(Allegato 2)
                                                             Allegato 
 
PROPOSTA DI  RICONOSCIMENTO  DELLA  INDICAZIONE  GEOGRAFICA  PROTETTA
                       «CIOCCOLATO DI MODICA» 
 
 
                               Art. 1. 
                            Denominazione 
 
    La indicazione geografica  protetta  «Cioccolato  di  Modica»  e'
riservata esclusivamente al prodotto che risponde alle condizioni  ed
ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare. 
 
                               Art. 2. 
                    Caratteristiche del prodotto 
 
    La denominazione «Cioccolato di Modica» designa esclusivamente il
prodotto ottenuto dalla lavorazione della pasta amara  di  cacao  con
zucchero e con eventuale aggiunta di spezie e/o  aromi  naturali  e/o
frutta e/o sale. 
    Al momento dell'immissione al consumo il «Cioccolato  di  Modica»
presenta le seguenti caratteristiche: 
      2.1. caratteristiche fisiche: 
    forma: a parallelepipedo rettangolare con  i  lati  rastremati  a
tronco di  piramide.  E'  inoltre  ammessa  ogni  ulteriore  forma  a
discrezione del produttore; 
    peso: non superiore a 100 gr; 
    pasta:  di  colore  marrone  con  evidente  granulosita'  per  la
presenza di cristalli di zucchero all'interno del prodotto.  Visibile
eventuale affioramento del burro di cacao sulla superficie esterna; 
    2.2. caratteristiche organolettiche: gusto:  dolce  con  nota  di
amaro. Percezione di granulosita' o sabbiosita'. Buona fusibilita' in
bocca e struttura croccante. Percepibili note speziate e/o aromatiche
riconducibili a  spezie  e/o  aromi  naturali  e/o  frutta  e/o  sale
impiegati nella produzione; 
    2.3. caratteristiche chimiche: umidita': non superiore al 2,5%. 
 
                               Art. 3. 
                         Zona di produzione 
 
    La zona di produzione del «Cioccolato di Modica» e' rappresentata
dall'intero  territorio  amministrativo  del  Comune  di  Modica,  in
Provincia di Ragusa. 
 
                               Art. 4. 
                         Prova dell'origine 
 
    E'  necessario  monitorare  ogni  fase  del  processo  produttivo
documentando  per  ognuna  gli  input  e   gli   output.   Attraverso
l'iscrizione  in  appositi  elenchi,  gestiti  dalla   struttura   di
controllo, dei produttori, nonche' attraverso la denuncia  tempestiva
alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti,  e'  garantita
la tracciabilita' del prodotto. 
    Tutte le persone fisiche  o  giuridiche,  iscritte  nei  relativi
elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte  della  struttura
di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di  produzione
e dal relativo piano di controllo. 
 
