IL COMITATO INTERMINISTERIALE
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
  Vista   la   legge  15 gennaio  1994,  n.  65,  di  ratifica  della
Convenzione  Quadro  delle  Nazioni  Unite sui cambiamenti climatici,
fatta  a  New  York  nel  1992, concernente la "stabilizzazione delle
concentrazioni  in  atmosfera  di  gas ad effetto serra ad un livello
tale  da  prevenire  pericolose interferenze delle attivita' umane al
sistema climatico".
  Visto  il  Protocollo  adottato  a  Kyoto il 10 dicembre 1997 dalla
terza   conferenza  delle  parti  alla  convenzione  sui  cambiamenti
climatici,  che  impegna  tra  l'altro i paesi firmatari a sviluppare
programmi di ricerca sui cambiamenti climatici;
  Vista  la  comunicazione  della  Commissione  europea  Com  (98)353
"Climate  change  - Towards an EU post-Kyoto strategy", che individua
le   linee   di   sviluppo  delle  politiche  e  misure  europee  per
l'attuazione  del  Protocollo  di  Kyoto, con particolare riferimento
all'energia,   ai  trasporti,  all'agricoltura,  all'industria,  alle
misure  fiscali,  alla  ricerca scientifica ed allo sviluppo di nuove
tecnologie,   oltreche'   alla   utilizzazione   dei   meccanismi  di
flessibilita';
  Vista   la  decisione  del  Consiglio  dei  Ministri  dell'ambiente
dell'Unione  europea  del  17 giugno  1998,  che  impegna  l'Italia -
nell'ambito degli obblighi della UE stabiliti dal Protocollo di Kyoto
-  alla  riduzione  delle proprie emissioni di gas serra nella misura
del  6.5%  rispetto  ai  livelli  del  1990  (corrispondente  ad  una
riduzione  effettiva  di  100  milioni di tonnellate - equivalenti di
anidride  carbonica) entro il periodo compreso fra il 2008 e il 2012,
sulla  base  di un programma di riduzioni che dovra' essere attuato a
partire dal 2002 e verificato annualmente dalla UE;
  Visto  il  documento  di  Programmazione  economica  e  finanziaria
1999-2001,  ed  in  particolare il capitolo V dedicato alle politiche
per  l'occupazione e lo sviluppo, che richiama tra l'altro l'esigenza
di  sviluppare  politiche e misure per la protezione dell'ambiente ed
in  particolare  per  la  riduzione delle emissioni dei gas serra nei
diversi settori;
  Vista  la  propria delibera in data 3 dicembre 1997, concernente la
"Seconda  comunicazione  nazionale  alla  Convenzione sui cambiamenti
climatici",  che  ha  indicato  i programmi per il contenimento delle
emissioni  dei  gas  serra  che  dovranno  essere  predisposti  dalle
amministrazioni  competenti  in modo coordinato tra loro e secondo il
criterio della massima efficienza ambientale ed economica;
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo
1998  che istituisce il Gruppo di lavoro interministeriale (istituito
con  decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  in data
20 marzo  1998 per assicurare un elevato livello di coordinamento dei
programmi   delle   amministrazioni  nei  settori  individuati  dalla
delibera del CIPE del 3 dicembre 1997);
  Vista  la  propria  delibera  in  data 5 agosto 1998 concernente il
regolamento  interno  del CIPE ed in particolare l'art. 2 comma 1 che
istituisce  tra  l'altro,  a supporto dell'attivita' del Comitato, la
Commissione per lo sviluppo sostenibile;
  Viste  le  risultanze  della  seduta di insediamento della predetta
Commissione  in  data  8 settembre  1998,  in  particolare per quanto
riguarda  l'inserimento  del  citato  gruppo  di lavoro istituito con
decreto  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri il 20 marzo 1998
nell'ambito della Commissione stessa;
  Vista  la propria delibera del 19 novembre 1998 "Linee guida per le
politiche  e  misure  nazionali  di riduzione delle emissioni dei gas
serra",  che, al punto 2.2 affida al Ministro dell'ambiente, d'intesa
con  i  Ministri  dell'universita'  e  della  ricerca  scientifica  e
tecnologica,  dell'industria,  del  commercio e dell'artigianato, dei
lavori pubblici, per le politiche agricole, il compito di predisporre
e  sottoporre all'approvazione del CIPE il Programma nazionale per la
ricerca sul clima;
  Visto  il  decreto  legislativo 5 giugno 1998, n. 204 "Disposizioni
per  il  coordinamento,  la  programmazione  e  la  valutazione della
politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a
norma dell'art. 11, comma 1, lettera d), della legge 15 marzo 1997 n.
