(Allegato 1)
                             ALLEGATO 1 
 
B.4.1 METODOLOGIA DI IDENTIFICAZIONE E DESIGNAZIONE DEI CORPI  IDRICI
FORTEMENTE MODIFICATI E ARTIFICIALI PER LE ACQUE FLUVIALI E LACUSTRI 
 
B.4.1.1 DEFINIZIONI 
Alterazione  fisica:  pressione   che   produce   una   modificazione
idromorfologica di un corpo idrico causata dall'attivita' umana. Ogni
alterazione e' legata ad un "uso specifico" attuale o storico. 
Modificazione: un cambiamento apportato al corpo idrico  superficiale
dall'attivita' umana (che puo'  portare  al  non  raggiungimento  del
buono stato ecologico). 
Alterazione  fisica  significativa:   alterazione   fisica   la   cui
significativita' viene valutata attraverso i criteri riportati  nella
fase 3 del livello 1 della seguente procedura. 
Modificazione significativa: modificazione  la  cui  significativita'
viene valutata attraverso  i  criteri  riportati  nella  fase  3  del
livello 1 della seguente procedura. 
 
B.4.1.2 PREMESSA 
La procedura  per  il  riconoscimento  dei  corpi  idrici  fortemente
modificati (CIFM)  e  artificiali  (CIA)  per  le  acque  fluviali  e
lacustri si articola in due livelli successivi, di seguito  indicati,
ciascuno dei quali e' composto da piu' fasi: 
  - LIVELLO 1 - "Identificazione preliminare" basata  su  valutazioni
idromorfologiche ed ecologiche; 
  -  LIVELLO  2  -  "Designazione"  basata  su  valutazioni  tecniche
idromorfologiche, ecologiche, e socio-economiche. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Fig. 1 - Procedura per l'identificazione e la designazione dei  corpi
idrici fortemente modificati e artificiali 
 
La designazione e' un processo iterativo, puo'  accadere  quindi  che
corpi idrici definiti fortemente modificati o artificiali  nel  primo
piano di gestione, possano essere considerati corpi  idrici  naturali
nei successivi piani e viceversa. 
Nel  caso  della  presenza  di  sbarramenti  su   un   fiume,   prima
dell'applicazione della  procedura  occorre  stabilire  se  il  corpo
idrico a monte dello sbarramento e' ancora da  considerarsi  fluviale
ovvero, se  conformemente  a  quanto  definito  al  punto  A.2.1  del
presente allegato, abbia cambiato categoria e  sia  ascrivibile  alla
nuova categoria di "lago". Qualora il corpo idrico risulti  lacustre,
ossia si tratti di un invaso, e'  identificato  preliminarmente  come
fortemente modificato senza che venga applicato  il  livello  1.  Gli
invasi  sono,  infatti,  dei   corpi   idrici   con   caratteristiche
idromorfologiche alterate  in  maniera  significativa  e  permanente,
profonda ed estesa, e pertanto soddisfano i criteri delle fasi 4 e  5
del livello 1. Per tali corpi idrici si procede, quindi, direttamente
all'applicazione del  livello  2.  Qualora  invece  il  corpo  idrico
modificato mantenga la categoria "fiume" si procede  all'applicazione
del livello 1  specifico  per  i  fiumi  e,  nel  caso  questo  fosse
identificato  preliminarmente  come   fortemente   modificato,   alla
successiva applicazione del livello 2. 
Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del  Mare,
avvalendosi  dell'ISPRA  e  del  CNR-ISE,   avvia   un'attivita'   di
coordinamento con le  Regioni,  le  Province  autonome  di  Trento  e
Bolzano,  le   ARPA   e   le   APPA   al   fine   della   validazione
dell'applicazione della metodologia riportata alla  presente  lettera
B.4.1. Allo scopo le Regioni e  le  Province  autonome  di  Trento  e
Bolzano rendono disponibili i dati necessari. In  tale  attivita',  a
seguito della prima applicazione  della  metodologia,  si  valuta  la
necessita' di integrare la stessa con  ulteriori  specifici  criteri,
tenendo conto delle peculiarita' territoriali. 
 
