Art. 5 
 
 
                  Piano di utilizzazione agronomica 
 
  1. Ai fini della corretta utilizzazione agronomica degli  effluenti
di allevamento, delle acque reflue e del digestato e di  un  accurato
bilanciamento degli elementi fertilizzanti, in  funzione  soprattutto
delle caratteristiche del suolo e delle asportazioni prevedibili, sia
in zone non vulnerabili  che  in  zone  vulnerabili  da  nitrati,  le
aziende predispongono un Piano di Utilizzazione Agronomica di cui  al
presente articolo. 
  2. Salvo il caso in cui intervengano variazioni sostanziali che  ne
richiedono la modifica o l'aggiornamento, il Piano  di  utilizzazione
agronomica ha la durata  massima  di  5  anni  e  viene  predisposto,
secondo le modalita' di  cui  all'Allegato  V  parte  A  al  presente
decreto, dalle seguenti aziende: 
    a) aziende ricadenti in aree vulnerabili  che  utilizzano  in  un
anno un quantitativo di azoto al campo da  effluenti  di  allevamento
ovvero da digestato di cui all'art. 22, comma 3,  superiore  a  6.000
kg; 
    b) aziende autorizzate ai sensi del Titolo  III-bis  della  Parte
Seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; 
    c) allevamenti bovini con piu' di 500  UBA  (Unita'  di  Bestiame
Adulto) determinati conformemente alla tabella 4 dell'allegato I. 
  3. Le aziende in zona vulnerabile che  utilizzano  in  un  anno  un
quantitativo  di  azoto  al  campo  da  effluenti  di  allevamento  o
digestato agrozootecnico o agroindustriale di cui all'art. 22,  comma
3, compreso tra 3.000 kg e 6.000 kg devono predisporre  un  Piano  di
utilizzazione agronomica semplificato secondo  le  modalita'  di  cui
all'Allegato V, parte B, al presente decreto. 
  4. Nel caso di aziende autorizzate  ai  sensi  del  Titolo  III-bis
della Parte II del decreto legislativo 3  aprile  2006,  n.  152,  il
Piano   di   utilizzazione    agronomica    e'    parte    integrante
dell'autorizzazione integrata ambientale. 
  5. Le regioni e le province  autonome  possono  adottare  modalita'
informatizzate di gestione dei Piani di utilizzazione agronomica  per
valorizzare le banche dati  esistenti  e  semplificare  le  procedure
amministrative in capo alle  aziende  senza  ridurre  il  livello  di
dettaglio informativo.