                               Art. 5. 
                        Metodo di ottenimento 
 
5.1. Ingredienti. 
    Il  «Cioccolato  di  Modica»  prevede  l'impiego   dei   seguenti
ingredienti in percentuale rispetto al peso complessivo del prodotto. 
    Obbligatori: 
    pasta amara di cacao (tenore di burro di cacao non  inferiore  al
45%): dal 50 al 99%; 
    zucchero anche di canna raffinato o integrale: dal 50 all'1%. 
    Facoltativi: 
    spezie: cannella minimo 0,02%, vaniglia minimo 0,02%, peperoncino
minimo 0,02%, noce moscata minimo 0,01%; 
    aromi naturali: agrumi minimo 0,02%, finocchietto  minimo  0,02%,
gelsomino minimo 0,01%, zenzero minimo 0,02%; 
    frutta anche secca o disidratata: agrumi minimo 2  %,  pistacchio
minimo 5%, nocciole minimo 5%, mandorle minimo 5%; 
    sale: minimo 0,02 %. 
    E' consentito l'uso, oltre quelli sopraindicati, di altre  spezie
(minimo 0,02%), aromi naturali (minimo 0,02%) e frutta anche secca  o
disidratata (minimo 2%) a discrezione del produttore. 
    Vietati: coloranti, conservanti, emulsionanti,  grassi  vegetali,
vanillina, latte. 
5.2. Metodo di produzione. 
    1. La pasta amara di cacao (massa di cacao)  deve  esser  sciolta
esclusivamente a bagnomaria  o  mediante  l'impiego  di  scioglitrici
temperatrici per cioccolato  mantenendo  una  temperatura,  al  cuore
della massa, al massimo di 50° centigradi. 
    2. Dopo lo scioglimento, alla pasta viene aggiunto lo zucchero  e
eventualmente le spezie in polvere, e/o aromi naturali e/o frutta e/o
sale, senza che venga a cessare l'operazione di mescolatura  al  fine
di ottenere un'adeguata amalgama e  una  consistenza  omogenea  della
massa. 
    3. Prima della modellatura e' consentito sottoporre  il  prodotto
cosi' ottenuto a temperaggio. 
    4. Si procede quindi alla successiva  porzionatura  e  immissione
del composto in appositi stampi che,  subito  dopo,  sono  sottoposti
alla battitura (vibrazione) per un periodo di tempo compreso tra  uno
e tre minuti. Tale operazione consiste nell'assoggettare gli stampi a
rapidi e ritmici scuotimenti manuali o meccanici in modo da  ottenere
all'interno di ciascuna di esse  una  altezza  uniforme  dell'impasto
nonche' la salita in superficie di eventuali bollicine d'aria che  ne
comprometterebbero la compattezza. 
    5. Infine,  dopo  il  raffreddamento  del  cioccolato,  che  puo'
avvenire a temperatura ambiente o in celle frigorifere a  temperatura
compresa tra 5° e 15° gradi e umidita' compresa tra  40%  e  55%,  si
procede alla sformatura, ovverosia all'estrazione del prodotto  dagli
stampi  e  al  confezionamento.  Quest'ultima  operazione  dev'essere
effettuata entro un tempo massimo di dodici ore dal raffreddamento. 
 
