(Allegato)
                                                             Allegato 
DISCIPLINARE DI  PRODUZIONE  DELLA  INDICAZIONE  GEOGRAFICA  PROTETTA
  «LIMONE INTERDONATO MESSINA» 
 
                               Art. 1. 
                            Denominazione 
 
    L'indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina» e'
riservata ai frutti di limone che rispondono alle  condizioni  ed  ai
requisiti stabiliti dal presente disciplinare. 
 
                               Art. 2. 
                      Descrizione del prodotto 
 
    L'indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina» e'
riservata alla cultivar «Interdonato», ibrido naturale tra  un  clone
di cedro e un clone di limone, appartenente alla fam:  rutacee;  gen:
citrus; sp: c. limon. 
    All'atto della sua immissione al consumo l'indicazione geografica
protetta  «Limone   Interdonato   Messina»   presenta   le   seguenti
caratteristiche: 
      frutto: (esperidio) di pezzatura medio-elevata compresa tra  80
e 350 gr; 
      forma: tipicamente ellittica con umbone pronunciato e cicatrice
stilare poco depressa; 
      epicarpo: sottile, poco rugoso con ghiandole oleifere distese; 
      colore: ad inizio della maturazione commerciale verde opaco con
viraggio sul giallo e alla maturazione fisiologica colore  giallo  ad
eccezione delle  estremita'  che  mantengono  una  colorazione  verde
opaco; 
      polpa: di colore giallo, tessitura media  e  deliquescente  con
semi rari o assenti; 
      succo: di colore giallo citrino, con resa non inferiore  al  25
%, acidita' totale e' inferiore a 82 g/l di  acido  citrico  e  gradi
Brix uguali o maggiori di 6,2. 
    Possono  ottenere  la  denominazione  IGP   «Limone   Interdonato
Messina»  solo  i  limoni  appartenenti  alla  categoria  commerciale
«Extra» e «I». 
 
                               Art. 3. 
                         Zona di produzione 
 
    La zona  di  produzione  dell'IGP  «Limone  Interdonato  Messina»
comprende interamente i seguenti territori comunali  della  Provincia
jonica messinese: Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Ali', Ali' Terme,
Nizza di  Sicilia,  Roccalumera,  Fiumedinisi,  Pagliara,  Mandanici,
Furci Siculo, S. Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo,  Forza
D'Agro', Taormina e Casalvecchio Siculo; Giardini Naxos e Savoca. 
 
                               Art. 4. 
                        Origine del prodotto 
 
    Ogni fase del processo produttivo viene  monitorata  documentando
per ognuna gli input e  gli  output.  In  questo  modo  e  attraverso
l'iscrizione  in  appositi   elenchi,   gestiti   dall'organismo   di
controllo,  delle  particelle  catastali  sulle  quali   avviene   la
coltivazione, dei produttori e dei confezionatori, nonche' attraverso
la denuncia tempestiva, alla struttura di controllo, delle  quantita'
prodotte, e' garantita  la  tracciabilita'  del  prodotto.  Tutte  le
persone, fisiche e giuridiche iscritte nei relativi  elenchi  saranno
assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo. 
 
                               Art. 5. 
                        Metodo di ottenimento 
 
    La produzione della IGP «Limone Interdonato Messina»  avviene  in
impianti condotti con il metodo di coltivazione: 
      a) integrato: che e' quello in uso nella zona, con l'osservanza
delle norme di  «Normale  buona  pratica  agricola»,  previste  dalla
Regione Siciliana in conformita' ai regolamenti comunitari in materia
agroambientale; 
      b) biologico: in conformita' al regolamento (CEE) n. 2092/91  e
successive modifiche ed integrazioni. 
Tecniche di allevamento. 
    Per la produzione della IGP  «Limone  Interdonato  Messina»  sono
utilizzate  due  tecniche  di  allevamento:  costituzione  di   nuovi
impianti tramite la messa a dimora di giovani piante da vivaio  e  la
riconversione  varietale  di  agrumeti  gia'  esistenti  con  la  cv.
Interdonato tramite reinnesto. Entrambe le tecniche prevedono che  il
materiale di  propagazione  utilizzato  (marze,  portinnesti,  piante
innestate) sia certificato. 
Nuovo impianto. 
    Il sesto adottato  deve  essere  tale  da  consentire  un'agevole
esecuzione delle principali operazioni colturali e il transito  delle
attrezzature agricole e al contempo garantire un equilibrato sviluppo
vegeto-produttivo delle piante. A tal fine la densita' d'impianto  e'
compresa tra 400 e 500 piante/ha. 
    La messa a dimora viene effettuata dal 1° settembre al 30  giugno
con piante di uno o  due  anni  e  punto  di  innesto  ad  un'altezza
compresa tra 50 e 60 cm avendo cura di lasciare parzialmente scoperto
il colletto per prevenire l'insorgenza di fitopatie. 
Reinnesto. 
    La tecnica del reinnesto  della  cv.  Interdonato  si  esegue  su
impianti  di  agrumeto  preesistenti  che  rispondano   ai   seguenti
requisiti minimi: 
      densita' e sesti d'impianto compresa tra 400 e 500 piante/ha; 
      buone condizioni vegetative e fitosanitarie. 
    I reinnesti si effettuano nella stagione primaverile o  autunnale
adottando la tecnica «a penna», «a corona» o «a pezza». 
    Il reinnesto deve essere preceduto da una energica  potatura  che
induca  il  futuro  portainnesto  all'emissione  di  nuovo   apparato
radicale e al contempo contenga lo sviluppo dell'apparato vegetativo. 
    Il soggetto  (portinnesto)  viene  sezionato  orizzontalmente  ad
un'altezza compresa tra 50-100 cm e sul piano di sezione si  eseguono
piccole incisioni verticali corticali quante sono  le  marze  che  si
desidera innestare (generalmente da 4 a 6). 
    Le marze vengono in precedenza preparate  eseguendo  una  sezione
trasversale e perfettamente liscia e vengono inserite sulle incisioni
della corteccia avendo cura  che  le  porzioni  del  cambio  siano  a
diretto contatto. Successivamente la corona viene  fasciata  con  del
filo elastico per mantenere saldo  il  contatto  tra  le  porzioni  e
successivamente si pennellano i punti  di  innesto  con  del  mastice
medicato adatto all'uso. Il reinnesto cosi'  ottenuto  viene  coperto
con un sacchetto di plastica, per  mantenere  un  tasso  di  umidita'
ideale per l'attecchimento, che si attesta tra 70% e l'80%, ed uno di
carta per impedire l'azione termica del sole.  Tale  copertura  viene
rimossa ad attecchimento avvenuto che si  ottiene  generalmente  dopo
3-4 settimane. 
Gestione della flora spontanea. 
    Le piante infestanti vanno distrutte  prima  che  producano  semi
attraverso  lavorazioni  superficiali  o   mediante   l'impiego   dei
diserbanti. 
Nutrizione e concimazione. 
    Si distinguono due differenti tecniche a seconda che si adotti il
metodo integrato o il metodo biologico: 
      metodo integrato:  la  concimazione  invernale  si  esegue  con
concimi granulari complessi organo-minerali o minerali  che  andranno
interrati tramite una leggera lavorazione del terreno. 
      Nel periodo primaverile-estivo, nel caso in  cui  lo  stato  di
accrescimento dei frutti non consenta di prevedere il  raggiungimento
delle caratteristiche di cui all'art. 2  del  presente  disciplinare,
potra' essere eseguita una concimazione azotata con concimi granulari
da distribuire localmente attorno  alle  piante  o  tramite  prodotti
idrosolubili da apportare in fertirrigazione; 
      metodo  biologico:  la  concimazione  si  esegue  con  prodotti
autorizzati  ai  sensi  del  regolamento  (CEE)  n.  2092/91.  Quella
invernale si  esegue  con  concimi  organici  o  organo-minerali  che
andranno  interrati  tramite  una  leggera  lavorazione  del  terreno
unitamente ad eventuali leguminose da sovescio o letame  maturo.  Nel
periodo primaverile-estivo nel caso in cui lo stato di  accrescimento
dei  frutti  non  consente  di  prevedere  il  raggiungimento   delle
caratteristiche di cui all'art. 2 del presente  disciplinare,  potra'
essere eseguita una fertirrigazione con concimi idrosolubili ammessi. 
Irrigazione. 
    L'irrigazione viene praticata da aprile ad  ottobre  al  fine  di
garantire un apporto idrico ottimale in  quanto  la  cv.  Interdonato
risulta essere particolarmente soggetta a danni da  stress  idrico  e
termico. 
    Le  tecniche  utilizzate  sono:  a  scorrimento,  ad   aspersione
localizzata, a microirrigazione. 
Difesa fitosanitaria. 
    Negli agrumeti la prevenzione ed il controllo  fitosanitario  dai
fitopatogeni, insetti e acari  fitofagi,  si  differenzia  a  seconda
della tecnica di produzione attuata  in  metodo  integrato  e  metodo
biologico: 
      metodo integrato: e' attuata  in  conformita'  alle  «Norme  di
buona pratica agricola» definite nel Piano di sviluppo rurale Regione
Sicilia e periodicamente aggiornate; 
      metodo biologico: e'  attuata  in  conformita'  al  regolamento
(CEE) n. 2092/91 e successive modifiche ed integrazioni. 
Potatura. 
    Gli interventi di potatura vengono eseguiti dal 15 gennaio al  15
giugno e devono conseguire  l'apertura  di  spazi  all'interno  della
chioma, in modo da consentire il passaggio dell'aria,  e  per  quanto
possibile, dei raggi solari. Si  tratta,  quindi,  di  operazioni  di
sfoltimento di branche superflue che occupano spazi gia' impegnati da
altra vegetazione. 
Raccolta. 
    La raccolta avviene dal 1°  settembre  al  15  aprile  e  avviene
manualmente con l'utilizzo di forbici al fine di evitare il  distacco
della porzione calicina. La resa in prodotto fresco e'  compresa  tra
80-130 kg/pianta. 
Condizionamento. 
    Per i frutti non commercializzati immediatamente dopo la raccolta
e' permessa la conservazione a basse temperature. Si impiegano a  tal
fine celle frigorifere in cui l'umidita' relativa si mantiene elevata
(75-95%),  per  mantenere  la  turgidita'  del  frutto,   mentre   va
ricambiata l'aria (5 volte il volume della cella per 24 ore), al fine
di allontanare l'anidride carbonica e  l'etilene  che  si  sviluppano
durante la respirazione dei frutti. Le temperature  di  conservazione
sono comprese tra 6 e 11°C. I tempi  di  condizionamento  non  devono
superare i 30 giorni dalla raccolta. 
 
                               Art. 6. 
                        Legame con l'ambiente 
 
    Il «Limone Interdonato Messina» ha colonizzato  e  caratterizzato
in modo naturale l'areale ionico messinese, che  si  contraddistingue
per  particolari  e  peculiari   elementi   pedologici,   orografici,
climatici ed ambientali. Grazie a  tali  caratteristiche  il  «Limone
Interdonato Messina» presenta un frutto invernale  con  un  ritmo  di
accrescimento molto  elevato  ed  un  periodo  di  maturazione  molto
precoce, che consente la sua immissione al consumo gia' da  settembre
sfruttando i vantaggi economici derivanti dall'assenza di offerta  di
prodotti sostituibili. 
    Per tale motivo la coltivazione del «Limone Interdonato  Messina»
riveste tuttora una grandissima importanza sociale ed  economica  per
tutto il territorio. 
    I profili pedologici sono  in  prevalenza  di  tipo  alluvionale,
risultando estremamente fertili  sotto  il  profilo  agricolo.  Sotto
l'aspetto idrologico e' da porre in evidenza la diffusa  presenza  di
torrenti di cui solo alcuni rivestono una certa  importanza  ai  fini
irrigui,  mentre  gli  altri  assumono  carattere  torrentizio   solo
eccezionalmente in presenza di  forti  precipitazioni.  Il  clima  e'
quello tipico temperato con inverni miti ed estati  siccitose  e  una
particolare rilevanza assume la ventosita'  caratterizzata  da  venti
dominanti di maestrale, libeccio e di scirocco. 
    Il limone come pianta ornamentale e  per  il  consumo  locale  in
Sicilia ha ormai  una  storia  millenaria,  la  sua  presenza  risale
infatti al periodo bizantino-arabo. 
    Si puo' cominciare a  parlare  di  limonicoltura,  come  comparto
economico vero e proprio, solo dopo la meta' del sec. XVI,  quando  i
prodotti    agricoli    siciliani    divennero     strategici     per
l'approvvigionamento delle truppe di Carlo V, impegnato  nella  lunga
guerra per l'egemonia in Europa. La storia del «Limone  Interdonato»,
ha  inizio  nel  1875  quando  l'eroe  dell'epopea  garibaldina,   il
colonnello  Giovanni  Interdonato,  seleziono'   questa   particolare
cultivar i cui frutti si distinguevano per il periodo di  maturazione
precoce, le dimensioni elevate, forma  allungata  e  cilindrica,  con
umbone conico, discreto contenuto in succo,  buccia  molto  liscia  e
colore giallo-chiaro, che  gli  valsero  la  denominazione  anche  di
«limone speciale» o «fino». Cosi' gia' nel XIX  sec.  e'  il  «Limone
Interdonato» a dare il proprio volto al paesaggio dell'intera  fascia
ionica della provincia di Messina, che acquista la  nomea  di  «terra
dai   giardini   sempre   verdi»;   e   l'economia,   le   abitudini,
influenzandone la composizione sociale, le  vicende,  la  cultura,  i
riti, le tradizioni, i ritmi di vita. 
 
                               Art. 7. 
                 Controlli e struttura di controllo 
 
    La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento  (UE)  n.  1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del  disciplinare  di
produzione e' Suolo e Salute S.r.l. - indirizzo: via Paolo Borsellino
n. 12/B - 61032  Fano  (Pesaro-Urbino),  tel.:  +39/0721860543,  fax:
+39/0721869679, e-mail: info@suoloesalute.it 
 
                               Art. 8. 
                      Etichettatura e logotipo 
 
Confezionamento. 
    L' IGP «Limone Interdonato Messina» e'  immesso  al  consumo  nei
seguenti modi: 
      1. in contenitori e/o vassoi di: legno, plastica e/o cartone; 
      2. in sacchi retinati di peso massimo di 5 kg; 
      3. bins alveolari; 
      4. allo stato sfuso. 
    Le confezioni, i sacchetti e i bins devono  essere  sigillati  in
modo tale da impedire che il contenuto possa esser estratto senza  la
rottura del sigillo. 
    Per  il  prodotto  venduto  allo  stato  sfuso  e'  prevista   la
bollinatura del singolo frutto. 
Etichettatura. 
    Le  confezioni  recano  obbligatoriamente   sulla   etichetta   a
caratteri di stampa chiari e leggibili: 
      1. la denominazione IGP «Limone Interdonato Messina» e il logo,
con caratteri superiori a quelli delle  altre  diciture  presenti  in
etichetta; 
      2. il  nome,  la  ragione  sociale,  l'indirizzo   dell'azienda
produttrice e/o confezionatrice; 
      3. la categoria commerciale di appartenenza «Extra» o «I». 
    E'   vietata   l'aggiunta   di   qualsiasi   qualificazione   non
espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni
che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano
significato  laudativo  o  siano  tali  da  trarre  in   inganno   il
consumatore,  dell'indicazione  del   nome   dell'azienda   dai   cui
appezzamenti  il  prodotto  deriva,  nonche'  di  altri   riferimenti
veritieri  e  documentabili  che  siano  consentiti  dalla  normativa
vigente e non siano in contrasto con le finalita' e i  contenuti  del
presente disciplinare. 
 
                                Logo 
 
    Il logo risulta composto da due cerchi concentrici: 
      all'interno del primo  cerchio  lo  sfondo  verde  richiama  il
colore del limone Interdonato ad inizio maturazione che  fa  da  base
alla scritta: limone interdonato, e alle due estremita' delle  stesse
sono raffigurate due foto dello stesso limone; 
      il secondo cerchio ha per sfondo il colore azzurro raffigurante
il mare che lambisce le aree costiere ove la cultivar e'  presente  e
racchiude i seguenti elementi: 
        una striscia di  colore  azzurro  raffigurante  un  orizzonte
immaginario; 
        una effige in scala di  grigio  raffigurante  l'immagine  del
colonnello Interdonato selezionatore della omonima cultivar; 
        nella porzione centrale si rappresenta la Sicilia  di  colore
giallo paglierino  con  il  tratto  della  riviera  jonica  messinese
evidenziata in giallo piu' scuro; 
        la scritta: messina che completa la denominazione IGP; 
    Infine sulla parte inferiore del logo sovrapposta ad  entrambi  i
cerchi, compare un'immagine  fotografica  in  quadricromia  di  forma
ovale che raffigura un particolare di albero  di  limone  Interdonato
con frutti e foglie. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico