(Allegato)
                              ALLEGATO 
    1. DEFINIZIONI 
    1.1. PARTIZIONE DEGLI IMPIANTI 
    Gli  impianti  di  acquedotto  sono  articolati  nelle   seguenti
sezioni: 
    - impianti di produzione, comprendenti l'insieme  dei  componenti
che contribuiscono al prelievo  dall'ambiente  o  da  altri  impianti
della risorsa, alla formazione della riserva idrica ed al trattamento
della  risorsa  stessa  per  renderla  idonea  all'uso  (esclusi  gli
impianti di  disinfezione  eventualmente  presenti  nelle  successive
sezioni),  nonche'  gli  elementi  di  trasporto   connessi   e   non
distinguibili dalla produzione; 
    - impianti di trasporto, costituiti  dal  complesso  delle  opere
occorrenti per convogliare le  acque  dai  luoghi  di  prelievo  agli
impianti  di  trattamento  (trasporto  primario,  relativo  all'acqua
grezza da assoggettare a trattamento) e dagli impianti di trattamento
agli  impianti  di  distribuzione  (trasporto  secondario,   relativo
comunque all'acqua pronta all'impiego;  in  assenza  di  impianto  di
trattamento, l'impianto di trasporto si definisce secondario); 
    - impianti di distribuzione, comprendenti le strutture  destinate
all'accumulo ed alla distribuzione all'utenza, sino alle  derivazioni
ed  ai  contatori  di  utenza;  si  considerano   appartenenti   alla
distribuzione anche le condotte di avvicinamento all'utenza a partire
dall'ultimo serbatoio alimentato dagli impianti di trasporto. 
    Gli impianti di fognatura, che possono essere a sistema  separato
con distinti impianti  per  le  acque  bianche  (meteoriche)  e  nere
(provenienti dalle attivita' umane in genere) o a  sistema  unitario,
sono articolati nelle seguenti sezioni: 
    - rete di raccolta, costituita  dalle  opere  necessarie  per  la
raccolta ed il convogliamento delle acque nere e bianche  nell'ambito
delle aree servite; 
    - impianti di trasporto, per il convogliamento -  con  collettore
od emissario - delle acque agli impianti  di  depurazione  (trasporto
primario) e per il convogliamento  al  recapito  finale  o  al  riuso
(trasporto secondario); 
    - impianti di depurazione, destinati ad ottenere  caratteristiche
dell'acqua compatibili con il ricettore. 
    Si definiscono distretti di distribuzione le porzioni di rete  di
distribuzione di un acquedotto per le quali sia installato un sistema
fisso di misura volumetrica per l'acqua in entrata ed in  uscita.  Ad
uno stesso distretto possono appartenere zone con un  diverso  regime
delle pressioni. Reti che distribuiscono in modo autonomo  acque  con
diverse caratteristiche definiscono distretti autonomi. 
    Il distretto di fognatura e' costituito da una porzione  di  rete
di raccolta per la quale, sia misurato  continuamente  il  volume  di
acqua in uscita. 
    Si definiscono settori di  acquedotto  e  settori  di  fognatura,
rispettivamente quelle parti di rete di distribuzione e  di  rete  di
raccolta caratterizzate dalla possibilita' di essere intercettate  ed
isolate dal sistema generale, im modo che si possano eseguire  misure
occasionali di portata in ingresso  e  in  uscita.  Un  settore  puo'
essere una parte di distretto o puo' comprendere aree appartenenti  a
piu' distretti. 
1.2. USI DELL'ACQUA 
    Gli usi relativi agli impianti  di  acquedotto,  con  riferimento
alle varie dizioni presenti in piu' parti  della  vigente  normativa,
sono cosi' raggruppati, fatte salve eventuali classificazioni per  la
rete duale in materia sanitaria: 
    a. uso civile potabile relativo al consumo umano, si riferisce  a
tutti gli usi di  cucina  comprese  le  relative  apparecchiature  di
lavaggio, agli apparecchi igienico-sanitari dei servizi igienici,  ai
beverini, alle fontane limitatamente agli ugelli raggiungibili  dalle
persone senza valicare transenne, alle piscine; 
    b. uso civile domestico  non  potabile  relativo  alle  acque  di
lavaggio dei vasi igienici, alle acque di innaffiamento dei giardini,
a quelle utilizzate negli impianti di riscaldamento e condizionamento
e negli impianti tecnologici in genere relativi agli edifici civile; 
    c. uso agricolo relativo all'uso irriguo e per estensione all'uso
zootecnico e ittiogenico; 
    d. uso produttivo relativo agli usi  industriali  e  dei  settori
commerciale e terziario per la parte non potabile: comprende le acque
riciclate, la produzione di  energia  termica  e  forza  motrice  e/o
energia elettrica, accumulo di energia - impianti di pompaggio -,  il
raffreddamento di centrali termoelettriche, termonucleari o di  altre
macchine destinate alla produzione; 
    e. altri usi comprendono gli usi vari non sopra  specificati,  ad
esempio acque di  lavaggio  di  strade,  di  innaffiamento  di  verde
pubblico e di impianti sportivi, di bonifica per colmata, per idranti
antincendio, le acque destinate alla conservazione dell'ecosistema ed
alla ricarica delle falde, etc. 
    L'uso civile resta ricompreso tra  quelli  sopra  descritti  alle
voci a. e b.; altre denominazioni, eventualmente  diverse  da  quelle
precisate, debbono essere ricondotte a queste. 
    Gli scarichi di acque nere immesse  in  fognatura  vengono  cosi'
definiti: 
    f. scarichi civili: provenienti dagli usi di cui alle lettere  a.
e b.; 
    g. scarichi agricoli: prodotti dall'uso c.; 
    h. scarichi produttivi: prodotti dall'uso d.; 
    i. altri scarichi: prodotti dagli usi e.. 
    Tutto quanto sopra vale fatte salve  diverse  classificazioni  di
direttive comunitarie o leggi nazionali. 
