IL COMITATO ISTITUZIONALE

  Visto:
    la  legge 18 maggio 1989, n. 183, recante «Norme per il riassetto
organizzativo  e  funzionale  della  difesa  del  suolo» e successive
modifiche ed integrazioni;
    in  particolare,  l'art.  17  della  suddetta  legge,  relativo a
«valore, finalita' e contenuti del piano di bacino»;
    il  decreto  del  Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto
1989, recante «Costituzione dell'Autorita' di bacino del fiume Po»;
    il  decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, recante «Misure urgenti
per  la  prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone
colpite  da disastri franosi nella regione Campania», convertito, con
modificazioni,  dalla  legge  3 agosto  1998,  n.  267,  e successive
modifiche ed integrazioni;
    in  particolare,  l'art.  1  della suddetta normativa, relativo a
«Piani  stralcio  per la tutela dal rischio idrogeologico e misure di
prevenzione per le aree a rischio»;
    il  decreto  del  Presidente del Consiglio dei Ministri 24 luglio
1998, recante «Approvazione del piano stralcio delle fasce fluviali»;
    il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre
1998, recante «Atto di indirizzo e coordinamento per l'individuazione
dei criteri relativi agli adempimenti di cui all'art. 1, commi 1 e 2,
del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180»;
    il  decreto-legge  12 ottobre  2000,  n. 279, recante «Interventi
urgenti  per  le  aree  a  rischio  idrogeologico  molto elevato e in
materia  di  protezione  civile,  nonche' a favore di zone colpite da
calamita'  naturali»,  convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge
11 dicembre 2000, n. 365;
    in  particolare, l'art. 1, comma 1-bis, della suddetta normativa,
relativo a «Procedura per l'adozione dei progetti di piani stralcio»;
  Richiamate:
    la  propria  deliberazione  n.  19  del  9 novembre 1995, con cui
questo  comitato ha approvato il «Programma di redazione del Piano di
bacino del Po per stralci relativi a settori funzionali»;
    la  propria  deliberazione  n.  26 dell'11 dicembre 1997, con cui
questo  comitato ha adottato il «Piano stralcio delle fasce fluviali,
in  attuazione  della  deliberazione del comitato istituzionale n. 19
del 9 novembre 1995»;
    la propria deliberazione n. 1 dell'11 maggio 1999, con cui questo
comitato  ha  adottato  il  «Progetto di Piano stralcio per l'assetto
idrogeologico»;
    la  propria  deliberazione  n.  14  del  26 ottobre 1999, con cui
questo  comitato  ha  adottato  il «Piano straordinario per le aree a
rischio  idrogeologico  molto  elevato  e  adozione  delle  misure di
salvaguardia per le aree perimetrate»;
    la propria deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001, con cui questo
comitato  ha  adottato il «Piano stralcio per l'assetto idrogeologico
per il bacino idrografico di rilievo nazionale del fiume Po»;
    la propria deliberazione n. 19 del 26 aprile 2001, con cui questo
comitato  ha  adottato il «Progetto di piano stralcio di integrazione
al   Piano  per  l'assetto  idrogeologico  (PAI)  adottato  ai  sensi
dell'art.  18  della  legge  n.  183/1989  (integrazione  n.  1: nodo
idraulico  di Ivrea, Po piemontese da confluenza Sangone a confluenza
Tanaro, Po lombardo da S. Cipriano Po ad Arena Po)»;
  Premesso che:
    il  territorio  del  bacino  del  fiume  Po costituisce un bacino
idrografico  di  rilievo  nazionale,  ai  sensi  e  per  gli  effetti
dell'art. 14 della legge 18 maggio 1989, n. 183;
    con  decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto
1989 e' stata costituita l'Autorita' di bacino del fiume Po;
    l'art.  17  della  citata  legge  18 maggio  1989,  n. 183 - come
modificato  dall'art.  12  del  decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398,
convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493 - prevede, al comma 6-ter
che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati
anche  per  sottobacini  o per stralci relativi a settori funzionali,
che  devono  costituire  fasi  interrelate  rispetto ai contenuti del
comma 3 dello stesso articolo, garantendo la considerazione sistemica
del   territorio  e  disponendo  le  opportune  misure  inibitorie  e
cautelative  in  relazione  agli  aspetti  non  ancora  compiutamente
disciplinati;
    in attuazione del menzionato art. 17, comma 6-ter, della legge n.