B.4.1.3 LIVELLO 1 -  IDENTIFICAZIONE  PRELIMINARE  DEI  CORPI  IDRICI
FORTEMENTE MODIFICATI E ARTIFICIALI 
Come riportato nello schema di figura 2, il livello 1 e' composto  da
fasi successive alcune delle quali presentano criteri distinti per  i
fiumi e per i laghi. Il livello 1 si applica ai corpi  idrici,  cosi'
come definiti alla lettera h), comma 2, dell'articolo 74 del presente
decreto, identificati sulla  base  delle  modalita'  riportate  nella
sezione B del presente allegato. 
Per quanto riguarda l'identificazione preliminare dei CIFM nelle fasi
del livello 1 viene verificato se sono soddisfatte tutte le  seguenti
condizioni: 
  1) il mancato raggiungimento del buono stato ecologico e' dovuto ad
alterazioni    fisiche    che    comportano    modificazioni    delle
caratteristiche idromorfologiche del corpo idrico e  non  dipende  da
altri impatti; 
  2) il corpo idrico risulta  sostanzialmente  mutato  nelle  proprie
caratteristiche in modo permanente; 
  3) la sostanziale modifica delle caratteristiche del  corpo  idrico
deriva dall'uso specifico a cui esso e' destinato. 
Pertanto la procedura di  identificazione  e  designazione  puo'  non
essere  applicata  ai  corpi  idrici  di  stato  ecologico  uguale  o
superiore al "buono". 
Per quanto riguarda invece l'identificazione preliminare dei CIA,  il
livello 1 e' applicato solo per le fasi 1 e 4. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Fig. 2 - Fasi del livello 1  per  l'identificazione  preliminare  dei
corpi idrici fortemente modificati e artificiali 
 
Fase 1 - Il corpo idrico e' artificiale? 
In questa fase si identificano i corpi idrici artificiali cosi'  come
definiti alla lettera f,  comma  2,  dell'articolo  74  del  presente
decreto. Inoltre, conformemente a quanto  riportato  nella  "Guidance
Document n. 4: identification and designation of heavily modified and
artificial water bodies" della Commissione Europea (2003), si precisa
che un corpo idrico  artificiale  e'  un  corpo  idrico  superficiale
creato in un luogo dove non esistevano acque superficiali o  comunque
non vi erano elementi di acque  superficiali  tali  da  poter  essere
considerati distinti e significativi e  pertanto  non  identificabili
come corpi idrici. 
Per i corpi idrici artificiali si passa  direttamente  dalla  fase  1
alla fase 4 al fine di valutare la probabilita' che il  corpo  idrico
possa raggiungere il buono stato  ecologico  ed  in  tal  caso  possa
essere considerato come "naturale". 
 
Fase 2 - Ci sono modificazioni nelle caratteristiche idromorfologiche
del corpo idrico? 
Questa fase e' necessaria  per  selezionare  quei  corpi  idrici  con
alterazioni    fisiche    tali    da     comportare     modificazioni
idromorfologiche. Infatti requisito fondamentale per l'assegnazione a
corpo idrico fortemente modificato e' la presenza di alterazioni  che
incidono sull'idromorfologia  dello  stesso  modificandone  lo  stato
naturale. 
Nel selezionare questi corpi idrici e' necessario tenere conto  della
caratterizzazione  delle  acque  superficiali  effettuata  ai   sensi
dell'articolo 118 del presente decreto, nonche' degli  usi  specifici
che comportano alterazioni  idromorfologiche  dell'ambiente  indicati
alla lettera a), comma 5 dell' art. 77, quali: 
  - navigazione, comprese le infrastrutture portuali, o il diporto; 
  - regimazione delle acque, la protezione  dalle  inondazioni  o  il
drenaggio agricolo; 
  - attivita' per le quali l'acqua e' accumulata, quali la  fornitura
di acqua potabile, la produzione di energia o l'irrigazione; 
  -  altre  attivita'  sostenibili  di  sviluppo   umano   ugualmente
importanti. 
 
