(Allegato III) (parte 2)
  Come tale, essa e' perfettamente in grado di far fronte alla futura
domanda di conversioni,  di  nuove  navi  a  propulsione  con  GNL  o
"GNL-Ready" grazie alle competenze tecnologiche e  all'esperienza  di
cui dispongono gia' oggi i cantieri  navali  nazionali,  la  relativa
"supplychain" e la filiera nazionale del criogenico. 
  Le tecnologie disponibili consentono inoltre tutta  la  gradualita'
necessaria  per  passare  da  una  fase  "Dual-  Fuel"  fino  all'uso
esclusivo del GNL, garantendo la flessibilita' operativa necessaria a
consentire la sostenibilita' economico e finanziaria della  soluzione
metano liquido. 
  Esaminando l'attuale "orderbook" e la flotta di navi a  propulsione
GNL, emerge infatti che la grande maggioranza delle navi in questione
fa capo a societa' armatoriali operanti in aree SECA o in  paesi  che
comunque offrono una qualche forma di sostegno all'investimento nelle
tecnologie del gas. 
  Con  riferimento  a  quanto  richiamato  sopra  relativamente  alla
necessita' di prevedere strumenti  che  incentivino  il  rinnovamento
della flotta, possono essere presi in considerazione molti  strumenti
sebbene  sia  opportuno  sottolineare  che  tali  misure  non  devono
comportare: 
  • distorsioni della concorrenza; 
  • introduzione di nuovi  limiti  di  eta'  delle  navi  (a  livello
nazionale); 
  •  obblighi  per  le   imprese   ad   effettuare   gli   interventi
incentivabili. 
  Come indicato da fonti autorevoli (CENSIS) il sostegno  finanziario
al settore marittimo portuale consentirebbe di  attivare  un  circolo
virtuoso  che,  grazie  al  rinnovamento   della   flotta   ed   alla
realizzazione di nuove infrastrutture, avrebbe significative ricadute
in termini di reddito e occupazione. 
 
  5.11 SICUREZZA DELLO STOCCAGGIO E DISTRIBUZIONE 
 
  5.11.1 Quadro di riferimento tecnico normativo 
  Nell'ambito della sicurezza, dello stoccaggio e della distribuzione
del GNL sono rilevanti per lo sviluppo  del  GNL  quale  combustibile
marino: 
  • i depositi e i serbatoi di  stoccaggio  installati  nei  porti  o
nelle loro immediate vicinanze dove tali depositi possano rifornire o
essere riforniti da navi gasiere o  unita'  di  ridotto  tonnellaggio
quali bettoline; 
  • i relativi  collegamenti,  diversi  dalle  reti  di  trasporto  e
distribuzione del gas naturale, che consentono l'ingresso e  l'uscita
dai depositi/serbatoi  di  GNL  fino  all'utilizzo  finale,  quali  i
collegamenti tra i  depositi  nei  porti  e  le  navi/bettoline  e  i
collegamenti diretti tra due o piu' depositi di GNL; 
  • i componenti e gli  accessori  necessari  al  deposito  quali  ad
esempio valvole, strumenti di misura, raccordi flessibili,  giunti  e
pompe. 
  Dal punto di vista degli standard di sicurezza, per  garantire  una
crescita coerente del settore del GNL e' necessario tener conto delle
normative esistenti e individuare le loro  eventuali  implementazioni
necessarie. E' necessario anche tener conto  degli  aspetti  relativi
alla formazione del personale. 
  Un quadro di riferimento  tecnico  e  normativo  chiaro  e  stabile
nell'ambito della sicurezza dello stoccaggio  e  della  distribuzione
del GNL per i vari usi e' fondamentale  per  garantire  una  crescita
coerente ed uniforme del  settore  e  va  analizzato  partendo  dalle
normative   esistenti   e   dall'individuazione    delle    eventuali
implementazioni necessarie. 
  Le tematiche correlate con la sicurezza delle installazioni del GNL
sono legate alle caratteristiche del prodotto,  all'osservanza  della
normativa tecnica e alla formazione del personale addetto. 
  Da cio' discende che gli aspetti di sicurezza legati  al  GNL  sono
quelli riconducibili ad un liquido criogenico e quelli  riconducibili
al gas naturale (in particolare potenziali  rischi  di  incendio  e/o
esplosione) e sono  intrinsecamente  correlati  alle  caratteristiche
chimico-fisiche del GNL e del GN e alle modalita' di  "conservazione"
che permettono al GNL di  essere  stoccato  allo  stato  liquido  per
essere utilizzato in un  secondo  tempo  o  tal  quale  oppure,  dopo
rigassificazione, come GN. 
  Per  quanto  riguarda  le  proprieta'  del  GNL,  sebbene  il   suo
principale costituente sia il metano, nel valutarne il  comportamento
va considerato che il GNL non e' metano puro  e  che  quindi  le  sue
proprieta' variano in funzione della composizione del GNL stesso. 
  L'infiammabilita' in aria del GNL varia durante  l'evaporazione  in
funzione  della  composizione  del  prodotto  di  partenza  e   della
differente velocita' di evaporazione dei componenti  la  miscela.  La
composizione del GNL varia in funzione della composizione del  GN  da
cui ha tratto origine e dai successivi processi  di  purificazione  e
liquefazione; va ricordato che, a sua volta, la composizione  del  GN
di partenza varia in funzione della sua provenienza (area  geografica
di produzione). 
  Per quanto riguarda i limiti di infiammabilita', La  Norma  UNI  EN
1160, la cui edizione vigente risale al  1998  (recepimento  italiano
dell'omologa norma EN del 1996, confermata nel 2011 dal CEN TC  282),
riporta per il metano i tradizionali  limiti  di  infiammabilita'  in
aria, pari al 5% per il limite inferiore  e  al  15%  per  il  limite
superiore. La Tabella 6.1 riporta, per i principali composti presenti
nel GNL, i limiti di  infiammabilita'  (inferiore  e  superiore)  per
singolo   componente   estratti   dalla    Norma    CEI-EN    61779-1
"Apparecchiature elettriche per la rilevazione e  la  misura  di  gas
combustibili. Parte 1: Prescrizioni  generali  e  metodi  di  prova",
nella quale  tali  limiti  vengono  riportati  quali  indicativi  per
l'effettuazione delle prove specifiche relative alle  apparecchiature
elettriche per  la  rilevazione  e  la  misura  di  gas  combustibili
(previste dalla norma medesima). Anche documenti  elaborati  dal  CIG
(Comitato Italiano Gas), quali le vigenti edizioni della Linea  Guida
7 CIG "Classificazione delle dispersioni di gas" e della Linea  Guida
16 CIG "Esecuzione delle ispezioni programmate  e  localizzate  della
dispersione sulla rete di distribuzione per gas con densita'  ≤0.8  e
con densita' >0.8", sono stati  revisionati  facendo  riferimento  ai
limiti di infiammabilita' riportati nella Norma CEI-EN 61779-1. 
 
Tabella 5: Caratteristiche di infiammabilita' (Norma CEI-EN 61779-1) 
    

=====================================================================
|             |    Limite    |    Limite    |        |              |
|             | inferiore di | superiore di |        |              |
|             |  infiamma-   |  infiamma-   |        |              |
|             |  bilita' (%  |  bilita' (%  | Flash  |   Temp. di   |
|             |   volume)    |   volume)    | Point  |  ignizione   |
+=============+==============+==============+========+==============+
|Metano       |     4,40     |     17,0     |        |     537      |
+-------------+--------------+--------------+--------+--------------+
|Etano        |     2,50     |     15,5     |        |     515      |
+-------------+--------------+--------------+--------+--------------+
|Propano      |     1,7      |     10,9     |-104 gas|     470      |
+-------------+--------------+--------------+--------+--------------+
|n-Butano     |     1,40     |     9,3      |- 80 gas|     372      |
+-------------+--------------+--------------+--------+--------------+
|i-Butano     |     1,3      |     9,8      |  gas   |     460      |
+-------------+--------------+--------------+--------+--------------+
|Pentano      |              |              |        |              |
|(miscela di  |              |              |        |              |
|isomeri)     |     1,40     |     7,8      |  -40   |     258      |
+-------------+--------------+--------------+--------+--------------+

    
  Il GNL si differenzia dal  GPL  (Gas  di  Petrolio  Liquefatto)  in
quanto il GPL  e'  una  miscela  di  gas  liquefatti  che  hanno  una
temperatura critica  molto  superiore  alla  temperatura  ambiente  e
quindi possono essere liquefatti per compressione,  raffreddamento  o
per compressione seguita da raffreddamento. Alla  temperatura  di  15
°C, in funzione della composizione  della  miscela  stoccata,  i  GPL
hanno tensioni di vapore tra 1.5 e 4 bar;  i  GPL  sono  stoccati  in
recipienti di  acciaio  al  carbonio  non  coibentati  con  pressioni
massime raggiungibili fino a 30 bar. Il comportamento di una nube  di
gas prodotta da GNL  varia  al  variare  della  temperatura  del  gas
evaporato dalla massa liquida. A temperature basse il gas ha densita'
maggiore dell'aria e permane in prossimita' della  pozza  liquida  ma
all'aumentare della temperatura il gas  diviene  meno  denso  e  piu'
leggero dell'aria. 
  Le caratteristiche fisiche evidenziano grandi differenze tra GPL  e
GNL. Tali differenze si concretizzano in  norme  di  sicurezza  e  di
costruzione distinte (si vedano le nuove guide  tecniche  dei  Vigili
del Fuoco per gli stoccaggi di GNL) e in applicazioni  complementari,
con il GNL rivolto a taglie di utenza  molto  superiori  rispetto  al
GPL: un esempio evidente e' nell'ambito del trasporto  stradale  dove
il GPL si indirizza all'alimentazione di veicoli  leggeri  mentre  il
GNL all'alimentazione di mezzi pesanti. 
 
  5.11.2 Fenomeni fisici associabili al GNL 
  Nella Norma UNI EN 1160 viene fatta  menzione  di  tre  particolari
specifici   fenomeni   fisici,   con   differenti   probabilita'   di
accadimento, che possono essere ricondotti al GNL: 
  • Rollover: fenomeno per il quale grandi quantita' di  gas  possono
essere prodotte in un serbatoio di GNL in breve tempo. Il fenomeno e'
dovuto al formarsi nel serbatoio di due  strati  di  GNL  a  densita'
diversa e ai relativi moti convettivi  che  si  innescano  tra  detti
strati. Tali moti causano  una  evaporazione  del  GNL  e  quindi  un
incremento della pressione nel serbatoio  stesso  che  va  tenuta  in
debita considerazione in fase di progetto del serbatoio. 
  •  RPT  (Rapida  Transizione  di  Fase):  quando  due   liquidi   a
temperatura differente vengono a contatto, possono generarsi reazioni
esplosive  in  determinate  circostanze.  Questo  fenomeno,  chiamato
rapida transizione di fase (RTP), puo' verificarsi quando  vengono  a
contatto il GNL e l'acqua. 
  • Bleve: qualsiasi liquido al suo punto di ebollizione  o  ad  esso
prossimo e al di sopra  di  una  certa  pressione,  evapora  in  modo
estremamente rapido se rilasciato  improvvisamente.  Il  fenomeno  va
considerato a livello di progetto delle valvole di  sicurezza  e  del
confinamento della perdita 
  Occorre tuttavia sottolineare che la  corretta  applicazione  delle
vigenti disposizioni legislative e delle  norme  tecniche  di  specie
minimizzano molto la probabilita' di accadimento  di  detti  fenomeni
sino a renderli pressoche' trascurabili. 
  Per  quanto  riguarda  la  progettazione  e'   inoltre   importante
segnalare che  la  maggior  parte  delle  norme  UNI  EN  e  UNI  ISO
applicabili al settore criogenico escludono il GNL dal proprio  campo
di applicazione; quindi tali norme non possono  essere  applicate  in
similarita' quando il fluido criogenico e' il GNL, ma sono  necessari
ulteriori  approfondimenti  e   aggiornamenti   normativi.   Esistono
comunque molte norme tecniche  dedicate  specificamente  al  GNL  che
approfondiscono molti degli aspetti costruttivi e di sicurezza. 
  Uno degli aspetti tecnico/costruttivi particolarmente importante ai
fini della sicurezza e' la scelta dei materiali da utilizzare:  nella
Norma UNI EN 1160 viene dedicato un  intero  paragrafo  ai  materiali
utilizzabili  (vengono  riportati  degli   elenchi   non   esaustivi)
nell'industria del  GNL  in  quanto  "la  maggior  parte  dei  comuni
materiali da costruzione si rompono,  con  frattura  fragile,  quando
vengono  esposti  a  bassissime  temperature.  In   particolare,   la
tenacita' a frattura dell'acciaio al carbonio  e'  molto  bassa  alla
temperatura tipica del GNL (-160 °C). Per i materiali utilizzati  che
sono a contatto con il GNL deve essere verificata la resistenza  alla
"frattura fragile". 
 
  5.12 FORMAZIONE, INFORMAZIONE, ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE  ADIBITO
AL GNL 
  Da  quanto  gia'  analizzato  risulta  evidente  che   un   aspetto
fondamentale per garantire la sicurezza delle attivita' associate  al
GNL e' la diffusione  di  una  corretta  formazione,  informazione  e
addestramento del personale addetto all'esercizio e manutenzione  dei
depositi di GNL oltre che delle persone che utilizzano  il  GNL,  per
esempio come carburante. 
  Programmi formativi del personale addetto alla  movimentazione  del
prodotto, per esempio addetti allo scarico del  prodotto  presso  gli
impianti di utenza, potrebbero rappresentare un  utile  strumento  di
conoscenza delle tematiche di sicurezza associate alle operazioni  di
travaso del prodotto con notevoli risvolti  per  la  sicurezza  delle
operazioni.  Tali  programmi  formativi  dovrebbero   affrontare   le
precauzioni generali per il corretto svolgimento delle operazioni  di
travaso e gli aspetti legati al comportamento  del  GNL  in  caso  di
fuoriuscita nonche'  le  necessarie  azioni  per  la  gestione  delle
eventuali emergenze nelle fasi di trasferimento del prodotto. Infine,
un'adeguata preparazione deve essere  prevista  per  gli  utenti  che
intendono utilizzare il GNL come carburante per  i  propri  mezzi  di
trasporto e, in questo caso, ad essi dovrebbe essere indirizzata  una
formazione  specifica  sulle  metodologie  di  rifornimento   e   sui
comportamenti da adottare in caso di eventuale emergenza. 
 
  5.13 ACCETTABILITA' SOCIALE DELLE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE 
  L'accettabilita' sociale delle infrastrutture energetiche,  sia  di
grandi che di piccole dimensioni, da parte delle comunita'  locali  e
dell'opinione pubblica, e' uno  dei  fattori  condizionanti  la  loro
realizzazione. La  Strategia  Energetica  Nazionale  del  marzo  2013
riconosce  che  questa  dinamica  condiziona   in   molti   casi   la
realizzazione di interventi prioritari per le  politiche  energetiche
ed ambientali, e che e' necessario adottare le iniziative che possano
prevenire e minimizzare i conflitti attorno  sia  alle  politiche  di
sviluppo delle  infrastrutture  energetiche  che  durante  i  singoli
procedimenti autorizzativi. 
  La  capacita'  di  comprendere,  prevenire  e  interagire  con   le
dinamiche di  conflitto  ambientale  che  si  sviluppano  intorno  ai
progetti di realizzazione di infrastrutture energetiche da parte  dei
diversi attori pubblici e privati, coinvolti, e' un fattore  cruciale
ancora fortemente sottovalutato. Tale capacita' chiama  in  causa  il
rapporto delle imprese con il territorio in cui operano e, in  questa
prospettiva, l'uso che viene fatto degli strumenti di  comunicazione,
informazione e partecipazione che in alcuni casi sono previsti  nella
normativa dei procedimenti autorizzativi. 
  L'attenzione all'uso preventivo degli strumenti  di  comunicazione,
informazione  e  partecipazione  anche  quando  non  previsti   dalle
normative in materia di tutela ambientale e rischio  industriale  nei
processi  autorizzativi  per  le  infrastrutture   energetiche   puo'
costituire quindi  un  supporto  di  cui  tenere  conto  anche  nello
sviluppo delle infrastrutture per la filiera del GNL per usi finali. 
  La principale tematica, gia' emersa nell'esperienza italiana, sotto
il profilo dell'accettabilita' sociale che  caratterizza  la  filiera
del GNL  e'  quella  del  rischio  incidentale  in  connessione  alle
dinamiche  di   conflitto   ambientale   relative   ai   procedimenti
autorizzativi dei terminali di rigassificazione di GNL. 
  Cio' e' collegato al fatto che il GNL, quando presente in quantita'
superiore alle 50 tonnellate, rientra tra le sostanze  oggetto  delle
norme in materia di controllo dei  pericoli  di  incidenti  rilevanti
connessi a determinate sostanze pericolose. Appare utile  evidenziare
quindi che  la  quasi  totalita'  degli  impianti  a  servizio  della
distribuzione finale del  GNL  saranno  costituiti  da  stoccaggi  di
capacita' inferiore a tale limite. 
  E' quindi il tema del rischio incidentale  nella  catena  logistica
del GNL quello su cui e' necessario  concentrare  l'attenzione  nelle
attivita' preventive di comunicazione, informazione e  partecipazione
connesse alla realizzazione e alla gestione delle  diverse  tipologie
di infrastrutture e mezzi interessati. 
  Gli aspetti  della  normativa  UE  su  controllo  del  pericolo  di
incidenti   rilevanti   con   sostanze    pericolose    sono    stati
significativamente rafforzati.  Anche  se  riferiti  solo  ai  grandi
terminali GNL, sono molto rilevanti,  in  materia  di  accettabilita'
sociale, gli strumenti messi in campo dall'UE  e  dall'Italia  per  i
progetti che ricadono  tra  i  progetti  di  interesse  comune  (PCI)
secondo il regolamento UE  n.  347/2013  sugli  orientamenti  per  le
infrastrutture energetiche transeuropee. Per i PCI la UE  ha  chiesto
uno sforzo rilevante ai paesi membri  per  snellire  e  rafforzare  i
procedimenti autorizzativi  di  questa  tipologia  di  infrastrutture
energetiche. 
  Il Governo italiano ha dato adempimento a quanto previsto dall'art.
9 del Regolamento UE n. 347/2013 con  la  pubblicazione  del  Decreto
Ministeriale 11  febbraio  2015  con  il  quale  il  Ministero  dello
sviluppo economico ha approvato il "Manuale delle  procedure  per  il
procedimento di rilascio delle autorizzazioni applicabili ai progetti
di interesse comune". Il manuale recepisce tutti gli aspetti previsti
dalla normativa e dagli orientamenti UE in materia di  trasparenza  e
partecipazione del pubblico nei procedimenti autorizzativi dei PCI. 
  Le  novita'  normative  in  materia  di   rischio   industriale   e
procedimenti   autorizzativi   dei   PCI   inerenti    la    tematica
dell'accettabilita'   sociale   delle   infrastrutture   quindi   non
coinvolgono direttamente le  tipologie  prevalenti  di  impianti  che
dovranno essere realizzati per lo sviluppo della  filiera  degli  usi
finali del GNL ma  costituiscono  un  riferimento  utile  anche  come
orientamenti e linee guida  nella  gestione  delle  problematiche  di
accettabilita' sociale. 
  Nel caso dei piccoli e medi impianti di  stoccaggio  del  GNL,  non
necessariamente dotati  di  funzioni  di  rigassificazione,  il  tema
dell'accettabilita'   sociale   deve   essere    quindi    affrontato
adeguatamente,    fermo    restando    che    il    "track    record"
dell'incidentalita' del GNL a livello globale, nei  settori  dove  da
anni e' diffuso il trasporto e  utilizzo  del  prodotto  (molte  navi
gasiere per il trasporto del  GNL  utilizzano  il  boil-off  gas  per
alimentare i motori principali della nave) e' di assoluto primato per
quasi totale assenza di eventi  incidentali,  come  testimoniato  dai
piu' recenti studi che hanno raccolto evidenza su questo tema (studio
DMA, North European LNG Infrastructure). 
 
