Con  decreti  13 luglio  2000  sono  state  conferite le seguenti
ricompense al merito dell'Esercito:
                           Croce di bronzo
    Al  magg.  Ivan  Caruso nato l'11 dicembre 1964 a Bolzano, con la
seguente  motivazione:  "Ufficiale  S3  del  3o reggimento Alpini nel
contesto  dell'operazione  "Constant  Guard in Bosnia-Herzegovina, si
prodigava  con  slancio  e spiccato spirito di servizio nello studio,
nella  pianificazione  e  nell'organizzazione  delle  diversificate e
complesse attivita' addestrative ed operative assicurando il costante
e  puntuale  controllo  delle  stesse  con  eccezionale  senso  della
responsabilita' ed elevatissima partecipazione emotiva. Figura chiave
del  reggimento contribuiva in maniera determinante al pieno successo
delle  varie  operazioni  segnalandosi,  anche  nelle situazioni piu'
difficili per la sua somma perizia, la sua esemplare serieta', la sua
consapevole  determinazione  e  per  la  sua  naturale propensione ai
rapporti con gli altri contingenti. Professionista serio, previdente,
altamente  motivato e' stato impareggiabile collaboratore del proprio
comandante  ed  ha  contribuito  con  il  suo  operato  ad elevare il
prestigio   e   l'immagine   dell'Esercito   italiano   nel  contesto
multinazionale      della     Bosnia-Herzegovina".     -     Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 20 agosto 1997 - 18 febbraio 1998.
    Al  ten.  col. Valentino Martone nato il 12 novembre 1945 a Teano
(Caserta), con la seguente motivazione: "Capo gestione del danaro del
contingente   Italfor,   per   il  periodo  dal  23 ottobre  1997  al
26 febbraio  1998,  nel  contesto  dell'operazione "Constant Guard in
Bosnia-Herzegovina,  assicurava il costante controllo delle attivita'
inerenti    il    proprio   incarico   con   eccezionale   senso   di
responsabilita',  con  somma  perizia,  con  solerzia  assoluta e con
spiccato spirito di servizio. La sua instancabile e continua presenza
contribuiva  in maniera determinante, all'efficienza del comando ed a
fornire  a  tutte  le  unita'  dipendenti  le  migliori condizioni di
gestibilita'   amministrativa   del   personale  dipendente  e  delle
attivita'  da  svolgere.  La sua non comune professionalita' e le sue
emergenti  qualita'  umane  sono state fondamentali per la soluzione,
anche   nelle   situazioni   piu'  concitate,  di  tutti  i  problemi
amministrativi ed hanno favorito l'instaurarsi di sentimenti di stima
e  di  fiducia  da  parte  delle popolazioni locali nei confronti del
contingente. Magnifica figura di ufficiale previdente ed energico che
ha  contribuito  ad  accrescere  il lustro ed il decoro dell'Esercito
italiano  nel  contesto  multinazionale  della Bosnia-Herzegovina". -
Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 23 ottobre 1997 - 26 febbraio 1998.
