IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

  Visto  il  proprio decreto in data 2 ottobre 2000, con il quale, ai
sensi  dell'art.  39, comma 1, lettera b), n. 2, della legge 8 giugno
1990,  n.  142, il consiglio comunale di Pignataro Maggiore (Caserta)
e'   stato   sciolto   a  causa  delle  dimissioni  presentate  dalla
maggioranza dei consiglieri;
  Visto   che  il  predetto  comune  e'  gestito  da  un  commissario
straordinario nominato con il citato decreto;
  Constatato  che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emersi
collegamenti  diretti  e  indiretti  tra  ex  componenti  del  civico
consenso e la criminalita' organizzata locale;
  Constatato,   altresi',   che   la   permeabilita'   dell'ente   ai
condizionamenti  esterni  della  criminalita' organizzata ha arrecato
grave   pregiudizio  agli  interessi  della  comunita'  amministrata,
limitandone   il  libero  esercizio  dei  diritti  costituzionalmente
garantiti;
  Ritenuto  che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento
e   deterioramento   del  comune  di  Pignataro  Maggiore,  si  rende
necessario  l'intervento  dello Stato mediante un commissariamento di
adeguata  durata,  mirato al ripristino dei principi democratici e di
liberta' collettiva;
  Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
  Vista  la  proposta  del Ministro dell'interno, la cui relazione e'
allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
  Vista  la  deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 23 novembre 2000;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  La  gestione  del  comune  di  Pignataro Maggiore (Caserta), il cui
consiglio e' stato sciolto con il citato decreto, e' affidata, per la
durata di dodici mesi, alla commissione straordinaria composta da:
    dott. Paolino Maddaloni - viceprefetto;
    dott.ssa Gerardina Basilicata - viceprefetto ispettore;
    dott.ssa Emilia Tarantino - funzionario amministrativo contabile.