  5.14 RUOLO DEGLI STRUMENTI DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE 
  Il primo passo per favorire la creazione delle migliori  condizioni
sotto il  profilo  dell'accettabilita'  per  la  realizzazione  delle
singole infrastrutture previste dalla strategia sull'utilizzo del GNL
e'  stato  quello  di  sottoporre  al  pubblico  interessato  i  suoi
obiettivi  ed  i  suoi  contenuti  ad  una  fase   di   informazione,
consultazione  e  partecipazione  pubblica,   preventiva   alla   sua
definitiva  approvazione.  Nella  prevenzione  delle   dinamiche   di
conflitto ambientale gli obiettivi degli strumenti di informazione  e
partecipazione  da  utilizzare  nei  procedimenti  autorizzativi   di
singoli progetti sono: 
  • informare il pubblico interessato fin dalla fase ideativa 
  • comprendere prospettive, preoccupazioni, valori e conoscenze  del
pubblico interessato 
  • tenere conto  delle  indicazioni  del  pubblico  interessato  nel
processo decisionale 
  • influenzare l'impostazione del progetto 
  • aumentare la fiducia del pubblico interessato 
  • migliorare la trasparenza e responsabilizzazione  nella  gestione
del processo decisionale 
  • ridurre il conflitto. 
  Gli strumenti di informazione e partecipazione devono prevedere: 
  • un approccio il piu' possibile preventivo nell'attivazione  degli
strumenti e  delle  iniziative  prima  dell'attivazione  formale  del
procedimento autorizzativo; 
  • un  atteggiamento  nell'uso  degli  obblighi  di  informazione  e
partecipazione che non sia burocratico e formalistico; 
  • un approccio condiviso da parte dell'impresa proponente  e  della
pubblica amministrazione responsabile del procedimento autorizzativo,
nell'uso degli strumenti di informazione e partecipazione. 
  Allo stato attuale le piccole e medie  infrastrutture  legate  allo
sviluppo della filiera del GNL ancora poco diffuse e conosciute,  non
costituiscono oggetto  di  dinamiche  di  conflitto  ambientale  come
accaduto nel caso dei grandi terminali di approdo delle navi  gasiere
per lo stoccaggio e rigassificazione del GNL. L'obiettivo  e'  quindi
mettere in atto tutte  le  azioni  che  possano  creare  le  migliori
condizioni di accettabilita' sociale nello sviluppo delle filiera del
GNL fornendo a tutti  gli  attori  pubblici  e  privati  strumenti  e
indirizzi  utili  sia  a  prevenire  criticita'  legate   a   mancata
informazione  del  pubblico  interessato  che  alla  gestione   delle
potenziali dinamiche di  conflitto  nella  realizzazione  di  singole
infrastrutture. 
 
  5.15 SITO WEB NAZIONALE PER L'INFORMAZIONE SULLA FILIERA DEL GNL 
  Il  Ministero  dello  sviluppo  economico  attivera'  un  sito  web
dedicato alla informazione sulla filiera del GNL da configurare  come
hub unico informativo sia da parte delle articolazioni della pubblica
amministrazione  centrale  e  locale  coinvolte,  che  delle  imprese
interessate. Il sito dovra'  avere  un'impostazione  di  divulgazione
tecnico scientifica in  modo  da  costituire  uno  strumento  per  la
diffusione  di  una  corretta  informazione  sul  prodotto  e   sulle
infrastrutture di stoccaggio e distribuzione.  La  definizione  e  lo
sviluppo   degli   argomenti   potra'   essere   condiviso   con   le
Amministrazioni e con i settori industriali coinvolti, per il tramite
delle  associazioni  di  riferimento  che  potranno  raccogliere   le
informazioni fornendo un quadro generale del settore. 
  Si indicano di seguito i principali contenuti del sito 
  •  Illustrazione  dei  contenuti  (obiettivi  e  strumenti)   della
strategia sull'utilizzo del GNL in Italia 
  •  Materiale  divulgativo  di  base  sul  GNL   e   sulle   diverse
articolazioni tecnologiche della filiera. 
  • Link  ai  siti  e  alle  pagine  web  dedicate  delle  principali
articolazioni istituzionali coinvolte nella filiera  del  GNL  (VVFF,
MATTM, MIT, Capitanerie  di  porto,  Regioni,  Stazione  sperimentale
combustibili) 
  • Raccolta di documenti inerenti  la  Legislazione  (comunitaria  e
nazionale) e le disposizioni amministrative rilevanti per la  filiera
del GNL. 
  • Normative tecniche di riferimento per la filiera del GNL 
  • Documentazione sugli sviluppi della  filiera  del  GNL  in  altri
paesi a partire da quelli dell'UE 
  • Descrizione dei benefici ambientali 
  • Descrizione dei punti di forza del GNL 
  • Descrizione delle filiere di utilizzo 
  • Il sito dovrebbe  fornire  direttamente  (o  rendere  accessibili
tramite link) informazioni al pubblico interessato sulle tematiche di
tutela  ambientale  e   prevenzione   del   rischio   di   incidenti,
evidenziando gli strumenti tecnici e  gestionali  che  consentono  di
gestire le attivita' della distribuzione del GNL in sicurezza. 
  • Nel caso di impianti sottoposti  a  procedure  autorizzative  che
prevedono obblighi informativi verso il pubblico interessato il  sito
dovra' rendere direttamente disponibile o accessibile (tramite  link)
la  documentazione  pubblica  presente  nei  siti   delle   autorita'
competenti e delle imprese interessate. 
  • Nel caso di impianti sottoposti a procedure autorizzative che non
prevedono obblighi informativi verso il pubblico interessato il  sito
puo'  rendere  disponibile  degli  schemi  descrittivi  generali   di
carattere divulgativo  delle  principali  tipologie  infrastrutturali
(esempio il distributore di GNL per mezzi pesanti), delle  specifiche
problematiche di rischio, dei regimi autorizzativi  specifici,  e  le
specifiche misure di prevenzione richieste dalla normativa. 
  • Il sito puo' anche essere utilizzato come uno  strumento  per  le
Autorita' competenti per fornire  una  risposta  pubblica  a  quesiti
ricevuti, con risposte preventivamente  condivise  in  ambito  di  un
coordinamento  tecnico  nazionale,  anche  con  la   presenza   delle
associazioni interessate. 
 
  5.16 ESAME DELLA CONTRATTUALISTICA ESISTENTE IN ALTRI PAESI 
  L'analisi della contrattualistica  ad  oggi  presente  negli  altri
Paesi (quali ad  esempio  Spagna,  Belgio,  Francia,  Olanda)  per  i
servizi Small Scale LNG fa emergere la necessita' di favorire in modo
organico lo sviluppo del nuovo segmento di  business  e  dell'attuale
quadro normativo. La scelta effettuata e' che le modalita' di offerta
dei nuovi servizi di Small Scale LNG, in un  quadro  di  competizione
tra diverse scelte logistiche e di strutturazione della  filiera  non
possano  che  essere   effettuate   senza   vincoli   di   unbundling
proprietario, cosi' come gia' avviene per i carburanti tradizionali. 
 
  5.17 IMPIANTI DI LIQUEFAZIONE DI TAGLIA RIDOTTA 
  Tenuto conto della distribuzione capillare  di  gas  naturale  gia'
esistente in Italia puo' assumere interesse in alcuni casi  anche  la
soluzione basata su impianti di  liquefazione  di  piccola  (4.000  -
20.000 ton per anno) e media taglia (20.000 - 100.000 ton  per  anno)
che siano progettati per rimuovere i  componenti  accessori  del  gas
naturale ed elementi pesanti ad  un  livello  tale  da  garantire  la
liquefazione del  gas  in  modo  sicuro.  Le  attuali  tecnologie  di
liquefazione per questa tipologia di impianti hanno  creato  numerose
opportunita' nelle applicazioni sia off-shore che on-shore. A seconda
della qualita' del gas disponibile e della capacita' dell'impianto, i
diversi sistemi necessari alla liquefazione possono variare da caso a
caso. Tra i vantaggi comuni ai diversi  impianti  si  evidenziano  in
particolare la disponibilita' ed affidabilita' della  tecnologia,  la
possibilita' di funzionamento  senza  presidio  e  la  modularita'  e
facilita' di ricollocazione. 
 
  5.18 UTILIZZO DEL GNL NELLA REGIONE SARDEGNA 
  Un progetto di elevata rilevanza per  l'impiego  del  gas  naturale
liquefatto (GNL) puo' essere costituito  dalla  metanizzazione  della
Sardegna, tematica di grande interesse da parte della Regione,  tanto
da essere inserita nel Piano energetico e ambientale sardo 2014-2020.
Cio' anche a seguito dalle difficolta' di realizzazione del  progetto
GALSI (gasdotto di collegamento dall'Algeria all'Italia via  Sardegna
e  con  approdo  a  Piombino)  dovute  sia   alla   riduzione   delle
esportazioni di gas naturale dall'Algeria che al suo elevato costo di
realizzazione. Di conseguenza, vari operatori hanno proposto  diversi
progetti alternativi, alcuni dei quali presentati al Ministero  dello
sviluppo economico anche nell'ambito  dei  loro  piani  decennali  di
sviluppo delle reti del gas naturale. 
  Detti progetti, tra loro alternativi, sono: 
  Tubazione di collegamento sottomarina e dorsale sarda: il  progetto
utilizzerebbe in  senso  inverso  il  tracciato  del  progetto  GALSI
ricadente nel territorio italiano, ovvero senza la tratta  Algeria  -
Sardegna, e, partendo dalla costa toscana (Piombino), approderebbe ad
Olbia per poi proseguire fino a Cagliari attraverso  una  dorsale  da
realizzare lungo l'isola da Olbia a Cagliari; tale opera: 
  • si configurerebbe come  un'estensione  della  rete  nazionale  di
trasporto del gas naturale; 
  •  richiederebbe  un  tempo  di  realizzazione  di  circa  4   anni
dall'ottenimento dell'autorizzazione; 
  • sarebbe dimensionata per  la  potenziale  domanda  sarda  massima
stimata in circa 500 milioni di mc/anno; 
  •  non  necessiterebbe  della  realizzazione  di  una  centrale  di
compressione del gas in quanto risulta sufficiente la  pressione  del
punto di uscita dalla rete nazionale di trasporto di Piombino; 
  • presenterebbe un costo di realizzazione di circa  1  miliardo  da
ripartire sulla tariffa di trasporto nazionale  della  rete  del  gas
naturale per una durata di 20 anni e con un onere  stimato  in  circa
120 milioni di euro all'anno, su tutti i consumatori italiani; 
  • garantirebbe una sicurezza dell'approvvigionamento pari a  quella
della rete di trasporto  nazionale  del  gas  e  un  potenziale  pari
trattamento  di  prezzo  del  gas  del  consumatore  domestico  sardo
rispetto  agli  altri  consumatori  nazionali   finche'   continuera'
l'attuale regime di tutela; 
  • permetterebbe una competitivita' delle forniture del gas naturale
alle industrie sarde in quanto tutti i venditori potrebbero  accedere
al mercato del gas sardo; 
  • presenterebbe tuttavia lunghi tempi di realizzazione ed  un  alto
costo in rapporto ai consumi di gas naturale previsti nell'isola. 
  Rigassificatore: consisterebbe nella costruzione di un impianto  di
rigassificazione di GNL  di  piccola  taglia  connesso  alla  dorsale
interna all'isola da realizzare con un costo complessivo  stimato  in
circa 800 milioni-un miliardo di euro; tale soluzione: 
  •  presenterebbe  tempi  piu'  rapidi  di  realizzazione   rispetto
all'opzione gasdotto, comunque  dipendenti  dalla  soluzione  tecnica
adottata per la sua realizzazione (offshore o onshore); 
  • consentirebbe di applicare  un  procedimento  autorizzativo  gia'
sperimentato per altri progetti; 
  • avrebbe tuttavia un costo simile alla realizzazione del  gasdotto
da Piombino; 
  • necessiterebbe di un soggetto privato per  la  sua  realizzazione
(nessun progetto e' stato sinora presentato). 
  Vi sono tuttavia alcuni aspetti da tenere in conto in quanto: 
  • potrebbe suscitare  opposizioni  locali  alla  sua  realizzazione
(come gia' avvenuto per altri progetti); 
  • necessiterebbe del rilascio della "Third Part  Access  exemption"
(ovvero dell'esenzione dall'accesso di terzi) e  della  dichiarazione
della strategicita' per ottenere un iter autorizzativo  accelerato  e
il  possibile   trattamento   regolatorio   incentivante   da   parte
dell'Autorita' di regolazione, senza il quale  la  sua  gestione  non
sarebbe economicamente sostenibile; 
  • richiederebbe una norma per  stabilire  un  sistema  compensativo
(del tipo "bonus gas") per i  clienti  domestici  sardi  al  fine  di
compensare il potenziale maggior prezzo del GNL  rispetto  al  metano
importato via gasdotto 
  SSLNG: tale soluzione prevedrebbe la realizzazione di piu' depositi
costieri, o basati su navi cisterna ormeggiate in siti idonei (ad es.
Porto Torres, Cagliari e Oristano) necessari  per  la  ricezione  via
nave  del  GNL,  con  approvvigionamento  effettuato   presso   altri
terminali di GNL spagnoli o francesi e, in futuro,  anche  nazionali;
in tal caso si potrebbe procedere alla metanizzazione  dell'isola  in
modo graduale partendo dalle aree di  Cagliari  e  Sassari  che  sono
quella a maggior consumo. In particolare nella zona  di  Cagliari  il
GNL rigassificato potrebbe essere immesso  nelle  esistenti  reti  di
distribuzione cittadine alimentate ad aria  propanata,  mentre  nelle
altre aree ove non risulta economica la realizzazione di una rete  di
distribuzione (per la  bassa  densita'  di  popolazione  e/o  per  la
conformazione sfavorevole del territorio) sarebbe in una  prima  fase
possibile effettuare le forniture sin da subito mediante il trasporto
del GNL  su  gomma  tramite  cisterne  criogeniche,  scaricandolo  in
appositi depositi  ubicati  in  prossimita'  delle  utenze  civili  e
industriali nonche' nelle cisterne dei punti vendita  carburanti  per
la fornitura di GNL (ed eventualmente di CNG-gas naturale  compresso)
per uso autotrazione; in una seconda fase, ove  conveniente,  sarebbe
possibile procedere alla realizzazione di una dorsale interna al fine
di connettere i vari depositi alle reti  di  distribuzione  cittadine
esistenti e a quelle da sviluppare. 
  La soluzione  del  GNL  a  piccola  scala,  considerando  anche  le
incertezze della domanda di gas che dipende dai prezzi che potrebbero
essere praticati in Sardegna (i quali dovranno anche tener conto  dei
costi  di  trasporto   sostenuti)   appare   la   migliore   per   la
metanizzazione dell'Isola in quanto: 
  • presenta  un'elevata  flessibilita'  data  la  modularita'  nella
realizzazione  delle  infrastrutture  adattabile  alla  crescita  dei
consumi; 
  • consente un graduale sviluppo della rete interna; 
  • ha tempi piu' rapidi di realizzazione; 
  • permette l'utilizzo del  GNL  anche  per  i  trasporti  navali  e
stradali e per il soddisfacimento dei fabbisogni industriali. 
  In particolare relativamente allo sviluppo del GNL in  Sardegna  si
segnala l'interesse di diversi operatori e sono stati gia' presentati
alcuni progetti di depositi costieri di GNL. 
 
  5.19 PREVISIONI DI MERCATO PER SMALL SCALE LNG AL 2020, 2025 E 2030 
  Sulla  base  di  quanto  illustrato  nei  capitoli  precedenti,  si
riportano per ciascun settore considerato gli scenari previsti per il
2020, 2025, 2030 relativi allo sviluppo del mercato Small Scale LNG. 
  Le previsioni sono  state  formulate  sulla  base  delle  procedure
autorizzative in corso e degli studi gia' eseguiti dagli operatori di
settore. 
  Come si puo' notare  dalla  tabella  il  contributo  a  breve-medio
termine del GNL sia per  il  trasporto  su  strada,  sia  per  quello
marittimo, appare significativo con un conseguente  impatto  positivo
sull'inquinamento atmosferico. 
  Si riporta  un  glossario  esplicativo  di  quanto  indicato  nella
tabella in calce. 
 
   Tabella 6: Previsioni di installazioni per il 2020, 2025 e 2030 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Depositi Costieri 
  Nel 2020 si e' previsto siano operativi solo i depositi relativi ai
Terminali di rigassificazione di Panigaglia, Rovigo e Livorno (OLT). 
  Nel  2025  potrebbe  entrare   in   esercizio   un   terminale   di
rigassificazione, nel Sud Italia, oppure potrebbe  essere  realizzato
un terminale di ricezione. 
  Nel 2030 potrebbe entrare in esercizio un  ulteriore  terminale  di
rigassificazione o di ricezione. 
  Impianti di stoccaggio secondari 
  Si intendono impianti secondari sia costieri, sia interni. 
  Impianto di distribuzione (rifornimento) di  metano  integrati  con
GNL 
  Si tratta di impianti prevalentemente situati sulle strade  statali
principali  a  ridosso  di  svincoli  autostradali,  a  causa   delle
problematiche poste dalle  concessioni  delle  stazioni  di  servizio
autostradali. 
  Mezzi di trasporto pesante su strada 
  Si e' ipotizzata  una  prevalenza  dei  mezzi  di  trasporto  nuovi
rispetto a quelli di retrofit. 
  Domanda di GNL per autotrasporto 
  La domanda e' stata calcolata in relazione  al  numero  di  veicoli
previsto. 
  Penetrazione GNL nel mercato off-grid 
  E' stata prevista una ipotesi minima ed una massima, a  seconda  se
il prezzo del petroli restera' attorno ai 30 $/barile, o se risalira'
a circa 100 $/barile. Il mercato off grid considerato comprende sia i
consumi industriali, sia quelli relativi ai mezzi di  trasporto,  sia
gli usi civili. 
  Mezzi navali a GNL 
  Sono  state  indicate  separatamente  le  previsioni   relative   a
realizzazioni  di  nuovi  mezzi  navali  e  a  conversioni  di  mezzi
esistenti. 
  I  dati  riportati,  qualora  non  sia   indicato   un   range   di
variabilita', si riferiscono al caso il cui il  prezzo  del  petrolio
rimanga pari a circa 30 $/barile, nel caso risalga a 100 $/barile  le
previsioni potrebbero aumentare del 50/100%. 
  Punti di carico per i veicoli cisterna di GNL 
  Verosimilmente ogni terminale di rigassificazione, di  ricezione  o
di stoccaggio secondario disporra'  di  un  punto  di  carico  per  i
veicoli cisterna a GNL, fatta eccezione per  gli  impianti  offshore.
Quindi  coerentemente  con  le  ipotesi  presentate  in  tabella,  si
ipotizza che degli 8 impianti di stoccaggio primari  e  secondari  al
2020, solo 5 disporranno del punto di carico, 7 su 19 al 2025 e 10 su
35 al 2030. 
  Numero di punti di rifornimento per il GNL accessibili al  pubblico
almeno  lungo  la  rete  centrale  della  TEN-T  per  assicurare   la
circolazione dei veicoli pesanti a GNL 
  Si noti che attualmente i primi impianti di distribuzione  di  GNL,
nati su iniziativa privata senza una programmazione  concertata,  non
ricadono lungo i corridoi TEN-T. Inoltre le difficolta'  inerenti  le
concessioni  delle  stazioni  di   servizio   autostradali   sembrano
pregiudicare lo sviluppo di punti di rifornimento che non costringano
ad uscire dalla autostrada. D'altronde, 5  impianti  ben  posizionati
potrebbero soddisfare il requisito minimo UE dei 400 km.  In  sintesi
si propone di ipotizzare 3 impianti nel 2020, 5 impianti nel 2025 e 7
impianti nel 2030. 
  Punti di rifornimento del GNL per le navi  che  operano  nei  porti
marittimi e nei porti della navigazione interna 
  Probabilmente, ogni impianto di  stoccaggio  costiero,  primario  o
secondario, si dotera' di un punto di rifornimento di GNL per navi. A
questi si potranno aggiungere i porti che  vorranno  dotarsi  di  una
bettolina GNL in grado di rifornire le navi, per poi approvvigionarsi
in un impianto di stoccaggio vicino. Al  2020,  se  si  ipotizzano  3
depositi costieri e  5  impianti  di  stoccaggio  secondari,  di  cui
ipoteticamente la meta'  interni,  si  arriva  a  circa  5  punti  di
rifornimento costieri. Aggiungendo i porti serviti da bettoline e gli
eventuali punti di rifornimento lungo le vie d'acqua interne si  puo'
arrivare a 10. Tenendo conto che i porti Core sono 14  e  che  alcuni
altri  porti  potranno  essere   interessati   all'opportunita'   per
dimensioni  o  per  tipo  di  traffico  (Es.  Messina),  si   possono
ipotizzare 12 porti al 2025 e 20 al 2030. 
 
