(all. 1 - art. 1) (parte 2)
ipovedenti,   bambini,   persone  anziane  e  persone  distratte  che
potrebbero  non  percepirne  la presenza, in caso di spigoli di forme
irregolari  e di basi sporgenti poiche' il visitatore puo' facilmente
venirne  a  contatto.  I  materiali  usati  per  l'espositore  devono
presentare    caratteristiche    tali    da   non   recare   disturbo
all'osservazione  dell'opera  esposta  come  ad  esempio  riflessi  e
fenomeni   di  abbagliamento,  mentre  all'interno  della  vetrina  i
materiali  usati dovrebbero creare un contrasto con l'oggetto esposto
al fine di esaltarne le caratteristiche e di facilitarne la lettura.
  Didascalie
  Ogni opera esposta deve essere dotata di una didascalia esplicativa
redatta  in  modo leggibile, con caratteri di grandezza adeguata alla
distanza  minima  prevista, con il giusto contrasto tra i caratteri e
lo  sfondo e su supporti non riflettenti o abbaglianti. Inoltre anche
la  posizione  delle  didascalie e' importante per la loro efficacia:
prima  di  tutto va considerata l'altezza che deve essere accessibile
sia  per  l'utente  su  sedia  a  ruote  che  per  l'utente con lieve
minorazione  visiva.  Qualora  la  didascalia sia posta di lato ad un
espositore,   deve   essere   leggibile  senza  richiedere  ulteriori
avvicinamenti  che possono recare disturbo agli altri visitatori, se,
invece, la didascalia e' posta sull'espositore non deve disturbare la
visione  degli  oggetti  esposti  e  non  deve  essere messa in ombra
dall'illuminazione interna della vetrina. I supporti delle didascalie
devono  essere  facilmente  distinguibili all'interno del contesto in
cui  sono  collocati  e  non  devono  essere  riflettenti  e fonte di
abbagliamento.  Inoltre  molta  attenzione va posta alla leggibilita'
delle  didascalie e dei pannelli illustrativi per la quale si rimanda
al sottoparagrafo 2.3.1 sull'orientamento.
  Non si deve, infine, sottovalutare la chiarezza del contenuto delle
didascalie,  che  deve  risultare  sintetico  e  comprensibile  a  un
pubblico di diversificata formazione culturale.
  Illuminazione
  L'illuminazione  e'  un  elemento fondamentale dell'allestimento in
quanto  permette  il  godimento  delle  opere  esposte  e aiuta a non
affaticarsi durante tutto il percorso di visita.
  In   generale  l'illuminazione  delle  didascalie  e  dei  pannelli
esplicativi  deve  essere  diretta.  Nell'allestimento  la luce e' un
importante  strumento  estetico e suggestivo, ma bisogna tenere conto
delle  esigenze  di  orientamento  e di leggibilita' dei percorsi che
devono   prevalere  sugli  effetti  ricercati,  al  fine  di  rendere
piacevole la visita. La luce che illumina sia le opere che i pannelli
esplicativi  non deve mai interferire con i visitatori che potrebbero
creare  zone d'ombra. Compatibilmente con le esigenze di tutela delle
opere esposte, l'illuminazione deve esaltare le caratteristiche degli
oggetti  facilitandone  la lettura sia delle forme che dei materiali.
L'illuminazione  interna  delle  vetrine  non deve, come detto sopra,
rendere difficoltosa la lettura dei testi e la visione degli oggetti,
evitando zone d'ombra, fenomeni di abbagliamento o richiedendo sforzi
eccessivi da parte del visitatore.

