(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
                   PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI 
 
 
                               Indice 
 
1 PRESCRIZIONI 
    1.1 Prescrizioni relative agli aspetti progettuali 
    1.2 Prescrizioni relative agli aspetti ambientali, mitigazioni  e
compensazioni 
    1.3 Prescrizioni relative al monitoraggio ambientale 
    1.4  Prescrizioni  relative  al  Piano  di  utilizzo  ex  decreto
ministeriale del 10 agosto 2012, n. 161, gestione delle materie e SIN 
    1.5 Prescrizioni relative agli aspetti archeologici 
    1.6 Prescrizioni relative agli aspetti della tutela paesaggistica
e dei beni culturali 
    1.7 Prescrizioni relative ad aspetti procedurali e gestionali 
    1.8 Prescrizioni relative alle interferenze 
2 RACCOMANDAZIONI 
3 INDICAZIONI PER LA FASE DI VERIFICA DELLE PRESCRIZIONI 
 
Premessa 
 
    Il presente documento, che forma parte integrante della  delibera
di  approvazione  del  progetto  relativo  all'intervento  denominato
strada statale n. 398 «Val di Cornia» bretella  di  collegamento  tra
Autostrada  A12  e  il  porto  di  Piombino  lotto  1   svincolo   di
Geodetica-Gagno (ex Autostrada A12 Rosignano - Civitavecchia lotto  7
bretella di Piombino) riepiloga le prescrizioni e le  raccomandazioni
cui detta approvazione resta subordinata. 
 
1. PRESCRIZIONI 
 
    Le prescrizioni che seguono, raggruppate, per  quanto  possibile,
secondo i vari ambiti di applicazione, risultano dall'esame  compiuto
sugli atti  emessi  nel  corso  del  procedimento  approvativo  dalle
amministrazioni e dagli enti interessati. Detto esame,  i  cui  esiti
sono  sintetizzati  nel  documento  Foglio  condizioni,  ha   portato
all'esclusione delle  prescrizioni  non  pertinenti  l'intervento  in
questione o non accettabili o gia'  assolte  ed  alla  riformulazione
delle altre nei termini seguenti. 
    1.1. Prescrizioni relative agli aspetti progettuali 
    1.1.1. Opere idrauliche 
    a) Per l'affiancamento al  Fosso  Cornia  Vecchia  e  Fosso  Base
Geodetica  verificare  la  coerenza  del  tracciato   rispetto   alle
condizioni ed alla casistica prevista per gli  interventi  consentiti
dall'art. 1 della legge regionale n.  21  del  2012  ed  allegare  le
dichiarazioni dei progettisti prevista al comma 6 del citato art.  1.
Qualora l'intervento risultasse ammissibile in  corrispondenza  delle
sezioni piu' critiche, in cui la distanza della viabilita' dal ciglio
di sponda del corso d'acqua  e'  ridotta,  dovranno  essere  previste
idonee opere al fine di garantire stabilita' del fondo alveo e  delle
sponde del corso d'acqua. (Regione Toscana) 
    b) Per la deviazione del corso d'acqua «Fosso Cornia Vecchia», in
corrispondenza dell'intersezione della strada statale n. 398  con  la
strada provinciale n. 40, in coerenza con quanto disposto  dal  comma
3, art. 1 della  legge  regionale  n.  21  del  2012,  assicurare  il
miglioramento o la non alterazione del  buon  regime  delle  acque  e
comunque il  non  aggravio  del  rischio  idraulico  derivanti  dalla
realizzazione dell'intervento. (Regione Toscana) 
    c) Al fine di poter  valutare  il  corretto  dimensionamento  del
nuovo tracciato e degli attraversamenti previsti e di documentare  il
non aumento del rischio idraulico, lo studio  idrologico-idraulico  e
le relative simulazioni ante-operam e post-operam dovra' approfondire
i seguenti aspetti: 
      1. definizione dell'estensione e della delimitazione dei bacini
idrografici,  ricomprendendo  la  porzione  di   bacino   del   Fosso
Corniaccia a monte del Fosso Allacciante Destro; 
      2. valutazione della presenza  del  canale  scolmatore  tra  il
Fosso Allacciante e il Fosso Cornia Vecchia; 
      3. confronto con i  valori  del  parametro  Curve  Number  (CN)
nell'ambito      dell'implementazione      della       trasformazione
afflussi-deflussi con i valori dedotti dalla  mappatura  del  CN  sul
territorio  regionale,  predisposta   nell'ambito   dell'accordo   di
collaborazione scientifica tra  Regione  Toscana  e  Dipartimento  di
ingegneria  civile  e  ambientale  dell'Universita'  degli  studi  di
Firenze per attivita' di  ricerca  per  la  mitigazione  del  rischio
idraulico; 
      4.  confronto  tra  lo  studio  idrologico-idraulico   con   la
relazione idraulica a supporto del Regolamento urbanistico d'area del
circondario della  Val  di  Cornia  (maggio  2011).  Si  fa  presente
tuttavia che lo studio  del  2011  deve  essere  riaggiornato  previo
l'utilizzo delle curve di possibilita'  pluviometrica  aggiornate  al
2012 elaborate nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra Regione
Toscana e Universita' di Firenze di cui al decreto  giunta  regionale
Toscana n. 1133 del 2012; 
      5. confronto nell'ambito della configurazione dei corsi d'acqua
in prossimita' della foce,  con  gli  studi  relativi  alla  Variante
nautica presentati alla competente autorita' di bacino da  parte  del
Comune di Piombino; 
      6.  indicare  nelle   sezioni   idrauliche   il   loro   numero
identificativo e nei profili indicare il profilo relativo anche  alle
portate trentennali e cinquecentennali,  oltre  che  le  quote  delle
sponde in destra ed in sinistra; 
      7. in relazione alla progettazione degli attraversamenti e  del
nuovo tracciato del Fosso Cornia Vecchia, e'  necessario  documentare
con  opportuna  modellazione  l'entita'  dell'aumento   del   rischio
idraulico connesso all'attuazione degli interventi; anche al fine  di
individuare i battenti  di  esondazione.  A  tale  proposito,  si  fa
presente che il nuovo tracciato si sviluppa in un'area che nel  Piano
di gestione del rischio di alluvioni delle U.O.M.  Toscana  Costa  e'
prevalentemente classificata a pericolosita' da alluvione P3. In tale
contesto  di  criticita'  idrauliche,  il  progetto  deve  sviluppare
valutazioni circa la vulnerabilita' della nuova viabilita', l'analisi
dell'aumento del rischio idraulico connesso alla realizzazione  della
viabilita' di progetto  e  individuare  il  franco  di  sicurezza  in
corrispondenza degli attraversamenti previsti; 
      8. lo studio idrologico-idraulico deve essere esteso  anche  al
Fosso della Base Geodetica, al fine di dimensionare correttamente  il
nuovo tracciato previsto e di dimostrare il non aggravio del  rischio
idraulico; 
      9. considerato che la parte terminale del Fosso Cornia  Vecchia
ospita circoli nautici in  esercizio,  valutate  le  conseguenze  sul
deflusso dovute alla presenza di eventuali  corpi  natanti  flottanti
trasportati dalle acque e  le  conseguenze  di  eventuali  ostruzioni
delle luci. (Regione Toscana) 
    d) Per quanto riguarda la deviazione del Fosso Cornia Vecchia, e'
opportuno che nelle  sezioni  idrauliche  sia  riportato  il  livello
idrico relativo alle portate con tempo di ritorno 30, 200 e 500 anni;
e nel  profilo  longitudinale,  e'  opportuno  aggiungere  i  livelli
liquidi e le quote delle sponde in  destra  e  sinistra.  Fornire  il
particolare costruttivo del raccordo  degli  scatolari  previsti  nel
tratto deviato con le  sezioni  trapezie  a  monte  ed  a  valle,  in
particolare per il ramo 1 in cui e' prevista a monte l'immissione del
Fosso della Base Geodetica. (Regione Toscana) 
    e) Per quanto riguarda invece la deviazione del Fosso della  Base
Geodetica, e' necessario fornire: 
      1. le sezioni allo stato sovrapposto; 
      2. il profilo longitudinale del nuovo tracciato; 
      3. il particolare della nuova confluenza del Fosso  della  Base
Geodetica nel Fosso Cornia Vecchia, tenendo  conto  che  l'immissione
deve essere orientata nel verso della corrente; 
      4. dichiarazione dei progettisti ai sensi del comma 6,  art.  1
della legge regionale n. 21 del 2012. (Regione Toscana) 
    f) Per quanto riguarda le immissioni dei  fossi  di  guardia  nel
Fosso Cornia Vecchia, occorre fornire i particolari  costruttivi  con
indicazione della tipologia di rivestimento prevista sulle sponde del
corso d'acqua e valutare la necessita' di inserire nel tratto  finale
dei  fossi  di  guardia  un  dispositivo  per  impedire   l'eventuale
rigurgito del corso d'acqua. (Regione Toscana) 
    g) In riferimento alla  componente  ambiente  idrico,  sviluppare
tutte le modellazioni e le verifiche tecniche necessarie al  fine  di
garantire il rispetto di sicurezza idraulica sui tempi di ritorno  di
200 anni. (Ministero dell'ambiente e della tutela  del  territorio  e
del mare) 
    h) Sia valutata  la  possibilita'  di  «armonizzare»  per  quanto
possibile il nuovo percorso interferente con corsie d'innesto 1 - 2 -
4. Nello specifico si chiede di rendere piu' rettilineo possibile  il
tracciato prevedendo un sottopasso obliquo  in  corrispondenza  della
strada statale n.  398  «Val  di  Cornia»  in  alternativa  a  quello
ortogonale di progetto. (Consorzio 5 Toscana Costa) 
    i) Sia valutata la possibilita'  di  sostituire  gli  «scatolari»
sottopassanti i vari tratti delle infrastrutture viarie, previsti con
2 elementi accoppiati, prevedendo, in alternativa, un unico  elemento
al fine di evitare, per quanto possibile, l'accumulo di materiale  di
trasporto  in  sospensione  in  corrispondenza  del  setto  centrale.
(Consorzio 5 Toscana Costa) 
    j) Sia assicurata la fascia di rispetto, in misura non  inferiore
a 6,0 m dal ciglio o piede d'argine, ed i relativi  accessi  lungo  i
tratti oggetto di rettifica di percorso. Al  riguardo  si  chiede  di
valutare  lo  spostamento  dell'asse  stradale  nel  tronco  dove  e'
previsto la realizzazione di opere di contenimento e/o consolidamento
per  ridurre  le  pendenze  di  scarpa  del  rilevato  stradale   per
ottimizzare i limitati spazi presenti. Ci  preme  altresi'  opportuno
informare che alcuni anni fa il corso d'acqua Corniaccia  Nord  subi'
un fenomeno di «rifluimento». (Consorzio 5 Toscana Costa) 
    k) Sia opportunamente riempita e livellata la fascia  di  terreno
compresa tra il limite d'ingombro del rilevato stradale ed il  ciglio
a campagna del corso d'acqua oggetto del parallelismo.  (Consorzio  5
Toscana Costa) 
    l) L'esecutore e'  tenuto,  altresi',  all'esatta  osservanza  di
tutte le prescrizioni e regolamenti concernenti la tutela delle acque
pubbliche, dell'agricoltura, della fauna ittica, dell'igiene e  della
pubblica   incolumita'   oltre   che   delle   seguenti    specifiche
prescrizioni: 
      1. la riparazione di eventuali  danni  alle  opere  autorizzate
prodotti nel corso delle ordinarie operazioni di manutenzione saranno
a carico del richiedente; 
      2. la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere  edili
e dei rilevati stradali realizzate sara'  a  carico  del  richiedente
anche in caso di danni dipendenti  dal  regime  idraulico  dei  corsi
d'acqua; 
      3. durante l'esecuzione dei lavori  dovranno  essere  posti  in
essere tutti gli accorgimenti necessari a non  creare  turbativa  del
buon regime idraulico dei corsi d'acqua. (Consorzio 5 Toscana Costa) 
    m)  Le  misure  di  mitigazione  proposte  nella   documentazione
relativamente  alla  gestione  degli  scarichi  prodotti  durante  la
realizzazione dell'opera e  in  fase  di  esercizio  dovranno  essere
attuate con il massimo rigore al  fine  di  preservare  lo  stato  di
qualita' delle acque superficiali interessate dall'opera: 
      1. le acque di lavaggio  delle  autobetoniere  e  le  acque  di
supero prodotte durante  le  fasi  di  getto  del  calcestruzzo  sono
assimilate ad acque industriali e come tali vanno gestite; 
      2. qualsiasi scarico idrico dovra' essere autorizzato; in  caso
contrario eventuali effluenti dovranno essere  gestiti  come  rifiuti
liquidi; 
      3. sia prevista la realizzazione di presidi idraulici provvisti
di idonei trattamenti per la regimazione e  depurazione  delle  acque
meteoriche dilavanti contaminate di piattaforma ai sensi dell'art.  8
della legge regionale n. 20  del  2006  e  successive  modificazioni.
(Regione Toscana) 
    1.1.2. Opere stradali 
    a) In relazione al tratto terminale di approccio  alla  rotatoria
di competenza  dell'autorita'  portuale,  si  richiede  di  estendere
convenientemente  il  tratto  di  rastremazione  ad  una  corsia   in
approccio alla rotatoria e mantenere l'innesto a corsia semplice,  si
reputa tuttavia opportuno che  il  solido  stradale  ed  il  viadotto
rimangano gia' predisposti e compatibili con un futuro  prolungamento
dell'infrastruttura a tipo B. 
    1.2. Prescrizioni relative agli aspetti ambientali, mitigazioni e
compensazioni 
    Sono reiterate le seguenti prescrizioni di cui alla delibera CIPE
n. 85 del 2012 foglio prescrizioni: 
      1.2.1.  Integrare  il  PMA  in  ante,  corso  e  post   operam,
allineandosi alla normativa nazionale per  l'utilizzo  dei  parametri
biologici nel monitoraggio (delibera CIPE  n.  85  del  2012  n.  7).
(Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.2.  Integrare  la  documentazione   progettuale   con   una
valutazione  della  componente  rifiuti  in  merito  alle   attivita'
previste e si dovra' integrare la  documentazione  con  l'indicazione
delle modalita' di avvio dei rifiuti da demolizione e  costruzione  a
recupero  in  impianti  autorizzati,  nel  rispetto  dei  criteri  di
priorita' di gestione dei rifiuti di cui  all'art.  179  del  decreto
legislativo n. 152 del 2006 (delibera CIPE n.  85  del  2012  n.  8).
(Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.3. Deve essere definito un piano di  gestione  delle  terre
che comprenda (delibera CIPE n. 85 del 2012 n. 11): 
        a)  una  dettagliata   descrizione   sull'utilizzazione   dei
materiali  di  risulta  provenienti  dalle  attivita'  connesse  alla
realizzazione dell'opera stessa e  dei  materiali  prelevabili  dalle
attivita' estrattive in esercizio; 
        b) la descrizione delle modalita' di caratterizzazione  delle
terre e rocce (indicazione di quali analisi e del numero di  campioni
a seconda dei volumi), da presentarsi  anche  alle  autorita'  locali
preposte; 
        c) l'individuazione delle aree per il deposito intermedio dei
materiali in attesa di utilizzo  e/o  le  cave  di  prestito  per  il
reperimento dei materiali; 
        d) al  momento  dell'esecuzione  dell'opera  dovra'  comunque
essere presentato: 
          1. l'aggiornamento del bilancio dei materiali, inteso  come
sopra descritto, da inviare anche alle autorita' locali preposte; 
          2. il crono programma delle operazioni  di  riutilizzo  dei
materiali provenienti dagli scavi, da inviare  anche  alle  autorita'
locali  preposte.  (Ministero  dell'ambiente  e  della   tutela   del
territorio e del mare) 
        e) si ricorda che le procedure per il riutilizzo delle  terre
e rocce da scavo devono essere  precedute  dagli  accertamenti  sullo
stato di inquinamento e sulla eventuale necessita' di  bonifica,  con
particolare  riferimento  alle  aree  interne  ai  SIN).   (Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
        f) in merito al riutilizzo dei  materiali  provenienti  dagli
scavi dell'opera infrastrutturale, devono essere rispettati il regime
di gestione previsto dal  decreto  legislativo  n.  152  del  2006  e
successive modificazioni ed integrazioni,  nonche'  le  modalita'  di
campionamento del materiale al momento della sua formazione, ai  fini
della  verifica  della  contaminazione  e  del  rispetto  dei  limiti
normativi. Il proponente deve  inoltre  definire  le  tempistiche  di
formazione dei materiali e del loro  riutilizzo  e  le  modalita'  di
documentazione  dei  flussi  dei  materiali.  Si   noti   che   dalla
progettazione vanno escluse le cave e zone di  reperimento  materiali
ornamentali storici in quanto non pertinenti ai lavori  stradali.  E'
inoltre  necessario  che  la  viabilita'  esterna   di   collegamento
cave-impianti-cantiere-discarica  escluda  gli  attraversamenti   dei
sistemi insediativi (centri abitati, frazioni, nuclei rurali,  ecc.).
(Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.4. In fase esecutiva dovra' essere  presentato  l'eventuale
aggiornamento  del  quadro   economico   relativo   al   monitoraggio
ambientale  (delibera  CIPE  n.  85  del  2012  n.  14).   (Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.5. Per quanto riguarda la caratterizzazione idrografica  ed
idrologica del reticolo idrografico  interferito  dall'infrastruttura
in progetto, il  proponente  dovra'  verificare  l'aggiornamento  dei
risultati  delle  indagini  effettuate  e  pubblicate   da   soggetti
istituzionali, ovvero  da  essi  fornite  formalmente  al  proponente
(delibera CIPE n. 85 del  2012  prescrizione  n.  16 -  Allegato  2).
(Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.6. I  suddetti  punti  dovranno  essere  evidenziati  nella
versione esecutiva del piano di monitoraggio che,  anche  per  quanto
riguarda gli indicatori individuati,  dovra'  necessariamente  essere
allineato  alle  indicazioni   della   normativa   vigente   (decreto
ministeriale n. 56 del 2009). Infine,  in  tale  ambito,  per  quanto
riguarda i punti di monitoraggio, si ritiene che essi dovranno essere
verificati in fase esecutiva al fine di valutare i possibili  impatti
e,   di   conseguenza,   le   eventuali   variazioni   dello    stato
quali-quantitativo dei corpi idrici recettori e delle fasce  fluviali
(delibera CIPE  n.  85  del  2012  prescrizione  n.  17).  (Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.7.  In   relazione   alle   necessita'   idriche   per   la
realizzazione dell'opera  (fase  di  cantiere),  si  ritiene  che  il
proponente dovra' richiedere specifiche concessioni idriche agli enti
competenti in materia e che comunque preveda soluzioni alternative di
approvvigionamento (delibera CIPE n. 85 del 2012 prescrizione n. 18).
(Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) 
      1.2.8.  E'   necessario   approfondire   il   dettaglio   della
collocazione, lungo il tracciato in progetto, delle opere di raccolta
e smaltimento e dei presidi idraulici. Oltre alla loro  tipologia  e'
richiesta la  verifica  idraulica  (delibera  CIPE  n.  85  del  2012
prescrizione n. 19). (Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare) 
      1.2.9. Dovra' essere prodotta, per i cantieri ricadenti in aree
a  rischio  idraulico,  documentazione   sulle   modalita'   per   la
mitigazione del rischio (delibera CIPE n. 85 del 2012 prescrizione n.
20). (Ministero dell'ambiente e della tutela  del  territorio  e  del
mare) 
      1.2.10. E' necessario chiarire dove sara'  rifornita  la  acqua
industriale dei cantieri. Per tutti  gli  usi  per  i  quali  non  e'
espressamente  previsto  dalle  norme  vigenti  l'utilizzo  di  acqua
potabile (ad esempio: lavaggio ruote, bagnature, ecc.) e'  necessario
fare ricorso prioritariamente ad acque  non  potabili,  favorendo  il
recupero ed il riutilizzo. E' necessario  prevedere  un  impianto  di
disinfezione anche di tale acqua per scongiurare aerosol con  elevate
presenze microbiche e quindi pericolose per la salute  delle  persone
(ad es.: legionellosi) (delibera CIPE n. 85 del 2012 prescrizione  n.
21). (Regione Toscana) (Ministero dell'ambiente e  della  tutela  del
territorio e del mare) 
      1.2.11. E' necessario considerare l'orientamento dei  piani  di
assetto idrogeologico che differenziano  i  vincoli  imposti  per  la
realizzazione  delle  nuove  infrastrutture   dagli   interventi   su
infrastrutture esistenti. Si raccomanda al proponente di considerare,
per quanto riguarda gli  attraversamenti  maggiori,  i  pareri  delle
autorita'  competenti  in   materia   ed   i   seguenti   riferimenti
legislativi: decreto del Ministero  dei  lavori  pubblici  -  decreto
ministeriale del 14 gennaio 2008 e la circolare n. 617 del  Ministero
dei lavori pubblici del 2 febbraio 2009, in aggiunta al  testo  unico
del 25 luglio 1904, n. 523, sulle opere idrauliche. Si ritiene  utile
che il proponente ripresenti,  aggiornandole,  le  specifiche  schede
identificative di tutte le  interferenze  idrografiche.  Inoltre,  il
proponente dovra' verificare le interferenze idrografiche  alla  luce
anche delle seguenti indicazioni: in considerazione  delle  possibili
incongruenze  tra  reticolo  significativo  dei  Piani   di   assetto
idrogeologico e stato dei  luoghi,  si  richiede  la  verifica  della
esatta rappresentazione dei  corsi  d'acqua  e  quindi  dei  relativi
bacini idrografici afferenti a ciascuna interferenza, al fine di  non
inficiare  le  verifiche  idrauliche;  le  opere  idrauliche,  ed   i
manufatti ad  esse  collegati,  riguardanti  nuovi  tracciati  devono
garantire, in moto permanente, il deflusso della portata con tempo di
ritorno due centennale,  con  un  franco  pari  ad  1/2  dell'altezza
d'acqua in sezione; dove tale valore risulti superiore ad un metro in
presenza di attraversamenti, esso puo' essere valutato  quale  franco
di sicurezza accettabile. In caso di franchi di sicurezza  inferiori,
si dovranno giustificare esplicitamente  le  scelte  fatte.  Per  gli
interventi di  adeguamento  su  tracciato  esistente  o  su  varianti
locali, dovra' essere valutato il rischio idraulico per garantire  la
sicurezza dell'esercizio dell'infrastruttura, prevedendo, a tal fine,
ove necessario, anche interventi non strutturali  quali  monitoraggio
idrometrico, procedure di preallarme, segnaletica attiva,  ecc.;  nei
casi  di  parallelismo  di  opere  con  il   reticolo   delle   acque
superficiali, si richiama l'assoluto rispetto dell'art. 96 lettera f)
del Regio decreto n. 523 del 1904 significando che per  fabbriche  si
intende qualsiasi manufatto permanente dotato di fondazione. Pertanto
allargamenti di piattaforme stradali e posizionamenti  di  recinzioni
ed altri manufatti dovranno tenere conto di tali distanze, prevedendo
se  del  caso,  lo  spostamento  ed  adeguamento  dei  corsi  d'acqua
interessati. Si richiama quanto previsto dagli  articoli  141  e  142
della  legge  regionale  n.  66  del  2011;  per  gli  interventi  di
ampliamento  e  di  adeguamento   dell'infrastruttura   deve   essere
garantito il non aumento del rischio in altre aree,  la  possibilita'
di attenuare o eliminare le cause che determinano  le  condizioni  di
rischio, le condizioni  di  sicurezza  idraulica  in  relazione  alla
natura dell'intervento ed al  contesto  territoriale.  Per  le  nuove
infrastrutture deve essere garantito il non  aumento  di  rischio  in
altre aree, le condizioni di sicurezza idraulica per tempi di ritorno
di 200 anni, la possibilita' di attenuare o eliminare  le  cause  che
determinano le condizioni di rischio (delibera CIPE n.  85  del  2012
prescrizione n. 22). 
      1.2.12. Il Piano  di  monitoraggio  in  fase  esecutiva  dovra'
essere verificato  secondo  le  linee  guida  dell'allegato  XXI  del
decreto legislativo n. 163 del 2006 (delibera CIPE  n.  85  del  2012
prescrizione n. 23). (Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare) 
      1.2.13. Per la fase di cantiere, si dovranno produrre (delibera
CIPE n. 85 del  2012  prescrizione  n.  25).  Fare  riferimento  alla
tabella 1 dell'allegato 1 del decreto del Presidente della Repubblica
n. 142 del 2004 e non alla tabella 2 relativa a  strade  esistenti  e
assimilabili: 
        a) un censimento dei ricettori interessati (a prescindere dai
livelli di rumore stimati) dalle attivita' di cantiere sia fisso  che
mobile; 
        b) delle mappature relative al clima  acustico  residuo,  sia
per le  aree  interessate  dai  cantieri  fissi  che  dal  fronte  di
avanzamento lavori (FAL); 
        c) della mappature relative all'impatto acustico  delle  fasi
di lavorazione, sia per i cantieri fissi che per il FAL; 
        d)  una  tabella  complessiva  che,  diversamente  da  quella
presentata, per  ogni  piano  di  ogni  ricettore  interessato  dalla
rumorosita' del cantiere, riporti la classe acustica di appartenenza,
il valore dei limiti applicabili (emissione ed immissione), il  clima
acustico residuo ed i livelli (emissione ed immissione) stimati,  con
evidenza del rispetto o meno del valore limite differenziale; 
        e) eventuale elenco dei ricettori per cui si suppone di dover
effettuare una richiesta di deroga dal rispetto dei limiti al  comune
interessato. (Regione  Toscana  e  Ministero  dell'ambiente  e  della
tutela del territorio e del mare) 
      1.2.14. Il proponente, in fase di esercizio,  dovra'  integrare
lo studio con (delibera CIPE n. 85 del 2012 prescrizione n. 26): 
        a) una tabella che riporta complessivamente, per la  sorgente
in esame, il  risultato  della  simulazione,  in  cui  ad  ogni  riga
corrisponde ogni piano dei ricettori interessati e censiti e  le  cui
colonne indicano per ognuno di questi,  l'identificativo,  la  classe
acustica di appartenenza o  la  fascia  di  pertinenza  acustica,  la
fascia di pertinenza dell'eventuale sorgente  concorsuale,  i  limiti
applicabili, i livelli calcolati ante  operam,  post  operam  e  post
mitigazione con l'evidenziazione dei superamenti residui; 
        b)  elaborati  grafici  illustrativi  dell'impatto   acustico
diurno e notturno riferiti alto stato ante operam, post operam e post
mitigazioni; 
        c) una relazione descrittiva dei risultati ottenuti. (Regione
Toscana e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare) 
      1.2.15. Il passaggio di tipologia da D a B per l'infrastruttura
in progetto comporta  esclusivamente,  ai  sensi  del  decreto  della
Presidenza della Repubblica n. 142 del 2004, un incremento da 100 m a
250  m  della  dimensione  della  fascia  di  pertinenza  entro   cui
verificare il rispetto dei limiti di legge (i limiti  di  riferimento
entro tali fasce rimangono gli stessi e cioe' 65 dB (A)  nel  periodo
diurno e 55 dB (A) nel periodo notturno). Pertanto, le valutazioni di
impatto acustico riportate nel SIA del 2012 devono essere rielaborate
considerando ulteriori recettori prima esclusi; tra questi  recettori
vi e' l'intero nucleo abitato di Colmata. (Regione Toscana) 
      1.2.16. Le nuove valutazioni da  eseguire  entro  il  corridoio
progettuale di 250 m devono tenere conto dell'aumento della velocita'
massima di progetto da 80 km/h a 120 km/h. (Regione Toscana) 
      1.2.17. I  risultati  delle  nuove  valutazioni  devono  essere
finalizzati a verificare la necessita'  di  ulteriori  interventi  di
mitigazione oltre a quelli gia' previsti (due barriere antirumore  di
lunghezza complessiva di  500  m)  o  a  ridimensionare  quelli  gia'
previsti. (Regione Toscana) 
    1.3. Prescrizioni relative al monitoraggio ambientale 
    1.3.1. Nel piano  di  monitoraggio  dovranno  essere  individuate
stazioni di controllo (monte-valle)  nei  corpi  idrici  superficiali
interessati dall'opera in esame (Fosso Cornia  Vecchia  e  Chiusa  di
Pontedoro)  almeno  in  fase  di  cantiere  al  fine  di   verificare
l'efficacia  delle  misure  di  mitigazione  adottate  nel  progetto;
(Regione Toscana) 
    1.3.2. In  relazione  al  previsto  monitoraggio  della  qualita'
dell'aria, si rileva quanto segue: 
      a) nella planimetria «101_T00M000M0APL01A.pdf» non e'  visibile
il  punto  PI-A2-03,  indicato  in  tabella   per   il   monitoraggio
dell'attivita' di cantiere; 
      b) il proponente  dovra'  individuare  un  ulteriore  punto  di
monitoraggio prossimo alla rotonda  del  Gagno,  in  direzione  delle
abitazioni locali; 
      c) il proponente  dovra'  adeguare  nel  progetto  esecutivo  e
comunque prima dell'avvio del monitoraggio ante operam, il  piano  di
monitoraggio alle indicazioni fornite  nell'allegato  1  del  decreto
legislativo n. 155 del 2010  e  fornire  una  tabella  riepilogativa,
corretta,  dei  limiti  di  confronto  per  i  parametri  oggetto  di
monitoraggio. (Regione Toscana) 
    1.4. Prescrizioni  relative  al  piano  di  utilizzo  ex  decreto
ministeriale del 10 agosto 2012, n. 161, gestione delle materie e SIN 
    1.4.1. In relazione all'interferenza tra il progetto presentato e
i previsti interventi di bonifica, si ritiene necessario: 
      a) prevedere il prolungamento della geomembrana fino  ai  fossi
laterali di scolo; 
      b) valutare l'interferenza del tracciato anche con il  poligono
PZ098; 
      c)  adottare  gli  accorgimenti  necessari  per   impedire   il
collegamento  idraulico  tra  le  due  falde  nel  caso  in  cui   la
realizzazione delle opere di fondazione  vada  ad  interessare  o  ad
attraversare lo strato limoso argilloso di  separazione  tra  le  due
falde. (Regione Toscana) 
    1.4.2. Identificare una cava diversa  rispetto  a  quella  di  M.
Peloso dove vengono reperiti anche  materiali  ornamentali.  (Regione
Toscana) 
    1.4.3. Individuare delle aree  per  il  deposito  intermedio  dei
materiali in attesa di utilizzo. (Regione Toscana) 
    1.4.4. Valutare, ai  fini  della  minima  produzione  di  materie
gestite come «rifiuto», successivamente all'avvenuta  bonifica  delle
aree interessate dall'intervento che ricadono all'interno del sito di
interesse nazionale (SIN) di Piombino, l'opportunita' di adottare  il
Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione  delle  terre  e
rocce da scavo di cui decreto ministeriale n. 161 del 10 agosto  2012
anche  aggiornando  i  costi  del  quadro  economico   del   progetto
esecutivo. (Ministero dell'ambiente e della tutela del  territorio  e
del mare) 
    1.5. Prescrizioni relative agli aspetti archeologici 
    1.5.1.  Qualora,  per  qualsiasi  ragione,  l'intervento  dovesse
trovarsi ad interferire con preesistenze archeologiche,  la  societa'
esecutrice sara'  chiamata  ad  ottemperare  a  quanto  disposto  dal
decreto legislativo n. 42 del 2004, con particolare riferimento  agli
obblighi derivanti da eventuali ritrovamenti. (Ministero per i beni e
le attivita' culturali) 
    1.6.   Prescrizioni   relative   agli   aspetti   della    tutela
paesaggistica e dei beni culturali 
    1.6.1. In fase di progettazione  esecutiva  venga  effettuato  un
approfondimento  progettuale  da  sottoporre  all'approvazione  della
competente soprintendenza e  della  Direzione  generale  archeologia,
belle arti e paesaggio: 
      a)  che  preveda  la  realizzazione  di  opere  di  mitigazione
paesaggistica lungo il  previsto  asse  viario  di  collegamento  con
l'area portuale; 
      b) che preveda il miglioramento della qualita' progettuale  dei
previsti ponti in cemento armato e dei relativi appoggi,  potenziando
l'interazione dell'intero tracciato  con  le  porzioni  residuali  di
territorio; 
      c) che valuti la possibilita' di una riduzione della  lunghezza
del viadotto relativo allo scavalco ferroviario; 
      d) che, nel ridisegno della fascia adiacente l'argine del Fosso
Cornia, oltre a potenziare le opere a verde, valuti  la  possibilita'
dell'inserimento di un percorso pedonale e/o ciclabile.  Un  accurato
studio del percorso dovra' individuare  gli  elementi  di  degrado  e
disturbo visivo (edifici industriali,  elementi  incongrui,  ecc.)  e
condurre alla progettazione di insiemi vegetazionali di  mitigazione,
arginature verdi, privilegiando i punti di vista verso la  costa,  il
mare e il promontorio di Piombino. L'intervento dovra' costituire  un
«corridoio»  verde  che   andra'   a   integrare   le   proposte   di
riqualificazione  gia'  in  atto  e   in   corso   sull'intera   area
industriale, sul porto e sulla foce del Cornia. (Ministero per i beni
e le attivita' culturali) 
    1.6.2. Tutte le opere di mitigazione  vegetale  e  di  reimpianto
dovranno essere  realizzate  con  l'assistenza  continua  di  esperti
botanici   e   agronomi   e   con   l'obbligo   di    una    verifica
dell'attecchimento e vigore delle essenze  piantate  entro  tre  anni
dall'impianto. Le essenze rinvenute secche alla verifica di cui sopra
saranno sostituite con altre di uguale specie con successivo  obbligo
di verifica  triennale.  Si  intende  che  le  opere  di  mitigazione
vegetale  dovranno   essere   realizzate   il   piu'   possibile   in
contemporanea con il procedere dei cantieri al fine  di  giungere  al
termine degli stessi  con  uno  stato  vegetativo  il  piu'  avanzato
possibile e vicino quindi a quello previsto a regime dal  progetto  e
rappresentato nelle fotosimulazioni. Degli interventi eseguiti dovra'
essere  fornita,  a  fine  lavori,  una   dettagliata   relazione   e
un'adeguata   documentazione    fotografica    alla    Soprintendenza
archeologia belle arti e paesaggio per le province di Pisa e  Livorno
ed  a  Direzione  generale  archeologia,  belle  arti  e   paesaggio.
(Ministero per i beni e le attivita' culturali) 
    1.7. Prescrizioni relative ad aspetti procedurali e gestionali 
    1.7.1. Le prescrizioni di cui alla delibera CIPE n. 85  del  2012
punto 2 «Ulteriori prescrizioni» sono  superate  essendo  variato  il
soggetto aggiudicatore  e  quindi  la  relazione  con  il  precedente
concessionario autostradale. (Ministero dell'ambiente e della  tutela
del territorio e del mare) 
    1.7.2. Fornire in relazione  alle  deviazioni  del  Fosso  Cornia
Vecchia e del Fosso della Base Geodetica  una  planimetria  catastale
con indicazione delle aree che saranno oggetto di  sdemanializzazione
e delle aree per le quali invece si procedera'  a  demanializzazione.
(Regione Toscana) 
    1.7.3.  Sottoporre   al   Comitato   tecnico-amministrativo   del
Provveditorato    interregionale    per    le     opere     pubbliche
Toscana-Marche-Umbria (sede di Firenze) il progetto esecutivo al fine
di verificare che i rilievi  e  le  osservazioni  fatte  siano  state
opportunamente  valutate  e  risolte   nella   successiva   fase   di
progettazione. (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) 
    1.7.4. Le  aree  direttamente  interessate  dai  lavori  ad  oggi
appartenenti al demanio pubblico dello  stato,  non  potranno  essere
ricomprese nel piano  di  esproprio  fino  a  quando  non  ne  verra'
pronunciata la sdemanializzazione. Fino a  tale  data  l'utilizzo  di
tali aree dovra' essere regolarizzato mediante  stipula  di  apposito
contratto di concessione con l'Agenzia. (Agenzia del demanio) 
    1.7.5.   Sottoporre   all'Autorita'   di   bacino    distrettuale
dell'Appennino  settentrionale  il  progetto  nelle  successive  fasi
procedurali  per  l'acquisizione   delle   integrazioni   documentali
necessarie alle  valutazioni  di  competenza,  anche  in  termini  di
effetti post operam. 
    1.8. Prescrizioni relative alle interferenze 
    1.8.1. La soluzione  dell'interferenza  con  gli  impianti  della
societa' E-distribuzione (gruppo  ENEL),  previa  richiesta  formale,
prevede lo spostamento di quelli interessati dalla nuova  viabilita'.
Tali opere  saranno  progettate  ed  eseguite  a  cura  della  stessa
societa' E-distribuzione che provvedera' a fornire il relativo  piano
di esproprio ad integrazione di quello piu'  complessivo  dell'opera.
Gli oneri di  detti  interventi  saranno  interamente  a  carico  del
soggetto attuatore Anas S.p.a. (E-distribuzione) 
    1.8.2. In sede  di  redazione  del  progetto  esecutivo  dovranno
essere  individuati  gli  eventuali  sottoservizi  non  censiti   nel
progetto definitivo, portati a termine tutti i contatti gia' attivati
con gli enti gestori/proprietari delle reti interferenti, predisposti
i relativi progetti particolareggiati di risoluzione e  definite  nel
dettaglio le variazioni al piano di  risoluzione  delle  interferenze
presente nel  progetto  definitivo.  Saranno  inoltre  evidenziate  e
distinte le aree necessarie in via temporanea (per occupazione) ed in
via  permanente  (per  servitu'/espropri)  alla  realizzazione  delle
opere,  cosi'  da  consentire  di  apporre  il   necessario   vincolo
preordinato   all'esproprio/asservimento   e    successivamente    di
emettere/ottenere gli idonei titoli. Per una  gestione  in  sicurezza
del superamento delle interferenze e al fine di ottenere un  efficace
coordinamento operativo ove necessario si perverra'  alla  preventiva
stipula  di  apposite  e  specifiche  Convenzioni,  che  regolino   i
reciproci impegni, rapporti,  responsabilita'  tra  societa'  gestori
delle reti interferite e con il soggetto aggiudicatore. (SNAM) 
    1.8.3. La soluzione  dell'interferenza  con  gli  impianti  della
societa'  SNAM  Rete  Gas  prevede  lo  spostamento  dei  metanodotti
interessati dalla  nuova  viabilita'.  Tali  opere  di  protezione  e
variante saranno progettate e realizzate a cura di SNAM Rete Gas, che
provvedera' a fornire il relativo piano di esproprio ad  integrazione
di quello piu' complessivo dell'opera. Gli oneri di detti  interventi
saranno interamente a carico del soggetto attuatore ANAS S.p.a. 
    1.8.4. La soluzione dell'interferenza con gli impianti  di  Terna
Rete  Italia,  vista   l'inadempienza   della   societa',   e   stata
esclusivamente valutata dal punto di vista economico da parte di ANAS
S.p.a., in qualita' di soggetto attuatore dell'intervento, nelle more
della predisposizione di un progetto a cura di Terna Rete Italia. 
 
2. RACCOMANDAZIONI 
 
    Le raccomandazioni che  seguono,  risultano  dall'esame  compiuto
sugli atti  emessi  nel  corso  del  procedimento  approvativo  dalle
amministrazioni e dagli enti interessati: 
      1. Gestione rifiuti -  In  considerazione  dell'estensione  dei
cantieri, del numero significativo di personale che verra'  impiegato
e delle  attivita'  a  supporto  dell'opera,  particolare  attenzione
dovra' essere posta anche nella gestione dei rifiuti di altra  natura
prodotti,  quali  rifiuti  solidi  urbani  indifferenziati,  carta  e
cartone, plastica, vetro, oli,  nonche'  rifiuti  dagli  impianti  di
trattamento  acque,  privilegiando,  laddove  possibile,  sempre   la
raccolta differenziata. (ARPAT) 
      2.  Radiazioni  non  ionizzanti  -  Il  tracciato  della  nuova
bretella in progetto interferira' con tre sostegni di  una  linea  in
media tensione di proprieta' di e-distribuzione S.p.a. e  con  cinque
sostegni di due linee di alta tensione di proprieta'  di  Terna  Rete
Italia S.p.a. (linea n. 585 «Piombino Cotone - Suvereto» e  linea  n.
578  «Colmata  -  Magona»).  Per  risolvere   tali   interferenze   i
proprietari delle linee sposteranno i sostegni in questione a  carico
di ANAS S.p.a. e in alcuni  casi  si  avvarranno  della  deroga  alle
distanze previste dal decreto ministeriale n.  449/1988.  Al  momento
non sono disponibili i progetti con le varianti  di  tracciato  e  le
nuove posizioni dei sostegni. Si fa presente che tali nuovi tracciati
delle linee  elettriche  con  la  relativa  fascia  di  rispetto  non
dovranno interferire con i luoghi  adibiti  a  permanenza  prolungata
superiore alle 4 ore/die. (ARPAT) 
      3. La realizzazione del manto stradale costituira' di  per  se'
una interruzione dei percorsi espositivi per  i  quali  l'analisi  di
rischio  ha  determinato  «CSR»  inferiori  alle  concentrazioni   di
contaminate rilevate sul sito. Si  propone  infatti  per  i  poligoni
«S0830» e «PZ102bis» di intervenire, in  maniera  identica  a  quanto
previsto dal progetto di «MISO» di  Aferpi,  mettendo  in  opera  una
«pavimentazione» di tipo «P02» (con geomembrana in pvc). Nel caso del
poligono «S0771» il progettista intende realizzare una pavimentazione
in calcestruzzo spessa 20 cm  con  rete  elettrosaldata  sempre  come
previsto dagli interventi di MISO  per  la  tipologia  P02.  (Regione
Toscana) 
      4. Per quanto riguarda le acque  sotterranee,  confrontando  il
progetto  del  tracciato  stradale  in  questione  e  lo  studio   di
fattibilita' (del Luglio 2016) per l'intervento di messa in sicurezza
di tale matrice ambientale effettuato da  Invitalia  S.p.a.,  non  si
rilevano interferenze con il previsto marginamento  fisico  (post  ad
est del tracciato stradale che si  sviluppera'  tra  di  esso  ed  il
vecchio Cornia). Tutto cio' premesso, questo settore ritiene  che  la
realizzazione del tracciato stradale in questione, data la necessita'
di integrarsi con gli interventi di risanamento previsti  all'interno
della procedura di bonifica ministeriale relativa al SIN di Piombino,
debba tener anche conto delle  aree  che  non  potranno  essere  piu'
oggetto di intervento dopo la realizzazione  del  manufatto  stradale
(es: fasce di terreno comprese tra  il  terrapieno  ed  il  fosso  di
guardia) per cui potrebbero risultare ancora  attivi  i  percorsi  di
lisciviazione e contatto diretto. Pertanto dovra' essere previsto  un
adeguato intervento rivolto all'interruzione dei percorsi  espositivi
risultati critici anche per queste ultime aree (ad esempio estendendo
ad esse la messa in opera della geomembrana gia' prevista).  (Regione
Toscana) 
      5. Per quanto riguarda le possibili interferenze con  le  acque
sotterranee che saranno sottoposte  a  bonifica,  prendendo  atto  di
quanto affermato nel progetto in oggetto (in merito alla prevista non
interferenza con la «falda sospesa» essendo l'opera in rilevato),  si
raccomanda, nel caso della realizzazione delle  opere  di  fondazione
dei vari manufatti di prestare  la  massima  attenzione  al  fine  di
evitare di mettere in comunicazione la circolazione  idrica  presente
nello strato di riporto con la sottostante falda acquifera.  (Regione
Toscana) 
      6. Dovra' essere salvaguardata la rete dei canali  di  bonifica
eventualmente presente sull'area,  mantenendone  la  funzionalita'  e
l'efficienza. (Provincia di Livorno) 
      7. L'intersezione tra la strada statale n. 398 gia'  realizzata
e la strada della base geodetica e' una intersezione fondamentale per
il traffico da e per in centro  di  Piombino,  il  porto,  l'ingresso
dello stabilimento AFERPI e  la  struttura  turistico-balneare  della
costa est. Si ritiene molto importante studiare attentamente la  fase
di cantierizzazione del nuovo svincolo in modo  da  non  interrompere
alcun flusso di traffico durante  l'esecuzione  dei  lavori  sia  nel
periodo estivo che in quello invernale. (Comune di Piombino) 
      8. Le due rotatorie che costituiscono lo svincolo della  strada
statale 398 con la strada della base geodetica, per la configurazione
dello svincolo stesso, devono  distribuire  flussi  per  i  quali  e'
prevista l'inversione di marcia. I diametri delle due rotatorie  pari
a 16 m (1), e 16,5 m (2), paiono esigui in particolare per la manovra
suddetta in quanto e' presente un flusso di mezzi pesanti  da  e  per
AFERPI piuttosto elevato. Si  raccomanda  quindi  un'attenta  analisi
delle dimensioni delle due rotatorie. (Comune di Piombino) 
      9. Il ponticello che conduce alla strada di Bocca di Cornia (il
braccio nord della rotatoria 2) dello svincolo tra la strada  statale
398 e la strada della base Geodetica,  peraltro  realizzato  da  ANAS
negli anni 2000 in occasione della  realizzazione  del  prolungamento
della stessa  strada  fino  a  Montegemoli,  risulta  fin  dalla  sua
costruzione essere troppo stretto, quantomeno  nei  raccordi  con  la
Geodetica e con strada di Bocca  di  Cornia,  pertanto  si  invita  a
verificare la possibilita' di  modificarlo  durante  i  lavori  dello
svincolo suddetto. (Comune di Piombino) 
      10. Posto che nell'area della  Val  di  Cornia  esistono  varie
cave,  ancora  in  funzione,  i  cui  materiali   potrebbero   essere
utilizzati  per  uso  stradale  e  posto  ancora  che   e'   volonta'
dell'amministrazione della Citta' di Piombino, e di quelle  ricadenti
nella  suddetta  area,  limitare  quanto  possibile   l'utilizzo   di
materiali vergini si raccomanda che vengano usati il  piu'  possibile
materiali  provenienti  dal  recupero  o  riciclaggio  almeno   nelle
percentuali previste dalla normativa nazionale  vigente.  (Comune  di
Piombino) 
      11. Aspetti idrologici e idraulici: 
        a)  Si  raccomanda  di  verificare  il  rispetto  del  franco
idraulico anche tenendo conto del trasporto solido e  della  presenza
di natanti, rilevando che la parte terminale del fosso Vecchia Cornia
ospita circoli nautici. 
        b)  Con  riferimento  ai  tombini  idraulici  in  cui   viene
convogliato il fosso Vecchia Cornia, si rileva che, in  taluni  casi,
la superficie del manufatto risulta suddivisa in due parti,  mediante
la realizzazione di un setto centrale. 
        c) In relazione al viadotto Cornia 2, la  Sezione  raccomanda
di evitare la realizzazione di opere provvisionali in alveo, quali le
torri provvisorie, in quanto interferenti con il deflusso fluviale  e
di prevedere  idonee  protezioni  spondali  in  corrispondenza  delle
spalle del viadotto. 
 
3. INDICAZIONI PER LA FASE DI VERIFICA DELLE PRESCRIZIONI 
 
    Le prescrizioni  di  cui  ai  punti  precedenti  dovranno  essere
recepite nella fase progettuale esecutiva.