(Allegato-art. 9)
                               Art. 9. 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
A) Informazioni sulla zona geografica 
    A 1. Fattori naturali rilevanti per il legame 
    Il territorio di produzione del vino Brunello di Montalcino,  che
corrisponde all'area del comune di Montalcino in provincia di  Siena,
si trova nella Toscana sud-orientale a  40  chilometri  a  sud  della
citta' di Siena. Il territorio di produzione, che ha  una  superficie
complessiva di 243,62 chilometri quadrati, e' delimitato dalle  valli
dei tre fiumi Orcia, Asso e Ombrone, assume una forma quasi quadrata,
i cui lati misurano mediamente 15 chilometri. 
    L'area cosi' definita si sviluppa in altezza dal livello di circa
120 metri sul livello del mare lungo i fiumi, fino a circa 650  metri
a ridosso del  Poggio  Civitella  che  e'  il  punto  piu'  alto  del
territorio. 
    La  collina  di  Montalcino  ha  numerosi  ambienti   pedologici,
essendosi  formata  in  ere  geologiche  diverse,  riconducibili   ad
arenarie, anche miste a calcari, ad alberese e a galestro, nonche'  a
terreni  con  granulometrie  miste  talvolta  tendenti  al  sabbioso,
talvolta tendenti all'argilloso. 
    La collina di Montalcino dista 40 km in  linea  d'aria  dal  mare
ubicato ad  Ovest  e  circa  100  km  dalla  catena  appenninica  che
attraversa l'Italia Centrale, posizionata  verso  Est.  Il  clima  e'
mediterraneo, ma comunque tendenzialmente asciutto;  ha  anche  delle
connotazioni continentali data la posizione intermedia tra il mare  e
le montagne dell'Appennino Centrale. Questo e' dimostrato dalle medie
delle precipitazioni e delle temperature rilevate. Le  precipitazioni
sono concentrate nei mesi primaverili e autunnali, come  avviene  nei
climi mediterranei e la media  annuale  delle  precipitazioni  e'  di
circa 700 millimetri. In inverno, sopra i 400 metri,  sono  possibili
le nevicate. La fascia di media collina non e' interessata da nebbie,
gelate o brinate tardive,  mentre  la  frequente  presenza  di  vento
garantisce le  condizioni  migliori  per  lo  stato  sanitario  delle
piante.  Durante  l'intera  fase  vegetativa  le   temperature   sono
prevalentemente  miti  e  con  elevato  numero  di  giornate  serene,
caratteristica  ideale  ad  assicurare  una  maturazione  graduale  e
completa dei grappoli. 
    A 2. Fattori umani rilevanti per il legame 
    La vocazione del territorio di  Montalcino  a  produrre  vini  di
grande qualita' e' nota da molti  secoli.  Gia'  nel  Medio  Evo  gli
statuti comunali regolamentavano la data d'inizio  vendemmia,  mentre
durante l'assedio del 1553, il  vino  non  manco'  mai  e  Blaise  de
Montluc, alla difesa delle  mura  montalcinesi,  per  dissimulare  le
sofferenze «si arrubinava il volto con il robusto vino».  Secondo  il
bolognese Leandro Alberti (1550-1631), Montalcino e': «molto nominato
per li buoni vini che si cavano da quelli ameni  colli.».  L'auditore
granducale Bartolomeo Gherardini nella sua visita  a  Montalcino  del
1676-1677 segnala la produzione di 6050 some di vino  descritto  come
«vino gagliardo, non pero' in gran quantita'». Charles  Thompson  nel
1744 dice che «Montalcino non e' molto  famosa  eccetto  che  per  la
bonta' dei suoi vini». 
    Il  padre  precursore  della  produzione  del  vino  Brunello  di
Montalcino fu certamente Clemente Santi. Nel 1869 un suo Vino  Scelto
(Brunello) della vendemmia 1865 fu premiato  con  medaglia  d'argento
dal Comizio del circondario. Nel 1893 il  Ministero  dell'Agricoltura
premia un vino di Raffaello  Padelletti  e  all'inizio  del  '900  il
Brunello  di  Riccardo  Paccagnini   vince   molti   prestigiosissimi
riconoscimenti sia nazionali (Esposizione Franco Italiana di Roma nel
1910), sia internazionali (grand prix per il Brunello 1894 e medaille
d'or per uno del 1899). 
    9.A.2.3 Il  professor  Martini  della  Scuola  di  Viticoltura  e
Enologia di Conegliano Veneto, nel 1885, in  una  conferenza  su  «La
ricchezza avvenire della provincia senese», mette in evidenza che  il
Senese «e' ormai conosciuto su tutti i mercati vinicoli nazionali  ed
anche nei principali esteri,  per  vari  tipi  di  vino  tra  cui  il
Brunello di Montalcino». 