    Al  ten.  col.  Federico  Ralli  nato  il  4 marzo  1957  a  Orte
(Viterbo),  con  la seguente motivazione: "Comandante dell'11o Gruppo
Squadroni Aves "Ercole , nel contesto dell'operazione "Constant Guard
,  in  Bosnia-Herzegovina  per  il  periodo  dall'11 dicembre 1997 al
7 aprile   1998,   esprimeva  un  elevatissimo  grado  di  competenza
professionale,   di   perizia,  di  spirito  di  servizio  risultando
fondamentale  ai  fini  dell'assolvimento  del  compito  ricevuto. Il
reparto di volo da lui sapientemente motivato, organizzato e diretto,
forniva,  in  ogni  circostanza ed anche in condizioni meteorologiche
limite, risposte immediate e sempre adeguate alle esigenze operative,
suscitando  l'ammirazione  ed  il  plauso da parte delle altre unita'
elicotteri  schierate  sulla  stessa  base  di Rajlovak e del comando
della   divisione   multinazionale   sud-est.  Piu'  volte  impegnato
personalmente  in  missioni  di  volo riusciva sempre ad assolvere il
proprio  compito  in  maniera  esemplare  spesso contribuendo in modo
determinante  alla  sicurezza delle unita' operanti sul terreno ed al
compimento  della  loro  azione.  Validissima  figura  di  ufficiale,
previdente,  tenace  e  carismatico,  capace di associare le qualita'
tecnico  professionali  di pilota a quelle di autentico comandante di
uomini, che ha sicuramente dato lustro e decoro all'Esercito italiano
nel  contesto  multinazionale  della  Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 11 dicembre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  ten.  col.  Enrico  Roberto  Gigante  nato l'8 ottobre 1954 a
Cavallino  (Lecce),  con la seguente motivazione: "Comandante del 51o
Gruppo  Squadroni  Aves "Leone del contingente Italfor per il periodo
dal  3 luglio  1997  al 16 dicembre 1997 nel contesto dell'operazione
"Constant  Guard  in Bosnia-Herzegovina, assolveva il suo compito con
somma  perizia,  con dedizione e competenza elevatissime, dimostrando
una  preparazione  professionale  e  doti  umane  e  di carattere non
comuni.  La  sua instancabile opera di coordinamento, la sua presenza
costante  e la sua capacita' di mediare tra le esigenze di servizio e
quelle  del personale creavano all'interno del reparto uno spirito di
emulazione  e  di  fattiva  collaborazione  che  rendeva possibile il
conseguimento di risultati operativi di tutto rilievo. Il suo impegno
profuso  anche  nel  campo  operativo-logistico  garantiva inoltre la
piena operativita' del reparto in ogni circostanza, ma in particolare
durante  i  momenti  di  crisi  quando l'impiego del mezzo aereo come
deterrente  diventava  fattore determinante del successo. Validissima
figura  di  ufficiale  volitivo,  tenace,  previdente  che con il suo
operato ha fatto raggiungere al proprio reparto livelli di efficienza
elevatissimi che hanno suscitato l'ammirazione dei colleghi stranieri
e  che  hanno  contribuito  ad  accrescere  il prestigio ed il decoro
dell'Esercito    italiano    nel    contesto   multinazionale   della
Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 3 luglio 1997 -
16 dicembre 1997.
    Al  ten. col. Guido Dupuis nato il 25 novembre 1947 a Torino, con
la  seguente  motivazione:  "Capo Cellula G4 del contingente Italfor,
per  il  periodo  dal  15 ottobre 1997 al 7 aprile 1998, nel contesto
dell'operazione   "Constant   Guard   in   Bosnia-Herzegovina,   egli
impostava,  indirizzava,  coordinava  e  controllava  la complessa ed
articolata organizzazione logistica del contingente Italfor con somma
perizia,  zelo  e  tenacia,  dedicando ogni sua energia alle esigenze
dell'istituzione.  Duramente impegnato, anche in condizioni di lavoro
spesso particolarmente critiche, si dimostrava eccezionalmente capace
di  snellire,  semplificare, razionalizzare ed ottimizzare le risorse
disponibili per il sostegno logistico con esiti estremamente positivi
per  l'efficacia  di  tutto il sistema. Chiaro esempio di encomiabile
attaccamento al dovere, indubbia capacita' ed elevatissimo spirito di
servizio  che  ha contribuito, in modo determinante, ad accrescere il
prestigio  e l'immagine di alta qualificazione dell'Esercito italiano
nel  contesto  multinazionale  della  Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 1 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  ten.  col.  Vincenzo  De Cesare nato il 1 giugno 1941 a Calvi
Risorta  (Caserta), con la seguente motivazione: "Capo Cellula G7 del
