziendali,  nonche'  alle  attivita'   economiche   di
riferimento.    Questa    metodologia,     insieme     all'alternanza
scuola-lavoro, costituisce  un  elemento  fondamentale  del  continuo
processo di  orientamento,  teso  a  favorire  la  riflessione  degli
studenti sulle scelte operate e le rende piu' fondate e consapevoli. 
    Le  istituzioni  scolastiche  che  offrono   percorsi   di   I.P.
partecipano al Sistema nazionale di valutazione  attivando  modalita'
per  l'auto-valutazione  dei  risultati  conseguiti,  secondo  quanto
previsto dal decreto del Presidente della  Repubblica  n.  80/2013  e
utilizzando gli strumenti adottati a livello nazionale.