  6 LE PROSPETTIVE PER LA SOCIETA' 
  La differenza principale tra un veicolo a GNC e a GNL si rileva nel
sistema  di  stoccaggio  in  fase  liquida  e  nel   dispositivo   di
vaporizzazione del combustibile. 
  Le principali  tecnologie  motoristiche  presenti  sul  mercato  si
differenziano per il tipo di ciclo termodinamico (Otto con accensione
comandata e Diesel con accensione per compressione), per il tasso  di
sostituzione  del  diesel  (100%  per  i  mono-fuel,  40-95%  per   i
dual-fuel)  e  per  il  tipo  di  iniezione  (diretta  in  camera  di
combustione o indiretta sul collettore di aspirazione). 
  La tecnologia di stoccaggio del GNL si  differenzia  essenzialmente
per la presenza o meno di un elemento pompante. 
  L'utilizzo di serbatoi con pompa criogenica  permette  coefficienti
di riempimento maggiori (gas naturale liquefatto  sottoraffreddato  e
quindi a maggiore densita') ed e'  solitamente  in  combinazione  con
motori  ad  iniezione  diretta  per  i  quali  viene   richiesto   il
combustibile ad alta pressione. 
  Lo svantaggio e' legato principalmente ai  costi  maggiori  e  alla
necessita' di manutenzione della pompa. 
  I serbatoi passivi che lavorano grazie alla pressione di equilibrio
del GNL con il suo  vapore  saturo  presentano  maggiore  semplicita'
costruttiva  e  sono  solitamente  in  combinazione  con  motori   ad
iniezione indiretta sul collettore di aspirazione sia  mono-fuel  che
dual-fuel. Il serbatoio criogenico dispone di valvole automatiche che
permettono di prelevare il  combustibile  sia  in  fase  gassosa  che
liquida in modo da mantenere la pressione ad un livello  ottimale  ed
evitare lo scarico di sicurezza del vapore in atmosfera (venting). Un
vaporizzatore riscaldato  dall'acqua  di  raffreddamento  del  motore
consente il passaggio di fase da liquido a  gas,  alla  pressione  di
alimentazione  del  motore  stabilita.  Il  gas  e'   iniettato   nel
collettore d'aspirazione a una pressione  di  4÷9  bar.  Tale  valore
corrisponde a una temperatura di stoccaggio  nel  serbatoio  di  -130
-140°C. 
  I motori,  indipendentemente  dal  tipo  di  stoccaggio  del  GN  o
bio-metano, sono alimentati da combustibile in fase gassosa. 
  Per il rispetto dei limiti EURO VI i motori diesel  necessitano  di
un filtro  anti-particolato  (FAP)  e  un  catalizzatore  de-NOx  SCR
(Selective  Catalytic  Reduction)  con  l'additivazione  dei  gas  di
scarico con urea e quindi un serbatoio supplementare e un sistema  di
dosaggio urea a valle del FAP. Nonostante  la  maggiore  complessita'
del sistema di trattamento dei gas di  scarico,  l'efficienza  di  un
motore a gasolio risulta comunque maggiore di quella di un  motore  a
GN ad accensione comandata. 
  L'alimentazione a GN riduce drasticamente la tossicita' dei gas  di
scarico e il contributo all'effetto serra (tank-to-wheel)  nonostante
il minore rendimento del motore sia per il gas di origine fossile che
per il bio-metano in fase gassosa o liquida. I valori delle emissioni
di  ossidi  d'azoto  (NOx)  e  particolato   (PM)   riscontrati   con
alimentazione stechiometrica  e  convertitore  catalitico  trivalente
sono molto contenuti, permettendo di rispettare i limiti EURO VI  con
ampio margine. 
 
  6.1 MERCATO POTENZIALE DEL GNL E RELATIVI IMPATTI 
  Un modello di simulazione denominato DSS "T-Road Europe"  e'  stato
elaborato da Iveco-CSST per quantificare le percorrenze che  potranno
essere svolte con veicoli a GNL nella  rete  stradale  italiana,  con
orizzonte temporale al 2020, tenendo conto dei principali  fabbisogni
commerciali e di scambio merci (struttura della domanda)  e  partendo
da  alcuni  presupposti  programmatici  in  materia  di  impianti   e
infrastrutture (struttura dell'offerta). 
  Con una specifica simulazione dei traffici merci nazionali al 2013,
si e' implementato lo scenario di mercato ritenuto piu' credibile per
il trasporto merci stradale italiano operabile con veicoli GNL  ("GNL
Best Case Scenario"). 
  La struttura metodologica del modello consente anche di stimare  il
possibile beneficio, in termini di minori emissioni (CO2, NOx, PM), a
cui si perverrebbe nello scenario operativo simulato. La  valutazione
si basa sul confronto tra uno scenario di movimentazione tutto-diesel
("Business as Usual Scenario") e lo scenario operativo con parco  GNL
("GNL Best Case Scenario"). 
  Il modello  sviluppato  per  definire  il  mercato  potenziale  del
trasporto merci stradale con GNL si  fonda  su  alcune  ipotesi,  che
rappresentano il background logico su cui poggia  l'elaborazione.  Si
sono considerati i principali parametri funzionali di riferimento: 
  • una rete di primo livello delle aree di rifornimento GNL presso i
principali porti e interporti e anche nei principali snodi e  confini
di Stato autostradali, ad esempio  sul  confine  italo  austriaco  di
Tarvisio (Udine); (Figura 3); 
  • una rete stradale che comprende la viabilita' primaria  nazionale
e i collegamenti di adduzione per interporti e a porti; 
  • i traffici di riferimento composti dai veicoli  merci  utilizzati
maggiormente per la lunga percorrenza (assimilabili  ai  veicoli  con
PTT >11 ton), alimentabili con la tecnologia GNL; 
  • un'autonomia dei veicoli commerciali  pesanti  alimentati  a  GNL
pari a 600 Km; 
  • un indice di carico medio pari a 15 ton per veicolo,  finalizzato
al calcolo delle ton x km trasportate; 
  • una  domanda  potenziale  rappresentata  dai  viaggi  aventi  per
origine e destinazione localita' non piu' distanti di 20 km  rispetto
alle aree di rifornimento  GNL  piu'  vicine,  presupponendo  che  un
autotrasportatore trovera' conveniente utilizzare il mezzo a GNL solo
se dovra' coprire un percorso specifico per il  rifornimento  pari  a
meno di 40 km (20+20  Km  a  un  criterio  di  selezione  dei  viaggi
interessati mediante calcolo del «raggio di adduzione variabile»  per
ciascun viaggio,  al  fine  di  selezionare  ciascun  viaggio  avente
origine-destinazione presso localita' (centroidi) distanti non  oltre
20 Km dall'area di rifornimento GNL piu' vicina; 
  • inclusione nella domanda  potenziale  dei  viaggi  che  prevedono
lungo il percorso - tra origine e destinazione - la presenza di  aree
di rifornimento GNL non piu' distanti di 5 Km, in grado di assicurare
un rifornimento intermedio durante il viaggio. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
            Figura 3: Localizzazione Porti ed Interporti 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
              Figura 4: Schema delle Aree di Adduzione 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
                   Figura 5: Schemi movimentazione 
 
  Il modello ha assegnato i 4 tipi di spostamento alla rete  primaria
nazionale,   selezionando   i   traffici   esercitabili   con   mezzi
alimentabili  a  GNL  e  identificando  il  mercato  potenziale   del
trasporto stradale merci con GNL (Fonte CNH). 
 
  6.2 RISULTATI 
  Il  modello  ha  quantificato   e   localizzato   gli   spostamenti
esercitabili con mezzi GNL, con due unita' di misura standard: numero
di spostamenti da origine a destinazione (OD); ton x km trasportate. 
  Sulla  rete  stradale  primaria  italiana  si  effettuano   311.300
viaggi/giorno per  movimentazioni  merci.  L'elaborazione  indica  un
mercato potenziale del trasporto con  mezzi  a  GNL  pari  a  ~75.800
viaggi/ giorno. 
  Circa un quarto degli spostamenti quindi,  puo'  essere  effettuato
con  mezzi  a  GNL.  Tra  questi,  oltre  50.000   sono   spostamenti
andata/ritorno che si avvalgono di un  solo  punto  di  rifornimento,
usato all'inizio del viaggio. Cio' significa  che  gran  parte  degli
spostamenti identificati si svolgono entro 300-400 km (Figura 6). 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Figura  6:  Individuazione  del  mercato  potenziale   -   Principali
                              risultati 
 
  Le movimentazioni  che  si  possono  effettuare  con  mezzi  a  GNL
riguardano circa  235  milioni  di  ton  x  km,  pari  al  32%  delle
movimentazioni  totali  attualmente  presenti  sulla  rete   stradale
italiana (Fonte CNH). 
 
  6.3 BENEFICI AMBIENTALI 
  Le elaborazioni per stimare le minori emissioni  dall'utilizzo  del
mezzo GNL per le missioni di trasporto  merci  di  lunga  percorrenza
sono state effettuate su uno scenario 2025, presupponendo un definito
assetto del parco circolante sulla rete nazionale, per  i  mezzi  con
PTT ≥18 ton: 
 
      Tabella 7: Composizione del parco ≥18 ton - scenario 2025 
    

=====================================================================
|   Parco solo diesel  | Parco con quota GNL (sostituzione Euro IV) |
+======================+============================================+
|Euro IV     |  25,9%  |Euro IV                           |  17,9%  |
+------------+---------+----------------------------------+---------+
|Euro V      |  32,3%  |Euro V                            |  32,3%  |
+------------+---------+----------------------------------+---------+
|Euro VI     |  41,8%  |Euro VI                           |  41,8%  |
+------------+---------+----------------------------------+---------+
|GNL         |    0%   |GNL                               |  8,0%   |
+------------+---------+----------------------------------+---------+

    
  E' stata effettuata quindi un'assegnazione  modellistica  comparata
sulle emissioni complessive del traffico merci riconducibile a questa
tipologia di mezzi. 
  Questa  scelta  di  metodo  consente  la  stima  piu'  credibile  e
corretta, in quanto tiene conto di tutte le condizioni operative  del
sistema,  a  partire  da  un'evoluzione  logica  e  verosimile  della
struttura del parco circolante. 
 
      Tabella 8: Composizione del parco ≥18 ton - scenario 2025 
 
 
  =================================================================
  |       | Parco solo  |     Parco con quota GNL     |           |
  |       |   diesel    |     (sostituz. Euro IV)     |  Diff %   |
  +=======+=============+=============================+===========+
  |CO2    |1.561 ton    |1.500 ton                    |-3,9       |
  +-------+-------------+-----------------------------+-----------+
  |NOx    |5.289 kg     |4.900 kg                     |-7,2       |
  +-------+-------------+-----------------------------+-----------+
  |PM     |120 kg       |88 kg                        |-26,1      |
  +-------+-------------+-----------------------------+-----------+
 
 
  Il risultato evidenzia il notevole contributo che l'immissione  nel
sistema dei mezzi GNL puo' fornire  per  le  strategie  di  riduzione
delle emissioni, con forti vantaggi per  le  tutte  le  tipologie  di
inquinanti e gas serra, in particolare  per  le  emissioni  di  PM  e
polveri sottili. 
  Questi vantaggi  sono  messi  ancor  piu'  in  luce  se  si  esegue
un'assegnazione comparativa per una sola missione-tipo.  Estrapolando
tra le migliaia di spostamenti origine-destinazione che compongono il
modello la singola OD di 490 km Genova Porto - Roma Nord (via  centro
merci di Prato + Interporto di Orte), i  benefici  conseguibili  sono
indicati in Figura 7. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
            Figura 7: Schema Benefici Viaggio Genova-Roma 
 
  La domanda di gas del settore trasporti  e',  ad  oggi,  costituita
principalmente da  GNC  per  autotrazione.  Tale  domanda  e'  attesa
svilupparsi  rapidamente  nel  prossimo   decennio   come   GNL   per
autotrazione pesante e bunkeraggi. Sulla base delle  ipotesi  qui  di
seguito elencate si formula una previsione di eventuale scenario: 
  • un differenziale di prezzo della materia  prima  sufficientemente
ampio e in allargamento tra gas e prodotti oil lungo l'arco di  tempo
considerato (2016-30); 
  • un regime fiscale che mantenga, almeno nelle fasi di sviluppo del
mercato,  una  certa  convenienza  alla  sostituzione  di  veicoli  a
benzina/diesel con GNC-GNL; 
  • un miglioramento delle tecnologie motoristiche  a  metano  e,  di
conseguenza,  maggiore  disponibilita'  di  veicoli  sul  mercato   e
riduzione degli extracosti dei nuovi veicoli; 
  • una modifica dei consumi di diesel pari a circa il 15% del totale
trasporto pesante su strada al 2030 (poco al di  sopra  dell'  1%  al
2020); 
  • complessivamente il gas naturale e'  atteso  soddisfare  al  2030
oltre il 10% dei consumi totali di energia del settore  trasporti  in
Italia (vs 2% oggi). 
  In  termini  di  potenziale  massimo  a  regime,  il  GNL  potrebbe
soddisfare fino al 20%  della  domanda  italiana  di  energia  per  i
trasporti.  Un'infrastruttura  in  grado  di  supportare  il  massimo
potenziale di penetrazione del GNL nelle applicazioni  downstream  e'
fortemente "capital intensive", pertanto il suo sviluppo richiede  la
soddisfazione di 4 fattori abilitanti: 
  • un quadro regolatorio definito e favorevole; 
  • la disponibilita' di GNL in Italia; 
  • la convenienza relativa del GNL sulle alternative oil; 
  • disponibilita' di una gamma completa  di  veicoli  GNL  a  prezzi
competitivi. 
 
  7 ALTRI USI INDUSTRIALI 
 
  7.1  QUADRO  DELLA  DOMANDA  ENERGETICA  DEI  MERCATI  OFF-GRID   E
POTENZIALE DI PENETRAZIONE DEL GNL 
  Il GNL rappresenta un  nuovo  vettore  energetico  disponibile  per
rispondere alle esigenze energetiche delle utenze non raggiunte dalla
rete di distribuzione del gas  naturale.  Il  settore  dell'industria
risulta essere quello di maggiore attrattiva per il GNL;  l'industria
ha rappresentato in Italia,  nel  2014,  circa  il  23%  dei  consumi
energetici a fronte del 37%  coperto  dai  consumi  domestici  e  del
terziario ed il 32% del settore dei servizi e dei trasporti. 
  In questo paragrafo si forniscono indicazioni numeriche relative ai
consumi  di  energia  nei  settori   individuati   nell'introduzione,
specificando  le  possibilita'  di  penetrazione  del  GNL  anche  in
funzione di diversi scenari  di  approvvigionamento  ipotizzabili  in
futuro, proiettando le valutazioni a due scadenze temporali di  medio
e lungo termine.  E'  evidente,  in  queste  valutazioni,  il  valore
rappresentato  dalla  disponibilita'  di  prodotto   sul   territorio
nazionale  ed  e'  funzionale   alla   completezza   della   disamina
l'individuazione di massima della taglia e  della  localizzazione  di
siti specificamente  dedicati  allo  stoccaggio  ed  alla  successiva
distribuzione del GNL. 
  Considerata   l'attuale   capacita'   di   approvvigionamento,   la
penetrazione nel mercato domestico e nel terziario appare, in  questa
fase, poco attraente per il GNL nel caso di utenze di piccola e media
taglia. Il suo impiego in tale  settore  risulta  condizionato  dalle
esigenze fisiche del prodotto che ne limitano molto l'uso  in  utenze
che non hanno consumi continui nel tempo e, comunque, consistenti nei
volumi. 
  La penetrazione del  GNL  nel  mercato  domestico  potrebbe  essere
favorita nelle aree urbanizzate non collegate alla rete del metano. 
  Particolare situazione e' quella rappresentata dalla Sardegna dove,
anche a seguito del rinvio del progetto di metanizzazione  attraverso
il gasdotto dall'Algeria GALSI, le  caratteristiche  intrinseche  del
GNL potrebbero offrire una soluzione ambientalmente  meno  impattante
per le attivita' industriali che impiegano combustibili  non  gassosi
ed una opportunita' per differenziare le  fonti  energetiche  per  le
reti di distribuzione  del  gas  che  alimentano  grandi  agglomerati
urbani. 
  Il GNL potrebbe anche essere utilizzato per alimentare stazioni  di
servizio che non possono essere  allacciate  alla  rete  del  metano.
L'ampliamento del numero di stazioni di servizio che  erogano  metano
(L-CNG) in aree densamente urbanizzate  (es.  Roma,  Milano,  Napoli,
Torino) grazie alla  disponibilita'  di  GNL,  potrebbe  favorire  la
diffusione di autovetture con questa alimentazione,  unitamente  alla
conferma  degli  incentivi  gia'  previsti  a  livello  nazionale   e
regionale. Si stima  che  almeno  il  10%  delle  nuove  stazioni  di
servizio CNG che verranno realizzate nei prossimi anni in aree urbane
ed extraurbane potrebbe essere alimentato da auto-cisterna criogenica
anziche' da metanodotto, in modo da consentire  l'erogazione  di  GNL
allo stato liquido e/o gassoso. 
  Il mercato altri usi industriali (off-grid),  che  in  Italia  vale
oggi circa 8 Mtep, e' a sua volta suddiviso tra  combustibili  solidi
che rappresentano circa  il  50%  del  consumo  totale,  combustibili
liquidi  che  rappresentano  circa  il  40%  del  consumo  totale   e
combustibili  gassosi,  escluso  il  gas  naturale,  che  coprono  il
restante 10%. 
  I  vantaggi  ambientali  dell'impiego  dei   combustibili   gassosi
rispetto a quelli solidi e liquidi, uniti alle spinte delle politiche
comunitarie   verso   la   decarbonizzazione   dell'Europa    possono
rappresentare importanti driver per lo sviluppo dell'impiego  di  GNL
nelle utenze industriali. Lo sviluppo  delle  attivita'  nel  settore
dell'energia rappresenta un potenziale volano  di  ripresa  economica
che puo' muovere  ingenti  investimenti  e  consentire  di  costruire
futuri  risparmi  oltre  ad  essere,  in   generale,   portatore   di
innovazione e indotto. 
  In un orizzonte temporale di lungo termine  (2030)  prospettive  di
penetrazione  del  20%  del  GNL   nel   mercato   appena   descritto
rappresentano un obbiettivo realistico, il  cui  raggiungimento  deve
essere  supportato  da  soluzioni  concrete   per   la   nascita   di
infrastrutture logistiche capaci di rispondere in  modo  efficace  ed
economicamente sostenibile alle richieste  energetiche  del  settore.
Dalla distribuzione dei consumi  appare  evidente  la  necessita'  di
predisporre, anche per gli impieghi off-grid del GNL,  una  struttura
distributiva che assicuri una disponibilita'  omogenea  del  prodotto
sul nostro territorio con  infrastrutture  di  stoccaggio  capaci  di
soddisfare una richiesta che puo' essere quantificata, per le diverse
applicazioni offgrid, in circa 3,5 milioni di metri cubi di GNL. 
 
  7.2 PREVISIONI DI PENETRAZIONE DEL GNL OFF-GRID 
  Le previsioni di penetrazione del  GNL  nel  mercato  maturo  delle
utenze non collegate alla rete di distribuzione del gas  naturale  in
Italia pongono come obiettivo di consumi a lungo termine,  ovvero  al
2030, circa 1 milione di tonnellate  annue  di  GNL  consumati  dalle
utenze industriali, da 0,5 ad 1 milione di tonnellate consumati dalle
utenze della distribuzione di LCNG ad uso autotrazione, e  circa  0,3
milione di tonnellate consumate dalle  utenze  civili  off  grid.  Il
consumo totale ipotizzabile per le utenze non collegate alla rete  di
distribuzione del gas naturale si posiziona tra 1,8 e 2,3 milione  di
tonnellate di GNL. 
  La distribuzione dei consumi attuali fa prevedere,  per  i  consumi
industriali, una maggiore richiesta da parte delle regioni  del  nord
ovest e del sud, in particolare le due isole maggiori, tuttavia  tali
prospettive potrebbero essere modificate qualora,  sulla  scia  delle
politiche  comunitarie   volte   alla   riduzione   dell'inquinamento
atmosferico, fossero messe in atto  politiche  di  miglioramento  dei
parametri della qualita'  dell'aria  che  vedrebbero  nelle  naturali
caratteristiche del GNL  uno  strumento  importante  di  spinta  alla
riduzione dei maggiori inquinanti atmosferici. Per i consumi di L-CNG
essi potrebbero essere distribuiti in modo  abbastanza  omogeneo  sul
territorio  nazionale  qualora  le  infrastrutture  di  distribuzione
raggiungessero una adeguata capillarita' sulla  rete  autostradale  e
nei maggiori centri abitati. 
 