  2.3.7 Monitoraggio e manutenzione		
  La   corretta   gestione   degli  interventi  attuati  per  rendere
accessibile   un   bene   d'interesse   culturale   e'   d'importanza
fondamentale  per  garantirne  una  reale  fruibilita'.  E' opportuno
richiamare  questo  concetto,  anche se sembra scontato, in quanto la
maggior  parte  delle  volte e' proprio la cattiva gestione a rendere
non  fruibili  i  luoghi  d'interesse culturale, che a norma di legge
sarebbero  invece  accessibili.  Come  gia' evidenziato nei paragrafi
precedenti,  non basta istallare un ascensore per rendere accessibile
un  edificio  se poi questo ascensore rimane fermo per lunghi periodi
per  interventi  di  riparazione  o  per  carenza di fondi per la sua
manutenzione,  cosi'  come  non  serve  a  niente  realizzare rampe o
percorsi accessibili se questi sono inutilizzabili in quanto ostruiti
da  oggetti  vari, cantieri temporanei o in condizioni di degrado per
mancanza di interventi di pulizia e manutenzione.
  Nella  scelta  tra  piu'  soluzioni  progettuali  ci si sofferma in
genere  su  criteri  di  ordine  funzionale  e estetico-formale o sul
rispetto  delle  istanze della tutela, che costituiscono in ogni caso
elementi  fondamentali del giudizio finale, tralasciando pero' spesso
di  valutare anche gli oneri connessi con la successiva gestione, sia
in termini tecnici che economici, di quanto realizzato.
  Il   Piano   di  Manutenzione  deve,  invece,  costituire  elemento
fondamentale  per  la  scelta tra piu' opzioni progettuali sia che si
tratti  della  realizzazione  di una semplice rampa che di interventi
piu'   complessi.   Analizzare   preventivamente   le   problematiche
gestionali fa si che gia' a livello progettuale si possano introdurre
alcuni  accorgimenti  che  semplifichino  le  successive  operazioni:
evitare  di  creare  interstizi  difficili  da  pulire ma al contempo
facili  ricettacoli di sporcizia (si pensi ad esempio alle zone sotto
le  rampe),  usare  materiali  meno  soggetti  ad  usura e facilmente
lavabili,  prevedere sistemi di ancoraggio dei vari componenti che ne
facilitano  la  sostituzione  e  la  pulizia, ecc. Eventuali maggiori
oneri  in  fase  di realizzazione sarebbero comunque giustificati dai
successivi risparmi.
  Parti  essenziali di una efficiente gestione sono il monitoraggio e
la  manutenzione.  Il monitoraggio permette, infatti, di valutare nel
tempo  l'efficacia  degli  interventi  realizzati  e, quindi, la loro
corrispondenza o meno alle reali esigenze, permettendo di intervenire
tempestivamente   per   eventuali  integrazioni  o  sostituzioni.  La
manutenzione   comporta,  invece,  tutte  quelle  operazioni  atte  a
garantire  l'efficienza, la pulizia e il corretto funzionamento degli
interventi e apprestamenti realizzati.
  Si danno di seguito, alcuni semplici input a titolo esemplificativo
che non esauriscono la materia che va valutata caso per caso:
  Informazioni
  Tutte  le  informazioni  riguardanti  le dotazioni e servizi di una
struttura  aperta  al  pubblico devono essere divulgate nel modo piu'
ampio   e   chiaro  possibile,  utilizzando  modalita'  diversificate
(cartaceo,  siti web, sportelli per il pubblico, call center, ecc.) e
coordinate  tra loro. Tutte le informazioni devono essere esaurienti,
attendibili  e  costantemente  aggiornate;  si segnala in particolare
l'importanza  di verificare la corrispondenza dei siti web alle norme
vigenti in materia di accessibilita' informatica.
  Parcheggi
  Se  esiste  un  parcheggio di pertinenza, bisogna assicurarsi che i
posti riservati siano sempre disponibili e posizionati il piu' vicino
possibile all'ingresso.
