(Allegato-art. 3)
                               Art. 3. 
 
                    Zona di produzione delle uve 
 
    La zona  di  produzione  del  vino  a  denominazione  di  origine
controllata e garantita "Chianti Classico" e' la zona delimitata  con
decreto interministeriale 31 luglio 1932, confermata con l'art.5  del
DPR 930 del 12.7.1963, dall'art. 3 del DPR 9 agosto 1967,  dall'art.3
del DPR 2 luglio 1984 e dall'art. 5 della Legge  164  del  10.2.1992,
dall'articolo 6 del decreto  legislativo  8  aprile  2010,  n.  61  e
dall'articolo 3 del disciplinare di  produzione  annesso  al  Decreto
ministeriale 5 agosto  1996,  regolata  autonomamente  ai  sensi  del
menzionato art. 5 della legge 10 febbraio 1992 n. 164  e  articolo  6
del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61. 
    Tale zona e' cosi' delimitata: 
    Incominciando dalla descrizione del confine della parte di questa
zona che appartiene alla provincia di Siena, si prende come punto  di
partenza quello in cui il confine fra le due provincie  di  Siena  ed
Arezzo viene incrociato dal Borro Ambrella della Vena presso  Pancole
in comune di Castelnuovo Berardenga. 
    Da questo punto il confine segue  il  torrente  Ambra  e  un  suo
affluente non nominato fino al podere Ciarpella,  poi  la  mulattiera
che porta al podere Casa al Frate. Da qui segue  una  linea  virtuale
fino all'Ombrone (quota 298). 
    Di  qui  seguendo  una  mulattiera,  raggiunge  quota  257,  dove
incontra una carrareccia, che sbocca  sulla  strada  per  Castelnuovo
Berardenga. Risale detta strada fino a quota 354.  Da  qui  segue  il
fosso Malena Morta fino alla sua confluenza col Borro Spugnaccio; poi
ancora lungo detto fosso della Malena  Morta  fino  a  Pialli  (quota
227). Segue poi per breve  tratto  il  fosso  Malena  Viva,  per  poi
volgere per una linea virtuale passante per S.Lucia (quota 252 e 265)
verso l'Arbia. Raggiunto questo torrente, lo risale lungo il  confine
amministrativo fra i comuni di Siena e Castelnuovo Berardenga. 
    Di qui il confine della zona continua  a  coincidere  con  quelli
amministrativi  di   Siena,   Castelnuovo   Berardenga,   Castellina,
Monteriggioni e Poggibonsi, fino a incontrare, in corrispondenza  del
Borro di Granaio, il confine della provincia di  Firenze,  che  segue
fino presso il  podere  Le  Valli.  Indi  segue  la  strada  comunale
toccando S.Giorgio e le sorgenti di Cinciano, e  proseguendo  fino  a
incontrare nuovamente il confine provinciale, che e' pure quello  tra
i comuni di Poggibonsi e Barberino, poi il torrente  Drove,  entrando
in provincia di Firenze. A questo punto si inizia la descrizione  del
confine della parte di questa zona che appartiene alla  provincia  di
Firenze. Il detto confine per un primo tratto segue il torrente Drove
fino al Mulino della Chiara, dove incontra il confine  amministrativo
fra i comuni di Tavarnelle e Barberino, che segue per  breve  tratto,
per poi piegare un po' a oriente lungo  altro  torrentello,  passando
per ca' Biricucci e Belvedere fino a incontrare subito dopo la strada
S.Donato-Tavernelle che segue fino a Morocco; e poi,  con  una  linea
virtuale che passa per Figlinella, giunge a Sambuca, dove incontra il
torrente Pesa. Seguendo sempre il corso del torrente, coincide per un
primo tratto col confine amministrativo fra i  comuni  di  S.Casciano
Val di Pesa e Tavarnelle, poi ritrova il torrente dopo  Ponte  Rotto.
Da questo  punto  il  confine  della  zona  coincide  con  i  confini
amministrativi dei comuni di San Casciano e Greve. 
    Qui si rientra nella provincia di Siena ed il confine della  zona
del Chianti Classico coincide con quello amministrativo dei comuni di
Radda in  Chianti  e  Gaiole,  e  per  breve  tratto  di  Castelnuovo
Berardenga, fino a trovare il punto di partenza della descrizione  di
questa zona.