                               Art. 6. 
                    Legame con la zona geografica 
 
    Il «Cioccolato di Modica»  ha  acquisito  nel  tempo  una  grande
reputazione  sia  per  le  sue  qualita'  distintive   che   per   le
peculiarita' del processo produttivo. 
    Il «Cioccolato di Modica» ha origine  nella  citta'  omonima.  Si
attesta che fin dal '700 il «Cioccolato di Modica» veniva  realizzato
presso le famiglie nobili della citta'. Numerosi sono i documenti che
testimoniano una attivita' produttiva intensa come,  ad  esempio,  le
carte d'archivio del nobile casato dei Grimaldi, insediatosi a Modica
nel XVI secolo, che documentano la dolce  fabrilita'  della  capitale
dell'antica  Contea,  dove  «cicolateri»  (sic),   gia'   nel   1746,
manipolavano aromatiche cotte di cacao. 
    Nell'Ottocento a dare grande impulso alla notorieta', lavorazione
e diffusione del «Cioccolato di Modica» concorsero, anche i monasteri
e gli istituti religiosi del territorio dove il prodotto  veniva  non
solo consumato ma, spesso, anche lavorato. 
    Verso la fine dell'Ottocento ed i primi del  Novecento  si  segna
una nuova tappa fondamentale della storia del «Cioccolato di Modica»:
in questo periodo i caffe' di Modica si trasformano in veri e  propri
laboratori di produzione del cioccolato. 
    Il    «Cioccolato    di    Modica»    presenta    caratteristiche
organolettiche, che sono il frutto di una  modalita'  di  lavorazione
che non passa ne' attraverso l'aggiunta di burro  di  cacao  o  altri
grassi vegetali ne' attraverso la fase del concaggio, vale a dire  il
lunghissimo  rimescolamento  e  riscaldamento  della  massa  ad  alte
temperature messo in opera al fine di rendere il composto fluido e  i
grumi di dimensioni impercettibili con la lingua. 
    Nella lavorazione del «Cioccolato di Modica» l'assenza della fase
di concaggio unita ad  un  attento  controllo  della  temperatura  di
lavorazione degli ingredienti evita lo scioglimento dei cristalli  di
zucchero e conferisce  al  prodotto  la  caratteristica  granulosita'
percepibile al palato. Questa caratteristica rende  distinguibile  il
«Cioccolato di Modica» da tutti gli  altri  cioccolati  presenti  sul
mercato. 
    Numerosi sono le pubblicazioni e articoli di riviste nazionali ed
estere che esaltano la particolarita'  del  «Cioccolato  di  Modica».
L'articolo pubblicato sulla rivista Panorama (pag. 258 del 31 ottobre
1996)  cosi'  descrive  il  «Cioccolato  di  Modica»  «Spezzando   la
tavoletta si distinguono nitidamente  i  cristalli  di  zucchero.  Il
cioccolato  infatti,  non  passa  allo  stato  liquido   come   nella
lavorazione tradizionale ...»; nel volume «Le denominazioni comunali:
opportunita'  di  sviluppo  territoriale»  e'  riportato   l'articolo
pubblicato su un  quotidiano  on-line  in  cui  la  preparazione  del
«Cioccolato  di  Modica»  viene  cosi'  descritta  «l'unicita'  della
lavorazione consiste nel fatto che la pasta di cacao  e'  lavorata  a
crudo e non raggiunge mai lo stato liquido; ecco perche' non permette
ai  cristalli  di  zucchero  di  sciogliersi.  Il  sapore  di  questo
cioccolato viene considerato unico e assoluto perche' emerge  sia  il
sapore  del  cioccolato  che  dello  zucchero»   («Le   denominazioni
comunali: opportunita' di sviluppo  territoriale  -  Ed.  Giuffre'  -
Milano, 2005, pp. 241-253); l'articolo pubblicato sulla rivista  «The
Time» (pag. 20 del 5 novembre 2011) «Modican choccolate is  dark  not
milky and has a crumbling texture rather than a melting one  ...  and
is made from a centuries-old recipe»; nell'articolo «Modica,  barocca
e granulosa» (pubblicato sulla rivista «Italo - I viaggi del  gusto»,
pag. 107 del dicembre 2014) si legge «Sono i  cristalli  di  zucchero
che non si fondono e restano  croccanti,  una  delle  caratteristiche
piu' amate del prodotto tipico  della  cittadina  siciliana,  la  sua
cioccolata»; nell'articolo «Nasce  a  Modica  il  museo  storico  del
cioccolato» pubblicato sulla rivista Emotions (pag. 93 del 12  luglio
2014) si  parla  del  «Cioccolato  di  Modica»  come  «unico  per  la
lavorazione a freddo  che  gli  conferisce  una  granulosita'  e  una
friabilita' che ha conquistato i golosi di tutto il mondo». 
    Una   recentissima   testimonianza    della    rinomanza    della