183/1989,  questo  comitato,  con  propria  deliberazione  n.  19 del
9 novembre  1995, ha approvato un programma di redazione del Piano di
bacino  del  fiume  Po  per  stralci  relativi  a  settori funzionali
individuando,  tra  l'altro, l'esigenza di adottare il piano stralcio
relativo  all'assetto  idrogeologico,  in  relazione  allo  stato  di
avanzamento  delle  analisi propedeutiche alla redazione del piano di
bacino  ed  alle  priorita'  connesse  alla  necessita' di difesa del
suolo, determinatesi anche in conseguenza ai gravi eventi alluvionali
degli ultimi anni;
    con  decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 luglio
1998  e'  stato approvato il «Piano stralcio delle fasce fluviali (di
seguito  PSFF),  il  quale  ha delimitato e normato le fasce fluviali
relative  ai  corsi  d'acqua  del  sottobacino  del  Po  chiuso  alla
confluenza  del fiume Tanaro, dall'asta del Po fino al Delta, e degli
affluenti emiliani e lombardi limitatamente ai tratti arginati;
    l'art.  1,  comma  1,  del  decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180,
convertito  in  legge 3 agosto 1998, n. 267, dispone che le Autorita'
di  bacino di rilievo nazionale adottino piani stralcio di bacino per
l'assetto  idrogeologico,  redatti ai sensi del comma 6-ter dell'art.
17  della  legge  18 maggio 1989, n. 183, e successive modificazioni,
che  contengano  in particolare l'individuazione delle aree a rischio
idrogeologico  e  la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure
di salvaguardia, nonche' le misure medesime;
    con  deliberazione  n.  1  dell'11 maggio  1999,  questo comitato
istituzionale  ha  adottato,  ai  sensi  dell'art. 18, comma 1, della
legge  n.  183/1989,  il  Progetto  di  piano  stralcio per l'assetto
idrogeologico  (di  seguito  brevemente  denominato progetto di PAI).
L'ambito  territoriale  di  riferimento  di tale progetto di piano e'
costituito   dall'intero  bacino  idrografico  del  fiume  Po  chiuso
all'incile del Po di Goro, ad esclusione del Delta;
    con  propria  deliberazione  n.  18  del  26 aprile  2001  questo
comitato  ha adottato il «Piano stralcio per l'assetto idrogeologico»
(di  seguito  brevemente  definito  PAI)  quale stralcio del Piano di
bacino  del fiume Po ai sensi dell'art. 17, comma 6-ter, della citata
legge  n.  183/1989,  come  modificato dall'art. 12 del decreto-legge
5 ottobre 1993, n. 398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493;
    il suddetto PAI e' stato approvato con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 24 maggio 2001;
  Considerato che:
    nell'autunno dell'anno 2000, mentre era in corso la procedura per
l'adozione  definitiva  del  PAI, l'ambito fluviale di riferimento di
detto  Piano  stralcio  e'  stato  colpito  da  eventi alluvionali di
particolare gravita';
    in  conseguenza  dei  suddetti  eventi  alluvionali,  sono  state
individuate  alcune particolari situazioni di criticita' in relazione
alle quali e' emersa la necessita' di svolgere ulteriori attivita' di
approfondimento   e   di   analisi,  allo  scopo  di  consentire  una
delimitazione di maggiore precisione delle fasce fluviali ed una piu'
puntuale individuazione delle linee di intervento strutturali. Tra le
suddette  situazioni  di  criticita' rientra anche quella relativa al
fiume  Po e agli affluenti di sinistra in corrispondenza della citta'
di Torino e dei comuni limitrofi;
    con la legge di conversione del decreto-legge 12 ottobre 2001, n.