1.3. VOLUMI DI ACQUA 
    Le indicazioni che seguono forniscono  l'elenco  dei  volumi  che
partecipano  alla  formazione  dei  bilanci  idrici  nei  servizi  di
acquedotto e di fognatura. Ciascun volume deve intendersi misurato  o
stimato nell'arco di un determinato e prefissato periodo di tempo.  I
volumi misurati debbono derivare o dalla misura ai contatori o  dalla
integrazione, nel prefissato periodo di tempo, delle portate cui essi
si riferiscono. 
1.3.1. IMPIANTI DI ACQUEDOTTO 
    Per  un  impianto  di  acquedotto  si  definiscono  le   seguenti
grandezze, prefissata un'unita' di  tempo  (il  pedice  "p"  sta  per
primario e "s"  sta  per  secondario  -  gli  impianti  primari  sono
relativi all'acqua  grezza  da  sottoporre  a  trattamento  e  quelli
secondari  all'acqua   pronta   all'uso,   salvo   sedimentazione   e
disinfezione): 
    - A01 volume d'acqua dell'ambiente  complessivamente  concesso  o
riservato per l'uso acquedottistico (da  sorgenti,  corsi  d'acqua  -
regolati o non -, falde, etc.); 
    - A02 volume d'acqua dell'ambiente  complessivamente  concesso  o
riservato per l'uso acquedottistico (da  sorgenti,  corsi  d'acqua  -
regolati o non -, falde, etc.); 
    - A03 volume delle perdite e  di  eventuali  apporti  (contributo
negativo) di acqua negli impianti  di  trasporto  primario  (A03p)  e
secondario (A03s); 
    - A04 volume in ingresso agli impianti di trattamento; 
    -  A05  volume  di  perdita  di  processo   negli   impianti   di
trattamento; 
    - A06 volume prodotto dagli impianti di  trattamento,  costituito
dall'acqua complessivamente uscita dagli impianti per essere  immessa
all'utilizzazione (A06=A02p-A03p-A05); 
    - A07 volume prelevato  da  altri  sistemi  di  acquedotto  (A07p
relativo all'acqua grezza e A07s per l'acqua pronta  all'uso  secondo
le specifiche del ricevente); 
    - A08 volume consegnato ad  altri  sistemi  di  acquedotto  (A08p
relativo all'acqua grezza e A08s per l'acqua pronta  all'uso  secondo
le specifiche del fornitore); 
    -    A09    volume     in     ingresso     alla     distribuzione
(A09=A02s+A06-A03s+A07s-A08s); 
    - A10 volume misurato dell'acqua consegnata alle utenze; 
    - A11 volume consumato dalle  utenze  e  non  misurato  (per  usi
autorizzati senza  contatore;  la  presenza  di  questi  deve  essere
progressivamente minimizzata); 
    - A12 volume perso per manutenzione e servizi agli  impianti  (ad
esempio acque di lavaggio, scarico di serbatoi, etc.); 
    - A13 volume perso per disservizi (accidentali - ad  esempio  per
rotture -, per scarico da troppo-pieno, etc. salvo che questo non sia
esercitato nelle opere di captazione o che lo sfioro non  danneggi  o
impedisca altre utilizzazioni); 
    - A14  volume  sottratto  (costituito  da  acqua  derivata  senza
autorizzazione); 
    - A15 volume perduto nella distribuzione (perdite  dai  serbatoi,
dalle condotte, etc.); 
    - A16 differenza tra il  volume  fornito  e  quello  misurato  in
distribuzione per errori di misura a causa  dell'imprecisione  o  del
malfunzionamento degli apparecchi di misura (positivo se il probabile
valore vero erogato supera quello approssimativamente misurato); 
    - A17 volume perso in distribuzione (A17=A13+A14+A15+ A16); 
    - A18 volume utilizzato (A18=A10+A11+A12+A14+A16); 
    - A19 volume immesso nel sistema acquedottistico (A19=A02+A07); 
    - A20 volume fatturato (diverso  da  A10  in  quanto  esistano  i
minimi tariffari). 
    La valutazione dei volume d'acqua deve essere  eseguita  sia  per
gli impianti nella loro interezza, sia per le loro parti definite dai
distretti e dai  settori  di  cui  al  punto  1.3.1.  per  quanto  di
interesse. 
1.3.2 IMPIANTI DI FOGNATURA 
    Per  un  impianto  di  fognatura  si  definiscono   le   seguenti
grandezze, prefissata un'unita' di tempo,  (il  pedice  "p"  sta  per
primario, "s" sta per secondario e "r" sta per rete  -  gli  impianti
primari sono relativi all'acqua da sottoporre a depurazione e  quelli
secondari  all'acqua  depurata  secondo  le  specifiche  del  sistema
ricettore): 
    - F01 volume  di  acque  nere  scaricato  complessivamente  dagli
utenti (se determinato in  base  alle  erogazioni  degli  acquedotti,
occorre  considerare  anche  l'acqua   approvvigionata   in   proprio
dall'utente); 
    - F02 volume di acque bianche  scaricate  complessivamente  dagli
utenti, lecitamente nei sistemi misti e illecitamente nella rete nera
nel sistema separato; 
    - F03 volume di acqua bianca immesso nei sistemi misti da strade,
piazze e altre aree pubbliche; 
    - F04 volume delle perdite e  di  eventuali  apporti  (contributo
negativo) di acqua nelle reti di raccolta; 
    - F05 volume scaricato dalla rete di raccolta; 
    - F06 volume di scarichi da depurare addotto da altri sistemi  di
fognatura; 
    - F07 volume di scarichi da depurare consegnato ad altri  sistemi
di fognatura; 
    - F08 volume in entrata agli impianti di depurazione; 
    -  F09  volume  di  perdita  di  processo   negli   impianti   di
depurazione; 
    - F10 volume in uscita dagli impianti di depurazione; 
    - F11 volume delle perdite e  di  eventuali  apporti  (contributo
negativo) di acqua negli impianti  di  trasporto  primario  (F11p)  e
secondario (F11s); 
    - F12 volume di acqua consegnata per il riuso; 
    - F13 volume di refluo liquido depurato scaricato nell'ambiente; 
    -  F14  volume  perso   per   manutenzione   e   per   disservizi
(accidentali, quali ad esempio per rotture, per scarico da sfioratori
d'emergenza delle stazioni di sollevamento, etc.) (F14p  relativo  al
trasporto primario e F14s relativo al trasporto secondario); 
    - F15 volume perso nei sistemi misti per scarico  con  sfioratore
di piena verso ricettori bianchi, nella rete di raccolta (F15r) e nel
trasporto primario (F15p); 
    - F16 volume immesso senza autorizzazione; 
    - F17 differenza tra il volume transitato  e  quello  misurato  o
stimato nella rete di raccolta per errori di stima  o  di  misura  (a
causa dell'imprecisione o del malfunzionamento  degli  apparecchi  di
misura) (positivo se il probabile valore vero in ingresso nella  rete
supera quello misurato o stimato); 
    - F18 volume immesso nel sistema  fognario  (F18=F01+  F02+  F03+
F06+ F16+ F17); 
    - F19 volume perso (F19= F04+ F11+ F14); 
    - F20 volume fatturato per il servizio di fognatura. 