Fiumi 
Sono selezionati i corpi idrici fluviali nei quali sono presenti: 
  - opere trasversali (incluse soglie e rampe) 
  - difese di sponda e/o argini a contatto 
  - rivestimenti del fondo 
  -  dighe,  briglie  di  trattenuta   non   filtrante   o   traverse
assimilabili a dighe poste all'estremita' di monte del corpo idrico 
  - opere trasversali (briglie  o  traverse)  all'interno  del  corpo
idrico  o  alla  sua  estremita'  di  valle  che  determinano   forti
modificazioni delle condizioni idrodinamiche 
  - tratti a regime idrologico fortemente alterato 
  -  modificazione  delle  caratteristiche  idrodinamiche  del  corpo
idrico dovute  a  fenomeni  di  oscillazioni  periodiche  di  portata
(hydropeaking) 
 
Laghi 
Sono selezionati i corpi idrici lacustri nei quali sono presenti: 
  - manufatti come porti, dighe, traverse; 
  - artificializzazioni delle sponde e/o delle zone litorali; 
  - prelievi d'acqua e/o deviazioni delle acque fuori dal bacino  e/o
immissioni da altri bacini. 
 
Fase   3   -   Valutazione   delle   modificazioni   idromorfologiche
significative 
Lo scopo di questa fase e' individuare, in base ai criteri di seguito
riportati, le modificazioni idromorfologiche significative,  connesse
"all'uso specifico" e derivanti da alterazioni fisiche significative,
e che possono  incidere  sullo  stato  ecologico  del  corpo  idrico.
Qualora  per  il  corpo  idrico  in  esame  anche  una   sola   delle
modificazioni idromorfologiche risulti  significativa  e'  necessario
proseguire con la successiva fase 4. 
 
Fiumi 
Come di seguito indicato sui corpi idrici selezionati in  fase  2  si
effettua una valutazione basata su: 
  - alcuni indicatori di artificialita' dell'indice IQM -  Indice  di
Qualita' Morfologica, di cui all'Allegato 1del presente decreto e  al
"Manuale tecnico-operativo per  la  valutazione  ed  il  monitoraggio
dello stato morfologico dei corsi d'acqua" (ISPRA, 2011); 
  - la presenza di determinate pressioni idrologiche. 
La  valutazione   degli   indicatori   di   artificialita'   consiste
sostanzialmente nella descrizione delle pressioni idromorfologiche le
cui informazioni sono  acquisibili  presso  il  catasto  delle  opere
idrauliche,  tramite  l'utilizzo  di  immagini  telerilevate  e,   se
necessario, con l'ausilio dei dati idrologici. 
In tabella 1 sono  riportate  le  varie  tipologie  di  modificazioni
idromorfologiche   e   i   criteri   per   la    valutazione    della
significativita', ed i casi (da 1 a 8) da considerare in questa  fase
per   la    valutazione    delle    modificazioni    idromorfologiche
significative. 
Non rientrano tra le alterazioni da considerare significative i  casi
di corpi  idrici  che,  pur  avendo  subito  variazioni  morfologiche
pregresse molto intense (es.  incisione  del  fondo,  restringimento,
ecc.), non sono attualmente interessati  dalla  pressione  ovvero  da
elementi di artificialita'. Tipico e' il caso di corsi  d'acqua  dove
l'attivita' estrattiva del passato aveva causato notevoli  variazioni
morfologiche  tuttora  presenti.  Tali   situazioni   non   sono   da
considerare  "significative"  in  quanto  non  presentano   piu'   il
requisito  di  permanenza  (di  cui  alla   fase   5)   della   causa
dell'alterazione che e' una delle condizioniper l'identificazione dei
corpi idrici come fortemente modificati. 
Similmente, non possono venir considerati come fortemente  modificati
i corpi idrici soggetti periodicamente a risagomatura e ricalibratura
delle sezioni a fini di difesa idraulica - in assenza degli  elementi
di artificialita' previsti in tabella 1 -  in  quanto  si  tratta  di
interventi  di  manutenzione  i  cui  effetti  morfologici  non  sono
permanenti e risultano reversibili anche nel breve periodo. 
 
