(Proposta modifica disciplinare-art. 9)
 
                               Art. 9. 
 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
A) Informazioni sulla zona geografica. 
    1. Fattori naturali rilevanti per il legame. 
    La Valtellina,  che  insieme  alla  Valchiavenna  rappresenta  il
territorio della Provincia di Sondrio, si colloca  geograficamente  a
nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5. 
    Alcune   particolari   situazioni   ambientali   favoriscono   il
realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla  viticoltura  ed  in
particolare al vitigno «nebbiolo»: 
    1) la valle, longitudinale alla catena montuosa, e' per la  parte
vitata orientata est-ovest e la  costiera  pedemontana,  alla  destra
orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud; 
    2) e' protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi
Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i  3.000  metri,
con vette di oltre 4.000); 
    3) a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena piu' basse,
la racchiude in una specie di anfiteatro; 
    4)  la  relativa  vicinanza  del  bacino  del  lago  di  Como,  a
sud-ovest, funge da regolatore e mitigatore termico; 
    5) la viticoltura si colloca sulla costiera esposta  a  sud,  sul
versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700  metri,
con la sola eccezione di due conoidi  posizionati  nella  parte  piu'
ampia della vallata. 
    Questa    configurazione    territoriale    assicura:    costante
ventilazione con scarse precipitazioni con una media  di  850  mm  di
pioggia/anno che nella parte del versante retico vitato  diminuiscono
risalendo la valle,  periodicamente  ben  distribuite;  considerevole
luminosita', conseguente alla  ottimale  esposizione,  e  un  elevato
gradiente termico con temperatura diurna dell'aria durante il periodo
vegetativo, aprile-ottobre, compresa fra i +5° ed i + 35°C;  umidita'
relativa dell'aria costantemente su valori molto contenuti fra il 65%
e l'80%; ulteriore sensibile aumento dei gradienti termici  in  vigna
favorito  dalla  consistente  massa  di  sassi   e   di   rocce   che
caratterizzano il terrazzamento e  dalla  pendenza,  in  taluni  casi
superiore  al  70%,  che  incrementa   l'effetto   dell'irraggiamento
permettendo di concentrare l'energia solare su una superficie minore.
I muretti  a  secco  sono  stimabili  in  una  lunghezza  complessiva
superiore a 2500 Km. Per  questa  ragione  le  temperature  dell'aria
rilevate in vigna sono costantemente maggiori di 4°/5°C,  rispetto  a
quelle  del  fondo  pianeggiante;  considerevole  escursione  termica
(compresa fra 8° e fino a 20°) nel periodo immediatamente  precedente
il completamento della maturazione (fine settembre / primi  ottobre);
insolazione oltre le 1900 ore per anno; l'ubicazione del vigneto  sui
terrazzi di costiera e' tale da impedire i danni da  gelate  tardive,
al contrario frequenti nel fondo valle. 
    Il terreno del vigneto e' prevalentemente sabbioso  (circa  70%),
limoso (circa 18%),  con  assenza  di  calcare.  Trattasi  di  roccia
granitica sfaldata. Con rarita' compare un po' di argilla  (inferiore
al 10%). E' molto permeabile ed ha scarsissima ritenzione idrica;  ne
deriva una considerevole predisposizione  alla  siccita'.  I  terreni
sono per loro natura poco profondi: la superficie lavorabile va da  i
40 a 120 cm. e non e' raro vedere piante di viti  che  conficcano  la
radice direttamente nelle fessure della roccia. 
    2. Fattori umani rilevanti per il legame 
    Molto rilevanti risultano i fattori umani legati al territorio di
produzione, che per tradizione hanno dato origine al vino  Valtellina
Superiore,  anche  con  l'indicazione   delle   sottozone   Maroggia,
Sassella, Grumello, Inferno, Valgella. 
    Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel
tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e  la  sistemazione  a
terrazzamento  e'  riconducibile  in  epoca   romana   o   quantomeno
longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori
della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi
i popoli conoscevano la coltura della vite. 
    La  razionalizzazione  e  l'intensificazione  della  coltivazione
della vite e' pero' da ascrivere, prima alla colonizzazione  romanica
e, successivamente nel medioevo (sec.  X  e  XI),  al  movimento  dei
«magistri comacini» ed ai monaci benedettini. 