    La valutazione dei volumi d'acqua deve essere  eseguita  sia  per
gli impianti nella loro interezza, sia per le loro parti definite dai
distretti e dai  settori  di  cui  al  punto  1.3.1.  per  quanto  di
interesse. 
1.4. BILANCI IDRICI PER GLI ACQUEDOTTI 
    Per  la  stesura  dei   bilanci   idrici   che   conducono   alla
determinazione delle perdite si  propongono  i  seguenti  schemi,  da
impiegare   con   gli   adattamenti   eventualmente   necessari   per
corrispondere al meglio alle specifiche situazioni in esame. 
1.4.1. IMPIANTI DI TRATTAMENTO 
    I volumi in ingresso sono definiti da A04; i volumi uscenti  sono
A06 e A05 (volume di perdita  di  processo,  comprendente  il  volume
necessario per spurgo dei fanghi, per lavaggio filtri  se  mandato  a
scarico, per operazioni di pulizia, per sfioratori di sicurezza,  per
perdite nei contenitori e nelle  tubazioni  di  collegamento  interne
all'impianto). 
    La perdita e' costituita dal volume A05=A04-A06. 
    Nella valutazione dei volumi  apprezzati  da  contatori  si  deve
tenere conto degli  errori  di  misura,  la  cui  stima  deve  essere
evidenziata nel bilancio idrico. 
    1.4.2 IMPIANTI DI TRASPORTO PRIMARIO (ACQUA GREZZA) 
    I volumi in ingresso sono costituiti da A02p  e  A07p;  i  volumi
uscenti sono A04 e A08p. 
    La perdita e' costituita dal volume A03p=A02p+A07p- A04-A08p. 
    Nella valutazione dei volumi  apprezzati  da  contatori  si  deve
tenere conto degli  errori  di  misura,  la  cui  stima  deve  essere
evidenziata nel bilancio idrico. 
    1.4.3 IMPIANTI DI TRASPORTO SECONDARIO (ACCQUA PRONTA ALL'USO) 
    I volumi in ingresso sono costituiti  da  A02s,  A06  e  A07s;  i
volumi uscenti sono A08s e A09. 
    La perdita e' costituita dal volume A03s=A02s+A06+A07s-A08s-A09. 
    Nella valutazione dei volumi  apprezzati  da  contatori  si  deve
tenere conto degli  errori  di  misura,  la  cui  stima  deve  essere
evidenziata nel bilancio idrico. 
1.4.4 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE 
    Le  valutazioni  vanno   eseguite   per   l'intero   sistema   di
distribuzione  e  per  i  singoli   distretti,   ove   questi   siano
individuabili. 
    Per l'intero sistema di distribuzione, i volumi in ingresso  sono
costituiti da A09; i volumi in uscita sono A10, A11, A12,  A13,  A14,
A15 e A16. 
    La       perdita       e'       costituita       dal       volume
A17=A13+A14+A15+A16=A09-A11-A12. 
    Nella valutazione dei volumi  apprezzati  da  contatori  si  deve
tenere conto degli errori di misura, la cui  stima,  oltre  a  quella
specifica valutata in  A16,  deve  essere  evidenziata  nel  bilancio
idrico. 
    Per il singolo  distretto  di  distribuzione  "i",  i  volumi  in
ingresso sono costituiti  dagli  apporti  al  distretto  che  vengono
misurati con continuita' A09i; i volumi in uscita, con riferimento ai
volumi sopra richiamati, particolarizzati con il pedice  "i"  per  il
distretto in esame, sono i volumi Ausi consegnati dal  distretto  "i"
agli altri distretti, A10i, A11i, A12i, A13i, A14i, A15i, A16i. 
    La perdita nel distretto  "i"  e'  costituita  dal  volume  A17i=
A13i+A14i+A15i+A16i=A09i-Ausi-A11i-A12i. 
    Nella valutazione dei volumi  apprezzati  da  contatori  si  deve
tenere conto degli errori di misura, la cui  stima,  oltre  a  quella
specifica valutata in A16i,  deve  essere  evidenziata  nel  bilancio
idrico. 
1.5. BILANCI IDRICI PER LE FOGNATURE 
    Per  la  stesura  dei   bilanci   idrici   che   conducono   alla
determinazione delle perdite si  propongono  i  seguenti  schemi,  da
impiegare   con   gli   adattamenti   eventualmente   necessari   per
corrispondere al meglio alle specifiche situazioni in esame. 
1.5.1 RETE DI RACCOLTA 
    Le valutazioni vanno eseguite per l'intera rete di raccolta e per
i singoli distretti, ove questi siano individuabili: 
    Per  l'intera  rete  di  raccolta,  i  volumi  in  ingresso  sono
costituiti da F01, F02, F03, F16 e F17; i volumi in uscita sono  F04,
F05 e F15r. 