contingente Italfor, per il periodo dal 19 settembre 1997 al 7 aprile
1998,    nel    contesto    dell'operazione    "Constant   Guard   in
Bosnia-Herzegovina,  assicurava il costante controllo delle attivita'
inerenti  al  proprio  incarico  con  raro senso di responsabilita' e
spiccato  spirito  di sacrificio e di servizio. La sua instancabile e
continua  attenzione  ai  problemi amministrativi del comando e delle
unita'  dipendenti  contribuiva,  in maniera determinante, alla piena
efficienza  operativa  di  tutto il contingente e l'oculata e precisa
definizione  dei  contratti  d'impiego  del  personale  civile  e  la
puntuale  liquidazione  dei  danni  arrecati  a proprieta' di terzi o
relativi   a   sinistri   automobilistici,   faceva  nascere  tra  la
popolazione  locale la considerazione e l'apprezzamento per i soldati
italiani.  Magnifica  figura di ufficiale preparato e motivato che ha
contribuito  ad elevare il lustro ed il decoro dell'Esercito italiano
nel  contesto  multinazionale  della  Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 19 settembre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  ten. col. Michele Brandonisio nato il 19 gennaio 1959 a Bari,
con la seguente motivazione: "Comandante del 1o Battaglione Incursori
del  9o Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin della brigata
multinazionale   nord   operante  in  Bosnia-Herzegovina  nell'ambito
dell'operazione   "Constant   Guard  ,  il  giorno  15 novembre  1997
interveniva  con  la sua unita', conducendo azioni risolutive al fine
di  evitare  la conquista da parte di un centinaio di manifestanti di
origine  serba, di cui molti chiaramente armati e violenti, di "Monte
Trebevich  ,  installazione radio televisiva di importanza strategica
ai  fini degli obiettivi perseguiti dalla Sfor. Egli al comando della
riserva,  inizialmente, procedeva alla rimozione dei blocchi stradali
predisposti  sugli  itinerari  di accesso al sito e, successivamente,
dopo  aver  fatto  assumere  ai  suoi  uomini un dispositivo idoneo a
condurre un'azione di forza, faceva chiaramente capire ai dimostranti
ed  a  chi  li  capeggiava che ogni azione sarebbe stata fronteggiata
fino  alle  estreme  conseguenze.  Le  predisposizioni  organizzative
assunte  e  la  decisione  dimostrata  dissuadevano  i facinorosi dal
persistere  nell'azione  e li inducevano a disperdersi. Significativo
esempio  di  comandante  dotato di determinazione, professionalita' e
sprezzo  del  pericolo in presenza di forze avversarie preponderanti,
organizzate  e  determinate. La sua azione e quella della sua unita',
sapientemente  guidata,  hanno contribuito in maniera determinante ad
elevare  l'immagine  della  Forza  armata  e dell'Italia nel contesto
internazionale      della     Bosnia-Herzegovina".     -     Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 25 settembre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  col.  Gaetano  Lombardi  nato  il  4 maggio  1946 ad Apricena
(Foggia),  con  la  seguente  motivazione:  "Ufficiale  superiore  di
primissimo  piano, impegnato nel delicato ed oneroso incarico di capo
centro  operativo  della  brigata multinazionale nord, per il periodo
dal  1  ottobre  1997  al 7 aprile 1998, nel contesto dell'operazione
"Constant   Guard   in  Bosnia-Herzegovina,  egli  esplicava  le  sue
attribuzioni  con  rara  incisivita',  assoluta  competenza  e  somma
perizia.  Operando in ambiente multinazionale, con ammirevole tenacia
e  spiccata  capacita'  realizzatrice,  egli  coglieva, con brillante
attitudine  semplificativa,  i  peculiari  aspetti degli articolati e
complessi  problemi  operativi,  concretizzando soluzioni efficaci ed
intelligenti  sempre  in  armonia  con  la  missione ricevuta. Chiaro
esempio di encomiabile attaccamento al dovere ed elevatissimo spirito
di  servizio,  che  ha  contribuito  ad  accrescere  il  prestigio  e
l'immagine   di   alta  qualificazione  dell'Esercito  italiano,  nel
contesto   multinazionale   della   Bosnia-Herzegovina".  -  Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 1 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al   col.  Vittorio  Biondi  nato  il  1  maggio  1945  a  Sepino
(Campobasso),  con  la  seguente  motivazione:  "Vice  comandante del
contingente  Italfor,  per il periodo dal 23 ottobre 1997 al 7 aprile
1998,    nel    contesto    dell'operazione    "Constant   Guard   in
