Art. 5. Metodo di ottenimento La produzione della IGP «Limone Interdonato Messina» avviene in impianti condotti con il metodo di coltivazione: a) integrato: che e' quello in uso nella zona, con l'osservanza delle norme di «Normale buona pratica agricola»; previste dalla Regione siciliana in conformita' ai regolamenti comunitari in materia agroambientale; b) biologico: in conformita' al regolamento (CEE) 2092/91 e successive modifiche ed integrazioni. Tecniche di allevamento. Per la produzione della IGP «Limone Interdonato Messina» sono utilizzate due tecniche di allevamento: costituzione di nuovi impianti tramite la messa a dimora di giovani piante da vivaio e la riconversione varietale di agrumeti gia' esistenti con la cv. Interdonato tramite reinnesto. Entrambe le tecniche prevedono che il materiale di propagazione utilizzato (marze, portinnesti, piante innestate) sia certificato. Nuovo impianto. Il sesto adottato deve essere tale da consentire un'agevole esecuzione delle principali operazioni colturali e il transito delle attrezzature agricole e al contempo garantire un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo delle piante. A tal fine la densita' d'impianto e' compresa tra 400 e 500 piante/Ha. La messa a dimora viene effettuata dal 1° settembre al 30 giugno con piante di uno o due anni e punto di innesto ad un altezza compresa tra 50 e 60 cm avendo cura di lasciare parzialmente scoperto il colletto per prevenire l'insorgenza di fitopatie. Reinnesto. La tecnica del reinnesto della cv. Interdonato si esegue su impianti di agrumeto preesistenti che rispondano ai seguenti requisiti minimi: densita' e sesti d'impianto compresa tra 400 e 500 piante/ha; buone condizioni vegetative e fitosanitarie. I reinnesti si effettuano nella stagione primaverile o autunnale adottando la tecnica «a penna», «a corona» o «a pezza». Il reinnesto deve essere preceduto da una energica potatura che induca il futuro portainnesto all'emissione di nuovo apparato radicale e al contempo contenga lo sviluppo dell'apparato vegetativo. Il soggetto (portinnesto) viene sezionato orizzontalmente ad un'altezza compresa tra 50-100 cm e sul piano di sezione si eseguono piccole incisioni verticali corticali quante sono le marze che si desidera innestare (generalmente da 4 a 6). Le marze vengono in precedenza preparate eseguendo una sezione trasversale e perfettamente liscia e vengono inserite sulle incisioni della corteccia avendo cura che le porzioni del cambio siano a diretto contatto. Successivamente la corona viene fasciata con del filo elastico per mantenere saldo il contatto tra le porzioni e successivamente si pennellano i punti di innesto con del mastice medicato adatto all'uso. Il reinnesto cosi' ottenuto viene coperto con un sacchetto di plastica, per mantenere un tasso di umidita' ideale per l'attecchimento, che si attesta tra 70% e l'80%, ed uno di carta per impedire l'azione termica del sole. Tale copertura viene rimossa ad attecchimento avvenuto che si ottiene generalmente dopo 3-4 settimane. Gestione della flora spontanea. Le piante infestanti vanno distrutte prima che producano semi attraverso lavorazioni superficiali o mediante l'impiego dei diserbanti. Nutrizione e concimazione. Si distinguono due differenti tecniche a seconda che si adotti il metodo integrato o il metodo biologico: metodo integrato: la concimazione invernale si esegue con concimi granulari complessi organo-minerali o minerali che andranno interrati tramite una leggera lavorazione del terreno. Nel periodo primaverile-estivo, nel caso in cui lo stato di accrescimento dei frutti non consenta di prevedere il raggiungimento delle caratteristiche di cui all'art. 2 del presente disciplinare, potra' essere eseguita una concimazione azotata con concimi granulari da distribuire localmente attorno alle piante o tramite prodotti idrosolubili da apportare in fertirrigazione; metodo biologico: la concimazione si esegue con prodotti autorizzati ai sensi del regolamento (CEE) 2092/91. Quella invernale si esegue con concimi organici o organo-minerali che andranno interrati tramite una leggera lavorazione del terreno unitamente ad eventuali leguminose da sovescio o letame maturo. Nel periodo primaverile-estivo nel caso in cui lo stato di accrescimento dei frutti non consente di prevedere il raggiungimento delle caratteristiche di cui all'art. 2 del presente disciplinare, potra' essere eseguita una fertirrigazione con concimi idrosolubili ammessi. Irrigazione. L'irrigazione viene praticata da aprile ad ottobre al fine di garantire un apporto idrico ottimale in quanto la cv. Interdonato risulta essere particolarmente soggetta a danni da stress idrico e termico. Le tecniche utilizzate sono: a scorrimento, ad aspersione localizzata, a microirrigazione. Difesa fitosanitaria. Negli agrumeti la prevenzione ed il controllo fitosanitario dai fitopatogeni, insetti e acari fitofagi, si differenzia a seconda della tecnica di produzione attuata in metodo integrato e metodo biologico. Metodo integrato: e' attuata in conformita' alle «Norme di buona pratica agricola» definite nel Piano di sviluppo rurale regione Sicilia e periodicamente aggiornate. Metodo biologico: e' attuata in conformita' al regolamento (CEE) 2092/91 e successive modifiche ed integrazioni. Potatura. Gli interventi di potatura vengono eseguiti dal 15 gennaio al 15 giugno e devono conseguire l'apertura di spazi all'interno della chioma, in modo da consentire il passaggio dell'aria, e per quanto possibile, dei raggi solari. Si tratta, quindi, di operazioni di sfoltimento di branche superflue che occupano spazi gia' impegnati da altra vegetazione. Raccolta. La raccolta avviene dal 1° settembre al 15 aprile e avviene manualmente con l'utilizzo di forbici al fine di evitare il distacco della porzione calicina. La resa in prodotto fresco e' compresa tra 80-130 kg/pianta. Condizionamento. Per i frutti non commercializzati immediatamente dopo la raccolta e' permessa la conservazione a basse temperature. Si impiegano a tal fine celle frigorifere in cui l'umidita' relativa si mantiene elevata (75-95%), per mantenere la turgidita' del frutto, mentre va ricambiata l'aria (cinque volte il volume della cella per 24 ore), al fine di allontanare l'anidride carbonica e l'etilene che si sviluppano durante la respirazione dei frutti. Le temperature di conservazione sono comprese tra 6 e 11° C. I tempi di condizionamento non devono superare i trenta giorni dalla raccolta.