    La   perdita   e'   costituita   dal   volume    F04=F01+    F02+
F03+F16+F17-F05-F15r. 
    Nella valutazione dei volumi si deve tenere conto degli errori di
misura, la cui stima, oltre a quella specifica valutata in F17,  deve
essere evidenziata nel bilancio idrico. 
    Per il singolo distretto della rete di raccolta "i", i volumi  in
ingresso sono costituiti dagli apporti al distretto,  provenienti  da
altri distretti, che vengono misurati con  continuita'  Feni  e,  con
riferimento ai  volumi  sopra  richiamati,  particolarizzati  con  il
pedice "i" per il distretto in esame, F01i, F02i, F03i, F16i, F17i: i
volumi  in  uscita,  con  riferimento  ai  volumi  sopra  richiamati,
particolarizzati con il pedice "i" per il distretto in esame, sono  i
volumi F05i consegnati dal distretto "i" agli altri  distretti  o  ai
collettori del trasporto primario. 
    La  perdita  nel  distretto  "i"   e'   costituita   dal   volume
F04i=Feni+F01i+F02i+F03i+F16i+F17i-F05i-F15ri. 
    Nella valutazione dei volumi si deve tenere conto degli errori di
misura, la cui stima, oltre a quella specifica valutata in F17i, deve
essere evidenziata nel bilancio idrico. 
    1.5.2 IMPIANTI DI TRASPORTO PRIMARIO (ACQUA DA DEPURARE) 
    I volumi in ingresso sono costituiti  da  F05  e  F06;  i  volumi
uscenti sono F07, F08, F11p, F14p e F15p. 
    La  perdita   e'   costituita   dal   volume   F11p+F14p=F05+F06-
F07-F08-F15p. 
    Nella valutazione dei volumi si deve tenere conto degli errori di
misura, la cui stima deve essere evidenziata nel bilancio idrico. 
    1.5.3. IMPIANTI DI TRASPORTO SECONDARIO (ACQUA DEPURATA) 
    I volumi in ingresso sono costituiti da  F10;  i  volumi  uscenti
sono F11s, F12, F13 e F14s. 
    La perdita e' costituita dal volume F11s+F14s=F10-F12-F13. 
    Nella valutazione dei volumi si deve tenere conto degli errori di
misura, la cui stima deve essere evidenziata nel bilancio idrico. 
    1.5.4. IMPIANTI DI DEPURAZIONE 
    I volumi in ingresso sono definiti da F08; i volumi uscenti  sono
F09 eF10. 
    La perdita e' costituita dal volume F09+F08-F10. 
    Nella valutazione dei volumi si deve tenere conto degli errori di
misura, la cui stima deve essere evidenziata nel bilancio idrico. 
    2. VALUTAZIONE DELLE PERDITE DEGLI ACQUEDOTTI 
    2.1. NATURA DELLE PERDITE 
    Le perdite negli  acquedotti  possono  essere  presenti  in  ogni
componente  degli  impianti,  dovute  in  generale   a   difetti   di
costruzione, a vetusta' o ad inadeguata manutenzione e ad  errori  di
gestione. 
    In particolare si evidenzia  la  possibilita'  di  perdite  negli
impianti di trasporto primario e secondario, per perdita di  processo
negli impianti di trattamento, per errori  di  regolazione  o  misura
nelle connessioni con altri impianti ai quali si fornisce acqua,  per
consumi anomali in utenze autorizzate senza contatore (ad  es.  degli
idranti, fontane, etc.), per manutenzione e servizi  degli  impianti,
per disservizi occasionali dovuti a rotture o a scarichi  di  troppo-
pieno nei serbatoi, per utenze abusive, per perdite di  tenuta  nelle
condotte  e  nei  serbatoi,  per  consumi   anomali   consentiti   da
malfunzionamento dei contatori. 
    Tra le cause di maggiori perdite si evidenziano: 
    - negli impianti di trattamento, il mancato ricircolo delle acque
di lavaggio e l'anomalo scarico di acqua grezza in arrivo e di  acqua
trattata in uscita; 
    - le rotture delle tubazioni,  la  compromissione  dei  giunti  e
l'inadeguatezza delle  derivazioni  all'utenza  nel  complesso  degli
impianti di adduzione e di distribuzione; 
    - il funzionamento anomalo  dello  scarico  di  troppo-pieno  nei
serbatoi. 
    Alcune delle citate perdite sono da considerarsi non eliminabili,
essendo per contro da perseguire la loro  minimizzazione,  attraverso
l'osservazione dei parametri indicati al successivo punto 2.3. 
    In relazione alla strategia d'intervento d) indicata al comma  1,
Art.  5  della  legge  n.   36/94,   in   ordine   al   perseguimento
dell'obiettivo del risparmio  idrico,  sono  da  valutare  i  consumi
eccedenti  le  reali  necessita'  negli  usi   domestico,   agricolo,
industriale e terziario. 
    2.2 STRUMENTI DI CONTROLLO E STRATEGIE DI RIDUZIONE DELLE PERDITE
    L'individuazione delle perdite  negli  impianti  di  trattamento,
    nelle condotte e dagli scarichi di troppo-pieno dei  serbatoi  di
    acquedotto  puo'   essere   effettuata   attraverso   appropriati
    misuratori di portata disposti in posizioni idonee  a  consentire
    il controllo sulla corretta funzionalita'  dell'intero  impianto.
    Le misure di portata debbono essere  estese  per  un  conveniente
    periodo di tempo, per coprire i diversi assetti di funzionamento,
    che si possono determinare a causa delle variazioni  quantitative
    e di distribuzione della domanda idrica. Devono  essere  eseguite
    con strumenti in grado di fornire sia la portata istantanea,  sia
    il volume d'acqua complessivamente transitato in  un  determinato
    periodo di tempo.  In  rapporto  al  funzionamento  notturno,  in
    condizioni  di  minima  erogazione,  risultano  assai  utili   le
    misurazioni di pressione in  opportune  sezioni,  in  quanto  dal
    controllo delle cadute  di  pressione  si  traggono  informazioni
    circa la presenza di perdite anche di ridotta entita'. 
    La valutazione delle perdite attraverso l'esecuzione di prove  di
tenuta puo' risultare troppo onerosa a fronte  della  necessita'  del
rendiconto annuale previsto dal comma 2 del paragrafo 4,  richiedendo
tempi  di  esecuzione  rilevanti  e  soprattutto  l'interruzione   di
esercizio del componente sottoposto a prova, per cui tale  misura  e'
in generale da considerarsi eccezionale. 
    Per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione  degli
acquedotti e' necessario che il gestore stabilisca per regolamento la
frequenza della lettura dei contatori. Il gestore stabilisce  inoltre
per regolamento la posizione dei contatori  di  consegna  all'utenza,
posizione che deve  trovarsi  quanto  piu'  possibile  prossima  alla
condotta pubblica d'alimentazione, preferibilmente  al  limite  della
proprieta' privata, ed in posizione protetta  dal  gelo.  Il  gestore
deve comunque  essere  autorizzato  all'ispezione  dell'allacciamento
fino ai contatori, pena la sospensione del servizio. 
    Per quanto riguarda  la  valutazione  dei  consumi  eccedenti  le
necessita', l'indicazione, di cui alla voce d) del comma  1,  Art.  5
della legge n. 36/94, di installare in modo  diffuso  apparecchiature
per il risparmio idrico e di adottare per tali  usi  adeguati  metodi
finalizzati al risparmio, pone il problema del controllo di tali  usi
in  relazione  alle  esigenze  giudicate  necessarie  ed  impone  nel
contempo la necessita' di contenere  adeguatamente  la  pressione  di
alimentazione all'utenza. 
    Per il controllo delle perdite di un  sistema  di  acquedotto  e'
utile suddividere l'impianto in distretti,  che  possono  comprendere
interi elementi relativi alla produzione e porzioni di  distribuzione
di dimensioni da  valutare  con  riferimento  alla  configurazione  e
dimensione   della   rete.   Ogni   distretto   e'   definito   dalla
caratteristica di possedere organi di misura continua  della  portata
immessa. 
    Possono inoltre  essere  considerati  i  settori,  caratterizzati
dalla possibilita' di essere  intercettati  ed  isolati  dal  sistema
generale. 
    2.2.1 INSTALLAZIONE DI STRUMENTI DI MISURA DELLE PORTATE 
    Gli apparecchi di misura delle portate istantanee  e  totalizzate
debbono essere inseriti: 
    - nelle opere di captazione dell'acqua; 
    - all'entrata degli impianti di trattamento; 
    - in uscita dagli impianti di trattamento; 
    - in entrata nei serbatoi; 
    - in uscita dai serbatoi; 
    - nei nodi di alimentazione dei distretti di utenza; 
    - in tutte le utenze  private,  pubbliche  e  di  istituto  vanno
installati strumenti totalizzatori (compresi servizi di innaffiamento
strade e giardini pubblici). 
    Sono fatte salve le utenze regolamentate da  leggi  speciali  per
esigenza di sicurezza pubblica (ad esempio gli idranti antincendio). 
    Nelle sezioni ove transitano cospicui quantitativi di acqua  sono
da adottare strumenti di precisione (misuratori elettromagnetici o ad
ultrasuoni) atti alla telelettura. 
    I contatori devono essere dotati di  valvola  di  sezionamento  e
valvola unidirezionale prima del contatore e valvola di  sezionamento
(ad uso dell'utente) a valle del contatore. In  caso  di  eccesso  di
pressione nella condotta stradale, a valle  della  prima  valvola  di
sezionamento, prima del contatore, va posto  un  riduttore-regolatore
di pressione. 
    Le letture devono essere effettuate avendo cura di contenere  nei
minimi tempi la rilevazione dei  consumi  in  ciascun  distretto.  La
lettura  frequente  evidenzia  le  perdite  anche  all'interno  delle
utenze, consentendo la tempestiva  riparazione  degli  apparecchi  in
avaria. 
    2.2.2. INSTALLAZIONE DI MISURATORI DI PRESSIONE 
    Nei nodi principali delle condotte adduttrici  e  delle  reti  di
distribuzione  devono  essere   installati   manometri   registratori
permanenti, con scrittura su  supporti  informatici  in  campo  o  in
postazione remota, per il rilevamento dell'andamento delle pressioni,
al  fine  del  controllo  dei  valori  della  pressione  di  consegna
all'utenza e delle perdite  attraverso  il  confronto  tra  i  valori
rilevati in strumenti posti in posizioni vicine. 
    Negli altri nodi ritenuti significativi devono essere predisposte
prese in derivazione entro pozzetto per il montaggio periodico  degli
apparecchi di rilevazione delle pressioni. 
    2.2.3. DETERMINAZIONI SUL FUNZIONAMENTO DELLE CONDOTTE 
    Per ogni elemento delle condotte adduttrici e di distribuzione il
gestore deve elaborare una dettagliata  analisi  delle  erogazioni  e
delle pressioni nelle ore diurne di  massimo  consumo  ed  in  quelle
notturne di minimo consumo, riferita ai nodi  sede  di  strumenti  di
rilevamento delle portata e delle pressioni. 
    Dalle letture dei contatori d'utenza (e  non  dalle  bollette  di
addebito che sono formulate di norma in base ai  minimi  contrattuali
che possono essere superiori ai consumi reali) si ricavano le portate
totalizzate in ciascun distretto e nell'intera rete per acqua fornita
agli utenti. 
    Tale risultato va comparato con le indicazioni,  nell'equivalente
periodo temporale, degli apparecchi di misura delle portate in uscita
dai serbatoi e nei singoli distretti  d'utenza,  previa  decurtazione
delle portate defluite per periodici scarichi di acqua  per  lavaggio
condotte, per rotture accidentali  e  per  funzionamento  di  idranti
antincendio. 
    I dati per la comparazione devono essere ragguagliati in rapporto
al grado di  precisione  dei  vari  tipi  di  apparecchi  installati,
secondo le vigenti norme contenute nel D.P.R. 23.08.1982  n.  854  in
attuazione della direttiva CEE n.  75/33  relativa  ai  contatori  di
acqua fredda e secondo le norme CNR- UNI n. 10023  sui  contatori  di
correnti fluide. 
    Quando la comparizione indica anomale differenze tra i volumi  di
acqua immessa nelle condotte  adduttrici  e  quelle  in  entrata  nei
serbatoi e tra acqua in uscita dai serbatoi e dai nodi dei  distretti
di utenza  rispetto  a  quella  rilevata  dai  contatori  di  utenza,
confrontando poi con i dati teorici  di  calcolo  dell'esercizio,  va
operata la ricerca delle cause iniziando  con  la  rilevazione  delle
pressioni  nei  nodi  di  rete,  operando  quindi   l'analisi   delle
variazioni di pressione intervenute rispetto alla situazione  normale
e/o comparandone i risultati con il calcolo teorico delle pressioni. 
    Sensibili difformita' rilevate comportano l'esame puntuale  degli
elementi di rete per la ricerca  delle  perdite  mediante  apparecchi
rilevatori di fughe e, ove necessario, con sezionamenti di condotte e
prove di tenuta a pressione previa interruzione del servizio. 
    2.3. PARAMETRI DI VALUTAZIONE DELLE PERDITE 
    Per il complesso di  impianti  e  per  ciascun  impianto  gestito
debbono essere definiti i valori dei parametri  di  seguito  indicati
che  consentono  una  valutazione  oggettiva  del  funzionamento  del
servizio e delle perdite, con riferimento ad  un  anno  solare  (e  a
periodi piu' limitati, per valutazioni  piu'  particolareggiate,  con
adeguamento dei parametri): 
    - durata del periodo d'osservazione in giorni: gg (n.) 
    - popolazione residente servita dalla rete di  distribuzione:  PR
(n.) 
    - popolazione fluttuante in termini di  giorni  di  presenza  nel
periodo di osservazione di gg giorni: GF (n.) 
    - volume impegnato nell'ambiente: A01 (metri cubi) 
    - volume di acqua prelevato complessivamente  dall'ambiente:  A02
(metri cubi) 
    - volume in ingresso agli impianti  di  trattamento:  A04  (metri
cubi) 
    -  volume  in  ingresso  alla  distribuzione:  A09  (metri  cubi)
(A09=A02s+A06-A03s+A07s-A08s) 
    - rendimento al trattamento: RT=A06/A04 (-) 
    - rendimento primario: R1=A10/A09 (-) 
    - rendimento al consumo: R2=(A10+A11)/A09 (-) 
    - rendimento netto R3=(A10+A11+A12)/A09 (-) 
    - rendimento idraulico del servizio: R4=(A05+A08+A018)/A19 (-) 
    - indice delle perdite totali in  distribuzione:  P1=A17/A09=1-R3
(-) 
    - indice dell'acqua non servita all'utenza: P2=(A09-A10- A11)/A09
(-) 
    - indice delle perdite in distribuzione: P3=A15/A09 (-) 
    - rapporto finanziario: R5=A20/A19 (-) 
    - indice lineare delle perdite totali: I1=A17/L (metri quadri), 
ove L rappresenta la lunghezza complessiva della rete 
    - indice superficiale delle perdite totali: I2=A17/S (m), ove S 
e' la superficie totale interna delle condotte della rete 
    - indice lineare delle perdite in distribuzione: I3=A15/L  (metri
quadri) 
    - indice lineare  di  consumo  netto:  I4=(A10+A11+A12)/L  (metri
quadrati) 
    -  indice  demografico  di   consumo   netto:   I5=(A10+A11+A12)/
(PR+GF/gg) (metri cubi/ab) 
    - indice di eccedenza: I6=(A10-Amc)/A10) (-), ove Amc rappresenta
la dotazione minima contrattuale stabilita per l'utenza); 
    3. VALUTAZIONI DELLE PERDITE PER LE FOGNATURE 
    3.1. NATURA DELLE PERDITE E STRATEGIE DI RIDUZIONE 
    Le perdite nelle fognature vanno considerate con riferimento alla
componente nera degli scarichi  dovendosi  impedirne  la  fuoriuscita
dalla rete e dagli impianti,  garantendo  il  corretto  funzionamento
degli impianti di depurazione. 
    In  ordine   al   perseguimento   dell'obiettivo   della   tutela
ambientale, deve essere assicurata la tenuta della rete di raccolta e
degli impianti di trasporto primario e secondario, anche per  evitare
l'ingresso di acque di falda o di acque bianche indesiderate;  devono
essere evitate perdite di processo negli impianti  di  depurazione  e
per  disservizi  accidentali  quali  rotture   e   funzionamento   di
dispositivi di troppo-pieno; deve essere controllato che  lo  scarico
con sfioratore nei sistemi misti garantisca la prescritta  diluizione
dei  liquami  neri  avuto  riguardo  agli  appesantimenti  di  carico
prodotti dal lavaggio delle condotte nelle fasi iniziali di  pioggia;
deve  essere  controllato  che  le   utenze   attuino   la   perfetta
suddivisione degli scarichi bianchi e neri negli impianti  a  sistema
separato e che sia impedito lo scarico abusivo. 
    Tra le maggiori cause di perdita  si  citano:  la  rottura  delle
condotte nelle reti e nei sistemi di trasporto  e  la  compromissione
dei giunti tra elementi delle tubazioni o tra tubazioni  e  manufatti
per le fognature nere e per quelle miste; l'anomalo  esercizio  dello
scarico di troppo pieno nelle stazioni di sollevamento. 
    3.2. CRITERI E METODI PER LA DETERMINAZIONE DELLE PERDITE 
    Gli impianti di fognatura possono essere controllati  con  minore
accuratezza rispetto agli acquedotti, per la maggiore difficolta'  di
valutazione delle portate, ma si evidenzia l'importanza del controllo
in ordine al perseguimento della tutela ambientale. 