caratteristica del «Cioccolato di Modica» e' fornita nel  libro  «Die
Insel der Dolci» di Hanns-Josef Ortheil  scrittore,  sceneggiatore  e
germanista tedesco in viaggio a Modica: «grande e' lo stupore  quando
degusto il cioccolato di Modica perche'  improvvisamente  si  gustano
sulla lingua i cristalli di  zucchero:  come  un  mulinello  di  semi
scivolano sulla lingua da una parte all'altra ...». 
    La particolarita' del metodo di  produzione  del  «Cioccolato  di
Modica», il caratteristico profilo  sensoriale  e  la  sua  struttura
granulosa sono stati oggetto anche di studi scientifici. Al  riguardo
si citano: lo studio «Microstructural Characterization of  Multiphase
Chocolate Using X-  Ray  Microtomography»  pubblicato  sulla  rivista
«Journal of Food Science» (volume 75, nr. 7, 2010  -  E469-E476);  lo
studio  «Sensory  profile  of  a   speciality   sicilian   chocolate»
pubblicato sulla rivista «Italian Journal of  Food  Science»  (volume
XXIII, numero 1-2011). 
    La produzione del «Cioccolato di Modica» richiede una buona  dose
di manualita' e di competenze specifiche, che  comportano  l'utilizzo
di maestranze abili ed esperte nelle  operazioni  di  dosaggio  degli
ingredienti,  nel  controllo  delle  temperature  del   processo   di
lavorazione della pasta, nella relativa amalgama degli ingredienti  e
nelle operazioni di battitura. 
    L'importanza del «Cioccolato di Modica» nell'area  geografica  va
associata, non solo, alla presenza di un indotto locale  legato  alla
sua produzione, ma anche all'adattamento di macchine utensili per  la
lavorazione,  testimonianza  evidente  della  forte   e   persistente
compenetrazione tra il prodotto e l'economia locale. 
    La produzione del «Cioccolato di Modica» ha sempre  rappresentato
un'importante occasione di lavoro per la popolazione locale e  ancora
oggi essa costituisce una significativa attivita'  economica  ed  una
delle piu' importanti fonti  di  occupazione  del  comune  siciliano.
Negli ultimi trenta anni la fioritura di una serie di piccole aziende
ha determinato la  nascita  di  un  vero  e  proprio  «Distretto  del
cioccolato  di  Modica»,  che  si  caratterizza  per  la  particolare
vitalita'  degli  operatori,  alcuni  dei  quali  hanno  avviato  una
significativa attivita' di export del prodotto.  Questa  connotazione
del sistema produttivo ha consentito negli  anni  lo  sviluppo  e  il
mantenimento di conoscenze e  abilita'  che  si  sono  tramandate  di
generazione in generazione e che  non  sono  riscontrabili  in  altre
zone. 
    Il legame culturale  del  prodotto  al  territorio  e',  inoltre,
evidenziato dalla tradizionale presenza del  «Cioccolato  di  Modica»
tra i dolci tipici del periodo  invernale  ed  in  particolare  delle
festivita' natalizie. Con il passare del tempo il suo consumo  si  e'
esteso anche agli altri mesi dell'anno. A cementare questo legame  si
tiene ogni anno nel Comune di Modica la  tradizionale  manifestazione
«Chocomodica» che contribuisce a perpetuare la fama del prodotto. 
    Permane, inoltre, la presenza nel lessico specialistico locale di
termini gergali che risalgono all'antica tradizione produttiva,  come
ad esempio «Priparari 'na  cotta  ri  ciucculatti»  per  indicare  la
preparazione  di  una  certa  quantita'  di  cioccolato,   «A   pasta
travagghiata, passata, stricata» per indicare la pasta amara di cacao
lavorata, amalgamata e raffinata, «'nto  quartiere  ma  matri  era  a
ciucculattara  ed  io  u  figghiu  ro  ciucculattaru»  -   traduzione
letterale: nel quartiere mia  madre  era  cioccolataia  e  io  figlio
cioccolataio -  per  indicare  il  fondamentale  trasferimento  delle
competenze specialistiche di generazione in generazione, «Puttari  'a
pasta amara a timpiratura» per indicare la  tradizionale  tecnica  di
scioglimento  del  cioccolato  consistente  nel  sottoporre   ad   un
riscaldamento a bassa temperatura della pasta amara di cacao. 
    Ulteriore evidenza del  legame  culturale  del  prodotto  con  il
territorio e' attestata dall'utilizzo del «Cioccolato di Modica» come
ingrediente principale nella gastronomia locale come  ad  esempio:  i
ravioli al cioccolato nei primi piatti, l'agnello e il  coniglio  nei
secondi di carne tipici locali, la «caponata» nei contorni e, infine,
le impanatigghie nei dolci. 
 
                               Art. 7. 
                              Controlli 
 
    Il controllo sulla conformita' del prodotto  al  disciplinare  e'
svolto, conformemente a quanto stabilito dal regolamento CE 1151/2012
da CSQA Certificazioni Srl, via San Gaetano  n.  74  -  36016  Thiene
(Vicenza) - csqa@csqa - +39 0445 313011. 
 
                               Art. 8. 
                  Confezionamento ed etichettatura 
 
    A salvaguardia della  qualita'  del  prodotto  le  operazioni  di
confezionamento devono avvenire entro un massimo di  dodici  ore  dal
raffreddamento, all'interno  del  laboratorio  di  produzione  o  dei
locali  ad  esso  annessi.  Cio'  consente   di   evitare   possibili
contaminazioni  batteriche,  l'assorbimento  di  odori  estranei  che
comprometterebbero il profilo organolettico del prodotto e garantisce
che il cioccolato non assorba umidita'  dall'ambiente  esterno,  cosa
che provocherebbe il  rischio  di  formazione  di  muffe  durante  la
conservazione, la perdita della  caratteristica  colorazione  marrone
della superficie esterna del prodotto. 
    Il «Cioccolato  di  Modica»  e'  commercializzato  in  confezioni
monoprodotto o pluriprodotto. 
    In entrambi i casi ogni cioccolato deve essere  avvolto  nel  suo
incarto e la confezione deve riportate  le  diciture  «Cioccolato  di
Modica» e il simbolo della IGP dell'Unione europea. E' facoltativa la
dicitura «Indicazione geografica protetta»  o  l'acronimo  IGP.  Sono
altresi' obbligatorie le seguenti informazioni: 
    il nome, la ragione sociale, l'indirizzo dell'azienda produttrice
e confezionatrice; 
    il logo del prodotto  di  cui  al  successivo  art.  9,  relativo
all'immagine  da   utilizzare   in   abbinamento   inscindibile   con
l'Indicazione geografica protetta. 
    E' consentita l'indicazione in etichetta dell'ingrediente o degli
ingredienti facoltativi di cui all'art. 5.1 utilizzati. 
    E' consentita altresi' l'indicazione in etichetta  del  Paese  di
origine del cacao da cui e' ricavata la pasta amara di  cacao  (massa
di cacao) utilizzata. 
    E'   vietata   l'aggiunta   di   qualsiasi   qualificazione   non
espressamente prevista. 
 
                               Art. 9. 
                                Logo 
 
    Il logo del prodotto rappresenta, in modo stilizzato, la  «Valata
ra ciucculata» e il «pistuni», ovvero rispettivamente lo spianatoio a
mezzaluna e il mattarello cilindrico in pietra usati tradizionalmente
nella lavorazione a mano della massa di cacao. Questi  due  elementi,
di colore bianco, circoscritti da un cerchio ispessito, si  stagliano
su un cerchio dal bordo zigrinato di colore  marrone  pantone  490  C
(29C 95M 75Y 69K). Sotto il mattarello e' rappresentata una massa  di
cacao di colore marrone pantone 490 C (29C 95M 75Y 69K).  Il  cerchio
del diametro e' di mm 25. Tra il cerchio interno ispessito  e  quello
esterno zigrinato e' ben visibile, rivolta verso l'alto,  la  scritta
«Cioccolato di Modica» in carattere tipografico  times  new  roman  9
punti di colore bianco C0 M0 Y0 K0; rivolta verso il basso la scritta
«IGP» in carattere tipografico times new  roman  9  punti  di  colore
bianco C0 M0 Y0 K0. 
    Il logo tipo puo' essere utilizzato anche in bianco e  nero  come
nella riproduzione sotto riportata. Il logo sara' impiegato  in  modo
inscindibile con il simbolo dell'IGP dell'Unione europea e si  potra'
adattare proporzionalmente alle varie declinazioni  di  utilizzo.  Il
limite massimo di riduzione e' di 1,0 cm. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico