(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
                        Legame con l'ambiente 
 
    I fattori naturali sono connessi  con  le  condizioni  climatiche
della zona di produzione, in larga misura montana e  pedemontana  ove
si pratica tuttora  l'alpeggio  e  il  pascolo,  che  influenzano  la
qualita' dei foraggi destinati all'alimentazione delle lattifere. 
    Il formaggio Montasio viene inserito nel preziario di San Daniele
e di  Udine  (1773/1775).  Cio'  dimostra  che  del  Montasio  si  fa
commercio e quindi non e' una  produzione  locale  o  destinata  solo
all'autoconsumo. Inoltre dal confronto dei prezzi, il Montasio  viene
quotato molto di piu' degli altri formaggi simili prodotti nelle zone
limitrofe. 
    Questo e' indubbiamente dovuto oltre al sapore e al  gusto,  alla
sua caratteristica principale che e' quella di  essere  un  formaggio
che dura nel tempo, che si  stagiona  e  che  quindi  puo'  diventare
oggetto di scambio o commercio. 
    Il forte legame  del  Montasio  con  la  zona  di  produzione  e'
dimostrato anche dal  forte  impulso  che  la  produzione  di  questo
formaggio ha dato allo sviluppo delle  forme  cooperative.  Verso  il
1880 in Cadore nasce la prima forma  cooperativa  anche  nel  settore
caseario, le latterie turnarie  che  ben  presto  si  diffondono  nel
Friuli e nel Veneto tanto da raggiungere verso il 1915 (alla  vigilia
della 1°  Guerra  Mondiale)  la  ragguardevole  cifra  di  circa  350
strutture  cooperative  presenti  nel  territorio  con  lo  scopo  di
produrre e commercializzare il formaggio Montasio. 
    Un ulteriore legame con il territorio  di  produzione  della  DOP
Montasio e' dato dall'istituzione della Scuola  di  Caseificio  sorta
nel 1925 nel Friuli Venezia Giulia  che  nel  tempo  ha  preparato  i
tecnici caseari destinati ai caseifici del  Veneto  orientale  e  del
Friuli Venezia Giulia. 
    Gia'  negli  anni  venti  la  zona   di   produzione   gia'   era
sovrapponibile a quella sancita dai successivi documenti. 
    Il formaggio Montasio e la sua specifica tecnica di produzione si
diffondono velocemente nel Friuli e nel Veneto orientale non solo per
fattori umani e strumentali (come l'invenzione dei caseifici  turnari
o la  fondazione  di  una  Scuola  per  Tecnici  Caseari),  tanto  da
raggiungere negli anni sessanta la ragguardevole cifra di  oltre  650
caseifici attivi, ma questo sviluppo non avrebbe avuto la consistenza
che ha avuto senza l'apporto dell'ambiente in cui la  tecnica  si  e'
inizialmente diffusa. 
    Innanzi tutto l'area orientale dell'Italia e' sempre stata  e  lo
e' tutt'oggi caratterizzata  da  un'alta  piovosita'  primaverile  ed
autunnale  e  questo  ha  favorito  la  diffusione  di  prati  e   la
coltivazione  dei  cereali  (frumento  e  orzo)  che  sono  la   base
alimentare delle bovine. Successivamente di notevole importanza  deve
essere  annoverato   lo   sviluppo   della   maiscoltura   e   quindi
dell'utilizzo del mais come alimento fresco ed  insilato.  Mentre  da
pochi anni l'area di produzione si e'  anche  caratterizzata  per  la
coltivazione della soia, 
    Indubbiamente l'ambiente in  cui  il  formaggio  Montasio  si  e'
sviluppato possedeva  delle  caratteristiche  microbiologiche  adatte
alla suo sviluppo e diffusione. 
    Infatti il Montasio si e' caratterizzato per la presenza  di  una
flora microbica termofila che permetteva e permette tutt'ora di avere
un prodotto unico nel panorama caseario, da  consumare  fresco  (oggi
con un minimo di due mesi ma pochi decenni fa  anche  da un  mese  in
poi) ma anche stagionato, oltre trentasei  mesi  senza  alterarsi  ma
cambiando nel tempo caratteristiche organolettiche, sapori  ed  odori
grazie  proprio  alla  carica  batterica  presente  naturalmente  nei
prati/pascoli dell'area di produzione. 
    E questo e' ancor piu' evidente se confrontiamo il Montasio con i
formaggi  alpini   confinanti   che,   per   storia,   tradizione   e
caratteristiche ambientali, hanno dovuto differenziare le lavorazioni
a secondo del tipo di formaggio che intendevano  produrre:  fresco  o
stagionato 6/8 mesi. 
    Con il miglioramento delle tecniche di allevamento degli animali,
della  razionalizzazione  delle  coltivazioni  e  l'introduzione   di
modalita' sempre piu'  igieniche  di  mungitura,  si  e'  sentita  la
necessita' di arricchire il latte solamente di  questi  microrganismi
filocaseari utili per la produzione del Montasio e per questo  si  e'
sperimentato e diffuso l'uso dei  lattoinnesti  (ricco  di  cocchi  e
pochi bastoncini), a partire dal  latte  della  zona  di  produzione,
mentre in altre zone contigue si e' ricorso all'uso del siero-innesto
(ricco di bastoncini).