Art. 17 
 
         Liberalizzazione della distribuzione dei carburanti 
 
  (( 1. I gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti  che
siano  anche  titolari  della  relativa  autorizzazione   petrolifera
possono liberamente rifornirsi da qualsiasi produttore o  rivenditore
nel  rispetto  della  vigente  normativa  nazionale  ed  europea.   A
decorrere dal 30 giugno  2012  eventuali  clausole  contrattuali  che
prevedano  per  gli  stessi  gestori  titolari  forme  di   esclusiva
nell'approvvigionamento  cessano  di  avere  effetto  per  la   parte
eccedente il 50 per cento della fornitura complessivamente pattuita e
comunque per la parte eccedente il 50 per cento di quanto erogato nel
precedente anno dal singolo punto  vendita.  Nei  casi  previsti  dal
presente comma le parti possono rinegoziare le condizioni  economiche
e l'uso del marchio. 
  2. Al fine di incrementare la concorrenzialita' e l'efficienza  del
mercato  anche  attraverso  una  diversificazione   nelle   relazioni
contrattuali tra i titolari  di  autorizzazioni  o  concessioni  e  i
gestori degli impianti di distribuzione carburanti, i commi da  12  a
14  dell'articolo  28  del  decreto-legge  6  luglio  2011,  n.   98,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio  2011,  n.  111,
sono sostituiti dai seguenti: 
  «12. Fermo restando quanto  disposto  dal  decreto  legislativo  11
febbraio 1998, n. 32, e successive modificazioni,  e  dalla  legge  5
marzo 2001, n. 57, in aggiunta agli attuali contratti di  comodato  e
fornitura  ovvero  somministrazione  possono  essere  adottate,  alla
scadenza dei contratti esistenti, o in qualunque momento con  assenso
delle parti, differenti tipologie contrattuali  per  l'affidamento  e
l'approvvigionamento degli impianti di distribuzione carburanti,  nel
rispetto delle normative nazionale e europea,  e  previa  definizione
negoziale di ciascuna tipologia  mediante  accordi  sottoscritti  tra
organizzazioni di rappresentanza dei  titolari  di  autorizzazione  o
concessione e dei gestori  maggiormente  rappresentative,  depositati
inizialmente presso il Ministero dello sviluppo  economico  entro  il
termine del 31 agosto 2012 e in caso di variazioni  successive  entro
trenta giorni dalla loro sottoscrizione. Nel caso  in  cui  entro  il
termine sopra richiamato non siano stati stipulati gli accordi di cui
al  precedente  periodo,  ciascuna  delle  parti  puo'  chiedere   al
Ministero dello  sviluppo  economico,  che  provvede  nei  successivi
novanta giorni, la definizione delle suddette tipologie contrattuali.
Tra le forme contrattuali di cui sopra potra'  essere  inclusa  anche
quella relativa a condizioni di vendita non in esclusiva relative  ai
gestori degli impianti per la distribuzione carburanti titolari della
sola licenza di esercizio, purche'  comprendano  adeguate  condizioni
economiche per la remunerazione degli  investimenti  e  dell'uso  del
marchio. 
  12-bis. Nel rispetto delle normative nazionale e  europea  e  delle
clausole contrattuali conformi alle tipologie di  cui  al  comma  12,
sono  consentite  le  aggregazioni  di   gestori   di   impianti   di
distribuzione di carburante finalizzate allo sviluppo della capacita'
di acquisto all'ingrosso di carburanti, di servizi di stoccaggio e di
trasporto dei medesimi. 
  12-ter. Nell'ambito del decreto legislativo da  emanare,  ai  sensi
dell'articolo 17 della legge 4 giugno 2010, n. 96,  per  l'attuazione
della direttiva 2009/119/CE del Consiglio, del 14 settembre 2009, che
stabilisce l'obbligo per gli Stati membri  di  mantenere  un  livello
minimo di scorte di petrolio greggio  e/o  di  prodotti  petroliferi,
sono altresi' stabiliti i criteri per la costituzione di  un  mercato
all'ingrosso dei carburanti. 
  13. In ogni momento i titolari degli impianti  e  i  gestori  degli
stessi, da soli o in societa' o cooperative, possono  accordarsi  per
l'effettuazione del riscatto degli  impianti  da  parte  del  gestore
stesso, stabilendo un indennizzo che tenga conto  degli  investimenti
fatti, degli ammortamenti in relazione  agli  eventuali  canoni  gia'
pagati, dell'avviamento e  degli  andamenti  del  fatturato,  secondo
criteri stabiliti con decreto del Ministero dello sviluppo economico. 
  14. I nuovi contratti di cui  al  comma  12  devono  assicurare  al
gestore  condizioni  contrattuali  eque  e  non  discriminatorie  per
competere nel mercato di riferimento». 
  3. I comportamenti posti in  essere  dai  titolari  degli  impianti
ovvero dai fornitori allo scopo di ostacolare, impedire  o  limitare,
in via di  fatto  o  tramite  previsioni  contrattuali,  le  facolta'
attribuite dal  presente  articolo  al  gestore  integrano  abuso  di
dipendenza economica, ai sensi e  per  gli  effetti  dell'articolo  9
della legge 18 giugno 1998, n. 192. 
  4.  All'articolo  28  del  decreto-legge  6  luglio  2011,  n.  98,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio  2011,  n.  111,
sono apportate le seguenti modificazioni: 
    a) il comma 8 e' sostituito dal seguente: 
  «8. Al fine di incrementare la concorrenzialita', l'efficienza  del
mercato e la qualita' dei  servizi  nel  settore  degli  impianti  di
distribuzione dei carburanti, e' sempre consentito in tali impianti: 
    a) l'esercizio dell'attivita' di somministrazione di  alimenti  e
bevande di cui all'articolo 5, comma 1, lettera b),  della  legge  25
agosto 1991, n. 287, fermo restando il rispetto delle prescrizioni di
cui all'articolo 64, commi 5 e 6, e  il  possesso  dei  requisiti  di
onorabilita' e professionali  di  cui  all'articolo  71  del  decreto
legislativo 26 marzo 2010, n. 59; 
    b)  l'esercizio  dell'attivita'  di  un  punto  di  vendita   non
esclusivo di quotidiani e periodici senza limiti  di  ampiezza  della
superficie dell'impianto e l'esercizio della rivendita  di  tabacchi,
nel  rispetto  delle  norme  e  delle   prescrizioni   tecniche   che
disciplinano lo svolgimento delle  attivita'  di  cui  alla  presente
lettera, presso gli impianti  di  distribuzione  carburanti  con  una
superficie minima di 500 mq; 
    c) la vendita di ogni bene e servizio, nel rispetto della vigente
normativa relativa  al  bene  e  al  servizio  posto  in  vendita,  a
condizione che l'ente proprietario o gestore della  strada  verifichi
il rispetto delle condizioni di sicurezza stradale»; 
    b) il comma 10 e' sostituito dal seguente: 
  «10. Le attivita' di cui al comma 8, lettere a), b) e c), di  nuova
realizzazione,  anche  se  installate  su  impianti  esistenti,  sono
esercitate  dai  soggetti  titolari  della   licenza   di   esercizio
dell'impianto di distribuzione di carburanti rilasciata  dall'ufficio
tecnico  di  finanza,  salvo  rinuncia  del  titolare  della  licenza
dell'esercizio medesimo, che puo' consentire a terzi  lo  svolgimento
delle  predette  attivita'.  Limitatamente  alle  aree  di   servizio
autostradali possono essere gestite anche da altri soggetti, nel caso
in cui tali  attivita'  si  svolgano  in  locali  diversi  da  quelli
affidati al titolare della licenza di esercizio. In  ogni  caso  sono
fatti salvi gli effetti delle convenzioni di subconcessione in  corso
alla data del  31  gennaio  2012,  nonche'  i  vincoli  connessi  con
procedure competitive in aree autostradali in  concessione  espletate
secondo  gli  schemi  stabiliti  dall'Autorita'  di  regolazione  dei
trasporti di cui all'articolo 37 del decreto-legge 6  dicembre  2011,
n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre  2011,
n. 214 »; 
    c) al comma 4 e' aggiunto,  in  fine,  il  seguente  periodo:  «I
comuni  non  rilasciano  ulteriori  autorizzazioni  o   proroghe   di
autorizzazioni relativamente agli impianti incompatibili»; 
    d) il comma 6 e' sostituito dal seguente: 
  «6. L'adeguamento di cui al comma 5 e' consentito a condizione  che
l'impianto sia compatibile sulla base dei criteri di cui al comma  3.
Per gli  impianti  esistenti  l'adeguamento  ha  luogo  entro  il  31
dicembre 2012. Il mancato adeguamento entro tale termine comporta una
sanzione  amministrativa  pecuniaria  da  determinare   in   rapporto
all'erogato dell'anno precedente, da un minimo di  1.000  euro  a  un
massimo di 5.000 euro per ogni mese di  ritardo  nell'adeguamento  e,
per  gli  impianti  incompatibili,  costituisce  causa  di  decadenza
dell'autorizzazione amministrativa di cui all'articolo 1 del  decreto
legislativo  11  febbraio  1998,  n.  32,   dichiarata   dal   comune
competente». 
  5. All'articolo 83-bis, comma 17, del decreto-legge 25 giugno 2008,
n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,  n.
133, sono aggiunte, in fine le  seguenti  parole:  «o  che  prevedano
obbligatoriamente  la  presenza  contestuale  di  piu'  tipologie  di
carburanti, ivi incluso il metano per autotrazione,  se  tale  ultimo
obbligo comporta ostacoli tecnici o oneri economici eccessivi  e  non
proporzionali alle finalita' dell'obbligo». 
  6. Al metano per autotrazione  e'  riconosciuta  la  caratteristica
merceologica di carburante. 
  7. Agli impianti di distribuzione del metano  per  autotrazione  si
applicano le disposizioni dell'articolo 1 del decreto legislativo  11
febbraio 1998, n. 32, e  successive  modificazioni,  e  dell'articolo
83-bis, commi 17 e 18, del decreto-legge  25  giugno  2008,  n.  112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. 
  8. Il Ministro dello  sviluppo  economico,  sentita  la  Conferenza
unificata di cui all'articolo 8 del  decreto  legislativo  28  agosto
1997, n. 281, e successive  modificazioni,  con  decreto  da  emanare
entro tre mesi dalla  data  di  entrata  in  vigore  della  legge  di
conversione del presente decreto, stabilisce i principi generali  per
l'attuazione  dei  piani  regionali  di  sviluppo  della  rete  degli
impianti di distribuzione del  metano,  nel  rispetto  dell'autonomia
delle regioni e degli  enti  locali.  I  piani,  tenuto  conto  dello
sviluppo del mercato di tale carburante e dell'esistenza di  adeguate
reti di gasdotti, devono prevedere la semplificazione delle procedure
di  autorizzazione  per  la  realizzazione  di  nuovi   impianti   di
distribuzione del metano e per l'adeguamento di quelli esistenti. 
  9. Al fine di favorire  e  promuovere  la  produzione  e  l'uso  di
biometano come carburante per autotrazione, come previsto dal decreto
legislativo 3 marzo 2011, n. 28, anche in realta' geografiche dove la
rete del metano non  e'  presente,  i  piani  regionali  sul  sistema
distributivo dei carburanti prevedono per i comuni la possibilita' di
autorizzare con iter semplificato la  realizzazione  di  impianti  di
distribuzione  e  di  rifornimento  di  biometano  anche  presso  gli
impianti di produzione di biogas, purche' sia garantita  la  qualita'
del biometano. 
  10. Il Ministro dell'interno, di concerto  con  il  Ministro  dello
sviluppo economico, con decreto da adottare entro tre mesi dalla data
di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto,
nel rispetto degli standard di sicurezza e della normativa tecnica in
vigore  a  livello   dell'Unione   europea   nonche'   nel   rispetto
dell'autonomia delle regioni e degli enti locali, individua criteri e
modalita' per: 
    a) l'erogazione self-service negli impianti di distribuzione  del
metano e del GPL e presso gli impianti di compressione  domestici  di
metano; 
    b) l'erogazione contemporanea di  carburanti  liquidi  e  gassosi
(metano e GPL) negli impianti di rifornimento multiprodotto. 
  11. L'Autorita' per l'energia elettrica e il gas, coerentemente con
gli indirizzi del Ministro dello sviluppo economico stabiliti per  la
diffusione del metano per autotrazione, entro  novanta  giorni  dalla
data  di  entrata  in  vigore  del  presente  decreto  adotta  misure
affinche' nei codici di rete e di distribuzione  di  cui  al  decreto
legislativo 23 maggio 2000, n.  164,  siano  previste  modalita'  per
accelerare  i  tempi  di  allacciamento   dei   nuovi   impianti   di
distribuzione di metano per uso autotrazione alla rete di trasporto o
di  distribuzione  di  gas,  per  ridurre   gli   stessi   oneri   di
allacciamento, in particolare per le aree dove  tali  impianti  siano
presenti in misura limitata, nonche' per la  riduzione  delle  penali
per i superi di capacita' impegnata previste per gli stessi impianti. 
  12. All'articolo 167 del codice della  strada  di  cui  al  decreto
legislativo 30 aprile  1992,  n.  285,  sono  apportate  le  seguenti
modificazioni: 
    a) dopo il comma 2 e' inserito il seguente: 
  «2-bis. I veicoli di cui al comma 2, se ad alimentazione  esclusiva
o doppia a metano, GPL, elettrica e  ibrida  e  dotati  di  controllo
elettronico  della  stabilita',  possono  circolare  con  una   massa
complessiva a pieno carico che non superi del  15  per  cento  quella
indicata nella carta di  circolazione,  purche'  tale  eccedenza  non
superi il limite del 5 per cento della predetta massa indicata  nella
carta di circolazione piu' una tonnellata. Si applicano  le  sanzioni
di cui al comma 2»; 
    b) dopo il comma 3 e' inserito il seguente: 
  «3-bis. I veicoli di cui al comma 3, se ad alimentazione  esclusiva
o doppia a metano, GPL, elettrica e  ibrida  e  dotati  di  controllo
elettronico  della  stabilita',  possono  circolare  con  una   massa
complessiva a pieno carico che non superi del  15  per  cento  quella
indicata nella carta di circolazione. Si applicano le sanzioni di cui
al comma 3»; 
    c) al comma 5 e' aggiunto, in  fine,  il  seguente  periodo:  «La
medesima sanzione si applica anche nel caso in cui un autotreno o  un
articolato sia costituito da un veicolo trainante  di  cui  al  comma
2-bis: in tal caso l'eccedenza di massa  e'  calcolata  separatamente
tra i veicoli del complesso applicando le tolleranze di cui al  comma
2-bis per il veicolo trattore  e  il  5  per  cento  per  il  veicolo
rimorchiato.»; 
    d) dopo il comma 10 e' inserito il seguente: 
  «10-bis. Per i veicoli di cui al comma 2-bis l'eccedenza  di  massa
ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui al  comma  10  e'
pari al valore minimo fra il 20 per cento e 10  per  cento  piu'  una
tonnellata della massa complessiva  a  pieno  carico  indicata  sulla
carta di circolazione». 
  13. All'articolo 62 del codice  della  strada  di  cui  al  decreto
legislativo n. 285 del 1992 il comma 7-bis e' abrogato. 
  14. Le pubbliche amministrazioni centrali, gli enti  e  istituzioni
da esse dipendenti o controllati e i gestori di servizi  di  pubblica
utilita',  al  momento  della  sostituzione  del   rispettivo   parco
autoveicoli prevedono due lotti merceologici specifici distinti per i
veicoli alimentati a metano e per i veicoli  a  GPL.  Dall'attuazione
del presente articolo non devono derivare nuovi o  maggiori  oneri  a
carico della finanza pubblica. ))