    Le vicissitudini dell'inizio  del  XX°  secolo  portarono  ad  un
decadimento della produzione vitienologica  e  pochissimi  produttori
tennero viva  la  produzione  montalcinese  fra  le  due  guerre.  Il
Brunello di Montalcino fu presentato da alcune  aziende  alla  Mostra
dei Vini Tipici Senesi tenutesi a Siena nel 1932, 1933 e  1935.  Dopo
la seconda guerra mondiale  si  inizio'  nuovamente  a  pensare  alla
produzione  vitivinicola  e  alcuni   ebbero   la   lungimiranza   di
proiettarsi nel futuro, accordandosi sulle regole di  produzione  del
Brunello di Montalcino. 
B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche  del  prodotto
essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico 
    Il  Brunello  di  Montalcino  e'  un  vino  visivamente  limpido,
brillante,  di  colore  rubino  intenso,  tendente  al  granato   con
l'invecchiamento. Ha profumo intenso, persistente, ampio  ed  etereo.
Si  riconoscono  sentori  di  sottobosco,  legno  aromatico,  piccoli
frutti, leggera vaniglia e confettura composita. Al gusto il vino  ha
corpo elegante ed armonico, nerbo e razza, e' asciutto  e  con  lunga
persistenza aromatica. 
    Per le sue caratteristiche, il Brunello  di  Montalcino  sopporta
lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. E' stato verificato che
si puo' conservare, in funzione delle caratteristiche  delle  annate,
per un minimo di dieci e fino a trenta anni, ma puo' essere tenuto in
cantina anche piu' a  lungo.  Naturalmente  va  conservato  nel  modo
giusto: in  una  cantina  fresca,  con  luce  scarsa,  a  temperatura
costante, senza rumori e odori; le bottiglie tenute coricate. 
    L'eleganza e il corpo armonico del  vino  permettono  abbinamenti
con piatti molto strutturati e compositi quali  le  carni  rosse,  la
selvaggina da penna e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi e
tartufi. Trova abbinamento ottimale anche  con  piatti  della  cucina
internazionale a base di carni o con salse. Il Brunello e' anche vino
da abbinamento ottimale con  formaggi:  tome  stagionate  e  formaggi
strutturati. Inoltre, per le sue caratteristiche, e'  godibile  anche
quale vino da meditazione. 
    Il vino Brunello di Montalcino deve essere servito  in  bicchieri
dalla forma ampia, al fine di poterne cogliere l'aroma  composito  ed
armonioso.  Dovra'  essere  servito  ad  una  temperatura  di   circa
18°C-20°C. 
C) descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui  alla
lettera a) e quelli di cui alla lettera b) 
    La combinazione dei fattori naturali - suolo  e  clima  -  con  i
fattori  umani,  definisce  l'interazione  che  si  estrinseca  nelle
caratteristiche del vino Brunello di Montalcino. 
    La tecnica viticola si e' evoluta ed oggi  i  vigneti  impiantati
sono il risultato delle conoscenze acquisite con le osservazioni e le
sperimentazioni realizzate nel corso degli ultimi decenni. I  sistemi
di potatura e la coltivazione del vigneto tengono conto dell'ambiente
pedoclimatico e della  relativa  scarsita'  di  riserve  idriche  nel
periodo estivo. Vengono pertanto effettuate lavorazioni il cui  scopo
e' quello di mantenere la riserva di acqua. Nel periodo  autunnale  e
di inizio primavera  vengono  fatte  lavorazioni  piu'  profonde  per
favorire la penetrazione delle acque. 
    I terreni tendenzialmente poveri di sostanza organica, calcarei e
con relativa carenza di acqua, consentono al  vitigno  Sangiovese  di
svilupparsi  con  vigoria  piuttosto  contenuta  e  con   conseguente
limitata produzione. Anche il clima influisce sul vitigno e  sul  suo
sviluppo durante la fase vegetativa della vite che va dalla meta' del
mese di aprile, fino alla meta' del  mese  di  settembre.  Le  piogge
della fase primaverile sono utili per l'accumulo di acqua  a  livello
dell'apparato radicale, utile alla  pianta  per  sviluppare  bene  la
prima fase della vegetazione. Successivamente - nei mesi estivi -  la
pianta ha un progressivo rallentamento vegetativo, dato che i terreni
tendono a perdere le riserve idriche a causa  della  relativa  scarsa
piovosita'. Il periodo successivo, che si sviluppa nella  fase  tardo
estiva e di inizio autunno,  si  presenta  piu'  fresco.  Durante  il
periodo della maturazione delle uve si hanno, sia  per  la  posizione
che   per   le   altitudini,   escursioni    termiche    giorno-notte
significative. 
    Le caratteristiche delle uve che si ottengono nel territorio sono
la diretta  conseguenza  del  comportamento  del  vitigno  Sangiovese
durante la fase vegetativa. La  poverta'  dei  terreni,  la  relativa
carenza di acqua, la ventilazione normalmente attiva e  il  grado  di
insolazione, consentono di ottenere  uve  ad  un  perfetto  stato  di
maturazione e sane dal punto di vista fitosanitario.