IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
  Visto  il  decreto-legge  7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
  Vista  la  legge  regionale  14 dicembre  1993, n. 72, e successive
modificazioni  ed  integrazioni,  recante «Disciplina delle attivita'
regionali di protezione civile»;
  Considerato  che nel corso dei numerosi incontri tenutisi presso il
Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, i rappresentanti
delle  prefetture e dei Vigili del fuoco delle province di L'Aquila e
Teramo,  unitamente ai rappresentanti dell'ISPLESL e dell'ANAS, hanno
reiteramente  evidenziato  la  necessita' di provvedere alla messa in
sicurezza   del   sistema   Gran  Sasso,  anche  con  riferimento  ai
laboratori,  per la tutela e la salvaguardia dei lavoratori impegnati
nelle attivita' di ricerca;
  Rilevato che, in data 16 agosto 2002, all'interno dei laboratori di
fisica  nucleare  del  Gran  Sasso,  durante  la  fase  di test di un
impianto   di   filtrazione   e   purificazione  della  pseudocumene,
nell'ambito dell'esperimento denominato Borexino, si e' verificato un
incidente  comportante  il  sversamento  nel pozzetto di drenaggio di
circa 50 litri di detta sostanza chimica;
  Considerate  le  caratteristiche  geomorfologiche del territorio in
cui  e'  localizzato il succitato laboratorio e nel quale e' presente
la rete idrica che alimenta l'acquedotto Ruzzo;
  Considerato  che allo scopo di verificare eventuali commistioni tra
le  acque  di  raccolta dello stillicio all'interno del laboratorio e
l'acqua  potabile  destinata  al consumo umano, sono state effettuate
delle  indagini commissionate dall'azienda consortile dell'acquedotto
del  Ruzzo  di  Teramo,  dalle  quali  e' emersa la sussistenza di un
collegamento  idraulico  ed idrogeologico tra tutte le sorgenti e gli
sbarramenti che hanno costituito oggetto di studio;
  Preso atto del provvedimento in data 28 maggio 2003 del giudice per
le  indagini  preliminari  di  Teramo,  con  cui e' stato disposto il
sequestro preventivo della sala C dei laboratori del Gran Sasso;
  Constatato   che  in  data  18 giugno  2003  durante  le  prove  di
monitoraggio  effettuate  dai  tecnici  della  commissione  e'  stata
ritrovata  una  sostanza  del  tipo  diisopropilnaftalene nelle acque
destinate al consumo umano;
  Considerata  la  necessita'  di  contenere gli effetti di eventuali
sversamenti di sostanze pericolose proprie delle lavorazioni in corso
all'interno  del  laboratorio  attraverso  l'adozione  di  misure  di
prevenzione dei fenomeni di inquinamento, di messa in sicurezza degli
impianti    e,   se   del   caso,   mediante   opportuni   interventi
infrastrutturali;
  Considerato  che,  nonostante  tutte le forme di controllo attivate
dalla  regione  Abruzzo  al  fine  di  mettere  in sicurezza l'intero
sistema  Gran  Sasso,  e'  necessario  porre  in essere interventi di
carattere straordinario, al fine di superare il contesto emergenziale
in atto;
  Considerata,  quindi,  la ineludibile esigenza di definire un piano
globale  di  messa  in  sicurezza  dell'intero  sistema,  al  fine di
prevenire eventuali danni alla salute pubblica;
  Preso  atto  che  gli  avvenimenti  sopra  descritti  hanno causato
notevoli  difficolta'  al  tessuto  economico  e  sociale  delle zone
interessate;
  Ritenuto  che il complesso delle attivita' da porre in essere in un
contesto  di  competenze  ordinarie non consente alle amministrazioni
locali di superare le emergenze in atto;
  Vista la delibera n. 499 della giunta della regione Abruzzo in data
23 giugno  2003  con la quale e' stata chiesta la dichiarazione dello
stato  di  emergenza  socio-ambientale,  al  fine di risolvere, con i
necessari  provvedimenti  straordinari,  la predetta grave situazione
emergenziale;
  Vista,  altresi',  la  nota  del prefetto di L'Aquila del 16 giugno
2003;
  Ritenuto,   infine,   indispensabile   fronteggiare  la  situazione
determinatasi  mediante  l'utilizzo  di  mezzi e poteri straordinari,
ricorrendo,  nel  caso  di  specie,  i presupposti di cui all'art. 5,
comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Vista  la  deliberazione  del Consiglio dei Ministri adottata nella
riunione del 27 giugno 2003;
                              Decreta:
  Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art.  5, comma 1, della legge
24 febbraio 1992, n. 225, in considerazione di quanto in premessa, e'
dichiarato,   fino   al   30 giugno   2004,  lo  stato  di  emergenza
socio-ambientale  nel territorio delle provincie di L'Aquila e Teramo
della  regione  Abruzzo  per  le  parti  interessate dagli interventi
necessari alla messa in sicurezza del sistema Gran Sasso.
  Il  presente  decreto  verra'  pubblicato  nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
    Roma, 27 giugno 2003
                                            Il Presidente: Berlusconi