Laghi 
La significativita' delle modificazioni  idromorfologiche  dei  corpi
idrici selezionati in fase 2 e' valutata secondo i criteri di seguito
riportati: 
 
1. Presenza di opere di sbarramento 
Valutare  l'altezza  dello  sbarramento  e  il  volume  invasato.  Le
alterazioni si considerano significative nei casi  in  cui  l'altezza
dello sbarramento superi i 10  m  o  la  percentuale  tra  il  volume
invasato ed il volume prelevato superi il 50%. 
2. Percentuale di zona litorale e sublitorale artificializzata e zona
adibita a infrastrutture portuali e affini Valutare  la  presenza  di
arginature e artificializzazioni delle sponde e del  substrato  della
zona  litorale  misurandone  l'estensione   lineare.   Calcolare   la
percentuale di estensione lineare di tali zone rispetto al  perimetro
totale del lago e valutare se la percentuale e' maggiore o minore del
50%. L'alterazione  risulta  significativa  se  tale  percentuale  e'
superiore al 50%. 
3. Variazione di livello nel tempo 
La variazione di  livello  nel  tempo  (ΔL)  e'  quella  dovuta  alla
naturale risposta del corpo  idrico  alle  condizioni  meteorologiche
(piogge o siccita') sommata a quella  derivante  dall'utilizzo  delle
acque superficiali e/o sotterranee nel bacino  imbrifero,  del  corpo
idrico in questione, attraverso opere di prelievo, captazione, dighe,
traverse, canali, pozzi, diversioni etc.. Per definire la  variazione
del livello dovuta a cause naturali (ΔLn) e' necessario  disporre  di
una serie di dati acquisiti in un arco temporale di almeno  20  anni.
Si procede effettuando per ogni anno la media delle misure di livello
acquisite nell'arco  dell'anno;  quindi  la  variazione  naturale  di
livello (ΔLn) e' data dalla differenza tra il valore  massimo  ed  il
valore minimo delle suddette medie annuali calcolate nell'arco dei 20
anni. 
Se non e' possibile calcolare tale  variazione  naturale  di  livello
(ΔLn), la si puo' assumere pari a: 
a) 2 m - per i laghi tipo AL-3 di cui  all'allegato  3  del  presente
Decreto 
b) 0,8 m - per tutti gli altri laghi 
La variazione  di  livello  (ΔL)  risulta  significativa  qualora  si
verifichi una delle due seguenti situazioni: 
 
ΔL < ΔLn - 50% ΔLn 
ΔL > ΔLn + 50% ΔLn 
 
Fase 4 - E' probabile che il corpo  idrico  non  raggiunga  il  buono
stato ecologico a causa delle alterazioni idromorfologiche o  perche'
artificiale? 
In questa fase si valuta il rischio di non poter raggiungere il buono
stato ecologico sulla base di  quanto  definito  all'allegato  1  del
presente  decreto  a  causa  delle   modificazioni   idromorfologiche
significative o a causa delle caratteristiche artificiali. 
Il rischio di non raggiungere il buono stato ecologico deve dipendere
dalle  sole  alterazioni   morfologiche   e   idrologiche   o   dalle
caratteristiche  artificiali  e  non  da  altre  pressioni,  come  la
presenza di sostanze tossiche, o da altri problemi  di  qualita';  in
questo secondo caso, il corpo idrico  non  puo'  essere  identificato
come fortemente modificato o artificiale. 
 
Fase 5  -  Il  corpo  idrico  e'  sostanzialmente  mutato  nelle  sue
caratteristiche  idromorfologiche  a  causa  di  alterazioni  fisiche
dovute all'attivita' antropica? 
Lo scopo di questa fase e' di selezionare i corpi idrici  in  cui  le
alterazioni  fisiche  provocano   modificazioni   sostanziali   nelle
caratteristiche del corpo idrico al fine di  poterli  preliminarmente
identificare come fortemente modificati.  Al  contrario,  quei  corpi
idrici che rischiano di non raggiungere il buono stato ecologico,  ma
le cui caratteristiche non sono sostanzialmente mutate,  non  possono
essere considerati fortemente modificati e sono da considerarsi corpi
idrici naturali. 
Il  corpo  idrico  risulta  sostanzialmente  mutato   nelle   proprie
caratteristiche quando: 
  - Le  modificazioni  del  corpo  idrico  rispetto  alle  condizioni
naturali sono molto evidenti; 
  -  il  cambiamento  nelle  caratteristiche  del  corpo  idrico   e'
esteso/diffuso  o  profondo  (tipicamente  questo  implica  mutamenti
sostanziali sia dal punto di vista idrologico che morfologico); 
  -  il  cambiamento  nelle  caratteristiche  del  corpo  idrico   e'
permanente e non temporaneo o intermittente. 
Allo scopo di effettuare la verifica di cui sopra,  per  i  fiumi  si
deve tener conto di quanto di seguito riportato. 
 
Fiumi 
Per confermare l'identificazione preliminare a CIFM dei corpi  idrici
fluviali  individuati  nelle  precedenti  fasi,  sono   previste   le
verifiche riportate in tabella 1, basate sull'applicazione di  alcuni
indicatori dell'IQM o dell'indice per intero e sulla  valutazione  di
pressioni idrologiche aggiuntive (applicazione indice IARI  -  Indice
di Alterazione del Regime  Idrologico),  relativamente  agli  8  casi
descritti in tabella 1. 
Nei casi sopraesposti  in  cui  si  debba  applicare  la  valutazione
completa dell'IQM risulta necessario suddividere il corpo  idrico  in
tratti, secondo quanto previsto nel Manuale ISPRA (IDRAIM, 2011),  ed
effettuare la media ponderata dei diversi tratti componenti il  corpo
idrico sulla lunghezza, per assegnare un unico valore di IQM al corpo
idrico in analisi. 
 
Laghi 
Il rispetto di una  delle  condizioni  riportate  alla  fase  3  sono
sufficienti  per  l'identificazione  preliminare  dei  corpi   idrici
fortemente modificati. Non sono necessarie ulteriori verifiche. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
B.4.1.4  LIVELLO  2:  DESIGNAZIONE  DEI   CORPI   IDRICI   FORTEMENTE
MODIFICATI E ARTIFICIALI 
Ai corpi idrici identificati preliminarmente attraverso il livello  1
si applicano le due fasi (fase 6 e 7) del livello 2  (figura  3)  per
pervenire alla designazione dei corpi idrici fortemente modificati  e
artificiali da considerare  nel  piano  di  tutela  e  nel  piano  di
gestione. 
Si riportano di seguito le specifiche per la sottofase 7.4. 
Per la designazione di corpo  idrico  come  fortemente  modificato  o
artificiale occorre  procedere  a  verificare  se  le  esigenze  e  i
benefici derivanti dall'uso  corrente  non  siano  raggiungibili  con
altri mezzi che non comportino costi sproporzionati. 
Un costo e' considerato sproporzionato qualora: 
  1. i costi stimati superano i benefici e il margine tra i costi e i
benefici e' apprezzabile e ha un elevato grado di attendibilita'; 
  2. non vi e' sostenibilita' socioeconomica. 
Per  ulteriori  dettagli  relativi  al  livello  2  si  rimanda  alla
"Guidance Document n. 4: identification and  designation  of  heavily
modified and artificial water bodies" e alla "Guidance document  n.1:
economics and the environment. The implementation  challenge  of  the
Water  Framework  Directive",  elaborate  nell'ambito  dei  documenti
predisposti per l'attuazione della direttiva 2000/60/CE, consultabili
nel  sito  WEB  del  Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela   del
territorio e del mare. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Fig. 3 - Fasi del livello 2 per  la  designazione  dei  corpi  idrici
fortemente modificati e artificiali 
 
Note alla figura 3: 
*se si verifica la condizione di cui alla sottofase 6.2, e' possibile
procedere direttamente con la fase 7. 
Tuttavia per una migliore giustificazione della designazione si  puo'
anche applicare la sottofase 6.3.