  Superamento delle distanze e dei dislivelli
  I  percorsi  accessibili  devono  essere  sgombri da qualsiasi tipo
oggetto che potrebbe costituire ostacolo e fonte di pericolo (cestini
portarifiuti,  piante,  arredi, ecc.); va costantemente verificato lo
stato   di   usura  delle  pavimentazioni  riparando  tempestivamente
eventuali  sconnessioni  cosi  come  dei  corrimano  lungo  le scale;
garantire   la   tempestiva   realizzazione   degli   interventi   di
manutenzione  ordinaria  e  straordinaria  di  tutti  gli impianti di
risalita.
  Ingressi dedicati
  Qualora  sia necessario, quale unica soluzione possibile, usufruire
di  un  ingresso  dedicato  e'  necessario  assicurarsi  che esso sia
adeguatamente segnalato e che sia sempre accessibile.
  Segnaletica
  Per  la  migliore  comunicazione  dei  servizi  e' necessario che i
segnali, le mappe e i pannelli siano mantenuti in perfetta efficienza
e  pulizia,  in  particolare  quelli  destinati  ad  essere esplorati
tattilmente e che siano in posizioni accessibili a tutti.
  Cantieri temporanei
  In   presenza  di  cantieri  temporanei  verificare  che  essi  non
interferiscano  con  l'accessibilita',  predisponendo  se  necessario
percorsi o ausili alternativi, adeguatamente segnalati.
  Servizi igienici
  Evitare  che  i  servizi  igienici  per  le persone con disabilita'
diventino  luoghi di deposito con conseguente ingombro di oggetti che
ne  vanificano  la  fruizione  e verificare che siano sempre aperti e
dotati di serratura.
  Per  tutti quegli apprestamenti per cui e' necessario del personale
addetto,  come ad esempio passaggi obbligati attraverso luoghi chiusi
a  chiave,  portoni  ad  uso  esclusivo  per  l'accesso ai posti auto
riservati,  il  prestito  di  sedie  a  ruote ed altri ausili messi a
disposizione, e' necessario che ci sia un responsabile che garantisca
il corretto funzionamento di questi servizi

  3. Casi di studio		
  In  questo capitolo vengono analizzate nello specifico alcune delle
tipologie  piu'  diffuse  di  beni culturali. Per evitare di ripetere
concetti  gia'  esaminati  in precedenza, i vari paragrafi sono stati
impostati  sotto  forma  di  sintetiche raccomandazioni; per maggiori
dettagli  si  rinvia al paragrafo 2.3 "Criteri per la progettazione e
la gestione".
  I  casi evidenziati vanno, comunque, intesi a titolo di esempio sia
per  quanto  riguarda  le tipologie di beni culturali e paesaggistici
selezionate   che  per  i  suggerimenti  indicati.  Come  piu'  volte
evidenziato,   la   molteplicita'   e   singolarita'   dei  beni  che
costituiscono  il  patrimonio  culturale  italiano  e'  tale  da  non
consentire  la  definizione  di soluzioni standardizzate da applicare
pedissequamente.  Fondamentale  e'  la  lettura  puntuale  del bene e
l'analisi  delle  esigenze  dei  potenziali  fruitori  a fronte della
destinazione d'uso scelta. Largo spazio va dato, dunque, alla ricerca
di    soluzioni   originali   ed   innovative,   di   alta   qualita'
architettonica,   studiate   ad  hoc  nell'ottica  di  un  approccio,
suggerito anche dalla normativa in vigore, di tipo prestazionale.

  3.1 Parchi e giardini storici, aree e parchi archeologici
  Le  difficolta' che si incontrano nel percorrere aree archeologiche
o  parchi  e  giardini  storici  sono  costituite  generalmente dalla
necessita'  di  percorrere  a piedi distanze di svariate centinaia di
metri,  spesso  su  percorsi disomogenei e scomodi per chiunque, e di
superare dislivelli dovuti alle differenze di quota tra le varie aree
o  all'interno di immobili eventualmente presenti. Questi disagi sono
ovviamente potenziati dal fatto di trovarsi all'aria aperta (pioggia,
caldo eccessivo, ecc.).