    Risulta documentato che gia' alcuni secoli prima  del  mille,  il
Monastero Sant'Ambrogio  di  Milano  era  proprietario  sul  versante
retico valtellinese  di  diversi  appezzamenti  di  vigne  a  coltura
specializzata, il cui prodotto era  destinato  al  consumo  locale  e
certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo. 
    Il grande impulso viticolo alla Valtellina e'  pero'  conseguente
alla presenza del Governo svizzero da parte della Lega  Grigia  (oggi
«Cantone Grigioni»). Per quasi tre  secoli,  dal  1550  al  1797,  la
Valtellina  fu  territorio  grigionese  e   i   primi   commerci   di
esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la
Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. 
    E' soprattutto di quei secoli la fama dei vini  della  Valtellina
che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord. 
    Particolare interessante e caratteristico del  territorio  e'  il
sistema dei terrazzamenti. 
    Il terrazzamento e'  un  metodo  di  dissodamento  degli  acclivi
versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa  che
si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell'arco alpino. 
    Attraverso la realizzazione del terrazzo fu possibile  recuperare
allo sfruttamento agricolo le costiere pedemontane ed  insediarvi  le
colture necessarie alla sopravvivenza delle popolazioni locali. 
    Si consideri inoltre che il portare le coltivazioni sugli acclivi
montani  serviva  anche  a  proteggerle  dalle   rappresaglie   delle
soldatesche barbariche che transitavano per il fondo  valle,  nonche'
ad evitare il rischio delle frequenti inondazioni causate dalle piene
improvvise del fiume Adda. 
    Il  sistema  terrazzato  di  Valtellina  si  identifica  con   la
realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che  sostengono
i ronchi vitati. Trattasi di un'opera avviatasi alcuni millenni fa  e
perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei  viticoltori
che,  per  tutto  questo,  sono  degli  autentici   manutentori   del
territorio.  Come  gia'  accennato,  i  muri  sono  di  una   entita'
ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare,  con  una
incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m² di superficie  verticale
e, di conseguenza  con  costi  di  mantenimento  altissimi.  Oltre  a
consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento
diventa  componente  essenziale   del   fascino   paesaggistico   del
territorio ed importante elemento di salvaguardia  e  presidio  delle
falde montane. 
      Base ampelografia dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione
del  vino  in  questione  sono  quelli   tradizionalmente   coltivati
nell'area geografica considerata 
      Le forme di allevamento, i sesti  d'impianto  e  i  sistemi  di
potatura che, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali  e
tali  da  perseguire  la  migliore  e  razionale  disposizione  sulla
superficie  delle  viti,  sia  per   agevolare   l'esecuzione   delle
operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione  della
chioma 
      Le pratiche relative all'elaborazione  dei  vini,  sono  quelle
tradizionalmente consolidate in zona per la  vinificazione  in  rosso
dei vini tranquilli. 
B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche  del  prodotto
essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico. 
    I vini di cui al presente disciplinare di produzione  presentano,
dal punto di vista analitico ed organolettico, caratteristiche  molto
evidenti e peculiari, descritte dall'art. 6, che  ne  permettono  una
chiara   individuazione   e   tipicizzazione   legata    all'ambiente
geografico. 
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui  alla
lettera A) e quelli di cui alla lettera B). 
    Le  caratteristiche  morfologiche  del  territorio,   il   lavoro
costante dell'uomo per il mantenimento di questo  territorio  provano
la connessione esistente tra terra e vini,  dove  le  caratteristiche
peculiari di questi ultimi vengono esaltati. 
    La vigna e il vino furono  alle  radici  della  cultura  e  della
societa' locali e del loro sviluppo. La coltivazione della vite e  la
produzione e la distribuzione del  vino  hanno  lasciato  consistenti
tracce fin dai tempi remoti: gia' nel Duecento in provincia  il  vino
era uno strumento ordinario di pagamento e le vigne erano considerate
i beni piu' preziosi e appetibili. 
    La presenza, per circa tre secoli, di un  commercio  di  vino  di
oltre 50.000 ettolitri a dorso di animale, con  scambi  continui  tra
comunita' sui  due  versanti  in  un'importante  area  centro  alpina
(periodo Lega Grigia), ebbe una profondissima influenza sulla cultura
locale.