59";
  Visto il parere della Conferenza unificata in data 4 novembre 1999;
  Considerato  che  il  World  climate  research  program (WCRP), cui
l'Italia  aderisce,  prevede che ogni paese adotti un Piano nazionale
di ricerca sul clima.
  Considerati   inoltre  i  programmi  internazionali  di  ricerca  e
valutazione  dei  cambiamenti  climatici  e  globali, con particolare
riferimento  all'Intergovernmental  panel  on  climate change (IPCC),
all'International  geosphere and biosphere program (IGBP), allo Human
dimension (HDP), al V Programma Quadro "Ricerca" dell'Unione europea;
  Considerato che la Prima conferenza nazionale sul clima, svoltasi a
Firenze  dal  9  al  12 novembre  1993,  e  le "Linee guida del Piano
nazionale  di  ricerca  per  la protezione del clima" predisposte nel
1998  dal  Ministero dell'ambiente in collaborazione con il CNR-IMGA,
individuano  i  temi  e  le metodologie necessarie per organizzare in
Italia  un'attivita'  multidisciplinare di osservazione e ricerca sui
cambiamenti climatici coordinata con i programmi internazionali sopra
richiamati;
  Vista  la  proposta del Ministero dell'ambiente, ai sensi del punto
2.2 della citata delibera del CIPE del 19 novembre 1998.
                              Delibera:
  1.  Sono  approvati  i  seguenti  temi  di  ricerca  prioritari del
programma nazionale di ricerca sul clima per il triennio 1999-2001:
  1.1.  Cambiamenti  climatici  su  scale  secolari  e decennali, con
particolare riferimento:
    a) agli studi paleoclimatici, nell'ambito dei programmi IGBP, con
particolare  riferimento  agli  studi  sui  sedimenti  nei  ghiacciai
alpini,   sui  margini  continentali  nel  bacino  dell'Adriatico,  e
sull'Antartide;
    b) allo  studio  della  variabilita'  della circolazione profonda
oceanica    e    nel    Mediterraneo,    nonche'    dell'oscillazione
Nord-Atlantica;
  1.2.  Variabilita'  globale  annuale  e interannuale del clima, con
particolare riferimento allo sviluppo di simulazioni e previsioni sul
sistema climatico del Mediterraneo;
  1.3.  Variazioni  nella  composizione  chimica  dell'atmosfera, con
particolare riferimento
    a) al monitoraggio ed alle misure della concentrazione dei gas ad
effetto serra;
    b) allo   studio   ed   al   monitoraggio   della   formazione  e
distribuzione  di aerosol atmosferici, ai fini del bilancio radiativo
globale;
  1.4. Impatti del cambiamento climatico nella regione mediterranea e
vulnerabilita'     dell'Italia,     nell'ambito     dei     programmi
dell'Intergovernmental  panel  on  climate  change (IPCC), al fine di
valutare gli effetti su:
    a) ecosistemi  terrestri e acquatici, con particolare riferimento
alla  modifica  dell'estensione  delle  foreste  e della tipologia di
flora   e  fauna  prevalenti,  alla  variazione  dell'estensione  dei
ghiacciai   e   della   copertura  nevosa,  all'erosione  dei  suoli,
all'aumento  del  livello  del mare ed alla modifica delle zone umide
costiere;
    b) risorse  d'acqua,  con particolare riferimento alla variazione
della  consistenza e della distribuzione delle disponibilita' idriche
per l'alimentazione umana e per gli usi irrigui;
    c) disponibilita'   di   risorse   alimentari   e   legname,  con
particolare riferimento alla variazione di produttivita' agricola dei
suoli per usi alimentari e per altri usi industriali o energetici;
    d) salute  umana,  in  relazione  alla  emergenza delle patologie
connesse  alle  "onde  di calore", agli effetti delle radiazioni UVB,
allo  smog  fotochimico, alla emergenza di nuove malattie infettive e
alla trasmissione di malattie infettive gia' note;
  1.5.  Strategie  di  risposta e misure di mitigazione, in relazione
alla valutazione delle sorgenti emissive di gas serra e tenendo conto
della  vulnerabilita'  e  degli  effetti  dei  cambiamenti  climatici
sull'Italia,  con  particolare riferimento all'elaborazione di misure
per:
    a) lo  sviluppo di tecnologie innovative a basso consumo di fonti
primarie  in  tutti i settori individuati della delibera del CIPE del
19 novembre 1998;
    b) la conservazione e l'estensione delle foreste;
    c) la  protezione del suolo dalla perdita di humus e dai dissesti
idrogeologici;
    d) la  protezione della zona costiera dell'alto Adriatico e della
laguna di Venezia dell'innalzamento del livello del mare.