Bosnia-Herzegovina,   si   dimostrava   figura  chiave  di  tutto  il
contingente  ed  offriva  un rendimento di assoluto ed impareggiabile
valore. La sua instancabile e continua azione contribuiva, in maniera
determinante,    a    risolvere    problemi   operativi,   logistici,
infrastrutturali e relativi alla sicurezza del personale e dei siti e
ad  accrescere la stima e la considerazione delle popolazioni e delle
autorita'  locali  nei  confronti del contingente italiano. Magnifica
figura  di  uomo  e  di  ufficiale  di  Stato  maggiore, fondamentale
artefice del successo della missione che ha contribuito ad accrescere
lustro  e  decoro  dell'Esercito italiano nel contesto multinazionale
della    Bosnia-Herzegovina".    -   Sarajevo   (Bosnia-Herzegovina),
23 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  col. Roberto Abbiati nato il 22 ottobre 1941 a Milano, con la
seguente   motivazione:   "Ufficiale  incaricato  di  coordinare  gli
interventi  infrastrutturali  presso  tutte  le  sedi dei reparti del
contingente  italiano, nel contesto dell'operazione "Constant Guard ,
nel  periodo  dal  19 settembre  1997 al 7 aprile 1998, ha assolto il
proprio  compito  in maniera esemplare ed incisiva, operando con rara
competenza  e  somma  perizia  per  migliorare,  spesso in condizioni
ambientali  difficili,  il  benessere  ed  il  livello  di  vita  del
personale,  con  cio' contribuendo, in maniera determinante, al pieno
successo  dell'operazione.  Magnifica  figura  di uomo e di ufficiale
carismatico,  generoso,  instancabile,  conosciuto  ed apprezzato nel
contesto  internazionale,  che  ha contribuito a dare lustro e decoro
all'Esercito    italiano    in    Bosnia-Herzegovina".   -   Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 19 settembre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  mar. ord. Giancarlo Pesci nato il 27 ottobre 1960 a Roma, con
la  seguente  motivazione: "Sottufficiale addetto alla segreteria del
comandante  del  contingente  Italfor,  per il periodo dal 15 ottobre
1997  al  7 aprile 1998, nel contesto dell'operazione "Constant Guard
in   Bosnia-Herzegovina,   assicurava  il  costante  controllo  delle
attivita'   inerenti   il   proprio   incarico   con  raro  senso  di
responsabilita'  e  spiccato  spirito  di  servizio.  In particolare,
operando  con  rara competenza e somma perizia, in piena autonomia ed
al   di  la'  delle  normali  attribuzioni,  contribuiva  in  maniera
determinante  al  pieno  successo  delle  numerosissime  attivita' di
rappresentanza   ed   intrattenendo,   nel  contesto  internazionale,
rapporti  improntati  alla  massima  correttezza ed alla piu' fattiva
collaborazione e disponibilita', otteneva per il contingente italiano
il  piu'  alto consenso ed il piu' genuino apprezzamento. Validissima
figura   di   sottufficiale,  profondamente  animato  da  encomiabile
attaccamento  al  dovere  e  da entusiasmo che ha contribuito in modo
determinante  ad  accrescere  la  considerazione  ed  il  decoro  del
contingente    nazionale    in    Bosnia-Herzegovina".   -   Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 7 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al serg. Emiliano De Mattheis nato il 1 febbraio 1974 a Roma, con
la  seguente  motivazione:  "Sottufficiale  impiegato nel contingente
Italfor  durante  l'operazione "Constant Guard in Bosnia-Herzegovina,
con  l'incarico di comandante di squadra, il 12 marzo 1998 durante un
pattugliamento  notturno  sull'itinerario  Sarajevo-Jahorina,  avendo
udito  colpi di arma da fuoco provenienti da un itinerario, incidente
sul  suo,  intuendo  che  fossero  diretti contro la pattuglia che vi
effettuava  il  controllo,  interveniva  prontamente  e  disponeva la
realizzazione  di  un  efficace  dispositivo  di sicurezza a premessa
dell'intervento di altre pattuglie amiche. Nel corso della successiva
attivita'  condotta  dalle forze sopraggiunte, realizzato un posto di
blocco  sull'itinerario  rotabile  si  contrapponeva con efficacia al
tentativo  di  forzamento  dello stesso da parte di un veicolo civile
non  esitando  a  porsi in mezzo alla strada per intimare l'alt e per
assolvere  il  compito ricevuto. La sua determinazione era un esempio
per  tutti  i  militari  coinvolti e provocava la immediata azione di
fuoco  di  uno  di  essi  contro  l'autovettura  che doveva fermarsi.
Poiche'  l'occupante  rimaneva  ferito  ad  un braccio egli infine si
prodigava  con  slancio  nelle  operazioni  di  soccorso, portandogli
personalmente  le  prime  cure ed organizzando un rapido trasporto in
ospedale.  Chiaro  esempio  di  coraggio,  di  elevatissimo senso del
dovere  e  di  capacita'  di  comando che ha contribuito a rafforzare
l'immagine   di  alta  professionalita'  del  soldato  italiano,  nel
contesto   multinazionale   della   Bosnia-Herzegovina".  -  Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 13 febbraio - 7 aprile 1998.
    Al  1o  c.le  magg.  Leonardo  Bitti  nato  il  28 ottobre 1973 a
Sassari,  con  la  seguente motivazione: "Comandante di squadra della
compagnia  meccanizzata  del  151o reggimento "Sassari , nel contesto
dell'operazione  "Constant  Guard  in Bosnia-Herzegovina, il 12 marzo
1998,  durante  un  pattugliamento notturno sull'itinerario sensibile
Pale-Jahorina,  reagiva  prontamente  con  la  sua  pattuglia  ad una
ripetuta   azione  di  fuoco  e  di  puntamenti  laser  da  parte  di
sconosciuti  ed  adottando  un  efficace  dispositivo  di  sicurezza,
chiamava sul posto altre pattuglie amiche. Nel corso della successiva
attivita'   di  rastrellamento  condotta  dalle  forze  sopraggiunte,
ricevuto  il compito di realizzare un posto di blocco sull'itinerario
rotabile,  reagiva  con efficacia ad un tentativo di forzamento dello
stesso da parte di un veicolo civile contro il quale esplodeva alcuni
colpi  di  arma da fuoco. Il suo intervento determinava l'arresto del
mezzo  e garantiva l'incolumita' dell'altro personale amico impiegato
nell'azione.  Chiaro  esempio  di  coraggio,  di senso del dovere, di
fermezza  e  di  manifesta volonta' di assolvere il compito ricevuto,
nel  pieno  rispetto  delle  regole d'ingaggio in vigore". - Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 18 febbraio 1998 - 7 aprile 1998.
    Al c.le magg. Massimiliano Cabitza nato il 14 aprile 1975 a Bari,
con  la  seguente  motivazione:  "Comandante  di  squadra  della  36a
compagnia  del  3o  reggimento alpini operante in Bosnia-Herzegovina,
nell'ambito dell'operazione "Constant Guard , impiegava la sua unita'
in  servizio  di  guardia al sito di "Monte Trebevich , installazione
radio  televisiva  di importanza strategica ai fini del conseguimento
degli  obiettivi  perseguiti dal contingente multinazionale Sfor, con
straordinaria  perizia  e  determinazione.  In particolare, mentre si
trovava  con  la  propria  muta  in  turno di riposo, udito l'allarme
conseguente  all'attacco del sito da parte di circa cento persone, di
cui molte chiaramente armate e violente, non esitava ad intervenire e
contribuiva   con  determinazione  all'organizzazione  della  difesa,
ponendosi   d'iniziativa   alla   guida   di   un  veicolo  protetto,
collocandolo a ridosso del cancello e concentrando attorno ad esso il
personale    per   un'azione   che   risultava   decisiva   ai   fini
dell'assolvimento  del  compito e della soluzione della delicatissima
situazione.  Significativo  esempio di giovanissimo comandante dotato
di determinazione, lucidita' mentale, spirito di iniziativa e sprezzo
del  pericolo,  in  presenza  di  forze  avversarie  preponderanti  e
determinate  che  ha  contribuito ad accrescere, ai piu' alti livelli
multinazionali, l'immagine ed il prestigio dell'Esercito italiano". -
Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 14 agosto 1997 - 22 dicembre 1997.
