IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
                           di concerto con
              IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

  Visto l'art. 14, comma 1, del decreto legislativo 23 febbraio 2000,
n.  38,  concernente  «Norme  in  materia  di  procedure e speditezza
dell'azione amministrativa»;
  Vista  la deliberazione del consiglio di amministrazione dell'INAIL
n. 376 del 27 giugno 2002, concernente la modifica dei termini per la
presentazione   delle  denunce  di  esercizio,  di  variazione  e  di
cessazione  dell'attivita',  di  cui  all'art.  12  del  testo  unico
approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965,
n. 1124;
  Visto   l'art.   12   del   testo   unico  delle  disposizioni  per
l'assicurazione  obbligatoria  contro  gli  infortuni sul lavoro e le
malattie  professionali,  approvato  con decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124;
  Ritenuto  che  le  modifiche  proposte  rispondono  all'esigenza di
semplificazione   della   procedura   amministrativa   attraverso  la
razionalizzazione   dei   termini  delle  denunce  di  esercizio,  di
variazione  e  di cessazione dell'attivita' senza incidere su diritti
soggettivi;
                              Decreta:
  E'   approvata   la   deliberazione   n.   376   del  consiglio  di
amministrazione   dell'INAIL,   adottata  in  data  27  giugno  2002,
concernente  «Modifica dei termini per la presentazione delle denunce
di  esercizio,  di  variazione  e di cessazione dell'attivita' di cui
all'art.  12  del  testo  unico  approvato con decreto del Presidente
della  Repubblica  30  giugno  1965,  n. 1124. Decreto legislativo 23
febbraio 2000, n. 38, art. 14, comma 1» nel testo annesso al presente
decreto di cui forma parte integrante.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
    Roma, 19 settembre 2003

          Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali
                               Maroni

              Il Ministro dell'economia e delle finanze
                              Tremonti