  2.  Nell'ambito dei temi di ricerca prioritari di cui al precedente
punto  1  assume priorita' strategica l'organizzazione delle seguenti
attivita' e funzioni:
    a) censimento  e  coordinamento  delle  attivita'  di  ricerca in
Italia sulla protezione del clima;
    b) inventario delle emissioni nazionali dei gas ed effetto sera;
    c) archivio nazionale dei dati:
      meteoclimatologici, compresi i dati atmosferici storici;
      marini,   comprendenti   temperatura,  salinita'  e  componenti
biochimiche;
      biosfera,  relativi  ai flussi di anidride carbonica e acqua da
ecosistemi forestali;
    d) centro  per  le  simulazioni  numeriche, al fine di effettuare
esperimenti  numerici con priorita' alle simulazioni climatiche sulla
regione  mediterranea  e  l'Italia,  e  su ogni altra area che verra'
considerata importante;
    e) centro    di    riferimento,    o   focal   point   nazionale,
dell'Intergovernmental panel on climate change.
  3. I temi di ricerca di cui al precedente punto 1, saranno inseriti
nel  Piano  nazionale  di  ricerca,  di  cui  all'art.  1 del decreto
legislativo  5 giugno  1998,  n. 204, e i relativi programmi potranno
essere  finanziati  anche a valere sul Fondo integrativo speciale per
la ricerca istituito dallo stesso decreto legislativo n. 204/1998.
  4.  Ai fini del precedente punto 3, il Ministero dell'universita' e
della  ricerca  scientifica  e  tecnologica (MURST) provvede ai sensi
dell'art.  2  del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, d'intesa
con  il  Ministero  dell'ambiente  e  con  le  altre  amministrazioni
interessate.
  5.  Per  l'organizzazione  delle  attivita'  e  funzioni  di cui al
precedente   punto   2,   entro   il  30 giugno  2000,  il  Ministero
dell'ambiente, d'intesa con:
    5.1.   il   MURST,   promuove   il  censimento,  coordinamento  e
aggiornamento  dello stato delle attivita' di ricerca in Italia sulla
protezione del clima;
    5.2.  i  Ministeri  dell'industria,  dei  trasporti  e  il MURST,
promuove  l'organizzazione  dell'inventario delle emissioni nazionali
dei gas ad effetto serra;
    5.3.  i  Ministeri  della  difesa,  dei  lavori  pubblici, per le
politiche  agricole,  il  MURST,  istituisce l'archivio nazionale dei
dati;
    5.4. il MURST istituisce il centro per le simulazioni numeriche;
    5.5.   il  MURST  assicura  il  potenziamento  del  "focal  point
nazionale"  dell'Intergovernmental  panel  on  climate  change,  gia'
operante presso l'ENEA.
  6.  Entro  il  31 dicembre 2000 il Ministro dell'ambiente, d'intesa
con   il  Ministro  dell'universita',  della  ricerca  scientifica  e
tecnologica,  presentera'  alla  Commissione  sviluppo sostenibile un
rapporto sullo stato di attuazione della presente delibera.
    Roma, 21 dicembre 1999
                                        Il Presidente delegato: Amato
Registrata alla Corte dei conti il 14 febbraio 2000
Registro  n. 1 Tesoro, bilancio e programmazione economica, foglio n.
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