(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
 
 
                        Legame con l'ambiente 
 
    Le caratteristiche dell'Aglio  di  Voghiera  derivano  dal  forte
legame con l'ambiente oltre che da fattori umani. 
    Le caratteristiche tipiche  del  prodotto:  bulbo  rotondeggiante
regolare, leggermente  appiattito  nel  punto  in  cui  si  inserisce
l'apparato radicale, costituto da bulbilli uniti  in  forma  compatta
con  una  caratteristica  curvatura  della  parte  esterna  sono   da
attribuire ai terreni dove e' coltivato il prodotto. 
    Dai terreni argillosi, argilloso - limosi, franco  limosi,  dalla
presenza di sabbie di origine fluviale, che favoriscono il  drenaggio
sotterraneo delle acque deriva la serbevolezza  dei  bulbi,  il  loro
alto accrescimento e soprattutto quella forma regolare e compatta che
li caratterizzano. 
    La composizione  chimica,  che  e'  un  perfetto  equilibrio  tra
enzimi, vitamine, sali minerali, flavonoidi e composti solforati  che
conferisce una specifica identita' genetica all'Aglio di Voghiera, e'
da attribuire alla  riproduzione  dei  bulbilli  da  semina  per  via
vegetativa cioe' utilizzando  i  bulbilli  provenienti  da  un  bulbo
dell'anno, nell'area designata per la DOP, ogni  anno  selezionati  e
scelti fra i migliori. 
    Tra i fattori pedoclimatici che contribuiscono a rendere speciale
questo Aglio di Voghiera rientra certamente anche  il  clima  che  e'
quello tipico della Pianura Padana Ferrarese  temperato  e  asciutto.
Ultimo, ma certo non il meno importante, e' il fattore umano. Sono  i
produttori, infatti che curano da sempre con  particolare  attenzione
le tecniche  di  irrigazione  durante  il  periodo  di  semina  e  di
raccolta; che, con capacita' affinata con gli  anni  e  trasmessa  da
padre in figlio, selezionano a mano dalla coltura precedente i  bulbi
"teste" migliori da cui ricavare il materiale da seme avendo cura che
esso sia grosso e sano, che,  con  eccellente  maestria  preparano  e
lavorano i bulbi preparando a mano mazzi, trecce,  treccine  e  bulbi
singoli;  sono  sempre  i  produttori  che  di  anno  in  anno  hanno
tramandato  ricette  impreziosite  dalla   presenza   dell'aglio   di
Voghiera. 
    Le testimonianze  archeologiche  recenti  e  passate  dell'antica
Voghenza, confermano il ruolo predominante che questo centro ebbe per
il  delta  padano,  sino  almeno   al   VII   secolo   dopo   Cristo,
caratterizzandosi come  centro  amministrativo  imperiale,  sede  dei
funzionari del fisco e degli amministratori dei saltus, una sorta  di
dogana da cui partivano  attraverso  il  Po  le  merci  destinate  al
nord-est dell'impero, verso gli empori di Adria ed  Aquileia,  oppure
verso sud, con facili collegamenti endolagunari  e  stradali  con  il
porto  di  Ravenna,  sede  della  flotta  pretoria  per  tutto  l'est
dell'impero cosi' come Capo Miseno lo era per tutto l'ovest. 
    Al termine dell'esperienza altomedievale furono  gli  Estensi,  i
signori di Ferrara,  a  rilanciare  il  territorio  di  Voghiera.  Il
demanio estense incentivo'  tutte  le  coltivazioni  possibili  nelle
terre della zona e le cronache parlano anche  di  coltivazioni  molto
intense e particolari  nelle  numerose  serre  che  dovevano  fornire
prodotti tutto l'anno. 
    Una particolare attenzione era riservata  alle  piante  da  orto,
come insalate, erbe e piante aromatiche (usate in larghissima  misura
per attenuare i non sempre freschi sapori delle carni) e  soprattutto
aglio. 
    Dalla partenza degli Estensi, nel 1598, le  esperienze  espletate
nel campo agricolo, non andarono affatto perdute in quanto  tutte  le
coltivazioni della zona proseguirono sotto l'egida di altri  illustri
proprietari che avevano ben individuato le valenze di queste  fertili
terre che erano lungo il corso  dell'antico  Po,  terre  che  avevano
quelle doti e  qualita'  che  le  qualificano  tra  le  migliori  del
territorio ferrarese e che consentono ancora oggi la coltivazione  di
produzioni a forte specializzazione come l'Aglio.