IL DIRIGENTE GENERALE
                 del Dipartimento della prevenzione
  Vista  la  domanda  in data 16 maggio 1992 con la quale la societa'
Sorgente  Sant'Elena. S.p.a., con sede in Milano, via Forcella, 3, ha
chiesto  la  revisione  ai  fini  della  conferma  del riconoscimento
dell'acqua  minerale  naturale  denominata  "Sant'Elena"  che  sgorga
nell'ambito  della concessione mineraria sita in comune di Chianciano
Terme (Siena);
  Visto il decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. 105;
  Visto il decreto ministeriale 12 novembre 1992, n. 542;
  Visto   il  decreto  ministeriale  13 gennaio  1993  relativo  alle
modalita' di prelevamento dei campioni ed ai metodi di analisi;
  Visto il decreto ministeriale 20 agosto 1996, n. 585;
  Visto il decreto ministeriale 21 febbraio 1997;
  Visto il decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 339;
  Visto il decreto del Capo del Governo 7 novembre 1939, n. 1858;
  Esaminata la documentazione allegata alla domanda;
  Visti gli atti d'ufficio;
  Visto   il  seguente  parere  della  terza  sezione  del  Consiglio
superiore  di  sanita'  espresso  nella  seduta  del 27 ottobre 1999:
"favorevole  affinche' la societa' Sant'Elena S.p.a. possa continuare
l'utilizzazione  dell'acqua  minerale  Sant'Elena di Chianciano Terme
(Siena)  ai  fini dell'imbottigliamento e della vendita riportando in
etichetta  la  seguente  dicitura: "Puo' avere effetti diuretici . La
dicitura  "Puo'  favorire l'eliminazione dell'acido urico. Stimola la
digestione   potra'   essere   confermata   solo   a   seguito  della
presentazione   di   una  documentazione  valida  a  dimostrare  tale
prerogativa.  Infatti  l'esame della sperimentazione clinica condotta
non  evidenzia dati clinici, metabolici e funzionali deponenti per la
dimostrazione dell'effetto uricosurico e sull'attivita' digestiva".
  Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  E'   confermato  il  riconoscimento  dell'acqua  minerale  naturale
"Sant'Elena"   che   sgorga   nell'ambito   dell'omonima  concessione
mineraria sita in comune di Chianciano Terme (Siena).