  8 INTEROPERABILITA' A LIVELLO EUROPEO 
  In accordo  con  il  punto  (10)  delle  considerazioni  inziali  e
l'articolo  3,  comma  1  della  Direttiva,  laddove  la  continuita'
extraterritoriale dell'infrastruttura ovvero la realizzazione di  una
nuova infrastruttura in prossimita' di confini lo  richieda,  sarebbe
opportuno collaborare con gli Stati  Membri  limitrofi  coinvolti  al
fine di garantire la continuita' transfrontaliera dell'infrastruttura
per i combustibili alternativi. 
  Al  fine  di  valutare   la   necessita'   di   detta   continuita'
transfrontaliera, ai sensi dell'articolo 6, comm1, 2,  4  e  6  della
Direttiva, particolare attenzione potra'  essere  data  ai  punti  di
rifornimento lungo i collegamenti stradali transfrontalieri. 
  La valutazione della necessita'  e  delle  eventuali  modalita'  da
adottare    per    garantire    la    continuita'    transfrontaliera
dell'infrastruttura  cosi'  come  l'eventuale  sviluppo  di  progetti
pilota e/o progetti infrastrutturali potrebbe essere fatta tenendo in
considerazione, per quanto pratico ed applicabile, anche i  risultati
dei progetti europei di collaborazione transfrontaliera conclusi o in
itinere quali, a titolo d'esempio, quelli co-finanziati a valere  sui
bandi TEN-T ovvero CEF, una lista non esaustiva dei quali e'  fornita
nel seguito: 
 
Tabella 9: Iniziative UE per la sperimentazione e la  diffusione  del
                        GNL per il trasporto 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  9 DEFINIZIONI 
  Caricamento di navi bunker: caricamento di GNL su navi bunker che a
loro volta riforniscono navi alimentate  a  GNL  oppure  depositi  di
bunkeraggio 
  CNG ovvero Compressed Natural Gas: il Gas naturale compresso (sigla
GNC in italiano) e'  gas  naturale  compresso  ad  una  pressione  di
200-250 bar. E' utilizzato nelle vetture bi-fuel (benzina/ GNC) 
  Colonna  di  assorbimento:   per   assorbimento   si   intende   il
trasferimento delle componenti  componenti  di  una  miscela  gassosa
dalla loro fase  di  gas  verso  una  fase  liquida.L'apparecchiatura
chimica destinata allo svolgimento  dell'operazione  di  assorbimento
gas-liquido  e'  detta  colonna   di   assorbimento   (o   torre   di
assorbimento). 
  Gas di Boil-Off (BOG): e' il gas formatosi dalla  evaporazione  del
GNL 
  Impianto Peak Shaving: impianto destinato allo  stoccaggio  di  gas
(GNL) utilizzato per soddisfare il picco di domanda 
  Indice di Wobbe: e' il  principale  indice  dell'intercambiabilita'
del gas naturale a parita' di pressione. E' definito come il rapporto
fra il potere calorifico superiore  di  un  gas  (PCS)  e  la  radice
quadrata della sua densita' relativa rispetto alla densita' dell'aria
in condizioni standard (ρ). 
 
IW=PCS/√ρ 
 
  ISO container: attrezzatura specifica  del  trasporto  intermodale,
cioe' basato su piu' mezzi di trasporto (camion, navi  e  treni).  Il
container ISO (International Organization for Standardization) e'  un
container le cui misure sono state stabilite in  sede  internazionale
nel 1967 (Larghezza di 244 cm, altezza di 259 cm e lunghezze di 610 o
1220 cm). 
  L-GNC gas compresso ottenuto per rigassificazione da GNL 
  Parabordi, briccole e ganci a scocco:  Protezioni  in  PVC  per  le
barche, e' una struttura formata da due o piu' grossi pali  di  legno
legati tra di loro e posti in acqua, utilizzata per indicare  le  vie
d'acqua  e  collettore  di  alimentazione  (manifold):  condotta  che
trasporta  il  GNL  dalla  nave  all'impianto  pompe  criogeniche  di
rilancio: pompe che  mantengono  il  gas  condensato  e  lo  spingono
dall'impianto alla nave. 
  Potere Calorifico Superiore: e' la quantita' di calore che si rende
disponibile per  effetto  della  combustione  completa,  a  pressione
costante della massa unitaria del  combustibile,  quando  i  prodotti
della combustione  siano  riportati  alla  temperatura  iniziale  del
combustibile e del comburente. 
  Rail Loading: caricamento di vagoni-cisterna ferroviari con GNL 
  Re-loading: trasferimento di GNL dai serbatoi (presso il  terminale
di rigassificazione) in navi metaniere 
  Reach stachers: veicoli usati per la  movimentazione  di  container
intermodali 
  Roll-on/Roll-Off (anche detto Ro-Ro): termine inglese per  indicare
una nave traghetto vera e propria,  progettata  e  costruita  per  il
trasporto con modalita' imbarco e sbarco dei veicoli  gommati  (sulle
proprie ruote) e di carichi, disposti su pianali  o  in  contenitori,
caricati e scaricati per mezzo di veicoli dotati  di  ruote  in  modo
autonomo e senza ausilio di mezzi meccanici esterni. 
  Scrubber:   apparecchiatura   che   consente   di   abbattere    la
concentrazione  di  sostanze  presenti  in  una   corrente   gassosa,
solitamente polveri e microinquinanti acidi (anche contenenti zolfo). 
  SECA ovvero Sulphur Emission Control Area  sono  le  aree  del  Mar
Baltico, del Mare del Nord e del Canale  della  Manica,  identificate
dall'IMO come Aree a controllo delle emissioni di zolfo 
  Soffianti:  macchina  operatrice  termica   che   utilizza   lavoro
meccanico per imprimere energia di pressione ed energia  cinetica  al
gas naturale presente all'interno della nave 
  TEU ovvero unita' equivalente a venti  piedi  o  TEU  (acronimo  di
twenty-foot equivalent unit), e' la misura  standard  di  volume  nel
trasporto dei container ISO. 
  Le dimensioni esterne sono: 20 piedi (6,096 m)  di  lunghezza  x  8
piedi (2,4384 m) di larghezza x 8,5 piedi (2,5908 m) di  altezza.  Il
suo volume esterno e' di 38,51 mc, mentre la sua capacita' e'  di  33
mc. Il peso massimo del contenitore e' approssimativamente di  24.000
kg ma sottraendo la tara(o peso  a  vuoto),  il  carico  sulla  parte
interna puo' arrivare a 21.600 kg. 
  La  maggior  parte   dei   container   hanno   lunghezze   standard
rispettivamente di 20 e di 40 piedi: un container da 20 piedi (6,1 m)
corrisponde a 1 TEU, un container da 40 piedi (12,2 m) corrisponde  a
2 TEU. Per definire quest'ultima tipologia di container si usa  anche
l'acronimo FEU (forty-foot equivalent unit ovvero unita'  equivalente
a quaranta piedi). 
  Anche se l'altezza dei container puo' variare, questa non influenza
la misura del TEU. 
  Questa misura e' usata per determinare la capienza di una  nave  in
termini di numero di container, il numero di container movimentati in
un porto in un certo periodo di tempo,  e  puo'  essere  l'unita'  di
misura in base al quale si determina il costo di un trasporto. 
  Trans-shipment: trasferimento diretto di  GNL  da  una  nave  in  a
un'altra 
  Truck Loading: caricamento di GNL su autobotte/autocisterna 
 
 
 
                     Quadro strategico nazionale 
 
Sezione C: fornitura di gas naturale per il trasporto e per altri usi 
 
           Seconda sottosezione: fornitura di Gas Naturale 
              Compresso (GNC) per il trasporto stradale 
 
                               INDICE 
 
  LISTA DELLE TABELLE 
  LISTA DELLE FIGURE 
  1 LE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA PER IL SETTORE DEI TRASPORTI 
  2 LO STATO TECNOLOGICO 
  2.1 INQUADRAMENTO GENERALE 
  2.2 LA TECNOLOGIA ESISTENTE 
  3 LO SCENARIO ITALIANO 
  3.1 CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 
  3.2 IL MERCATO DEI VEICOLI ALIMENTATI A GNC 
  4 DIMENSIONAMENTO DELLA RETE DI STAZIONI DI RIFORNIMENTO 
  4.1 GLI SCENARI DI SVILUPPO 
  5 LE PROSPETTIVE PER LA SOCIETA' 
  6 MISURE DI SOSTEGNO 
  6.1 CRITICITA' OPERATIVE ESISTENTI 
  6.2 MISURE STRATEGICHE PER LO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE GNC 
  6.2.1 Costanza di aliquote fiscali vigenti 
  6.2.2 Modifiche necessarie al quadro normativo  e  regolatorio  sul
gas naturale utilizzato come carburante 
  6.2.3 Incentivi  finanziari  e  non  finalizzati  a  promuovere  la
realizzazione di nuove infrastrutture 
  6.2.4 Revisione delle normative tecniche di sicurezza per  i  nuovi
PV a metano 
  6.2.5 Incentivi per promuovere  la  realizzazione  di  nuovi  PV  a
biometano 
  6.2.6  Superare  le  difficolta'   operative   per   garantire   il
rifornimento self-service 
  6.2.7 Uso degli appalti pubblici a sostegno dell'uso del GNC 
  6.2.8 Incentivi non finanziari finalizzati a promuovere e sostenere
la diffusione dei mezzi commerciali GNC 
  7 INTEROPERABILITA' A LIVELLO EUROPEO 
 
                         LISTA DELLE TABELLE 
 
  Tabella No. 
  Tabella 1: Diffusione  veicoli  alimentati  a  Benzina  e  CNG  per
Regione - Anno 2015 
  Tabella 2: Punti vendita  a  metano  per  regione  e  rapporto  tra
veicoli a metano e punti vendita 
  Tabella 3: "Banca dati dei fattori di emissione medi del  trasporto
stradale in Italia:  ambito  di  riferimento:  urbano"  (2013,  Fonte
Ispra) 
  Tabella 4: "Banca dati dei fattori di emissione medi del  trasporto
stradale in Italia:  ambito  di  riferimento:  totale"  (2013,  Fonte
Ispra) 
 
                         LISTA DELLE FIGURE 
 
  Figura No. 
  Figura 1: Dipendenza energetica nel 2013 e spesa dei paesi  europei
in benzina e diesel nel 2012. Fonte: EUROSTAT 
 
  1 LE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA PER IL SETTORE DEI TRASPORTI 
  Nel settore dei trasporti, sostenere l'innovazione e  l'efficienza,
frenare la dipendenza dalle importazioni di  petrolio  e  guidare  il
passaggio a fonti energetiche interne e rinnovabili  rappresenta  una
via  da  seguire  per  raggiungere  gli  obiettivi  chiave   europei:
stimolare la crescita economica, aumentare l'occupazione e mitigare i
cambiamenti climatici. In particolare l'Italia presenta un livello di
dipendenza energetica tra i piu' elevati a livello europeo, 76.9%  al
2013. Nel 2012, l'import di petrolio grezzo e'  stato  pari  a  68.81
milioni di tonnellate e la spesa per benzina e diesel e' stata pari a
24.63 miliardi di euro (Fuelling Europe's future. How auto innovation
leads to EU jobs. Cambridge Econometrics (CE), in collaboration  with
Ricardo-AEA, Element Energy. 2013) (Figura 1). 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Figura 1: Dipendenza energetica nel 2013 e spesa dei paesi europei in
             benzina e diesel nel 2012. Fonte: EUROSTAT 
 
  Occorre quindi porsi obiettivi di riduzione dei consumi  energetici
da combustibili fossili, di riduzione  delle  emissioni  di  anidride
carbonica e di miglioramento della qualita' dell'aria  anche  tramite
l'utilizzo del Gas Naturale Compresso (GNC) per trasporto stradale. 
 
  2 LO STATO TECNOLOGICO 
 
  2.1 INQUADRAMENTO GENERALE 
  Il Governo Italiano sta promuovendo, gia' da  alcuni  anni,  alcune
iniziative strategiche  finalizzate  alla  riduzione  del  costo  del
trasporto, sia in termini di costi operativi interni  sia  di  quelli
esterni. Data l'orografia del territorio,  le  caratteristiche  della
struttura  produttiva  e  distributiva  e   l'incidenza   del   costo
chilometrico del trasporto di materie prime e prodotti  nella  catena
del valore, il Paese ha necessita' di concretizzare  tali  strategie.
Il contributo che il Gas Naturale  Compresso  (GNC)  puo'  dare  alla
sostenibilita' delle attivita' di trasporto e' notevole,  in  ragione
della   maturita'   ormai   acquisita   delle   tecnologie   connesse
all'alimentazione a Gas Naturale. Alcune iniziative sono  state  gia'
assunte sia sul piano nazionale che su quello locale a supporto dello
sviluppo del mercato del GNC. 
 
  2.2 LA TECNOLOGIA ESISTENTE 
  La valorizzazione delle risorse nazionali di gas naturale  e  delle
tecnologie "automotive" per un sistema dei trasporti  sostenibile  e'
un'opportunita' di cui il Paese deve dotarsi per sostenere  la  Green
Economy, rendendo compatibile lo sviluppo economico  e  i  target  di
contenimento delle emissioni previsti dagli  accordi  internazionali.
Il comparto del trasporto industriale (trasporto  merci  e  trasporto
pubblico  di  passeggeri  mediante  autobus)   presenta   gia'   oggi
caratteristiche  di  organizzazione  logistica  e  di   esercizio   e
tecnologie mature per un utilizzo di carburanti alternativi  tali  da
poter essere il campo applicativo per  una  riconversione  energetica
finalizzata a generare vantaggi per il sistema nel suo complesso. 
  In  particolare,  la  tecnologia  basata  sull'utilizzo   del   Gas
Naturale,  sia  nella  configurazione  GNC  che  GNL  (Gas   Naturale
Liquefatto)  per  la  propulsione  dei  motori  adottati  sui   mezzi
commerciali pesanti ha avuto un processo  di  miglioramento  costante
negli ultimi anni, in termini di efficienza nei consumi, di autonomia
di abbattimento delle emissioni, di miglioramento degli  standard  di
sicurezza e dei tempi di rifornimento. 
  Nel settore dell'autotrasporto, il veicolo alimentato a GNC o  GNL,
a fronte di un costo d'investimento leggermente piu' elevato rispetto
all'analoga versione Diesel Euro VI, assicura costi di  gestione  con
valori significativamente piu' bassi. Cio' consente  un  ammortamento
dell'investimento piu' rapido: a seconda  del  mercato,  infatti,  il
costo di esercizio di un veicolo commerciale a metano e' tra il 20  e
il 40 per cento inferiore rispetto a quello di un veicolo commerciale
Diesel. L'opzione del GNC  per  il  trasporto  industriale  e'  molto
efficiente anche dal punto di vista dei costi  esterni,  grazie  agli
impatti contenuti  sull'ambiente.  Il  gas  naturale  e'  infatti  il
carburante  piu'  pulito  attualmente  disponibile  nel  settore  dei
trasporti di media e lunga percorrenza, assicurando una riduzione del
10-15% di CO2  rispetto  alle  alimentazioni  tradizionali  che  puo'
crescere ulteriormente nel caso di utilizzo esclusivo del  bio-metano
prodotto a partire da frazione organica  dei  rifiuti  solidi  urbani
(FORSU) e residui. 
 
  3 LO SCENARIO ITALIANO 
  L'attivita'  di  distribuzione  del  metano  come   carburante   e'
assoggettata alla stessa disciplina applicabile alla distribuzione di
prodotti petroliferi tradizionali ed e' stata definita, dalla  legge,
come  un   pubblico   servizio.   Nel   caso   di   rete   ordinaria,
l'autorizzazione amministrativa per l'erogazione del servizio,  viene
rilasciata dal  Comune  competente  per  territorio  mentre,  per  il
servizio autostradale la concessione viene rilasciata dalle Regioni. 
  Al metano utilizzato per autotrazione, la legge ha riconosciuto  la
caratteristica merceologica di carburante, equiparandone la  relativa
disciplina a quella dei prodotti petroliferi  tradizionali,  sia  per
quanto riguarda l'accesso al mercato  sia  per  quanto  attiene  alle
modalita' di distribuzione (consentendo, ad es. il self-service). 
 
  3.1 CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 
  Un quadro normativo chiaro e stabile e' di fondamentale  importanza
per garantire un armonico e pieno sviluppo del settore  del  GNC  nei
suoi diversi  impieghi  e  per  il  sostegno  alla  realizzazione  di
un'adeguata infrastruttura per questo carburante ecologico. 
  I. Il sistema di distribuzione dei carburanti e' stato  oggetto  di
una profonda riforma operata, in attuazione della legge 59 del 1997 -
c.d. legge Bassanini  -  con  il  D.Lgs.  11  febbraio  1998,  n.  32
(Razionalizzazione del  sistema  di  distribuzione  dei  carburanti),
successivamente modificato in piu' punti dal D.Lgs. 8 settembre 1999,
n. 346 e dal Decreto Legge 383/99, ai quali ha fatto  seguito  l'art.
19 della legge 57/2001 che  ha  prescritto  l'adozione  di  un  Piano
nazionale, emanato con DM 31 ottobre 2001, con il quale alle  Regioni
e' stata riconosciuta  una  importante  funzione  programmatoria.  Il
D.Lgs. 32/98,  che  ha  ridisciplinato  interamente  la  materia  del
sistema di distribuzione dei  carburanti  sulla  rete  di  viabilita'
ordinaria, rappresenta il punto  di  partenza  e  la  base  normativa
essenziale del processo di riforma del settore. Il successivo  D.Lgs.
346/99 di modifica del decreto n.  32/98  ha  rivisto  la  tempistica
precedentemente stabilita, fissando termini  piu'  stringenti  per  i
Comuni, prevedendo poteri sostitutivi da parte delle Regioni in  caso
di inadempienza. Ulteriori elementi di liberalizzazione  sono  stati,
poi, introdotti dal DL 383/99, convertito dalla legge 496/99. Infine,
l'articolo 19 della  legge  n.  57/01  (Disposizioni  in  materia  di
apertura e regolazione dei mercati) ha previsto l'adozione  da  parte
del  Ministro  dell'industria,  del  commercio   e   dell'artigianato
d'intesa  con  la  Conferenza  unificata,  di  un   Piano   nazionale
contenente  le  linee  guida  per  l'ammodernamento  del  sistema  di
distribuzione dei carburanti in coerenza con il quale le Regioni sono
state chiamate a provvedere alla redazione di piani  regionali  sulla
base di precisi indirizzi. 
  II. L'art. 83-bis del Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112  recante
"Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la  semplificazione,
la competitivita', la stabilizzazione della  finanza  pubblica  e  la
perequazione Tributaria", convertito in legge n. 133/2008, ha dettato
disposizioni volte a liberalizzare l'attivita' di  distribuzione  dei
carburanti, al fine di fornire risposte  ai  rilievi  avanzati  dalla
Commissione europea in materia,  riguardanti  vincoli  con  finalita'
commerciali.  Come   noto,   la   norma   vieta   la   subordinazione
dell'attivita' di installazione e  di  esercizio  degli  impianti  di
distribuzione di carburanti alla chiusura di impianti esistenti e  al
rispetto di vincoli relativi a  contingentamenti  numerici,  distanza
minima tra impianti e tra impianti ed  esercizi  o  superfici  minime
commerciali, o  concernenti  limitazioni  od  obblighi  relativamente
all'offerta di attivita' e servizi integrativi nello stesso  impianto
o nella medesima area. La norma  mantiene  l'obbligo  della  presenza
contestuale di piu' tipologie di carburanti  nell'apertura  di  nuovi
distributori (metano per autotrazione, Gpl o idrogeno). Si tratta  di
disposizioni recepite dalle Regioni con specifici provvedimenti. 
  III.  Si  e'  provveduto,  altresi',  a  riconoscere  il  ruolo  di
programmazione delle Regioni nella promozione del miglioramento della
rete distributiva e nella diffusione di  carburanti  eco-compatibili,
secondo criteri di efficienza, adeguatezza e  qualita'  del  servizio
reso  ai  cittadini,  promozione  attuata  da  alcune  Regioni   (es.
Lombardia, Piemonte,  Emilia  Romagna)  con  apposite  programmazioni
mirate che prevedono l'obbligo di erogare carburanti a basso  impatto
in tutti i nuovi impianti. Ad oggi, tuttavia, non  tutte  le  Regioni
hanno elaborato questi documenti di programmazione  per  lo  sviluppo
del metano generando delle asimmetrie di mercato tra aree geografiche
dello stesso territorio nazionale. 
  IV. Il  D.Lgs  28/2011  recepisce  la  direttiva  2009/28/CE  sulla
promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, ricompresa nel
pacchetto legislativo sull'energia e sul cambiamento  climatico,  che
inscrive  in  un  quadro  legislativo  gli  obiettivi  comunitari  di
riduzione delle  emissioni  di  gas  a  effetto  serra.  Tali  misure
incoraggiano l'efficienza energetica, il consumo di energia da  fonti
rinnovabili e il miglioramento dell'approvvigionamento di energia. In
particolare, la direttiva mira ad istituire un quadro comune  per  la
promozione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili e, per ciascuno
Stato membro, fissa un obiettivo per la quota  di  energia  da  fonti
rinnovabili sul consumo finale lordo di energia  entro  il  2020.  In
particolare, l'articolo 8 del citato  decreto  legislativo,  mira  ad
incentivare l'utilizzo del biometano nei  trasporti  demandando  alle
Regioni la semplificazione del procedimento  di  autorizzazione  alla
realizzazione  di  nuovi  impianti  di  distribuzione  di  metano   e
dichiarando di pubblica utilita'  la  realizzazione  di  impianti  di
distribuzione di  metano  e  le  condotte  di  allacciamento  che  li
collegano alla rete esistente dei metanodotti. 
  V. Il Decreto-Legge n.  1  del  2012  (convertito  nella  Legge  n.
27/2012)  recante  "Disposizioni  urgenti  per  la  concorrenza,   lo
sviluppo delle infrastrutture e la competitivita'", all'articolo  17,
reca misure in  tema  di  liberalizzazione  nella  distribuzione  dei
carburanti.  Nello  specifico,  il  comma  8  attribuisce   al   MISE
l'individuazione dei principi generali  per  l'attuazione  dei  piani
regionali di sviluppo della rete degli impianti di distribuzione  del
metano  che  debbono  essere  orientati  alla  semplificazione  delle
procedure autorizzative per la realizzazione  di  nuovi  impianti  di
distribuzione e per l'adeguamento dei piani  esistenti.  Il  comma  9
dispone, invece, in merito alla promozione, produzione e utilizzo del
biometano attraverso  procedure  e  percorsi  di  semplificazione  da
inserire nei piani regionali  di  talune  realta'  geografiche  nelle
quali, ad oggi, manca una rete distributiva per il  metano.  In  tali
contesti  i  piani  regionali  debbono  prevedere  per  i  Comuni  la
possibilita' di autorizzare con iter semplificato la realizzazione di
impianti di distribuzione e di rifornimento di biometano anche presso
gli impianti di  produzione  di  biogas,  purche'  sia  garantita  la
qualita' del biometano. Va segnalato  che  tale  principio  e'  stato
richiamato nell'articolo  11  della  L.R.  n.  8/2013  della  Regione
Campania, in cui, tra  i  diversi  aspetti,  si  prevede  l'avvio  di
programmi per lo sviluppo della filiera del metano liquido. 
  Il comma 10 attribuisce al Ministero dell'Interno, di concerto  con
il MISE, la possibilita'  di  individuare  criteri  e  modalita'  per
l'erogazione self-service negli impianti di distribuzione del  metano
e del GPL e presso gli impianti di compressione domestici di  metano,
nonche' l'erogazione contemporanea di carburanti  liquidi  e  gassosi
(metano e GPL) negli impianti  di  rifornimento  multiprodotto.  Tali
criteri, enucleati nel D.M. 31 marzo 2014, prevedono la possibilita',
previo  adeguamento  degli  impianti  di  distribuzione  alle   nuove
disposizioni, di effettuare il rifornimento di GPL  o  di  metano  in
modalita' self-service, sia durante gli orari di  apertura  (impianto
presidiato) che presso impianti non  presidiati.  In  questa  seconda
fattispecie, tuttavia, intervengono  alcuni  vincoli  stringenti:  a)
l'impianto deve essere dotato di un sistema di videosorveglianza  con
registrazione; b) l'utente che effettua il rifornimento  deve  essere
stato  preventivamente  autorizzato  mediante  l'attivazione  di  una
apposita "scheda a riconoscimento elettronico" (nominativa  e  legata
al veicolo) che sara' rilasciata  dal  gestore  previa  verifica  dei
requisiti  tecnici  del  veicolo  e  dell'impianto  installato  sullo
stesso. Inoltre l'utente  deve  ricevere  adeguata  istruzione  sulle
modalita'   di   effettuazione   del   rifornimento   in    modalita'
self-service, comprensiva di una dimostrazione pratica e del rilascio
di un opuscolo informativo. Il comma 11 prevede l'adozione di  misure
finalizzate  all'inserimento  (previsione)  nei  codici  di  rete  di
modalita' di accelerazione  dei  tempi  di  allacciamento  dei  nuovi
impianti di distribuzione di metano e per la riduzione  delle  penali
da parte dell'AEEGSI nei casi di superamento di  capacita'  impegnata
previste per gli stessi impianti. 
  VI. Al fine dello sviluppo della rete di distribuzione del  metano,
assume particolare rilievo la norma contenuta  nel  DDL  Concorrenza,
ancora all'esame parlamentare,  che  all'articolo  35,  ribadisce  la
necessita'/obbligatorieta'  di  sviluppare  la  rete  nazionale   dei
carburanti alternativi assicurando la presenza  contestuale  di  piu'
tipologie  di  carburanti  nei  nuovi   impianti   di   distribuzione
(carburanti  alternativi),  salvo   che   non   vi   siano   ostacoli
tecnico-economici per  l'installazione  e  l'esercizio  degli  stessi
(spetta al MISE, sentite, tra gli altri, anche l'AGCM e la Conferenza
Stato Regioni,  l'individuazione  di  questi  ostacoli  tecnici/oneri
economici eccessivi  e  sproporzionati,  tenendo  anche  conto  delle
esigenze di sviluppo del  mercato  dei  combustibili  alternativi  ai
sensi  della  Direttiva  2014/94  UE  del  22  ottobre   2014   sulla
realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi). 
 
  3.2 IL MERCATO DEI VEICOLI ALIMENTATI A GNC 
  Nel 2014 l'immatricolato a metano ha superato quota  72.000  unita'
con una crescita  di  oltre  il  6%  rispetto  al  2013  e  le  nuove
immatricolazioni di modelli a metano hanno superato il 5% del mercato
globale. Il parco nazionale di veicoli a gas naturale  (NGV)  a  fine
2015 si prevede superi le 900.000 di unita'. 
  Le Case Costruttrici offrono a listino una  ventina  di  modelli  a
metano. Nuovi modelli a GNC potrebbero offrire maggiori sbocchi su un
mercato dell'auto a benzina e gasolio. Ma la progettazione  di  nuovi
modelli, e la realizzazione di  nuove  linee  di  montaggio  comporta
investimenti, che i costruttori potrebbero fare  piu'  volentieri  in
presenza di un quadro normativo ed incentivante definito e stabile. 
  La trasformazione di un veicolo a benzina Euro 1, Euro 2, o Euro 3,
in uno a GNC, con un costo di circa 2.000 €, consente ancora oggi  di
ottenere un veicolo piu' rispettoso dell'ambiente, e  piu'  economico
nei costi del carburante. 
  I veicoli alimentati a GNC circolanti in 7 regioni Italiane (Emilia
Romagna,  Marche,  Veneto,  Toscana,  Lombardia,  Puglia,   Campania)
rappresentano oltre l'81% dell'intero parco nazionale  di  veicoli  a
gas naturale. Tutte queste regioni fanno parte  delle  direttrici  di
traffico citate dalla linea guida TEN-T. 
  E' interessante anche notare la distribuzione dei  NGV  all'interno
delle Regioni: nelle  citta'  di  Torino,  Roma,  Napoli  e  Bari  si
concentrano piu' del 50 % dei veicoli della Regione. 
  Per una panoramica  complessiva  dell'andamento  dell'immatricolato
sul piano regionale nel decennio 2005-2015 si  rimanda  alla  tabella
seguente dove nella colonna "Bz-metano"  si  riportano  i  veicoli  a
doppia alimentazione benzina e metano. 
 
Tabella 1: Diffusione veicoli alimentati a Benzina e CNG per  Regione
                             - Anno 2015 
 
 
=====================================================================
|                      |  Bz-Metano   |    Totale     |  Bz-Metano  |
+======================+==============+===============+=============+
|ABRUZZO               |        22.347|        847.233|          2,6|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|BASILICATA            |         4.654|        357.465|          1,3|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|CALABRIA              |         4.242|      1.215.172|          0,3|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|CAMPANIA              |        63.492|      3.335.372|          1,9|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|EMILIA-ROMAGNA        |       204.919|      2.754.792|          7,4|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|FRIULI-VENEZIA GIULIA |         2.824|        769.583|          0,4|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|LAZIO                 |        28.715|      3.707.456|          0,8|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|LIGURIA               |         8.635|        829.292|          1,0|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|LOMBARDIA             |        64.812|      5.879.632|          1,1|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|MARCHE                |       114.734|        993.976|         11,5|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|MOLISE                |         4.879|        202.873|          2,4|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|PIEMONTE              |        34.521|      2.833.499|          1,2|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|PUGLIA                |        50.649|      2.247.602|          2,3|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|SARDEGNA              |           423|      1.005.914|          0,0|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|SICILIA               |        14.613|      3.146.197|          0,5|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|TOSCANA               |        81.240|      2.378.924|          3,4|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|TRENTINO-ALTO ADIGE   |         5.829|        814.026|          0,7|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|UMBRIA                |        33.660|        613.739|          5,5|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|VALLE D'AOSTA         |           582|        147.147|          0,4|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|VENETO                |        87.842|      2.983.814|          2,9|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|NON IDENTIFICATI      |            56|         17.045|          0,3|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
|TOTALE                |       833.668|     37.080.753|          2,2|
+----------------------+--------------+---------------+-------------+
 
 
  Tuttavia, a fronte di un avanzamento ormai maturo della  tecnologia
GNC per autotrazione, va considerata come fondamentale la  criticita'
rappresentata dalla scarsa omogeneita' e capillarita' sul  territorio
della rete delle infrastrutture di  distribuzione  al  dettaglio  del
GNC, che di fatto non consente una diffusione adeguata delle gamme di
ultima generazione. Intercorre, infatti, una stretta correlazione tra
numero di registrazioni di veicoli a metano e numero di  stazioni  di
rifornimento. 
  Basti evidenziare che l'Italia e la Germania, che insieme detengono
i 2/3 delle reti di erogazione GNC in Europa,  costituiscono  il  70%
circa del mercato totale dei veicoli industriali GNC in Europa. 
  Il riferimento normativo di contesto su  cui  sviluppare  un  piano
economico finalizzato a diffondere in modo significativo le  stazioni
GNC-GNL e' rappresentato dalla Direttiva 2014/94/UE che,  sulla  base
degli studi accompagnatori elaborati dalla Commissione, comporterebbe
un impiego programmato di risorse private e  pubbliche  relativamente
contenuto, stimato in 58 milioni di Euro. 
  La prospettiva di rendere disponibile il Gas Naturale anche in aree
geografiche  non  servite  dalla  rete  infrastrutturale   esistente,
consentirebbe l'impiego diretto e integrato del GNC  e  del  GNL  nel
settore del trasporto  industriale  come  carburante  alternativo  al
Diesel per il trasporto urbano e  regionale  (per  il  quale  risulta
preferibile il GNC) e per quello a piu' lunga distanza (per il  quale
risulta preferibile il GNL). 
  In  tale  ottica  si  puo'  ben  inquadrare  anche  l'utilizzo  del
biometano che potrebbe avere un notevole ruolo in quelle aree  rurali
ove la rete del gas naturale  e'  a  distanze  tali  da  rendere  non
economico l'investimento relativo alla connessione alle reti stesse o
anche l'immissione in rete tramite carro bombolaio. 
 
  4 DIMENSIONAMENTO DELLA RETE DI STAZIONI DI RIFORNIMENTO 
  La rete Italiana e' formata da 1086 stazioni  di  rifornimento  GNC
(stima 2015) di cui 40 in Autostrada. Il rapporto veicoli/stazioni di
servizio, a fine 2014, e' mediamente di 800 veicoli per ogni stazione
GNC  nettamente  inferiore  all'analogo  rapporto  per  i  carburanti
tradizionali (benzina e gasolio)  che  si  attesta  intorno  a  1.700
veicoli per stazione di servizio. E' da considerare che, al contrario
delle stazioni di servizio tradizionali, le stazioni del metano hanno
solitamente un solo erogatore e cio', insieme  al  tempo  piu'  lungo
necessario al rifornimento, puo' comportare tempi  di  attesa  lunghi
per gli automobilisti. La rete e' sostanzialmente  gia'  conforme  ai
requisiti minimi di riferimento per la Direttiva DAFI (150 km tra due
Stazioni di Servizio metano), salvo che nella Regione Sardegna, nella
quale mancano  del  tutto  distributori  di  carburante  GNC  per  la
mancanza   di   metanodotti   e    la    attuale    difficolta'    di
approvvigionamento di  metano  in  forma  liquida.  In  due  regioni,
Calabria e Sicilia, ci sono aree molto limitate del  territorio  dove
il requisito minimo non e'  pienamente  soddisfatto.  Attualmente  la
rete, come si vede in tabella 2, aumenta significativamente  i  punti
vendita (PV) ogni anno (circa 50 PV/anno). La quasi totalita' dei  PV
e' alimentata dal metanodotto, una piccolissima parte delle  stazioni
e' alimentata con carro bombolaio. Si tratta solitamente di  stazioni
vecchie e con distanza non superiore ai 50 Km dalla "stazione  madre"
da cui si rifornisce di metano. Per la  realizzazione  di  una  nuova
stazione GNC, alcuni vincoli  tecnici  importanti  risultano  essere,
quindi, la distanza  dal  metanodotto  (meno  di  1000  metri)  e  la
pressione di allaccio (inferiore a  3  bar).  Tuttavia,  ove  risulta
impossibile la realizzazione dell'impianto di distribuzione di metano
tradizionale  e'   possibile   ricorrere   a   soluzioni   innovative
rappresentate dal GNL (Gas  Naturale  Liquefatto)  e  dal  biometano.
Queste soluzioni innovative hanno costi di realizzazione  impianto  e
di logistica del carburante decisamente superiori a  quelli  relativi
all'infrastruttura  GNC  tradizionale  e  pertanto   necessitano   di
incentivi per la loro diffusione. 
  Per favorire un piano di sviluppo delle  infrastrutture  che  parta
dalle aree urbane come prevede  la  direttiva  DAFI  occorre  puntare
sulle soluzioni tecnologiche  in  grado  di  generare  nell'immediato
benefici sia per l'ambiente che per i costi operativi degli utenti. 
 
Tabella 2: Punti vendita a metano per regione e rapporto tra  veicoli
                      a metano e punti vendita 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  4.1 GLI SCENARI DI SVILUPPO 
  Negli ultimi anni, i veicoli metano  (compreso  retrofit)  crescono
mediamente di 85.000 unita' mentre le stazioni di  servizio  crescono
di poco piu' di 50 unita'. 
  Tendenzialmente quindi si avrebbe la seguente situazione al 2020: 
    

=====================================================================
|           |             |  % METANO   |PUNTI VENDITA|   VEICOLI/  |
| SCENARIO  | AUTO METANO |  SU PARCO   |   METANO    | PUNTI VEN-  |
|TENDENZIALE|    2020     |   TOTALE    |    2020     | DITA METANO |
+===========+=============+=============+=============+=============+
|Italia     |    1.350.000|     3,6     |    1.350    |    1.000    |
+-----------+-------------+-------------+-------------+-------------+

    
  Mentre al 2025 si avrebbe la seguente situazione: 
    

=====================================================================
|           |             |  % METANO   | PUNTI VEN-  |   VEICOLI/  |
| SCENARIO  | AUTO METANO |  SU PARCO   | DITA METANO | PUNTI VEN-  |
|TENDENZIALE|    2025     |   TOTALE    |    2025     | DITA METANO |
+===========+=============+=============+=============+=============+
|Italia     |    1.800.000|     4,8     |    1.600    |   1.1215    |
+-----------+-------------+-------------+-------------+-------------+

    
  Uno  scenario  di   sviluppo   ragionevole,   che   preveda   costi
proporzionati rispetto ai benefici  inclusi  quelli  per  l'ambiente,
dovrebbe prevedere: 
  • al 2020 un numero adeguato di punti di  rifornimento  accessibili
al pubblico  negli  agglomerati  urbani/suburbani  e  in  altre  zone
densamente popolate in modo da garantire la circolazione dei  veicoli
alimentati a metano; 
  • al 2025 una percentuale del 6% di auto metano rispetto al  totale
circolante con un  rapporto  di  1.200  tra  veicoli  e  stazioni  di
servizio (modello Marche ed Emilia Romagna). 
    

=====================================================================
| SCENARIO|            | MEDIA NUOVI  |  PUNTI VEN-  | NUOVI PUNTI  |
|  OBIET- |  AUTO ME-  |   VEICOLI/   | DITA METANO  | VENDITA ME-  |
|  TIVO   | TANO 2025  |     ANNO     |     2025     |  TANO/ANNO   |
+=========+============+==============+==============+==============+
|Italia   |   2.300.000|   130.000    |    1.900     |      79      |
+---------+------------+--------------+--------------+--------------+

    
  E'  perfettamente  coerente  con  la  direttiva  DAFI  avviare   il
programma di sviluppo dagli agglomerati urbani dove e'  maggiore  sia
il  numero  di  veicoli  circolanti  che  il  problema  di   qualita'
dell'aria. A titolo di esempio si riportano i  target  attesi  per  5
delle province Italiane con il maggior parco circolante per le  quali
si ipotizza un parco metano pari al 3,5% del totale circolante e  una
stazione di servizio ogni 1.200 veicoli: 
    

=====================================================================
|         |   PARCO   |   AUTO   |          |PUNTI VEN- |           |
|         |   CIRCO-  |  METANO  |          | DITA ME-  |PUNTI VEN- |
|         |   LANTE   |  TARGET  | AUTO ME- | TANO TAR- | DITA ME-  |
|PROVINCIA|   2014    |   2020   |TANO 2014 | GET 2020  | TANO 2014 |
+=========+===========+==========+==========+===========+===========+
|Roma     |  2.678.107|    93.734|    17.696|         78|         31|
+---------+-----------+----------+----------+-----------+-----------+
|Milano   |  1.755.983|    61.459|    14.648|         51|         31|
+---------+-----------+----------+----------+-----------+-----------+
|Napoli   |  1.717.338|    60.107|    28.973|         50|         26|
+---------+-----------+----------+----------+-----------+-----------+
|Catania  |    755.947|    26.458|     6.116|         22|          8|
+---------+-----------+----------+----------+-----------+-----------+
|Palermo  |    724.929|    25.373|     3.045|         21|          4|
+---------+-----------+----------+----------+-----------+-----------+

    
  Traguardare l'obiettivo del 6% del parco  circolante  a  metano  al
2025 sarebbe coerente con gli scenari  di  graduale  riduzione  della
dipendenza  del  trasporto  stradale  dai  carburanti  derivati   dal
petrolio con conseguente riduzione delle emissioni di CO2  oltre  che
dei principali  inquinanti  atmosferici.  Questi  obiettivi  appaiono
ambiziosi e legati da diversi fattori esterni, ma e' molto importante
utilizzare  tutte  le  leve  descritte  per  avvicinare  quanto  piu'
possibile il target, tenendo conto che si tratta di  un  comparto  in
cui lo sviluppo dell'offerta puo' generare un notevole effetto-traino
per la domanda. 
 
  5 LE PROSPETTIVE PER LA SOCIETA' 
  Come gia' anticipato, il gas naturale e' il carburante piu'  pulito
attualmente disponibile nel settore dei trasporti di  media  e  lunga
percorrenza, assicurando una riduzione del  10-15%  di  CO2  rispetto
alle alimentazioni tradizionali che puo' crescere  ulteriormente  nel
caso di utilizzo esclusivo del bio-metano prodotto a partire da FORSU
e residui. Questo significa che,  in  termini  di  emissioni  di  gas
serra, i veicoli GNC possono essere considerati "puliti" come  quelli
a trazione  elettrica,  su  base  "well-to-wheel"  (ossia  dal  punto
d'estrazione a quello di utilizzo)  se  si  considera  il  potenziale
contributo del bio-metano. 
  In termini di inquinanti locali, le tabelle seguenti, relative alle
emissioni rilasciate dagli  autoveicoli,  rispettivamente  in  ambito
urbano e totale, mostrano come si riscontrano riduzioni di  emissioni
sia in termini di  PM  che  di  NOx,  la  cui  entita'  e'  rilevante
soprattutto rispetto al diesel. 
 