  Linee guida:
   - Valutare,    eventualmente    con    il   coinvolgimento   delle
amministrazioni  locali  e  delle  aziende  di gestione del trasporto
pubblico,    l'accessibilita'   urbana   al   sito   facilitando   il
raggiungimento  della  sede  sia  con i mezzi pubblici che con quelli
privati  garantendo,  in quest'ultimo caso, parcheggi riservati nelle
immediate vicinanze di almeno uno degli ingressi per il pubblico.
   - Creare  un  percorso  accessibile  tra l'area parcheggio/fermata
mezzi di trasporto pubblico e l'ingresso alla struttura.
   - Individuare  uno  o  piu'  ingressi  all'area  naturale protetta
accessibili   per   tutti  nelle  vicinanze  immediate  di  parcheggi
riservati a persone con disabilita'.
   - Con  un  attento  studio dei luoghi cercare di individuare degli
itinerari  piu' agevolmente percorribili lungo i quali indirizzare il
pubblico  disabile.  Se  la  conformazione  dei  luoghi  lo permette,
dovrebbero essere individuati anche dei punti panoramici, con sistemi
di  seduta,  dai  quali  siano possibili vedute d'insieme dell'area o
comunque degli elementi piu' significativi.
   - Eventuali  dislivelli  di  lieve entita' possono essere superati
con   rampe   provvisorie,  facilmente  removibili  a  seconda  delle
necessita'.  In  presenza  di  notevoli  dislivelli  possono, invece,
prevedersi  degli impianti di sollevamento quali ascensori (verticali
o  inclinati)  o  piattaforme  elevatrici, adeguatamente inseriti nel
contesto   circostante.   Posizionare  rampe  anche  in  presenza  di
dislivelli  minimi  (ad esempio un singolo gradino) e corrimano lungo
le rampe stesse e le scale.
   - Il  fondo  dei percorsi deve essere il piu' possibile compatto e
ben   livellato  per  consentire  il  passaggio  di  sedie  a  ruote,
passeggini, ecc. Qualora il percorso sia costituito da pavimentazioni
storiche  particolarmente  accidentate  e  irregolari,  e'  opportuno
definire  almeno  una  porzione  del  percorso  stesso,  di larghezza
sufficiente  al  transito  di  una  sedia a ruote, con pavimentazione
adeguata,   in  adiacenza  o  in  sovrapposizione  reversibile  sugli
elementi  originari.  Se la conformazione dei luoghi non lo permette,
si puo' prevedere la realizzazione di passerelle.
   - Lungo  i  percorsi  devono  essere  evitati  tutti gli ostacoli,
soprattutto  al di sopra dei 50 cm dal suolo (non percepibili dai non
vedenti).
   - Lungo  i  percorsi,  specie  se  in  pendenza, dovrebbero essere
presenti  dei  solidi  corrimano,  se  possibile meglio su entrambi i
lati,  che  fungano  sia da sostegno per coloro che hanno difficolta'
motorie che da linea guida per le persone con deficit sensoriali.
   - All'ingresso  e  lungo  i  percorsi  dovra'  essere  predisposta
un'adeguata  segnaletica  chiara  e  facilmente  percepibile anche da
ipovedenti;  dovranno,  inoltre, essere previsti pannelli informativi
con  scritte in rilievo o in braille, mappe tattili e linee guida per
non  vedenti,  facendo  ricorso  prioritariamente  alle  linee  guida
naturali,  quando siano di significato univoco. Ad integrazione della
segnaletica  si potranno prevedere ulteriori riferimenti quali rumore
di fontane, segnali luminosi, essenze profumate.
   - Dovranno  essere individuate delle aree di sosta e riposo dotate
di  panchine  o  di  appoggi  ischiatici, ombreggiate e possibilmente
protette dalle intemperie.
   - Si  dovranno  prevedere  attrezzature  e servizi quali telefoni,
fontanelle,  cestini, punti informativi, servizi igienici, progettati
in modo da poter essere utilizzati da chiunque.