279 (legge 11 dicembre 2001, n. 365) e' stato introdotto l'art. 1-bis
di  tale  decreto,  in  base  al  quale  il  termine  perentorio  per
l'adozione  del  PAI  (originariamente  fissato al 30 giugno 2001 dal
decreto-legge n. 180/1998) e' stato anticipato al 30 aprile 2001;
    in considerazione della necessita' di contemperare le esigenze di
approfondimento  emerse in relazione ai citati nodi idraulici critici
con il doveroso rispetto della suddetta anticipazione del termine per
l'adozione del piano, l'Autorita' di bacino ha stabilito di procedere
all'adozione  del  PAI e, contemporaneamente, di adottare un apposito
progetto  di  integrazione  al  PAI  medesimo,  da  adottarsi  con le
procedure  di  cui all'art. 18 della legge 18 maggio 1989, n. 183, ed
all'art. 1-bis del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, convertito,
con modificazioni, nella legge 11 dicembre 2000, n. 365;
    in  relazione alle suddette situazioni di criticita', l'Autorita'
di bacino del fiume Po ha pertanto proceduto ad elaborare un apposito
progetto  di  integrazione,  tramite il quale, sulla scorta di alcune
attivita'  di  approfondimento  specifiche,  e' stata individuata una
delimitazione  di maggior precisione delle fasce fluviali ed una piu'
puntuale  individuazione  delle  linee  di  intervento strutturale in
corrispondenza delle menzionate situazioni di criticita';
    il  progetto  di integrazione e' stato successivamente presentato
al comitato tecnico di competenza nella seduta del 19 aprile 2001;
    nel  corso  della  seduta  del  26 aprile  2001,  contestualmente
all'adozione  del  PAI, in considerazione delle criticita' idrauliche
rilevate  a seguito dell'evento alluvionale dell'autunno 2000, questo
comitato  istituzionale  ha  altresi'  adottato il «Progetto di piano
stralcio  di  integrazione al Piano per l'assetto idrogeologico (PAI)
adottato  ai sensi dell'art. 18 della legge n. 183/1989 (integrazione
n.  1: nodo idraulico di Ivrea, Po piemontese da confluenza Sangone a
confluenza  Tanaro,  Po  lombardo  da  S.  Cipriano  Po ad Arena Po)»
(deliberazione n. 19/2001);
    in  data  4 luglio 2003, si e' svolta la conferenza programmatica
sul  progetto  di  integrazione  relativamente  al  fiume  Po  e agli
affluenti  minori  in  corrispondenza  della  citta'  di Torino e dei
comuni  limitrofi,  ai sensi dell'art. 1-bis della legge n. 365/2000.
Nel corso della seduta, la regione Piemonte ha illustrato i contenuti
del  proprio  parere sul progetto (D.G.R. del 16 giugno 2003) e sulle
osservazioni pervenute ai sensi dell'art. 18 della legge n. 183/1989.
Tale  parere  in  particolare  modifica  in alcuni tratti puntuali la
delimitazione delle fasce fluviali adottata nel progetto di piano;
    la  conferenza  programmatica si e' conclusa con l'espressione di
un  parere  favorevole sul progetto di piano, nonche' sulle modifiche
alla delimitazione delle fasce fluviali derivanti dal parere espresso
dalla regione Piemonte;
    nell'ambito  della  stessa  conferenza programmatica e' emersa la
necessita'  di  classificare  l'ambito  oggetto del presente piano di
integrazione  come  «nodo  critico» e di procedere alla progettazione
degli interventi di sistemazione idraulica conseguenti all'assetto di
progetto  definito  dalle  nuove  fasce  fluviali, nell'ambito di uno
studio di fattibilita' complessivo di tutto il nodo;
    in conseguenza dello svolgimento della procedura disciplinata dal
combinato  disposto degli art. 18, commi 1-10 della legge n. 183/1989
e   dell'art.  1-bis  del  decreto-legge  12 ottobre  2000,  n.  279,
convertito,  con modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2000, n. 365,
si   rende  necessaria,  da  parte  di  questo  comitato,  l'adozione
definitiva  del  piano stralcio di integrazione al PAI, allegato alla
presente deliberazione;
    in conformita' alle disposizioni del PAI, sussiste l'obbligo, per
le amministrazioni comunali interessate dalla presente deliberazione,
di  effettuare  una  puntuale valutazione delle condizioni di rischio
per  le aree sottese alla delimitazione del limite di progetto tra la
fascia B e la fascia C;
  Acquisito  il  parere  favorevole relativo al piano di integrazione
allegato  alla  presente deliberazione espresso da parte del comitato
tecnico nella seduta del 22 luglio 2003;
  Ritenuto  pertanto,  di procedere all'adozione dell'allegato «Piano
stralcio  di integrazione al Piano per l'assetto idrogeologico (PAI -
Fiume  Po  e affluenti di sinistra a Torino», per quanto sopra visto,
richiamato,   premesso,   considerato  e  ritenuto,  questo  comitato
istituzionale;
                              Delibera:
                               Art. 1.
  E' adottato, ai sensi dell'art. 18, comma 10, della legge 18 maggio
1989,  n.  183,  il  «Piano  stralcio  di  integrazione  al Piano per
l'assetto  idrogeologico  (PAI)  - Fiume Po e affluenti di sinistra a
Torino»,  il quale e' allegato alla presente deliberazione come parte
integrante e costitutiva della stessa.
  Il piano di cui al primo comma si compone dei seguenti elaborati:
    1) relazione tecnica;
    2) delimitazione delle fasce fluviali del fiume Po e affluenti di
sinistra a Torino.