    Con  decreti  14  luglio  2000  sono  state conferite le seguenti
ricompense al merito dell'Esercito:
                           Croce di bronzo
    Al  mar.ca. Vincenzo Gattarello nato l'11 febbraio 1961 a Sinagra
(Messina),  con  la seguente motivazione: "Sottufficiale addetto alla
cellula  G1  del  contingente  Italfor, per il periodo dal 15 ottobre
1997  al  7 aprile 1998, nel contesto dell'operazione "Constant Guard
in  Bosnia-Herzegovina,  si  dimostrava  figura  chiave  per  la  sua
straordinaria  professionalita', per la sua totale dedizione e per il
suo  eccezionale spirito di servizio. In particolare curava con somma
perizia  e  rara competenza la gestione matricolare ed amministrativa
del  personale  ed,  operando  in piena autonomia, ed al di la' delle
normali  attribuzioni,  con  la  sua azione di stimolo e di controllo
contribuiva  in  "maniera determinante alla compilazione, nei tempi e
nei  modi  previsti,  della  documentazione per tutti gli ufficiali e
sottufficiali   del   contingente.   Magnifica   figura   di  soldato
previdente,  generoso,  tenace, profondamente animato da entusiasmo e
da   fede   nel   servizio   che  e'  stato  chiarissimo  esempio  di
professionalita'   e   di   altissimo  senso  del  dovere  e  che  ha
fattivamente  collaborato  all'ordinato  e  puntuale  sviluppo  delle
attivita'     di     gestione     del    personale".    -    Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 15 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
    All'aiut.  Aurelio  Musumeci  nato  il  1  giugno 1952 a Taormina
(Messina),  con  la  seguente  motivazione:  "Comandante di plotone e
consegnatario dei materiali del battaglione logistico, per il periodo
dal  15 ottobre  1997  al  7 aprile 1998 nel contesto dell'operazione
"Constant   Guard   in  Bosnia-Herzegovina,  ha  operato  in  maniera
esemplare,  evidenziando  continua e rara competenza, somma perizia e
rilevantissima   generosita',   portando  a  termine  con  tenacia  e
dedizione  in  condizioni  ambientali difficili tutti i compiti a lui
affidati.    Chiaro   esempio   di   limpidissima   professionalita',
straordinaria motivazione al lavoro ed altissimo senso del dovere". -
Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 15 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
    All'aiut.  Domenico  Aldo  Coppi nato il 18 settembre 1949 a Turi
(Bari),  con  la  seguente  motivazione:  "Sottufficiale addetto alla
cellula  G4  del  contingente  Italfor, per il periodo dal 15 ottobre
1997  al  7 aprile 1998, nel contesto dell'operazione "Constant Guard
in   Bosnia-Herzegovina,   assicurava  il  costante  controllo  delle
attivita'  inerenti  il  proprio  incarico e spesso svolgeva mansioni
normalmente   attribuite   agli   ufficiali   con   raro   senso   di
responsabilita',  somma  perizia  e  spiccato  spirito  di  servizio.
Duramente impegnato, durante la fase organizzativa in patria e quella
esecutiva in teatro, forniva un contributo fondamentale ai fini della
gestione  di tutte le attivita' logistiche svolte spesso in difficili
condizioni   climatiche   ed  ambientali  e  contribuiva,  in  misura
determinante,  all'efficienza  del  comando ed alla razionalizzazione
delle procedure logistiche delle unita' dipendenti. Eccellente figura
di  sottufficiale  dinamico, solerte, energico, profondamente animato
da  encomiabile  attaccamento  al  dovere  e  da  entusiasmo  che  ha
contribuito   ad  accrescere  la  considerazione  ed  il  decoro  del
contingente    italiano    nel    contesto    multinazionale    della
Bosnia-Herzegovina".  -  Sarajevo  (Bosnia-Herzegovina), 19 settembre
1997 - 7 aprile 1998.
    Al  cap.  Massimiliano Quarto nato il 4 dicembre 1971 a Pordenone
con  la  seguente  motivazione:  "Comandante  di  squadrone guide del
contingente  Italfor, nel contesto dell'operazione "Constant Guard in
Bosnia-Herzegovina,  per  il  periodo dal 3 novembre 1997 al 7 aprile
1998  improntava la propria azione di comando sull'esempio guidando i
propri  uomini  con decisione, capacita' e spregiudicatezza. Operando
in  un  settore  molto sensibile, con somma perizia e rara competenza
organizzava  con  la  propria  unita',  un  capillare  pattugliamento
coprendo  tutti  gli  itinerari  in  ogni  condizione meteorologica e
forniva  alla  brigata utili informazioni ai fini dell'organizzazione
della  sicurezza  e  dell'attivita'  operativa di tutte le unita'. Il
5 aprile,  durante  l'operazione  "Idefix  ,  agendo  con  brevissimo
preavviso  organizzava,  nelle  ore  notturne,  le  forze assegnate e
giunto  in  zona  d'operazioni realizzava un efficace dispositivo che
contribuiva  al  pieno  successo dell'operazione. Comandante giovane,
carismatico, previdente e generoso, profondamente animato da fede nel
servizio  ed  apprezzato dai colleghi stranieri che ha contribuito ad
accrescere  la considerazione ed il decoro dell'Esercito italiano nel
contesto   multinazionale   della   Bosnia-Herzegovina".  -  Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 3 novembre 1997 - 7 aprile 1998.
    Al  cap.  Serafino Canale nato il 25 agosto 1958 a Torino, con la
seguente  motivazione:  "Ufficiale impiegato quale capo nucleo Humint
della  cellula  G2  della brigata multinazionale nord nell'ambito del
contingente  Italfor  per  il periodo dal 16 ottobre 1997 al 7 aprile
1998,    nel    contesto    dell'operazione    "Constant   Guard   in
Bosnia-Herzegovina,  egli  assicurava,  anche in condizioni di lavoro
particolarmente  critiche,  il  costante e completo svolgimento delle
delicate  e complesse attivita' connesse con il proprio incarico, con
raro  senso  di  responsabilita' e spiccato spirito di sacrificio. La
sua  non comune capacita' investigativa e le sue eccezionali qualita'
professionali   risultavano   preziose   per   la  positiva  riuscita
dell'operazione   e   consentivano   di  delineare  un  quadro  della
situazione  locale  dettagliato e preciso, molto apprezzato anche dai
comandi   sovraordinati.  Brillante  figura  di  ufficiale  energico,
profondamente   animato   da  sincero  spirito  di  servizio  che  ha
contribuito   ad   accrescere   il  prestigio,  la  considerazione  e
l'immagine  dell'Esercito  italiano nel contesto internazionale della
Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 16 ottobre 1997
- 7 aprile 1998.
    Al  cap.  Pietro  Addis  nato  il  1 aprile 1967 a Sassari con la
seguente  motivazione:  "Comandante  di  compagnia  incursori  del 9o
reggimento  d'assalto  paracadutisti  "Col  Moschin  ,  nel  contesto
dell'operazione  "Constant  Guard  in  Bosnia-Herzegovina,  il giorno
15 novembre  1997  interveniva  con  la sua unita' e conduceva azioni
risolutive  al  fine di evitare la conquista da parte di un centinaio
di manifestanti, di origine serba, di "Monte Trebevic , installazione
radio  televisiva  di  importanza  strategica ai fini degli obiettivi
perseguiti  dal  contingente  multinazionale Sfor. Egli, operando con
somma  perizia  in  condizioni  ambientali difficili, particolarmente
delicate  e complesse sotto l'aspetto operativo ed umano, evidenziava
una   professionalita'  eccezionale  ed  una  capacita'  realizzativa
assolutamente rara, dando immediata, completa e rispondente soluzione
alle  varie  situazioni  ed  offrendo  la  massima  collaborazione al
proprio  comandante.  Significativo  esempio  di  ufficiale dotato di
carisma,  di  altissima  professionalita'  e  sprezzo del pericolo in
presenza   di   forze   avversarie   preponderanti,   organizzate   e
determinate,   che   ha  contribuito,  in  maniera  significativa  ad
accrescere   il  prestigio  del  contingente  italiano  nel  contesto
multinazionale      della     Bosnia-Herzegovina".     -     Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 15 novembre 1997.
    Al  cap.  Giuseppe  Montesi nato il 22 novembre 1965 a Senigallia
(Ancona),  con  la  seguente  motivazione:  "Ufficiale  addetto  alla
cellula  G6  ed  Ufficiale  di  collegamento  presso  la compagnia di
polizia  antiterrorismo  di  Jahorina, per il periodo dal 27 novembre
1997  al  7 aprile 1998, nel contesto dell'operazione "Constant Guard
in Bosnia-Herzegovina, egli, operando in un contesto ad alto rischio,
contribuiva,  in  maniera  determinante,  alla  chiarificazione della
situazione  ed  alla messa in conformita' di questo speciale reparto,
secondo  i  dettati stabiliti dagli accordi di Dayton. Nella condotta
dell'attivita'  evidenziava  grande  fiducia,  eccezionale volonta' e
somma  perizia  offrendo  un  rendimento  di  eccezionale livello per
professionalita'   e   risultati.   Magnifica   figura  di  ufficiale
previdente  ed  energico, profondamente animato da fede nel servizio,
entusiasmo  e  senso del dovere, che ha contribuito ad accrescere nel
teatro della Bosnia-Herzegovina, il lustro ed il decoro dell'Esercito
italiano".   -  Sarajevo  (Bosnia-Herzegovina),  27 novembre  1997  -
7 aprile 1998.
    Al  cap.  Pier  Francesco  Cacciagrano  nato  il 14 agosto 1964 a
Udine, con la seguente motivazione: "Comandante della compagnia genio
pionieri  del  6o  reggimento  genio  pionieri,  per  il  periodo dal
19 settembre  1997  al  7 aprile  1998,  nel contesto dell'operazione
"Constant  Guard in Bosnia-Herzegovina, esercitava una attenta azione
di  direzione  dei  propri  uomini  che  operando  spesso  per nuclei
numericamente ridotti ed in condizioni di estremo disagio psicologico
ed  ambientale,  realizzavano  una mole di interventi impressionante.
L'attivita' svolta a favore delle sedi occupate dai reparti italiani,
ma  soprattutto  gli  interventi da lui diretti con puntualita' e con
elevatissima  capacita'  tecnica  a  favore delle due comunita', sono
valsi  al  contingente  italiano  la  stima,  la considerazione ed il
rispetto  delle  popolazioni  e  delle amministrazioni locali. Chiaro
esempio di giovane comandante lungimirante, previdente, carismatico e
generoso  che  ha  contribuito  ad  elevare il prestigio ed il decoro
dell'Esercito    italiano    nel    contesto   internazionale   della
Bosnia-Herzegovina".  -  Sarajevo  (Bosnia-Herzegovina), 19 settembre
1997 - 7 aprile 1998.
    Al cap. CC Stefano Iasson nato il 1 aprile 1964 a Viterbo, con la
seguente   motivazione:  "Comandante  del  distaccamento  carabinieri
paracadutisti   "Tuscania   del   contingente   Italfor,  nell'ambito
dell'operazione "Constant Guard in Bosnia-Herzegovina, dal 3 febbraio
al  7 aprile  1993,  operava  con  elevatissimo spirito di servizio e
somma  perizia  garantendo,  attraverso  un'attivita'  informativa di
elevatissimo  livello,  la  piena  sicurezza  delle  attivita'  e dei
reparti.  Durante  l'operazione finalizzata alla messa in conformita'
con  il  dettato  di  Dayton  della  polizia speciale di Pale, la sua
brillante   azione   di   coordinamento  dei  team  ispettivi,  anche
internazionali,   e   la   mediazione   condotta  con  il  comandante
dell'unita'  serba,  risultavano determinanti ai fini del successo di
tutta l'attivita'. Ufficiale carismatico, previdente ed energico, che
ha contribuito ad accrescere il prestigio delle forze armate italiane
nel  contesto  internazionale  della  Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo
(Bosnia-Herzegovina), 3 febbraio - 7 aprile 1998.