   - Per  le  aree  caratterizzate  da percorsi di visita di notevole
estensione,  e'  opportuno  prevedere  nelle vicinanze degli ingressi
accessibili  e  dei  parcheggi  riservati un "servizio di assistenza"
presso  i  quali  siano eventualmente disponibili ausili di supporto,
quali   sedie   a   ruote,   piccoli   mezzi   elettrici  individuali
(elettroscooter)  e/o veicoli elettrici per 3 o 4 persone (club-cars)
condotti,  su  richiesta,  da  personale  addetto.  Se  i percorsi lo
permettono si puo' pensare anche a minibus elettrici.

  3.2 Spazi urbani
  Il  problema  dell'accessibilita' riguarda indistintamente tutte le
citta',  soprattutto  quelle piu' piccole e collinari con un impianto
urbano  caratterizzato  da  stradine  tortuose  e accidentate, ripidi
pendii  di  collegamento, stretti vicoli, pavimentazioni irregolari e
sconnesse,   anguste   e  inefficienti  aree  di  sosta,  assenza  di
parcheggi.
  Il problema dei notevoli dislivelli che caratterizzano molti centri
storici  e' difficilmente risolvibile nel suo complesso a meno di non
ricorrere  a  notevoli impianti tecnologici (ascensori, scale mobili)
il  cui  impatto  sul  territorio  e  nel sottosuolo va adeguatamente
valutato.
  Linee Guida:
   - Valutare,    eventualmente    con    il   coinvolgimento   delle
amministrazioni  locali  e  delle  aziende  di gestione del trasporto
pubblico, l'accessibilita' delle principali aree urbane facilitandone
il  raggiungimento  sia  con  i mezzi pubblici che con quelli privati
garantendo,  in  quest'ultimo caso, parcheggi riservati adeguatamente
distribuiti.
   - Con  un  attento  studio dei luoghi cercare di individuare degli
itinerari  piu' agevolmente percorribili lungo i quali indirizzare il
pubblico disabile.
   - Eventuali  dislivelli  di  lieve entita' possono essere superati
con   rampe   provvisorie,  facilmente  removibili  a  seconda  delle
necessita'.  In  presenza  di  notevoli  dislivelli  possono, invece,
prevedersi  degli impianti di sollevamento quali ascensori (verticali
o  inclinati)  o  piattaforme  elevatrici, adeguatamente inseriti nel
contesto circostante.
   - Le pavimentazioni devono essere il piu' possibile compatte e ben
livellate  per  consentire il passaggio di sedie a ruote, passeggini,
ecc.  Nel caso di pavimentazioni storiche particolarmente accidentate
e  irregolari, e' opportuno definire almeno una porzione del percorso
stesso,  di  larghezza  sufficiente al transito di una sedia a ruote,
con  pavimentazione  adeguata,  in  adiacenza  o  in  sovrapposizione
reversibile sugli elementi originari.
   - Devono  essere  evitati  tutti  gli  ostacoli, soprattutto al di
sopra dei 50 cm dal suolo (non percepibili dai non vedenti).
   - Laddove  possibile,  specie  nei tratti in pendenza, posizionare
solidi  corrimani,  che  fungano sia da sostegno per coloro che hanno
difficolta' motorie che da linea guida per le persone con limitazioni
sensoriali.
   - Predisporre  nei punti strategici un'adeguata segnaletica chiara
e facilmente percepibile anche da ipovedenti; dovranno inoltre essere
previsti  pannelli  informativi  con scritte in rilievo o in braille,
mappe tattili e linee guida per non vedenti, facendo prioritariamente
ricorso  alle  linee  guida  naturali,  quando  siano  di significato
univoco.
   - Dovranno  essere individuate delle aree di sosta e riposo dotate
di  panchine  o  di  appoggi  ischiatici, ombreggiate e possibilmente
protette dalle intemperie.
   - Si  dovranno  prevedere  attrezzature  e servizi quali telefoni,
fontanelle,  cestini,  punti informativi, progettati in modo da poter
essere utilizzati da chiunque.

  3.3 Edifici e complessi monumentali
  Negli  edifici  storici  e  nei  complessi  monumentali  l'ingresso
principale  costituisce  il  primo  e spesso piu' gravoso ostacolo da
superare,  soprattutto  per i disabili motori, a causa della presenza
di  scalinate  monumentali, androni con gradini, porticati, ecc. Tali
barriere,  inoltre,  sono  quasi  sempre strettamente connaturate con
l'edificio  storico, al punto da costituire spesso non soltanto buona
parte  della  sua identita' architettonica, ma anche della sua stessa
consistenza  materica  e  delle sue qualita' formali, in altre parole
degli  stessi  valori  che  il  progetto  di  restauro si prefigge di
tutelare.  Nella  generalita'  dei  casi,  l'entita'  dei  dislivelli
all'ingresso   varia  dal  semplice  gradino  ai  2  metri,  rendendo
possibile  la  realizzazione  di  rampe accuratamente progettate o di
piattaforme    elevatrici,    nel   rispetto   della   compatibilita'
strutturale,  materica  e  percettiva  della fabbrica originaria. Per
dislivelli maggiori, o in caso di forte impatto percettivo e materico
di  una  eventuale nuova rampa o piattaforma elevatrice, e' opportuno
valutare  tutte  le possibili alternative ad un accesso dall'ingresso
principale,  ancorche' meno inclusive nei confronti delle persone con
disabilita'.
  Considerando   che   molti   edifici  storici  presentano  sviluppi
planimetrici   abbastanza   complessi,  altre  esigenze  primarie  da
soddisfare  al  loro  interno  sono la possibilita' di orientarsi, di
circolare,  di  uscire  dagli stessi in caso di emergenza, nonche' di
poter utilizzare almeno un servizio igienico.
  Nel  caso  di  edifici  su piu' piani subentra anche il problema di
raggiungere   i  diversi  livelli,  che  puo'  essere  risolto  quasi
esclusivamente  con  l'inserimento  di  ausili  meccanici (ascensori,
piattaforme  elevatrici,  ecc.)  collocandoli  in  vani scala aperti,
cortili   interni,   o   eventuali   ambienti  di  minor  pregio.  In
quest'ultimo caso, tuttavia, e' opportuno limitarsi ad intervenire in
ambienti  coperti  con  solai  piani,  evitando  il piu' possibile il
taglio  di  strutture  voltate,  che,  oltre al sacrificio di materia
originaria della fabbrica, comporta spesso pesanti ricadute di ordine
strutturale.
  Resta  infine  il problema di percorrere lunghe distanze, frequente
nei   grandi   complessi   monumentali,  che  puo'  essere  causa  di
affaticamento  per molte persone, soprattutto anziani o cardiopatici.
In  questi  casi e' fondamentale prevedere all'ingresso dell'edificio
la disponibilita' di sedie a ruote, da fornire a tutte le persone che
ne   facciano   richiesta,   valutando  inoltre  la  possibilita'  di
installare  un  servizio  di  piccoli elettroscooter, previa verifica
della presenza degli idonei spazi di manovra, nonche' degli eventuali
rischi per le persone e per i beni oggetto di tutela.
  Linee Guida:
   - Valutare,    eventualmente    con    il   coinvolgimento   delle
amministrazioni  locali  e  delle  aziende  di gestione del trasporto
pubblico,  l'accessibilita'  urbana  alla  struttura  facilitando  il
raggiungimento  della  sede  sia  con i mezzi pubblici che con quelli
privati  garantendo,  in quest'ultimo caso, parcheggi riservati nelle
immediate vicinanze di almeno uno degli ingressi per il pubblico.
   - Se possibile individuare ingressi accessibili per tutti, oppure,
nell'impossibilita'  di  collocare rampe o piattaforme elevatrici per
vincoli  di  tipo  strutturale, materico e percettivo, individuare un
percorso alternativo che garantisca in ogni caso l'accessibilita'.
   - Con  un  attento  studio  degli  ambienti cercare di individuare
degli   itinerari   piu'   agevolmente  percorribili  lungo  i  quali
indirizzare   il   pubblico   disabile   al   fine  di  garantire  la
visitabilita' dell'edificio.
   - Eventuali  dislivelli  di  lieve entita' possono essere superati
con   rampe   provvisorie,  facilmente  removibili  a  seconda  delle
necessita'.  In  presenza  di  notevoli  dislivelli  possono, invece,
prevedersi   degli   impianti   di  sollevamento  quali  ascensori  o
piattaforme   elevatrici,   adeguatamente   inseriti   nel   contesto
circostante.
   - Lungo  i  percorsi  devono  essere  evitati  tutti gli ostacoli,
soprattutto  al di sopra dei 50 cm dal suolo (non percepibili dai non
vedenti).
   - Lungo le rampe o le scale, dovrebbero essere presenti dei solidi
corrimani,  se  possibile  meglio  su entrambi i lati, che fungano da
sostegno per coloro che hanno difficolta' motorie.
   - All'ingresso  e  lungo  i  percorsi  dovra'  essere  predisposta
un'adeguata  segnaletica  chiara  e  facilmente  percepibile anche da
ipovedenti, dovranno inoltre essere previsti pannelli informativi con
scritte  in rilievo o in braille, mappe tattili e linee guida per non
vedenti,  facendo  preferibilmente ricorso alle linee guida naturali,
quando siano di significato univoco.
   - Se  i  complessi  monumentali  sono  caratterizzati  da impianti
planimetrici   complessi   con   notevoli   distanze  da  percorrere,
individuare delle aree di sosta e riposo dotate di sistemi di seduta.
   - Prevedere  attrezzature e servizi quali telefoni, cestini, punti
informativi,  servizi igienici, zone di ristoro progettati in modo da
poter essere utilizzati da chiunque.
   - Nella   scelta   di   arredi   e   attrezzature,  nonche'  negli
allestimenti  di vario genere, verificare sempre che gli stessi siano
funzionali  per  un  agevole uso da parte di chiunque e collocarli in
modo  che  non  siano  d'ostacolo  o  costituire  fonte  di pericolo;
sfruttarli anche come punti di riferimento e linee guida.

  3.4 Luoghi di culto
  Il  problema  dell'accessibilita'  ai  luoghi  di  culto  e' legato
principalmente  alle  scalinate  poste  all'ingresso delle fabbriche.
Cio' comporta una difficolta' maggiore, poiche' la facciata e' spesso
uno  degli  elementi  di maggior interesse artistico e architettonico
dei  luoghi  di  culto. In proposito, alcuni suggerimenti progettuali
applicati  allo  specifico  caso  della  realizzazione  di  rampe per
garantire l'accessibilita' di chiese sono stati proposti in occasione
del  concorso  Chiese  senza  barriere,  promosso  dalla  Diocesi  di
Caltanissetta nel 2007(vedi paragrafo 2.3.3).
  Al  di  la'  dell'obbligo  normativo  di rendere accessibile almeno
un'area   dell'aula   per   le   celebrazioni,   sarebbe   opportuno,
compatibilmente con la configurazione dei luoghi, rendere accessibile
anche   la  zona  dell'altare,  sia  perche'  gli  stessi  celebranti
potrebbero  essere  persone  con  disabilita',  sia  in  quanto  essa
costituisce    una   parte   significativa   dell'edificio   ("spazio
prezioso").
  Gli  accessi  alla cripta e al campanile comportano generalmente un
intervento   di   forte   impatto   formale  e  strutturale  visti  i
considerevoli   dislivelli  da  superare.  In  questi  casi,  quindi,
l'intervento  puo'  essere giustificato dalla presenza in quota di un
significativo  e  raro  panorama  o  di  un  percorso  attrezzato che
permetta  occasionalmente la visita in parti altrimenti inaccessibili
della struttura (76).
  Linee Guida:
   - Cercare    di   rendere   accessibile   l'ingresso   principale,
compatibilmente  con  le  istanze  della  tutela  del  monumento.  In
alternativa  si  puo' fare ricorso ad un ingresso laterale, inserendo
gli interventi su un prospetto di minore importanza storico-artistica
o,  in  ultima  analisi,  far  ricorso a ingressi secondari, passando
eventualmente attraverso locali di servizio quali la sacrestia.
   - Cercare  di garantire, laddove possibile, anche l'accessibilita'
al  presbiterio  e  alla zona absidale, eventualmente, trattandosi in
genere   di   dislivelli   ridotti,   con   rampe  anche  da  montare
all'occasione.
   - Prevedere anche degli elementi di ausilio per l'orientamento.
--------------------------------------------
          76      A.      Arenghi,      L'adeguamento     finalizzato
          all'accessibilita',  in  S.  Della  Torre,  V.  Pracchi, Le
          chiese   come   beni   culturali.   Suggerimenti   per   la
          conservazione, Electa, Milano 2003, pp. 90-99.

  3.5 Spazi espositivi, musei, archivi e biblioteche
  Questi  ambienti,  oltre a presentare le stesse problematiche degli
edifici  e  dei complessi monumentali, hanno il compito di comunicare
valori  culturali  aggiuntivi  a  quelli  intrinseci. Generalmente le
problematiche  peculiari  sono  legate agli elementi di arredo e agli
allestimenti.
  Linee Guida:
   - Tutti  i percorsi devono essere privi di ostacoli; vanno inoltre
evitati   passaggi   angusti   ed   elementi   sospesi  difficilmente
percepibili, specialmente dai non vedenti; eventuali dislivelli vanno
adeguatamente segnalati.
   - Creare percorsi diversificati per permettere anche visite brevi,
limitatamente  alle  opere  di  maggiore  valore; identificare i vari
percorsi attraverso l'uso appropriato di un'idonea segnaletica, delle
luci,  dei  colori, dei pittogrammi che guidino l'utente per tutta la
durata della visita.
   - Nella scelta di arredi e attrezzature, verificare sempre che gli
stessi  siano  funzionali  per  un agevole uso da parte di chiunque e
collocarli  in  modo  che  non siano d'ostacolo o costituire fonte di
pericolo, sfruttandoli anche come punti di riferimento e linee guida.
   - Espositori,  vetrine,  scaffalature  e quant'altro devono essere
accessibili  ad  un  utenza  con  caratteristiche  diversificate;  in
particolare  deve  essere  valutata  la  possibilita' di accostamento
anche  da  parte  delle  persone  che  necessitano  di  ausili; vanno
accuratamente   valutate  le  dimensioni,  la  forma,  l'altezza  dei
ripiani, i materiali da utilizzare e quant'altro necessario affinche'
non  costituiscano  essi  stessi  barriera  architettonica o fonte di
pericolo.
   - Studiare  accuratamente  l'illuminazione  sia  dei  percorsi che
degli oggetti.
   - Prevedere  al  centro  delle  sale delle zone di sosta per poter
godere delle opere, evitando un eccessivo affaticamento; predisporre,
almeno nelle sale di maggiore afflusso dei visitatori, anche adeguati
sistemi  di seduta; prevedere anche spazi in cui persone con la sedia
a ruote, passeggini o mezzi similari possano sostare senza ostacolare
il passaggio degli altri visitatori.
   - Prevedere idonei sussidi quali, mappe, tattili e non, brochure e
audioguide da mettere a disposizione del visitatore elaborate in modo
da   rispettare  i  principi  della  leggibilita'  e  accessibilita';
prevedere   anche  un  numero  adeguato  di  postazioni  multimediali
accessibili.