Tabella 3: "Banca dati dei fattori di emissione  medi  del  trasporto
stradale in Italia:  ambito  di  riferimento:  urbano"  (2013,  Fonte
                               Ispra) 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Tabella 4: "Banca dati dei fattori di emissione  medi  del  trasporto
stradale in Italia:  ambito  di  riferimento:  totale"  (2013,  Fonte
                               Ispra) 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Sui veicoli GNC, inoltre, rumore e  vibrazioni  sono  ridotte  alla
meta' rispetto ai veicoli ad alimentazione tradizionale. 
  Di recente, sono entrate  in  vigore  alcune  misure  promosse  dal
Ministero  delle  Infrastrutture  e  Trasporti  che  hanno  il   fine
specifico  di  agevolare  il  ricambio  del  parco  circolante  degli
automezzi che svolgono attivita'  di  autotrasporto  in  conto  terzi
mediante l'acquisto di veicoli commerciali alimentati sia a GNC che a
GNL. 
  Risulta ormai matura la consapevolezza che  la  tecnologia  GNC  (e
GNL) possa essere un importante pilastro per  la  sostenibilita'  del
sistema dei trasporti. 
 
  6 MISURE DI SOSTEGNO 
 
  6.1 CRITICITA' OPERATIVE ESISTENTI 
  L'obiettivo primario di  avere  una  crescita  equilibrata  tra  la
domanda di veicoli GNC e l'offerta delle infrastrutture di erogazione
del  GNC,  viene  perseguita  promuovendo  linee  di  attuazione  per
l'adeguamento delle infrastrutture di distribuzione che  incidano  in
misura minima sulla spesa pubblica e creino le  opportune  condizioni
per una efficace diffusione delle tecnologie gia'  oggi  disponibili.
Ad oggi le misure esistenti in tale direzione sono limitatissime. 
  L'individuazione di misure strategiche a favore del GNC rappresenta
l'occasione per definire una cornice di programmazione  in  grado  di
favorire questo obiettivo strategico. 
  Le principali criticita' operative alla diffusione del GNC-GNL  per
autotrazione sono: 
  • scarsa informazione degli utenti sui  vantaggi  operativi  (Total
Cost Ownership) ed ambientali e conseguente difficolta' a raggiungere
la  massa  critica   d'utenza   per   garantire   la   sostenibilita'
dell'investimento su impianti e conseguentemente sui mezzi; 
  • distanza eccessiva dal metanodotto o bassa pressione di  allaccio
che rendono impossibile la  realizzazione  della  infrastruttura  GNC
tradizionale; 
  •  alti  costi  di  realizzazione  dell'impianto  di  distribuzione
rispetto ai costi degli impianti per carburanti tradizionali; 
  • vincoli urbanistici  e  di  distanze  di  sicurezza  che  rendono
impossibile la realizzazione di impianti GNL in aree urbane; 
  •  limitazioni  sulla  logistica  e  alti  costi   prodottivi   che
ostacolano la realizzazione di impianti alimentati da biometano; 
  • scarsa  capillarita',  standardizzazione  ed  omologazione  degli
impianti a livello UE; 
  •  percezione  non  corretta  degli  standard  di  affidabilita'  e
sicurezza di impianti e mezzi, inclusi i limiti in vigore in  materia
di Accordo europeo per il trasporto di  merci  pericolose  su  strada
(ADR); 
  • prolungata tempistica realizzativa  per  gli  impianti,  a  causa
delle numerose autorizzazioni e passaggi  procedurali  e  burocratici
richiesti dalla normativa nazionale; 
  • scarsita' di un  mercato  dell'usato  sufficientemente  maturo  e
diffuso. 
 
  6.2 MISURE STRATEGICHE PER LO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE GNC 
  Come  indicazione  generale,  si  evidenzia  l'importanza  di  dare
priorita' di intervento alle aree urbane e alle Regioni ove  la  rete
infrastrutturale risulta essere piu' carente. 
  Al fine di affrontare e  superare  tali  criticita'  operative  per
l'impiego su larga scala della tecnologia GNC, si elencano i seguenti
punti chiave da tenere in considerazione. 
  6.2.1 Costanza di aliquote fiscali vigenti 
  Al fine di consolidare lo sviluppo del mercato del GNC (e garantire
l'avvio anche del mercato del  GNL),  particolare  attenzione  dovra'
essere data al mantenimento dell'attuale rapporto  competitivo  della
fiscalita' applicata al gas naturale rispetto agli altri  carburanti,
continuando quindi a garantire una certa  convenienza  economica  del
gas naturale in virtu' dei  suoi  benefici  ambientali.  Infatti,  le
esperienze degli altri Paesi dimostrano  che  la  competitivita'  del
mercato del gas naturale nei trasporti, quando non deriva, come negli
USA, dal differenziale  di  prezzo  tra  commodities,  e'  assicurata
attraverso incentivi pubblici, come la leva  fiscale.  In  Europa  il
prezzo alla pompa del gas naturale risulta  vantaggioso  rispetto  al
diesel per effetto di un regime di accisa favorevole; grazie a questo
differenziale di prezzo, l'extra-costo iniziale  legato  all'acquisto
di una macchina a metano si puo' ripagare in pochissimi  anni,  anche
grazie a motori ormai in grado di garantire un'efficienza  analoga  a
quelli tradizionali. E' dunque raccomandabile, sia a livello  europeo
che nazionale, un trattamento  fiscale  che  mantenga  nel  tempo  la
sostenibilita'   economica   del   gas   naturale   come   carburante
alternativo. 
  6.2.2 Modifiche necessarie al quadro normativo  e  regolatorio  sul
gas naturale utilizzato come carburante 
  Sono  necessarie  alcune  modifiche  del   quadro   regolatorio   e
tariffario in materia, in particolare, di trasporto  e  distribuzione
del gas naturale per autotrazione. Sono da affrontare, fra gli altri,
i seguenti punti per adattare il contesto  regolatorio  e  tariffario
del settore gas alle particolarita' dell'utilizzo come carburante per
autotrazione: 
  • modifiche  al  conferimento  della  capacita'  di  trasporto  con
introduzione di idonea flessibilita' nell'utilizzo della capacita' di
trasporto; 
  •  modifiche  tese  alla  riduzione  delle  penali  per  supero  di
capacita' impegnata sulle reti di trasporto del gas  naturale  ed  in
misura ancora maggiore per le reti di distribuzione del gas naturale. 
  Altro aspetto critico da superare per lo sviluppo del mercato  sono
le procedure di allaccio ai metanodotti. Le principali  problematiche
riguardano i lunghi tempi necessari alla realizzazione del  PV  quali
le autorizzazioni e le realizzazioni delle infrastrutture di rete del
gas e dell'elettricita' a servizio del PV. Appare necessario che  per
gli impianti di distribuzione di metano per autotrazione, le relative
condotte di allacciamento che li collegano alle  esistenti  reti  del
gas naturale siano dichiarate di pubblica utilita' e che  abbiano  un
carattere di indifferibilita' e di urgenza.  A  tal  fine  i  gestori
delle reti di trasporto e di distribuzione di gas e  di  elettricita'
dovranno attribuire carattere di priorita' alla  realizzazione  degli
allacciamenti alle proprie reti degli impianti  di  distribuzione  di
metano autotrazione rispetto  ad  altri  allacciamenti  di  attivita'
commerciali e industriali della stessa area geografica. 
  6.2.3 Incentivi  finanziari  e  non  finalizzati  a  promuovere  la
realizzazione di nuove infrastrutture 
  Realizzare un nuovo impianto di distribuzione metano in  aree  dove
non e' presente un adeguato parco veicolare  rappresenta  un  rischio
imprenditoriale notevole,  questa  problematica  e'  ancora  di  piu'
accentuata nell'attuale contesto economico del Paese che comporta una
generica riduzione degli investimenti di ogni genere.  La  previsione
di possibili eventuali incentivi, che  aiuti  l'investimento  per  la
realizzazione delle infrastrutture  in  aree  a  bassa  attrattivita'
agevolerebbe il  conseguimento  dell'obiettivo  di  un'infrastruttura
minima prevista in ambito europeo. 
  Come riportato, per  la  realizzazione  di  una  infrastruttura  di
distribuzione  di  GNC  ci  sono  inoltre  alcuni   vincoli   tecnici
insormontabili che sono la distanza dal metanodotto e la pressione di
allaccio. 
  Qualora risulti diseconomica la realizzazione  di  un  tradizionale
impianto di erogazione di  metano  e'  possibile  ricorrere  a  carri
bombolai, al GNL o al biometano. Queste  soluzioni  innovative  hanno
costi attuali  di  realizzazione  di  impianto  e  di  logistica  del
carburante  superiori  a  quelli  relativi   all'infrastruttura   GNC
tradizionale e pertanto occorrerebbe facilitarne la  loro  diffusione
su larga scala anche attraverso opportuni incentivi. 
  6.2.4 Revisione delle normative tecniche di sicurezza per  i  nuovi
PV a metano 
  La revisione  della  normativa  sia  in  materia  di  impianti,  in
particolare rispetto alle  norme  che  devono  essere  rispettate  al
momento della costruzione,  sia  rispetto  ai  servizi  erogati  agli
utenti finali agevolerebbe infine lo sviluppo di nuove infrastrutture
e un migliore utilizzo di quelle realizzate. 
  Affinche' possa aumentare  la  diffusione  dei  PV  anche  in  aree
urbanizzate,  ritenute  prioritarie  nella  direttiva  DAFI,   verra'
valutata con attenzione la necessita' di procedere ad  una  revisione
delle vigenti norme tecniche di sicurezza  alla  luce  dell'eventuale
evoluzione della normativa europea di settore. 
  Infine con l'eliminazione del vincolo sulla  capacita'  minima  dei
nuovi impianti (450 mc/h) si inciderebbe con una riduzione dei  costi
di realizzazione dei PV e si favorirebbe lo sviluppo del mercato. 
  6.2.5 Incentivi per promuovere  la  realizzazione  di  nuovi  PV  a
biometano 
  Laddove la realizzazione di una nuova stazione GNC presenta vincoli
tecnici  insormontabili  quali  la  distanza  dal  metanodotto  e  la
pressione  di  allaccio,  il  biometano  rappresenta  una   soluzione
innovativa, utile soprattutto in ambito  urbano  per  l'alimentazione
delle flotte di furgoni del trasporto merci leggero e di autobus  per
il  Trasporto  Pubblico  Locale.  Tuttavia,  gli  elevati  costi   di
realizzazione di impianti e di logistica del biometano necessitano di
incentivi per la loro diffusione. 
  Per agevolare la  realizzazione  di  impianti  di  distribuzione  a
biometano, anche tramite aggiunta di  un  erogatore  di  biometano  a
punti vendita  di  carburanti  convenzionali,  e'  opportuno  che  la
revisione in corso del  decreto  interministeriale  5  dicembre  2013
preveda un incremento dell'incentivazione sia in  termini  finanziari
che di durata. 
  6.2.6  Superare  le  difficolta'   operative   per   garantire   il
rifornimento self-service 
  Altro  elemento  importante  e'  la   possibilita'   di   garantire
rifornimenti in "self-service non presidiato" 24 ore su 24 in maniera
analoga   agli    altri    carburanti    eliminando    o    riducendo
significativamente le attuali limitazioni al servizio  attraverso  un
aggiornamento da parte del Ministero dell'interno di concerto con  il
Ministero  dello  sviluppo  economico  del  decreto  sulla  normativa
tecnica dettata dal decreto del Ministro dell'interno del  24  maggio
2002  e  successive  modificazioni  ed  integrazioni  in  materia  di
sicurezza, tenendo conto degli standard di  sicurezza  utilizzati  in
ambito europeo. 
  6.2.7 Uso degli appalti pubblici a sostegno dell'uso del GNC 
  A supporto delle misure strategiche volte a facilitare lo  sviluppo
di una piu' capillare rete infrastrutturale, e' importante  sostenere
la domanda sia pubblica che privata di veicoli alimentati a  GNC,  al
fine di raggiungere la massa critica d'utenza tale  da  garantire  la
sostenibilita'  dell'investimento  sugli  impianti  da  realizzare  e
realizzati. 
  La vigente normativa in materia di Green  Public  Procurement  e  i
relativi CAM (Criteri Ambientali Minimi) disposta  dal  DM  13-4-2013
del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del  Mare
tracciano alcune indicazioni che le stazioni appaltanti italiane,  in
coerenza con l'analoga normativa UE in  materia  di  appalti,  devono
seguire per assicurare gare di fornitura in grado di contribuire alla
sostenibilita' del sistema dei trasporti. In quest'ambito, i  veicoli
GNC rientrano nelle  forniture  classificate  come  "verdi",  con  la
conseguente  attribuzione  di  valutazioni  premianti  in   sede   di
assegnazione dei punteggi di gara. 
  Si tratta di un meccanismo che  ha  consentito  di  ampliare  negli
ultimi 2-3 anni soprattutto il parco  autobus  alimentato  a  GNC  in
servizio TPL, che oggi in Italia rappresenta il 9%  circa  del  parco
complessivo in esercizio TPL, con oltre 3.500 autobus in esercizio. 
  Lo stesso Fondo Investimenti gestito dal  Ministero  dell'Ambiente,
mediante il Decreto Ministeriale n.735/11,  aveva  individuato  delle
premialita' finanziarie per le Regioni  che  avessero  promosso  gare
d'appalto per autobus GNC, in particolare per l'ambito urbano. 
  Le caratteristiche di veicolo a bassissima emissione di PM10 e  NOx
e a ridotta emissione di rumore  consente  alle  Amministrazioni  che
utilizzano gli autobus GNC di avvalersi di considerevoli vantaggi  in
termini di abbattimento dei costi esterni nell'esercizio dei  servizi
di trasporto pubblico in ambito urbano.  La  migliore  pianificazione
per  una  mobilita'  sostenibile  mediante  la  modernizzazione   del
servizio TPL individua nell'autobus GNC la soluzione  tecnicamente  e
funzionalmente idonea. Nel futuro, occorre finalizzare in  modo  piu'
puntuale i meccanismi di premialita' a  Regioni  e  Aziende  TPL  che
promuovono gare di fornitura per autobus GNC. Infatti, l'autobus  GNC
assicura i seguenti vantaggi: 
  •  servizi  integrati   con   i   servizi   ferroviari   pienamente
sostenibili; 
  • servizi a basso impatto ambientale ed economicamente  sostenibili
per la citta'; 
  • riduzione del costo totale di esercizio con recupero  di  risorse
da reinvestire per sistemi di mobilita' sostenibile; 
  • aumento dell'attrattivita' dei  servizi  con  possibili  ricadute
positive per la lotta alla congestione del traffico. 
  In  ragione  di  questi  vantaggi,  sarebbe  opportuno   promuovere
l'incremento della quota del parco autobus a  GNC  anche  mediante  i
Contratti di Servizio tra Concessionario e Azienda  di  gestione  dei
servizi TPL, in coerenza con le linee di riforma del Sistema TPL. 
  In questo quadro, l'incentivazione finanziaria in sede di gara  per
l'attribuzione  dei  servizi  in  concessione  alle  Aziende  per  il
trasporto pubblico locale (TPL) che realizzano impianti di erogazione
GNC  presso  i  depositi  rappresenterebbe  un  fattore   di   spinta
determinante per rendere operativamente possibile un diffuso utilizzo
degli autobus alimentati a GNC. 
  In questa ottica opera la misura  che  prevede,  per  le  pubbliche
amministrazioni centrali, gli enti e istituzioni da esse dipendenti o
controllate, le regioni, gli enti locali e i gestori  di  servizi  di
pubblica  utilita'  da  essi  controllati,  che  sono  situate  nelle
province ad alto inquinamento di particolato PM10, al  momento  della
sostituzione  del  rispettivo  parco  auto,  autobus  e  mezzi  della
raccolta dei rifiuti urbani un obbligo di acquisto di  almeno  il  25
per cento di veicoli a metano GNC e GNL. 
  6.2.8 Incentivi non finanziari finalizzati a promuovere e sostenere
la diffusione dei mezzi commerciali GNC 
  Per il comparto dell'autotrasporto,  non  esistono  attualmente  in
Italia meccanismi di regolazione del sistema finalizzati a promuovere
e sostenere la diffusione dei mezzi commerciali GNC. 
  L'unica regolazione tendente a favorire indirettamente  il  rinnovo
del parco circolante e' stata introdotta dalle recenti Circolari  del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - MIT,  in  attuazione
della Legge n.147/13. 
  Un fattore di regolazione del traffico merci in  Italia  su  alcune
direttrici internazionali e'  rappresentato  dai  limiti  imposti  da
Paesi confinanti come Svizzera ed Austria  per  la  circolazione  dei
veicoli con classi Euro piu' vetuste. Ad esempio,  lungo  l'asse  del
Brennero, la regolazione vigente  sulla  rete  elvetica  e  austriaca
inizia a condizionare anche la scelta  del  veicolo  da  parte  degli
operatori italiani, con prospettive positive in  termini  di  aumento
della quota di domanda per i veicoli GNC. 
  La tendenza a promuovere misure di  regolazione  della  domanda  al
fine di rendere piu' sostenibile il sistema dei trasporti, a  partire
da quello industriale, sara' parte sempre piu'  evidente  e  concreta
nella pianificazione  dei  trasporti,  sia  su  scala  nazionale  che
locale.   La   regolazione   del   pedaggio   autostradale   mediante
l'attuazione della Direttiva "Eurovignette" 2011/76/EU e le misure di
"road pricing", "park  pricing",  "area  pricing"  adottate  a  vario
titolo dagli Enti Locali rappresentano una discriminante di selezione
dei mezzi utilizzabili, in particolare per l'ambito urbano, in  grado
di favorire la diffusione dei veicoli GNC. 
  Lo stesso vale  per  le  misure  di  rimborso  di  pedaggi,  accise
carburanti e spese documentate e forfettarie applicate a sostegno del
comparto dell'autotrasporto. 
  Occorre quindi prevedere in futuro una  modularita'  di  pedaggi  e
rimborsi, oltre  che  di  accesso  alla  circolazione  e  alla  sosta
operativa nelle aree di pregio ambientale, che assegni ai  mezzi  GNC
un concreto  vantaggio  operativo  ed  economico.  Si  tratta  di  un
passaggio  che  dovrebbe   rappresentare   una   priorita'   per   la
programmazione  nazionale,  se  si  intende  dare  impulso  e  spinta
propulsiva allo sviluppo della  tecnologia  GNC  nelle  attivita'  di
trasporto industriale. 
 
  7 INTEROPERABILITA' A LIVELLO EUROPEO 
  In accordo  con  il  punto  (10)  delle  considerazioni  inziali  e
l'articolo  3,  comma  1  della  Direttiva,  laddove  la  continuita'
extraterritoriale dell'infrastruttura ovvero la realizzazione di  una
nuova infrastruttura in prossimita' di confini lo  richieda,  sarebbe
opportuno collaborare con gli Stati  Membri  limitrofi  coinvolti  al
fine di garantire la continuita' transfrontaliera dell'infrastruttura
per i combustibili alternativi. 
  Al  fine  di  valutare   la   necessita'   di   detta   continuita'
transfrontaliera, ai sensi dell'articolo 6, comma 8 della  Direttiva,
particolare attenzione potra' essere data ai  punti  di  rifornimento
lungo i collegamenti stradali transfrontalieri. 
  La valutazione della necessita'  e  delle  eventuali  modalita'  da
adottare    per    garantire    la    continuita'    transfrontaliera
dell'infrastruttura  cosi'  come  l'eventuale  sviluppo  di  progetti
pilota e/o progetti infrastrutturali potrebbe essere fatta tenendo in
considerazione, per quanto pratico ed applicabile, anche i  risultati
dei progetti europei di collaborazione transfrontaliera conclusi o in
itinere quali, a titolo d'esempio, quelli co-finanziati a valere  sui
bandi TEN-T ovvero CEF. 
 
 
 
                     Quadro strategico nazionale 
 
      Sezione D: fornitura di gas di petrolio liquefatto (GPL) 
                          per il trasporto 
 
                               INDICE 
 
  LISTA DELLE TABELLE 
  LISTA DELLE FIGURE 
  1 LE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA PER IL SETTORE DEI TRASPORTI 
  2 LO STATO TECNOLOGICO 
  2.1 GAS PETROLIO LIQUEFETTO - GPL 
  2.2 RETE DI DISTRIBUZIONE 
  2.3 MERCATO 
  2.3.1 Immatricolazioni di autovetture alimentate con GPL 
  2.3.2 Conversioni a GPL di autovetture circolanti 
  2.4 NORMATIVA 
  2.4.1 Norme tecniche di settore 
  2.4.2 Navigazione da diporto e commerciale 
  2.4.3 Rete  di  distribuzione  per  la  navigazione  da  diporto  e
commerciale 
  2.4.4 Domanda di mercato 
  3 SCENARI DI SVILUPPO 
  3.1 LATO DOMANDA 
  3.2 LATO OFFERTA 
  4 MISURE DI SOSTEGNO 
  4.1 MISURE A CARATTERE FINANZIARIO PER AGEVOLARE  LA  REALIZZAZIONE
DI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE STRADALE 
  4.2 MISURE FINANZIARIE PER L'ACQUISTO DI VEICOLI 
  4.3 MISURE FISCALI 
  4.4 CRITERI E OBIETTIVI INDICATIVI PER FAVORIRE L'UNIFORMITA' DELLA
PENETRAZIONE  DELLE  INFRASTRUTTURE  DI  DISTRIBUZIONE  NEL   SETTORE
STRADALE 
  4.5 REQUISITI MINIMI PER LA REALIZZAZIONE DELLE  INFRASTRUTTURE  DI
DISTRIBUZIONE NEL SETTORE NAUTICO DA DIPORTO 
 
  RIFERIMENTI 
  APPENDICE A: 
 
                         LISTA DELLE TABELLE 
 
  Tabella No. 
  Tabella 1: Banca dati dei fattori di emissione medi  del  trasporto
stradale in Italia, ambito di riferimento: urbano (Ispra, 2013) 
  Tabella 2: Banca dati dei fattori di emissione medi  del  trasporto
stradale in Italia, ambito di riferimento: totale (Ispra, 2013) 
  Tabella 3: Diffusione impianti a livello regionale 
  Tabella 4: Impianti per residenti e per veicoli circolanti 
  Tabella 5: Ipotesi diffusione impianti per regione 
 
                         LISTA DELLE FIGURE 
 
  Figura No. 
  Figura 1: Dipendenza energetica nel 2013 e spesa dei paesi  europei
in benzina e diesel nel 2012. Fonte: EUROSTAT 
 
  1 LE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA PER IL SETTORE DEI TRASPORTI 
  Nel settore dei trasporti, sostenere l'innovazione e  l'efficienza,
frenare la dipendenza dalle importazioni di  petrolio  e  guidare  il
passaggio a fonti energetiche interne e rinnovabili  rappresenta  una
via  da  seguire  per  raggiungere  gli  obiettivi  chiave   europei:
stimolare la crescita economica, aumentare l'occupazione e mitigare i
cambiamenti climatici. In particolare l'Italia presenta un livello di
dipendenza energetica tra i piu' elevati a livello europeo, 76.9%  al
2013. Nel 2012, l'import di petrolio grezzo e'  stato  pari  a  68.81
milioni di tonnellate e la spesa per benzina e diesel e' stata pari a
24.63 miliardi di euro (Fuelling Europe's future. How auto innovation
leads to EU jobs. Cambridge Econometrics (CE), in collaboration  with
Ricardo-AEA, Element Energy. 2013) (Figura 1). 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Figura 1: Dipendenza energetica nel 2013 e spesa dei paesi europei in
             benzina e diesel nel 2012. Fonte: EUROSTAT 
 
  Occorre quindi porsi obiettivi di riduzione dei consumi  energetici
da combustibili fossili, di riduzione  delle  emissioni  di  anidride
carbonica e di miglioramento della qualita' dell'aria  anche  tramite
l'utilizzo del gas di petrolio liquefatto. 
 
  2 LO STATO TECNOLOGICO 
 
  2.1 GAS PETROLIO LIQUEFETTO - GPL 
  Il GPL e' un miscela di idrocarburi gassosi, formata principalmente
da propano e butano, che deriva sia dal processo  di  estrazione  del
gas naturale, sia dalla raffinazione del greggio. 
  In Italia l'approvvigionamento del prodotto e' determinato  per  il
53% dall'estrazione di gas naturale nei Paesi dell'area  mediterranea
e per il 47%  dalla  raffinazione  del  petrolio,  principalmente  in
impianti nazionali e comunitari. 
  A temperatura  ambiente  e  a  pressione  atmosferica,  il  GPL  si
presenta sotto forma di gas, ma puo' essere agevolmente liquefatto se
sottoposto a moderate pressioni. Una volta liquefatto,  il  GPL  puo'
essere  facilmente  immagazzinato  e  trasportato  in  recipienti   a
pressione  (cisterne  ferroviarie  o   stradali),   anche   in   zone
difficilmente raggiungibili, e reso fruibile all'utente in bombole  e
serbatoi di varie dimensioni. 
  Durante il processo di liquefazione il suo volume si riduce di  ben
274 volte. Cio' permette di immagazzinare  una  grande  quantita'  di
energia in poco spazio. 
  Il GPL e' un'ottima fonte energetica  e,  a  causa  di  una  grande
facilita'  di  lavorazione,  ha  una  notevole  versatilita'  e  puo'
contribuire   significativamente    alla    lotta    all'inquinamento
atmosferico, contribuendo alla riduzione delle emissioni inquinanti e
climalteranti, sia nel settore dell'autotrazione che in quello  della
nautica. 
  Dal punto di vista ambientale il GpL presenta notevoli vantaggi. Di
seguito, si riporta un'analisi dell'impatto ambientale in termini  di
emissioni climalteranti e inquinanti. 
  In particolare, per quanto riguarda la  CO2  ,  trattandosi  di  un
climalterante, le emissioni sono state stimate sull'intero  ciclo  di
vita (Life Cycle Analysis - LCA) e  comparate  con  quelle  derivanti
dalla produzione e dall'utilizzo degli altri carburanti  fossili.  Il
seguente grafico presenta una comparazione tra le  emissioni  LCA  di
benzina, diesel,  GpL  e  metano,  pubblicate  dalla  direttiva  (UE)
652/2015, da cui si evince  che  il  GPL  presenta  un  risparmio  di
emissioni rispetto a benzina e diesel. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Per quanto riguarda le emissioni di  inquinanti  locali,  quali  in
particolare PM e NOx, si riporta di seguito una tabella riepilogativa
con i relativi fattori: i dati, estrapolati  dalla  "Banca  dati  dei
fattori  di  emissione  medi  del  trasporto  stradale   in   Italia"
dell'ISPRA, sono riferiti  al  2013  e  riguardano,  rispettivamente,
nella prima tabella i valori emessi in ambito urbano, nella seconda i
valori complessivamente  emessi  in  ambito  urbano,  extraurbanoe  e
autostradale. 
 
Tabella 1: Banca dati dei fattori di  emissione  medi  del  trasporto
   stradale in Italia, ambito di riferimento: urbano (Ispra, 2013) 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Tabella 2: Banca dati dei fattori di  emissione  medi  del  trasporto
   stradale in Italia, ambito di riferimento: totale (Ispra, 2013) 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  2.2 RETE DI DISTRIBUZIONE 
  Negli ultimi anni, la rete di distribuzione stradale del  GPL  auto
e' cresciuta in modo  costante  e  abbastanza  omogeno  su  tutto  il
territorio  nazionale.  Dal  2001  al  2014,  i  punti  vendita  sono
aumentati del 78%, con un piu' alto trend di crescita a  partire  dal
2008  (+48%)  grazie  ad  alcuni  interventi  normativi   che   hanno
accelerato lo sviluppo della rete. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  La rete distributiva del GPL auto  rappresenta  il  16%  di  quella
totale e la quasi totalita' degli impianti eroganti GPL sono inseriti
in stazioni multicarburante. Secondo il tipo di viabilita'  stradale,
la rete di  GPL  auto  a  fine  2012  era  cosi'  suddivisa:  257  su
autostrade e raccordi autostradali e 2900 sulle altre strade. 
  Analizzando la densita' superficiale della  rete  in  ogni  singola
Regione, in 12 di queste si registrano valori pari o  inferiori  alla
media nazionale, pari a 1,2 impianti ogni 100 Kmq. La densita'  media
nazionale, inoltre, e' cinque volte inferiore a quella rilevata per i
punti vendita eroganti i  carburanti  tradizionali  pari  a  oltre  6
impianti ogni 100 kmq. 
 
         Tabella 3: Diffusione impianti a livello regionale 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Relativamente al rapporto tra stazioni di GPL auto e  abitanti,  in
Italia il rapporto medio e' di 16.000 residenti circa  per  impianto,
con 10 Regioni  che  presentano  un  rapporto  superiore  alla  media
nazionale, mentre in merito al numero di veicoli a GPL circolanti per
impianto, sono 7  le  Regioni  nelle  quali  si  registra  una  media
superiore a quella nazionale, che e' pari a 542. A tal proposito,  si
evidenzia che in  Italia  il  numero  di  veicoli  con  alimentazione
tradizionale per impianto risulta, in  media,  superiore  a  800:  un
rapporto, quindi, piu' alto di quello relativo al  GPL  di  circa  il
50%. 
  Pertanto, la consistenza della  rete  GPL  rispetto  al  numero  di
veicoli  da  servire  e'  piu'  favorevole  di  quella  degli   altri
carburanti  tradizionali,  seppur  con  una   densita'   territoriale
notevolmente inferiore. 
 
     Tabella 4: Impianti per residenti e per veicoli circolanti 
 
 
=====================================================================
|                   | Impianti  | Residenti per  |Veicoli circolanti|
|      REGIONE      |    GPL    |    impianto    |   per impianto   |
+===================+===========+================+==================+
|Marche             |    188    |     8.249      |       274        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Molise             |    32     |     9.792      |       308        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Emilia Romagna     |    435    |     10.231     |       624        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Veneto             |    455    |     10.830     |       474        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Umbria             |    81     |     11.046     |       414        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Abruzzo            |    120    |     11.096     |       424        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Piemonte           |    340    |     13.013     |       617        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Basilicata         |    43     |     13.410     |       298        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Toscana            |    279    |     13.450     |       453        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Friuli-Venezia     |           |                |                  |
|Giulia             |    84     |     14.609     |       222        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Puglia             |    244    |     16.763     |       435        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Lazio              |    336    |     17.537     |       626        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Calabria           |    105    |     18.825     |       330        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Sardegna           |    84     |     19.801     |       313        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Trentino-Alto Adige|    50     |     21.119     |       475        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Campania           |    265    |     22.119     |       799        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Lombardia          |    423    |     23.647     |       703        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Valle D'Aosta      |     5     |     25.660     |       624        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Sicilia            |    163    |     31.240     |       629        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
|Liguria            |    34     |     46.567     |       757        |
+-------------------+-----------+----------------+------------------+
 
 
  In merito al GPL per uso nautico, in Italia  dai  primi  anni  2000
sono stati condotti  alcuni  progetti  pilota  sia  nel  settore  del
diporto sia in quello della navigazione commerciale. 
  Nella laguna di Venezia sono stati convertiti  alcuni  natanti  per
uso diportistico e nel 2010 e' stato realizzato il primo distributore
ad uso pubblico. 
  Numerosi motoscafi della Federazione italiana sci nautico, inoltre,
sono alimentati a GPL: per il rifornimento degli  stessi  sono  state
installate due stazioni interne, una presso l'idroscalo di  Milano  e
l'altra presso il campo prova di Recetto (NO). 
 
  2.3 MERCATO 
  I consumi di GPL  per  autotrazione  hanno  subito  una  importante
flessione negli anni 2000-2007 (- 34%), principalmente a causa  della
maggiore diffusione dei  veicoli  diesel  e  di  un  contestuale  gap
tecnologico nell'impiantistica GPL. 
  Grazie anche ai sistemi di incentivazione  pubblica,  tuttavia,  il
parco auto a GPL e quindi i relativi consumi si sono ripresi  fino  a
recuperare tutto il calo accumulato dal 2001 al 2007. 
  Nel 2014 sono state vendute 1.576.000 tonnellate di  prodotto  e  i
consumi di GPL auto hanno rappresentato,  su  base  energetica,  poco
piu' del 5% dei consumi totali nel settore  dei  trasporti  stradali.
Oltre il 40% del mercato e' rifornito con propano proveniente da  gas
naturale, mentre la parte restante e' una miscela  variabile  di  gas
liquidi prodotta nelle raffinerie italiane. 
  Si osserva che nel tempo e' avvenuta  una  significativa  riduzione
del consumo unitario medio dei veicoli a GPL conseguente alla  sempre
maggiore efficienza delle auto e ad un fenomeno recessivo dei consumi
per effetto della crisi economica, cosi' come e' accaduto per tutti i
carburanti, nonche' ad una contrazione significativa delle cilindrate
medie. 
  Quest'ultimo fenomeno ha caratterizzato in particolare i gas (GPL e
metano) ed e' stato il risultato delle campagne di  incentivazione  a
favore dell'acquisto di autovetture con  basse  emissioni  di  CO2  e
quindi, inevitabilmente, con cilindrate inferiori al passato. 
  Il parco autovetture circolante  a  GPL  rappresenta  il  5,5%  del
totale (dati ACI 2014) con 2.042.000  veicoli,  a  notevole  distanza
dalla benzina (51 %) e dal gasolio (41 %). 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  La  maggior  parte  della  popolazione  di  autovetture  a  GPL  si
concentra in alcune Regioni del nord del Paese: Piemonte,  Lombardia,
Veneto ed Emilia-Romagna insieme accolgono quasi  il  50%  del  parco
circolante. 
  Nelle altre aree dell'Italia, si evidenziano le regioni del Lazio e
della Campania con percentuali superiori al 10%. 
  2.3.1 Immatricolazioni di autovetture alimentate con GPL 
  Le case automobilistiche hanno cominciato ad offrire modelli nativi
a GPL a partire dal 1998 ma solo dal 2007 in poi  quest'ultimi  hanno
rappresentato una percentuale non marginale sul totale immatricolato. 
  Negli anni 2009-2010, grazie agli incentivi statali all'acquisto di
veicoli nuovi, che riconoscevano un beneficio unitario  maggiore  per
coloro che sceglievano un auto a gas, le immatricolazioni a GPL hanno
registrato un picco, fino a superare la soglia  del  15%  sul  totale
immatricolato. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Nel  2014  le  immatricolazioni  di   autovetture   a   GPL   hanno
rappresentato il 9,1% sul totale, terzo prodotto dopo gasolio (55,2%)
e benzina  (28,7%)  e  prima  del  metano  (5,3%),  mentre  le  altre
alimentazioni (ibride, elettriche...) sono rimaste al  di  sotto  del
1,7%. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  In Italia, sono attualmente offerti a  listino  da  oltre  15  case
automobilistiche  circa  60  modelli  alimentati  a   GPL,   o   piu'
precisamente bi-fuel (benzina-GPL) dove la benzina ha la funzione  di
carburante di emergenza per eventuali difficolta' di rifornimento  su
strada. I modelli offerti si concentrano nei segmenti commerciali  da
A, B e C, mentre pochi sono quelli che appartengono al segmento D. 
 
  2.3.2 Conversioni a GPL di autovetture circolanti 
  Per "conversione a GPL" si intende l'operazione di modifica  di  un
veicolo gia' omologato a  benzina  -  e  il  piu'  delle  volte  gia'
immatricolato - per equipaggiarlo con un sistema di  alimentazione  a
GPL. Tali interventi di  after-market  sono  realizzati  da  officine
meccaniche specializzate che in Italia sono circa 6.000,  diffuse  su
tutto il territorio nazionale. In Italia, sono presenti, inoltre,  le
piu' importanti imprese di progettazione e costruzione di sistemi  di
alimentazione a GPL, che  completano  la  filiera  industriale  delle
conversioni a GPL e che sono  leader  globali  del  mercato  e  della
tecnologia. 
  La domanda di mercato e' stata  storicamente  molto  rilevante  nel
nostro Paese, ma anche molto variabile nel tempo per diverse  ragioni
legate  al  prezzo  del  carburante,  della  componentistica  e  alla
presenza o meno di incentivazioni pubbliche. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Il record di mercato raggiunto nel 2008  e'  il  risultato  di  una
campagna di incentivazione finanziaria che e'  stata  attivata  negli
anni precedenti ma che ha  ottenuto  i  suoi  maggiori  finanziamenti
negli anni 2007, 2008 e 2009. Campania e Lazio  hanno  registrato  il
maggior numero di conversioni, contando insieme per oltre il 45%  sul
totale nazionale. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  2.4 NORMATIVA 
  Nel 2008, la rete distributiva dei carburanti e' stata  oggetto  di
una importante riforma  legislativa  volta  all'apertura  alla  piena
concorrenza nel settore ed allo  stesso  tempo  alla  promozione  dei
carburanti alternativi, incoraggiando le amministrazioni regionali  a
porre in atto dei provvedimenti  di  sviluppo  nell'ambito  dei  loro
poteri di programmazione del  territorio  (Decreto  Legge  25  giugno
2008, n. 112, articolo 83-bis, comma 21) 
  La maggior parte delle  Regioni  hanno  attuato  la  norma  statale
imponendo l'erogazione di almeno un carburante gassoso (GPL o metano)
in ogni nuovo impianto stradale. 
  Queste disposizioni regionali hanno  avuto  un  effetto  propulsivo
importante sullo sviluppo delle reti di distribuzione di  questi  due
carburanti ecologici: ad esempio, nel periodo dal  2009  al  2014  la
rete del GPL e' cresciuta di circa il 40%,  da  poco  meno  di  2.600
punti vendita a oltre 3.600, mentre nei sei  anni  precedenti,  cioe'
dal 2003 al 2008, l'incremento era stato del solo 14%. 
  Piu' in generale, le iniziative regionali in  materia  di  impianti
stradali hanno contribuito ad enfatizzare  il  ruolo  dei  carburanti
gassosi nelle piu' ampie politiche  energetiche  e  ambientali  delle
Regioni e degli Enti Locali. 
  Infatti, sono state contestualmente poste in essere misure  fiscali
e finanziarie volte ad incentivare la domanda di mercato  del  GPL  e
del metano, proprio al fine di "spezzare" il circolo vizioso (assenza
di domanda come conseguenza dell'assenza di offerta, e viceversa) che
normalmente impedisce l'affermarsi di tecnologie alternative. 
  2.4.1 Norme tecniche di settore 
  L'investimento  richiesto  per  la  realizzazione  di  impianti  di
erogazione di GPL auto presso un punto  vendita  stradale  e'  ancora
leggermente superiore  rispetto  al  caso  dei  combustibili  liquidi
tradizionali, soprattutto perche' le norme tecniche di  settore  sono
complessivamente piu' stringenti. 
  Queste  normative  tecniche  sono  state  aggiornate  (Decreto  del
Presidente della Repubblica 24 ottobre  2003,  n.  340  e  successive
modifiche  e  integrazioni)   nella   direzione   di   una   maggiore
semplificazione non solo delle regole  di  costruzione/installazione,
ma anche di quelle relative all'esercizio del punto vendita. 
  Tali  aggiornamenti  hanno  notevolmente  agevolato,  rispetto   al
passato, l'affiancamento dei gas  per  auto  agli  altri  carburanti:
maggiore  flessibilita'  nell'installazione  delle   apparecchiature,
riduzione delle distanze di sicurezza rispetto a  fabbricati  interni
ed esterni alla stazione, introduzione delle colonnine multi-prodotto
(GPL, metano, benzina e diesel), nonche' l'introduzione del  servizio
self-service per entrambi i carburanti gassosi. 
  Il servizio fai-da-te e' consentito sia in presenza sia in  assenza
del personale nel piazzale della stazione stradale, pur nel  rispetto
di certe condizioni tecniche che sono piu' severe  rispetto  al  caso
del  rifornimento   effettuato   dall'operatore   (Decreto   Ministro
dell'Interno del 31 marzo 2014). 
  2.4.2 Navigazione da diporto e commerciale 
  Relativamente alla progettazione  e  costruzione  delle  unita'  da
diporto e dei loro motori, la normativa comunitaria di riferimento e'
costituita dalla Direttiva 94/25/CE: trattasi di una  Direttiva  c.d.
"di nuovo approccio" che pertanto stabilisce  solo  alcuni  requisiti
essenziali per la certificazione delle unita' e  dei  motori  secondo
schemi amministrativi predefiniti. 
  La  Direttiva  demanda  al  Comitato  Normatore  Europeo  (CEN)  la
definizione di eventuali specifiche  tecniche  di  dettaglio  per  le
diverse applicazioni ricadenti nel suo  scopo,  come  ad  esempio  la
propulsione a GPL. In altre parole,  la  conformita'  agli  eventuali
standard CEN  armonizzati  fornisce  presunzione  di  conformita'  ai
requisiti  essenziali  della  direttiva  nell'ambito  delle  relative
procedure di certificazione. 
  La propulsione a GPL e' esplicitamente prevista dalla  legislazione
comunitaria e il CEN ha gia' emanato una norma  tecnica  armonizzata,
la UNI EN 15609:2012 riguardante "Attrezzature e accessori per GPL  -
Sistemi di propulsione a GPL per imbarcazioni, yacht e altre unita'". 
  Al fine di completare il quadro normativo europeo, la Legge  Delega
del 7 ottobre 2015, n. 167, per la riforma del Codice  della  nautica
da diporto, ha delegato il Governo  ad  adottare  le  "procedure  per
l'approvazione e l'installazione di sistemi di alimentazione con  gas
di petrolio liquefatto (GPL) su unita' da diporto e  relativi  motori
di propulsione,  sia  di  nuova  costruzione  che  gia'  immessi  sul
mercato". 
  I  requisiti  tecnici  necessari  per  ottenere  il  rilascio   dei
certificati di sicurezza o d'idoneita' delle navi ad uso  commerciale
sono determinati dal D.P.R. 8 novembre 1991,  n.  435,  "Approvazione
del regolamento per la sicurezza della navigazione e della vita umana
in mare". 
  Nel 2010 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  tenuto
conto che il regolamento suddetto non  prevede  l'uso  del  GPL  come
carburante per la propulsione, ha istituito un tavolo di  lavoro  con
le istituzioni, gli organi di controllo e  le  categorie  interessate
per  la  realizzazione  di  un  protocollo  di  sperimentazione   con
l'obiettivo di produrre un'opportuna regolamentazione tecnica. 
  Il Registro Italiano Navale (RINA) su mandato del  Ministero  delle
Infrastrutture  e  dei  Trasporti  ha  predisposto   una   bozza   di
disciplinare tecnico in base alla quale i titolari delle imbarcazioni
avrebbero dovuto presentare eventuali proposte di sperimentazione  in
campo. Purtroppo, fino ad ora, nessun campo prova e'  stato  attivato
sebbene sia stato manifestato un certo  interesse  sia  da  parte  di
alcuni utilizzatori che da parte di costruttori di  mezzi,  motori  e
sistemi di alimentazione a gas. 
  2.4.3 Rete  di  distribuzione  per  la  navigazione  da  diporto  e
commerciale 
  Con il Decreto del Ministero dell'Interno del  6  ottobre  2010  e'
stata approvata la regola tecnica per la realizzazione della stazione
di rifornimento uso nautico. 
  Rispetto alla disciplina di prevenzione incendi vigente  nel  campo
della distribuzione del  GPL  uso  autotrazione,  il  citato  Decreto
Ministeriale contiene alcune importanti semplificazioni,  soprattutto
nel lay-out delle  apparecchiature,  che  consentono  l'installazione
degli impianti anche in porti di piccole e medie dimensioni. 
  L'assenza di un chiaro  e  completo  quadro  regolamentare  per  la
certificazione delle mezzi da diporto e  navali  pone,  tuttavia,  un
ostacolo allo sviluppo della domanda e, pertanto,  risulta  difficile
motivare  gli  investimenti  nella  realizzazione  di  punti  vendita
carburante. 
  Dal 2010 ad oggi, non e' stato installato alcun impianto di GPL per
la nautica, e quindi la norma e' rimasta di fatto inapplicata. 
  2.4.4 Domanda di mercato 
  In  Italia,  molteplici  sono  state  le  iniziative  per  favorire
l'acquisto di veicoli nuovi a  gas  e  la  conversione  a  gas  delle
vetture circolanti. 
  La misura a "costo zero" di maggior successo e' quella che permette
alle autovetture alimentate con GPL o con metano di  circolare  anche
in presenza dei blocchi del traffico motivati da ragioni di carattere
ambientale. 
  Infatti, in questi anni, molti  Comuni  hanno  disposto  il  blocco
della circolazione parziale o totale all'interno  dei  propri  centri
urbani per evitare lo sforamento dei limiti di concentrazione in aria
del particolato e degli ossidi di  azoto  stabiliti  dalla  direttive
europee. 
  Considerando che i gas di scarico  delle  autovetture  a  GPL  e  a
metano presentano emissioni di particolato e di ossidi di azoto molto
ridotte, soprattutto rispetto al diesel, i Comuni hanno esentato tali
tipi  di  autovetture  dai  suddetti  blocchi  del  traffico.  Questo
costituisce un vantaggio significativo in termini di possibilita'  di
utilizzo del veicolo, che i proprietari di auto a gas hanno percepito
come un vero e proprio premio alla propria scelta. 
  I provvedimenti di esenzione sono pero' spesso  disomogenei  mentre
una maggiore armonizzazione darebbe  piu'  certezze  ai  cittadini  e
rappresenterebbe  una  sistema  strutturale  di   incentivazione   al
passaggio a tecnologie a piu' basso impatto. 
 
  3 SCENARI DI SVILUPPO 
 
  3.1 LATO DOMANDA 
  Il grafico seguente mostra le previsioni tendenziali dei consumi  e
del complessivo parco circolante a GPL, con  esclusione  del  settore
della nautica, settore per il quale, tuttavia, si  ritiene  probabile
uno sviluppo a seguito di politiche di sostegno adeguate. 
  Si osserva un aumento del parco circolante al 2020 di circa  il  6%
rispetto al dato di 2.042.000 di fine 2015 e  dell'  11  %  al  2030,
grazie ad un bilancio positivo tra il  numero  di  nuove  autovetture
immesse sul mercato (immatricolazioni + conversioni) e  quello  delle
vetture rottamate. 
  I consumi rimangono invece pressoche' costanti fino al 2020, mentre
per gli anni  a  seguire  si  nota  un  crescente  "disaccoppiamento"
rispetto al parco circolante per  effetto  di  un  duplice  fenomeno:
incremento  della  efficienza  media  del  parco  e  diminuzione  dei
chilometraggi annui. 
  Il consumo medio per veicolo  scende  infatti  dalle  attuali  0,80
t/veicolo/anno a 0,76 nel 2020 e 0,69 nel 2030. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Nella figura seguente si riportano gli andamenti tendenziali  delle
immatricolazioni e delle conversioni, la cui somma rimane  abbastanza
costante nel tempo, ma la ripartizione interna evidenzia  un  leggero
aumento delle immatricolazioni e un  contemporaneo  e  costante  calo
delle conversioni. Le conversioni si riducono di circa il 5% al  2020
e  del  17%   al   2030,   mentre   le   immatricolazioni   crescono,
rispettivamente, del 3% e del 10%. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  La ricerca "Green economy e veicoli stradali:  una  via  italiana",
realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha preso  in
esame nel 2014 anche uno scenario di elevata penetrazione delle  auto
a gas in Italia da oggi al 2030, con la progressiva  sostituzione  di
circa  un  terzo  delle  auto  a  combustibili  liquidi   del   parco
circolante, dovuta sia ad acquisto di nuove auto sia ad interventi di
retrofit. La riduzione delle emissioni sarebbe significativa: al 2030
- 3,5 milioni di t CO2, - 67 tonnellate di particolato e  -  21  mila
tonnellate di ossidi di azoto all'anno rispetto ad  uno  scenario  di
non intervento. 
 
  3.2 LATO OFFERTA 
  Per la stima dello sviluppo tendenziale della rete di distribuzione
stradale si e' ipotizzato di mantenere costante il  rapporto  tra  il
numero di stazioni  e  i  consumi  di  carburante.  La  relazione  di
proporzionalita'  tra  queste  due  grandezze,  oltre  ad  avere   un
fondamento razionale, e' corroborata dai dati  storici  degli  ultimi
anni: dal 2008 al 2015 il rapporto tra numero di stazioni  e  consumi
ha  subito  oscillazioni  contenute  nel  10%  massimo  (410  -   450
t/impianto). 
  Questo e', inoltre,  avvenuto  in  vigenza  di  normative  volte  a
sostenere  la  crescita  degli  impianti.  Lo   scenario   ipotizzato
risulterebbe, pertanto, sovrastimato nel  caso  in  cui  il  contesto
legislativo  dovesse  mutare  e  le  misure  regionali   di   obbligo
all'installazione di erogatori di GPL nei  nuovi  impianti  dovessero
essere abrogate in tutto il  territorio  nazionale,  per  effetto  di
provvedimenti statali, o in una parte piu' o meno ampia di esse,  per
scelta delle stesse amministrazioni locali. 
 
  4 MISURE DI SOSTEGNO 
 
  4.1 MISURE A CARATTERE FINANZIARIO PER AGEVOLARE  LA  REALIZZAZIONE
DI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE STRADALE 
  Per  agevolare  la  realizzazione  di  impianti  di   distribuzione
stradale di GPL o metano, alcune Regioni hanno messo in campo proprie
risorse finanziarie per sostenere, con stanziamenti a fondo  perduto,
le spese relative alla c.d. area tecnologica,  cioe'  per  l'acquisto
dei componenti degli impianti. 
  Le risorse  sono  state  sempre  esigue  rispetto  alla  potenziale
domanda e le modalita' di erogazione dei finanziamenti  hanno  creato
alcune difficolta' di accesso per alcuni tipi di imprese. 
  Infatti, nella quasi totalita' dei casi, le Regioni sono ricorse al
regime  del  "de  minimis"  per  non  incorrere  nelle  problematiche
burocratiche relative alla notifica degli aiuti di Stato  secondo  la
disciplina UE. 
  Il contributo unitario massimo per azienda stabilito per gli  aiuti
erogati in regime di "de minimis"  (originariamente  100.000  euro  e
recentemente aumentato a 200.000 euro complessivi  nell'arco  di  tre
anni) ha, pero', tenuto fuori alcuni importanti investitori. 
 
  4.2 MISURE FINANZIARIE PER L'ACQUISTO DI VEICOLI 
  Come rilevato nell'analisi dell'andamento delle immatricolazioni di
veicoli a gas, il programma di incentivazione attivo negli anni  2009
e 2010 ha generato una  svolta  epocale  nella  domanda  di  mercato.
Infatti, a chi acquistava un veicolo  a  gas  con  emissioni  di  CO2
inferiori a 120gr/km previa rottamazione di  una  vettura  circolante
veniva riconosciuta una agevolazione statale di circa 3.000 euro pari
a una percentuale rilevante del costo complessivo dell'auto. 
  Le case automobilistiche hanno ampliato la propria gamma di mezzi a
gas proprio per cogliere l'opportunita'  offerta  dalle  agevolazioni
statali. In un clima di competizione molto positivo, ognuna  di  loro
ha prodotto in tempi brevi campagne pubblicitarie e di marketing  per
conquistare quote di mercato in questo nuovo segmento. Si e'  creato,
quindi, un circolo virtuoso  che  ha  amplificato  l'efficacia  degli
incentivi pubblici. 
  Cio' ha dato modo a questi grandi gruppi industriali di testare  le
potenzialita' commerciali e la bonta' tecnologica delle auto a gas, e
sulla base di questa positiva esperienza  la  quasi  totalita'  delle
case automobilistiche ha confermato i propri  progetti  a  gas  anche
dopo l'interruzione degli incentivi. 
  Sul fronte delle conversioni  a  gas,  iniziative  di  agevolazione
finanziaria altrettanto efficaci sono state realizzate dal  Ministero
dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare. 
  Nel 1997 il Ministero dello Sviluppo Economico ha creato  un  fondo
strutturale per sostenere la conversione a gas dei veicoli circolanti
con stanziamenti che si sono pero' rivelati  troppo  esigui  rispetto
all'interesse dei cittadini. 
  L'erogazione a "stop and go"  dei  fondi  statali  ha  prodotto  un
analogo riflesso nel mercato. Solo con la Finanziaria 2007  e'  stato
stabilito  un  fondo  triennale  tanto  capiente  da  soddisfare   le
richieste di incentivo senza interruzioni. 
  Anche in questo caso, il successo dell'iniziativa ha fatto emergere
una domanda potenziale che era inespressa per  l'ostacolo  posto  dal
"costo di  ingresso"  all'uso  del  prodotto,  cioe'  dal  prezzo  di
acquisto e di installazione dell'impianto a gas. 
  Dal 2009 in poi la campagna di  incentivi  non  ha  ricevuto  altri
finanziamenti;  sono  stati  recuperate  solo  delle   disponibilita'
residue dovute al mancato  perfezionamento  di  alcune  richieste  di
agevolazione. 
  Una  esperienza  ancor  piu'  significativa  da  punto   di   vista
ambientale e' l'Iniziativa Carburanti Basso Impatto (ICBI), istituita
nel 2000 dal Ministero dell'Ambiente e volta alla promozione del  GPL
e del metano per auto. 
  ICBI e' una Convezione di quasi 700 Comuni italiani  inclusi  nelle
aree a rischio di inquinamento atmosferico  volta  principalmente  ad
agevolare la realizzazione di  conversioni  a  gas  di  veicoli  gia'
circolanti e di impianti di distribuzione di GPL o metano per  flotte
pubbliche. 
  I fondi complessivamente erogati in questi anni sono stati  pari  a
circa 30 milioni di euro ed hanno comportato la trasformazione a  gas
di circa 90 mila veicoli. 
 
  4.3 MISURE FISCALI 
  Per quanto riguarda  la  tassazione  applicata  ai  veicoli  (bollo
regionale, IPT..), si evidenzia che attualmente la disciplina statale
in materia di tasse automobilistiche: 
  • riconosce uno sconto permanente del 75%  sul  bollo  annuale  dei
veicoli mono-fuel a gas1 ; 
  •  consente  alle  Regioni  di  esentare   i   veicoli   a   doppia
alimentazione (GPL-benzina o metano-benzina), nuovi o "convertiti" in
post-vendita, dal  pagamento  del  c.d.  bollo  auto  per  un  numero
limitato di anni (Decreto Legge 3 ottobre 2006, n. 262,  articolo  2,
commi 60, 61, 62). 
  I modelli  mono-fuel  a  gas  sono  molto  pochi  perche'  le  case
automobilistiche, per problemi legati all'omologazione e al  fine  di
assicurare una maggiore autonomia al veicolo, preferiscono installare
un serbatoio benzina di capacita' ordinaria. 
  Pertanto, la prima norma di cui sopra ha avuto un impatto marginale
sul mercato. 
  Solo  poche  Regioni  hanno  recepito,  invece,  la  seconda  norma
nazionale  riguardante  le  vetture  bi-fuel  (Piemonte,   Lombardia,
Puglia, Toscana, Province autonome Trento e  Bolzano)  e  la  maggior
parte di queste come misura temporanea. 
  Laddove adottata in modo permanente  (Piemonte,  Puglia,  Trento  e
Bolzano), le vendite delle auto a  gas  hanno  subito  un  incremento
superiore alla media nazionale, perche' il beneficio economico, anche
se dilazionato su piu' anni, compensa  quasi  totalmente  i  maggiori
costi  sostenuti  per  acquistare  o  convertire   un   veicolo   con
alimentazione a gas. 
  Rimanendo  nell'ambito  della  fiscalita'  applicata  all'auto,  si
segnalano alcune iniziative  autonome  da  parte  di  amministrazioni
provinciali in  relazione  all'Imposta  Provinciale  di  Trascrizione
(IPT): sono state applicate tariffe  piu'  basse  rispetto  a  quelle
fissate per i veicoli tradizionali. Infatti, a differenza  di  quanto
e' avvenuto nel caso della tassazione automobilistica  regionale,  la
legislazione nazionale non prevede delle misure  organiche  a  favore
delle auto piu' ecologiche. 
  Infine,  con  riferimento  alla  fiscalita'  del   carburante,   si
evidenzia che l'aliquota d'accisa  prevista  in  Italia  per  il  GPL
carburante e' alquanto superiore alla  media  europea  (vedi  tabella
seguente). 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Anche  il  rapporto  relativo  dell'aliquote  stabilite  in  Italia
rispetto a quelle minime UE per tutti i carburanti non premia il  GPL
auto. Infatti, l'accisa del GPL in Italia e' pari al 214%  di  quella
minima europea mentre per la benzina,  il  diesel  ed  il  metano  lo
stesso rapporto e' pari rispettivamente a 204%, 188% e 4%2 . 
 
 
=====================================================================
|                 |   Benzina   |  Diesel   |    GPL    |  Metano   |
+=================+=============+===========+===========+===========+
|Direttiva UE     |             |           |           |           |
|2003/96          |359          |330        |125        |91         |
+-----------------+-------------+-----------+-----------+-----------+
|Italia           |730,58       |619,8      |267,77     |3,31       |
+-----------------+-------------+-----------+-----------+-----------+
|Ratio            |204%         |188%       |214%       |4%         |
+-----------------+-------------+-----------+-----------+-----------+
 
 
  Nonostante cio', il livello di tassazione applicato  in  Italia  al
GPL auto e' tale che il suo prezzo finale "alla pompa" sia  inferiore
a quello  dei  combustibili  liquidi  tradizionali,  offrendo  dunque
all'utenza  un  vantaggio  economico  non  marginale  (minori   costi
operativi) che ha contribuito in modo sostanziale alla  crescita  del
mercato in questi anni. 
 
-------- 
 1 Si definisce "veicolo  mono-fuel  alimentato  a  gas"  un  veicolo
dotato della doppia alimentazione GPL-benzina  o  metano-benzina  con
serbatoio della benzina di capacita' inferiore a 15 litri. 
 2 L'aliquota d'accisa del metano per auto e' inferiore  alla  minima
europea in forza del potere di deroga che  la  Direttiva  UE  2003/96
concede ad ogni  Stato  Membro  per  quanto  riguarda  la  tassazione
applicata ai gas per auto. 
 
 
  4.4 CRITERI E OBIETTIVI INDICATIVI PER FAVORIRE L'UNIFORMITA' DELLA
PENETRAZIONE  DELLE  INFRASTRUTTURE  DI  DISTRIBUZIONE  NEL   SETTORE
STRADALE 
  Dall'analisi sopra riportata relativa  alla  densita'  superficiale
delle varie Regioni italiane, si evince come la maggior parte di esse
abbia una densita' al di sotto della media nazionale, pari a 1,2  (n.
impianti/ 100 Kmq). 
  Pertanto, al fine di favorire l'uniformita' della  copertura  degli
impianti di distribuzione lungo  tutto  il  territorio  nazionale  si
ritiene che  possa  essere  considerato  realistico  e  nel  contempo
necessario un incremento delle stazioni, nelle Regioni  italiane  con
una densita' superficiale (n. impianti/ 100 Kmq) inferiore a 0,7, che
nel 2025 sia pari allo  0,2.  Da  tale  incremento,  deriverebbe  una
situazione complessiva secondo la tabella seguente e con una densita'
media che diventerebbe pari a 1,28. 
 
         Tabella 5: Ipotesi diffusione impianti per regione 
 
 
=====================================================================
|              |                          |Densita' Superficiale (n.|
|              |Densita' Superficiale (n. |  impianti/ 100 Kmq) Al  |
|   REGIONE    |    impianti/ 100 Kmq)    |          2025           |
+==============+==========================+=========================+
|Valle D'Aosta |           0,2            |           0,4           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Sardegna      |           0,3            |           0,5           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Basilicata    |           0,4            |           0,6           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Trentino-Alto |                          |                         |
|Adige         |           0,4            |           0,6           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Sicilia       |           0,6            |           0,8           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Liguria       |           0,6            |           0,8           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Molise        |           0,7            |           0,9           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Calabria      |           0,7            |           0,9           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Umbria        |            1             |            1            |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Abruzzo       |           1,1            |           1,1           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Friuli-Venezia|                          |                         |
|Giulia        |           1,1            |           1,1           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Toscana       |           1,2            |           1,2           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Puglia        |           1,2            |           1,2           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Piemonte      |           1,3            |           1,3           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Lombardia     |           1,8            |           1,8           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Lazio         |           1,9            |           1,9           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Campania      |           1,9            |           1,9           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Emilia Romagna|           1,9            |           1,9           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Marche        |            2             |            2            |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
|Veneto        |           2,5            |           2,5           |
+--------------+--------------------------+-------------------------+
 
 
  4.5 REQUISITI MINIMI PER LA REALIZZAZIONE DELLE  INFRASTRUTTURE  DI
DISTRIBUZIONE NEL SETTORE NAUTICO DA DIPORTO 
  Nel settore nautico, finora quasi inesistente, si ritiene che possa
essere considerata auspicabile una previsione di incremento  graduale
nel tempo, con riferimento al sistema complessivo della  navigazione,
e comprensivo sia dei porti marittimi che della  navigazione  interna
che consenta la realizzazione, entro il 2025, di n.  1  impianto  per
ciascuna Regione lambita da acque marittime.