    I riscontri che possono essere eseguiti sulle portate in  sezioni
significative dei collettori principali,  in  tutte  le  stazioni  di
sollevamento  ed  all'ingresso   degli   impianti   di   depurazione,
forniscono comunque elementi determinanti per  la  valutazione  delle
perdite,  confrontando   i   dati   con   quelli   delle   erogazioni
dell'acquedotto  opportunamente  trattati  con  specifici  codici  di
analisi. Il confronto tra gli omologhi dati, nelle medesime ore degli
stessi periodi  stagionali,  negli  stessi  giorni  della  settimana,
ottenuti in tempo asciutto ed in occasione di  forti  precipitazioni,
consente di valutare la presenza di allacci anomali (bianchi su  rete
nera) e di perdite in rete. 
    I  valori  previsti  delle  portate,  confrontati  con  i  valori
rilevati,  forniscono  inoltre  le  necessarie  informazioni  per  il
controllo delle perdite. 
    Ove si sospetti la presenza di perdite,  si  deve  provvedere  ad
effettuare specifiche indagini, ivi comprese  prove  di  tenuta,  che
possono comunque  essere  eseguite  per  controllare  la  tenuta  dei
settori di fognatura. 
    3.3. PARAMETRI DI VALUTAZIONE DELLE PERDITE 
    Per il complesso di  impianti  e  per  ciascun  impianto  gestito
debbono essere definiti i valori dei parametri  di  seguito  indicati
che consentono una valutazione oggettiva delle perdite; si  chiarisce
che le valutazioni devono essere eseguite in tempo secco in modo tale
da  minimizzare  l'influenza  degli  apporti  meteorici,   ma   vanno
rapportati all'anno solare: 
    - durata del periodo d'osservazione in giorni: gg (n.) 
    - popolazione residente servita dalla rete di raccolta: PR (n.) 
    - popolazione fluttuante in termini di  giorni  di  presenza  nel
periodo di osservazione di gg giorni: GF (n.) 
    - volume di reflui neri consegnato complessivamente dagli utenti:
F01 (metri cubi) 
    - volume in uscita dalla rete di raccolta: F05 (metri cubi) 
    - volume in entrata negli impianti  di  depurazione:  F08  (metri
cubi) 
    - volume di acqua consegnata per il riuso: F12 (metri cubi) 
    -  volume   di   reflui   liquidi   consegnato   complessivamente
nell'ambiente: F13 (metri cubi) 
    - rendimento alla depurazione: SD=F10/F08 (-) 
    - rendimento primario: S1=F05/F01 (-) 
    - rendimento per l'utenza: S2=F05/(F01+F02) (-) 
    - rendimento netto: S3=F05/(F01+F02+F03) (-) 
    - rendimento idraulico del servizio: S4=(F07+F09+F12+F13+F15)/F18
(-) 
    - indice delle perdite totali: Q1=F19/F18 (-) 
    - indice dell'acqua sfiorata: Q2=F15/F18 (-) 
    - indice delle perdite nella rete di raccolta: Q3=F04/F18 (-) 
    - rapporto finanziario: S5=F20/F18 (-) 
    - indice lineare delle perdite totali: J1=F19/L (metri quadri), 
ove L rappresenta la lunghezza complessiva della rete 
    - indice superficiale delle perdite totali: J2=F19/S (m), ove S 
e' la superficie totale interna delle condotte della rete 
    - indice lineare  delle  perdite  in  raccolta:  J3=F04/L  (metri
quadri) 
    -   indice    di    presenza    di    reflui    neri    raccolti:
J4=F01/(F01+F02+F03) (-) 
    -  indice  demografico  di  smaltimento  nero:  J5=F01/(PR+GF/gg)
(metri cubi/ab), ove gg  e'  il  numero  di  giorni  del  periodo  di
osservazione. 
    4. ADEMPIMENTI DEI SOGGETTI GESTORI, STANDARD E VERIFICHE 
    Per una puntuale individuazione e  localizzazione  del  complesso
degli impianti di acquedotto e fognatura  e'  indispensabile  che  il
soggetto  gestore  disponga  di  idonea  cartografia  che   riproduca
l'andamento   plano-altimetrico   e   i   punti    singolari    delle
canalizzazioni stesse, nonche' le  opere  d'arte  principali  con  le
proprie caratteristiche idrauliche e  geometriche,  la  qualita'  dei
materiali etc. (lo stesso dicasi per le reti di fognatura). 
    I soggetti  gestori  devono  annotare  in  appositi  registri  le
rilevazioni operate per il complesso degli impianti  e  per  ciascuno
degli impianti di loro competenza, sia per gli acquedotti che per  le
fognature, la determinazione dei volumi di acqua  come  descritti  al
punto 1.3 ed il valore dei parametri indicati ai punti 2.3.  e  3.3.;
le risultanze, in termini di  tali  parametri  riferiti  ad  un  anno
solare di osservazione, devono essere comunicate  entro  il  mese  di
febbraio di ogni anno al Ministero dei Lavori Pubblici - Osservatorio
dei Servizi idrici. 
    Per  il   miglioramento   del   servizio   i   soggetti   gestori
provvederanno ad  eseguire  sugli  acquedotti  e  sulle  porzioni  di
acquedotto definite dai distretti e dai  settori,  misurazioni  anche
per periodi di tempo piu' brevi (ad esempio in periodi  di  minimi  e
massimi consumi) al fine di una piu'  puntuale  individuazione  degli
elementi  e  delle  situazioni  che  concorrono  in  maggiore  misura
all'ammontare complessivo delle perdite. Per le fognature si eseguono
parimenti misurazioni in  periodi  limitati,  sia  in  occasione  dei
minimi e massimi consumi dell'acquedotto, sia in situazioni di  tempo
secco e di pioggia intensa, anche con riferimento ai distretti ed  ai
settori individuati nella fognatura, allo scopo di indirizzare con la
migliore  efficacia  le  misure  di  riduzione  delle   perdite.   Le
risultanze da tali analisi sono sintetizzate in una  breve  relazione
che dovra' essere inoltrata al Ministero dei Lavori Pubblici  insieme
ai rapporti sui parametri. 
    Le comunicazioni annuali al Ministero dei Lavori pubblici  devono
essere formulate secondo i modelli riportati al paragrafo 6. 
    Per i sistemi di acquedotto che interessano zone ove  la  massima
presenza fluttuante giornaliera  supera  il  100%  della  popolazione
residente, le indicazioni relative agli impianti  di  acquedotto,  di
cui al cap. 6.1, debbono essere formulate con osservazioni su  almeno
due periodi di tempo caratterizzati da forte  e  minima  presenza  di
popolazione fluttuante; provvedendo comunque a rapportare i  dati  su
base annua. 
    Dopo un periodo  di  prima  osservazione  dei  dati  forniti,  il
Ministero dei Lavori  Pubblici,  provvede  a  fissare  per  tutto  il
territorio nazionale gli  standard  dei  parametri  indicatori  della
funzionalita' del servizio,  eventualmente  differenziati  per  tener
conto delle specifiche  situazioni,  in  ordine  all'obiettivo  della
riduzione delle perdite,  con  obbligo  per  i  soggetti  gestori  di
adeguare gli impianti per il rispetto di tali standard. 
    In considerazione di  situazioni  particolari  il  Ministero  dei
lavori pubblici puo' stabilire  standard  differenziati  per  periodi
transitori. 
    5. SCHEMI DEGLI IMPIANTI E DEI VOLUMI D'ACQUA DA CONSIDERARE 
    Schematicamente  un  impianto  di  acquedotto,  che  puo'  essere
formato da piu' captazioni, da piu' impianti di trattamento e da piu'
reti di distribuzione, ed un  impianto  di  fognatura,  con  riguardo
all'analisi degli scarichi neri, vengono schematizzati come  appresso
indicato. Gli impianti di acquedotto, specie se destinati ad usi  non
potabili, e gli impianti di  fognatura  possono  essere  diversamente
strutturati, con mancanza di alcuni  componenti  o  con  presenza  di
altri, ma ai fini del presente regolamento gli schemi devono comunque
essere ricondotti a quelli proposti. 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
    6. MODELLI PER LE COMUNICAZIONI ANNUALI A CURA DEI SOGGETTI 
GESTORI 
    6.1. MODELLO PER IMPIANTI DI ACQUEDOTTO 
    Soggetto gestore: 
    Caratterizzazione dell'impianto descritto e uso dell'acqua 
distribuita con riferimento ad un anno solare 
    - gg durata del periodo d'osservazione in giorni (n.) 
    - PR popolazione residente servita dalla  rete  di  distribuzione
(n.) 
    - GF popolazione fluttuante in termini di giorni di presenza  nel
periodo di osservazione di gg giorni (n.) 
    - A01 volume impegnato nell'ambiente (metri cubi): 
    - A02 volume in ingresso agli  impianti  di  trattamento:  (metri
cubi): 
    - A04 volume in ingresso agli  impianti  di  trattamento:  (metri
cubi): 
    - A09 volume in ingresso alla distribuzione (metri cubi): 
    - RT rendimento al trattamento: 
    - R1 rendimento primario: 
    - R2 rendimento al consumo: 
    - R3 rendimento netto: 
    - R4 rendimento idraulico del servizio: 
    - P1 indice delle perdite totali in distribuzione: 
    - P2 indice dell'acqua non servita all'utenza: 
    - P3 indice delle perdite in distribuzione: 
    - R5 rapporto finanziario: 
    - I1 indice lineare delle perdite totali (metri quadri): 
    - I2 indice superficiale delle perdite totali (m): 
    -  I3  indice  lineare  delle  perdite  in  distribuzione  (metri
quadri): 
    - I4 indice lineare di consumo netto (metri quadri: 
    - I5 indice demografico di consumo netto (metri cubi/ab): 
    - I6 indice di eccedenza: 
    - note e commenti del gestore: 
    N.B.: per i sistemi che interessano  zone  a  forte  presenza  di
popolazione fluttuante  si  richiama  la  prescrizione  contenuta  al
paragrafo 4. 
    6.2. MODELLO PER IMPIANTI DI FOGNATURA 
    Soggetto gestore: 
    Caratterizzazione dell'impianto descritto con riferimento ad un 
periodo di .... giorni 
    - gg durata del periodo d'osservazione in giorni (n.) 
    - PR popolazione residente servita dalla rete di raccolta (n.) 
    - GF popolazione fluttuante in termini di giorni di presenza  nel
periodo di osservazione di gg giorni (n.) 
    - F01 volume di reflui  neri  consegnato  complessivamente  dagli
utenti (metri cubi): 
    - F05 volume in uscita dalla rete di raccolta (metri cubi): 
    - F08 volume in entrata  negli  impianti  di  depurazione  (metri
cubi): 
    - F12 volume di acqua consegnata per il riuso (metri cubi): 
    -  F13  volume  di  reflui  liquidi  consegnato  complessivamente
nell'ambiente (metri cubi): 
    - SD rendimento alla depurazione: 
    - S1 rendimento primario: 
    - S2 rendimento per l'utenza: 
    - S3 rendimento netto: 
    - S4 rendimento idraulico del servizio: 
    - Q1 indice delle perdite totali: 
    - Q2 indice dell'acqua sfiorata: 
    - Q3 indice delle perdite nella rete di raccolta: 
    - S5 rapporto finanziario: 
    - J1 indice lineare delle perdite totali (metri quadri): 
    - J2 indice superficiale delle perdite totali (m): 
    - J3 indice lineare delle perdite in raccolta (metri quadri): 
    - J4 indice di presenza di reflui neri raccolti: 
    - J5 indice demografico di smaltimento nero (metri cubi/ab): 
    - note e commenti del gestore: 
    N.B.: per i sistemi che interessano  zone  a  forte  presenza  di
popolazione fluttuante  si  richiama  la  prescrizione  contenuta  al
paragrafo 4.